"Fermare Israele" ?

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Sean1
00giovedì 31 agosto 2006 12:05
Re: Re:
I robot della morte
Anche in Italia è radicata la «fabbrica del terrore» che ha prodotto i kamikaze di Londra
di Magdi Allam

Dovremmo essere tutti «in guerra contro i fascisti islamici». Non solo gli Stati Uniti, che hanno il coraggio di dichiararlo apertamente. Non solo la Gran Bretagna, che più di altri in Europa è stata infiltrata dal terrorismo di Al Qaeda. Perché la realtà che emerge dalla scoperta di un piano per far esplodere simultaneamente diversi aerei di compagnie americane, al fine di provocare «una strage di proporzioni inimmaginabili», conferma che questo terrorismo è a tal punto globalizzato da essere riuscito a trasformare l’insieme dell’Occidente in una fabbrica di kamikaze islamici. Erano cittadini britannici i quattro terroristi suicidi del 7 luglio 2005 e risultano essere cittadini britannici gli aspiranti terroristi suicidi della strage scongiurata.
Così come è in Occidente che hanno maturato la trasformazione da persone in «robot della morte» migliaia di combattenti islamici che, ormai da un ventennio, sono andati ad assolvere al precetto della «guerra santa» in Afghanistan, Bosnia, Kosovo, Cecenia, Kashmir, Algeria, Somalia, Yemen, Marocco, Tunisia, Egitto, Israele, Indonesia e Iraq. Ed è sempre in Occidente che si è completato il processo di adesione alla fede nel «martirio» islamico del gruppo dirigente degli attentatori dell’11 settembre di New York e Washington e gli autori dell’11 marzo di Madrid. Tramite un lavaggio di cervello identico a quello a cui sono stati sottoposti la ventina di giovani arrestati ieri a Londra e Birmingham, dopo la frequentazione di moschee gestite da predicatori d’odio e apologeti del terrore.
Il riferimento di Bush ai «fascisti islamici» è appropriato perché integra la sfera prettamente criminale del terrorismo con la sua dimensione ideologica. Sottintende che la radice del male è un’ideologia dell’odio che all’insegna dell’antiamericanismo e dell’antiebraismo, della condanna dell’Occidente e del rifiuto del diritto di Israele all’esistenza, ha scatenato una violenza planetaria. Ciò è per la precisione il fulcro del manifesto del «Fronte internazionale islamico per la guerra santa contro gli ebrei e i crociati», la sigla con cui Osama bin Laden nel giugno 1998 ha privatizzato e globalizzato il terrorismo. Così come è la sostanza degli statuti del movimento internazionale dei Fratelli Musulmani, di cui Hamas è espressione nei territori palestinesi, e dell’Hezbollah che in Libano attua la strategia impostagli dal regime nazi-islamico iraniano di Ahmadinejad con la complicità del regime tirannico siriano di Assad. Ed è proprio il Libano che si vorrebbe trasformare in un nuovo fronte di prima linea della guerra santa islamica contro Israele, a testimonianza della stretta compenetrazione ideologica tra gruppi estremisti con radici storiche e genesi politiche diverse.
La lezione di Londra e del Libano è che, da un lato, questo terrorismo è di natura aggressiva e non reattiva e, dall’altro, che ha una comune radice dell’odio presente anche in Italia. Continuano purtroppo a sbagliare coloro che immaginano che questo terrorismo sia una reazione all’occupazione israeliana e all’imperialismo americano. Che, pertanto, qualora nascesse uno Stato palestinese, anche se sottomesso al potere teocratico di Hamas, o qualora ci si ritirasse dall’Iraq e dall’Afghanistan, anche se dovessero essere conquistati dai tagliagola di Al Qaeda, allora l’Occidente sarebbe maggiormente al riparo dalla minaccia del terrorismo. Queste anime ingenue hanno eretto una cappa di mistificazione della realtà che, tra i suoi effetti più deleteri, ha sortito delle sentenze emesse dai tribunali italiani che legittimano e nobilitano i reclutatori nostrani di kamikaze quali «resistenti» e gli assassini dei soldati della forza multinazionale in Afghanistan, italiani compresi, quali «martiri». La realtà è che anche in Italia è radicata la «fabbrica del terrore» che haprodotto i kamikaze di Londra. Alimentata da una rete di moschee dove si predica la distruzione di Israele e si legittima il terrorismo palestinese, iracheno e afghano, gestite dall’Ucoii (Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia, affiliata ai Fratelli Musulmani), dall’organizzazione radicale marocchina «Giustizia e carità», dal movimento dei Tabligh (Predicazione) influente tra i pachistani. Eppure continuiamo a far finta di niente. Ci preoccupiamo di scongiurare l’attentato, che è la punta dell’iceberg, ma non ci vogliamo occupare dell’iceberg, che è la «fabbrica del terrore». Questo è il più grave errore in cui sono incorsi i nostri servizi segreti e gli apparati di sicurezza. Che, oltretutto, sono in seria difficoltà, con una credibilità internazionale messa indubbio dainchieste e incertezze politiche. Possiamo soltanto incrociare le dita, augurandoci che quanto è successo a Londra non accada mai in Italia.
11 agosto 2006

Sean1
00giovedì 31 agosto 2006 12:11
I diritti di Israele: una prova per l'Occidente
L'Unione europea non può legittimare le forze islamiche che promuovono una guerra per cancellarlo dalla carta geografica

