In banca
Scritto da: LolaGomez 13/09/2005 12.29
Ciao a tutti, sono nuova del forum, e anche della mia conoscenza dell'irlanda ma mi sono troppo divertita oserei dire..appassionata a leggere.
è finito qui? non scrivete più? Perchè?
saluti a tutti
PS. Però in effetti anche a me all'inizio il "criticone" mi stava un pò
antipatico, sembrava gratuitamente cattivo
Per ringraziarti di questo messaggio, ti racconto la mia visita in banca dell'altro giorno.
Il tutto era cominciato con una lettera della banca. Dopo "quaranta concorsi novanta domande e duecento ricorsi", avevano deciso di fare i bravi e aprirmi il conto in banca alla AIB. La raccomandazione dell'azienda per cui lavoro aveva sortito l'effetto desiderato - questo lo aggiungo per la serie "tutto il mondo e' paese".
Quindi decido di andare ad incassare un assegno e, gia' che ci sono, di ordinare un bonifico mensile a favore del mio padrone di casa. "Attento", mi aveva ammonito un collega qualche giorno addietro. "Ogni volta che vado in banca, mi prendo una mezza giornata di vacanza". Di li' a poco avrei sperimentato sulla mia pelle la drammatica pregnanza di questa frase.
Uscito in anticipo dal lavoro, gia' sul taxi da Ballycoolin verso l'agenzia a Blanchardstown si erano manifestati inquietanti segni della... originalita' degli irlandesi. Il tassista aveva chiesto: "so, whea we GOAN?" "Blanchardstown, VILLAGE centre" mi ero affrettato a rispondere, premurandomi di mettere l'accento su "village" perche' gia' una volta mi era capitato di fare una deviazione di 2 chilometri e 4 euro per aver detto solo "centre"... pare che questa parola attivi nei tassisti un pilota automatico che e' pressoche' impossibile disinnescare: la destinazione diventa il centro commerciale, e non c'e' verso di convincerli del contrario.
All'incrocio del ponte sulla M50 infatti il nostro si era messo sulla corsia per girare a destra, e invano ci eravamo messi a gesticolare e a dire "to the LEFT PLEASE..." perche' prendesse la strada a sinistra... solo una volta imboccato il trafficato vialone che portava al Regno del Consumismo, con aria ingenua ci avrebbe chiesto: "dint cha wanna go to the SHOPPING centah?". "No, to Blanchardstown centre... where the post office is..." rispondo io con aria sconsolata. "You shoulda said VILLAGE centre!", mi fa lui tra il dispiaciuto e il risentito. "That's what I did, sir...", faccio io sconsolato, massaggiandomi le tempie. Sarebbe stata una giornata difficile, e il mal di testa incombeva.
All'agenzia si era verificato un miracolo: avevo chiesto un'informazione sul numero di conto corrente del mio padrone di casa e la ragazza, dopo aver fatto quattro chiacchiere con l'amica Deirdre al telefono mentre il taxi aspettava fuori, era stata in grado di darmela (l'informazione) senza venirsene fuori con un temutissimo "that's confidential!". Ma la manna non sarebbe durata a lungo.
In banca, infatti, dobbiamo compiere delle operazioni difficilissime di trasferimento di capitali. Si tratta di alta finanza, roba che i future e i knock-out sono giochi da ragazzi, al confronto.
Vado quindi a chiedere lumi al customer service, dove un omaccione con l'aria molto annoiata e ostile mi accoglie con il solito "NEXT please!". Gli spiego che devo fare un bonifico. Lui mi chiede, "solo una volta o devi ripetere l'operazione periodicamente? Perche' nel secondo caso devi compilare un modulo diverso", e su richiesta me ne porge tre. "Che dati dovrei mettere qui e qua?", chiedo, un attimo smarrito. "Beh, c'e' scritto la' sopra". In silenzio, guardo prima lui, poi i moduli, e poi ancora lui. "Beh, l'importo in numeri qua, in lettere la', il numero di conto qua, il Sort Code la', il codice speciale XYZ qua e la frequenza la'..." Chiaro come il sole, cheers.
Io e i miei due coinquilini ci mettiamo quindi a compilare il modulo in piedi cercando di sopravvivere alla coda pressante di fronte agli sportelli. Ce ne sono solo due aperti e una quarantina di clienti da servire, quindi si va a velocita' parecchio ridotta; mentre meditiamo sulla possibilita' di essere costretti a bivaccare in banca, ad un certo punto pare che un qualche cervelluto del personale venga colto da ispirazione: perche' non aprire un terzo sportello? Chissa', magari si riesce a smaltire la coda piu' velocemente...
Finalmente mi trovo di fronte ad un'impiegata dai modi parecchio nervosi che mi chiede che voglio. "Dovrei depositare quest'assegno", le faccio. "Ma prima vorrei sapere, da quando risultera' disponibile questo denaro, per prelievi con il bancomat?" "Tra TRE giorni", mi risponde. Memore dell'Italia, non mi stupisco piu' di tanto: "allora vorrei 500 euro in contanti, il resto sul conto". La tipa controlla, ricontrolla, fa clic sullo schermo e mi chiede: "e' un conto corrente?" No, e' il libretto di risparmio che mi hanno regalato mamma e papa'... CERTO che "si', e' un conto corrente"
La giovane irlandesina riclicca, riguarda, comincia finalmente a contare le banconote e me le porge. 502 euro in contanti. "Dovrei anche attivare uno Standing Order per bonifico periodico..." "Al customer service", mi ridirige lei, con aria secca e sbrigativa. Vabbe'... mi tocca rifare la fila anche li'.
