Parliamo di libri (The what are you reading right now thread...)

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: 1, 2, 3, [4], 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16
admin/moris
00mercoledì 8 dicembre 2004 01:11
Pennac

Scritto da: Corcaigh 08/12/2004 0.28
Pennac? Li ho letti TUTTI [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]

Geniale...[SM=g27822]




Idem : la saga di Mons. Malaussene, di professione capro espiatorio, è bellissima.

Ti consiglio di seguire l'ordine dei libri :

Il paradiso degli orchi
La fata carabina
La prosivendola
Signor Malaussene

Ultime notizie della famiglia è invece un "breve" riassunto di tutti i sopracitati libri.
admin/moris
00mercoledì 8 dicembre 2004 01:12
ops...
ops... mi era sfuggito che achab già ha letto quasi tutto [SM=g27827]
Sean1
00mercoledì 8 dicembre 2004 09:29
Di Pennac credo di aver letto tutto a meno che non sia uscito qualcosa di recente in italia poiche ' qui in Irlanda non mi sembra di averlo visto negli scaffali delle librerie.

Comunque e' uno dei miei autori preferiti, eccezionale !

Volevo chiedervi se esistono autori irlandesi contemporanei che non parlino di alcohol, violenza, poverta', sporcizia, ecco autori che facciano a meno di una , che io chiamo "estetica della poverta' e dell'alcolismo", mi spiego Da Angela's ahes a di Frank Mccourt a The woman who walked into doors di Roddy Doyle , passando per A star called Henry e poi Behan , l'incipit di ognuno e' lo stesso, potrei riscriverlo a memoria :

mio padre beveva e picchiava mia madre, eravamo tanto poveri, fratellini e sorelline morti per fame o per freddo, poi bevevo anch'io, non lavoravo e se lavoravo spendevo i soldi bevendo, vivevamo in una casa miserabile in un quartiere miserabile.....

Insomma e' possibile che tutta la "creativita'" (le virgolette sono di rigore) di questi scrittori si riduca a quanto sopra, che la storia di un paese e delle persone che vi vivono sia tutta qua? io in realta' vedo una realta' ed un umanita', per fortuna, differente e piu' complessa, possibile non vi siano scrittori come la Allende, come il succitato Pennac, un Marquez ?

Poverta', aridita' di spirito ? insomma dopo Joyce e Yeats che c'e' di decente/recente ?

ps sull'alcolismo : in questo paese c'e' sempre un alibi per bere, ed ogni alibi puo' essere il contrario di quello precedente :

- gli inglesi ci opprimevano
- gli inglesi non ci opprimono piu'
- eravamo poveri
- la celtic tiger
- siamo ricchi
- la chiesa ci opprimeva
- la chiesa non ci opprime piu'
- la societa' oppressiva e chiusa
- la societa' senza piu' i valori di una volta...

ma per favore......
Corcaigh
00mercoledì 8 dicembre 2004 10:20
Vabbé, Sean, se leggi Angela Ashes, per forza ti deprimi!!![SM=x145460]
Leggi Patrick mcCabe, in particolare Breakfast on Pluto di cui il grande Neil jordan sta girando un film al momento, un grande scrittore Irlandese visionario con uno stile vagamente Joyciano ma mooolto personale. Poi leggi Seamus Heaney che ti mette in pace l'anima. Di Roddy Doyle non leggere The Woman Who Walked Into Doors (moooolto deprimente) ma cominciati la trilogia (in realtà di libri ce ne sono solo due, al momento) di Henry Star, un personaggio un po' "fuori dal comune". John McGahern "The Pornographer" è un ottimo libro per iniziare l'approccio a questo scrittore ormai tra i classici contemporanei... attento che è deprimente però!!!!

Se poi vai su www.irishwriters-online.com/ troverai informazioni su molti interessanti autori, come ad esempio Dermot Bolger che non ho mai avuto tempo di leggere mache mi interesserebbe moooolto scoprire....

Insomma, il consiglio è: non fermarti ai libri "di cassetta", quelli con cui ci fanno i film a Holliwood per intenderci, ovviamente vogliono quelle tematiche perché fanno tanto "irish" all'estero, ma nella intricata foresta di scrittori irlandesi ci sono tantissime sorprese!
(senza dimenticare il divertente Dead Cat Bounce del nostro caro Damien Owens [SM=g27822] )

Sean1
00mercoledì 8 dicembre 2004 10:34
Grazie Marty [SM=x145447]

I [SM=g27836] [SM=x145459]
55achab
00mercoledì 8 dicembre 2004 12:41
Re: ops...

