La prossima settimana mi dovrebbe arrivare "Fidel Castro"
che contiene le due famose interviste di Gianni Minà (oltre a quello ho preso un libro dialettale)
Poi visto che il libro nuovo tarderà ad uscire,(non sono sicura ma mi pare che si chiamerà the extremists e uscirà quest'anno) ho comperato e letto Ripley Bogle di Robert MacLiam Wilson. Meglio tardi...
A me è piaciuto; certo narrativamente non funziona tanto quanto EUREKA STREET(ma questo me lo avevano già anticipato) ed ha una prima parte forse un po' troppo ossessiva e monotonamente ripiegata sui dolori del giovane Ripley ma cmq, quasi ad
ogni rigo, c'è uno sfoggio di tutta la sua abilità letteraria, di ironia, perfidia, poesia, gusto del paradosso esageratissimo, qualche volgarità e molto senso dell'umorismo.
Uno stile spassoso ma anche forbito, ricercato, e anche se a tratti forse ci si pavoneggia pure un pochino, come volergliene?
Sono inciampata a volte in quelle che credo essere state pessime scelte nella traduzione dall'inglese (io non sono del mestiere e forse non dovrei permettermi questa osservazione ma, porca paletta ...qualcuno l'ha notato? a volte perfino
trasposizioni alla lettera!!) roba tipo stupid cow=stupida mucca.. bah..questione di gusti secondo me ne soffre la scorrevolezza della lettura.
Anche se questa volta è Londra ad essere protagonista, Belfast
e la situazione nordirlandese sono sempre in sottofondo ed emergono spesso in dolorosi flashback.
Io lo considero un buon libro dell'ottimo belfastardo!
Ciaüüüü
Lucia