Al di là delle differenti opinioni sulla nuova crisi in Medio Oriente, emerge che per gran parte del mondo il diritto di Israele all'esistenza è una variabile dipendente, non un principio inviolabile delle relazioni internazionali. Anche il nostro Occidente legittima pienamente non soltanto degli Stati che non hanno relazioni diplomatiche con Israele, ma si dicono pronti ad averle qualora sorgesse uno Stato palestinese, ma legittima anche quegli Stati e gruppi che hanno scatenato una guerra del terrore e predicano l'annientamento di Israele.
È una riflessione che s'impone quando da parte dei governi, dei parlamenti nazionali e dell'Unione Europea si deplora l'uso «eccessivo» della forza o la reazione «sproporzionata» di Israele, limitandosi a mettere a confronto un certo numero di israeliani uccisi contro un numero maggiore di vittime palestinesi e libanesi, l'impiego di aerei e lanciamissili contro kamikaze e razzi. Senza contestualizzare gli eventi bellici, citando en passant la volontà di distruggere Israele quasi si trattasse di uno dei tanti elementi della crisi. Finendo per mettere sullo stesso piano l'attentato terroristico sferrato da chi disconosce il diritto di Israele all'esistenza e la rappresaglia militare di chi difende il proprio diritto alla vita. E nella condanna indistinta della violenza e nell'appello generico alla pace, si finisce di fatto per legittimare il terrorismo. Occultandone la natura aggressiva, giustificandolo come «reazione» ai bombardamenti, nobilitandolo come «resistenza» all'occupazione. In questo clima saturo di disinformazione la realtà viene mistificata, i pregiudizi religiosi e ideologici verso Israele riesplodono con modalità diverse. Ebbene, una corretta informazione fa emergere come l'inizio della crisi sia stato l'attentato terroristico compiuto il 25 giugno scorso da un commando di Hamas, partito da Gaza non più occupata, che ha ucciso due soldati israeliani e rapito un terzo. Un'iniziativa che ha voluto sabotare la speranza della ripresa del negoziato, riaffiorata dopo il vertice tra il presidente palestinese Abu Mazen e il premier israeliano Olmert a Petra il 22 giugno, sotto gli auspici del re giordano Abdallah II. Un copione già visto quando nell'ottobre del 1993 Hamas scatenò per la prima volta i suoi kamikaze sugli autobus a Gerusalemme e Tel Aviv per sabotare il nascente processo di pace siglato il 13 settembre 1993 a Camp David tra Arafat e Rabin. Successivamente alla rappresaglia militare israeliana a Gaza, è scattata la seconda fase della crisi. L'8 luglio i terroristi dell'Hezbollah sono penetrati in territorio israeliano, partendo dal Libano meridionale che non è più occupato dal 2000, uccidendo otto soldati e sequestrandone due.
In questo caso si è trattato di un terrorismo su procura per scatenare un conflitto in Libano al fine di alleggerire la pressione della comunità internazionale nei confronti dell'Iran sulla questione del nucleare. Un copione simile a quello di Saddam, quando il 3 giugno 1982 commissionò a Abu Nidal l'uccisione dell'ambasciatore israeliano a Londra, Shlomo Argov, determinando la decisione israeliana di invadere il Libano il 6 giugno, al fine di distogliere l'attenzione dal massacro, con i gas chimici, di migliaia di soldati iraniani a un passo dalla presa di Bassora.
La legittimazione di Hamas, Hezbollah, Assad e Ahmadinejad viene accreditata sulla base del fatto che sono stati liberamente eletti dai rispettivi popoli. Ebbene, oggi è l'Occidente per primo, dal momento che è impegnato nella diffusione della democrazia nel mondo, a dover rispondere a un quesito fondamentale: può essere considerato democratico chi nega il diritto all'esistenza di Israele e pratica il terrorismo per distruggerlo? Ed è l'Occidente per primo, a circa 60 anni dall'Olocausto degli ebrei frutto del regime nazista andato anch'esso al potere democraticamente, a doversi pronunciare in modo inequivocabile sulla legittimità delle forze islamiche «democratiche» che stanno promuovendo una guerra volta a cancellare la patria degli ebrei dalla carta geografica.
Ecco perché dovrebbe essere proprio l'Occidente a prendere l'iniziativa di accreditare sul piano del diritto internazionale che il diritto di Israele all'esistenza è un principio inalienabile e un valore incontrovertibile che sostanzia la democrazia. Che, pertanto, predicare e operare per la distruzione di Israele è un crimine contro l'umanità e una negazione della democrazia, che non può prescindere dal riconoscimento del diritto alla vita e alla libertà di tutti.
Magdi Allam
19 luglio 2006

=Donegal=
00giovedì 31 agosto 2006 12:37
IRA, Sinn Fein ed Hezbollah
Io vedo enormi differenze tra Irlanda e MO.
E non è questione di maggioranza e opposizione.
SF e IRA non si sono mai dati l'obiettivo di distruggere un paese (nello specifico il Regno Unito), ma di riunificare l'Irlanda.
Hezbollah si pone come principale obiettivo di distruggere Israele.
SF e IRA sono movimenti irlandesi con obiettivi propri, non diretti da stati esteri, anche se ovviamente per ragioni "tattiche" l'IRA ha accettato aiuti esterni (Aska correggimi se sbaglio).
Hezbollah è un movimento che ha il braccio in Libano, ma la testa (e la cassa) in Iran e Siria, che persegue obiettivi dettati dalle esigente di questi ultimi due paesi, la scelta del momento per rapire gli israeliani (la tensione sul nucleare iraniano) ne è solo l'ultima dimostrazione in ordine di tempo.
Sean1
00giovedì 31 agosto 2006 12:41
la scelta del momento

Scritto da: =Donegal= 31/08/2006 12.37
Io vedo enormi differenze tra Irlanda e MO.
E non è questione di maggioranza e opposizione.
SF e IRA non si sono mai dati l'obiettivo di distruggere un paese (nello specifico il Regno Unito), ma di riunificare l'Irlanda.
Hezbollah si pone come principale obiettivo di distruggere Israele.
SF e IRA sono movimenti irlandesi con obiettivi propri, non diretti da stati esteri, anche se ovviamente per ragioni "tattiche" l'IRA ha accettato aiuti esterni (Aska correggimi se sbaglio).
Hezbollah è un movimento che ha il braccio in Libano, ma la testa (e la cassa) in Iran e Siria, che persegue obiettivi dettati dalle esigente di questi ultimi due paesi, la scelta del momento per rapire gli israeliani (la tensione sul nucleare iraniano) ne è solo l'ultima dimostrazione in ordine di tempo.



