Quelli a cui l'Irlanda non è piaciuta...

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Sean1
00venerdì 1 luglio 2005 16:18
Re:

Scritto da: OConnor 01/07/2005 15.16
E questa era la mia penultima reply:

Sean, tieni ben presente che azzerare le tasse sperando di attirare investitori dall'estero l'Eire l'ha potuto fare perche' non aveva niente da perdere. In Italia, a parte l'essere governati da testine di vitello, non ci sono i presupposti che c'erano in Irlanda negli anni 80 (leggevo ieri sul giornale che quando stavano costruendo l'M50 (25 anni ci hanno messo!) ad un certo punto si sono dovuti fermare perche' avevano finito i soldi.
L'Irlanda e' quello che e' grazie all'apporto degli stranieri. Le aziende sono U.S.A. ed inglesi, quelle irlandesi (eg. Waterford Crystal) chiudono o riducono il personale, perche' non sono competitive. L'azienda irlandese piu' grande non e' la Guinness (in mani USA pure quella tra l'altro) ma la AIB. Gli stranieri hanno portato know-how dove c'era il nulla piu' assoluto, e non lo dico con nessun tipo di orgoglio nazionale perche' ormai io stesso ho gli stessi difetti degli irlandesi (che in piu' di un occasione hanno preso per il culo il mio essere italiano con battute poco simpatiche quando non lievemente non dico razziste ma discriminatorie), ma perche' amo il realismo e tu, Sean, sei cosi' innamorato della tua vita (E non c'e' assolutamente niente di male) che ne vedi solo gli aspetti positivi. Peccato che tutto non sia rosa come lo descrivi tu, c'e' del rosa e del marrone e diciamo che a Dublino a volte il marrone prende un po' il sopravvento, specialmente in Temple Bar il sabato sera. Altrimenti non staremmo parlando, in Irlanda, di ASBO e cose simili ma solo di come farci le coccole a vicenda. o a vicenza :)

AOC



L'Irlanda parte con un grosso svantaggio rispetto a molti paesi europei, secoli di colonizzazione da parte di quella che era allora una superpotenza hanno lasciato sicuramente traccie, non ultima quella del mancato appuntamento con la prima rivoluzione industriale, quindi una posizione piu' arretrata dal punto di vista dello sviluppo industriale ma anche di quello culturale.
Con l'indipendenza le cose non migliorano grazie a De Valera ed al suo sogno di un 'Irlanda rurale e profondamente cattolica da un lato ed il forte protezionismo economico dall'altro.

Arriviamo con un salto, scusatemi, al 1973, l'Irlanda si unisce all'Europa, uno dei suoi paesi piu' poveri e arretrati, viene aiutata per promuoverne lo sviluppo (cosi' come ad esempio le regioni del sud Italia di cui pero' non si vedono tutt'ora segni di sviluppo).(altra parentesi tutta l'Europa stessa deve qualcosa al piano marshall o no?)

Da allora l'Irlanda sta lottando tenacemente per svilupparsi e mettersi al passo con gli altri paesi, attraendo capitali stranieri ed investimenti , non solo con agevolazioni fiscali ma anche creando infrastrutture (talvolta finanziate dalla UE fino all'85%) (MA creandole mentre altrove tali soldi scompaiono, chiusa parentesi), capace di integrare coloro che qui arrivano da altri paesi europei, spoglia di qualsiasi burocrazia (o almeno non al livello italiano) diviene facile inserirsi nel tessuto sociale e nell'ambiente di lavoro .

Ci sono contraccolpi a livello culturale, ne abbiamo parlato tante volte , ci sono anche a livello ambientale ovvero l'impatto delle nuove infrastrutture su una societa' che prima era solo rurale (vedi autostrade e vedi pure il gasdotto che la Shell vorrebbe costruire in co. Mayo), i nuovi ricchi, i nuovi comportamenti e il contrasto tra vecchi e nuovi costumi, crisi di identita' , domande, e domande a cui gli irlandesi cercano risposte, a problemi vecchi e nuovi , guardando se stessi e guardandosi attorno ,poiche ' gli irlandesi non sono ignari dei loro problemi ma anzi appassionatamente ne parlano.

Quindi come dicevamo all'inizio l'Irlanda parte con uno svantaggio e con i segni di questo che si porta appresso, come un ragazzo che si porta dietro una brutta storia mentre altri sono stati piu' fortunati, ma adesso ce l'ha fatta e non mi sembra bello non tanto il criticare ma il gratuito voler ricordare quell'handicap iniziale che ne costituisce forse un segno anche di identita', l'Irlanda e' un paese diverso, ha una storia diversa ed e'questo che bisognerebbe capire e da questo bisognerebbe iniziare per capire.

Le esperienze personali sono testimonianze importanti ma non possono assumere il valore di un analisi generale o lo possono solo se valutate insieme ad altre diverse, la mia esperienza di rapporti con gli irlandesi e' ottima , quella di altri negativa, di altri ancora neutra, io non ho mai parlato di un 'Irlanda vista attraverso le lenti rosa ( e ritengo che continuare a sostenerlo sia offensivo) , inoltre credo che l'atteggiamento negativo non puo portare che a rapporti negativi con l'ambiente che ci circonda , questo ovunque viviamo e certamente sfogare con livore questa visione negativa non aiuta ad avere una visione obbiettiva delle cose.

solo come esempi :

1 - amico irlandese, quindi cittadino UE, va a roma per cercare lavoro perche' la sua fidanzata e' romana, lunghe file alla questura per il permesso di soggiorno (!!!), mi fate un esempio della fila che avete dovuto fare dalla garda per il permesso di soggiorno ? ma ahime' ha un tatuaggio quindi in un ufficio della questura di Roma (mentre c'e'gente che entra ed esce) viene fatto spogliare nudo per essere fotografato....
Passano i mesi ed il permesso non arriva, i soldini diminuiscono, il libretto di lavoro non arriva perche non arriva il permesso, finale e' dovuto tornare. Ecco avrei voluto vedere voi qui nella stessa situazione mentre avete avuto altro trattamento credo ...

2 - manager indiano : la azienda, di milano, per poterlo assumere (proveniva da un branch della stessa a londra ) ha dovuto mandare mia moglie (allora risorse umane) e lo stesso manager su e' giu' per i vari uffici della questura ed altri per 2 mesi ( 2 ).

E non auguro certamente a nessuno di essere nei panni di un immigrato extracomunitario in Italia.

Non facciamo poi paragoni , per carita' patria , sulle condizioni di lavoro, e discriminazioni sul luogo di lavoro , con l'Italia e sulla situazione economica attuale.

to be continued (mo vado a casa...ehm scusate torno al lurido tugurio attraversando branchi di scimmie ubriache e seminude che si voltolano nel fango e nel vomito)

Rockmuse
00venerdì 1 luglio 2005 17:47
Scusate se insisto, ma se continuate a fare paragoni sta discussione non servirà proprio a nulla...stiamo parlando di Dublino, quindi rimaniamo sulla città perchè tutti sappiamo che se ci mettiamo a fare i confronti non arriviamo a nulla e tra l'altro nessuno vincerà nessuna medaglia per aver identificato la città migliore.