Quindi mi riavvio al customer service dal galantuomo di prima. Do' un'occhiata ai miei due amici all'altro sportello, che mi ricambiano lo sguardo ghignandosela. Ma io sono deciso.
Porgo lo Standing Order. Il tipo vede che tutti i dati sono compilati correttamente e commenta con un "grand" vagamente stupito. Ma poi osserva la data del primo bonifico, che sarebbe da oggi, e fa: attenzione, per essere processato, quest'ordine ha bisogno di 5 o 6 giorni lavorativi. Vabbe', non importa - rispondo io sempre con l'Italia in testa - per questa volta saro' un po' in ritardo con il pagamento, basta che dal mese prossimo lo facciate puntuali alla data indicata (coraggiosamente, avevo deciso di non farmi intimidire dal disclaimer sul modulo, che ammoniva "la banca non e' responsabile di eventuali danni di qualsiasi tipo al cliente derivati da ritardi con il pagamento"). Ma il tipo scuote la testa: no, se il primo pagamento viene fatto in ritardo, mettiamo il 23, anche se sullo standing order c'e' scritto "il 14 di ogni mese", noi cointinuiamo a fare il pagamento ogni 23. OK, mi arrendo io, allora facciamo che questo pagamento lo attivo con un ordine di bonifico unico, e dal mese prossimo lo standing order
kicks in? "Perfect!" mi risponde lui giulivo, come se gli avessi appena rivelato che girando il pomello rosso del lavandino l'acqua che ne esce non e' fredda... "pero' il bonifico unico lo devi fare allo sportello". Eh, temevo qualcosa del genere.
Vedo il mio amico ancora allo sportello che discute, e decido di sfruttare la mia italianita' per scaglionare la coda: mi affianco a lui con fare cameratesco, do' un'occhiata distratta allo standing order che lui invece e' riuscito ad inoltrare allo sportello, e mi accingo a compilare l'ordine di bonifico unico. Ma mi devo bloccare: la cassiera, molto piu' simpatica di quella da cui ero andato io, con uno spiccato accento australiano sta spiegando al mio amico che non e' possibile fare un bonifico unico alla Ulster Bank.
In due, non siamo ancora riusciti a capire le motivazioni che stavano dietro a quest'anomalia. E' possibile fare un bonifico periodico, ma non uno singolo? Eppure la ragazza si era ben prodigata come poteva a cercare di spiegarci il perche'. L'impressione che abbiamo tratto, di cui abbiamo discusso in un secondo momento, e' che non corresse buon sangue tra le due banche. Forse perche' la Ulster Bank e' protestante? La questione e' tutt'ora irrisolta.
Decidiamo quindi di affidarci alla comprensione del padrone di casa, uno scacchista americano trapiantato in Irlanda, che quella sera avrebbe perfettamente capito la situazione e ci avrebbe persino rincuorato: "quando dovetti aprire un conto in banca io, la banca richiedeva che esibissi una bolletta (gas o luce) per aprirmelo, mentre le societa' di forniture servizi (gas o luce) avevano bisogno di un conto in banca per mandarmi la prima bolletta, quindi vi capisco bene ragazzi..."
Rimaneva una sola questione, la disponibilita' a prelevare i soldi con il bancomat dopo aver versato l'assegno. Tanto per curiosita', vado allo sportello bancomat fuori dall'edificio e controllo l'
account balance. Con mia gran sorpresa, non vedo ne' la cifra che avevo versato, ne' un semplice 0 come sarebbe stato piu' logico, ma
502 euro: esattamente quanto avevo ricevuto in contanti. La cifra e' seguita dalla dicitura "ODR".
Sentendomi come un fottutissimo Leopold Bloom postmoderno, rientro in banca per chiarimenti, e per fortuna la coda ormai si e' diradata e mi capita pure l'australiana carina di prima - niente di cui scrivere a casa, ma simpatica e soprattutto dal modo di fare garbato e comprensivo.
"ODR sta per overdraft (prelievo sotto lo zero)", mi spiega. "Siccome l'assegno non e' ancora stato reso disponibile, e' come se lei avesse prelevato soldi che non ci sono; quando l'assegno verra' approvato, l'importo totale andra' a coprire l'overdraft e sul suo conto risultera' l'importo effettivamente depositato".
Geniale, penso io. Ora mi e' piu' chiaro perche' questa nazione ha dato i natali a Wilde, Shaw, Yeats, Keats, Joyce e altri. Ma la ragazza, dopo avermi assicurato che non paghero' interessi sullo scoperto, ha un'altra rivelazione per me - tesorina, le avrei dato un bacio, non ci fosse stato il vetro di mezzo - : "il fatto e' che hai depositato l'assegno direttamente. Se avessi convertito l'assegno in denaro, e poi avessi depositato il denaro, questo sarebbe risultato disponibile immediatamente". "Scusa, abbi pazienza, fammi capire", insisto io. So benissimo che l'unica altra informazione che dovrei chiederle e' il suo numero di telefono, ma non resisto, devo sapere: "mi stai dicendo che se avessi convertito l'intero assegno in denaro contante, avessi tenuto in mano il malloppo per un attimo e poi ne avessi ritornata una parte alla tua collega per depositarla, quei soldi sarebbero stati disponibili da subito allo sportello automatico?!?" "Esattamente..."
OK, e' decisamente ora di tornare a casa. Nonostante il mal di testa sia a livelli Chernobyl, credo di potermi permettere una bottiglia di Whisky - me la merito TUTTA - e fammuokk: il giorno dopo mi prendo un'
intera giornata di vacanza.