Il forum di Altra Irlanda
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Iraq e situazione internazionale

Ultimo Aggiornamento: 26/10/2005 17:27
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01/09/2004 21:35
 
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Corcaigh, io non giustifico nè l'intervento in Afghanistan (da parte dell'Urss), nè l'intervento in Iraq (da parte degli Usa) e mi sembra che questo risulti piuttosto chiaramente dal mio post. Quindi, non riesco a capire il significato delle tue precisazioni usando frasi estrapolate dal mio intervento. Frasi che, presentate in questo modo, snaturano completamente il senso di ciò che ho scritto (e che andava letto nella sua interezza per essere compreso correttamente). Mi piacerebbe avere da te una spiegazione al riguardo. Magari intendiamo dire le stesse cose, ma usiamo linguaggi diversi.



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T.S. Eliot
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02/09/2004 00:14
 
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...e poi si mangiano i bambini!!!
..."Sarà che vivendo in irlanda ti sei dimenticata A scrivere in italiano ed a farti capire,"...

Meno male che tu invece riesci de farti capire più meglio! ( e pure troppo!!! ).

Non so se la tua intenzione sia andare avivere in Irlanda o no, ma credo che tu ti possa trovare molto meglio qui, nel paese che, come " saggiamente " ha fatto notare " il Cavaliere " ai suoi padroni " ...ha il più basso numero di comunisti in tutta Europa..."

Non sono un nostalgico dell ' U.R.S.S., e per citarti un cantautore italiano "...e forse è vero che a Cuba non c' è il paradiso e che non vorremmo essere in Cina a coltivare riso..." ma di sicuro il liberismo all' Amerikana, il capitalismo senza freni morali dove tutto è legittimato nel nome della " libera impresa " non ci sta portando molto lontano...

...gli estremismi si nutrono anche del fatto che dubitare, porsi in discussione, cercare di analizzare un fenomeno anche dal lato che ci viene meno comodo costa fatica, è molto più semplice credere, obbedire, combattere...

Claudio 69 sempre più triste ( sto guardando le news sulla tv tedesca [SM=x145480] [SM=x145480] [SM=x145480] ... )
non si vede bene che con il cuore, l' essenziale è invisibile agli occhi
02/09/2004 01:03
 
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Re: ...e poi si mangiano i bambini!!!

Scritto da: double-trouble 02/09/2004 0.14
..."Sarà che vivendo in irlanda ti sei dimenticata A scrivere in italiano ed a farti capire,"...

Meno male che tu invece riesci de farti capire più meglio! ( e pure troppo!!! ).

Non so se la tua intenzione sia andare avivere in Irlanda o no, ma credo che tu ti possa trovare molto meglio qui, nel paese che, come " saggiamente " ha fatto notare " il Cavaliere " ai suoi padroni " ...ha il più basso numero di comunisti in tutta Europa..."

Non sono un nostalgico dell ' U.R.S.S., e per citarti un cantautore italiano "...e forse è vero che a Cuba non c' è il paradiso e che non vorremmo essere in Cina a coltivare riso..." ma di sicuro il liberismo all' Amerikana, il capitalismo senza freni morali dove tutto è legittimato nel nome della " libera impresa " non ci sta portando molto lontano...

...gli estremismi si nutrono anche del fatto che dubitare, porsi in discussione, cercare di analizzare un fenomeno anche dal lato che ci viene meno comodo costa fatica, è molto più semplice credere, obbedire, combattere...

Claudio 69 sempre più triste ( sto guardando le news sulla tv tedesca [SM=x145480] [SM=x145480] [SM=x145480] ... )





Ma io rimango straconvinto delle mi idee che a te piacciano o meno, sta di fatto che dopo quello che ha scritto cork per me non può essere che una comunista bigotta, non c'è nessun dubbio su questo......mi ricorda un pò il filo-pensiero francese di questi tempi, che difende assassini che se la spassano nel loro paese mentre c'è gente qui da noi che piange ancora i suoi cari, e questo in nome dell'intellettualismo di sinistra, di chi crede e considera colui di destra un ignorante, e soprattutto di chi è capace nel distinguere un morto di serie A da uno di serie B, e questo una certa sinistra è stata sempre maestra nel farlo.......BLEAH!!!!!!!
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Lettera aperta al Presidente George W. Bush di Hal e Sidra Stone, 18 Febbraio 2003.

Per quanto riguarda il grave processo di *polarizzazione* in atto consiglio la lettura del seguente testo. Si tratta di una lettera molto interessante ed inquietante. Peccato che non sia stata presa in alcuna considerazione dall'interlocutore principale ...

Lettera aperta al Presidente George W. Bush
di Hal e Sidra Stone, 18 Febbraio 2003 (inviata da Fausto Sangiorgi)