la scelta del momento :

l'inizio della crisi sia stato l'attentato terroristico compiuto il 25 giugno scorso da un commando di Hamas, partito da Gaza non più occupata, che ha ucciso due soldati israeliani e rapito un terzo. Un'iniziativa che ha voluto sabotare la speranza della ripresa del negoziato, riaffiorata dopo il vertice tra il presidente palestinese Abu Mazen e il premier israeliano Olmert a Petra il 22 giugno, sotto gli auspici del re giordano Abdallah II. Un copione già visto quando nell'ottobre del 1993 Hamas scatenò per la prima volta i suoi kamikaze sugli autobus a Gerusalemme e Tel Aviv per sabotare il nascente processo di pace siglato il 13 settembre 1993 a Camp David tra Arafat e Rabin. Successivamente alla rappresaglia militare israeliana a Gaza, è scattata la seconda fase della crisi. L'8 luglio i terroristi dell'Hezbollah sono penetrati in territorio israeliano, partendo dal Libano meridionale che non è più occupato dal 2000, uccidendo otto soldati e sequestrandone due.
In questo caso si è trattato di un terrorismo su procura per scatenare un conflitto in Libano al fine di alleggerire la pressione della comunità internazionale nei confronti dell'Iran sulla questione del nucleare. Un copione simile a quello di Saddam, quando il 3 giugno 1982 commissionò a Abu Nidal l'uccisione dell'ambasciatore israeliano a Londra, Shlomo Argov, determinando la decisione israeliana di invadere il Libano il 6 giugno, al fine di distogliere l'attenzione dal massacro, con i gas chimici, di migliaia di soldati iraniani a un passo dalla presa di Bassora.
askatasuna
00giovedì 31 agosto 2006 13:57
x donnie
Don, 'SF e IRA sono movimenti irlandesi con obiettivi propri, non diretti da stati esteri, anche se ovviamente per ragioni "tattiche" l'IRA ha accettato aiuti esterni (Aska correggimi se sbaglio).'

il colonnello sotto la tenda ospitava micky e slab non perche' gli stavano simpatici [SM=g27828]
rovescia. se ho un obiettivo, in questo caso gli anglo/americani, userei qualsiasi espediente, veicolo e persone (e lotte armate locali) per danneggiare il mio nemico.
con Lockerbie ha scoperto le chiappe ma qualcuno gliele ha continuate a coprirle.
forse gli stessi brits [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
in che mondo viviamo, non ci sono piu' le mezze stagioni [SM=g27828]

[Modificato da askatasuna 31/08/2006 13.58]

scottishflag
00giovedì 31 agosto 2006 14:59
Annan denuncia: Israele ha usato bombe a grappolo
Continua la missione diplomatica di Kofi Annan in Medio Oriente. Dalla Giordania, il segretario generale dell'Onu accusa: in Libano Israele ha usato bombe a grappolo. E chiede alle autorità le mappe per poter localizzare gli ordigni e proteggere i civili.

fonte: repubblica.it
=Donegal=
00giovedì 31 agosto 2006 15:25
Re: x donnie

Scritto da: askatasuna 31/08/2006 13.57
il colonnello sotto la tenda ospitava micky e slab non perche' gli stavano simpatici [SM=g27828]
rovescia. se ho un obiettivo, in questo caso gli anglo/americani, userei qualsiasi espediente, veicolo e persone (e lotte armate locali) per danneggiare il mio nemico.
con Lockerbie ha scoperto le chiappe ma qualcuno gliele ha continuate a coprirle.
forse gli stessi brits [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
in che mondo viviamo, non ci sono piu' le mezze stagioni [SM=g27828]

[Modificato da askatasuna
31/08/2006 13.58
]




Esatto, era quello che intendo dire io e mi riferivo proprio al libico... Avevano un comune nemico e quindi si sono dati una mano, tutto qui.

P.S. OT: Aska, mi traduci Micky, Slab e mi spieghi perchè che interessi avevano i brits a coprire i libici?
askatasuna
00giovedì 31 agosto 2006 15:28
Micheal McKevitt, General Quarter Master dei Provisionals per 15 anni fino al 1997 e Thomas 'Slab' Murphy, comandante della brigata del South Armagh. The sniper brigade.

[Modificato da askatasuna 31/08/2006 15.39]

jay.ren
00giovedì 31 agosto 2006 15:29
Re: Re: x donnie

Scritto da: =Donegal= 31/08/2006 15.25
Aska, mi traduci Micky, Slab e mi spieghi perchè che interessi avevano i brits a coprire i libici?



Vabbeh, lo sapevo pure io...

cmq aspettiamo la risposta di Aska [SM=g27829]

R
admin/moris
00giovedì 31 agosto 2006 16:15
Favoletta
Famme capì...

due irlandesi si stufano della pioggia e decidono di farsi un pò di campeggio sotto il sole del nordafrica. Un ricco colonnello (pure azionista juve : crimine per me gravissimo) propone loro di diventare addirittura animatori del suo villaggio turistico internazionale per guerriglieri e lì i nostri insegnano a tirare al piattello ad alcuni inesperti colleghi palestinesi. In cambio il colonnello regala agli ospiti pure della plastica (o del plastico, non ricordo bene) che forse è ancora nascosto in qualche torbiera, chi lo sa...

Nel frattempo, un aereo si schianta contro una nuvola... anzi, due, uno a Ustica e l'altro a Lockerbie, cosa su cui non sto facendo battute allegre ma sarcasmo duro, dal momento che ci lasciarono le penne più di 300 persone in tutto...

In entrambi gli episodi c'è di mezzo sia il colonnello che londra, assai incazzata col colonnello poichè lui, quando prese il potere, frego ai britannici alcune taniche di benzina BP. Ma anche il colonnello era incazzato con loro, poichè gli sequestrarono tutti i beni finanziari libici depositati nella City.

Quindi, ricapitoliamo... libico = protettore dei terroristi.

