Quelli a cui l'Irlanda non è piaciuta...

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enyomckennitt
00martedì 9 agosto 2005 11:39
navigando ormai da mesi mi in questo forum mi son reso conto che molti vanno inc erca di lavoro, forse un lavoro migliore e ben pagato, sono invece pochi, almeno secondo me quelli che scelgono di viverla x puro amore verso quella terra.
voi in quale dei 2 profili vi vedete?
personalmente il lavoro x me è il motivo secondario x cui vado, al primo posto c'è l'intera isola con tutta la sua storia i suoi paesaggi la sua gente ed il suo clima!
e giusto vivere in un posto che magari nn lo si ama, solo x sfruttarne i vantaggi?
penso che dovremmo far vedere d+ quest'isola sotto il suo aspetto naturale e nn lavorativo, parliamo sempre e solo di lavoro, criticando avvolte[SM=x145487]
Tameko
00sabato 20 agosto 2005 16:41
Irlanda usa e getta.
Cattivo, cinico e politicamente scorrettissimo.

L'Irlanda? Per me e' una tetta da mungere finche' da' latte e poi... via verso lidi migliori.

Ho una conoscenza superficiale del resto dell'isola, ma questi mesi di vita dublinese non mi fanno e non mi faranno mai amare la capitale.
Prossimamente trovero' modo e tempo di spiegare il perche'.

Al momento sto qui: miglioro il mio inglese, faccio un'esperienza da cv, metto da parte qualche soldino e mi allontano dalla monotonia che mi circondava in Italia.
Di sicuro c'e' che qui a Dublino ci vivo, ma non ci muoio.

Ultima cosa: non credevo potesse venirmi dopo pochi mesi ma mi e' venuta nostalgia dell'Italia, e gia' pregusto i dieci giorni settembrini che mi faro' a casa, o meglio, a Casa.
enyomckennitt
00domenica 21 agosto 2005 19:17
sembra che ne stai rimanendo deluso o sbaglio?[SM=x145456]
Corcaigh
00lunedì 22 agosto 2005 12:47
... Dublino è una città che può lasciare parecchio delusi, in questo preciso momento storico-sociale....non mi meraviglia... [SM=x145479]
Roberta g.i.
00lunedì 22 agosto 2005 13:41
Re:

Scritto da: enyomckennitt 09/08/2005 11.39
navigando ormai da mesi mi in questo forum mi son reso conto che molti vanno inc erca di lavoro, forse un lavoro migliore e ben pagato, sono invece pochi, almeno secondo me quelli che scelgono di viverla x puro amore verso quella terra.
voi in quale dei 2 profili vi vedete?
personalmente il lavoro x me è il motivo secondario x cui vado, al primo posto c'è l'intera isola con tutta la sua storia i suoi paesaggi la sua gente ed il suo clima!
e giusto vivere in un posto che magari nn lo si ama, solo x sfruttarne i vantaggi?
penso che dovremmo far vedere d+ quest'isola sotto il suo aspetto naturale e nn lavorativo, parliamo sempre e solo di lavoro, criticando avvolte[SM=x145487]



Dipende sempre da cosa cerchi: serenità, pace, una buona opportunità lavorativa e una situazione sociale tranquilla? Secondo me la destinazione ideale non è certo Dublino, ma magari qualche altra città irlandese, Cork o Galway. Cerchi una stuzzicante opportunità lavorativa, la possibilità di fare esperienza e conoscere molte situazioni diverse? Sicuramente Dublino fa per te, così come del resto Londra o Milano. Francamente (non mi va di fare l'ipocrita) non mi dispiacerebbe trovare in Irlanda un lavoro meno incerto di quello che l'Italia può offirmi, ma non mi trasferirei mai a Dublino solo per un'opportunità di lavoro, semplicemente perché non è solo quello ciò che cerco e perché ase dovessi valutare solo in base al lavoro (visto anche il mio ambito lavorativo) sarebbe MOLTO più indicata Londra. Ma se mi venisse offerta la possibilità di un lavoro interessante a Galway, ad esempio (cittadina che adoro, soprattutto per la sua posizione geografica invidiabile) non direi assolutamente di no. Perché questo mi darebbe la possibilità di coniugare un'interessante esperienza lavorativa all'opportunità vivere una dimensione più vicina a quelle che sono le mie aspettative (e le mie, piccole, esperienze) sull'Irlanda. Non so se per un periodo, o per sempre, certo dovrei vedere sul posto come mi trovo a viverci giorno per giorno prima di pensare a un trasferimento definitivo, ma il motivo per cui lo farei sarebbe lavorativo solo in parte. Penso che nella vita il lavoro sia una parte molto importante, ma non si possono fare scelte solo in base al lavoro, perché per fortuna la nostra vita non si esaurisce con quello. E' importante trovare un posto dove ti puoi sentire bene, a tuo agio, in grado di prenderti i tuoi spazi e di sentirti te stesso. Te lo dico dopo aver fatto l'esperienza di vivere in un posto che, anche se dal punto di vista "materiale" poteva sembrare l'ideale, io non riuscivo a sentirmi a mio agio. E' stato un lungo inferno, e ho giurato di non caderci mai più.