Signor Presidente,
anzitutto vorremmo presentarci.
Siamo una coppia di 75 e 65 anni, tutti e due psicoterapeuti, scrittori e insegnanti di crescita personale. Insieme abbiamo un'esperienza di più di 90 anni di lavoro interiore con le persone in molti ambienti e in molti paesi. Insieme abbiamo scritto cinque libri, e uno ciascuno di noi, libri che sono stati tradotti in sette lingue. Abbiamo cinque figli, tre nipoti e diversi gatti. Le diciamo tutto questo semplicemente per premetterLe che siamo due persone sensate, dei professionisti competenti che hanno avuto una vita intensa con una notevole esperienza del mondo, sia individualmente che in coppia.
Non siamo propensi all'allarmismo, ma come professionisti che hanno lavorato con le persone tutta la loro vita,siamo molto preoccupati per l'attuale situazione internazionale che riteniamo molto particolare. Quello che accade adesso avrà conseguenze per molti anni a venire. Abbiamo assistito a conflitti precedentemente nelle nostre vite, conflitti che sembravano molto pericolosi, ma ora noi constatiamo un grado spaventosamente intenso di polarizzazione a livello mondiale, che sembra andare a una velocità sempre più alta. Ed è di questa polarizzazione che desideriamo parlarLe.
Come Presidente degli Stati Uniti, Lei può constatare di persona questa crescente polarizzazione. I leaders mondiali appaiono divisi tra quelli che sono con Lei e quelli che sono contro di Lei. Questa lettera riguarda ciò che noi pensiamo possa essere fatto per neutralizzare questa polarizzazione.
Ci vuole un enorme coraggio per cambiare la propria consapevolezza o modo di essere nel mondo. Spesso ci vuole una situazione critica di grandi proporzioni per spingere le persone a intraprendere questo processo di cambiamento: una grave malattia o una disgrazia che ci costringe a guardare alla eventualità della morte, un distacco lacerante, un rovescio finanziario o un guaio serio con la giustizia. Ciascuno di noi ha una scelta riguardo a come far fronte al problema. Siamo sfidati a separarci dal nostro modo usuale di stare nel mondo, ad allargare la nostra visuale, e a fare nostro qualcosa di nuovo.
Da quello che ha detto della Sua vita, Lei ha già sperimentato un grande cambiamento di consapevolezza. Negli anni in cui ha smesso di bere e ha mutato il Suo modo di vivere, Lei per la prima volta ha veramente cambiato la Sua consapevolezza. Noi non sappiamo che tipo di problematica ha provocato il cambiamento allora, ma qualcosa ci fu certamente. Lei ha colto l'occasione e ha affrontato la sfida con successo. Ora sembra che Lei abbia davanti una nuova sfida al cambiamento personale.
Un cambiamento nella propria consapevolezza, come lei Sa, produce degli effetti in tutte le nostre relazioni. Cambia il rapporto con noi stessi, con le nostre famiglie, col nostro Dio. Lo stesso vale per i popoli. Sul piano internazionale stiamo sperimentando una grave crisi di questo genere. Essa può produrre un cambiamento o guerra e distruzione. Il problema è se noi siamo in grado di utilizzare l'emergenza per sviluppare una effettiva saggezza o se essa debba automaticamente polarizzare il mondo attorno alla guerra.
Noi non siamo del parere che la guerra è sempre sbagliata. Ci sono momenti in cui essa è l'unica soluzione a un problema, ma queste situazioni sono poche e a lunghi intervalli. A noi sta a cuore che la decisione per la guerra sia una decisione ben ponderata, nella quale l'alternativa della pace sia presa in considerazione con uguale cura. La nostra preoccupazione è che nell'attuale situazione il mondo si stia polarizzando in modo così intenso (un vecchio schema mentale che divide il mondo in buoni e cattivi, con noi sempre nel ruolo dei buoni) che ci sentiamo spinti ad agire in un modo di cui dovremo pentirci più tardi, quando i fumi si dissolveranno e riusciremo a vedere quello che abbiamo fatto.
Nel nostro lavoro questa situazione la chiamiamo "lo schiaffo". Quando guardiamo a una cosa solo da un punto di vista - attraverso una sola parte di noi - non siamo letteralmente in grado di vedere nient'altro. Più tardi, quando ci rendiamo conto che c'era un altro punto di vista opposto, quando riusciamo a scoprire cos'era che avevamo trascurato, abbiamo la sensazione che una parte opposta di noi ci abbia come schiaffeggiato.
Presidente Bush, ciò che ci preoccupa di più riguardo a Lei e al suo staff è il vostro contributo a questa polarizzazione. Nella storia mondiale, questo modo di pensare ha portato ai più orribili comportamenti. Quando la polarizzazione era al culmine, il comportamento sembrava assolutamente ragionevole, ma quando la gente ha guardato indietro a ciò che era stato compiuto e, con l'aiuto di altri, ha visto il proprio comportamento con occhi differenti e più saggi, ha potuto vedere come la passione della polarizzazione li avesse accecati.
Ogni giorno che passa qualcuno nella Sua amministrazione ci ricorda che qualche persona o qualche paese è "il Diavolo". L'uso di un linguaggio tipo "la quintessenza del male" viene da una parte di noi che ci vede come persone per bene che vivono in modo retto e proietta tutta l'oscurità là fuori nel mondo. Questa parte di noi non si rende conto che tutti abbiamo al nostro interno oscurità e male come pure bene e aspetti luminosi. Non si rende conto che la lotta verso l'esterno è un riflesso della lotta che tutti dobbiamo sostenere all'interno delle nostre anime.
Se arriveremo o no alla guerra ci preoccupa meno del conoscere quali parti Sue e del sig. Rumsfeld ci stanno portando alla guerra. Quello che noi sentiamo continuamente dai Suoi più intimi collaboratori è un continuo sbarramento di giudizi sugli altri, carichi di emozioni. In termini psicologici, voi state rinnegando le vostre parti malvagie e le proiettate sul mondo attorno a voi. Questo ci fa perdere sempre più fiducia dei vostri giudizi e ci fa domandare quali aspetti psichici stanno operando in voi con un meccanismo così automatico di pensare e di reagire.
Questo sta avendo un terribile effetto in gran parte del mondo, provocando negli altri una reazione uguale e contraria. Quanto più essi vi vedono come il male, tanto più voi li vedete come il male. E' un rapporto matematico.Siamo pari. Ed è la ricetta per il disastro!
L'11 settembre 2001 a Lei è successo qualcosa di cui probabilmente non è consapevole. Qualcosa che sembrava meraviglioso. In quel giorno l'archetipo dell'eroe si è impossessato di Lei. Lungo la storia questo archetipo ha operato in molte persone: esso opera come una infusione di energia potentissima. Ci dà il potere di compiere azioni eroiche. E' una parte di noi (o Sé, come lo definiamo nel nostro linguaggio) che proviene da un punto particolare della psiche, da un punto particolare del cervello. E' come un istinto psicologico.
L'archetipo dell'eroe non opera solo nei presidenti e nei generali: può spingere chiunque a comportarsi eroicamente nella vita, come ha fatto coi nostri pompieri e i nostri poliziotti l'11 settembre.Egli può aiutare chiunque di noi a superare una situazione difficile o a lavorare lunghe ore per una nuova idea o causa. Egli può farci fare cose che vanno contro le nostre paure. Queste sono le parti buone dell'archetipo dell'eroe. Senza dubbio dopo l'11 settembre Lei è diventato più forte man mano che era spinto da questo tipo di energia archetipica. L'ha resa più forte e Le ha dato il potere di guidarci. E' stato un dono meraviglioso per Lei e per il nostro Paese.
Il limite di questa energia è che è impersonale. Ci dà la forza dell'eroe ma non sempre la saggezza per controbilanciarla.Spesso tendiamo a prevaricare le persone quando questa forza opera in noi, perché sentiamo solo il potere e non più la nostra vulnerabilità. Questo è il punto centrale della parte oscura dell'archetipo dell'eroe: noi perdiamo la nostra vulnerabilità e siamo spinti a compiere le cose in modo sempre più eroico.
Essere identificati con l'energia dell'eroe è molto esaltante e normalmente parte con buone intenzioni. Spesso, però, degenera col tempo, perché quando siamo nelle mani di questo archetipo e l'energie del supereroe continua ad attraversarci, perdiamo la chiarezza di visione. Anche i nostri collaboratori ne sono contagiati: lo stesso mito dell'eroe si attiva in loro e si mette al servizio dei loro bisogni di potere. E' loro interesse, a quel punto, sostenere questo archetipo e non fanno altro che aggiungere carburante al fuoco.
Ci sono molti archetipi che aspettano di prendere il posto di guida della nostra auto psicologica e di condurre la nostra vita al posto nostro, specialmente quando la situazione è pericolosa. A noi è parso che, circa un anno dopo l'11 settembre, una nuova energia ha incominciato a prendere campo in Lei e a congiungersi con il sistema energetico già operante dell'eroe. Questo nuovo archetipo è "Il Salvatore". Egli ha una qualità accentuatamente religiosa. Il Salvatore deve salvare la gente dal male: c'è male e tenebra nel mondo e qualcuno o qualche gruppo ha il dovere di liberarlo dal male. Questo archetipo ti fa sentire il figlio (o la figlia) di Dio, da Lui designato e consacrato per raddrizzare una situazione pericolosa, col risultato di riportarci ai giorni delle crociate e della guerra santa.
Sappiamo che nel mondo operano attualmente forze oscure e pensiamo che Lei sia onesto e sincero nel Suo proposito di operare per il bene e scacciare il male. Tuttavia, a questo proposito, noi due, come psicoterapeuti e insegnanti, poniamo un problema, un problema molto importante.
Tutti e due abbiamo avuto vite complesse prima di incontrarci e ancor di più durante gli ultimi 30 anni della nostra vita in coppia. Abbiamo avuto l' opportunità - il grande privilegio - di lavorare con la psiche di centinaia e centinaia di clienti: abbiamo lavorato coi loro sogni, le loro fantasie, le loro depressioni, la collera, la rabbia, l'amore, l'avidità, l'eroismo, le meschinità, le pulsioni bellicose e la sensibilità amorevole.
Ci piacerebbe poter condividere con Lei, Presidente Bush, alcuni di questi sogni e di queste realtà interiori.
Ebbene, sa quale è stata la conclusione che ne abbiamo ricavato? La conclusione è che tutto ciò che è fuori di noi si trova anche dentro di noi.
Ogni essere umano è un microcosmo del macrocosmo. Come nel mondo c'è bene e
male, luce e tenebra, così è all'interno della psiche umana. La nostra conclusione è che ogni essere umano vive con una straordinaria combinazione di bene e di male. E che ciascuno di noi è sfidato a confrontarsi con questo mondo interiore, al meglio delle sue possibilità, in modo da non aggiungere il proprio male rinnegato ai mali concreti che ci sono fuori di noi, evitando così una spirale altrimenti senza controllo. Questo è il compito che abbiamo davanti e questa è la sfida a cui anche Lei è chiamata.
Saddam Hussein è un uomo dominato da forze oscure, non c'è dubbio. Ma la nostra preoccupazione più profonda non è il Saddam Hussein che vive nel mondo: è il Saddam Hussein che vive nei recessi nascosti del Suo cuore, del nostro cuore, del cuore di ognuno. Se in definitiva non riconosciamo che questo tipo di energia vive in ciascuno di noi, continueremo a proiettarla sugli Hussein al di fuori di noi, rendendo impossibile confrontarsi con il male che c'è nel mondo, in un modo diverso dalla guerra.
Abbiamo paura di quanto sta accadendo. Ma la nostra paura principale non è la prospettiva della guerra. Abbiamo vissuto la II guerra mondiale e la guerra di Corea, della quale Hal ha curato le vittime in qualità di psicoterapeuta. Sidra ha lavorato coi veterani della I guerra mondiale. Abbiamo vissuto la guerra fredda, l'intervento cinese durante il conflitto coreano, la crisi dei missili cubani, l'esplosione della bomba russa da 50 megatoni,il Vietnam e la guerra del Golfo. Abbiamo vissuto l'11 settembre. Abbiamo visto molti periodi terribili. Temiamo la guerra meno di quanto temiamo la completa proiezione delle parti oscure e il restringimento di prospettiva che ne consegue.
Siamo preoccupati del fatto che gli archetipi del Salvatore e dell'Eroe dominino sempre di più la Sua vita e che il mondo sia condotto a una guerra santa che non vogliamo e temiamo finisca molto male.
Siamo preoccupati che Lei abbia perso contatto con la Sua parte vulnerabile e che non sia in grado di sentire le conseguenze di ciò che sta per essere scatenato. Siamo preoccupati del fatto che Lei ascolti solo le persone che sono d'accordo col Suo modo di vedere le cose e che diventi sempre più incapace di sentire altre possibilità. Siamo preoccupati che una mentalità da salvatore sia coinvolta in modo sempre più profondo nel Suo processo decisionale e, forse, in quello della Sua amministrazione.
Cosa possiamo fare? Che cosa chiediamo a Lei? Che cosa chiediamo a noi stessi?
Uno degli indizi più importanti di una personalità matura è la capacità di sostenere la tensione tra gli opposti punti di vista in situazioni di conflitto e di essere in grado di tenerli presenti tutti e due quando bisogna prendere una decisione. Questo non significa diventare passivi nel modo di condurre la nostra vita, non significa non avere un senso etico o morale! Significa invece che siamo capaci di comprendere i due aspetti di una situazione. Alla fine dobbiamo decidere; ma le decisioni non sono prese con una specie di automatismo interiore; le decisioni che prendiamo provengono da una posizione più profonda e più saggia dentro di noi.
Questo è il motivo - per lo meno in teoria - per cui i capi hanno a loro disposizione un comitato direttivo di amministratori e un comitato di consulenti. L'idea è di disporre di un'ampia gamma di input differenti (spesso decisamente opposti). Dopo avere assimilato le diverse informazioni, il capo è meglio preparato per prendere la migliore decisione possibile e agire di conseguenza.
Questo vale anche nelle relazioni personali. Abbiamo imparato nella nostra esperienza di vita che quando uno di noi ha una reazione negativa nei riguardi dell'altro, dobbiamo fermarci e prendere la cosa seriamente. E' essenziale che io (Hal) senta ciò che prova Sidra ed è essenziale che io (Sidra) senta ciò che Hal prova. Ciascuno dei due potrebbe ancora fare ciò che originariamente aveva intenzione di fare ma, sentendo la realtà del punto di vista dell'altra persona, la nostra decisione è presa restando in rapporto con l'altro.
Signor Presidente, recentemente le Sue decisioni si sono allontanate sempre più da ciò che stiamo raccomandando. Su tutte le tematiche Lei è sempre più su posizione di bianco o nero. Sembra che non solo Lei non si curi di cosa pensino gli altri, ma che addirittura si compiaccia della Sua intransigenza e di quanto poco Le importi degli altri.
Questo è il motivo per cui si è alienato tante persone. La gente sente che a Lei non importa, che Lei procede attraverso le fasi del dibattito senza alcuna consapevolezza di quello che gli altri pensano. Crediamo onestamente che se Lei facesse un sondaggio, anche tra i non mussulmani del mondo, scoprirebbe che la maggioranza delle persone è più preoccupata delle Sue tendenze bellicose che di quelle di Saddam Hussein, e questo non ha a che vedere col Suo proposito di andare in guerra: è perché la gente pensa che Lei non prende in seria considerazione gli altri punti di vista. E così reagisce come se Lei fosse un prepotente e non un leader saggio di un grande paese.
Se dobbiamo andare in guerra, faccia in modo che sia un gesto non dettato dall'archetipo di un eroe creato da una fantasia alla John Wayne. Faccia sì che la decisione nasca da una saggezza, da una profondità, da una maturità che la comunità internazionale possa rispettare.
Vorremmo farLe, a questo punto, alcune raccomandazioni per aiutarLa a frenare il processo di polarizzazione.
1. Passi del tempo da solo. Cerchi di stare lontano dalla costante pressione delle stesse voci che lei ascolta dalla mattina alla sera continuamente.
2. Passi un po' di tempo in tranquillità con Sua moglie. La ascolti.
Sospettiamo che potrebbe avere cose interessanti da dirLe.
3. Prenda dei consiglieri diversi da quelli che ha. Ascolti questo nuovo feedback in aggiunta a quello che ha già ricevuto.
4. Metta un freno ad affermazioni pubbliche, di carattere virulento, fatte da qualunque componente della Sua amministrazione. Questo è particolarmente vero per il Segretario Rumsfeld, uno dei politici più polarizzati che abbiamo mai conosciuto. Questa raccomandazione vale anche per Lei, perché le Sue affermazioni sono sempre più polarizzate: per piacere, rifletta, prima di aggiungere ulteriore carburante con le sue affermazioni pubbliche.
5. Presti attenzione ai Suoi sogni. Cosa le stanno dicendo?
6. Preghi Dio, affinché Le dia la saggezza! Essere saggio è importante quanto essere eroico. Essere saggio vuol dire essere in grado di vivere nell'ambivalenza; essere capaci di sentire gli opposti in tutte le situazioni e i conflitti che capitano.
7. Per favore prenda coscienza del dramma archetipico dell'eroe e del salvatore che si sta svolgendo dentro di Lei. Se vuole essere veramente saggio, cominci a riconoscere che la guerra tra il bene e il male sta avvenendo al Suo interno e all'interno di tutti noi, continuamente. Il Saddam Hussein interiore, l'Anticristo interiore è una energia archetipica con la quale abbiamo a che fare dal giorno della nascita fino al giorno della morte. E' tutto dentro di Lei e di ognuno di noi. Sparare al cattivo fuori non lo fa andare via da dentro!
8. Per favore riconosca che una differenza di percentuale dal 51 al 49 non significa vincere. Significa solo aver diviso il paese in due e che la polarizzazione che Lei ha creato La perseguiterà per sempre. Abbiamo fiducia che Lei trovi il modo di trasformare questa situazione in un vantaggio per tutte e due le parti.