No, non è finita... sapevate che la Libia, nel lontano 1988 convinse l'Interpol a spiccare un mandato di consegna internazionale per un certo Osama Bin Laden, colpevole di avere fatto fuori due tedeschi a Smirne e di complottare assieme ad alcuni fondamentalisti islamici avversi a Gheddafi ? E che tale mandato venne bloccato dagli USA, poichè in Afghanistan quel birbone di Osama...


Tranquilli : è solo una favola.
In realtà non accadde nulla di quanto sopra. I buoni mica sono anche cattivi... stavo scherzando.


askatasuna
00giovedì 31 agosto 2006 16:21
Re: Favoletta

Scritto da: admin/moris 31/08/2006 16.15
Famme capì...

due irlandesi si stufano della pioggia e decidono di farsi un pò di campeggio sotto il sole del nordafrica. Un ricco colonnello (pure azionista juve : crimine per me gravissimo) propone loro di diventare addirittura animatori del suo villaggio turistico internazionale per guerriglieri e lì i nostri insegnano a tirare al piattello ad alcuni inesperti colleghi palestinesi. In cambio il colonnello regala agli ospiti pure della plastica (o del plastico, non ricordo bene) che forse è ancora nascosto in qualche torbiera, chi lo sa...

Nel frattempo, un aereo si schianta contro una nuvola... anzi, due, uno a Ustica e l'altro a Lockerbie, cosa su cui non sto facendo battute allegre ma sarcasmo duro, dal momento che ci lasciarono le penne più di 300 persone in tutto...

In entrambi gli episodi c'è di mezzo sia il colonnello che londra, assai incazzata col colonnello poichè lui, quando prese il potere, frego ai britannici alcune taniche di benzina BP. Ma anche il colonnello era incazzato con loro, poichè gli sequestrarono tutti i beni finanziari libici depositati nella City.

Quindi, ricapitoliamo... libico = protettore dei terroristi.

No, non è finita... sapevate che la Libia, nel lontano 1988 convinse l'Interpol a spiccare un mandato di consegna internazionale per un certo Osama Bin Laden, colpevole di avere fatto fuori due tedeschi a Smirne e di complottare assieme ad alcuni fondamentalisti islamici avversi a Gheddafi ? E che tale mandato venne bloccato dagli USA, poichè in Afghanistan quel birbone di Osama...


Tranquilli : è solo una favola.
In realtà non accadde nulla di quanto sopra. I buoni mica sono anche cattivi... stavo scherzando.






[SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]

il training del piattello e' stato fatto dagli istruttori raf. ma non li, in giordania e siria.
per il resto, a parte arrivare a conclusioni su chi siano i buoni e i cattivi - me ne batto le ciape da osservatore - sono piuttosto d'accordo con questa bella versione della favoletta [SM=g27828]

5 torbiere galleggianti. la sesta affondo' curiosamente dopo la sagra der vino a derry [SM=g27828]

aggiungo: mentre baader e soci hanno preso le private dalla brigata londinese della Price e Kelly [SM=g27828]
messo subito in pratica in svezia [SM=g27827]:

riaggiunta:
Meins, Meinhof, Baader e Raspe, dalle aspre bellezze rosse irlandesi impararono anche la tecnica dell'hunger-strike.
in effetti, ben prima di sands e compagni, fu proprio Holger Meins della Rote Armee Fraktion a lasciarsi morire di fame in cella nel novembre del 1974.
questo mentre marian era in forcefeeding a brixton

[Modificato da askatasuna 31/08/2006 16.52]

jay.ren
00giovedì 31 agosto 2006 16:55
Re:

Scritto da: askatasuna 31/08/2006 15.28
Micheal McKevitt



e che moglie [SM=g27828]

R
askatasuna
00giovedì 31 agosto 2006 17:18
Re: Re:

Scritto da: jay.ren 31/08/2006 16.55


e che moglie [SM=g27828]

R




gia' [SM=g27828]
soprattutto il fratello della moglie [SM=x145510]
jay.ren
00giovedì 31 agosto 2006 17:20
Re: Re: Re:

Scritto da: askatasuna 31/08/2006 17.18
fratello della moglie [SM=x145510]



R [SM=x145510]

aye, mo chara
scottishflag
00giovedì 31 agosto 2006 17:32
Molto bene.

Non ci si scanna più sull'eterna diatriba... Israel! Versus! Lebanooooon!!!!

Fight! [SM=x145493]

[SM=g27828]

[Modificato da scottishflag 31/08/2006 17.34]

Matteo, Berghem
00giovedì 31 agosto 2006 22:21
Re:

Scritto da: Inismeain 29/08/2006 22.03
Ah, no, forse no, che sei del partito di quel famoso ministro, che pare non abbia chiara la differenza tra le due cose.



Ma che c....o c'entra!!!
Inismeain
00giovedì 31 agosto 2006 23:13
Re:
Allora, scusate l'OT.
Tu hai scritto
Mai sentito parlare di autodifesa? Forse gli israeliani non sono tipi (giustamente) da farsi pestare i piedi.
E io ti ho risposto, facendo una domanda e dandomi una risposta (un po' alla Marzullo, se vogliamo). Ho dedotto che non sapessi la differenza tra autodifesa ed eccesso di legittima difesa. Per forza sembra che non c'entri un c****o, quoti le parti che ti interessano dei discorsi.


Scritto da: Inismeain 29/08/2006 22.03
Mai sentito parlare di eccesso di legittima difesa? Ah, no, forse no, che sei del partito di quel famoso ministro, che pare non abbia chiara la differenza tra le due cose.

Tameko
00venerdì 1 settembre 2006 15:54
Chiedo scusa, ma non sono riuscito a quotare quanto scritto da Mirko e i furetti, pertanto ho fatto il copia e incolla mettendo in corsivo le sue parole e facendole seguire da precisazioni che ritengo doverose.

potrei risponderti di chiedere ad un palestinese come si sente a vivere in un campo profughi dopo che quasi per duemila anni la sua famiglia ha vissuto in quella terra fino a che non sono arrivati degli stranieri che hanno iniziato a fare i padroni in casa sua.
Che ne dici?