Roberta
enyomckennitt
00lunedì 22 agosto 2005 14:31
perfettamente d'accordo con roberta, credo che andare in irlanda voglia dire amare quella terra e cercare se stessi ed una vita tutta x se, andare solo x motivi di lavoro unici e soli, con così tanta materialità, è molto squallido e ci si troverebbe male ovunque, e diamine ma si può apprezzare qualcosa che vada oltre i soldi? la vita non è solo lavoro!! per prima cosa io penso nella vita si deve seguire il cuore e andare per cercare se stessi, il alvoro deve venire dopo x farci vivere in questa società, ma il nostro posto sarà dove noi ci sentiremo a casa, tutto il lavoro che ognuno tenta di cercare non lo troverà mai e cmq si sentirà sempre un qualcosa in + estraneo a quel luogo, materialità? che vita triste....guardiamo oltre!
Delirio Habanero
00lunedì 22 agosto 2005 15:57
Re:

Scritto da: enyomckennitt 22/08/2005 14.31
perfettamente d'accordo con roberta, credo che andare in irlanda voglia dire amare quella terra e cercare se stessi ed una vita tutta x se, andare solo x motivi di lavoro unici e soli, con così tanta materialità, è molto squallido e ci si troverebbe male ovunque, e diamine ma si può apprezzare qualcosa che vada oltre i soldi? la vita non è solo lavoro!! per prima cosa io penso nella vita si deve seguire il cuore e andare per cercare se stessi, il alvoro deve venire dopo x farci vivere in questa società, ma il nostro posto sarà dove noi ci sentiremo a casa, tutto il lavoro che ognuno tenta di cercare non lo troverà mai e cmq si sentirà sempre un qualcosa in + estraneo a quel luogo, materialità? che vita triste....guardiamo oltre!



In parte concordo.
Conosco però persone che in Irlanda ci sono andate solo per lavoro. Questa non è materialità, ma necessità. Ti assicuro che a volte non si riesce sempre a seguire il cuore (anche se te lo auguro), ma è necessario qualche compromesso.
Corcaigh
00lunedì 22 agosto 2005 16:31
Parole d'oro. Aggiungendo di più, direi che la vita è tutta un compromesso. Sennò, come si sopravvive?
[SM=x145447]
riverdance
00lunedì 22 agosto 2005 16:39
Re:
Personalmente amo e ho sempre amato l'Irlanda e non vedo l'ora di toccare terra irlandese martedì prossimo.
L'Italia ha tante belle cose ma mi sono stancata. Poco lavoro e i politici mi han veramente reso, non li sopporto più. Spero solo che in Irlanda siano migliori lol

Non ci vado solo per cercare una "vita migliore" (spero) ma perchè amo l'Irlanda e voglio conoscerla, scoprirla, visitarla.
Delirio Habanero
00lunedì 22 agosto 2005 17:21
Re:

Scritto da: Corcaigh 22/08/2005 16.31
Parole d'oro. Aggiungendo di più, direi che la vita è tutta un compromesso. Sennò, come si sopravvive?
[SM=x145447]



Pane
Amore
Fantasia
PoveroIng
00lunedì 22 agosto 2005 18:43
Esprimo anche io la mia dopo 7 mesi in Irlanda.

Io ci sono venuto quasi solo per il lavoro, il solo perchè ovviamente il fatto stesso di trasferirsi in un altro paese, ti lascerà esperienze e ricordi che belli o brutti valgono la pena di essere vissuti.
Sinceramente l'idea che tutti hanno dell'Irlanda è molto ma molto sopravvalutata, il verde, la guinness, la simpatia degli irlandesi.....
Il verde c'è, e ci mancherebbe con tutta l'acqua che cade, la guinness non è altro che una birra, il mito è stato costruito con pesanti campagne di marketing in tutto il mondo, e sugli irlandesi lasciamo perdere...

