Iraq e situazione internazionale

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theropithecus
00martedì 31 agosto 2004 20:47


Lo riferisce un sito islamico. Il nuovo ultimatum per i due giornalisti francesi scade stasera. Chirac: faremo tutto il possibile per liberarli. Anche Hamas lancia un appello per loro



I 12 nepalesi presi in ostaggio in Iraq sono stati uccisi, secondo quanto scrive il sito del gruppo estremista islamico Ansar al-Sunna. Il sito mostra una sequenza di foto con lo sgozzamento di un uomo, e molte altre immagini di undici corpi crivellati di colpi di arma da fuoco.

Alcune delle foto mostrano in sequenza e senza pietà la decapitazione di un uomo. Altre mostrano, a gruppi, corpi distesi a terra, con le camicie crivellate di colpi di arma da fuoco, insanguinate. Lo stesso gruppo Ansar al-Summa aveva rivendicato sullo stesso sito il 20 agosto il rapimento di dodici nepalesi. Il Nepal non fa parte della coalizione a guida americana che ha proprie truppe in Iraq.





"Noi lanciamo questo appello al governo nepalese ed ai suoi simili, tutte code del sionismo e del cristianesimo... quello che vedete è il destino di tutti gli agenti traditori, spioni, e non abbiamo paura di niente, tornate a casa con quello che resta invece di inviare resti nelle bare se ci sono resti di questi corpi maledetti...". Così si conclude il comunicato che precede le foto dei cadaveri di 11 nepalesi e dello sgozzamento di un altro, sul sito web dell' "Esercito di Ansal-al Sunnah". Il messaggio è firmato "i corpi militari dell'esercito di Ansar El Sunna-partigiani della sunna".

All'inizio del testo - intitolato "Comunicato del dipartimento militare sull' applicazione del giudizio di Dio sui nepalesi venuti dal loro paese per servire le forze della crociata accompagnato da video che illustra il loro sgozzamento" - si dice: "Grazie a Dio che dà la vittoria ai suoi schiavi credenti e salute e pace all' anima dell'emissario della spada tra le mani della nazione...
"Alla nostra nazione islamica, nell' est e nell' ovest del mondo... certamente la vendetta e lo sgozzamento dei nemici di Dio è la lingua della Jihad che il buon Dio ci ha imposto, è attraverso la Jihad che la nazione vive....".

"Gli Stati Uniti hanno consacrato oggi tutto quello che hanno e quello che hanno gli altri a combattere l'Islam e la sua nazione sotto il nome della guerra dei crociati; una guerra ostile che detesta tutti i musulmani perchè non seguono la loro religione nè i loro principi divini...ma è ancora lontano, ecco l'avanguardia dei combattenti che vediamo dovunque...e la guerra tra noi e questi vili è atroce... è la Sunna (tradizione), che Dio ha imposto alle sue creature...".
"E per questa ragione e per danneggiare i nemici di Dio e grazie a lui noi abbiamo applicato il giudizio di Dio contro 12 nepalesi venuti dal loro paese e grazie al loro dio Buddha per lottare contro i musulmani e servire gli ebrei e i cristiani, figli di scimmie e di maiali...".
dubh
00martedì 31 agosto 2004 21:27
Re:

Scritto da: theropithecus 31/08/2004 20.47
gli ebrei e i cristiani, figli di scimmie e di maiali...".



E infatti..

MO: Beersheva, almeno 15 persone uccise
Salgono ad un centinaio i feriti
(ANSA) - GERUSALEMME, 31 AGO - E' di almeno quindici persone, in aggiunta ai due terroristi suicidi, il numero degli uccisi nei due odierni attentati a Beersheva. Secondo un bilancio ufficioso e ancora non definitivo, i feriti sono un centinaio. /writer
31/08/2004 18: 40
© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati

Direi che va sempre peggio...

[Modificato da dubh 31/08/2004 21.27]

Ale.555
00martedì 31 agosto 2004 22:02
Certo che se chiamano Buddha "dio" e se pensano che il Buddhismo sia un codazzo di Ebraismo e Cristianesimo danno una bella prova di cultura... soprattutto non so come si possa non pensare ormai che tutto è un pretesto... L'ostilità verso gli altri popoli e le altre culture da parte dell'integralismo musulmano era iniziata ben prima dell'intervento americano (al quale peraltro poco o nulla del mondo buddhista ha preso parte): basta ricordare l'accanimento contro le antiche statue di Buddha in Afghanistan.
La cosa peggiore è che gruppi armati di banditi e di terroristi ormai hanno preso la parola per nome e per conto del popolo iracheno, che così si ritrova insozzato di crimini, di atteggiamenti e di colpe non sue...
Vael13
00martedì 31 agosto 2004 22:13
Non ho parole [SM=g27816] non si possono considerare umani...che gente di merda, mi fa troppo incavolare e stare male leggere queste notizie!!!

Vale
dubh
00martedì 31 agosto 2004 22:34
Re:

Scritto da: Ale.555 31/08/2004 22.02
Certo che se chiamano Buddha "dio" e se pensano che il Buddhismo sia un codazzo di Ebraismo e Cristianesimo danno una bella prova di cultura... soprattutto non so come si possa non pensare ormai che tutto è un pretesto... L'ostilità verso gli altri popoli e le altre culture da parte dell'integralismo musulmano era iniziata ben prima dell'intervento americano (al quale peraltro poco o nulla del mondo buddhista ha preso parte): basta ricordare l'accanimento contro le antiche statue di Buddha in Afghanistan.
La cosa peggiore è che gruppi armati di banditi e di terroristi ormai hanno preso la parola per nome e per conto del popolo iracheno, che così si ritrova insozzato di crimini, di atteggiamenti e di colpe non sue...



Ti stra-quoto, purtroppo: tutto è un pretesto, più volte hanno dato prova di essere oltre a tutto il resto pure ignoranti.
Ricordo quando buttarono giù le millenarie statue di Buddha...che rabbia, anche in quei giorni..ma finchè anche qui c'è chi li giustifica non so cosa potremo fare [SM=g27829]
dubh
double-trouble
00mercoledì 1 settembre 2004 00:37
...non nel nome di nessun dio...
...di fronte a questo sfacelo la saliva mi si coagula nella gola...a mi chiedo se valga la pena avere figli, perpetuare la nostra razza, unica sulla faccia della terra così gratuitamente distruttiva verso se stessa...
poi, però, come pochi giorni fa al lavoro, prendo in braccio una bimba di poche settimane, guardo i suoi occhi che mi guardano curiosi, il suo sorriso che sembra abbracciare tutto il mondo e mi dico..." si, ci deve essere una via, sicuramente non tutto è perduto visto come nasciamo, innocenti, aperti sul mondo, piccole carte assorbenti di emozioni..."...

Io non credo, non credo in nessun dio che vuole essere dio degli eserciti, non credo in nessun dio che possa volere la distruzione di ciò che egli stesso a creato, il bene più prezioso...LA VITA!!!

Solo una semplice frase mi piace ricordare, l' unica frase che mi è rimasta in testa dalle tante ore di catechismo di quando ero bambino..." non fare mai ad altri quello che non vorresti fosse fatto a te ".
Sarebbe già un buon inizio...

Claudio 69 molto triste.
theropithecus
00mercoledì 1 settembre 2004 01:16
cmq io ho riportato l'articolo per far vedere a chi giustificava l'uccisione di Quattrocchi con il fatto che era un mercenario, l'uccisione di baldoni perchè l'italia era in Iraq a vigilare....il vero fatto è che a questi non frega nulla di tutto, l'integralismo islamico avanza in tutto il mondo(sta facendo quello che ha fatto secoli fa la chiesa cattolica, impone la propria religione con il sangue...), ed ogni pretesto è buono, nepalesi trucidati eppure il nepal non è in iraq, i giornalisti francesi catturati, quando la Francia è stata sempre contraria all'intervento USA.