Queste sono le cose che Le chiediamo di fare. Ecco ciò che noi faremo da parte nostra:
1. Faremo del nostro meglio per non polarizzarci contro di Lei, e useremo qualsiasi differenza di prospettiva come un modo per imparare di più su noi stessi.
2. Ogni volta che iniziamo a polarizzarci contro di Lei, cercheremo di capire cosa Lei sta portando che è rinnegato in noi. Ci metteremo nei Suoi panni e ci staremo finché non vedremo il Suo punto di vista. Per esempio, dal momento che Lei in modo così estremo vuole la guerra, noi troveremo quella parte di noi che vuole la guerra e vorrebbe eliminare Saddam Hussein dalla faccia della terra.
3. Quando ci scopriremo polarizzati contro il carattere fondamentalista della Sua amministrazione, esamineremo la faccenda e cercheremo di entrare in contatto con la nostra parte fondamentalista. Guarderemo il mondo attraverso gli occhi della nostra parte fondamentalista.
4. Quando ci scopriremo polarizzati contro il modo col quale Lei manipola le persone rendendole più vulnerabili, esamineremo le nostre parti manipolative. Vedremo come operano nel mondo e in particolare come operano in rapporto alla vulnerabilità.
5. Continueremo a guardare i nostri sogni e a vedere cosa hanno da dirci.
6. Anche noi pregheremo Dio perché ci dia la saggezza.