Ripeto, sfruttiamo le segnalazioni 'negative' sulla città per focalizzarci sui problemi della vita a Dublino e magari dare qualche dritta a chi ci vive o ci vivrà per aiutarci a vicenda... facciamo diventare sta discussione COSTRUTTIVA !!!!.

Ciao!

[Modificato da Rockmuse 01/07/2005 17.47]

acescape
00venerdì 1 luglio 2005 18:43
Vorrei sottolineare il fatto che se da una parte abbiamo avuto il colonialismo dall'altra abbiamo avuto secoli di divisioni e invasioni straniere, tant'e' che si puo' parlare di Italia unita solo nel 1861. Va inoltre menzionato il fatto che nel 1922 quando l'Irlanda si liberava dalla dominazione inglese (dopo un primo tentativo fallito nel 1916) la povera Italia si stava ancora leccando le ferite dalla fine della prima guerra mondiale. Ma questo ancora non e' tutto perche' ahinoi la povera Italia dopo un periodo di crescita molto forte durante gli anni del fascismo fini' con il fare il passo piu' lungo della gamba in politica estera con pretese colonizzatrici che portarono alla seconda guerra mondiale e allo sfacelo che ne consegui' sia dal punto di vista sociale che da quello economico. L'Italia del dopoguerra e' un paese assolutamente a terra, infrastrutture inesistenti, le poche fabbriche sopravvissute ai bombardamenti da riconvertire, le casse dello stato completamente svuotate e un fenomeno emigrativo che portava le braccia forti fuori dal paese. Un dopoguerra molto lungo che arriva fino agli anni '60 in cui l'Italia finalmente comincia a risvegliarsi e a reagire. Sono poi gli anni '70 e '80 gli anni della riscossa, dell'industrializzazione, della crescita a due cifre e perche' no anche dell'indebitamento (grazie Bettino). E l'Irlanda? Beh l'Irlanda in tutto questo periodo ha sonnecchiato alla grande, gli irlandesi continuavano ad emigrare ma senza alcuna intenzione di tornare indietro e il famoso know-how rimaneva nella loro testa all'estero con loro. Nel frattempo il "buon" De Valera al potere si concentrava nel convincere gli irlandesi rimasti che avrebbero potuto farcela da soli (che le patate bastavano per tutti) e l'Irlanda continuava il suo processo di isolamento dal resto del mondo, isolamento che gli ha consentito pero' di evitare entrambi i conflitti mondiali ed in particolar modo il piu' duro e cioe' il secondo (il che non e' un vantaggio da poco). Il dopo De Valera e' l'inizio del cambiamento della politica irlandese, della serie: se chiudersi non ha funzionato allora apriamoci. Why not? E tutto magicamente comincia ad andare dal verso giusto. Dal '73 poi oltre alle idee e ad una politica economica di ferro (modello Tatcher, il paese era sull'orlo del default) arrivano anche i soldi della UE che a differenza dell'Italia sono solo di segno positivo (chiedere anche a Germania e Francia) nel senso che, mentre l'Irlanda riceve solo, l'Italia, la Francia e soprattutto la Germania mettono mano ai portafogli (un consiglio: non parlate del boom irlandese con un tedesco perche' potrebbe finir male!) molto di piu' di quanto ricevono. In compenso gli irlandesi a differenza di noi italiani li hanno saputi usare meglio, i soldi, il che rende loro onore e merito. Il fatto e' che questi soldi sono stati utilizzati in gran parte per costruire infrastrutture (peraltro ancora molto carenti) e molto meno per impiantare nuove imprese, e ad abbassare la pressione fiscale. E qui siamo arrivati al punto cruciale. Si perche' la pressione fiscale e' il vero bingo dell'Irlanda. Un paese di lingua anglofona in cui si pagano le tasse come in un paradiso fiscale e che sta a meno di un'ora di aereo da Londra!!! Roba da commuoversi!!! E qui la cuccagna e' iniziata per tutti. Americani, Inglesi, Italiani e chi piu' ne ha piu' ne metta chiudono i battenti nei rispettivi paesi e vengono dritti come razzi in Irlanda! E che cosa portano con loro? Altri soldi, macchine, mezzi, persone e soprattutto know-how. Aprono aziende, anzi multinazionali, banche, societa' di tutto di piu'. La burocrazia qui e' leggera, la lingua e' comune, il diritto non e' nemmeno scritto, e tutti vedono soldi dappertutto. E in Italia? Beh sicuramente il fatto che 2000 anni fa gia' ci si riuniva al foro per discutere di ogni problema sicuramente non aiuta, e non aiuta nemmeno il fatto che abbiamo il sistema di diritto piu' complesso al mondo ma forse quello che ci complica di piu' la vita e' che non abbiamo piu' fame. Si perche' a mio parere e' la fame che manca oggi in Italia e che qui in Irlanda abbonda. E non mi riferisco alla fame da ristorante. Il problema vero invece e' un altro: fino a quando durera' questa fame? E soprattutto, gli irlandesi stanno facendo tesoro dei know-how che le multinazionali stanno portando in Irlanda? La risposta al momento e' poco chiara. Il fatto che le imprese irlandesi stentino ancora a decollare e' un segno che da soli non riuscirebbero a portare avanti il miracolo, d'altra parte e' anche vero che la cultura imprenditoriale e' difficile da sviluppare quando lavori in una multinazionale poiche' manca il rapporto diretto con il proprietario, con l'imprenditore. Percio' sarebbe cosa buona e giusta che il governo incentivasse l'impresa locale oltre che quella di importazione poiche' il rischio e' che una volta da soli non si riesce piu' a mantenere il passo. Ma questo lo scopriremo solo se la pressione fiscale dovesse aumentare.



Love&PeaceOrElse
OConnor
00venerdì 1 luglio 2005 19:31
Che in Irlanda i fondi UE li usano per costruire invece che metterseli in tasca puo' anche essere vero. Come e' vero che coi nostri soldi hanno costruito il National Aquatic Centre che va a pezzi a due anni dalla costruzione. Com'e' vero che l'ex presidente del consiglio ha preso bustarelle da Dunnes, quindi non e' che siamo nel paese dei santi. Da casa mia al lavoro e' un susseguirsi di cartelli "finanziato dall'UE" quindi gli aiuti ricevuti hanno sicuramente fruttato, a differenza di alcuni progetti simili in Italia.

Niente da dire su burocrazia e protezionismo. Il protezionismo (permessi di lavoro etc.) c'e' perche' in Italia non c'e' lavoro. Iniziasse a mancare anche in Irlanda vedresti atteggiamenti simili anche qua, in Irlanda c'e' gente irlandese che si lamenta per l'eccessiva presenza di stranieri. C'e' un gruppo di discussione in internet sullo stile "l'irlanda agli irlandesi", noi possiamo pure lamentarci dell'alcool culture ma non e' che loro facciano diversamente.

Quando avevo la ragazza irlandese un suo amico le ha detto "Italiano? Stai attenta che Luigi non viva sopra un fish&chips". Al che Luigi (che poi sarei io), che l'inglese lo sa e che le orecchie ce le ha, si e' ben incazzato una punta. Altri miei amici hanno ricevuto commentini del genere. Un'altra ragazza mi fa:"Eh ma sai gli italiani, ti cercano per avere il visto". Mi e' toccato gentilmente spiegarle che io cercavo ben altro, perche' il visto non mi serve essendo l'Italia in Europa. Cazzo. Oppure "non sei male, per essere un italiano" al che ho risposto, secco e seccato "pure tu sei carina per essere un'irlandese" al che c'e' rimasta male. Insomma, queste cose succedono anche qua.