Di irlandesi ne ho conosciuti, e anche molti, ma escluse chiacchierate occasionali o uscite in cui te li ritrovi per qualche coincidenza, la loro socievolezza non si discosta molto da quella di un tedesco intento a compilare la dichiarazione dei redditi.

Una cosa che poi mi ha lasciato veramente interdetto e che in parte non conoscevo riguardo agli iralndesi, è che il loro livello culturale e scolastico è davvero basso, ma qualcosa di terribile.
Questo deriva dal fatto che fino a un paio di decenni fa questo paese non era altro che una terra di pastori e preti, ma davvero quando conosco qualche ragazza o ragazzo irlandese rimango sempre traumatizzato dalla loro ignoranza generale, che si in termini di livello scolastico, di conoscenza del mondo o di qualunque altra cosa che faccia elevare l'uomo dallo stato di essre vivente a quello di essere pensante.
Qualcuno risponderà che ci sono le eccezioni, e non lo nego, ma sono davvero poche.

A sostegno di questo discorso, basta citare chi sono quasi sempre, i manager dei vari livelli dei call center: ragazzi sui 28-33 anni, senza laurea, senza la conoscenza di una sola alta lingua straniera, con un livello culturale paragonabile ad un liceale italiano (nel migliore dei casi) e con unico interesse nella vita l'aumento annuale del proprio salario.

Quello che dico è ovviamente basato su una esperienza soggettiva, ma anche altri amici in altri posti di lavoro in genere concordano con quanto detto sopra.

Questo non toglie che se uno qui viene per viverci a lungo si può costruire un suo ambientino, con i suoi giri e compagnia bella, soprattutto se poi ci si viene a stare con un partner o se lo si trova qui.

Infine l'aspetto lavorativo, qui ovviamente nulla da eccepire, il lavoro di qualunque tipo lo si trova, anche se ricchi non ci si diventa. Per lo meno qui se ti dai da fare, in pochi anni, davvero pochi, puoi arrivare a delle belle posizioni, remunerate davvero bene, prospettiva che in Italia è finita seppellita assieme all'ultimo ricordo della decenza di una classe politica oggi rappresentata solo da profittatori e corrotti. (È di ieri la notizia che l'Italia nel 2005 marcherà il PIL più basso del mondo, capite del mondo non d'Europa, con segno negativo, la trovate sulla repubblica di ieri.)

Avrei molto altro da dire riguardo i soldi qui in Irlanda, come ricordare a quelli che prendono 1500 euro al mese che si dimenticano che qui non c'è tredicesima e liquidazione, a dire il vero ormai con i vari contratti a progetto non ci sono più neanche in Italia, ma comunque per paragonare gli stipendi italiani e quelli irlandesi bisogna fare gli opportuni aggiustamenti.

Ok, ho espresso in maniera abbastanza confusa i miei pareri sull'Irlanda, per cui dovendomi esprimere sul titolo della discussione, per me l'Irlanda è da sfruttare, si avrà molto di più da rivendere dal punto di vista professionale una vlta lasciata l'isola.
Qualcosa da apprezzare c'è, è innegabile, ogni paese al mondo ha qualcosa di bello da offrire, ma per quello che mi riguarda, se dovessi scegliere un posto per quello che offre a livello "sociale", tornerei in Spagna dove ho vissuto per 1 anno, ed il paragone con l'Irlanda è davvero inconcepibile.

Se poi vogliamo coniugare un buon lavoro, un clima valido, gente che valga la pena di essere conosciuta, una cultura eterogenea con la possibilità concreta di integrazione multirazziale, allora andiamo in Autralia, non ho ancora sentito nessuno che ci viva o che ci abbia vissuto, che non ne sia rimasto innamorato.

Ciao gente, statemi bene

[Modificato da PoveroIng 22/08/2005 18.44]

Delirio Habanero
00lunedì 22 agosto 2005 19:05

Una cosa che poi mi ha lasciato veramente interdetto e che in parte non conoscevo riguardo agli iralndesi, è che il loro livello culturale e scolastico è davvero basso, ma qualcosa di terribile.
Questo deriva dal fatto che fino a un paio di decenni fa questo paese non era altro che una terra di pastori e preti, ma davvero quando conosco qualche ragazza o ragazzo irlandese rimango sempre traumatizzato dalla loro ignoranza generale, che si in termini di livello scolastico, di conoscenza del mondo o di qualunque altra cosa che faccia elevare l'uomo dallo stato di essre vivente a quello di essere pensante.
Qualcuno risponderà che ci sono le eccezioni, e non lo nego, ma sono davvero poche.