Siamo realisti e non ci aspettiamo seriamente che Lei leggerà questa lettera o ci risponderà, ma è stato importante per noi scriverla. Se per caso volesse risponderci, siamo disponibili per Lei o per qualcuno della Sua amministrazione che Lei riterrà opportuno. Vorremmo davvero fare qualsiasi cosa è nelle nostre possibilità in questo momento così importante della storia.
Suoi,
Hal Stone, Ph.D e Sidra Stone, Ph.D.

www.riflessioni.it/lettereonline/lettera_bush.htm

www.vyp.it/voiced1/news.htm

www.delos-inc.com
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Re: Re: Grazie Bush

Scritto da: theropithecus 01/09/2004 16.06





sdegno......


Vivete di memoria corta, molto corta......Le radici dell'integralismo islamico risalgono a molto tempo fa, bush non era nemmeno in fasce. L'islam oggi è arrivato un pò ovunque, in genere si è imposto con il sangue. Nazioni come l'Indonesia non avrebbero mai conosciuto maometto se non con la forza. In molti paesi, vicini e lontani c'è la guerra civile a causa di questo fondamentalismo. Timor est, l'afghanistan, algeria, kashmir, nigeria, sudan, somalia....ecc


Non è certo bush che ordina le migliaia di sgozzamenti in algeria, o la caccia la cristiano nelle nazioni centraficane.


Di certo questi ultimi interventi militari, così come la politica estera hanno alimentato focolai molto accesi, ma la causa non è nè Bush nè Berlusconi o Putin, è semplicemente una progressiva invasione islamica fino alla conquista del mondo. Loro vogliono farsi passare per le vittime, ma in realtà sono gli invasori....



E poi giustificare l'invasione russa in afghanistan è proprio una volgare costume fatti da pazzi e fanatici comunisti che dovrebbero esser rinchiusi in cella di isolamento.....



orrore......[SM=g27812]




Condivido al 100% quanto tu dici.
Il rischio che corriamo è molto serio, c'è molta gente che non vede che è in atto una vera e propria invasione con il fine di dominarci da parte dei musulmani.
****************************

.....ORIANA VIVE........

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02/09/2004 09:39
 
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meno male che c'é lui ...

_______________________________
"Last night I nearly died,
But I woke up just in time".
Duke Special
02/09/2004 10:37
 
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Re:

Scritto da: cossaigh 01/09/2004 21.35

Corcaigh, io non giustifico nè l'intervento in Afghanistan (da parte dell'Urss), nè l'intervento in Iraq (da parte degli Usa) e mi sembra che questo risulti piuttosto chiaramente dal mio post.



Pensavo che risultasse chiaro anche dal mio, dato che sono antimilitarista e pacifista convita da tempo immemorabile. Ma purtroppo il mio intervento è stato frainteso da parecchie persone. C'è chi comunque esprime le sue perplessità in modo civile (il tuo caso) e chi in modo assolutamente inaccettabile, vedi Theropitecus, a cui non mi degno di rispondere.

Ciò che volevo dire è che entrambi gli interventi militari (o invasioni che dir si voglia) sono inaccettabili, ma se si entra nella logica Bushiana di rispondere con le armi a qualsiasi problema, quale sia la sua entità, di politica interbnazionale, allora si torna all'età della pietra, in cui guerre e mazzate in testa venivano usate al posto della democrazia.

Non vi preoccupate, in ogni caso, i "mussulmani" non ci conquisteranno, le nostre civilissime tradizioni occidentali stanno sicure. Finché c'è Bush a salvaguardarle...

Scusate, mi astengo da ulteriori post su questo 3d perché con questi ultimi interventi stiamo cadendo nel ridicolo....

