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Iraq e situazione internazionale

Ultimo Aggiornamento: 26/10/2005 17:27
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Scritto da: Matteo, Berghem 17/11/2004 10.20
I Verdi tedeschi: via festa cristiana, celebriamo il Ramadan


Dopo i gravissimi episodi verificatisi recentemente in Olanda, con l'atroce assassinio del regista Theo van Gogh da parte di un fondamentalista marocchino e i successivi attentati incendiari contro chiese e moschee, la Germania si interroga sgomenta sulla possibilità di venire contagiata dal virus del terrorismo di matrice musulmana. E tutti gli occhi sono ovviamente puntati in primo luogo su Berlino, dove in grandi quartieri come Neukölln, 310mila abitanti, Kreuzberg e Wedding la presenza di extracomunitari provenienti da 163 nazioni è superiore ad un terzo degli abitanti. Il primo a mettere in guardia contro il rischio di una rottura degli equilibri etnici attualmente esistenti è proprio il sindaco di Neukölln, Heinz Buschkowsky (Spd), il quale dichiara che il progetto di integrazione nella società tedesca delle varie comunità di migranti è ormai crollato come un castello di carte.
«L'integrazione è fallita, non c'è niente che uno straniero non possa fare nella sua lingua madre, fino all'adozione di modi di comportamento tipici del suo paese. Abbiamo ormai a che fare con società parallele», spiega Buschkowsky, il quale aggiunge che quando devono andare dal macellaio, dal fruttivendolo, dal parrucchiere, dal medico o in qualunque altro posto, gli extracomunitari di Berlino non hanno il minimo problema per trovare un connazionale in grado di servirli. La cosa ancora più singolare è che sono le stesse comunità di migranti a volersi isolare, dal momento che, come sottolinea sempre il sindaco, «i turchi si rifiutano di andare ad abitare dove ci sono gli arabi, i russi evitano le zone turche e così di seguito. Per non parlare del divieto fatto alle studentesse musulmane di fare sport in piscina, in palestra o di partecipare alle gite scolastiche». A dimostrare il flop del «Multi-Kulti», come viene chiamato in Germania il modello di integrazione multietnica sostenuto con particolare veemenza dai Verdi, ci sono i pessimi risultati scolastici dei giovani stranieri, il 70% dei quali abbandonano lo studio senza nemmeno avere ottenuto il diploma di scuola media, mentre il loro livello di disoccupazione giovanile sfiora il 40%. Ma a scuotere l'opinione pubblica tedesca è stata l'altra sera la trasmissione «Frontal 21» della televisione pubblica Zdf, che ha filmato di nascosto la predica di un Imam fondamentalista in una moschea di Neukölln. «Nell'aldilà ci saranno solo le fiamme dell'inferno ad attendere i tedeschi, questi atei che al pari degli altri europei», ha tuonato il religioso islamico.
Ad infuocare ancora di più il clima è arrivata ieri la proposta del vicepresidente dei deputati verdi al Bundestag, Hans-Christian Ströbele, il quale chiede di sostituire una festività religiosa cristiana con una islamica come quella della fine del Ramadan. Immediata è arrivata la sferzante replica del ministro dell'interno bavarese Günter Beckstein (Csu): «La proposta dimostra che i Verdi insistono nel mantenere la loro illusoria politica multiculturale». Mentre il suo collega del Brandeburgo, Jörg Schönbohm, ha ribadito che «la Germania è un paese cristiano e la proposta di una festività musulmana è insensata».




Tutto cio', Matteo, e' molto preoccupante, credo che questo articolo sia illuminante sulla illusione di societa' multiculturali: sono solo societa' autoghettizantesi ed escludentesi l'un l'altra , ed alcune componenti hanno atteggiamenti ostili verso il paese che li ospita .Il buonismo suicida di alcuni e' solo deleterio.

Credo che l'atteggiamento migliore ( non perfetto ) sia quello francese della difesa della laicita' contro i tentativi di innestare integralismi nella societa' pubblica.