In quanto a "gli irlandesi stanno accrescendo il loro know-how" boh sara' anche vero ma nella mia azienda (americana) nei posti che contano non ci sono poi tutti questi irlandesi. Non vedo questo grosso trasferimento di know-how, vedo tanti stranieri che vengono a lavorare qua, ci restano un anno o due, imparano e tornano a casa loro con curriculum, inglese e stipendio. Sara' che lavoro in un ambiente particolare, ma spero che i big americani non vadano a mettere le tende altrove perche' altrimenti qui saremmo seriamente nelle canne.

AOC
loppulo
00sabato 2 luglio 2005 21:41
ciao a tutti

mi dispiace che la mia discussione si sia persa nel nulla.

vabbe, comunque il mio non e uno sfogo contro l irlanda ( ogni posto ha lati positivi e negativi ) ma contro le condizioni con le quali ci troviamo qui ad essere.

mi chiedevo soprattutto se e vero che valiamo cosi poco....se e vero che e dei call center che dobbiamo accontentarci, delle case in condivisione e delle serate davanti a sky italia perche i soldi per la pizza non ci sono

per poi ( come giustamente scritto da qualcun altro ) dire ai nostri amici in italia quanto guadagnamo e farci passare per ricchi.

ragazzi, scusate, ma qualche giorno fa mi sentivo alquanto avvilito, avvilito dal salario che prendo, dalla politica dei benefit ( la piu grande presa per il culo che sia mai stata fatta. pensate veramente che quello di cui avete bisognio e la palestra gratis ho un vaucher per comperarvi delle magliette? be , se e cosi avete proprio il cervello fottuto ), di arrancare per arrivare a fine mese per l affitto - ebbene si, cari italians, io con altre 5 persone che nemmeno conosco col cazzo che ci divido il cesso!.

non perdo la speranza pero di potere uscire dal tunnel in magniera degna, non di andare a fare lo sgabuzziniere di pennies, ma magari lavorare per migliorarmi e sentirmi sottisfatto di un impiego e di me stesso.

mi dispiace che questi debbano essere percorsi personali alla # si salvi chi puo #, mi dispiace anche di vedere gente contenta nei call center ( supervisori e manager esclusi, mi permetterei di dire ), e mi piacerebbe sapere, insomma, se qualcunoe infine e contento ( studenti esclusi , please ).

se qualcuno e riuscito a realizzarsi e a dire: amo questo lavoro, mi piacerebbe farlo a vita o cose simili; mi sto comperando una casa ; sono realizzato.

ho forse se c e non starebbe qui a perdere il suo tempo

spero di non avere offeso nessuno, spero che mantenuti vari e gente dalla facile risposta pensi bene prima di rispondere

un saluto

OConnor
00domenica 3 luglio 2005 02:38
Come ti e' stato detto nel forum precedente, la tua situazione la migliori specializzandoti, dopo di che puoi scegliere se restare in Irlanda, magari tentando di avanzare nell'azienda in cui sei, oppure andare in un altro Paese, non necessariamente l'Italia, che so, magari UK.

Io guadagno un buono stipendio qui a Dublino perche' sono un tecnico specializzato, vivo da solo e non mi interessa sky italia perche' non guardo la televisione italiana quando sono all'estero (ho migliorato molto l'inglese con questo "trucco"). Nonostante questo non sono ancora contento ed infatti riprendero' l'universita' qui a Dublino, pur non essendo un particolare amante della northside industriale dove vivo e lavoro non voglio lasciarmi dietro niente di intentato.

Non e' l'essere in Irlanda che cambia le carte in tavola, per guadagnare uno stipendio da professionisti viene richiesta professionalita'. Cioe', non per fare lo stronzo ma se rileggi il tuo post noterai che non hai azzeccato una parola in inglese e pure in italiano siamo carenti... per fare il pilota di formula uno bisogna pur partire dalla patente B, cerca di tenerlo presente.

In bocca al lupo
AOC
Marite
00domenica 3 luglio 2005 09:39
Caro loppulo,
ho letto adesso il tuo intervento, e, per motivi personali, non sono riuscita a leggere il tuo precedente.
Il punto fondamentale, secondo me, è quello che ti aspetti dal paese dove sei e dalle aspettative che hai.
Ogni posto, come dice giustamente, ha i suoi lati positi vi o negativi; ogni lavoro può piacere e soddisfare più o meno.
Dipende tutto da quello che vuoi: se non sei soddisfatto e cerchi di più (giustissimo) fai di tutto per arrivare dove vuoi arrivare: quello che hai adesso può essere solo un mezzo (ad esempio ti da i soldi per mangiare) per arrivare dove vuoi!
Quello che a me piace del mondo del lavoro irlandese (si lo so è per sentito dire, ma le fonti le ritengo più che attendibili) è che comunque hai la possibilità di cambiare e di migliorare a qualunque età e in qualunque campo. Qui in Italia se ti va bene alla mia età (37 anni) hai un lavoro fisso e comunque, che tu stia cercando il lavoro definitivo o che tu lo voglia cambiare, sei comunque vecchio (miseria ho ancora 23 anni di lavoro sicuro da offrire al mio datore di lavoro, vecchia io?)
Corcaigh
00domenica 3 luglio 2005 16:40
Re:

Scritto da: OConnor 03/07/2005 2.38
Nonostante questo non sono ancora contento ed infatti riprendero' l'universita' qui a Dublino,



Antonio, ti avevo già fatto questa domanda che è andata persa in cyberspace nel topic precedente, probabilmente assieme alla tua risposta: in che cosa ti sei iscritto? E visto che ci sono: CONGRATULAZIONI!!! [SM=x145489] [SM=x145489] [SM=x145489]

enyomckennitt
00domenica 3 luglio 2005 17:28
anche io vorrei studaire a dublino un giorno...quando il mio inglese me lo permetterà.....nn m'importa dell'età....poi forse sarei + motivato che qui dove ciondolo sempre xè sono cullato dal pensiero che qualcuno è con me ad aiutarmi....poi se dovesse andare male anche li la carriero dello studio be,,,,ci ho provato e mi darò da fare altrove....lavoro o studio personale insomma[SM=x145476]
Tameko
00domenica 3 luglio 2005 18:38
Ho dato solo un'occhiata veloce all'altro post.
Sob e sigh,. ma da quando sono in Irlanda il tempo per andare negli internet point non e' molto, e i soldi preferisco risparmiarli.

Mi limito a dire che Dublino non mi sembra una bella citta' (ma quant'e' brutto il monumento del sorcio che s'accoppia col coniglio, sistemato nel culo di Grafton street!!!), ma che la mia paga e' accettabile, che non mi schifo a dividere l'appartamento con persone che fino a un mese e mezzo fa non conoscevo, e che se si sta attenti con le spese qualcosa da parte si riesce a mettere.

Sono in un call center si', dove parlo italiano tutto il giorno.
Il lavoro pero' lo vedo come momentaneo, come lo strumento che mi permette di frequentare un corso aziendale d'inglese e di stare qui in Irlanda.
Poi... poi chissa'. Italia, Irlanda o qualcos'altro.