Quindi dico che la prossima volta che sento che un italiano è stato ucciso perchè i soldati italiani sono in Iraq, non sarà la verità, la realtà è che questi fondamentalisti islamici( e non sono pochi al mondo anzi....) stanno imponendo con il sangue la propria religione ( che cmq non rispecchia il credo di maometto ma è solo una loro erronea interpretazione....)



fergus
00mercoledì 1 settembre 2004 09:34
non sono un esperto né un profondo conoscitore delle scritture e dei principi islamici , ma la "sunna" che tanto viene sbandierata nel proclama di questi signori non sarebbe altro che la "pratica islamica" che viene trasmessa attraverso l'osservazione e l'insegnamento di racconti o fatti tramandati da Maometto per generazioni e generazioni ......
insomma un qualche cosa di "costruttivo" per tutta la comunità

fra l'altro qualche tempo fà c'era pure una discreta band inglese (i sunna appunto) che non erano certo portatori di messaggi di morte [SM=g27829]
Sean1
00mercoledì 1 settembre 2004 10:23
Re: ...non nel nome di nessun dio...

Scritto da: double-trouble 01/09/2004 0.37
...di fronte a questo sfacelo la saliva mi si coagula nella gola...a mi chiedo se valga la pena avere figli, perpetuare la nostra razza, unica sulla faccia della terra così gratuitamente distruttiva verso se stessa...
poi, però, come pochi giorni fa al lavoro, prendo in braccio una bimba di poche settimane, guardo i suoi occhi che mi guardano curiosi, il suo sorriso che sembra abbracciare tutto il mondo e mi dico..." si, ci deve essere una via, sicuramente non tutto è perduto visto come nasciamo, innocenti, aperti sul mondo, piccole carte assorbenti di emozioni..."...

Io non credo, non credo in nessun dio che vuole essere dio degli eserciti, non credo in nessun dio che possa volere la distruzione di ciò che egli stesso a creato, il bene più prezioso...LA VITA!!!

Solo una semplice frase mi piace ricordare, l' unica frase che mi è rimasta in testa dalle tante ore di catechismo di quando ero bambino..." non fare mai ad altri quello che non vorresti fosse fatto a te ".
Sarebbe già un buon inizio...

Claudio 69 molto triste.



ti quoto

un papa'[SM=g27822]

Sean
Corcaigh
00mercoledì 1 settembre 2004 11:06
Grazie Bush
Era tanto che me lo tenevo dentro questo intervento, ma dopo gli ultimi avvenimenti, scusate mi devo sfogare... [SM=g27812]

L'irrazionale ed incosciente politica estera di Bush & co. ha scatenato un terrorismo internazionale senza precedenti.
Sì mi ricordo le statue di Buddha distrutte, se non erro dai Talebani armati e legittimati dagli americani per "lottare" contro l'Unione Sovietica. Quando l'allora USSR invase l'Afghanistan, lontano 1980, tutti gridarono all'orrore. Io no.
Anni ed anni dopo mi resi conto che la mia istintiva idea era giusta. Ora so che verrò incenerita on-line per le mie affermazioni [SM=g27823] ma ditemi se è stato peggiore il casino che hanno combinato gli americani in Iraq, scatenando forze anarchiche ed integraliste che non capiscono un cazzo di politica estera [SM=g27816] oppure l'invasione dell'Afghanistan che, IN FONDO A TUTTE LE ALTRE MOTIVAZIONI, mirava a tenere a bada un popolo che era una mina innescata e che, lasciato andare a se stesso avrebbe in seguito imposto il burqa alle donne e distrutto statue millenarie e destra e a sinistra, senza contare gli aiuti sostanziali dati al terrorismo internazionale.

QUESTO è il mondo che verrà lasciato in eredità ai nostri figli: al posto delle guerre mondiali, un terrorismo mondiale senza pietà e limiti, finanziato ed armato in passato da grandi potenze senza scrupoli che non sono state in grado di accordarsi in modo civilizzato e diplomatico.
Gli sciiti in Iraq, i Talebani in Afghanistan e chi più ne ha più ne metta sono tutte creature di un sistema planetario perverso che non è in grado di ragionare in termini etici ma solo in termini di sfruttamento economico.

Bush & co. hanno combinato un casino senza precedenti in Iraq che ci vorranno generazioni per rimetterlo a posto. Nel frattempo altri aerei verranno schiantati su vari ameni edifici governativi, altre bombe verranno messe su treni di ignari pendolari, altri giornalisti verranno sgozzati a prescindere che provengano da paesi neutrali alla guerra o addirirttura con posizioni personali nettamente contrarie (vedi il povero Baldoni).

E la cosa che ci fa più venire i nervi è che NOI L'AVEVAMO DETTO, noi poveri illusi contrari a questa guerra e contrari all'elezione di Bush Jr. non la volevamo questa carneficina, e nessuno ci ha ascoltato, perché così va il mondo, chi ha più potere economico governa e chi se ne fotte dell'ONU.

Scusate, sono talmente adirata ed amareggiata e sono qui che mi tiro i pugni in testa perché gli equilibri mondiali sono così perversi e nessuno sembra in grado di cambiare le cose, neppure per un pochettino.

E teniamoci questo terrorismo fondamentalista internazionale, non importa che bandiera o religione o moneta abbia, ce lo siamo voluto noi mentre sbavavamo per la seconda o terza macchina, per un benessere che non ci era dovuto, ma che ci siamo afferrati e difesi con le unghie coi denti.

È troppo tardi per accusare questo o quell'altro: siamo tutti colpevoli.

[SM=x145478]

[Modificato da Corcaigh 01/09/2004 11.12]

rosy71
00mercoledì 1 settembre 2004 11:45
Ieri sera sono andata a vedere il film di Michael Moore. Se ogni tanto si spulcia indymedia o comunque si cerca una lettura non già rivomitata da qualcun altro (che magari ce l'ha reimpastata a favore suo) più o meno non dice nulla di nuovo, se non mettere qualche puntino sulle "i", facendo tanto di nomi e cognomi, cariche, etc. Chiude il cerchio (spirale) su questi delinquenti.
Queste persone (Bush etc, ma non solo) hanno sulla coscienza migliaia di morti, già stati e/o che saranno, perchè la violenza innesca violenza e vai a porgere l'altra guancia quando tutto insieme, in una situazione in cui già hai poco, ti viene tolto tutto, compreso le persone che hai care. Gente misera, ignorante, che si è vista cadere sulla testa altra miseria e distruzione, altre morti, e stavolta con un picco incredibile, da chi diceva di venire per liberarli, senza capire perchè. Tutto solo per una questione economica, vaglielo a spiegare...
E' vero, siamo colpevoli: perchè l'Occidente goda dei privilegi che ha, affinchè noi godiamo degli stessi privilegi, dobbiamo pagare un prezzo. Il sistema economico mondiale si fonda su una fascia da sfruttare a vantaggio, non bisogna essere degli economisti per capirlo, di pochi.
Sarò comunque contraddittoria, perchè alla fine volente o nolente faccio parte di questo sistema, ma non posso arrendermi ad assoggettarmici. Non senza cercare di flettere, di spostarmi, di farne parte il meno possibile. Perchè la sera, quando vado a dormire, nei limiti del possibile voglio provare a sentirmi un po' a posto con la mia coscienza.
Rosy
fergus
00mercoledì 1 settembre 2004 12:46
intanto l'orrore sembra non aver fine
www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2004/09_Settembre/01/ossez...

accidenti ...
Matteo, Berghem
00mercoledì 1 settembre 2004 13:55
A me sembra che il terrorismo islamico esista da molto prima che ci fosse Bush come presidente, dire che ora il terrorismo è esploso per l'intervento in Iraq mi sembra un gravissimo errore. Mi sembra più corretto dire che è in atto una guerra tra civiltà e tra popoli, quello musulmano contro quello occidentale. Mi sembra molto evidente che vogliano imporci le loro usanze e il loro stile di vita (se così si può chiamare). Starà a noi accettare o meno. Io di sicuro non lo accetto.
Corcaigh
00mercoledì 1 settembre 2004 14:34
Verissimo, Matteo, non oso contraddire una sola parola di ciò che hai scritto.
Ma vedi, questa guerra tra due culture (preesistente da millenni), Bush l'ha legittimata.

[SM=g27813]


[Modificato da Corcaigh 01/09/2004 14.40]

Sean1
00mercoledì 1 settembre 2004 14:37
Le cose son molto piu' complesse di quanto un 'analisi manicheistica e neppure troppo velatamente razzista vogliano far comprendere su stampa e media in generale...
a mio modesto parere il conflitto ha radici ben piu' vecchie: gli ex-paesi coloniali arabi, i cui confini sono stati disegnati dalle stesse potenze coloniali, non hanno potuto per motivi culturali ma soprattutto perche' gli e' stato impedito, fornirsi di una forma di democrazia, soprattutto nei paesi produttori di petrolio, quindi le aspirazioni a migliori condizioni di vita, all'autodeterminazione, si sono incanalate ERRONEAMENTE nel fondamentalismo islamico come unico canale di sfogo, un canale sbagliato ma pur sempre qualcosa per milioni di disperati.