Scritto da: admin/moris 08/12/2004 1.12
ops... mi era sfuggito che achab già ha letto quasi tutto [SM=g27827]




Avevo scritto "quasi" per non fare lo sborone, in realtà sono un fanatico di Pennac : poesie, libri, teatro.
In realtà a parte i temi che tratta e come li scrive che mi affascina, la sua scrittura mi rapisce : è come esserci nei suoi racconti permeati di utopia e lucida follia.

Poi mi risulta che anche come persona è un uomo eccezionale[SM=g27811]

PS
Non avevo dubbi che Martina, Sean e l'Admnin conoscevano Daniel ma l'avermelo confermato è stato molto bello.[SM=x145475] [SM=x145475] [SM=x145475] [SM=x145475] [SM=x145475] [SM=x145475]

pps
Vi posto una sua recente intervista
Le sorprese di un lettore. Intervista a Daniel Pennac
di Fabio Gambaro, tratto da “la Repubblica”, 17 novembre 2004

"La lettura è un atto di libertà che non può essere obbligatorio". È questo il credo di Daniel Pennac, lo scrittore francese noto in tutto il mondo, autore tra l’altro di Come un romanzo, un pamphlet in difesa della lettura, in cui ha provato ad enunciare i dieci diritti fondamentali del lettore. Primo fra tutti, sorprendentemente, "il diritto di non leggere". Affermazione che ha scandalizzato molti addetti ai lavori. "Naturalmente si trattava di una provocazione", spiega oggi il romanziere, di cui è da poco arrivata nelle nostre librerie l’ultima fatica letteraria, Grazie. "In realtà, volevo solo ricordare che non bisogna assolutamente prendersi gioco di chi non legge. Se veramente vogliamo riconquistare alla lettura chi ne ha paura, occorre evitare che tale attività sia obbligatoria e normativa. Chiunque deve essere libero di non leggere o di leggere ciò che gli pare, indipendentemente da ogni giudizio di valore sui testi scelti. Come pure si deve avere il diritto di saltare le pagine. È capitato a tutti. Non c’è nulla di male. Un romanzo letto a sprazzi è un romanzo che forse un giorno rileggeremo per gustarlo fino in fondo. Ciò che conta è che si deve sempre restare padroni delle proprie letture".

La lettura, dunque, non deve essere un dovere, ma un piacere...
Per la lettura non ha senso parlare di dovere. Come pure non ha senso dire che è meglio non leggere nulla piuttosto che leggere testi inutili, brutti o superficiali. È un’idea tipica della società in cui viviamo, dove tutto deve essere produttivo e rendere immediatamente. La lettura è invece un’attività che non rende nulla in termini quantificabili. Certo, sappiano che essa prima o poi ci servirà a qualcosa, ma non sappiamo mai esattamente a cosa. È per questo che non ha senso obbligare a leggere. Il che non significa che dobbiamo rinunciare a sperare che la lettura diventi una necessità per ogni persona.

Come fare?
La scuola dovrebbe trasmettere questa necessità, innanzitutto mostrando che la lettura è un piacere. Naturalmente, il piacere della lettura non è solo il piacere dell’evasione, ma anche quello della comprensione che evidentemente implica uno sforzo. Chi inizia ad apprezzare il piacere della lettura, diventa molto in fretta un lettore speleologo che s’inabissa volentieri nelle profondità del testo. All’inizio però le nostre letture sono sempre figlie del "bovarismo", vale a dire della soddisfazione immediata ed esclusiva delle sensazioni, dell’immedesimazione totale con il testo. La sorpresa e la meraviglia di fronte a un libro nascono sempre da una forma di perdita di coscienza. È così per tutti, nessuno può negarlo.

Tra i diritti del lettore, lei ricorda anche quello di lasciare un libro a metà...
Ci sono molti motivi per interrompere la lettura di un libro. Se un romanzo è veramente brutto, di solito ce ne accorgiamo subito. E purtroppo un romanzo non è come il vino, non migliora invecchiando. Quindi inutile insistere. Altre volte invece ci capita di leggere un libro dietro cui sentiamo qualcosa che ci sfugge, una qualità che non riusciamo a cogliere fino in fondo. Anche in questo caso è meglio rimetterlo sugli scaffali della libreria. Forse un giorno lo riprenderemo in mano, apprezzandolo fino in fondo. Quando riusciamo a liberarci dai vincoli e dagli obblighi, quello che ci sembrava un mattone può rivelarsi una nuvola.