[SM=x145467]

[Modificato da Corcaigh 02/09/2004 10.39]

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...ci si dovrebbe attenere al topic, talvolta si fuoriesce, ma non fa nulla se tutti siamo d'accordo nel seguire il filo di un discorso....

Ma, perche' c'e' un ma,...bisognerebbe ricordare che esprimiamo personalissime opinioni e che come desideriamo che siano rispettate come tali dovremmo rispettare le altrui , questo non vuol dire che non possiamo replicare polemicamemte difendendo le nostre tesi, MA bisognerebbe astenersi assolutamente dall'offendere etichettando l'altro forumista con etichette, credo che quando alla discussione seppur animata si cominciano ad usare toni aggressivi/offensivi cio' voglia dire che il soggetto ha esaurito gli argomenti a suo favore o non ha alcuna capacita' dialettica/polemica o entrambe


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Re: Re:

Scritto da: Corcaigh 02/09/2004 10.37


Non vi preoccupate, in ogni caso, i "mussulmani" non ci conquisteranno, le nostre civilissime tradizioni occidentali stanno sicure. Finché c'è Bush a salvaguardarle...

[Modificato da Corcaigh 02/09/2004 10.39]





...oppure finche' ci sono ministri/partiti che suggeriscono di sparare cannonate alle carrette del mare piene di disperati...

o finche' ci sono sindaci che tolgono le panchine in modo che non vi siedano gli "extracomunitari"

o finche' ci sono quelli che disinfettano i sedili dei treni...

che civilta'!!![SM=x145467]


S[SM=x145449]
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Isoliamo i fanatici
per un Paese più giusto e più sicuro

Noi musulmane e musulmani d’Italia siamo schierati in modo totale, assoluto e compatto contro il terrorismo di quanti strumentalizzando un’interpretazione estremistica e deviata dell’islam e facendo leva sul fanatismo ideologico hanno scatenato una guerra aggressiva del terrore contro il mondo intero e la comune civiltà dell’uomo. Nel terzo anniversario della tragedia che ha insanguinato gli Stati Uniti d’America, confermiamo il nostro più sentito e convinto cordoglio per le vittime di questa offensiva globalizzata del terrorismo che infierisce in modo indiscriminato contro tutti coloro che sono stati condannati come nemici di una folle «guerra santa», siano essi americani, europei o arabi, oppure ebrei, cristiani, musulmani e di altre religioni. Noi musulmane e musulmani d’Italia affermiamo in modo forte, inequivocabile e deciso la nostra fede nel valore della sacralità della vita di tutti gli esseri umani indipendentemente dalla nazionalità e dal credo. Per noi la sacralità della vita è il principio discriminante tra la comune civiltà dell’uomo e le barbarie di quanti predicano e perseguono la cultura della morte. Siamo consapevoli che la sacralità della vita o vale per tutti o, qualora venisse violata, si ritorce contro tutti. Solo l’abbraccio comune alla cultura della vita consente la salvezza, la pace e il benessere dell’umanità.

Noi musulmane e musulmani d’Italia lanciamo un appello al popolo, alle istituzioni e al governo italiano affinché sostengano la nostra opera tesa a favorire la nostra piena e costruttiva integrazione. Siamo per l’assoluto rispetto delle leggi dello Stato e per la più sincera condivisione dei valori fondanti della Costituzione e della società italiana. Siamo convinti che un’Italia dall’identità forte, anche sul piano della religione, degli ideali e delle tradizioni, sia la migliore garanzia per tutti, autoctoni e immigrati, perché solo chi è forte e sicuro al proprio interno è in grado di aprirsi e di condividere positivamente le proprie scelte con gli altri. Alla luce di ciò siamo schierati dalla parte dello Stato italiano contro i terroristi e gli estremisti di matrice islamica, e non solo, che attentano alla sicurezza e alla stabilità della collettività, sia perpetrando trame eversive sia utilizzando taluni luoghi di culto per attività di indottrinamento e arruolamento di combattenti e aspiranti terroristi suicidi. Sosteniamo ogni iniziativa dello Stato volta ad assicurare che tutti i luoghi di preghiera siano delle case di vetro aperte e in simbiosi con l’insieme della società italiana, rispettose delle leggi e dei valori italiani, trasparenti sul piano della gestione e dei bilanci. Diciamo in modo esplicito che le moschee d’Italia non devono in alcun modo trasformarsi in un cavallo di Troia di ideologie integraliste e di strategie internazionali volte a imporre un potere islamico teocratico e autoritario.

Noi musulmane e musulmani d’Italia chiediamo al capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al presidente del Senato Marcello Pera, al presidente della Camera Pier Ferdinando Casini e all'intera classe politica di adoperarsi per metterci nelle condizioni di poter condividere la costruzione di un’Italia più forte e più aperta, più sicura e più giusta, più prospera e più lungimirante. Riteniamo che i tempi siano maturi affinché lo Stato e la società italiana considerino positivamente la prospettiva di un’Italia plurale sul piano etnico, confessionale e culturale, ancorata a una solida piattaforma di leggi e di valori comuni. E siamo convinti che solo chi è a pieno titolo cittadino italiano, solo chi opera sulla base della piena parità sul piano dei diritti e dei doveri, possa ergersi a artefice di questa nuova Italia. Oggi i musulmani non sono soltanto parte integrante della realtà economica e sociale dell’Italia, ma anche parte integrante del suo patrimonio spirituale. Insieme a un milione di musulmani immigrati, ci sono circa trentamila musulmani italiani. Sollecitiamo pertanto le autorità italiane a agevolare il processo di «cittadinizzazione» dei musulmani d’Italia, accogliendo senza indugi e ritardi come nuovi cittadini coloro che vivono nel rispetto delle leggi e nella condivisione dei valori comuni. Oggi più che mai è necessario ancorare i musulmani d’Italia a un’identità italiana forte e condivisa, espressione di un sistema di valori credibile e convincente. Il rischio è che taluni musulmani, specie i più giovani nati e cresciuti in Italia, se abbandonati a loro stessi e in preda a una crisi di identità, possano finire soggiogati e cooptati dall’ideologia dei gruppi estremisti. In quest’ambito sosteniamo la proposta del ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu di una Consulta dei musulmani d’Italia quale strumento per favorire il dialogo tra lo Stato e la maggioranza dei musulmani moderati.

Noi musulmane e musulmani d’Italia ci sentiamo profondamente partecipi all’impegno internazionale volto a contrastare la guerra del terrore che ha avuto proprio nell’11 settembre 2001 il suo momento di maggior impatto umano, mediatico e politico. Aspiriamo a un mondo migliore dove tutti i popoli, compresi i musulmani, possano vivere nella libertà, nella giustizia e nel rispetto dei diritti fondamentali della persona. A tale fine auspichiamo l’avvento di una nuova etica nelle relazioni internazionali che favorisca l’emancipazione dei popoli dal sottosviluppo e dall’oscurantismo, nonché la formazione di governi autenticamente rappresentativi e democratici. Siamo consapevoli che la globalizzazione dello sviluppo, del diritto, della pace, della libertà e della democrazia costituisce la migliore garanzia affinché questi valori possano essere tutelati in ogni angolo della terra attraverso il dialogo e il reciproco rispetto.