Quali sono le responsabilita' occidentali? aver sostenuto per decenni regimi dittatoriali come quello ad esempio dell'Arabia Saudita.

No , nessun conflitto di civilta', come dimostrano le composte e civilissime manifestazioni dei musulmani francesi a favore della liberazione dei giornalisti,a dimostrare pure che l'Islam non e' il fondamentalismo islamico .

Quello che in occidente vada difeso credo sia la separazione tra stato e qualsiasi istituzione religiosa, la sua laicita', i diritti umani e le liberta' che ne conseguono.

Il sistema di dominio rappresentato da bush e' solo l'altra faccia della medaglia, una da' potere all'altra...

Da che parte schierarsi ? io mi schiero dalla parte delle vittime delle bombe americane , dalla parte delle vittime dei kamikaze islamici, di chi vorrebbe solo vivere, gioire, godere della luce del sole...il fatto che io riprovi e condanni il fondamntalismo islamico non mi rende nemico degli arabi in quanto tali ne' in nessun caso amico di bush.....

s




Corcaigh
00mercoledì 1 settembre 2004 15:07
Re:

Scritto da: Sean1 01/09/2004 14.37
No , nessun conflitto di civilta', come dimostrano le composte e civilissime manifestazioni dei musulmani francesi a favore della liberazione dei giornalisti,a dimostrare pure che l'Islam non e' il fondamentalismo islamico .




Caro Sean, sono d'accordo con tutto quello che dici, tranne che su questo passaggio. Ahimé, di conflitti di culture e civiltà si tratta e purtroppo la manifestazione a cui ti riferisci (che ho seguito anch'io con interesse) sempre di una goccia nell'oceano del fondamentalismo si tratta.
Ma non fraitendermi: fondamentalismo su ENTRAMBI i fronti. Il fondamentalismo non deve essere necessariamente religioso. I dogmi su cui si imposta il "fondamentalismo occidentale" (concedetemi il neologismo) sono economici e materialistici e forse ben peggiori di quelli religiosi.
Io ho trovato l'atteggiamento delle potenze coinvolte nella guerra (USA e GB) ASSAI fondamentalista. Non hanno lasciato spazio a dubbi o tentennamenti, a tentativi di dialogo, a contraddizioni del "sapere universale" imposto da Bush & co. ovvero le armi di distruzione di massa ci sono, non sappiamo dove sono, ma credeteci, se ve lo diciamo noi ci sono e non ci contraddite.
Come lo chiamate questo?

Chi ha creduto che questa guerra finisse a film western con i buoni biondi e ariani ed i brutti sporchi e cattivi che fiivano in prigione, beh, si è sbagliato. In questa guerra (in tutte le guerre) chiunque imbracci un fucile o lanci una bomba, o dia il comando per lanciarla è brutto sporco e cattivo. I buoni non esistolo, sono forse sepolti sotto qualche cumulo di macerie o si sono beccati uno scud in faccia mentre cercavano di informare il resto del mondo sugli orrori della guerra.

Ed ecco si ritorna al contrasto tra le culture: oramai esacerbato al massimo (noi buoni evangelici occidentali contro voi ignoranti musulmani) non avrà altro che sfoghi e ripercussioni di una violenza che non oso immaginare.

Infatti, preferisco non pensarci neppure.

[SM=g27812]
Sean1
00mercoledì 1 settembre 2004 15:34
ZAI Saman



Guarda com’è il Destino! / Vuoto di senso crolla l’occidente / Soffocherà per ingordigia / E assurda sete di potere / E dall’Oriente orde di fanatici.

da ZAI SAMAN - 1988 ( !!! )

Francesco Battiato

Sean[SM=x145478]



Sean1
00mercoledì 1 settembre 2004 15:43
un interessante articolo di TAHAR BEN JELLOUN
in effetti c'e' un attacco alla laicita' ed un tentativo di stabilire un'egemonia culturale religiosa...ma leggete...

IL VELO
La legge che divide la Francia
bandiera per laici e musulmani
di TAHAR BEN JELLOUN

Tutto ha avuto inizio in una città del nord della Francia un giorno del 1989, quando due ragazze marocchine si presentarono a scuola, nel loro liceo, con un foulard in testa. La cosa avrebbe potuto passare del tutto inosservata se il preside non avesse impedito alle studentesse di seguire le lezioni finché non si fossero tolte il velo e se i mezzi di informazione non se ne fossero occupati. Si dice perfino che Hassan II fosse intervenuto di persona presso i loro genitori per mettere fine all'incidente.

Una dozzina di anni dopo, indossare il velo diventa una questione politica che scatena accese discussioni. Non si tratta più di un caso isolato: il velo è diventato un simbolo ideologico e politico di resistenza contro la cultura occidentale. Quest'ondata di affermazione della propria identità rientra nel processo di integrazione. Sempre più frequentemente le giovani figlie degli emigrati maghrebini in Francia - e dunque di nazionalità francese - vogliono affermare la loro appartenenza all'Islam indossando un foulard che ne nasconda la capigliatura. Ma se non fosse altro che un gesto di affermazione personale non vi sarebbero problemi e, soprattutto, non ci sarebbe stata una legge approvata dal Parlamento nel gennaio scorso. Sarebbe un loro diritto assoluto vestirsi come desiderano.

Indossare il velo, però, significa una cosa ben precisa: rifiutare la laicità, rifiutare la scuola pubblica, rifiutarsi di seguire le lezioni di ginnastica, le lezioni di biologia, le lezioni di musica, le lezioni di disegno e così via. Queste giovanette, queste giovani donne partono dal principio che la donna occidentale non è rispettata dall'uomo e che a partecipare a questa mancanza di rispetto sia lei per prima. Ciò che è effettivamente in discussione è lo stile di vita europeo, la libertà di ogni singolo individuo, specialmente della donna. Queste giovani così fedeli all'Islam sono spesso manipolate dai padri, dai fratelli, dal cugino o dal marito. Sono rare coloro che decidono da sé di portare il velo, molto più spesso obbediscono invece a pressioni famigliari o tribali. Al centro di questa manipolazione vi è la questione dell'onore, collegata a quella del sesso.


La Francia, che ha convissuto pacificatamene con l'Islam - la seconda religione di questo paese - è un paese laico ed è l'unico di tutta Europa ad essere riuscito a ottenere nel dicembre 1905 la separazione tra Chiesa e Stato. Questa laicità è preziosa: è la base stessa del riconoscimento dell'individuo, la base del sistema democratico. Una legge in proposito è stata promulgata e approvata proprio perché il velo è stato considerato una minaccia contro la laicità. I musulmani di Francia e all'estero hanno inteso tutto ciò come una forma di aggressione, un rifiuto dell'Islam, una stigmatizzazione della loro religione, anche se la legge in questione parla chiaramente di altri segni di ostentazione di altre religioni. Le discussioni sono state violente e confuse. Per gli estremisti musulmani questa è stata l'occasione opportuna per designare la Francia e l'Occidente come "nemici dell'Islam". Non vi è peggior sordo di chi non vuol sentire.

L'Europa vive e continuerà a vivere insieme a una popolazione musulmana. È importante ammetterlo e definire un ambito preciso per questa coabitazione. La legge francese contro l'ostentazione dei simboli religiosi nelle scuole è stata concepita con questo spirito, anche se sfortunatamente non è stata spiegata bene, è stata raffazzonata e votata in un clima di odio.