Lat but not least gli atteggiamnti ostili vanno puniti: se un paese ti ospita ne rispetti la cultura , le usanze e le leggi e noncerchi di alimentare l'odio .
Sean

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Scritto da: Matteo, Berghem 17/11/2004 10.20
I Verdi tedeschi: via festa cristiana, celebriamo il Ramadan


Dopo i gravissimi episodi verificatisi recentemente in Olanda, con l'atroce assassinio del regista Theo van Gogh da parte di un fondamentalista marocchino e i successivi attentati incendiari contro chiese e moschee, la Germania si interroga sgomenta sulla possibilità di venire contagiata dal virus del terrorismo di matrice musulmana. E tutti gli occhi sono ovviamente puntati in primo luogo su Berlino, dove in grandi quartieri come Neukölln, 310mila abitanti, Kreuzberg e Wedding la presenza di extracomunitari provenienti da 163 nazioni è superiore ad un terzo degli abitanti. Il primo a mettere in guardia contro il rischio di una rottura degli equilibri etnici attualmente esistenti è proprio il sindaco di Neukölln, Heinz Buschkowsky (Spd), il quale dichiara che il progetto di integrazione nella società tedesca delle varie comunità di migranti è ormai crollato come un castello di carte.
«L'integrazione è fallita, non c'è niente che uno straniero non possa fare nella sua lingua madre, fino all'adozione di modi di comportamento tipici del suo paese. Abbiamo ormai a che fare con società parallele», spiega Buschkowsky, il quale aggiunge che quando devono andare dal macellaio, dal fruttivendolo, dal parrucchiere, dal medico o in qualunque altro posto, gli extracomunitari di Berlino non hanno il minimo problema per trovare un connazionale in grado di servirli. La cosa ancora più singolare è che sono le stesse comunità di migranti a volersi isolare, dal momento che, come sottolinea sempre il sindaco, «i turchi si rifiutano di andare ad abitare dove ci sono gli arabi, i russi evitano le zone turche e così di seguito. Per non parlare del divieto fatto alle studentesse musulmane di fare sport in piscina, in palestra o di partecipare alle gite scolastiche». A dimostrare il flop del «Multi-Kulti», come viene chiamato in Germania il modello di integrazione multietnica sostenuto con particolare veemenza dai Verdi, ci sono i pessimi risultati scolastici dei giovani stranieri, il 70% dei quali abbandonano lo studio senza nemmeno avere ottenuto il diploma di scuola media, mentre il loro livello di disoccupazione giovanile sfiora il 40%. Ma a scuotere l'opinione pubblica tedesca è stata l'altra sera la trasmissione «Frontal 21» della televisione pubblica Zdf, che ha filmato di nascosto la predica di un Imam fondamentalista in una moschea di Neukölln. «Nell'aldilà ci saranno solo le fiamme dell'inferno ad attendere i tedeschi, questi atei che al pari degli altri europei», ha tuonato il religioso islamico.
Ad infuocare ancora di più il clima è arrivata ieri la proposta del vicepresidente dei deputati verdi al Bundestag, Hans-Christian Ströbele, il quale chiede di sostituire una festività religiosa cristiana con una islamica come quella della fine del Ramadan. Immediata è arrivata la sferzante replica del ministro dell'interno bavarese Günter Beckstein (Csu): «La proposta dimostra che i Verdi insistono nel mantenere la loro illusoria politica multiculturale». Mentre il suo collega del Brandeburgo, Jörg Schönbohm, ha ribadito che «la Germania è un paese cristiano e la proposta di una festività musulmana è insensata».




Tutto cio', Matteo, e' molto preoccupante, credo che questo articolo sia illuminante sulla illusione di societa' multiculturali: sono solo societa' autoghettizantesi ed escludentesi l'un l'altra , ed alcune componenti hanno atteggiamenti ostili verso il paese che li ospita .Il buonismo suicida di alcuni e' solo deleterio.

Credo che l'atteggiamento migliore ( non perfetto ) sia quello francese della difesa della laicita' contro i tentativi di innestare integralismi nella societa' pubblica.

Lat but not least gli atteggiamnti ostili vanno puniti: se un paese ti ospita ne rispetti la cultura , le usanze e le leggi e noncerchi di alimentare l'odio .
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e intanto conferma dall' Ambasciata Britannica "uccisa la Hassan"
www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2004/11_Novembre/16/mos...
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"Last night I nearly died,
But I woke up just in time".
Duke Special
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I tedeschi bevono troppa birra, è questo il loro problema. Hanno la mente annebbiata dalla birra! [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
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Particolari
Se durante una guerra che ha provocato almeno centomila morti un soldato americano viene filmato mentre uccide un iracheno ferito sparandogli alla testa, questo soldato finisce sotto processo perché avrebbe violato i diritti umani. E' da questi particolari che si riconosce la democrazia.
_________________________
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.........chi rincorre i propri sogni può essere deriso, ma più triste è chi ha rinunciato a sognare ...........