Ancora con questa storia. C'e' questa leggenda dei palestinesi che vivevano felici e contenti in Palestina prima dell'arrivo degli ebrei.
Come gia' ho scritto questa e' fantastoria, la storia e' altra cosa. Gli ebrei hanno sempre vissuto in Giudea. All'epoca dei primi insediamenti sionisti, oltre a comunita' di ebrei c'erano nomadi beduini (nomadi, non proprietari terrieri!) e pochi gruppi di arabi. La stragrande maggioranza degli arabi immigro' successivamente, attratta dalla possibilita' di coltivare le terre che i coloni sionisti stavano bonificando e irrigando.
In ogni modo, all'epoca del conflitto del 1948, salvo alcune eccezioni gli arabi non furono cacciati da casa, ma se ne andarono di loro spontanea volonta', convinti in questo dai propri capi (esistono al riguardo articoli di giornali dell'epoca e tramissioni radiofoniche, nonche' testimonianze oculari).
Quindi, per favore smettiamola con la storiella dei buoni arabi cacciati dai cattivi nasi adunchi ebrei.

Le vite umane in gioco non sono solo quelle di religione ebraica (tanto per la precisione buona parte degli ebrei che vivono in Israele sono ebrei in quanto convertiti secoli fa e non in quanto discendenti da persone provenienti anticamente da Israele, quindi per l'ennesima volta smettila di tirare fuori il razzismo).

Assolutamente falso. L'ebraismo non e' (a differenza di cristianesimo a islam) una religione che si affida al proselitismo. Al contrario, l'ebraismo e' una religione chiusa, e casi di conversione, seppur storicamente registrati, sono sempre stati piuttosto rari.
Non e' un caso quindi che recenti analisi genetiche abbiano mostrato una forte somiglianza tra gli ebrei e i popoli circostanti, a riconferma dell'origine semitica degli ebrei.

Ultima cosa. Non ho mai sentito nessuno scaldarsi per il fatto che dopo la proclamazione dello Stato di Israele gli arabi hanno cacciato dalle loro terre 700mila ebrei circa.
In questo caso sono io a chiedere come si saranno sentite queste persone ad essere cacciate per vendetta dalle terre dove riesiedevano da migliaia di anni.
Inviterei infine a non fidarsi troppo del sito Electronic Intifada. Ricordate il fantomatico massacro al campo profughi di Jenin, quello dove sarebbero stati uccisi 500 palestinesi, mentre in seguito le organizzazioni umanitarie stabilirono che i morti erano solo 50, in gran parte terroristi armati???
Fu proprio quel sito "attendibile" a mettere per primo in circolo la bufala.
mirko e i furetti
00venerdì 1 settembre 2006 18:02
Re:

Scritto da: Tameko 01/09/2006 15.54
Chiedo scusa, ma non sono riuscito a quotare quanto scritto da Mirko e i furetti, pertanto ho fatto il copia e incolla mettendo in corsivo le sue parole e facendole seguire da precisazioni che ritengo doverose.

potrei risponderti di chiedere ad un palestinese come si sente a vivere in un campo profughi dopo che quasi per duemila anni la sua famiglia ha vissuto in quella terra fino a che non sono arrivati degli stranieri che hanno iniziato a fare i padroni in casa sua.
Che ne dici?


Ancora con questa storia. C'e' questa leggenda dei palestinesi che vivevano felici e contenti in Palestina prima dell'arrivo degli ebrei.
Come gia' ho scritto questa e' fantastoria, la storia e' altra cosa. Gli ebrei hanno sempre vissuto in Giudea. All'epoca dei primi insediamenti sionisti, oltre a comunita' di ebrei c'erano nomadi beduini (nomadi, non proprietari terrieri!) e pochi gruppi di arabi. La stragrande maggioranza degli arabi immigro' successivamente, attratta dalla possibilita' di coltivare le terre che i coloni sionisti stavano bonificando e irrigando.
In ogni modo, all'epoca del conflitto del 1948, salvo alcune eccezioni gli arabi non furono cacciati da casa, ma se ne andarono di loro spontanea volonta', convinti in questo dai propri capi (esistono al riguardo articoli di giornali dell'epoca e tramissioni radiofoniche, nonche' testimonianze oculari).
Quindi, per favore smettiamola con la storiella dei buoni arabi cacciati dai cattivi nasi adunchi ebrei.



per quanto riguarda il mio primo commento e' gia' stato spiegato.
Noto che oltre a non riuscire a quotare non perdi nemmeno tempo a leggere i post. [SM=g27823]



Le vite umane in gioco non sono solo quelle di religione ebraica (tanto per la precisione buona parte degli ebrei che vivono in Israele sono ebrei in quanto convertiti secoli fa e non in quanto discendenti da persone provenienti anticamente da Israele, quindi per l'ennesima volta smettila di tirare fuori il razzismo).

Assolutamente falso. L'ebraismo non e' (a differenza di cristianesimo a islam) una religione che si affida al proselitismo. Al contrario, l'ebraismo e' una religione chiusa, e casi di conversione, seppur storicamente registrati, sono sempre stati piuttosto rari.
Non e' un caso quindi che recenti analisi genetiche abbiano mostrato una forte somiglianza tra gli ebrei e i popoli circostanti, a riconferma dell'origine semitica degli ebrei.



strano... io in rete ho trovato questo testo che invece fa riflettere proprio sul contrario.

La Terra d'Israele fu promessa ad Isacco da Dio . E' scritto nella Bibbia. Noi sionisti (sia cristiani che ebrei ) vediamo nella costituzione dello stato d'Israele una profezia che si realizza.

Usciamo dal mito, ed affrontiamo la realta'.

Questo mito ha tali falle e deficienze che e' davvero difficile trovare un punto d'inizio per iniziare a demolirlo. Innanzitutto, diciamo subito che tale argomentazione dovrebbe essere valida per i soli credenti, poiche' il non credente non puo' avallare la costituzione di uno stato sulla base di profezie bibliche, a meno che non si decida di avallare anche il "ritorno in massa" dei troiani (attuali turchi) a Roma per "riprendere possesso" della citta' che il mito ci dice sia stata da essi fondata.
Lasciamo dunque da parte per un attimo il mito e poniamo alcune domande basate sull'osservazione reale dei fatti:

Chi e' ebreo? Questa e' la domanda che maggiormente divide le comunita' di religione ebraica.