La lettura è un atto d’evasione?
La lettura ci consente di sfuggire a tutte le contingenze che ci circondano e ci intrappolano. Di solito si dice che si legge per se stessi, per costruirsi o per mille altri buoni motivi. Secondo me, però, innanzitutto si legge sempre contro qualcosa, contro le contingenze, gli obblighi, le malattie, le scocciature, la noia, ecc. Un romanzo ci offre sempre la possibilità di ritrovarci per qualche ora in un altro mondo. Durante il servizio militare, mi capitava spesso di pulire le latrine, una corvé che nessuno voleva fare. Con quella scusa, però mi sono letto tranquillamente tutto Gogol, perché, sbrigato velocemente il compito assegnatomi, me ne stavo poi tranquillamente rinchiuso nei bagni, sprofondato nella lettura del grande scrittore russo. L’universo militare che mi stava attorno spariva completamente.

Scegliere i libri è però difficile...
Certo, e spesso ci si sbaglia e si resta delusi. Per questo è importante aiutare i lettori a scegliere. Prima di tutto, consentendo loro di leggere in libreria per farsi un’idea dei libri che stanno per comprare. Personalmente, non entro più nelle librerie dove mi guardano male se mi metto a leggere un libro. Anche la scuola e i giornali ci aiutano ad orientarci tra i moltissimi libri che riempiono le librerie. Ma sono soprattutto le persone che ci vogliono bene quelle che ci aiutano di più. I consigli dei parenti, degli amici o delle amanti ci fanno scoprire i libri più belli. Quando amiamo qualcuno, infatti, gli consigliamo i libri che abbiamo amato di più. Motivo per cui, per leggere bene, bisogna scegliere bene le persone di cui ci si innamora (ride).

La critica può essere d’aiuto?
Svolge certo un ruolo importante, ma sarebbe bene che a parlare di libri non fossero solo le riviste letterarie o le pagine culturali dei quotidiani. Mi piacerebbe ad esempio che ne parlassero anche i giornali sportivi. Bisogna abbattere le vecchie barriere e rendersi conto che i lettori sono dappertutto. I giornalisti e critici, inoltre, dovrebbero mettersi in gioco di più, provando a spiegare le ragioni profonde per cui questo o quel libro è piaciuto loro. Troppo spesso si nascondono dietro argomenti tecnici o estetici, senza mai dire che cosa un libro ha veramente smosso in loro. Insomma, la critica letteraria dovrebbe essere un po’ autobiografica. Sarebbe bello sapere che un critico parla di un libro che gli è stato regalato dalla donna che ama. Ciò permetterebbe di mettere meglio a fuoco il suo giudizio. Inoltre, una simile sincerità consentirebbe di sfuggire al tono cattedratico che spesso appesantisce la critica letteraria. Si ritroverebbe un po’ della meraviglia della lettura.

Ma lo scrittore Daniel Pennac riesce ancora a meravigliarsi quando legge?
Certo, perché non leggo mai come uno scrittore. Di recente, ad esempio, sono rimasto molto affascinato dal Suono della mia voce, un romanzo bellissimo dello scrittore scozzese Ron Butlin. Gli scrittori che non si meravigliano più sono quelli che hanno troppa fiducia nelle loro capacità, ma questo non è assolutamente il mio caso. Motivo per cui, nella lettura, continuo a trovare mille sorprese

[Modificato da 55achab 08/12/2004 13.02]

Shamrock BG
00mercoledì 8 dicembre 2004 15:46
Vista l'apertura (in un centro commerciale...) di 1 ampissima libreria feltrinelli ho pensato bene di spendere una 60ina di euri in meno di 1 ora comprando:
- Mods, l'anima e lo stile
- La scoperta dell'Irlanda di bar in bar
- Il maschio irlandese in patria ed all'estero
- 1 dizionario di spagnolo
Ho quasi finito il libro di J. O'Connor: nel mio viaggio in treno a/r per Zena ho fatto grassissime risate!![SM=x145448]
55achab
00giovedì 9 dicembre 2004 10:00

Chi poteva scrivere "sta roba"?

