Re:
Scritto da: Tameko 01/09/2006 15.54
Chiedo scusa, ma non sono riuscito a quotare quanto scritto da Mirko e i furetti, pertanto ho fatto il copia e incolla mettendo in corsivo le sue parole e facendole seguire da precisazioni che ritengo doverose.
potrei risponderti di chiedere ad un palestinese come si sente a vivere in un campo profughi dopo che quasi per duemila anni la sua famiglia ha vissuto in quella terra fino a che non sono arrivati degli stranieri che hanno iniziato a fare i padroni in casa sua.
Che ne dici?
Ancora con questa storia. C'e' questa leggenda dei palestinesi che vivevano felici e contenti in Palestina prima dell'arrivo degli ebrei.
Come gia' ho scritto questa e' fantastoria, la storia e' altra cosa. Gli ebrei hanno sempre vissuto in Giudea. All'epoca dei primi insediamenti sionisti, oltre a comunita' di ebrei c'erano nomadi beduini (nomadi, non proprietari terrieri!) e pochi gruppi di arabi. La stragrande maggioranza degli arabi immigro' successivamente, attratta dalla possibilita' di coltivare le terre che i coloni sionisti stavano bonificando e irrigando.
In ogni modo, all'epoca del conflitto del 1948, salvo alcune eccezioni gli arabi non furono cacciati da casa, ma se ne andarono di loro spontanea volonta', convinti in questo dai propri capi (esistono al riguardo articoli di giornali dell'epoca e tramissioni radiofoniche, nonche' testimonianze oculari).
Quindi, per favore smettiamola con la storiella dei buoni arabi cacciati dai cattivi nasi adunchi ebrei.
per quanto riguarda il mio primo commento e' gia' stato spiegato.
Noto che oltre a non riuscire a quotare non perdi nemmeno tempo a leggere i post.
Le vite umane in gioco non sono solo quelle di religione ebraica (tanto per la precisione buona parte degli ebrei che vivono in Israele sono ebrei in quanto convertiti secoli fa e non in quanto discendenti da persone provenienti anticamente da Israele, quindi per l'ennesima volta smettila di tirare fuori il razzismo).
Assolutamente falso. L'ebraismo non e' (a differenza di cristianesimo a islam) una religione che si affida al proselitismo. Al contrario, l'ebraismo e' una religione chiusa, e casi di conversione, seppur storicamente registrati, sono sempre stati piuttosto rari.
Non e' un caso quindi che recenti analisi genetiche abbiano mostrato una forte somiglianza tra gli ebrei e i popoli circostanti, a riconferma dell'origine semitica degli ebrei.
strano... io in rete ho trovato questo testo che invece fa riflettere proprio sul contrario.
La Terra d'Israele fu promessa ad Isacco da Dio . E' scritto nella Bibbia. Noi sionisti (sia cristiani che ebrei ) vediamo nella costituzione dello stato d'Israele una profezia che si realizza.
Usciamo dal mito, ed affrontiamo la realta'.
Questo mito ha tali falle e deficienze che e' davvero difficile trovare un punto d'inizio per iniziare a demolirlo. Innanzitutto, diciamo subito che tale argomentazione dovrebbe essere valida per i soli credenti, poiche' il non credente non puo' avallare la costituzione di uno stato sulla base di profezie bibliche, a meno che non si decida di avallare anche il "ritorno in massa" dei troiani (attuali turchi) a Roma per "riprendere possesso" della citta' che il mito ci dice sia stata da essi fondata.
Lasciamo dunque da parte per un attimo il mito e poniamo alcune domande basate sull'osservazione reale dei fatti:
Chi e' ebreo? Questa e' la domanda che maggiormente divide le comunita' di religione ebraica.
Gli ebrei di oggi hanno qualcosa in comune con coloro che abitarono per un certo periodo di tempo in Palestina?
Come si diventa ebrei?
Essere ebrei significa appartenere ad una determinata etnia?
Chiunque puo' diventare ebreo?
Se un miliardo di persone si convertissero all'ebraismo, la famigerata legge del Ritorno (una legge israeliana che garantisce automaticamente la cittadinanza israeliana sulla base della sola fede religiosa) si applicherebbe anche ad essi?
E se gli ebrei si convertissero ad un'altra religione, potrebbero ancora essere considerati "ebrei"? Dopotutto, se Hans Hertzl, il figlio di Theodor Herzl, pote' convertirsi al cristianesimo, e' possibile che ci siano stati o ci siano ebrei che fanno la stessa cosa, solo per restare in epoca recente.
Cosa dire, poi, degli ebrei semiti convertitisi ad altre religioni, sono ancora da considerarsi discendenti di Isacco? La storia del Vicino Oriente ci dice che molte tribu' ebraiche dell'Arabia, dello Yemen, della Palestina e dell'Iraq si convertirono, in secoli diversi, al Cristianesimo ed all'Islam. Questi possono diventare cittadini di Israele sulla base del proprio DNA, nonostante siano, da millenni, convertiti ad altre fedi?