Gli ebrei di oggi hanno qualcosa in comune con coloro che abitarono per un certo periodo di tempo in Palestina?

Come si diventa ebrei?

Essere ebrei significa appartenere ad una determinata etnia?

Chiunque puo' diventare ebreo?

Se un miliardo di persone si convertissero all'ebraismo, la famigerata legge del Ritorno (una legge israeliana che garantisce automaticamente la cittadinanza israeliana sulla base della sola fede religiosa) si applicherebbe anche ad essi?

E se gli ebrei si convertissero ad un'altra religione, potrebbero ancora essere considerati "ebrei"? Dopotutto, se Hans Hertzl, il figlio di Theodor Herzl, pote' convertirsi al cristianesimo, e' possibile che ci siano stati o ci siano ebrei che fanno la stessa cosa, solo per restare in epoca recente.

Cosa dire, poi, degli ebrei semiti convertitisi ad altre religioni, sono ancora da considerarsi discendenti di Isacco? La storia del Vicino Oriente ci dice che molte tribu' ebraiche dell'Arabia, dello Yemen, della Palestina e dell'Iraq si convertirono, in secoli diversi, al Cristianesimo ed all'Islam. Questi possono diventare cittadini di Israele sulla base del proprio DNA, nonostante siano, da millenni, convertiti ad altre fedi?

Se i palestinesi si convertissero in massa all'ebraismo, questo porrebbe fine al conflitto? O, come e' piu' probabile, il governo israeliano dovrebbe essere forzato a chiarire la sua definizione di CHI E' EBREO?

Secondo un rapporto pubblicato dal quotidiano Ha'aretz nel marzo 2001, il 50% dei nuovi immigrati russi in Israele, arrivati nel corso degli anni '90, apparteneva a madri recentemente convertitesi al giudaismo o erano essi stessi neo-convertiti: ritenete che la profezia biblica colleghi anche loro ad Eretz Israel?

La legge sul Diritto al Ritorno si applica anche agli ebrei atei di madre ebrea? Se si', perche' questa legge non e' applicabile agli ebrei convertiti ad altre religioni?

La prima citta' ad essere restituita all'Autorita' Nazionale Palestinese fu Gerico: la prima citta', secondo la Bibbia, ad essere conquistata dagli israeliti durante la loro lotta con gli abitanti della Palestina, in epoca biblica. E' anche questo parte della profezia biblica?

La realta' e' molto piu' complessa: effettivamente, pochissimi dei sionisti che hanno occupato la Palestina nel 1948 possono dire di discendere dalle tribu' israelite di biblica memoria. Gli ebrei palestinesi, quelli che nei secoli e nei millenni sono vissuti in Palestina, amalgamandosi alla popolazione autoctona, sono, insieme ai palestinesi, i discendenti di quella stirpe antica. E la maggioranza di quegli ebrei semitici, nei secoli, si convertirono al cristianesimo, e poi all'Islam. E questa popolazione palestinese cosi' composita forma la spina dorsale dei discendenti di Abramo. Gli ebrei che emigrarono e si dispersero nel mondo duemila anni fa, in tale lasso di tempo, hanno subito un'evoluzione diversa, che fa di loro uomini e donne con nulla in comune, dal punto di vista genetico, con gli israeliti che si stanziarono in Palestina 2000 anni fa. Un ebreo newyorkese, non ha nulla in comune con un ebreo palestinese, eccetto la religione. E ben lo ha stabilito una ricerca condotta nei laboratori di Tel Aviv sul DNA di un antico ebreo palestinese, il cui scheletro risaliva a 1500 anni fa: nessun gene in comune con un ebreo di oggi, molti geni in comune con un palestinese di oggi.

I palestinesi di oggi non sono che gli eredi di tutte le popolazioni che abitarono la Palestina per 5000 anni, compreso i discendenti del profeta Abramo. Gli ebrei che da duemila anni abitano tutti i paesi della terra formano una religione. Il sionismo politico e' altro ancora, cosi' come il mito della supremazia giudaica. E ben lo ha stabilito, in maniera poetica, Israel Shamir, allorche' ha scritto:

"L'autoidentificazione degli ebrei con le tribu' di Israele e con gli eroi della Bibbia e' valida tanto quanto la storia di Roma fondata dal principe troiano Enea. Se i turchi moderni, che si definiscono "i discendenti di Troia" conquistassero Roma, facessero saltare in aria i capolavori barocchi del Borromini ed espellessero i suoi abitanti per ristabilire la legalita' di Enea, non farebbero altro che ripetere la follia dei sionisti. I palestinesi non sono gente oscura e misera. Essi hanno creato la stella di Ghassul, hanno scritto la Bibbia, costruito i templi di Gerusalemme e Garitzim, i palazzi di Gerico e Samaria, le chiese del Santo Sepolcro e della Nativita', le moschee di Haram ash-Sharif, i porti di Cesarea e di Akka, i castelli di Monfort e Belvoir. Hanno camminato con Gesu', sconfitto Napoleone e combattuto con coraggio a Karameh. Nelle loro vene scorre il sangue dei guerrieri egei, degli eroi di Davide, dei primi apostoli di Cristo e dei compagni del Profeta, dei cavalieri arabi, dei crociati normanni e dei capi turcomanni filtrato in una composizione unica. E cio' ha un senso, in quanto i palestinesi sono i veri discendenti degli israeliti biblici, del popolo indigeno che abbraccio' la fede di Cristo e di Maometto, e che rimase nella Terra Santa per sempre. Gli israeliani lo sanno. Nei laboratori genetici di Tel Aviv, le ricerche sul "DNA ebraico" hanno dato risultati che mettono quantomeno in dubbio la nostra pretesa ebraica di essere i discendenti degli israeliti. Come Riccardo III, abbiamo rubato il titolo e la corona, e, come Riccardo III, ci sentiamo in pericolo finche' i legittimi eredi sono ancora in vita. Questa e' la spiegazione psicologica del nostro inspiegabilmente crudele trattamento dei nativi palestinesi.".