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Re:

Scritto da: 55achab 17/11/2004 12.13
Particolari
Se durante una guerra che ha provocato almeno centomila morti un soldato americano viene filmato mentre uccide un iracheno ferito sparandogli alla testa, questo soldato finisce sotto processo perché avrebbe violato i diritti umani. E' da questi particolari che si riconosce la democrazia.



e quelli non filmati ? e quando mai processeranno coloro che hanno causato una guerra su falsi presupposti : legami con alquaeda e armi di distruzione di massa?

nota : i militari americani sono esenti dall'essere processati da qualsiasi tribunale internazionale.
Sean

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Re: Re:

Scritto da: Sean1 17/11/2004 12.44


e quelli non filmati ? e quando mai processeranno coloro che hanno causato una guerra su falsi presupposti : legami con alquaeda e armi di distruzione di massa?

nota : i militari americani sono esenti dall'essere processati da qualsiasi tribunale internazionale.



SEAN rilassati!
non noti una sottile, feroce ironia sulle parole da me postate.
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Re: Re: Re:

Scritto da: 55achab 17/11/2004 12.58


SEAN rilassati!
non noti una sottile, feroce ironia sulle parole da me postate.



scusami Achab ma e' difficile accorgersi dell'ironia dopo che ti hanno dato senza ironia del :

reazionario

perbenista

imbavagliatore

clanico

dopo questo sto seriamente prendendo inconsiderazione l'ipotesi di togliere le tende.

ancora scusami per la mia risposta. ciao
Sean

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17/11/2004 13:26
 
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Re:

Scritto da: Matteo, Berghem 17/11/2004 10.20
I Verdi tedeschi: via festa cristiana, celebriamo il Ramadan


Dopo i gravissimi episodi verificatisi recentemente in Olanda, con l'atroce assassinio del regista Theo van Gogh da parte di un fondamentalista marocchino e i successivi attentati incendiari contro chiese e moschee, la Germania si interroga sgomenta sulla possibilità di venire contagiata dal virus del terrorismo di matrice musulmana. E tutti gli occhi sono ovviamente puntati in primo luogo su Berlino, dove in grandi quartieri come Neukölln, 310mila abitanti, Kreuzberg e Wedding la presenza di extracomunitari provenienti da 163 nazioni è superiore ad un terzo degli abitanti. Il primo a mettere in guardia contro il rischio di una rottura degli equilibri etnici attualmente esistenti è proprio il sindaco di Neukölln, Heinz Buschkowsky (Spd), il quale dichiara che il progetto di integrazione nella società tedesca delle varie comunità di migranti è ormai crollato come un castello di carte.
«L'integrazione è fallita, non c'è niente che uno straniero non possa fare nella sua lingua madre, fino all'adozione di modi di comportamento tipici del suo paese. Abbiamo ormai a che fare con società parallele», spiega Buschkowsky, il quale aggiunge che quando devono andare dal macellaio, dal fruttivendolo, dal parrucchiere, dal medico o in qualunque altro posto, gli extracomunitari di Berlino non hanno il minimo problema per trovare un connazionale in grado di servirli. La cosa ancora più singolare è che sono le stesse comunità di migranti a volersi isolare, dal momento che, come sottolinea sempre il sindaco, «i turchi si rifiutano di andare ad abitare dove ci sono gli arabi, i russi evitano le zone turche e così di seguito. Per non parlare del divieto fatto alle studentesse musulmane di fare sport in piscina, in palestra o di partecipare alle gite scolastiche». A dimostrare il flop del «Multi-Kulti», come viene chiamato in Germania il modello di integrazione multietnica sostenuto con particolare veemenza dai Verdi, ci sono i pessimi risultati scolastici dei giovani stranieri, il 70% dei quali abbandonano lo studio senza nemmeno avere ottenuto il diploma di scuola media, mentre il loro livello di disoccupazione giovanile sfiora il 40%. Ma a scuotere l'opinione pubblica tedesca è stata l'altra sera la trasmissione «Frontal 21» della televisione pubblica Zdf, che ha filmato di nascosto la predica di un Imam fondamentalista in una moschea di Neukölln. «Nell'aldilà ci saranno solo le fiamme dell'inferno ad attendere i tedeschi, questi atei che al pari degli altri europei», ha tuonato il religioso islamico.
Ad infuocare ancora di più il clima è arrivata ieri la proposta del vicepresidente dei deputati verdi al Bundestag, Hans-Christian Ströbele, il quale chiede di sostituire una festività religiosa cristiana con una islamica come quella della fine del Ramadan. Immediata è arrivata la sferzante replica del ministro dell'interno bavarese Günter Beckstein (Csu): «La proposta dimostra che i Verdi insistono nel mantenere la loro illusoria politica multiculturale». Mentre il suo collega del Brandeburgo, Jörg Schönbohm, ha ribadito che «la Germania è un paese cristiano e la proposta di una festività musulmana è insensata».