Hanno aderito:
Mario Scialoja , direttore Lega musulmana mondiale-Italia; Abdellah Redouane , segretario generale del Centro culturale islamico d’Italia; Mahmoud Ibrahim Sheweita , imam della Moschea di Roma; Gabriele Mandel Khan , Gran maestro per l’Italia della Confraternita turca Jerrahi-Halveti; Souad Sbai , presidente Associazione donne marocchine in Italia; Khalid Chaouki , presidente Giovani musulmani d’Italia; Irta Lama , titolare azienda informatica ITS Associates; Yahya Sergio Pallavicini , vice-presidente Coreis (Comunità religiosa islamica d’Italia); Gulshan Jivraj Antivalle, presidente Comunità ismailita italiana; Ali Baba Faye, coordinatore nazionale Forum «Fratelli d’Italia»-Democratici di sinistra; Ali Federico Schuetz , mediatore culturale, Milano; Yassine Belkassem , Consulta comunale di Poggibonsi (SI); Khalida El Khatir , studentessa di Psicologia, Università di Napoli; Ejaz Ahmad , caporedattore Azad, mensile per i pachistani in Italia; Amadia Rachid , imam della moschea di Salerno; Roland Sejko , direttore «Bota Shqiptare, Il giornale degli albanesi in Italia»; Rachida Kharraz , Ufficio provinciale Acli di Viterbo; Feras Jabareen , imam del Centro culturale islamico di Colle Val d’Elsa (SI); Zoheir Louassini , scrittore e giornalista di Raimed; Jawed Q. Khan , marketing sistemi di tecnologia informatica per i trasporti, Roma; Shera Lyn Parpia , consulente professionale allattamento seno materno; Omar Camiletti , mediatore culturale presso la Moschea di Roma; Lotfy El Hosseny , presidente del Centro islamico di Ostia; Franco Abdul Ghafour Grassi Orsini , Guida spirituale in Italia della Tariqa Burhaniya Dusuqiya Shadhliya; Tarek Hassan , presidente del Centro islamico di Viale Marconi, Roma; Imane Fouganni , impiegata a Cremona aspira a diventare carabiniere.
2 settembre 2004 - Corriere.it
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Re: Re: Re:

Scritto da: Sean1 02/09/2004 11.14



...oppure finche' ci sono ministri/partiti che suggeriscono di sparare cannonate alle carrette del mare piene di disperati...

o finche' ci sono sindaci che tolgono le panchine in modo che non vi siedano gli "extracomunitari"

o finche' ci sono quelli che disinfettano i sedili dei treni...

che civilta'!!![SM=x145467]


S[SM=x145449]



Sparare è una provocazione, ma bisogna fermare i barconi in acque internazionali o in mare aperto, e rispedirle da dove sono partite; e non farli sbarcare sulle nostre coste per metterli nei centri.
Per quanto riguarda le panchine le leverei anche a Bergamo, e non leverei solo le panchine, ma leverei loro.
****************************

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Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Matteo, Berghem 02/09/2004 14.23


Sparare è una provocazione, ma bisogna fermare i barconi in acque internazionali o in mare aperto, e rispedirle da dove sono partite; e non farli sbarcare sulle nostre coste per metterli nei centri.
Per quanto riguarda le panchine le leverei anche a Bergamo, e non leverei solo le panchine, ma leverei loro.



"provocazione" e' la giustificazione che si usa per celare la propria inconsistenza, la mancanza di cultura politica e storica,la mancanza del senso dello stato e delle istituzioni che pure si rappresentano, il proprio razzismo becero...

come taluni che giurano sulla Costituzione Italiana pero' subito dopo specificando di averlo fatto da "padani" (cioe? da spergiuri?), come quelli che si fanno chiamare ministri della Repubblica Italiana e poi in maniera INDECOROSA saltano fuori al parlamento al grido "chi non salta italiano e'", come taluni che offendono il tricolore suggerendolo per un uso indegno, come coloro appunto che vengono, in parlamento europeo esclusi dal gruppo indipendentista/autonomista per la loro xenofobia....



[SM=x145487]

[Modificato da Sean1 03/09/2004 9.34]

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Re: Re: Re: Re: Re:

o dopo specificando di averlo fatto da "padani" (cioe? da spergiuri?), come quelli che si fanno chiamare ministri della Repubblica Italiana e poi in maniera INDECOROSA saltano fuori al parlamento al grido "chi non salta italiano e'", --FFZQUOTEEND-->
ma chi
quelli che prendono i soldi da Roma Ladrona?

vabbé adesso basta é come sparare sulla croce rossa
sotterriamo l'ascia di guerra ![SM=g27823]
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02/09/2004 18:06
 
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Re:

Scritto da: Sean1 02/09/2004 11.05
...ci si dovrebbe attenere al topic, talvolta si fuoriesce, ma non fa nulla se tutti siamo d'accordo nel seguire il filo di un discorso....

Ma, perche' c'e' un ma,...bisognerebbe ricordare che esprimiamo personalissime opinioni e che come desideriamo che siano rispettate come tali dovremmo rispettare le altrui , questo non vuol dire che non possiamo replicare polemicamemte difendendo le nostre tesi, MA bisognerebbe astenersi assolutamente dall'offendere etichettando l'altro forumista con etichette, credo che quando alla discussione seppur animata si cominciano ad usare toni aggressivi/offensivi cio' voglia dire che il soggetto ha esaurito gli argomenti a suo favore o non ha alcuna capacita' dialettica/polemica o entrambe


Sean






ma bisogna pur capire, che dall'altra parte ci sono forumisti che possono prendere a male tali sparate, c'è un limite a tutto, e quando a mio avviso si supera il limite lo faccio notare, a modo mio(può piacere o non piacere), ma non si può sorvolare su alcune scemenze....


Se io dicessi che sarebbe ora di riaccendere i forni voi come la prendereste?



Ovviamente sarei preso a male palore, quindi prima di digitare RIFLETTERE su quello che si scrive vero Cork??????

Eppure lo avevi scritta tu stessa che per quello che hai detto sull'URSS avresti rischiato il linciaggio "virtuale", che facciamo ci rimangiamo le parole e mostriamo dosi massicce di permalosismo e quintali di code di paglia????


[SM=x145427]
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02/09/2004 19:07
 
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siete ancora lì a "rattellare" (come si dice da noi) ?[SM=g27823]
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tanto x restare OT, cioè in linea con questo topic per volontà dei moderatori
Ma Sean1 e Corcaigh, una sola domanda!
Non dovreste essere i moderatori?
A me sembra che infiammate la discussione invece di renderla serena.
Il problema credo sia sempre lo stesso e cioè finche si parla male del Bush di turno, dell'America, della Lega , di Berlusconi ecc, ecc., allora tutto è lecito e chi osa contraddire queste assezioni è un provocatore, razzista che merita di essere vilipeso, oltre a suscitare sorpresa, poichè sembra assurdo possa esserci qualcuno che non condivida questo disprezzo sui personaggi sopra. Ma ancora + stupore suscita colui (specie in Italia) che osi criticare "l'altra parte" (Le sinistre italiane ed europee, parlare male dei palestinesi bombaroli invece degli Israeliani, pensare che forse non esiste un Islam moderato ma un unico Islam che persegue in due modi, (con la pazienza e la diplomazia , l'uno, e con il fondamentalismo , l'altro ) il medesimo fine :"quello di Islamizzare l'Occidente".