Da ciò la sensazione di una legge fatta contro i musulmani. Occorreva invece spiegare ai cinque milioni di musulmani di Francia che la posta realmente in gioco quando si porta il velo è la condizione della donna, la libertà della donna quale la Francia la promuove. Perché questo è il nocciolo del problema: alcuni immigrati vorrebbero che le loro donne, le loro figlie e le loro sorelle vivessero nelle medesime condizioni dei loro concittadini rimasti in patria, rifiutano i diritti di cui godono le donne occidentali e non accettano che le loro donne ne possano trarre giovamento. Questo equivale a dire che hanno paura della libertà della donna e per mascherare questa paura si rifugiano nell'Islam. Ma le discussioni in proposito sono state molto più ideologiche che sociologiche, situazione che ha alimentato le mire degli estremisti che si preparano il 4 settembre a complicare la riapertura delle scuole in molte città della Francia.
(Traduzione di Anna Bissanti)


(30 agosto 2004)
theropithecus
00mercoledì 1 settembre 2004 16:06
Re: Grazie Bush

Scritto da: Corcaigh 01/09/2004 11.06
Era tanto che me lo tenevo dentro questo intervento, ma dopo gli ultimi avvenimenti, scusate mi devo sfogare... [SM=g27812]

L'irrazionale ed incosciente politica estera di Bush & co. ha scatenato un terrorismo internazionale senza precedenti.
Sì mi ricordo le statue di Buddha distrutte, se non erro dai Talebani armati e legittimati dagli americani per "lottare" contro l'Unione Sovietica. Quando l'allora USSR invase l'Afghanistan, lontano 1980, tutti gridarono all'orrore. Io no.
Anni ed anni dopo mi resi conto che la mia istintiva idea era giusta. Ora so che verrò incenerita on-line per le mie affermazioni [SM=g27823] ma ditemi se è stato peggiore il casino che hanno combinato gli americani in Iraq, scatenando forze anarchiche ed integraliste che non capiscono un cazzo di politica estera [SM=g27816] oppure l'invasione dell'Afghanistan che, IN FONDO A TUTTE LE ALTRE MOTIVAZIONI, mirava a tenere a bada un popolo che era una mina innescata e che, lasciato andare a se stesso avrebbe in seguito imposto il burqa alle donne e distrutto statue millenarie e destra e a sinistra, senza contare gli aiuti sostanziali dati al terrorismo internazionale.

QUESTO è il mondo che verrà lasciato in eredità ai nostri figli: al posto delle guerre mondiali, un terrorismo mondiale senza pietà e limiti, finanziato ed armato in passato da grandi potenze senza scrupoli che non sono state in grado di accordarsi in modo civilizzato e diplomatico.
Gli sciiti in Iraq, i Talebani in Afghanistan e chi più ne ha più ne metta sono tutte creature di un sistema planetario perverso che non è in grado di ragionare in termini etici ma solo in termini di sfruttamento economico.

Bush & co. hanno combinato un casino senza precedenti in Iraq che ci vorranno generazioni per rimetterlo a posto. Nel frattempo altri aerei verranno schiantati su vari ameni edifici governativi, altre bombe verranno messe su treni di ignari pendolari, altri giornalisti verranno sgozzati a prescindere che provengano da paesi neutrali alla guerra o addirirttura con posizioni personali nettamente contrarie (vedi il povero Baldoni).

E la cosa che ci fa più venire i nervi è che NOI L'AVEVAMO DETTO, noi poveri illusi contrari a questa guerra e contrari all'elezione di Bush Jr. non la volevamo questa carneficina, e nessuno ci ha ascoltato, perché così va il mondo, chi ha più potere economico governa e chi se ne fotte dell'ONU.

Scusate, sono talmente adirata ed amareggiata e sono qui che mi tiro i pugni in testa perché gli equilibri mondiali sono così perversi e nessuno sembra in grado di cambiare le cose, neppure per un pochettino.

E teniamoci questo terrorismo fondamentalista internazionale, non importa che bandiera o religione o moneta abbia, ce lo siamo voluto noi mentre sbavavamo per la seconda o terza macchina, per un benessere che non ci era dovuto, ma che ci siamo afferrati e difesi con le unghie coi denti.

È troppo tardi per accusare questo o quell'altro: siamo tutti colpevoli.

[SM=x145478]

[Modificato da Corcaigh 01/09/2004 11.12]







sdegno......


Vivete di memoria corta, molto corta......Le radici dell'integralismo islamico risalgono a molto tempo fa, bush non era nemmeno in fasce. L'islam oggi è arrivato un pò ovunque, in genere si è imposto con il sangue. Nazioni come l'Indonesia non avrebbero mai conosciuto maometto se non con la forza. In molti paesi, vicini e lontani c'è la guerra civile a causa di questo fondamentalismo. Timor est, l'afghanistan, algeria, kashmir, nigeria, sudan, somalia....ecc


Non è certo bush che ordina le migliaia di sgozzamenti in algeria, o la caccia la cristiano nelle nazioni centraficane.


Di certo questi ultimi interventi militari, così come la politica estera hanno alimentato focolai molto accesi, ma la causa non è nè Bush nè Berlusconi o Putin, è semplicemente una progressiva invasione islamica fino alla conquista del mondo. Loro vogliono farsi passare per le vittime, ma in realtà sono gli invasori....



E poi giustificare l'invasione russa in afghanistan è proprio una volgare costume fatti da pazzi e fanatici comunisti che dovrebbero esser rinchiusi in cella di isolamento.....



orrore......[SM=g27812]
cossaigh
00mercoledì 1 settembre 2004 16:09

Un mio piccolo intervento senza voler entrare in polemica con alcuno. L'invasione dell'Afghanistan (da parte dell'Urss) è stata una cosa orribile e ha causato danni irreparabili nella regione (oltre 1 milione di morti, un numero infinito di invalidi, tra cui molti bambini, il rafforzamento del fondamentalismo islamico, che fino a quel momento era poca cosa, e una guerra civile interna, susseguente al "disimpegno" sovietico, che definire terribile è dire poco). Nel diritto internazionale, da quello che ne so, viene ammesso l'intervento negli affari interni di un paese solo in determinate gravissime condizioni-limite (genocidio, per esempio, oppure grave minaccia per le nazioni confinanti). In quel momento, l'Afghanistan non rappresentava un pericolo per nessuno e la sua invasione è stata un tremendo errore, nonchè l'inizio di molti dei problemi che ci portiamo avanti tuttora (vedasi il fondamentalismo). Una regola deve essere chiara: non esistono alcune giustificazioni ad un intervento (leggi invasione) di un paese. Sono i popoli che devono riuscire, col tempo, a darsi un'organizzazione sufficientemente "democratica" al proprio interno, secondo le proprie culture, in modo da non essere troppo aggressivi nei confronti dei paesi confinanti. Se l'invasione dell'Afghanistan trova una qualche giustificazione (e secondo me non era affatto giustificata) allora anche l'intervento in Iraq potrebbe essere considerato giustificabile (l'eliminazione di un feroce dittatore genocida nonchè la soppressione di un continuo pericolo destabilizzante nei confronti dei popoli confinanti). In realtà, a mio parere, le cose non possono essere poste in questi termini. L'invasione dell'Iraq (come pure l'intervento nel '91) non trova alcuna giustificazione ed è stato un atto di cui pagheremo amaramente le conseguenze nel tempo. Inoltre, e concludo, non stiamo vivendo, sempre secondo il mio modesto parere, uno "scontro di civiltà", ma una lotta, interna ai popoli e alle nazioni, e internazionale, tra fondamentalismi (come, giustamente, Corcaigh ha già accennato in precedenza) in una *polarizzazione* molto pericolosa nella quale la parte moderata, comunque sempre notevolmente maggioritaria, si trova in grave difficoltà nell'imporre e nell'esercitare un controllo sulla parte più estremista e minoritaria (se parliamo di numeri o di percentuali si tratta *ancora* veramente di piccola cosa). Se prevarrà quest'ultima (in entrambe le fazioni, cioè sia in occidente che nei paesi a "religione" mussulmana) allora saranno veri dolori ...
Ciao a tutti.
theropithecus
00mercoledì 1 settembre 2004 16:22
Re:

Scritto da: cossaigh 01/09/2004 16.09

Un mio piccolo intervento senza voler entrare in polemica con alcuno. L'invasione dell'Afghanistan (da parte dell'Urss) è stata una cosa orribile e ha causato danni irreparabili nella regione (oltre 1 milione di morti, un numero infinito di invalidi, tra cui molti bambini, il rafforzamento del fondamentalismo islamico, che fino a quel momento era poca cosa, e una guerra civile interna, susseguente al "disimpegno" sovietico, che definire terribile è dire poco). Nel diritto internazionale, da quello che ne so, viene ammesso l'intervento negli affari interni di un paese solo in determinate gravissime condizioni-limite (genocidio, per esempio, oppure grave minaccia per le nazioni confinanti). In quel momento, l'Afghanistan non rappresentava un pericolo per nessuno e la sua invasione è stata un tremendo errore, nonchè l'inizio di molti dei problemi che ci portiamo avanti tuttora (vedasi il fondamentalismo). Una regola deve essere chiara: non esistono alcune giustificazioni ad un intervento (leggi invasione) di un paese. Sono i popoli che devono riuscire, col tempo, a darsi un'organizzazione sufficientemente "democratica" al proprio interno, secondo le proprie culture, in modo da non essere troppo aggressivi nei confronti dei paesi confinanti. Se l'invasione dell'Afghanistan trova una qualche giustificazione (e secondo me non era affatto giustificata) allora anche l'intervento in Iraq potrebbe essere considerato giustificabile (l'eliminazione di un feroce dittatore genocida nonchè la soppressione di un continuo pericolo destabilizzante nei confronti dei popoli confinanti). In realtà, a mio parere, le cose non possono essere poste in questi termini. L'invasione dell'Iraq (come pure l'intervento nel '91) non trova alcuna giustificazione ed è stato un atto di cui pagheremo amaramente le conseguenze nel tempo. Inoltre, e concludo, non stiamo vivendo, sempre secondo il mio modesto parere, uno "scontro di civiltà", ma una lotta, interna ai popoli e alle nazioni, e internazionale, tra fondamentalismi (come, giustamente, Corcaigh ha già accennato in precedenza) in una *polarizzazione* molto pericolosa nella quale la parte moderata, comunque sempre notevolmente maggioritaria, si trova in grave difficoltà nell'imporre e nell'esercitare un controllo sulla parte più estremista e minoritaria (se parliamo di numeri o di percentuali si tratta *ancora* veramente di piccola cosa). Se prevarrà quest'ultima (in entrambe le fazioni, cioè sia in occidente che nei paesi a "religione" mussulmana) allora saranno veri dolori ...
Ciao a tutti.




quoto in parte l'intervento iniziale del tuo discorso, ma la guerra in Iraq del 91 era leggittima e sacrosanta, come è stato sancito dall'ONU!!!


Maratona70
00mercoledì 1 settembre 2004 17:15
Fondamentalismi
I fondamentalismi sono spesso dispensatori di morte e sofferenza, solo che a volte ciò accade in modo molto meno eclatante di quanto accade in Medio Oriente.

Ad esempio è il caso della legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assisitita apporvata quest'anno dal Parlamento Italiano.

Grazie a questa legge si toglie la speranza di poter concepire un figlio in provetta a migliaia di coppie, vietando la fecondazione eterologa (i più abbienti potranno comunque recarsi all'estero).
Vietando l'analisi preimpianto degli embrioni non sarà più possibile impiantare solo gli embrioni sani, costringendo, in pratica, la donna all'aborto in caso di malformazioni (oppure a partorire un figlio malato).
Vietando la sperimentazione sugli embrioni sovrannumerari (quelli comunque destinati ad essere buttati nella spazzatura) si privano milioni di malati della speranza di trovare una cura per la propria malattia.

Contro questa legge si stanno raccogliendo firme per diversi referendum. Affinché la consultazione possa aver luogo la prossima primavera è però necessario raccogliere ancora 300.000 firme entro il 20 settembre.

Si può firmare presso tutte le segreterie comunali, le circoscrizioni e i tavoli di raccola sparsi in tutta Italia.

Chi volesse saperne di più legga qui:
www.lucacoscioni.it

[Modificato da Maratona70 02/09/2004 8.08]

Corcaigh
00mercoledì 1 settembre 2004 18:01
Re: Re: Grazie Bush

Scritto da: theropithecus 01/09/2004 16.06

E poi giustificare l'invasione russa in afghanistan è proprio una volgare costume fatti da pazzi e fanatici comunisti che dovrebbero esser rinchiusi in cella di isolamento.....



orrore......[SM=g27812]



Grazie per il tuo intervento. Le tue parole sanciscono e dimostrano in pieno la mia teoria sui "fondamentalismi culturali".
Senza il tuo vivido esempio non mi sarebbe stato possibile dimostrare ciò che intendevo.

I rest my case....

[SM=g27831]
Corcaigh
00mercoledì 1 settembre 2004 18:24
Re:
Grazie Cossaigh per il tuo civile intervento che mi permette di fare alcune precisazioni rispetto a quello che ho scritto in tono volutamente provocatorio:


Scritto da: cossaigh 01/09/2004 16.09

Nel diritto internazionale, da quello che ne so, viene ammesso l'intervento negli affari interni di un paese solo in determinate gravissime condizioni-limite (genocidio, per esempio, oppure grave minaccia per le nazioni confinanti).




Queste condizioni esistevano per l'Iraq? Molto, molto discutibile....




Una regola deve essere chiara: non esistono alcune giustificazioni ad un intervento (leggi invasione) di un paese. Sono i popoli che devono riuscire, col tempo, a darsi un'organizzazione sufficientemente "democratica" al proprio interno, secondo le proprie culture, in modo da non essere troppo aggressivi nei confronti dei paesi confinanti.



Le tue parole cominciano ad arrivare al punto a cui ci tengo moltissimo anch'io ad arrivare...



Se l'invasione dell'Afghanistan trova una qualche giustificazione (e secondo me non era affatto giustificata) allora anche l'intervento in Iraq potrebbe essere considerato giustificabile (l'eliminazione di un feroce dittatore genocida nonchè la soppressione di un continuo pericolo destabilizzante nei confronti dei popoli confinanti).



Ecco il punto: questa teoria si applica anche al suo contrario. Se giustifichiamo l'invasione in Iraq allora giustifichiamo anche quella in Afghanistan, che hanno similissime premesse, come si deduce.

Il resto del tuo intervento mi trova perfettamente d'accordo con te.

theropithecus
00mercoledì 1 settembre 2004 18:51
Re: Re: Re: Grazie Bush

Scritto da: Corcaigh 01/09/2004 18.01


Grazie per il tuo intervento. Le tue parole sanciscono e dimostrano in pieno la mia teoria sui "fondamentalismi culturali".
Senza il tuo vivido esempio non mi sarebbe stato possibile dimostrare ciò che intendevo.

I rest my case....

[SM=g27831]





io sono onorato........[SM=g27828]



cmq avrai sicuramente vinto il festival della coerenza, che fai prima lanci il sasso e poi nascondi la mano???


Sarà che vivendo in irlanda ti sei dimenticata a scrivere in italiano ed a farti capire, ma quello che hai scritto precedentemente solo una fanatica comunista degli anni 20 lo avrebbe scritto....insomma stile brigate rosse........fortunatamente sono molto lontano dalle tue idee.......diciamo che sono un anti-comunista convinto......[SM=x145427]



cossaigh
00mercoledì 1 settembre 2004 21:35

Corcaigh, io non giustifico nè l'intervento in Afghanistan (da parte dell'Urss), nè l'intervento in Iraq (da parte degli Usa) e mi sembra che questo risulti piuttosto chiaramente dal mio post. Quindi, non riesco a capire il significato delle tue precisazioni usando frasi estrapolate dal mio intervento. Frasi che, presentate in questo modo, snaturano completamente il senso di ciò che ho scritto (e che andava letto nella sua interezza per essere compreso correttamente). Mi piacerebbe avere da te una spiegazione al riguardo. Magari intendiamo dire le stesse cose, ma usiamo linguaggi diversi.



double-trouble
00giovedì 2 settembre 2004 00:14
...e poi si mangiano i bambini!!!
..."Sarà che vivendo in irlanda ti sei dimenticata A scrivere in italiano ed a farti capire,"...

Meno male che tu invece riesci de farti capire più meglio! ( e pure troppo!!! ).

Non so se la tua intenzione sia andare avivere in Irlanda o no, ma credo che tu ti possa trovare molto meglio qui, nel paese che, come " saggiamente " ha fatto notare " il Cavaliere " ai suoi padroni " ...ha il più basso numero di comunisti in tutta Europa..."

Non sono un nostalgico dell ' U.R.S.S., e per citarti un cantautore italiano "...e forse è vero che a Cuba non c' è il paradiso e che non vorremmo essere in Cina a coltivare riso..." ma di sicuro il liberismo all' Amerikana, il capitalismo senza freni morali dove tutto è legittimato nel nome della " libera impresa " non ci sta portando molto lontano...