Sembra un articolo che parla del mio quartiere.....[SM=g27828]
17/11/2004 13:45
 
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Re: Re:

Scritto da: theropithecus 17/11/2004 13.26




Sembra un articolo che parla del mio quartiere.....[SM=g27828]



Mi piacerebbe sapere come finisce la predica dell'Imam ... questi tedeschi che al pari degli europei cosa?
spesso i giornali manipolano a proprio piacimento ciò che si dice.
O almeno così dice Silvio: ogni volta che spara le sue cazzate è stato frainteso!!!
comunque anche da noi a Udine si sta creando il quartiere "africano", con un sacco di negozi e attività gestiti da extracomunitari.
e il macellaio lo frequento pure io, è l'unico posto dove posso trovare carne di montano di qualità da mangiare col couss couss.
Quando le cose sono buone, sono buone e basta.
17/11/2004 14:12
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: gior77 17/11/2004 13.45


Mi piacerebbe sapere come finisce la predica dell'Imam ... questi tedeschi che al pari degli europei cosa?
spesso i giornali manipolano a proprio piacimento ciò che si dice.
O almeno così dice Silvio: ogni volta che spara le sue cazzate è stato frainteso!!!
comunque anche da noi a Udine si sta creando il quartiere "africano", con un sacco di negozi e attività gestiti da extracomunitari.
e il macellaio lo frequento pure io, è l'unico posto dove posso trovare carne di montano di qualità da mangiare col couss couss.
Quando le cose sono buone, sono buone e basta.






A parte qualche africano, somalo e cinese, il problema mio è che sono circondato da bengalesi che continuamente non rispettano quello che c'è scritto sul corano...tanto prima o poi sarò costretto ad andarmene pure io....
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17/11/2004 18:00
 
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Ma non ci avevano raccontato che in IRAQ la guerra era finita.




È il Pentagono che ha ordinato di tagliare il video di Falluja. Rapiti 60 poliziotti


Il Pentagono ordina alle emittenti televisive americane di tagliare il video di morte che ha fatto il giro del mondo: l'esecuzione a Falluja di un ferito iracheno da parte di un marine Usa. Le immagini sono orribili: un marine americano uccide un prigioniero iracheno ferito e disarmato in una moschea di Falluja. Negli Usa, sparisce la sequenza del video in cui il proiettile colpisce la vittima. Martedì, un altro video, recapitato alla tv al Jazira, mostra l'esecuzione di Margaret Hassan, la volontaria di origini irlandesi rapita il 19 ottobre. Fonti britanniche confermano la notizia. Intanto, 60 poliziotti iracheni sono stati rapiti nei pressid el confine con la Giordania. Riesplode la violenza a Falluja e Mosul. A Baiji, 14 iracheni sono morti dopo l'esplosione di un'autobomba.




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Corriere della sera
martedì, 16 novembre, 2004

Islam e tolleranza, sfuma il sogno olandese




Il futuro dopo il delitto Van Gogh. «E' arrivato lo scontro di civiltà, niente resterà come prima»
Ad Amsterdam più della metà dei minori viene dall' estero. Nel 2015 la maggioranza della popolazione sarà formata da famiglie di immigrati.