Non capisco poi il senso di quella foto, dove sventola la bandiera italiana. Io continuo a pensare, (come quel tale, credo se non sbaglio fosse Bismark), che l'Italia sia solo un'espressione geografica.
Non capisco infine perchè parlare di polita accenda in questo modo gli animi. questa politichetta italiana non merita di certo queste "incazzature".
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03/09/2004 09:32
 
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anche i moderatori hanno delle opinioni come tutti e come tutti sono liberi di esprimerle.

la cosa importante per tutti e' non offendere personalmente, forse e' piu' facile non prendersela pensando che tanto quello che esprimiamo in questo forum non ha alcuna conseguenza reale ne' alzare la voce fara' cambiare idea a chi ci rivolgiamo.

Infatti quello che ho contestato non e' il contenuto di alcuni interventi bensi' l'attacco fatto ad personam, l'insulto a chi la pensa diversamente...ecco queste cose non sono accette...il resto, cioe' le polemiche politiche, culturali etc. si'

...non so se mi sono spiegato...[SM=x145485]

S[SM=x145487]
Sean

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03/09/2004 10:57
 
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.... veramente sono stata io che sono stata paragonata ad una terrorista...
Non mi azzarderei MAI in un forum pubblico a fare delle accuse del genere.... [SM=g27812]
Soprattutto se non si conoscono i fatti storici e si spara a destra e a sinistra con frasi fatte e slogan di partito...
Se uno inizia un'analisi socio-politica, che sia gradita o no, che corrisponda alle tue idee politiche o no, si fa il favore di continuare sul quel tono. Soprattutto quando si è ignoranti (in particolare sulla storia degli equilibri mondiali negli ultimi 50 anni).
E scusate, io non volevo più intervenire ma adesso me l'avete proprio tolta di bocca...
[SM=g27825]

Vedi, caro Theropitecus, io gli anni del terrorismo in Italia me li ricordo benissimo. Me lo ricordo quando chiusero la scuola per l'arresto di Moro. Me lo ricordo quando si temeva il colpo di stato. Me la ricordo la strage di Bologna. Ho conosciuto gente che è stata arrestata per sbaglio per colpa dei pentiti, picchiata e poi rilasciata senza nessuna scusa.
Quegli anni, me li ricordo tutti.
Un'accusa di terrorismo NON LA SI FA A NESSUNO. Non è divertente, ti assicuro.

[SM=g27816]


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03/09/2004 13:44
 
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Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Sean1 02/09/2004 15.11


"provocazione" e' la giustificazione che si usa per celare la propria inconsistenza, la mancanza di cultura politica e storica,la mancanza del senso dello stato e delle istituzioni che pure si rappresentano, il proprio razzismo becero...

come taluni che giurano sulla Costituzione Italiana pero' subito dopo specificando di averlo fatto da "padani" (cioe? da spergiuri?), come quelli che si fanno chiamare ministri della Repubblica Italiana e poi in maniera INDECOROSA saltano fuori al parlamento al grido "chi non salta italiano e'", come taluni che offendono il tricolore suggerendolo per un uso indegno, come coloro appunto che vengono, in parlamento europeo esclusi dal gruppo indipendentista/autonomista per la loro xenofobia....



[SM=x145487]

[Modificato da Sean1 03/09/2004 9.34]




No comment.
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03/09/2004 16:37
 
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Che l'Italia sia solo una espressione geografica, alla fin fine, lo credo anch'io; semplicemente perchè la mia casa è in mezzo alle persone che amo, che sono disseminate sul globo e non solo sullo stivale.
Tuttavia, ci sono un paio di cosette su cui credo sia il caso di mettere i puntini sulle i, ed inizio dalla più futile: da dove nasce l'idea che un "moderatore" sia ne più ne meno una funzione e non una persona? Mi spiego: anche in un altro thread ci si riferisce ai moderatori come quelli che devono star lì ad assolvere un compito (nella cartella che moderiamo io e Silvio - di Parma, non di Arcore - quella dei viaggi). Ma siccome nessuno ci paga e soprattutto lo spirito di questo forum è grossomodo quello che dovrebbe animare una serata al pub, per favore smettiamola di riferirci ai moderatori come a degli automi.
Secondo, e qui entro nel vivo: che in Italia chi parla male della sinistra provochi scandalo, non mi risulta. C'è chi c'ha organizzato la campagna elettorale sopra e tra l'altro parrebbe essere al governo, attualmente. Oppure, come succede spesso, "nessuno li ha votati"? La sinistra ha molte colpe e lo dico da persona di sinistra, come ad esempio, a suo tempo, autoconvincersi che in Russia si stava bene e che lì si era realizzato il comunismo.
La politica *dovrebbe* essere una delle espressioni in cui si realizzano i valori di ogni individuo; è vero che adesso è di tendenza asserire che gli ideali non devono far parte della politica, ma questa mi sembra una enorme boiata. Alla fine, ciò che compriamo, come ci vestiamo, ciò che guardiamo o leggiamo è politica, non solo i due minuti in cui andiamo dentro una cabina elettorale. L'economia è politica e stare nel consorzio civile significa consumare e produrre, ergo anche fare la spesa o coltivare l'orto per non andare a fare la spesa diventa far parte di un sistema che *è* politica. Il resto è qualunquismo.
Rosy
Solo un piccolo PS: provate a leggervi la teorizzazione delle favole del sig. Propp. Può darsi che ne abbiate delle sorprese.

- all songs are living ghosts and long for a living voice - B.K.
03/09/2004 16:45
 
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intanto.....il fondamentalismo islamico continua a fare le sue vittime....





IL BLITZ IN OSSEZIA FINISCE IN UN BAGNO DI SANGUE, TESTIMONI: 'OLTRE 150 MORTI'



MOSCA - Le forze russe hanno dato l'assalto all''edificio nel quale si e' rifugiato e asserragliato un gruppo di terroristi fuggiti dalla scuola di Beslan. Elicotteri sorvolano l'edificio, sul quale carri armati stanno sparando, secondo le agenzie di stampa russe. I terroristi fuggiti dalla scuola sarebbero tredici, secondo le autorita' ossete e sono inseguiti anche con elicotteri e anche da civili armati.
Al momento ne sono stati uccisi dieci. Alcuni di loro si sarebbero fatti saltare all'interno della scuola di Beslan, ora in fiamme dopo l' evacuazione di tutti gli ostaggi.