Se i palestinesi si convertissero in massa all'ebraismo, questo porrebbe fine al conflitto? O, come e' piu' probabile, il governo israeliano dovrebbe essere forzato a chiarire la sua definizione di CHI E' EBREO?
Secondo un rapporto pubblicato dal quotidiano Ha'aretz nel marzo 2001, il 50% dei nuovi immigrati russi in Israele, arrivati nel corso degli anni '90, apparteneva a madri recentemente convertitesi al giudaismo o erano essi stessi neo-convertiti: ritenete che la profezia biblica colleghi anche loro ad Eretz Israel?
La legge sul Diritto al Ritorno si applica anche agli ebrei atei di madre ebrea? Se si', perche' questa legge non e' applicabile agli ebrei convertiti ad altre religioni?
La prima citta' ad essere restituita all'Autorita' Nazionale Palestinese fu Gerico: la prima citta', secondo la Bibbia, ad essere conquistata dagli israeliti durante la loro lotta con gli abitanti della Palestina, in epoca biblica. E' anche questo parte della profezia biblica?
La realta' e' molto piu' complessa: effettivamente, pochissimi dei sionisti che hanno occupato la Palestina nel 1948 possono dire di discendere dalle tribu' israelite di biblica memoria. Gli ebrei palestinesi, quelli che nei secoli e nei millenni sono vissuti in Palestina, amalgamandosi alla popolazione autoctona, sono, insieme ai palestinesi, i discendenti di quella stirpe antica. E la maggioranza di quegli ebrei semitici, nei secoli, si convertirono al cristianesimo, e poi all'Islam. E questa popolazione palestinese cosi' composita forma la spina dorsale dei discendenti di Abramo. Gli ebrei che emigrarono e si dispersero nel mondo duemila anni fa, in tale lasso di tempo, hanno subito un'evoluzione diversa, che fa di loro uomini e donne con nulla in comune, dal punto di vista genetico, con gli israeliti che si stanziarono in Palestina 2000 anni fa. Un ebreo newyorkese, non ha nulla in comune con un ebreo palestinese, eccetto la religione.
E ben lo ha stabilito una ricerca condotta nei laboratori di Tel Aviv sul DNA di un antico ebreo palestinese, il cui scheletro risaliva a 1500 anni fa: nessun gene in comune con un ebreo di oggi, molti geni in comune con un palestinese di oggi.
I palestinesi di oggi non sono che gli eredi di tutte le popolazioni che abitarono la Palestina per 5000 anni, compreso i discendenti del profeta Abramo. Gli ebrei che da duemila anni abitano tutti i paesi della terra formano una religione. Il sionismo politico e' altro ancora, cosi' come il mito della supremazia giudaica. E ben lo ha stabilito, in maniera poetica,
Israel Shamir, allorche' ha scritto:
"L'autoidentificazione degli ebrei con le tribu' di Israele e con gli eroi della Bibbia e' valida tanto quanto la storia di Roma fondata dal principe troiano Enea. Se i turchi moderni, che si definiscono "i discendenti di Troia" conquistassero Roma, facessero saltare in aria i capolavori barocchi del Borromini ed espellessero i suoi abitanti per ristabilire la legalita' di Enea, non farebbero altro che ripetere la follia dei sionisti. I palestinesi non sono gente oscura e misera. Essi hanno creato la stella di Ghassul, hanno scritto la Bibbia, costruito i templi di Gerusalemme e Garitzim, i palazzi di Gerico e Samaria, le chiese del Santo Sepolcro e della Nativita', le moschee di Haram ash-Sharif, i porti di Cesarea e di Akka, i castelli di Monfort e Belvoir. Hanno camminato con Gesu', sconfitto Napoleone e combattuto con coraggio a Karameh. Nelle loro vene scorre il sangue dei guerrieri egei, degli eroi di Davide, dei primi apostoli di Cristo e dei compagni del Profeta, dei cavalieri arabi, dei crociati normanni e dei capi turcomanni filtrato in una composizione unica. E cio' ha un senso, in quanto i palestinesi sono i veri discendenti degli israeliti biblici, del popolo indigeno che abbraccio' la fede di Cristo e di Maometto, e che rimase nella Terra Santa per sempre. Gli israeliani lo sanno. Nei laboratori genetici di Tel Aviv, le ricerche sul "DNA ebraico" hanno dato risultati che mettono quantomeno in dubbio la nostra pretesa ebraica di essere i discendenti degli israeliti. Come Riccardo III, abbiamo rubato il titolo e la corona, e, come Riccardo III, ci sentiamo in pericolo finche' i legittimi eredi sono ancora in vita. Questa e' la spiegazione psicologica del nostro inspiegabilmente crudele trattamento dei nativi palestinesi.".
Saluti
Mirko
[Modificato da mirko e i furetti 01/09/2006 18.03]