...attento che ora arriva qualcuno a dirti che non è vero. perchè conoscono persone che parlano 5 lingue, laureati, suonano il violino o cose simili e sono pure belli da morire.

[SM=x145447]
PoveroIng
00lunedì 22 agosto 2005 20:07
Certo, su circa tre milioni e passa di nativi ci deve pur essere qualcuno che eccelle.

So a chi ti riferisci, ma sai, l'amore è cieco [SM=g27816]



enyomckennitt
00lunedì 22 agosto 2005 20:15

la loro socievolezza non si discosta molto da quella di un tedesco intento a compilare la dichiarazione dei redditi.



vuoi dire che sono freddi?[SM=x145462]
Delirio Habanero
00lunedì 22 agosto 2005 20:59

Se poi vogliamo coniugare un buon lavoro, un clima valido, gente che valga la pena di essere conosciuta, una cultura eterogenea con la possibilità concreta di integrazione multirazziale, allora andiamo in Autralia, non ho ancora sentito nessuno che ci viva o che ci abbia vissuto, che non ne sia rimasto innamorato.



Sarebbe come paragonare un porno con Eva Henger ed uno con la Pina di Fantozzi.
Il paragone non regge.
Corcaigh
00lunedì 22 agosto 2005 21:39
Non per mettere i puntini sulle i, però i dati sono dati...


Definition: Percentage of adult population (aged 25-64) educated till tertiary level (year 2000).

Amount
1. Canada 42%
2. United States 37%
3. Ireland 36%
4. Japan 34%
5. Finland 32%
6. Sweden 32%
7. Australia 29%
8. New Zealand 29%
9. Norway 28%
10. Belgium 27%
11. Denmark 27%
12. United Kingdom 26%
13. Switzerland 25%
14. France 23%
15. Germany 23%
16. Netherlands 22%
17. Austria 14%
18. Italy 10%
Weighted Average 30.3 %

(fonte: www.oecd.org/)

contec
00martedì 23 agosto 2005 09:54
Re:

Scritto da: Corcaigh 22/08/2005 21.39
Non per mettere i puntini sulle i, però i dati sono dati...


Definition: Percentage of adult population (aged 25-64) educated till tertiary level (year 2000).






cara martina...
qua mi pare che ognuno vede quello che vuole vedere.
Se ci si vuole integrare bisogna levarsi i paraocchi.
.....
sarà che mi sono sposato un'ignorantona irlandese però....
alle vaccate c'è un limite (e non mi riferisco a te...ci mancherebbe altro!).
[SM=x145460]
C
Corcaigh
00martedì 23 agosto 2005 11:12
Concordo, concordo.... a proposito, dov'è il mio rozzo marito barbarico? a spalare torba, presumo...
[SM=x145498]
riverdance
00martedì 23 agosto 2005 13:35
Re:
Beh poveroIng se le persone continuano a votare nella speranza e nell'illusione che le cose possano cambiare allora povera Italia, continuerà ad andare sempre più giù. E gli italiani dove sono? Quanto gli importa del loro paese? Poco direi. Personalmente ho smesso di votare perchè sono veramente stanca di votare e dare fiducia a persone che non meritano niente. Persone false, ipocrite e ladre a cui non importa proprio niente del proprio paese. Stiamo lasciando la strada libera a Berlusconi e a tutti gli altri politici. Gli diamo il permesso di fare quel che gli pare e noi intanto subiamo stando zitti. Mi dispiace perchè l'Italia sarebbe un paese fantastico con tante opportunità. Ho anche provato a scrivere delle lettere ma ho solo sprecato inchiostro per niente.


Riguardo agli ignoranti quelli sono dappertutto. Anche io sono ignorante su molte cose lo ammetto. Su alcune sono ignorante mentre su altre no. Dipende la persona se e quanto vuole imparare, studiare e conoscere del mondo e di quel che ci sta dentro. C'è tanto ma tanto in questo mondo da vedere e scoprire ed è fantastico.
Delirio Habanero
00martedì 23 agosto 2005 14:49
Re: Re:

Scritto da: contec 23/08/2005 9.54


cara martina...
qua mi pare che ognuno vede quello che vuole vedere.
Se ci si vuole integrare bisogna levarsi i paraocchi.
.....
sarà che mi sono sposato un'ignorantona irlandese però....
alle vaccate c'è un limite (e non mi riferisco a te...ci mancherebbe altro!).
[SM=x145460]
C



conte, non credo sia questione di paraocchi.
Normalissimo che ognuno racconta in merito alle sue esperienze e PoveroIng scrive per quello che conosce ed ha vissuto. Che sia vero o meno è un altra cosa, ma questo non riguarda lo spirito di adattamento o integrazione.
sarabiga
00martedì 23 agosto 2005 16:58
Eddai Martinella cara, sarai anche accecata dal fumo di torba, ma non me le puoi usare le statistiche a questo modo!!!
E certo che l'Italia ha una percentuale così bassa, ma se parli coi dottorandi irlandesi per loro è anche inconcepibile un corso di laurea in cui il tempo medio impiegato per finirlo è quasi doppio a quello ufficiale (vedi lauree vecchio ordinamento). Ovvio avere valanghe di abbandoni. [SM=x145462]
E non è il pezzo di carta istituzionale a definire il livello di cultura generale, no?
(Sì, è inutile discutere con un fisico sull'uso appropriato delle statistiche, riusciamo sempre ad avere ragione! [SM=g27828] )
caoimhe.niamh
00martedì 23 agosto 2005 17:31
Mi unisco a questa discussione...bè io spero in un futuro in Irlanda,non perchè non ami l'Italia,sono una toscanaccia doc,e sarà difficile rinunciare a trippa e bisteccone alla fiorentina[SM=g27828] ma qua non c'è spazio per i giovani che hanno intenzione di creare qualcosa di loro,vengono bloccati dalla burocrazia,dalle banche,dall'euro...non so se sia così anche in Irlanda(aspetto info da voi[SM=g27819] )ma somma la bellezza di quel Paese(anche se mi hanno detto che piove ogni 20 minuti[SM=g27833] )alla possibilità di allontanarti da quest'Italia entrata un po'nel 2000 e rimasta molto ai decenni passati e poter osare altri sentieri...
Una curiosità[SM=x145446]a gli uomini irlandesi,così come le donne,sono tanto diversi da noi italiani?
Delirio Habanero
00martedì 23 agosto 2005 17:49

Una curiositàa gli uomini irlandesi,così come le donne,sono tanto diversi da noi italiani?



Molto diversi, sono quasi tutti cosi:

www.charactersunlimitedinc.com/images/talking_irish_man.jpg
caoimhe.niamh
00martedì 23 agosto 2005 18:22
Acc[SM=g27816] ...mica male[SM=x145460] forse un po' il naso...nel complesso assomiglia al mio ex fidanzato[SM=x145498] scherzo...però la barba non è male[SM=g27822]
PoveroIng
00martedì 23 agosto 2005 18:48
Per Sarabiga e Riverdance:

riguardo alla situazione economica in Italia, ai nostri annosi mali, e alla vergognosa classe politica che scalda le sedie in parlamento, io ho da qualche hanno abbandonato la speranza di un cambiamento in meglio. Se anche il nano portatore di benessere fosse rimandato a casa, non credo che il trio baffetto, belloccio e mortadella farebbe tanto di meglio. Abbiamo i politici che ci meritiamo, interessati solo al proprio tornaconto e a quello delle banche che sono la vera istituzione di potere del paese.
Ma sono discorsi troppo lunghi e troppo OT.
Per quel che concerne l'istruzione, io sono uno di quelli che lo ha preso in quel posto nel nostro Bel paese, 8 anni persi sui libri per prendere carta straccia in ingegneria elettronica, per poi lavorare a 1000 euro al mese con contratti a progetto, e posso dire che mi era andata anche bene.
Quando parlando con un irlandese, inglese o americano escono fuori queasti discorsi, a loro sembra incredibile che ci tocca emigrare per andare a lavorare in un call center dopo aver studiato per anni alle varie università.
Ma così vanno ora le cose, per cui tornando al titolo della discussione, ben venga un paese come l'Irlanda che almeno ci fa guadagnare qualcosa e forse anche iniziare una percorso serio di carriera.

Riguardo ai dadi statistici, vanno sempre "adattati" al contesto, ricordiamoci che qui a 20 anni puoi essere "laureato", ma il titolo in se non implica altro che la prova che hai ottenuto un riconoscimento accademico, non può quantificare la tua preparazione.
Più conosco il mondo anglosassone e più penso che forse sia meglio così, anche se poi mi soffermo a pensare di quanto poco preparati siano i medici da queste parti o di come "l'ingegnere" che mi ha fatto un colloquio di selezione un mesetto fa si sia trovato imbarazzato quando gli ho spiegato il funzionamento di un mosfet e si vedeva chiaramente che avrebbe annuito a qualunque cosa io avessi detto.