...gli estremismi si nutrono anche del fatto che dubitare, porsi in discussione, cercare di analizzare un fenomeno anche dal lato che ci viene meno comodo costa fatica, è molto più semplice credere, obbedire, combattere...

Claudio 69 sempre più triste ( sto guardando le news sulla tv tedesca [SM=x145480] [SM=x145480] [SM=x145480] ... )
theropithecus
00giovedì 2 settembre 2004 01:03
Re: ...e poi si mangiano i bambini!!!

Scritto da: double-trouble 02/09/2004 0.14
..."Sarà che vivendo in irlanda ti sei dimenticata A scrivere in italiano ed a farti capire,"...

Meno male che tu invece riesci de farti capire più meglio! ( e pure troppo!!! ).

Non so se la tua intenzione sia andare avivere in Irlanda o no, ma credo che tu ti possa trovare molto meglio qui, nel paese che, come " saggiamente " ha fatto notare " il Cavaliere " ai suoi padroni " ...ha il più basso numero di comunisti in tutta Europa..."

Non sono un nostalgico dell ' U.R.S.S., e per citarti un cantautore italiano "...e forse è vero che a Cuba non c' è il paradiso e che non vorremmo essere in Cina a coltivare riso..." ma di sicuro il liberismo all' Amerikana, il capitalismo senza freni morali dove tutto è legittimato nel nome della " libera impresa " non ci sta portando molto lontano...

...gli estremismi si nutrono anche del fatto che dubitare, porsi in discussione, cercare di analizzare un fenomeno anche dal lato che ci viene meno comodo costa fatica, è molto più semplice credere, obbedire, combattere...

Claudio 69 sempre più triste ( sto guardando le news sulla tv tedesca [SM=x145480] [SM=x145480] [SM=x145480] ... )





Ma io rimango straconvinto delle mi idee che a te piacciano o meno, sta di fatto che dopo quello che ha scritto cork per me non può essere che una comunista bigotta, non c'è nessun dubbio su questo......mi ricorda un pò il filo-pensiero francese di questi tempi, che difende assassini che se la spassano nel loro paese mentre c'è gente qui da noi che piange ancora i suoi cari, e questo in nome dell'intellettualismo di sinistra, di chi crede e considera colui di destra un ignorante, e soprattutto di chi è capace nel distinguere un morto di serie A da uno di serie B, e questo una certa sinistra è stata sempre maestra nel farlo.......BLEAH!!!!!!!
cossaigh
00giovedì 2 settembre 2004 01:31
Lettera aperta al Presidente George W. Bush di Hal e Sidra Stone, 18 Febbraio 2003.

Per quanto riguarda il grave processo di *polarizzazione* in atto consiglio la lettura del seguente testo. Si tratta di una lettera molto interessante ed inquietante. Peccato che non sia stata presa in alcuna considerazione dall'interlocutore principale ...

Lettera aperta al Presidente George W. Bush
di Hal e Sidra Stone, 18 Febbraio 2003 (inviata da Fausto Sangiorgi)