Saluti
Mirko

[Modificato da mirko e i furetti 01/09/2006 18.03]

Aldebrand
00sabato 2 settembre 2006 06:11
Re: Re:

Scritto da: mirko e i furetti 01/09/2006 18.02

Scritto da: Tameko 01/09/2006 15.54
Chiedo scusa, ma non sono riuscito a quotare quanto scritto da Mirko e i furetti, pertanto ho fatto il copia e incolla mettendo in corsivo le sue parole e facendole seguire da precisazioni che ritengo doverose.

potrei risponderti di chiedere ad un palestinese come si sente a vivere in un campo profughi dopo che quasi per duemila anni la sua famiglia ha vissuto in quella terra fino a che non sono arrivati degli stranieri che hanno iniziato a fare i padroni in casa sua.
Che ne dici?


Ancora con questa storia. C'e' questa leggenda dei palestinesi che vivevano felici e contenti in Palestina prima dell'arrivo degli ebrei.
Come gia' ho scritto questa e' fantastoria, la storia e' altra cosa. Gli ebrei hanno sempre vissuto in Giudea. All'epoca dei primi insediamenti sionisti, oltre a comunita' di ebrei c'erano nomadi beduini (nomadi, non proprietari terrieri!) e pochi gruppi di arabi. La stragrande maggioranza degli arabi immigro' successivamente, attratta dalla possibilita' di coltivare le terre che i coloni sionisti stavano bonificando e irrigando.
In ogni modo, all'epoca del conflitto del 1948, salvo alcune eccezioni gli arabi non furono cacciati da casa, ma se ne andarono di loro spontanea volonta', convinti in questo dai propri capi (esistono al riguardo articoli di giornali dell'epoca e tramissioni radiofoniche, nonche' testimonianze oculari).
Quindi, per favore smettiamola con la storiella dei buoni arabi cacciati dai cattivi nasi adunchi ebrei.



per quanto riguarda il mio primo commento e' gia' stato spiegato.
Noto che oltre a non riuscire a quotare non perdi nemmeno tempo a leggere i post. [SM=g27823]



Le vite umane in gioco non sono solo quelle di religione ebraica (tanto per la precisione buona parte degli ebrei che vivono in Israele sono ebrei in quanto convertiti secoli fa e non in quanto discendenti da persone provenienti anticamente da Israele, quindi per l'ennesima volta smettila di tirare fuori il razzismo).

Assolutamente falso. L'ebraismo non e' (a differenza di cristianesimo a islam) una religione che si affida al proselitismo. Al contrario, l'ebraismo e' una religione chiusa, e casi di conversione, seppur storicamente registrati, sono sempre stati piuttosto rari.
Non e' un caso quindi che recenti analisi genetiche abbiano mostrato una forte somiglianza tra gli ebrei e i popoli circostanti, a riconferma dell'origine semitica degli ebrei.



strano... io in rete ho trovato questo testo che invece fa riflettere proprio sul contrario.

La Terra d'Israele fu promessa ad Isacco da Dio . E' scritto nella Bibbia. Noi sionisti (sia cristiani che ebrei ) vediamo nella costituzione dello stato d'Israele una profezia che si realizza.

Usciamo dal mito, ed affrontiamo la realta'.

Questo mito ha tali falle e deficienze che e' davvero difficile trovare un punto d'inizio per iniziare a demolirlo. Innanzitutto, diciamo subito che tale argomentazione dovrebbe essere valida per i soli credenti, poiche' il non credente non puo' avallare la costituzione di uno stato sulla base di profezie bibliche, a meno che non si decida di avallare anche il "ritorno in massa" dei troiani (attuali turchi) a Roma per "riprendere possesso" della citta' che il mito ci dice sia stata da essi fondata.
Lasciamo dunque da parte per un attimo il mito e poniamo alcune domande basate sull'osservazione reale dei fatti:

Chi e' ebreo? Questa e' la domanda che maggiormente divide le comunita' di religione ebraica.

Gli ebrei di oggi hanno qualcosa in comune con coloro che abitarono per un certo periodo di tempo in Palestina?

Come si diventa ebrei?

Essere ebrei significa appartenere ad una determinata etnia?

Chiunque puo' diventare ebreo?

Se un miliardo di persone si convertissero all'ebraismo, la famigerata legge del Ritorno (una legge israeliana che garantisce automaticamente la cittadinanza israeliana sulla base della sola fede religiosa) si applicherebbe anche ad essi?

E se gli ebrei si convertissero ad un'altra religione, potrebbero ancora essere considerati "ebrei"? Dopotutto, se Hans Hertzl, il figlio di Theodor Herzl, pote' convertirsi al cristianesimo, e' possibile che ci siano stati o ci siano ebrei che fanno la stessa cosa, solo per restare in epoca recente.

Cosa dire, poi, degli ebrei semiti convertitisi ad altre religioni, sono ancora da considerarsi discendenti di Isacco? La storia del Vicino Oriente ci dice che molte tribu' ebraiche dell'Arabia, dello Yemen, della Palestina e dell'Iraq si convertirono, in secoli diversi, al Cristianesimo ed all'Islam. Questi possono diventare cittadini di Israele sulla base del proprio DNA, nonostante siano, da millenni, convertiti ad altre fedi?

Se i palestinesi si convertissero in massa all'ebraismo, questo porrebbe fine al conflitto? O, come e' piu' probabile, il governo israeliano dovrebbe essere forzato a chiarire la sua definizione di CHI E' EBREO?

Secondo un rapporto pubblicato dal quotidiano Ha'aretz nel marzo 2001, il 50% dei nuovi immigrati russi in Israele, arrivati nel corso degli anni '90, apparteneva a madri recentemente convertitesi al giudaismo o erano essi stessi neo-convertiti: ritenete che la profezia biblica colleghi anche loro ad Eretz Israel?