Aloha to everybody
Tameko.
loppulo
00domenica 3 luglio 2005 19:32
grazie per insegniarmi ( e insegniarci ) a vivere m. o ' connor.

1 questa storia di guardare gli altri topic ha un po rotto le palle ( sa di superiorita, ma dimmi un po, quante centinaia di discussioni ha questo sito? - bello e interessante, che sia chiaro - e magari tu le hai lette tutte, che dico, le hai lette almeno due volte! )

2 grazie per farmi sapere che qualcuno sta bene ed e sulla strada della realizzazione e del miglioramento! la cosa mi da fiducia, senza fare ironia.

3 scusa se io, e aggiungerei buona parte degli sfigati costretti ha lavorare come cani nei call center - come ci e dovuto, dato che non abbiamo le tue ambie conoscenze del mondo e delle arti - non abbiamo la modestia di accontentarci.

il mio sfogo non e contro l irlanda come terra, o chi ci vive! e contro qualcos altro, ed e uno sfogo nel vero senso della parola.

io ho diverse conoscenze irlandesi in quel di cork, uomini e donne che hanno saputo cavalcare gli anni d oro della tigre celtica e adesso sono - o almeno hanno l aria di esserlo - felici e realizzati. gente che non mi ha mai fatto pesare il fatto che io abbia uno stipendio del cucco e lavori in eguali condizioni. pero una fitta la sento lo stesso, una specie di umiliazione, ed e solo quella che mi fa scrivere.

per finire dico grazie a coloro che hanno risposto e animato il soggetto, e dico anche che non ci saranno piu miei interventi, dato che non amo gli atteggiamenti, a volte arroganti, di chi dovrebbe invece moderare le discussioni.

buona vita a tutti





screttiu
00domenica 3 luglio 2005 19:56
Re:

Scritto da: Tameko 03/07/2005 18.38
Ho dato solo un'occhiata veloce all'altro post.
Sob e sigh,. ma da quando sono in Irlanda il tempo per andare negli internet point non e' molto, e i soldi preferisco risparmiarli.

Mi limito a dire che Dublino non mi sembra una bella citta' (ma quant'e' brutto il monumento del sorcio che s'accoppia col coniglio, sistemato nel culo di Grafton street!!!), ma che la mia paga e' accettabile, che non mi schifo a dividere l'appartamento con persone che fino a un mese e mezzo fa non conoscevo, e che se si sta attenti con le spese qualcosa da parte si riesce a mettere.

Sono in un call center si', dove parlo italiano tutto il giorno.
Il lavoro pero' lo vedo come momentaneo, come lo strumento che mi permette di frequentare un corso aziendale d'inglese e di stare qui in Irlanda.
Poi... poi chissa'. Italia, Irlanda o qualcos'altro.

Aloha to everybody
Tameko.




ciao!! volevo chiederti...sei salito prima e hai cercato il lavoro li o invece l hai fatto dall'italia?
OConnor
00domenica 3 luglio 2005 21:39
Re: Re:

Scritto da: Corcaigh 03/07/2005 16.40


Antonio, ti avevo già fatto questa domanda che è andata persa in cyberspace nel topic precedente, probabilmente assieme alla tua risposta: in che cosa ti sei iscritto? E visto che ci sono: CONGRATULAZIONI!!! [SM=x145489] [SM=x145489] [SM=x145489]




Informatica in quel dell'ITB. Le spese universitarie le paga l'azienda. Ora trovatemi UNA azienda che faccia lo stesso in Italia. Grazie per le congratulazioni ;)

AOC
Marite
00domenica 3 luglio 2005 23:05
Re: Re: Re:

Scritto da: OConnor 03/07/2005 21.39


Informatica in quel dell'ITB.

AOC



Tony in bocca al lupo.
Sean1
00lunedì 4 luglio 2005 09:02
Re:

Scritto da: loppulo 02/07/2005 21.41
ciao a tutti

mi dispiace che la mia discussione si sia persa nel nulla.

vabbe, comunque il mio non e uno sfogo contro l irlanda ( ogni posto ha lati positivi e negativi ) ma contro le condizioni con le quali ci troviamo qui ad essere.

mi chiedevo soprattutto se e vero che valiamo cosi poco....se e vero che e dei call center che dobbiamo accontentarci, delle case in condivisione e delle serate davanti a sky italia perche i soldi per la pizza non ci sono

per poi ( come giustamente scritto da qualcun altro ) dire ai nostri amici in italia quanto guadagnamo e farci passare per ricchi.

ragazzi, scusate, ma qualche giorno fa mi sentivo alquanto avvilito, avvilito dal salario che prendo, dalla politica dei benefit ( la piu grande presa per il culo che sia mai stata fatta. pensate veramente che quello di cui avete bisognio e la palestra gratis ho un vaucher per comperarvi delle magliette? be , se e cosi avete proprio il cervello fottuto ), di arrancare per arrivare a fine mese per l affitto - ebbene si, cari italians, io con altre 5 persone che nemmeno conosco col cazzo che ci divido il cesso!.

non perdo la speranza pero di potere uscire dal tunnel in magniera degna, non di andare a fare lo sgabuzziniere di pennies, ma magari lavorare per migliorarmi e sentirmi sottisfatto di un impiego e di me stesso.

mi dispiace che questi debbano essere percorsi personali alla # si salvi chi puo #, mi dispiace anche di vedere gente contenta nei call center ( supervisori e manager esclusi, mi permetterei di dire ), e mi piacerebbe sapere, insomma, se qualcunoe infine e contento ( studenti esclusi , please ).

se qualcuno e riuscito a realizzarsi e a dire: amo questo lavoro, mi piacerebbe farlo a vita o cose simili; mi sto comperando una casa ; sono realizzato.

ho forse se c e non starebbe qui a perdere il suo tempo

spero di non avere offeso nessuno, spero che mantenuti vari e gente dalla facile risposta pensi bene prima di rispondere

un saluto




Ciao ,

anche io ho cominciato 5 anni fa in un call center, cioe' lavoravo al telefono come te, cosi' per 3 anni, in quei 3 anni ho studiato soprattutto inglese sacrificando le mie serate dopo il lavoro, poi ho fatto tanti corsi interni e fatto tante ma tante applications per positions che si aprivano internamente, poi finalmente la svolta, una posizione diversa, lontana dal telefono e diverse responsabilita'ed adesso dopo 2 anni ancora una nuova opportunita' di crescita : mi hanno offerto una posizione nei servizi finanziari (sempre nella stessa azienda).

Il "segreto" e' tutto qua: studiare, essere motivati, impegnarsi, nessuno ci regalera' mai niente soprattutto se non lo "chiediamo" e se non mostriamo un reale interesse e motivazione per fare di piu'.