Signor Presidente,
anzitutto vorremmo presentarci.
Siamo una coppia di 75 e 65 anni, tutti e due psicoterapeuti, scrittori e insegnanti di crescita personale. Insieme abbiamo un'esperienza di più di 90 anni di lavoro interiore con le persone in molti ambienti e in molti paesi. Insieme abbiamo scritto cinque libri, e uno ciascuno di noi, libri che sono stati tradotti in sette lingue. Abbiamo cinque figli, tre nipoti e diversi gatti. Le diciamo tutto questo semplicemente per premetterLe che siamo due persone sensate, dei professionisti competenti che hanno avuto una vita intensa con una notevole esperienza del mondo, sia individualmente che in coppia.
Non siamo propensi all'allarmismo, ma come professionisti che hanno lavorato con le persone tutta la loro vita,siamo molto preoccupati per l'attuale situazione internazionale che riteniamo molto particolare. Quello che accade adesso avrà conseguenze per molti anni a venire. Abbiamo assistito a conflitti precedentemente nelle nostre vite, conflitti che sembravano molto pericolosi, ma ora noi constatiamo un grado spaventosamente intenso di polarizzazione a livello mondiale, che sembra andare a una velocità sempre più alta. Ed è di questa polarizzazione che desideriamo parlarLe.
Come Presidente degli Stati Uniti, Lei può constatare di persona questa crescente polarizzazione. I leaders mondiali appaiono divisi tra quelli che sono con Lei e quelli che sono contro di Lei. Questa lettera riguarda ciò che noi pensiamo possa essere fatto per neutralizzare questa polarizzazione.
Ci vuole un enorme coraggio per cambiare la propria consapevolezza o modo di essere nel mondo. Spesso ci vuole una situazione critica di grandi proporzioni per spingere le persone a intraprendere questo processo di cambiamento: una grave malattia o una disgrazia che ci costringe a guardare alla eventualità della morte, un distacco lacerante, un rovescio finanziario o un guaio serio con la giustizia. Ciascuno di noi ha una scelta riguardo a come far fronte al problema. Siamo sfidati a separarci dal nostro modo usuale di stare nel mondo, ad allargare la nostra visuale, e a fare nostro qualcosa di nuovo.
Da quello che ha detto della Sua vita, Lei ha già sperimentato un grande cambiamento di consapevolezza. Negli anni in cui ha smesso di bere e ha mutato il Suo modo di vivere, Lei per la prima volta ha veramente cambiato la Sua consapevolezza. Noi non sappiamo che tipo di problematica ha provocato il cambiamento allora, ma qualcosa ci fu certamente. Lei ha colto l'occasione e ha affrontato la sfida con successo. Ora sembra che Lei abbia davanti una nuova sfida al cambiamento personale.
Un cambiamento nella propria consapevolezza, come lei Sa, produce degli effetti in tutte le nostre relazioni. Cambia il rapporto con noi stessi, con le nostre famiglie, col nostro Dio. Lo stesso vale per i popoli. Sul piano internazionale stiamo sperimentando una grave crisi di questo genere. Essa può produrre un cambiamento o guerra e distruzione. Il problema è se noi siamo in grado di utilizzare l'emergenza per sviluppare una effettiva saggezza o se essa debba automaticamente polarizzare il mondo attorno alla guerra.
Noi non siamo del parere che la guerra è sempre sbagliata. Ci sono momenti in cui essa è l'unica soluzione a un problema, ma queste situazioni sono poche e a lunghi intervalli. A noi sta a cuore che la decisione per la guerra sia una decisione ben ponderata, nella quale l'alternativa della pace sia presa in considerazione con uguale cura. La nostra preoccupazione è che nell'attuale situazione il mondo si stia polarizzando in modo così intenso (un vecchio schema mentale che divide il mondo in buoni e cattivi, con noi sempre nel ruolo dei buoni) che ci sentiamo spinti ad agire in un modo di cui dovremo pentirci più tardi, quando i fumi si dissolveranno e riusciremo a vedere quello che abbiamo fatto.
Nel nostro lavoro questa situazione la chiamiamo "lo schiaffo". Quando guardiamo a una cosa solo da un punto di vista - attraverso una sola parte di noi - non siamo letteralmente in grado di vedere nient'altro. Più tardi, quando ci rendiamo conto che c'era un altro punto di vista opposto, quando riusciamo a scoprire cos'era che avevamo trascurato, abbiamo la sensazione che una parte opposta di noi ci abbia come schiaffeggiato.
Presidente Bush, ciò che ci preoccupa di più riguardo a Lei e al suo staff è il vostro contributo a questa polarizzazione. Nella storia mondiale, questo modo di pensare ha portato ai più orribili comportamenti. Quando la polarizzazione era al culmine, il comportamento sembrava assolutamente ragionevole, ma quando la gente ha guardato indietro a ciò che era stato compiuto e, con l'aiuto di altri, ha visto il proprio comportamento con occhi differenti e più saggi, ha potuto vedere come la passione della polarizzazione li avesse accecati.
Ogni giorno che passa qualcuno nella Sua amministrazione ci ricorda che qualche persona o qualche paese è "il Diavolo". L'uso di un linguaggio tipo "la quintessenza del male" viene da una parte di noi che ci vede come persone per bene che vivono in modo retto e proietta tutta l'oscurità là fuori nel mondo. Questa parte di noi non si rende conto che tutti abbiamo al nostro interno oscurità e male come pure bene e aspetti luminosi. Non si rende conto che la lotta verso l'esterno è un riflesso della lotta che tutti dobbiamo sostenere all'interno delle nostre anime.
Se arriveremo o no alla guerra ci preoccupa meno del conoscere quali parti Sue e del sig. Rumsfeld ci stanno portando alla guerra. Quello che noi sentiamo continuamente dai Suoi più intimi collaboratori è un continuo sbarramento di giudizi sugli altri, carichi di emozioni. In termini psicologici, voi state rinnegando le vostre parti malvagie e le proiettate sul mondo attorno a voi. Questo ci fa perdere sempre più fiducia dei vostri giudizi e ci fa domandare quali aspetti psichici stanno operando in voi con un meccanismo così automatico di pensare e di reagire.
Questo sta avendo un terribile effetto in gran parte del mondo, provocando negli altri una reazione uguale e contraria. Quanto più essi vi vedono come il male, tanto più voi li vedete come il male. E' un rapporto matematico.Siamo pari. Ed è la ricetta per il disastro!
L'11 settembre 2001 a Lei è successo qualcosa di cui probabilmente non è consapevole. Qualcosa che sembrava meraviglioso. In quel giorno l'archetipo dell'eroe si è impossessato di Lei. Lungo la storia questo archetipo ha operato in molte persone: esso opera come una infusione di energia potentissima. Ci dà il potere di compiere azioni eroiche. E' una parte di noi (o Sé, come lo definiamo nel nostro linguaggio) che proviene da un punto particolare della psiche, da un punto particolare del cervello. E' come un istinto psicologico.
L'archetipo dell'eroe non opera solo nei presidenti e nei generali: può spingere chiunque a comportarsi eroicamente nella vita, come ha fatto coi nostri pompieri e i nostri poliziotti l'11 settembre.Egli può aiutare chiunque di noi a superare una situazione difficile o a lavorare lunghe ore per una nuova idea o causa. Egli può farci fare cose che vanno contro le nostre paure. Queste sono le parti buone dell'archetipo dell'eroe. Senza dubbio dopo l'11 settembre Lei è diventato più forte man mano che era spinto da questo tipo di energia archetipica. L'ha resa più forte e Le ha dato il potere di guidarci. E' stato un dono meraviglioso per Lei e per il nostro Paese.
Il limite di questa energia è che è impersonale. Ci dà la forza dell'eroe ma non sempre la saggezza per controbilanciarla.Spesso tendiamo a prevaricare le persone quando questa forza opera in noi, perché sentiamo solo il potere e non più la nostra vulnerabilità. Questo è il punto centrale della parte oscura dell'archetipo dell'eroe: noi perdiamo la nostra vulnerabilità e siamo spinti a compiere le cose in modo sempre più eroico.
Essere identificati con l'energia dell'eroe è molto esaltante e normalmente parte con buone intenzioni. Spesso, però, degenera col tempo, perché quando siamo nelle mani di questo archetipo e l'energie del supereroe continua ad attraversarci, perdiamo la chiarezza di visione. Anche i nostri collaboratori ne sono contagiati: lo stesso mito dell'eroe si attiva in loro e si mette al servizio dei loro bisogni di potere. E' loro interesse, a quel punto, sostenere questo archetipo e non fanno altro che aggiungere carburante al fuoco.
Ci sono molti archetipi che aspettano di prendere il posto di guida della nostra auto psicologica e di condurre la nostra vita al posto nostro, specialmente quando la situazione è pericolosa. A noi è parso che, circa un anno dopo l'11 settembre, una nuova energia ha incominciato a prendere campo in Lei e a congiungersi con il sistema energetico già operante dell'eroe. Questo nuovo archetipo è "Il Salvatore". Egli ha una qualità accentuatamente religiosa. Il Salvatore deve salvare la gente dal male: c'è male e tenebra nel mondo e qualcuno o qualche gruppo ha il dovere di liberarlo dal male. Questo archetipo ti fa sentire il figlio (o la figlia) di Dio, da Lui designato e consacrato per raddrizzare una situazione pericolosa, col risultato di riportarci ai giorni delle crociate e della guerra santa.
Sappiamo che nel mondo operano attualmente forze oscure e pensiamo che Lei sia onesto e sincero nel Suo proposito di operare per il bene e scacciare il male. Tuttavia, a questo proposito, noi due, come psicoterapeuti e insegnanti, poniamo un problema, un problema molto importante.
Tutti e due abbiamo avuto vite complesse prima di incontrarci e ancor di più durante gli ultimi 30 anni della nostra vita in coppia. Abbiamo avuto l' opportunità - il grande privilegio - di lavorare con la psiche di centinaia e centinaia di clienti: abbiamo lavorato coi loro sogni, le loro fantasie, le loro depressioni, la collera, la rabbia, l'amore, l'avidità, l'eroismo, le meschinità, le pulsioni bellicose e la sensibilità amorevole.
Ci piacerebbe poter condividere con Lei, Presidente Bush, alcuni di questi sogni e di queste realtà interiori.
Ebbene, sa quale è stata la conclusione che ne abbiamo ricavato? La conclusione è che tutto ciò che è fuori di noi si trova anche dentro di noi.
Ogni essere umano è un microcosmo del macrocosmo. Come nel mondo c'è bene e
male, luce e tenebra, così è all'interno della psiche umana. La nostra conclusione è che ogni essere umano vive con una straordinaria combinazione di bene e di male. E che ciascuno di noi è sfidato a confrontarsi con questo mondo interiore, al meglio delle sue possibilità, in modo da non aggiungere il proprio male rinnegato ai mali concreti che ci sono fuori di noi, evitando così una spirale altrimenti senza controllo. Questo è il compito che abbiamo davanti e questa è la sfida a cui anche Lei è chiamata.
Saddam Hussein è un uomo dominato da forze oscure, non c'è dubbio. Ma la nostra preoccupazione più profonda non è il Saddam Hussein che vive nel mondo: è il Saddam Hussein che vive nei recessi nascosti del Suo cuore, del nostro cuore, del cuore di ognuno. Se in definitiva non riconosciamo che questo tipo di energia vive in ciascuno di noi, continueremo a proiettarla sugli Hussein al di fuori di noi, rendendo impossibile confrontarsi con il male che c'è nel mondo, in un modo diverso dalla guerra.
Abbiamo paura di quanto sta accadendo. Ma la nostra paura principale non è la prospettiva della guerra. Abbiamo vissuto la II guerra mondiale e la guerra di Corea, della quale Hal ha curato le vittime in qualità di psicoterapeuta. Sidra ha lavorato coi veterani della I guerra mondiale. Abbiamo vissuto la guerra fredda, l'intervento cinese durante il conflitto coreano, la crisi dei missili cubani, l'esplosione della bomba russa da 50 megatoni,il Vietnam e la guerra del Golfo. Abbiamo vissuto l'11 settembre. Abbiamo visto molti periodi terribili. Temiamo la guerra meno di quanto temiamo la completa proiezione delle parti oscure e il restringimento di prospettiva che ne consegue.
Siamo preoccupati del fatto che gli archetipi del Salvatore e dell'Eroe dominino sempre di più la Sua vita e che il mondo sia condotto a una guerra santa che non vogliamo e temiamo finisca molto male.
Siamo preoccupati che Lei abbia perso contatto con la Sua parte vulnerabile e che non sia in grado di sentire le conseguenze di ciò che sta per essere scatenato. Siamo preoccupati del fatto che Lei ascolti solo le persone che sono d'accordo col Suo modo di vedere le cose e che diventi sempre più incapace di sentire altre possibilità. Siamo preoccupati che una mentalità da salvatore sia coinvolta in modo sempre più profondo nel Suo processo decisionale e, forse, in quello della Sua amministrazione.
Cosa possiamo fare? Che cosa chiediamo a Lei? Che cosa chiediamo a noi stessi?
Uno degli indizi più importanti di una personalità matura è la capacità di sostenere la tensione tra gli opposti punti di vista in situazioni di conflitto e di essere in grado di tenerli presenti tutti e due quando bisogna prendere una decisione. Questo non significa diventare passivi nel modo di condurre la nostra vita, non significa non avere un senso etico o morale! Significa invece che siamo capaci di comprendere i due aspetti di una situazione. Alla fine dobbiamo decidere; ma le decisioni non sono prese con una specie di automatismo interiore; le decisioni che prendiamo provengono da una posizione più profonda e più saggia dentro di noi.
Questo è il motivo - per lo meno in teoria - per cui i capi hanno a loro disposizione un comitato direttivo di amministratori e un comitato di consulenti. L'idea è di disporre di un'ampia gamma di input differenti (spesso decisamente opposti). Dopo avere assimilato le diverse informazioni, il capo è meglio preparato per prendere la migliore decisione possibile e agire di conseguenza.
Questo vale anche nelle relazioni personali. Abbiamo imparato nella nostra esperienza di vita che quando uno di noi ha una reazione negativa nei riguardi dell'altro, dobbiamo fermarci e prendere la cosa seriamente. E' essenziale che io (Hal) senta ciò che prova Sidra ed è essenziale che io (Sidra) senta ciò che Hal prova. Ciascuno dei due potrebbe ancora fare ciò che originariamente aveva intenzione di fare ma, sentendo la realtà del punto di vista dell'altra persona, la nostra decisione è presa restando in rapporto con l'altro.
Signor Presidente, recentemente le Sue decisioni si sono allontanate sempre più da ciò che stiamo raccomandando. Su tutte le tematiche Lei è sempre più su posizione di bianco o nero. Sembra che non solo Lei non si curi di cosa pensino gli altri, ma che addirittura si compiaccia della Sua intransigenza e di quanto poco Le importi degli altri.
Questo è il motivo per cui si è alienato tante persone. La gente sente che a Lei non importa, che Lei procede attraverso le fasi del dibattito senza alcuna consapevolezza di quello che gli altri pensano. Crediamo onestamente che se Lei facesse un sondaggio, anche tra i non mussulmani del mondo, scoprirebbe che la maggioranza delle persone è più preoccupata delle Sue tendenze bellicose che di quelle di Saddam Hussein, e questo non ha a che vedere col Suo proposito di andare in guerra: è perché la gente pensa che Lei non prende in seria considerazione gli altri punti di vista. E così reagisce come se Lei fosse un prepotente e non un leader saggio di un grande paese.
Se dobbiamo andare in guerra, faccia in modo che sia un gesto non dettato dall'archetipo di un eroe creato da una fantasia alla John Wayne. Faccia sì che la decisione nasca da una saggezza, da una profondità, da una maturità che la comunità internazionale possa rispettare.
Vorremmo farLe, a questo punto, alcune raccomandazioni per aiutarLa a frenare il processo di polarizzazione.
1. Passi del tempo da solo. Cerchi di stare lontano dalla costante pressione delle stesse voci che lei ascolta dalla mattina alla sera continuamente.
2. Passi un po' di tempo in tranquillità con Sua moglie. La ascolti.
Sospettiamo che potrebbe avere cose interessanti da dirLe.
3. Prenda dei consiglieri diversi da quelli che ha. Ascolti questo nuovo feedback in aggiunta a quello che ha già ricevuto.
4. Metta un freno ad affermazioni pubbliche, di carattere virulento, fatte da qualunque componente della Sua amministrazione. Questo è particolarmente vero per il Segretario Rumsfeld, uno dei politici più polarizzati che abbiamo mai conosciuto. Questa raccomandazione vale anche per Lei, perché le Sue affermazioni sono sempre più polarizzate: per piacere, rifletta, prima di aggiungere ulteriore carburante con le sue affermazioni pubbliche.
5. Presti attenzione ai Suoi sogni. Cosa le stanno dicendo?
6. Preghi Dio, affinché Le dia la saggezza! Essere saggio è importante quanto essere eroico. Essere saggio vuol dire essere in grado di vivere nell'ambivalenza; essere capaci di sentire gli opposti in tutte le situazioni e i conflitti che capitano.
7. Per favore prenda coscienza del dramma archetipico dell'eroe e del salvatore che si sta svolgendo dentro di Lei. Se vuole essere veramente saggio, cominci a riconoscere che la guerra tra il bene e il male sta avvenendo al Suo interno e all'interno di tutti noi, continuamente. Il Saddam Hussein interiore, l'Anticristo interiore è una energia archetipica con la quale abbiamo a che fare dal giorno della nascita fino al giorno della morte. E' tutto dentro di Lei e di ognuno di noi. Sparare al cattivo fuori non lo fa andare via da dentro!
8. Per favore riconosca che una differenza di percentuale dal 51 al 49 non significa vincere. Significa solo aver diviso il paese in due e che la polarizzazione che Lei ha creato La perseguiterà per sempre. Abbiamo fiducia che Lei trovi il modo di trasformare questa situazione in un vantaggio per tutte e due le parti.