Forse ho calcato troppo la mano nel mio post precedente, forse anzi per certo in Italia ci sono piì ignoranti di quello che penso e magari è solo che non frequentavo i giri giusti, ma ancora oggi dopo 7 mesi quando sto mangiando fuori qui a Dublino o a Cork, rimango sempre attonito davanti ai liberi sfoghi sonori che i nativi elargiscono come segno di apprezzamento della qualità del pasto che stanno consumando.

Detto tutto questo, è innegabile che se questo paese funziona e il nostro no, forse è perchè nel nostro ci sono più italiani, forse è perchè qui ci sono i dollari e da noi c'erano, forse è perchè qui c'è ottimismo e da noi depressione.

Che sia nel bacon la risposta a tutto ciò? [SM=x145459]

genzianella
00mercoledì 24 agosto 2005 10:28
Commento sulla presunta ignoranza degli irlandesi..
Dopo aver letto il vostro scambio e il messaggio di Poveroing che ha trovato gli irlandesi tanto ignoranti vorrei sottolineare una cosa che sembrerebbe molto ovvia ma che forse a giudicare dai vostri discorsi non lo è ...Irlandesi e italiani hanno riferimenti culturali molto diversi per cui a un italiano può sembrare che un irlandese sia ignorante se non sa qualcosa che appartiene alla cultura latino-mediterranea. Ma questo è normale ed è vero anche il contrario, cioè che noi italiani sappiamo molto meno cose legate al mondo anglossassone. Gli irlandesi hanno frequenti e approfonditi contatti con il mondo anglosassone, viaggiano e vivono per lunghi periodi in Australia e Stati Uniti, guardano la tv britannica. Noi italiani siamo geograficamente collocati altrove e a scuola impariamo della Grecia, di Roma, degli Etruschi mentre gli irlandesi ovviamente no. Ma questo non vuol dire che siano ignoranti. Per mancanza di esempi migliori a portata di mano vi faccio questo: il mio compagno ha insegnato inglese in Italia per un breve periodo e una volta ha fatto vedere una foto del Taj Mahal. Beh, in una classe di studenti per lo più laureati nessuno sapeva dove fosse. A lui è sembrato molto strano ma, mentre un irlandese che guarda la tv inglese (dove i riferimenti all'India e alla cultura indiana appaiono spesso) ha molte più possibilità di "vedere" il Taj Mahal, un italiano magari no a meno che sia particolarmente interessato all'India. Poi è diverso il modo di apprendere la propria lingua nativa. Per la struttura dell'inglese i bambini a scuola non fanno le analisi logiche e grammaticali (come si facevano ai miei tempi, forse ora non si fanno più) per cui è probabile che non sappiano cos'è un aggettivo o un congiuntivo. Ma questo non significa che siano ignoranti! Magari parlano invece benissimo l'irlandese che è una lingua complicatissima, anche più del latino.. Insomma andiamoci piano prima di bollare tutti come ignorantoni..


Poi un'ultima cosa per Poveroing: come alla fine riconosci anche tu, è meglio uscire dall'università a 21 anni e avere subito le opportunità di imparare quello che ancora non si sa sul campo oppure uscirne a 30, preparatissimi teoricamente, ma con pochissime possibilità di mettere in pratica quello che si sa? Anch'io me lo chiedo, certo siamo mondi agli antipodi! [SM=g27823]

[Modificato da genzianella 24/08/2005 11.13]

Corcaigh
00mercoledì 24 agosto 2005 11:49
Re:

Scritto da: PoveroIng 23/08/2005 18.48
Riguardo ai dadi statistici, vanno sempre "adattati" al contesto, ricordiamoci che qui a 20 anni puoi essere "laureato", ma il titolo in se non implica altro che la prova che hai ottenuto un riconoscimento accademico, non può quantificare la tua preparazione.
Più conosco il mondo anglosassone e più penso che forse sia meglio così, anche se poi mi soffermo a pensare di quanto poco preparati siano i medici da queste parti o di come "l'ingegnere" che mi ha fatto un colloquio di selezione un mesetto fa si sia trovato imbarazzato quando gli ho spiegato il funzionamento di un mosfet e si vedeva chiaramente che avrebbe annuito a qualunque cosa io avessi detto.



PoveroIng, tutto è soggettivo. Prima di tutto la statistica (fonte= UNESCO, scusatemi...[SM=g27833] ) si riferisce alla quota di persone che hanno terminato in qualche modo un corso a livello terziario, ed i dati si possono analizzare in vari modi (anche con il fatto che i "diplomati" che ci sono in Italia non esistono all'estero, qui non puoi lavorare solo con il leaving cert), quelli sono solo raw data, ognuno li interpreti come vuole.