Perche' ti scrivo questo? solo perche' mi piacerebbe incoraggiarti, ce la puoi fare ma nessuno verra' al tuo desk a chiederti cosa ti piacerebbe fare, dipende da TE !

ps Solo per risponderti (poiche' non mi piace metterla in questi termini : si' ce l'ho fatta, ho comprato casa e ci vivo con mia moglie e mio figlio nato qui. E tanti altri ce l'hanno fatta, quindi ancora coraggio e buona fortuna[SM=g27811]
Sean1
00martedì 5 luglio 2005 08:54
no hard feelings :-))
Country roads, take me home
To the place where I belong
West Virginia, mountain momma,
Take me home, country roads.....[SM=g27828]
Matteo, Berghem
00martedì 5 luglio 2005 09:10
Re:

Scritto da: Alfioca 30/06/2005 15.33
Ma dico, siete mai andati a fare un giro nelle mie belle valli bergamasche??? Siete mai andati a fare un giro nelle borgate romane o nei bei paesetti veneti con sindaci leghisti??? /DIM]


Cosa succede nelle valli bergamasche, nelle borgate romane e cosa farebbero di così tremendo i sindaci leghisti???????
Perchè bisogna sempre tirare in ballo la politica? Sei a corto di argomenti?
Ma va a ciapal.
Sean1
00martedì 5 luglio 2005 09:29
Re:

Scritto da: OConnor 01/07/2005 19.31
Che in Irlanda i fondi UE li usano per costruire invece che metterseli in tasca puo' anche essere vero. Come e' vero che coi nostri soldi hanno costruito il National Aquatic Centre che va a pezzi a due anni dalla costruzione. Com'e' vero che l'ex presidente del consiglio ha preso bustarelle da Dunnes, quindi non e' che siamo nel paese dei santi. Da casa mia al lavoro e' un susseguirsi di cartelli "finanziato dall'UE" quindi gli aiuti ricevuti hanno sicuramente fruttato, a differenza di alcuni progetti simili in Italia.

Niente da dire su burocrazia e protezionismo. Il protezionismo (permessi di lavoro etc.) c'e' perche' in Italia non c'e' lavoro. Iniziasse a mancare anche in Irlanda vedresti atteggiamenti simili anche qua, in Irlanda c'e' gente irlandese che si lamenta per l'eccessiva presenza di stranieri. C'e' un gruppo di discussione in internet sullo stile "l'irlanda agli irlandesi", noi possiamo pure lamentarci dell'alcool culture ma non e' che loro facciano diversamente.

Quando avevo la ragazza irlandese un suo amico le ha detto "Italiano? Stai attenta che Luigi non viva sopra un fish&chips". Al che Luigi (che poi sarei io), che l'inglese lo sa e che le orecchie ce le ha, si e' ben incazzato una punta. Altri miei amici hanno ricevuto commentini del genere. Un'altra ragazza mi fa:"Eh ma sai gli italiani, ti cercano per avere il visto". Mi e' toccato gentilmente spiegarle che io cercavo ben altro, perche' il visto non mi serve essendo l'Italia in Europa. Cazzo. Oppure "non sei male, per essere un italiano" al che ho risposto, secco e seccato "pure tu sei carina per essere un'irlandese" al che c'e' rimasta male. Insomma, queste cose succedono anche qua.

In quanto a "gli irlandesi stanno accrescendo il loro know-how" boh sara' anche vero ma nella mia azienda (americana) nei posti che contano non ci sono poi tutti questi irlandesi. Non vedo questo grosso trasferimento di know-how, vedo tanti stranieri che vengono a lavorare qua, ci restano un anno o due, imparano e tornano a casa loro con curriculum, inglese e stipendio. Sara' che lavoro in un ambiente particolare, ma spero che i big americani non vadano a mettere le tende altrove perche' altrimenti qui saremmo seriamente nelle canne.

AOC



Credo che i razzisti ci siano dappertutto, a volte e' un sentimento diffuso tra la popolazione di rigetto di fronte ad un fenomeno nuovo quale quello dell'incontro tra culture differenti e l'insicurezza circa la propria identita' e sicurezza, questo avviene anche in Eire ma NON a livello diffuso e significativo.
Es. ieri un irlandese e' stato condannato per violenza e razzismo poiche' aveva tirato una pietra ad un russo ad un bus stop (l'irlandese era di Tallaght ed era stato gia' condannato per altri reati ben 18 volte....): domanda : posso trarne una regola generale ed assumere che tutta la gente che mi circonda sia razzista? risposta mia : NO.
Mentre il razzismo in Irlanda e' rappresentato da minoranze insignificanti dal punto di vista numerico sia da quello sociale (settori della societa' che sono essi stessi emarginati e trattati come inferiori) in altri paesi la Xenofobia va al governo e parla con la bocca di un ministro che parla appunto di sparare cannonate o speronare le barche dei disperati o altre autorita' che "disinfettano" i sedili dei treni...Vedi anche sotto la voce Centri accoglienza temporanea...
Ritengo invece sbagliatissima la politica irlandese di rimandare in Nigeria gli asylum seekers essendo un paese che viola patentemente i diritti umani.

Quando stavo per decidere di andarmene in Olanda , tra le altre cose (la lingua per es.) a fermarmi fu il commento di un collega olandese : " ...ma perche' volete venire tutti qui, non c'e' ne' spazio ne' lavoro per noi stessi..."
Ecco credo che in Olanda ci sia un diffuso sentimento xenofobo (non razzista ma xenofobo)ma neppure in questo caso ne posso trarre una regola generale :p.es. tutti gli olandesi sono razzisti.

Esistono in Europa altri paesi, p.es. Olanda(IT), Belgio(IT) e Lussemburgo(settore finanziario) che cercano personale, a me non fu difficile trovare buone offerte, quindi l'"alibi" devo lavorare qui senno'non ho altre alternative" non sussiste, il suggerimento e' onesto ed amichevole ( io stesso alla fine del primo anno qui in Eire ero in crisi e volevo andarmene ) si tratta anche di essere coerenti e fare delle scelte coerenti e giuste per noi stessi: sto male in irlanda ? ho opportunita' in altri paesi ? la conseguenza di tale ragionamento dovrebbe essere : "allora me ne vado" e non "resto anche se sto male"

no hard feelings [SM=g27823]
Matteo, Berghem
00martedì 5 luglio 2005 10:11
Re: Re:

Scritto da: Sean1 05/07/2005 9.29
in altri paesi la Xenofobia va al governo e parla con la bocca di un ministro che parla appunto di sparare cannonate o speronare le barche dei disperati o altre autorita' che "disinfettano" i sedili dei treni...Vedi anche sotto la voce Centri accoglienza temporanea...



Siete monotoni, senza nessuna offesa, ma siete monotoni.
E' che vi fa comodo usare la parola 'razzista' o 'xenofobo' con chi non la pensa come voi. Questi razzisti li vedete ovunque.




Scritto da: Sean1 05/07/2005 9.29
Quando stavo per decidere di andarmene in Olanda , tra le altre cose (la lingua per es.) a fermarmi fu il commento di un collega olandese : " ...ma perche' volete venire tutti qui, non c'e' ne' spazio ne' lavoro per noi stessi..."
Ecco credo che in Olanda ci sia un diffuso sentimento xenofobo (non razzista ma xenofobo)ma neppure in questo caso ne posso trarre una regola generale :p.es. tutti gli olandesi sono razzisti.


L'Olanda xenofoba? Questa è proprio bella, ma non era lo Stato della multietnicità? Solo perchè una persona ti ha detto che non c'è più spazio nè lavoro per loro stessi tu li definisci xenofobi? Se è per questo anche in Italia siamo saturi.