Intanto sarebbe salito a piu' di 150 morti il bilancio aggiornato delle vittime della battaglia scatenatasi attorno alla scuola di Beslan, dopo la fuga di alcuni ostaggi seguita dalla sparatoria dei terroristi e quindi dall'intervento delle forze speciali. Lo riferisce un inviato del giornale online russo Gazeta.ru, citando sue fonti interne alla polizia locale.
Almeno 300 i feriti, immediatamente reidratati e soccorsi, ma alcuni sono in gravissime condizioni.
Tale bilancio, d'altronde, potrebbe non essere neppure definitivo dato che nella scuola sembra ci fossero non meno di 1.000 ostaggi, e tenuto conto dell'intensita' di fuoco della battaglia e delle ripetute esplosioni provocate dal commando di sequestratori. Secondo fonti ufficiali, sono ricoverate in ospedale oltre 350 persone tra ostaggi, personale della protezione civile e spetznatz.

Julian Manyon, inviato della televisione britannica nella citta' della Ossezia, ha riferito che il suo cameraman e' riuscito ad entrare brevemente nella palestra e ha visto un centinaio di cadaveri. Secondo il giornalista, apparentemente erano state fatte detonare diverse cariche esplosive.




ed io che ci convivo tutti i giorni con questa gente, sono circondato, ok non tutti gli islamici sono terroristi, ma tra i tanti volti che vedo ogni mattina come fai a riconoscere chi lo è e chi invece è una persona assolutamente normale??



03/09/2004 16:48
 
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Avevo scritto una risposta a Lough che mi aveva fatto una domanda specifica diretta, ma mentre l'impostavo è andata persa in cyberspazio.
Vabbé, tanto quasi non valeva la pena sprecare fiato...
In pratica mi difendevo dicendo che non avevo infiammato nessuno ne' era mia intenzione farlo. Che la mia analisi storica e politica sulle varie invasioni dell'Afghanistan non era solo mia ma discussa già mille volte da vari intellettuali americani e non, non certo facenti parte delle Brigate Rosse (a meno che Chomsky nel frattempo non abbia preso una decisione politica radicale a mia insaputa...[SM=g27816] )... e chi più ne ha più ne metta.
Meno male che è andato perso in cyberspazio. Non ho più voglia ne' tempo di sprecare parole con chi si esprime solo a frasi fatte e slogan di partito, non è la prima volta che una discussione che potrebbe avere risvolti interessanti ed intelligenti viene troncata da fanatismi ed estremismi espressi in modo becero e privo di senso.
È proprio a causa di questa beceraggine che in futuro ci penserò due volte prima di impostare un'opinione che vada oltre le solite ovvietà sullo stile "bastardi sovetici che si mangiano i bambini, spranghiamo tutti i fascisti, eccetera eccetera".

Statemi bene.

[SM=x145483]

[Modificato da Corcaigh 03/09/2004 16.50]

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03/09/2004 17:02
 
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Thero, ma ti rendi conto di quello che dici? Te lo dico con tranqillità, accidenti alla tastiera che è impossibile che filtri toni e umori...se fossimo al pub davanti ad una pinta non me ne vorresti, ergo non farlo neppure adesso, per quanto siamo politicamente su due pianeti diversi...
Prova a pensare: sei una ragazza sola che se ne torna a casa in piena notte, ogni tanto incroci coetanei che provano ad attaccare bottone. Come fai a riconoscere qual è che è il principe azzurro e quale invece il pazzo maniaco che magari andrà ben oltre il banale, esprsso in sintesi, "ma perchè non me la dai"? Non credo che il fatto che siano entrambi gentili ed educati possa essere una discriminante. Anche perchè spesso è vero il contrario...O no? La tua è la domanda da cento milioni di dollari....che puoi applicare ad ognuno dei singoli che abitano sul pianeta.
Ro' [SM=x145477]

- all songs are living ghosts and long for a living voice - B.K.
03/09/2004 17:26
 
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Re:

Scritto da: rosy71 03/09/2004 17.02
Thero, ma ti rendi conto di quello che dici? Te lo dico con tranqillità, accidenti alla tastiera che è impossibile che filtri toni e umori...se fossimo al pub davanti ad una pinta non me ne vorresti, ergo non farlo neppure adesso, per quanto siamo politicamente su due pianeti diversi...
Prova a pensare: sei una ragazza sola che se ne torna a casa in piena notte, ogni tanto incroci coetanei che provano ad attaccare bottone. Come fai a riconoscere qual è che è il principe azzurro e quale invece il pazzo maniaco che magari andrà ben oltre il banale, esprsso in sintesi, "ma perchè non me la dai"? Non credo che il fatto che siano entrambi gentili ed educati possa essere una discriminante. Anche perchè spesso è vero il contrario...O no? La tua è la domanda da cento milioni di dollari....che puoi applicare ad ognuno dei singoli che abitano sul pianeta.
Ro' [SM=x145477]





Ho detto così perchè evidentemente c'è stato qualcosa, loro vogliono fare e diventare i padroni del mondo, ed in qualche modo(senza arrivare ad i fatti di oggi) lo hanno fatto, io ci convivo tutti i giorni ed il mio disprezzo(seppur lo faccio in maniera del tutto democratica e personale) nei loro confronti aumenta sempre di più, non ci posso fare nulla.....
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Bah, adesso dico la mia opinione, nata da una discussione piuttosto poco superficiale con un mio amico, davanti a due belle pinte di Kilkenny Cream al pub ieri sera.

Lui, immigrato extracomunitario bianco (viene dall'Argentina), detesta di cuore tutti i musulmani. Non i neri, o solo i fondamentalisti islamici. Tutti e soli i musulmani in quanto, a suo dire, seguaci di una religione che predica l'odio etc., etc...

Io mi sono permesso, in primo luogo, di fargli notare in grossi problemi che hanno a Genova in questo periodo con l'immigraizone sudamericana (Dubh conferma, amore mio, ti prego) e poi di fargli notare come l'essere semplicemente seguaci di una determinata religione (o setta, o filosofia, o corrente politica) non è sufficiente a far diventare una persona una cattiva persona.

Nemmeno il fondamentalismo lo è (un fondamentalista cattolico andrà a messa tutte le domeniche, diguinerà in quaresima e non mangerà carne al venerdì, ma non farà male a nessuno), e neppure il fanatismo (un vero fanatico, al massimo, si rinchiuderà in un eremo in cima alla montagna).

Le persone pericolose sono solo quelle intolleranti.
Sono pericolosi quelli che credono che un cristiano sia degno di morte in quanto tale.
Sono pericolosi quelli che sostengono che un musulmano, solo per la sua religione, sia un potenziale criminale.
Sono pericolosi quelli che pensano che una persona di colore abbia meno dignità e diritti di una "di razza caucasica".
Sono pericolosi quelli che insultano (anche su un forum) chi ha idee diverse dalla proprie.

La conclusione del discorso tra me e il mio amico ieri sera è stata questa: tra lui e un terrorista islamico non c'è questa grande differenza.

Tolleranza, ragazzi, cominciando da qui dentro, please!
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

"Ninety per cent of my money went
on drink, fast cars and women...
I wasted the rest."
George Best
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