Queste sono le cose che Le chiediamo di fare. Ecco ciò che noi faremo da parte nostra:
1. Faremo del nostro meglio per non polarizzarci contro di Lei, e useremo qualsiasi differenza di prospettiva come un modo per imparare di più su noi stessi.
2. Ogni volta che iniziamo a polarizzarci contro di Lei, cercheremo di capire cosa Lei sta portando che è rinnegato in noi. Ci metteremo nei Suoi panni e ci staremo finché non vedremo il Suo punto di vista. Per esempio, dal momento che Lei in modo così estremo vuole la guerra, noi troveremo quella parte di noi che vuole la guerra e vorrebbe eliminare Saddam Hussein dalla faccia della terra.
3. Quando ci scopriremo polarizzati contro il carattere fondamentalista della Sua amministrazione, esamineremo la faccenda e cercheremo di entrare in contatto con la nostra parte fondamentalista. Guarderemo il mondo attraverso gli occhi della nostra parte fondamentalista.
4. Quando ci scopriremo polarizzati contro il modo col quale Lei manipola le persone rendendole più vulnerabili, esamineremo le nostre parti manipolative. Vedremo come operano nel mondo e in particolare come operano in rapporto alla vulnerabilità.
5. Continueremo a guardare i nostri sogni e a vedere cosa hanno da dirci.
6. Anche noi pregheremo Dio perché ci dia la saggezza.

Siamo realisti e non ci aspettiamo seriamente che Lei leggerà questa lettera o ci risponderà, ma è stato importante per noi scriverla. Se per caso volesse risponderci, siamo disponibili per Lei o per qualcuno della Sua amministrazione che Lei riterrà opportuno. Vorremmo davvero fare qualsiasi cosa è nelle nostre possibilità in questo momento così importante della storia.
Suoi,
Hal Stone, Ph.D e Sidra Stone, Ph.D.

www.riflessioni.it/lettereonline/lettera_bush.htm

www.vyp.it/voiced1/news.htm

www.delos-inc.com
Matteo, Berghem
00giovedì 2 settembre 2004 09:14
Re: Re: Grazie Bush

Scritto da: theropithecus 01/09/2004 16.06





sdegno......


Vivete di memoria corta, molto corta......Le radici dell'integralismo islamico risalgono a molto tempo fa, bush non era nemmeno in fasce. L'islam oggi è arrivato un pò ovunque, in genere si è imposto con il sangue. Nazioni come l'Indonesia non avrebbero mai conosciuto maometto se non con la forza. In molti paesi, vicini e lontani c'è la guerra civile a causa di questo fondamentalismo. Timor est, l'afghanistan, algeria, kashmir, nigeria, sudan, somalia....ecc


Non è certo bush che ordina le migliaia di sgozzamenti in algeria, o la caccia la cristiano nelle nazioni centraficane.


Di certo questi ultimi interventi militari, così come la politica estera hanno alimentato focolai molto accesi, ma la causa non è nè Bush nè Berlusconi o Putin, è semplicemente una progressiva invasione islamica fino alla conquista del mondo. Loro vogliono farsi passare per le vittime, ma in realtà sono gli invasori....



E poi giustificare l'invasione russa in afghanistan è proprio una volgare costume fatti da pazzi e fanatici comunisti che dovrebbero esser rinchiusi in cella di isolamento.....



orrore......[SM=g27812]




Condivido al 100% quanto tu dici.
Il rischio che corriamo è molto serio, c'è molta gente che non vede che è in atto una vera e propria invasione con il fine di dominarci da parte dei musulmani.
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