Saluti da un razzista.[SM=x145469]
Sean1
00martedì 5 luglio 2005 10:20
Credo che i razzisti ci siano dappertutto, a volte e' un sentimento diffuso tra la popolazione di rigetto di fronte ad un fenomeno nuovo quale quello dell'incontro tra culture differenti e l'insicurezza circa la propria identita' e sicurezza, questo avviene anche in Eire ma NON a livello diffuso e significativo.
Es. ieri un irlandese e' stato condannato per violenza e razzismo poiche' aveva tirato una pietra ad un russo ad un bus stop (l'irlandese era di Tallaght ed era stato gia' condannato per altri reati ben 18 volte....): domanda : posso trarne una regola generale ed assumere che tutta la gente che mi circonda sia razzista? risposta mia : NO.
Mentre il razzismo in Irlanda e' rappresentato da minoranze insignificanti dal punto di vista numerico sia da quello sociale (settori della societa' che sono essi stessi emarginati e trattati come inferiori) in altri paesi la Xenofobia va al governo e parla con la bocca di un ministro che parla appunto di sparare cannonate o speronare le barche dei disperati o altre autorita' che "disinfettano" i sedili dei treni...Vedi anche sotto la voce Centri accoglienza temporanea...
Ritengo invece sbagliatissima la politica irlandese di rimandare in Nigeria gli asylum seekers essendo un paese che viola patentemente i diritti umani.

Quando stavo per decidere di andarmene in Olanda , tra le altre cose (la lingua per es.) a fermarmi fu il commento di un collega olandese : " ...ma perche' volete venire tutti qui, non c'e' ne' spazio ne' lavoro per noi stessi..."
Ecco credo che in Olanda ci sia un diffuso sentimento xenofobo (non razzista ma xenofobo)ma neppure in questo caso ne posso trarre una regola generale :p.es. tutti gli olandesi sono razzisti.

Esistono in Europa altri paesi, p.es. Olanda(IT), Belgio(IT) e Lussemburgo(settore finanziario) che cercano personale, a me non fu difficile trovare buone offerte, quindi l'"alibi" devo lavorare qui senno'non ho altre alternative" non sussiste, il suggerimento e' onesto ed amichevole ( io stesso alla fine del primo anno qui in Eire ero in crisi e volevo andarmene ) si tratta anche di essere coerenti e fare delle scelte coerenti e giuste per noi stessi: sto male in irlanda ? ho opportunita' in altri paesi ? la conseguenza di tale ragionamento dovrebbe essere : "allora me ne vado" e non "resto anche se sto male"

no hard feelings
acescape
00martedì 5 luglio 2005 12:24
Vuoi dirmi che se un olandese ti dice che non c'e' spazio e lavoro per loro stessi allora il risultato e' un diffuso sentimento xenofobo mentre se un irlandese tiraun sasso addosso ad un russo allora e' solo lui il razzista e i suoi quattro amici?

Ho l'impressione che tu stia diventando xenofobo in casa altrui...


Love&PeaceOrElse
Sean1
00martedì 5 luglio 2005 13:19
Re:

Scritto da: acescape 05/07/2005 12.24
Vuoi dirmi che se un olandese ti dice che non c'e' spazio e lavoro per loro stessi allora il risultato e' un diffuso sentimento xenofobo mentre se un irlandese tiraun sasso addosso ad un russo allora e' solo lui il razzista e i suoi quattro amici?

Ho l'impressione che tu stia diventando xenofobo in casa altrui...


Love&PeaceOrElse



leggi bene :

"Ecco credo che in Olanda ci sia un diffuso sentimento xenofobo (non razzista ma xenofobo)ma neppure in questo caso ne posso trarre una regola generale :p.es. tutti gli olandesi sono razzisti. "
Non traggo quella conclusione da quello che mi e' stato detto (era uno spunto) ma dalla conoscenza diretta della situazione olandese avendo rapporti quotidiani con l'Olanda e come tutti leggendo ed analizzando quello che avviene in quel paese.
Ed appunto il sentimento diffuso e'NON di razzismo ma di paura dell'altro, dello straniero (xenofobia).

L'irlandese in questione e' un pluripregiudicato che nessun irlandese per bene farebbe entrare nella propria casa o nel proprio pub e certamente non rappresenta la maggioranza degli irlandesi.



Dark Icon
00martedì 5 luglio 2005 14:40
Non avevo letto gli altri thread cancellati per errore ma ho letto ora questo thread, mi permetto di dire la mia, visto che a Dublino vivo da qualche mese, anche se ora sono in ferie a casa in Italia per un pò.

Dunque, io posso e voglio capire gli sfoghi, le frustrazioni e quant'altro di chi sta vivendo una situazione non facile in Irlanda, ma francamente non capisco però cosa esattamente queste persone si aspettassero dall'Irlanda, gli irlandesi, e bla bla bla.

Guardate che vivere all'estero non è mai facile, io credo oltretutto che ci siano persone che non sono assolutamente in grado di farlo: se uno ad esempio vive da 20 anni in un posto ma da 20 anni esatti si lamenta di quel posto, e non ha mai veramente legato con quel posto e la sua gente, che diavolo ci sta a fare, mi spiegate? Se la risposta è solo che in questo cazzo di paese si guadagna di più, beh allora scusate è una scusa patetica. Se uno ha veramente così tanta nostalgia di casa sua se ne torna al suo amato paese e tenta di sopravvivere con quel poco che ha ma forse più felice.
Do quindi ragione a chi diceva che qualcuno valuta tutto in base ai soldi. Cristo, io faccio l'insegnante a Dublino, guadagno giusto il necessario per vivere, non un euro di più, lavoro in giro tutto il giorno, tra corsi in-house e aziendali, sono stanca da morire eppure a Dublino non sto male, ho una grande dote di adattabilità, ho amici carissimi irlandesi e di altri paesi, cerco sempre di vedere il meglio in qualunque situazione.

Dublino sporca? Non più di Milano, Roma e Napoli. Irlandesi beoni? Du' palle, storia vecchia, beccate chi non beve troppo, vi assicuro che esistono.
Io trovo gli irlandesi, più che cafoni arricchiti, gente che ha ancora vogia di divertirsi, gente che lavora ma vuole ancora una vita umana, e questo lo riscontro anche a Dublino, non sto parlando di un villaggio di pastori o del Donegal.

Degli irlandesi mi piace la loro rumorosità, anche se eccessiva a volte, sono vitali e gioiosi, e mi piace la loro a volte rudezza ma spontaneità nei rapporti.

Non saranno tutti così, ovvio, ma non è che io sia una marziana e gli altri dei terrestri, sono solo una che quando vive all'estero, vale a dire quasi sempre, accetta un luogo nel bene e nel male, senza lamentarmi troppo, che non serve. In fondo è una scelta mia restare, nonostante i problemi. Sennò perchè to per tornare a Dublino a breve? Chi mi obbliga? Guadagno meno che nei call centre, eppure sono felice, perchè faccio un lavoro che amo e che mi da gioia con i miei studenti che mi stimano.