Brevemente, non so che razza di persone frequenti tu, ma nessuna delle persone irlandesi che conosco io da' sfogo a solenni rutti od altri rumori affini a tavola quando li invito a cena o vado fuori per una serata con amici.... davvero, mi chiedo che circoli frequenti [SM=x145485]

Secondo, mio marito è ingegnere e conosco per questo motivo una gran quantità di ingegneri di varie nazionalità (qui lavorano anche itlaiani, basta averci il curriculum e le palle... [SM=g27818] ) e ti assicuro che ci sono persone altamente competenti, altrimenti (l'ambiente è un po' come una mafia, si conoscono tutti) se fai un errore o una cazzata, semplicemente NON LAVORI PIU' perché le aziende si passano la voce e non ti assume nessuno. Ti assicuro è un ambiente mooolto (a mio parere troppo) competitivo. NOn so chi ti abbia fatto il colloquio di selezione, ma pronbabilmente il fatto che facesse quel tipo di lavoro e non fosse da qualche altra parte a progettare impianti industriali ti può bastare come spiegazione della sua ignoranza sulla nomenclatura tecnica.
A proposito, quanti medici irlandesi conosci?
Vi prego, prima di sparare giudizi a destra e a manca, almeno prendetevi la briga di conoscere l'ambiente o il campo di cui parlate (ad esempio, dopo averci lavorato per qualche anno).
E con questo, chiudo questa futile discussione su quanto "ao' quanto so' rozzi 'sti barbari" ed altre similaria che semplicemente mi fanno ridere.

[SM=g27812]
sarabiga
00mercoledì 24 agosto 2005 14:46

Scritto da: PoveroIng 23/08/2005 18.48
Detto tutto questo, è innegabile che se questo paese funziona e il nostro no, forse è perchè nel nostro ci sono più italiani, forse è perchè qui ci sono i dollari e da noi c'erano, forse è perchè qui c'è ottimismo e da noi depressione.

Che sia nel bacon la risposta a tutto ciò? [SM=x145459]



Definitely, must be something in the bacon... [SM=x145498]
Un qualche conservante, forse... ma io propendo più per il fattore ottimismo/depressione.

Tornando a bomba, Irlanda da amare... io ne avrei di cose da dire, ma la pausa pranzo nell'americanissima azienda dove lavoro (a proposito, in quanti lavorano in aziende IRLANDESI? È poi l'Irlanda che state sfruttando?) sta per finire, quindi mi limiterò a riassumere.

Sono arrivata in Irlanda invaghita di lei e con la speranza di poterla amare, ma Dublino è un po' puttana (scusate il grecismo), e non mi ha permesso che di sfruttarla o farmi sfruttare. No, niente baci sulle labbra.

Tutto ciò che volevo era di vedere questi posti attraverso gli occhi di qualcuno che qui ci è nato e cresciuto, forse l'unica cosa che avrebbe fatto di me qualcosa di diverso da una turista o un'immigrata... ma un irlandese che da amico mi mostri i luoghi con quel che significano per lui, dopo quasi un anno e per i motivi più assurdi e dolorosi, beh, non ce l'ho.

Credo che sì, molte delle differenze di percezione derivino dal fatto che nel nostro luogo natale abbiamo avuto molto più tempo e opportunità per costruirci i nostri "giri" (e ancora ricordo quanto è stato difficile, soprattutto se come me si è una persona molto selettiva nelle amicizie - leggi: non mi basta uscire e sbronzarmi tanto per passare il tempo), in un altro luogo bisogna ricominciare tutto da capo, e non è detto che si abbiano le stesse opportunità (ad es. l'ambiente di lavoro può essere molto diverso dall'ambiente universitario a cui si è abituati, etc.)

Just my 2 eurocents.

P.S. Ma ancora spero che Ath Cliath abbandoni il mestiere e mi sposi... [SM=g27828]
Sean1
00mercoledì 24 agosto 2005 14:53
Re: Re:

Scritto da: Corcaigh 24/08/2005 11.49


PoveroIng, tutto è soggettivo. Prima di tutto la statistica (fonte= UNESCO, scusatemi...[SM=g27833] ) si riferisce alla quota di persone che hanno terminato in qualche modo un corso a livello terziario, ed i dati si possono analizzare in vari modi (anche con il fatto che i "diplomati" che ci sono in Italia non esistono all'estero, qui non puoi lavorare solo con il leaving cert), quelli sono solo raw data, ognuno li interpreti come vuole.