DAL NOSTRO INVIATO AMSTERDAM - «Leggendo questo messaggio, lei ha contribuito ad uccidere un musulmano. A giudicare dal suo sorriso ne ha gioito. Aiuti l' umanità, e inoltri l' sms». La catena di sant' Antonio va forte in questi giorni ad Amsterdam. Sta diventando un passatempo, accettato senza troppo scandalizzarsi, come un segno dei tempi. L' Olanda si guarda allo specchio e vede una faccia diversa da quella che pensava di avere. Un delitto atroce, seguito da otto attacchi ad altrettante moschee in pochi giorni e dalla scoperta di avere in casa il terrorismo islamico (che voleva colpire anche il presidente Ue Barroso), come negli altri Paesi d' Europa. «Lo scontro di civiltà ha fatto il suo debutto nella società dell' armonia», dice ironico Paul Dekker, cattedra di educazione civile all' università di Tillburg e consulente del governo. «Le politiche di controllo dell' immigrazione sono più restrittive - dice il professore -, ma fino ad ora i principi di base erano rimasti immutati». «Erano», perché dopo la morte di Theo Van Gogh, nulla viene più dato per scontato. Il discendente del pittore è stato ucciso per gli 11 minuti di Submission, un cortometraggio nel quale viene data voce a cinque donne musulmane che denunciano la loro condizione, costrette in nome della religione islamica a ossequiare uomini che le violentano e le maltrattano. E' stato ucciso da Mohammed Bouyeri, un ragazzo cresciuto nella capitale che da sempre è il simbolo della libertà di espressione. «Perché porti il velo?». «E' vero che i musulmani possono picchiare le donne?». Domande che arrivano da ragazzi di 14 anni. Gli alunni dell' istituto professionale di Zaandam, a nord di Amsterdam, hanno davanti una giovane marocchina e 20 minuti per sentire le sue risposte. Il tema della giornata è la tolleranza, dopo toccherà a un omosessuale e a un senzatetto. L' insegnante Paul Lassoj spiega che si tratta di un' iniziativa autorizzata dal ministero dell' Istruzione, non è una novità legata all' ondata di intolleranza che ha seguito il delitto Van Gogh. «Abbiamo gli anticorpi per gestire i nostri estremismi - dice Meindert Fennema, direttore dell' Istituto di ricerca sull' immigrazione dell' università di Amsterdam -. La morte di Van Gogh rinforzerà la voce di chi vuole reprimere il fondamentalismo islamico. Ma non ci cambierà. Quello che manca è la capacità di intervenire sull' estremismo degli altri». Amsterdam Ovest è un postaccio. Il quartiere in cui è cresciuto Mohammed dista 2 chilometri dal centro turistico della città. Ma sembra lontano anni luce. I negozi hanno le insegne in arabo, ai muri sono appesi manifesti in lingua araba. Davanti ai portoni delle case, gruppi di ragazzi che fumano. Ci stanno per ore. Aspettano che passi il tempo. In primavera il Centro stranieri di Amsterdam commissionò una ricerca sui quartieri musulmani della città. I risultati furono sconcertanti. I numeri di telefono delle case erano sbagliati. Nessuna collaborazione, nessuna risposta. Da anni nessuno si preoccupava di questi ghetti. «I ragazzi qui non hanno amici olandesi, parlano male l' olandese. Vedono i genitori vivere da perdenti. E si fanno trascinare dai messaggi più radicali», racconta Abdel Najif, uno dei pochi egiziani di Amsterdam Ovest, «colonia» di marocchini e turchi. E' il frutto di un sistema dove ogni gruppo confessionale ha diritto alla sua scuola, alle sue istituzioni, ma dove lo spirito di integrazione è lasciato alla buona volontà degli interessati. Risultato: il giorno del funerale di Van Gogh, nella strada dove abitava il suo assassino, c' erano marocchini che sputavano sul ritratto del regista. Dice Dekker: «I giovani immigrati vivono con il nostro sussidio di disoccupazione. Maturano un risentimento antioccidentale, alimentato dai loro "cattivi maestri"». Quelli che popolano la più grande moschea di Rotterdam, dove un giovane imam in abiti occidentali spiega così quel delitto: «Non possiamo dire di approvarlo, è una reazione