Chi si lamenta troppo dell'Irlanda è perchè si aspettava forse il paese delle fate e degli elfi. Ragazzi la vita è dura comunque e dovunque, e se uno ha un buon lavoro e la salute, e va in crisi per una strada sporca e una sbronza di troppo degli irlandesi, della vita o ci ha capito ben poco o è di un viziato incredibile che si smonta di fronte alla prima stupida difficoltà.

O accettate il bene e il male di ogni cosa e di ogni posto, o tornate a casa, coccolati, vezzeggiati e disoccupati. Ma non crescerete mai così.

Saluti italo-irlandesi a tutti
Sean1
00martedì 5 luglio 2005 14:44
Re:

Scritto da: Dark Icon 05/07/2005 14.40
Non avevo letto gli altri thread cancellati per errore ma ho letto ora questo thread, mi permetto di dire la mia, visto che a Dublino vivo da qualche mese, anche se ora sono in ferie a casa in Italia per un pò.

Dunque, io posso e voglio capire gli sfoghi, le frustrazioni e quant'altro di chi sta vivendo una situazione non facile in Irlanda, ma francamente non capisco però cosa esattamente queste persone si aspettassero dall'Irlanda, gli irlandesi, e bla bla bla.

Guardate che vivere all'estero non è mai facile, io credo oltretutto che ci siano persone che non sono assolutamente in grado di farlo: se uno ad esempio vive da 20 anni in un posto ma da 20 anni esatti si lamenta di quel posto, e non ha mai veramente legato con quel posto e la sua gente, che diavolo ci sta a fare, mi spiegate? Se la risposta è solo che in questo cazzo di paese si guadagna di più, beh allora scusate è una scusa patetica. Se uno ha veramente così tanta nostalgia di casa sua se ne torna al suo amato paese e tenta di sopravvivere con quel poco che ha ma forse più felice.
Do quindi ragione a chi diceva che qualcuno valuta tutto in base ai soldi. Cristo, io faccio l'insegnante a Dublino, guadagno giusto il necessario per vivere, non un euro di più, lavoro in giro tutto il giorno, tra corsi in-house e aziendali, sono stanca da morire eppure a Dublino non sto male, ho una grande dote di adattabilità, ho amici carissimi irlandesi e di altri paesi, cerco sempre di vedere il meglio in qualunque situazione.

Dublino sporca? Non più di Milano, Roma e Napoli. Irlandesi beoni? Du' palle, storia vecchia, beccate chi non beve troppo, vi assicuro che esistono.
Io trovo gli irlandesi, più che cafoni arricchiti, gente che ha ancora vogia di divertirsi, gente che lavora ma vuole ancora una vita umana, e questo lo riscontro anche a Dublino, non sto parlando di un villaggio di pastori o del Donegal.

Degli irlandesi mi piace la loro rumorosità, anche se eccessiva a volte, sono vitali e gioiosi, e mi piace la loro a volte rudezza ma spontaneità nei rapporti.

Non saranno tutti così, ovvio, ma non è che io sia una marziana e gli altri dei terrestri, sono solo una che quando vive all'estero, vale a dire quasi sempre, accetta un luogo nel bene e nel male, senza lamentarmi troppo, che non serve. In fondo è una scelta mia restare, nonostante i problemi. Sennò perchè to per tornare a Dublino a breve? Chi mi obbliga? Guadagno meno che nei call centre, eppure sono felice, perchè faccio un lavoro che amo e che mi da gioia con i miei studenti che mi stimano.

Chi si lamenta troppo dell'Irlanda è perchè si aspettava forse il paese delle fate e degli elfi. Ragazzi la vita è dura comunque e dovunque, e se uno ha un buon lavoro e la salute, e va in crisi per una strada sporca e una sbronza di troppo degli irlandesi, della vita o ci ha capito ben poco o è di un viziato incredibile che si smonta di fronte alla prima stupida difficoltà.

O accettate il bene e il male di ogni cosa e di ogni posto, o tornate a casa, coccolati, vezzeggiati e disoccupati. Ma non crescerete mai così.

Saluti italo-irlandesi a tutti



quoto e concordo al 100%[SM=g27811] [SM=x145499]

[SM=g27811]

[Modificato da Sean1 05/07/2005 15.08]

Roberta g.i.
00martedì 5 luglio 2005 14:51
Re:

Scritto da: Dark Icon 05/07/2005 14.40
Non avevo letto gli altri thread cancellati per errore ma ho letto ora questo thread, mi permetto di dire la mia, visto che a Dublino vivo da qualche mese, anche se ora sono in ferie a casa in Italia per un pò.

Dunque, io posso e voglio capire gli sfoghi, le frustrazioni e quant'altro di chi sta vivendo una situazione non facile in Irlanda, ma francamente non capisco però cosa esattamente queste persone si aspettassero dall'Irlanda, gli irlandesi, e bla bla bla.

Guardate che vivere all'estero non è mai facile, io credo oltretutto che ci siano persone che non sono assolutamente in grado di farlo: se uno ad esempio vive da 20 anni in un posto ma da 20 anni esatti si lamenta di quel posto, e non ha mai veramente legato con quel posto e la sua gente, che diavolo ci sta a fare, mi spiegate? Se la risposta è solo che in questo cazzo di paese si guadagna di più, beh allora scusate è una scusa patetica. Se uno ha veramente così tanta nostalgia di casa sua se ne torna al suo amato paese e tenta di sopravvivere con quel poco che ha ma forse più felice.
Do quindi ragione a chi diceva che qualcuno valuta tutto in base ai soldi. Cristo, io faccio l'insegnante a Dublino, guadagno giusto il necessario per vivere, non un euro di più, lavoro in giro tutto il giorno, tra corsi in-house e aziendali, sono stanca da morire eppure a Dublino non sto male, ho una grande dote di adattabilità, ho amici carissimi irlandesi e di altri paesi, cerco sempre di vedere il meglio in qualunque situazione.

Dublino sporca? Non più di Milano, Roma e Napoli. Irlandesi beoni? Du' palle, storia vecchia, beccate chi non beve troppo, vi assicuro che esistono.
Io trovo gli irlandesi, più che cafoni arricchiti, gente che ha ancora vogia di divertirsi, gente che lavora ma vuole ancora una vita umana, e questo lo riscontro anche a Dublino, non sto parlando di un villaggio di pastori o del Donegal.

Degli irlandesi mi piace la loro rumorosità, anche se eccessiva a volte, sono vitali e gioiosi, e mi piace la loro a volte rudezza ma spontaneità nei rapporti.

Non saranno tutti così, ovvio, ma non è che io sia una marziana e gli altri dei terrestri, sono solo una che quando vive all'estero, vale a dire quasi sempre, accetta un luogo nel bene e nel male, senza lamentarmi troppo, che non serve. In fondo è una scelta mia restare, nonostante i problemi. Sennò perchè to per tornare a Dublino a breve? Chi mi obbliga? Guadagno meno che nei call centre, eppure sono felice, perchè faccio un lavoro che amo e che mi da gioia con i miei studenti che mi stimano.

Chi si lamenta troppo dell'Irlanda è perchè si aspettava forse il paese delle fate e degli elfi. Ragazzi la vita è dura comunque e dovunque, e se uno ha un buon lavoro e la salute, e va in crisi per una strada sporca e una sbronza di troppo degli irlandesi, della vita o ci ha capito ben poco o è di un viziato incredibile che si smonta di fronte alla prima stupida difficoltà.