Brevemente, non so che razza di persone frequenti tu, ma nessuna delle persone irlandesi che conosco io da' sfogo a solenni rutti od altri rumori affini a tavola quando li invito a cena o vado fuori per una serata con amici.... davvero, mi chiedo che circoli frequenti [SM=x145485]

Secondo, mio marito è ingegnere e conosco per questo motivo una gran quantità di ingegneri di varie nazionalità (qui lavorano anche itlaiani, basta averci il curriculum e le palle... [SM=g27818] ) e ti assicuro che ci sono persone altamente competenti, altrimenti (l'ambiente è un po' come una mafia, si conoscono tutti) se fai un errore o una cazzata, semplicemente NON LAVORI PIU' perché le aziende si passano la voce e non ti assume nessuno. Ti assicuro è un ambiente mooolto (a mio parere troppo) competitivo. NOn so chi ti abbia fatto il colloquio di selezione, ma pronbabilmente il fatto che facesse quel tipo di lavoro e non fosse da qualche altra parte a progettare impianti industriali ti può bastare come spiegazione della sua ignoranza sulla nomenclatura tecnica.
A proposito, quanti medici irlandesi conosci?
Vi prego, prima di sparare giudizi a destra e a manca, almeno prendetevi la briga di conoscere l'ambiente o il campo di cui parlate (ad esempio, dopo averci lavorato per qualche anno).
E con questo, chiudo questa futile discussione su quanto "ao' quanto so' rozzi 'sti barbari" ed altre similaria che semplicemente mi fanno ridere.

[SM=g27812]




mi mancavi tanto Corky [SM=g27811] [SM=x145499]
OConnor
00mercoledì 24 agosto 2005 21:34
Re: Re:

Scritto da: Corcaigh 24/08/2005 11.49
Brevemente, non so che razza di persone frequenti tu, ma nessuna delle persone irlandesi che conosco io da' sfogo a solenni rutti od altri rumori affini a tavola quando li invito a cena o vado fuori per una serata con amici.... davvero, mi chiedo che circoli frequenti [SM=x145485]



Che persone frequenti lui non lo so, ti posso dire che un mio collega irlandese e' uso a ruttare sonoramente in ufficio ed a comportarsi in generale da cafone. Il mio capo (italiano) una volta gli ha fatto un cazziatone che e' entrato nella storia per essersi lamentato del volume delle nostre conversazioni (importanti questioni di LAVORO) che non gli permettevano di parlare al cellulare. Altri esempi di cafonismo irlandese, come del resto di civismo irlandese, ne avrei molti da fare, tutto il mondo e' paese ed in tutto il mondo (italia in cima) ci sono cafoni, maleducati e stronzi (pardonnez moi pour mon francais) in quantita'.

Io in Irlanda ci sono da un po' e posso ravvisare alcuni problemi legati non tanto alla cafonaggine ma alla cultura in generale:
- Legare con un irlandese e' impossibile a meno che non sia ubriaco
- Gli e LE irlandesi bevono troppo persino per i miei gusti da amante della birra. Per contro, ai miei tempi italiani, una volta sono andato in spiaggia con la mia ex e ho trangugiato una birretta di troppo collassando poi sotto l'ombrellone. Lei mi ha fatto un cazziatone astronomico e aveva ragione. Gradisco piu' questo approccio che lo stile di vita dublinese consistente nello stordirsi di alcool e trombare nei cessi per poi generare knackers (e non parlo per sentito dire, ho visto tutte e tre le cose con i miei occhi, LIVE).
- Gente giovane con casa di proprieta' che campa con gli affitti delle camere ed il dole. A questa gente, capacissima di lavorare, calci nel culo e a lavorare, altro che il dole.
- Gente giovane senza casa di proprieta' che campa di sussidi in generale. Con tutto il lavoro che c'e', e poi zio Bertie ci aumenta le tasse
- La qualita' delle case e' mediamente orribile, paghi per mattoni e ti danno cartongesso.
- I dublinesi hanno perso in gran parte l'umilta' che rende altri irlandesi delle ottime persone. "Italiano fish&chips" mi e' stato detto piu' di una volta, da persone che l'Italia nemmeno sanno dove stia di casa.
- Pulizia, dalla persona, dell'ambiente, whatever. Ce ne vorrebbe molta di piu'. Almeno lavatevi le mani dopo aver fatto la pipi', mica dico di profumare di giglio selvatico.
- Elasticita' mentale: strada da fare ce n'e' tanta.

Ora, crocifiggetemi pure, voi che avete mogli, mariti e fidanzati irlandesi. More power to you. Non dico che tutto e tutti siano cosi', ma sarei un ipocrita se sostenessi che si tratta dell'eccezione.

AOC
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