"L'amicizia è un bellissimo fiore che bisogna avere il coraggio di cogliere sull'orlo di uno strepitoso precipizio"

Forza poeti e letterati fatevi sotto!


sarabiga
00giovedì 9 dicembre 2004 17:31
... mia zia Santina? [SM=g27835] [SM=x145479]
admin/moris
00lunedì 13 dicembre 2004 10:32
Robert McLiam Wilson, Il dolore di Manfred

Ne ho parlato qui, stasera mi concederò l'ultimo capitolo

www.freeforumzone.it/viewmessaggi.aspx?f=13145&idd=2632&p=1&t=1102930223...
gior77
00mercoledì 15 dicembre 2004 10:38
Ho ripreso in mano Asimov dopo più di anno di astinenza, mi aspettano le letture su Lucky Starr. Sono 6 racconti, ho iniziato da Lucky Starr e gli oceani di Venere.
Devo dire che Asimov è straordinario, adoro il suo modo di scrivere, la semplicità con cui parla di una materia così complessa, la veridicità dei suoi racconti seppur scritti 20-30 anni fa, se non 40 ... insomma, Asimov è grande e basta.

Parlando sempre di fantascienza mi piace molto anche Dick, ma preferisco Asimov. E' molto più logico e riflessivo nei suoi racconti.
Però Blade Runner l'ha scritto Dick ...
Amaryllis-MI
00giovedì 16 dicembre 2004 23:25
Ho cominciato Se Nessuno Parla di Cose Meravigliose, di Jon McGregor... non è ancora decollato, aspetto qualche pagina in più prima di esprimermi...
D'altra parte... leggendo il commento di Moris su Il Dolore di Manfred penso che lo riprenderò, l'avevo frettolosamente abbandonato dopo poche pagine...
anam cara
00lunedì 20 dicembre 2004 00:02
Re:

Scritto da: Amaryllis-MI 16/12/2004 23.25
Ho cominciato Se Nessuno Parla di Cose Meravigliose, di Jon McGregor... non è ancora decollato, aspetto qualche pagina in più prima di esprimermi...
DIM]



A che punto sei? com'è? Il titolo mi ha intrigato un sacco...puoi dirmi due parole sulla trama? thanks![SM=g27835]

Per la duecentesima volta sto leggendo Fernando Pessoa. Lo adoro in modo straripante. Mi perdo tra le parole...mi fondo con le pagine...meravigliosa sensazione.

myfairyking
00lunedì 20 dicembre 2004 16:40
Carlo Lucarelli, nuovi misteri d'italia [SM=x145455]
Amaryllis-MI
00mercoledì 22 dicembre 2004 22:26

A che punto sei? com'è? Il titolo mi ha intrigato un sacco...puoi dirmi due parole sulla trama? thanks!


dunque... all'inizio la fa lunga su un qualcosa che sarebbe successo ma non si capisce esattamente cosa (sembrerebbe di intuire l'atterraggio di un'astronave o qualcosa del genere...) e poi... ammetto che lo sto leggendo insieme a Che Pasticcio Bridget Jones e... sar stupidotto ma il secondo va a scapito del primo [SM=g27828]
fergus
00giovedì 23 dicembre 2004 10:24
Re:

Scritto da: admin/moris 13/12/2004 10.32
Robert McLiam Wilson, Il dolore di Manfred

Ne ho parlato qui, stasera mi concederò l'ultimo capitolo

www.freeforumzone.it/viewmessaggi.aspx?f=13145&idd=2632&p=1&t=1102930223...



allora ??[SM=g27823]
ho sentito che é stato scritto prima di Eureka ....

io invece sto rispolverando Stevenson prima di partire...
"Edimburgo e tre passeggiate a piedi"
Sean1
00venerdì 7 gennaio 2005 11:08
Il paese dei mezarat di Dario Fo


[SM=g27811]
billingham
00venerdì 7 gennaio 2005 14:07
ho da poco finito "il popolo del rugby" di pastonesi, ora sto leggendo "un urlo oltre la meta" di paolo familiari (consigliatissimo) e "get back" di alberto campo, stavolta non sul rugby ma sulla musica...
dubh
00venerdì 7 gennaio 2005 16:09
Al momento ho ripreso in mano alcuni di Le Goff (spulciati per varie cose), noto omino medievalista. Sto leggendo con molto gaudio "La fine del mondo e il paese delle meraviglie" di Murakami e "Franny e Zooey" di Salinger [SM=g27823]
fergus
00venerdì 7 gennaio 2005 16:21
Re:

Scritto da: dubh 07/01/2005 16.09
"Franny e Zooey" di Salinger


[SM=x145455]
quanto avrei voluto offrire un bicchiere di whiskey a quell'uomo [SM=x145444]
admin/moris
00venerdì 7 gennaio 2005 16:38
Anne Tyler - Le storie degli altri

Scritto da: dubh 07/01/2005 16.09
... Sto leggendo con molto gaudio "La fine del mondo e il paese delle meraviglie" di Murakami



Brava Dubbina, io adoro Murakami.
Uno dei pochi autori di cui penso di avere letto tutto ciò che è stato tradotto in Italia.

Ora sto finendo

Anne Tyler - Le storie degli altri

Un romanzo su un ragazzo di buona famiglia che ha l'abitudine di non volersi mai fare gli affari suoi.
Niente dramma, niente pathos... eppure è una lettura piacevole, mai avrei pensato che mi piacesse un libro che racconta situazioni di vita quotidiana e che ha come protagonista un trenenne tutto sommato banale.

anam cara
00lunedì 10 gennaio 2005 00:55
I Dialoghi Mancati e Un Baule Pieno Di Gente entrambi di Antonio Tabucchi.
Per completare la "trilogia" aggiungerò presto Gli ultimi tre giorni di Fernando Pessoa (sempre Tabucchi).
E così sto apposto per i prossimi sei mesi co' la scorta periodica di tedio, inquietudine, solitudine e compagnia bella. Ce vole no?
[SM=g27835]

Gillian79
00mercoledì 19 gennaio 2005 12:01
Sheila O'Flanagan Con Destinations (l'ho bevuto praticamente) e Isobel's Wedding. Ora sto leggendo William Trevor con The story of Lucy Gault. Un pò lento, ma carino. Vi saprò dire! Poi sarà la volta di Can you keep a secret di Sophie Kinsella.
A proposito di libri: splendido Nick Hornby con Fever Pitch! Ve lo consiglio. Preparatevi perchè io leggo in media 2 libri a settimana (anche se dipende dalle dimensioni ovvio!)
wildusty
00mercoledì 19 gennaio 2005 14:22
"Uomini e topi" di John Steinbeck.
Giudizio: [SM=g27811]
clash73
00mercoledì 19 gennaio 2005 14:29
Garbageland di Abreu Juan
ambientato su un'isola caraibica in un futuro apocalittico
un pò triste ...
fergus
00mercoledì 19 gennaio 2005 15:01
Re:

Scritto da: wildusty 19/01/2005 14.22
"Uomini e topi" di John Steinbeck.
Giudizio: [SM=g27811]



stupendo !
me lo fece leggere la mia prof del Ginnasio
qualche mesetto fà

[SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
dubh
00giovedì 20 gennaio 2005 16:32
Ho appena finito la terza lettura della mia vita de "La collina dei conigli" di Adams. E' incredibile come a seconda dell'età si traggano cose diverse, ma forse questa volta mi è piaciuto ancora di più rispetto alle altre due [SM=g27823]
Poi, in questo periodo "finto-infantile", "Alice nel mondo dello specchio" di Carroll...non sopporto Alice più delle altre volte [SM=g27828]
Il resto sono tutti libri "noiosi"(!) sui monaci e la vita religiosa nel Medioevo, quindi ve li evito [SM=g27822]
Sean1
00giovedì 3 febbraio 2005 09:15
Sto leggendo Marcela Serrano :

Noi che ci vogliamo cosi' bene

L'albergo delle donne tristi


Leggero' Gabriel Garcia Marquez :



Descrizione


"L'anno dei miei novant'anni decisi di regalarmi una notte di amore folle con un'adolescente vergine." Comincia così il nuovo romanzo di Gabriel Garcia Márquez, il libro con cui il premio Nobel colombiano torna dopo dieci anni alla narrativa. A raccontare è la voce dell'anziano protagonista, un giornalista eccentrico e solitario, che accanto a un'adolescente scopre il piacere inverosimile di contemplare il corpo nudo di una donna che dorme "senza le urgenze del desiderio o gli intralci del pudore". Scopre forse per la prima volta l'amore, quello che non ha mai cercato in tutte le donne che ha incontrato e conosciuto, trovando "l'inizio di una nuova vita a un'età in cui la maggior parte dei mortali è già morta".