O accettate il bene e il male di ogni cosa e di ogni posto, o tornate a casa, coccolati, vezzeggiati e disoccupati. Ma non crescerete mai così.

Saluti italo-irlandesi a tutti



[SM=x145499] [SM=x145499] [SM=x145499] [SM=x145499] [SM=x145499] [SM=x145499] [SM=x145499] [SM=x145499]
[SM=x145499] [SM=x145499] [SM=x145499] [SM=x145499] [SM=x145499] [SM=x145499] [SM=x145499] [SM=x145499]

PERFETTO!!!

Roberta
enyomckennitt
00martedì 5 luglio 2005 15:21
per dark icon
sei stata grande, non potevi dire nulla di + giusto...sono d'accordo con te su ogni punto[SM=g27811] [SM=x145479]
Rockmuse
00martedì 5 luglio 2005 16:28
E' naturale che lo spirito di adattamento è assolutamente necessario se si decide di andare a vivere all'estero o magari solo in un'altra città nel proprio paese ma questo non vuol dire che se ci sono dei lati negativi bisogna sminuirli a tutti i costi e far finta che non esistano.

A dublino ho potuto assistere a scene di discriminazioni così come avviene a Milano, questo non vuol dire che se la cosa è all'ordine del giorno ci dobbiamo abituare, non vuol dire che se le strade sono sporche e ci adattiamo allora dobbiamo far finta di niente se camminiamo in un porcile, insomma senza entrare troppo nel dettaglio (perchè credo che la lista sarebbe infinita) io penso che piangersi addosso non serve a nulla ma affrontare i problemi ci può far vivere meglio, allora se ci sono delle cose che non vanno e sono palesi perchè non parlarne??? Perchè non prendere spunto dagli sfoghi per affrontare argomenti utili per vivere meglio nella città che abbiamo scelto? Adattarsi va bene ma quando ti pigliano a calci nel culo senza alcun diritto allora penso valga la pena tirar fuori le palle e far valere i propri diritti anche se siamo in un paese straniero.

Usiamo le segnalazioni per parlare di questo, di quello che a Dublino non va per noi emigranti e che è palesamente ingiusto.

Non parlo delle cazzate come le cartacce per terra o l'ubriacone sdraiato a terra in centro alle 2 del pomeriggio che fa male solo a se stesso.

Ciao!
Dark Icon
00martedì 5 luglio 2005 16:49
Rockmuse, c'è modo e modo di affrontare le cose, e io personalmente detesto che si piange addosso e le polemiche sterili. Poche parole, fatti concreti è il mio motto.
Guarda, hai ragione in parte, perchè è ovvio che anch'io voglio vivere in un posto civile e pulito, e non mi abituo nè alla cafonaggine nè all'inciviltà della gente, ovunque mi trovi.

Ma appunto, dipende anche da noi come vanno le cose. Vivo a Dublino da pochi mesi: vedo cartacce in giro? Io le butto negli appositi cestini. Lattine vuote rotolanti nei bus? E io butto la mia nella buca apposita.
Vedo gente sgarbata? anche se mi girano da morire sfodero un sorriso da paraventa e ottengo ciò che voglio.
Capisci cosa voglio dire? quando sono in giro per il mondo mi ricordo ogni minuto che sono un'ospite e che come tale devo rendermi gradita e tentare di non puzzare dopo tre giorni come il pesce. Il che significa che io per prima devo rendermi disponibile a far si che gli altri mi accettino e capiscano le mie difficoltà.
Il mondo fa già tanto schifo che non voglio essere pure io un problema per chi mi da "asilo".

Per quanto mi riguarda, ribadisco che sono una comunissima mortale con pregi e difetti, eppure io di atti criminali, problemi a iosa non ne ho visti nè subiti qui a Dublino, che ti devo dire? quali sono sti calci in culo che si pigliano all'estero? Io ho vissuto anche in paesi difficili, nessuno mi ha dato calci in culo e quei poveri di spirito che hanno tentato di mancarmi di rispetto sono stati bellamente ignorati, il mio comportamento parla da sé, perchè il comportamento civile parte da me e parla più di mille parole vuote e inutili.

O ci mettiamo in testa che viviamo con altre persone che sono molto diverse da noi o davvero non ci resta che andare a vivere sugli alberi come alcuni santoni indiani. Ma è vivere quello? e la sfida dell'affrontare l'ignoto, il diverso, la paura dove la mettiamo?

Se Colombo, Magellano, Ulisse, avessero avuto paura dell'ignoto, del diverso e dei nuovi orizzonti che sarebbe il mondo adesso? Vivremmo ancora entro le Colonne d'Ercole?

Avere un momento no capita a tutti, ma lamentarsi di continuo senza aiutarsi a stare meglio in un luogo indica immaturità e nessuna voglia di essere parte attiva di quel posto.

Ci piace sempre vedere il meglio a casa nostra solo perchè è rassicurante, protettivo, il bozzolo perfetto, ma c'è un mondo là fuori che deve essere affrontato, non temuto. Ovunque ho vissuto, ho visto esseri umani come me, con i miei stessi sogni e problemi, debolezze e lati straordinari. Ora resta a chi ne ha voglia il vederli e apprezzarli o continuare a dire che se non fosse per un lavoro, tutto di quel posto farebbe schifo. Non è giusto, non è obiettivo, non è realistico, non è umano.
Ecco tutto.
Rockmuse
00martedì 5 luglio 2005 17:32
Dark Icon e io confermo che sono d'accordo con te sul principio che se si va all'estero bisogna adattarsi e non piangersi addosso, questi sono fondamenti di cui chi si accinge a lasciare il proprio stato o solo la propria città deve essere consapevole.
Su questo sono d'accordo con te.

Però io sto cercando di usare questo topic per parlare delle cose che non girano bene e dei calci in culo che uno può prendere in certe situazioni (ad esempio lavorative) ma che non sono limitate al luogo, cioè potrebbe succedere la stessa cosa ad un polacco che viene a lavorare a milano.

Non voglio parlare male degli irlandesi o nel caso specifico dei dublinesi, perchè alcuni comportamenti non sono dei dublinesi ma delle persone in generale.

Vorrei che qui si afforntassero le cose che non vanno della città che si cercasse di essere obbiettivi, certo senza piangersi addosso, ma che si avesse l'onestà di ammettere e di parlare di situazioni magari poco piacevoli che ci sono capitate a Dublino, fare in modo che queste segnalazioni siano d'aiuto per fare in modo che altri non prendano gli stessi calci nel culo... tutto qui.

Per questo dico che a volte leggere commenti negativi, anche scritti in modo 'aggressivo' può essere utile per rendersi conto che non sempre tutto è roseo e che magari si può dare una mano a quelle persone che fanno un pò più fatica a cavarsela... e purtroppo ci sono anche irlandesi che si approfittano di situazioni precarie in cui sono alcuni emigranti.

Io e la mia ragazza (polacca)personalmente ne abbiamo fatto esperienza.

Ciao
Tameko
00mercoledì 6 luglio 2005 23:05
Screttiu, il lavoro ho iniziato a cercarlo dall'Italia, ma l'ho trovato qui, e ti assicuro, e' stato molto difficile trovarlo.
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