esagerata da parte di un estremista. Ma sicuramente, c' è stata una mancanza di rispetto verso l' Islam». Se l' è cercata, insomma. Era già tutto scritto. Un rapporto governativo del giugno 2004 si chiudeva con una frase desolante: «I musulmani di prima e seconda generazione che vivono in Olanda non sono disposti ad accettare le moderne concezioni sull' emancipazione della donna e sul ruolo della religione nella società». Secondo Dekker è improprio parlare di rifiuto del multiculturalismo. E' un fallimento che riguarda tutti. «Noi olandesi siamo indifferenti. Il cambio di attitudine degli ultimi due anni, la paura del diverso, è dovuta al peggioramento delle nostre condizioni economiche». I quartieri a ridosso del porto di Rotterdam non hanno nome. Li chiamano «città parabolica», per la miriade di antenne satellitari che spuntano dai balconi. Sintonizzate su canali in lingua araba. Nel 2015 non si parlerà più di enclaves. Per quella data la maggioranza della popolazione nel Randstad (l' Ovest dei Paesi Bassi, che comprende Amsterdam, L' Aja, Rotterdam e Utrecht) sarà formata da immigrati musulmani di prima generazione. Già oggi, ad Amsterdam il 56% dei minorenni non è olandese, a Rotterdam il 54%, all' Aja il 48%. «La radicalizzazione dei musulmani è una realtà nel mondo. Ci stupiamo che sia così anche in Olanda, dove i giovani immigrati si sentono cittadini di seconda classe?». Naima Azugh è una di loro. E' nata 32 anni fa in Marocco, è arrivata ad Amsterdam che ne aveva quattro. E' una parlamentare verde. Vive in una casa galleggiante, che da 6 mesi è sorvegliata dalla polizia. Sotto scorta, per aver denunciato il fondamentalismo islamico «che cresceva nei quartieri della mia città». Adesso cosa succederà? Naima Azugh sostiene che ci vorranno anni. «Bisogna offrire possibilità. L' estremismo si batte spiegando che è possibile una vita diversa». I tre principali quotidiani in questi giorni hanno pubblicato analisi sulla società olandese. Titoli simili: «Paradiso perduto», «perdita dell' innocenza», «fine del nostro sogno?». Una seduta di autocoscienza collettiva nel Paese più avanzato d' Europa in tema di politiche migratorie e di tolleranza, che merita di essere seguita. Perché in fondo è una autocoscienza che racconta anche del nostro futuro. Marco Imarisio (ha collaborato Marika Viano) LE TAPPE LA VICENDA IL DELITTO Ad Amsterdam Il 2 novembre il regista Theo Van Gogh viene ucciso ad Amsterdam da un marocchino, subito fermato, perché aveva girato un cortometraggio sulla sottomissione delle donne all' Islam GLI ATTENTATI Scuole e moschee A una settimana dall' omicidio vengono incendiate due scuole islamiche in Olanda. La violenza si manifesta anche con attentati alle moschee GLI ARRESTI L' assedio Il 10 novembre un blitz delle forze speciali arresta all' Aja sette persone dopo un assedio durato 12 ore. L' abitazione era piena di esplosivo. Restano feriti tre poliziotti.


26/10/2005 17:27
 
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CALIPARI: CONSULENTI PM,CHI SPARO' VOLEVA MORTE OCCUPANTI
"Esplodere numerosi colpi di mitragliatrice all'indirizzo dell'abitacolo di un'autovettura", quando i primi sono stati sparati da una distanza compresa tra 100 e i 130 metri, e gli ultimi tra i 45 e i 65 metri, "e' da giudicare indubbiamente condotta idonea a cagionare la morte degli occupanti". E' la conclusione dei cinque consulenti (Alfredo Luzi, Bruno Cardinetti, Donato Firrao, Carlo Torre e Furio Vatta) che ieri hanno consegnato alla procura di Roma il rapporto tecnico su quanto avvenne la sera del 4 marzo scorso, quando il funzionario del Sismi, Nicola Calipari, rimase ucciso dal fuoco amico partito dal check point americano mentre era a bordo della Toyota Corolla, sulla strada diretta verso l'aeroporto di Bagdad, assieme alla giornalista del Manifesto, Giualiana Sgrena, appena liberata, e all'autista A.C., maggiore del servizio segreto militare.

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