Contenuto


Dopo il romanzo autobiografico giovanile Vivere per raccontarla e la raccolta di articoli A ruota libera, il premio Nobel colombiano Gabriel García Márquez torna in libreria con un romanzo breve che ha già fatto scalpore per il suo titolo e la sua trama provocatoria. Il libro, molto atteso e controverso, racconta la vicenda di un anonimo e vegliardo giornalista, dedito da una vita a collezionare amori mercenari, che per celebrare il raggiungimento dei novant’anni decide di vivere una notte destinata a rivoluzionare il resto dei suoi giorni. Si regala una ragazzina illibata, nell’illusione di riassaporare la sua giovinezza ormai perduta o per scoprire l’amore che non ha mai provato. L’incontro con l’adolescente, abilmente organizzato dalla maîtresse della casa di tolleranza frequentata per tanti anni, sconvolge la sua esistenza monotona e ripetitiva senza possibilità di ritorno all’anonima quotidianità. Il lavoro per il giornale “Diario de la Paz”, per cui l’uomo scrive «un articoletto domenicale senza strepiti per oltre mezzo secolo», la grande casa di famiglia abitata sin dalla nascita, il rapporto con la fedele domestica Damiana: nulla è più la stessa cosa da quando il maturo protagonista vede per la prima volta l’acerba quattordicenne subito soprannominata “Delgadina”. L’intensità emotiva dei loro incontri evoca il ricordo della vita passata e delle figure femminili che l’hanno affollata, tra cui spiccano la madre di origini italiane, («interprete ragguardevole di Mozart, poliglotta e garibaldina») la sposa mai condotta all’altare, la tenutaria, amica e complice di tanti fuggevoli appuntamenti.
Raccontata in prima persona dal protagonista, questa storia, struggente e gioiosa al tempo stesso, segna il ritorno dell’universo fantastico di Gabriel García Márquez e della prosa magica e brillante che da sempre caratterizza le opere del grande scrittore sudamericano. Introdotto da una citazione del romanzo La casa delle belle addormentate di un altro premio Nobel per la letteratura, lo scrittore giapponese Yasunari Kawabata, a cui García Márquez rende un tacito omaggio, Memoria delle mie puttane tristi è il diario intimo di una vita, lo sfogo appassionato di un uomo giunto all’epilogo della propria esistenza che intravede la strada per un nuovo inizio ma anche una riflessione che tocca alcuni temi fondamentali della vita, quali l’eros, l’amore, la vecchiaia

[Modificato da Sean1 03/02/2005 9.17]

fergus
00giovedì 3 febbraio 2005 09:36
"Il Lercio" Irvine Welsh
la storia di Bruce "Robbo" Robertson poliziotto senza scrupoli di Edimburgo
Caustico !
[SM=g27811]
admin/moris
00giovedì 3 febbraio 2005 09:44
Edward Bunker


Edward Bunker
Animal Factory


Uno scrittore che ha vissuto buona parte della sua vita nei penitenziari calforniani più duri : i suoi romanzi carcerari sono emozionanti e coinvolgenti.

Io avevo letto la sua autobiografia qualche mese fa (Educazione di una canaglia) questo romanzo è stata una piacevolissima conferma e penso che procederò anche alll'acquisto degli altri suoi libri, pubblicati da Einaudi.



Bunker poi è un personaggione, i cinefili lo ricorderanno per la parte di Mr.Blues in "Reservoir Dogs" (Le Iene) di Tarantino.

Collegio e carcere, truffe, rapine: vita spericolata di un essere umano che a nove anni aveva un quoziente intellettivo pari a 152. Il Q.I. di un genio, per capirci. Sempre in fuga: da bambino scappa dagli istituti correzionali per andare al cinema o per incontrare suo padre che lavora come macchinista nei teatri di varietà; da adolescente incassa i calci e i pugni delle divise blu, il gas lacrimogeno sparato negli occhi, il duro regime carcerario dell’America tra gli anni Quaranta e Cinquanta ma conosce anche la dolce Mrs Wallis, ex diva del muto che prova a redimerlo
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 00:15.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com