La legge sul Diritto al Ritorno si applica anche agli ebrei atei di madre ebrea? Se si', perche' questa legge non e' applicabile agli ebrei convertiti ad altre religioni?

La prima citta' ad essere restituita all'Autorita' Nazionale Palestinese fu Gerico: la prima citta', secondo la Bibbia, ad essere conquistata dagli israeliti durante la loro lotta con gli abitanti della Palestina, in epoca biblica. E' anche questo parte della profezia biblica?

La realta' e' molto piu' complessa: effettivamente, pochissimi dei sionisti che hanno occupato la Palestina nel 1948 possono dire di discendere dalle tribu' israelite di biblica memoria. Gli ebrei palestinesi, quelli che nei secoli e nei millenni sono vissuti in Palestina, amalgamandosi alla popolazione autoctona, sono, insieme ai palestinesi, i discendenti di quella stirpe antica. E la maggioranza di quegli ebrei semitici, nei secoli, si convertirono al cristianesimo, e poi all'Islam. E questa popolazione palestinese cosi' composita forma la spina dorsale dei discendenti di Abramo. Gli ebrei che emigrarono e si dispersero nel mondo duemila anni fa, in tale lasso di tempo, hanno subito un'evoluzione diversa, che fa di loro uomini e donne con nulla in comune, dal punto di vista genetico, con gli israeliti che si stanziarono in Palestina 2000 anni fa. Un ebreo newyorkese, non ha nulla in comune con un ebreo palestinese, eccetto la religione. E ben lo ha stabilito una ricerca condotta nei laboratori di Tel Aviv sul DNA di un antico ebreo palestinese, il cui scheletro risaliva a 1500 anni fa: nessun gene in comune con un ebreo di oggi, molti geni in comune con un palestinese di oggi.

I palestinesi di oggi non sono che gli eredi di tutte le popolazioni che abitarono la Palestina per 5000 anni, compreso i discendenti del profeta Abramo. Gli ebrei che da duemila anni abitano tutti i paesi della terra formano una religione. Il sionismo politico e' altro ancora, cosi' come il mito della supremazia giudaica. E ben lo ha stabilito, in maniera poetica, Israel Shamir, allorche' ha scritto:

"L'autoidentificazione degli ebrei con le tribu' di Israele e con gli eroi della Bibbia e' valida tanto quanto la storia di Roma fondata dal principe troiano Enea. Se i turchi moderni, che si definiscono "i discendenti di Troia" conquistassero Roma, facessero saltare in aria i capolavori barocchi del Borromini ed espellessero i suoi abitanti per ristabilire la legalita' di Enea, non farebbero altro che ripetere la follia dei sionisti. I palestinesi non sono gente oscura e misera. Essi hanno creato la stella di Ghassul, hanno scritto la Bibbia, costruito i templi di Gerusalemme e Garitzim, i palazzi di Gerico e Samaria, le chiese del Santo Sepolcro e della Nativita', le moschee di Haram ash-Sharif, i porti di Cesarea e di Akka, i castelli di Monfort e Belvoir. Hanno camminato con Gesu', sconfitto Napoleone e combattuto con coraggio a Karameh. Nelle loro vene scorre il sangue dei guerrieri egei, degli eroi di Davide, dei primi apostoli di Cristo e dei compagni del Profeta, dei cavalieri arabi, dei crociati normanni e dei capi turcomanni filtrato in una composizione unica. E cio' ha un senso, in quanto i palestinesi sono i veri discendenti degli israeliti biblici, del popolo indigeno che abbraccio' la fede di Cristo e di Maometto, e che rimase nella Terra Santa per sempre. Gli israeliani lo sanno. Nei laboratori genetici di Tel Aviv, le ricerche sul "DNA ebraico" hanno dato risultati che mettono quantomeno in dubbio la nostra pretesa ebraica di essere i discendenti degli israeliti. Come Riccardo III, abbiamo rubato il titolo e la corona, e, come Riccardo III, ci sentiamo in pericolo finche' i legittimi eredi sono ancora in vita. Questa e' la spiegazione psicologica del nostro inspiegabilmente crudele trattamento dei nativi palestinesi.".

Saluti
Mirko

[Modificato da mirko e i furetti 01/09/2006 18.03]





vedo che prendete a prestito articoli ma di cui non siete nemmeno a conoscenza di quello che c´e' scritto.....

confronto con un individuo (1) di 1500 anni fa?


suvvia non siate ridicoli.....


sarebbe meglio usare parole proprie ch prendere le prime fregnacce che trovate in rete, o quanto meno informatevi prima sui contenuti, altrimenti fate delle figure di merda....


[SM=x145489]
mirko e i furetti
00sabato 2 settembre 2006 11:32
Re: Re: Re:

Scritto da: Aldebrand 02/09/2006 6.11
vedo che prendete a prestito articoli ma di cui non siete nemmeno a conoscenza di quello che c´e' scritto.....

confronto con un individuo (1) di 1500 anni fa?


suvvia non siate ridicoli.....


sarebbe meglio usare parole proprie ch prendere le prime fregnacce che trovate in rete, o quanto meno informatevi prima sui contenuti, altrimenti fate delle figure di merda....


[SM=x145489]



Vedo che non sei a conoscenza del fatto che per l'esame del DNA basta prenderne da un individuo e confrontarlo con quello di altri.

Prima di accusare gli altri di fare figure di merda cerca di farti una cultura e soprattutto evita di finirci tu nella merda. [SM=g27811]

Saluti
Mirko
Earendil78
00sabato 2 settembre 2006 11:40
Re: Re:

Scritto da: mirko e i furetti 01/09/2006 18.02
E ben lo ha stabilito una ricerca condotta nei laboratori di Tel Aviv sul DNA di un antico ebreo palestinese, il cui scheletro risaliva a 1500 anni fa: nessun gene in comune con un ebreo di oggi, molti geni in comune con un palestinese di oggi.



Mah... questa mi sembra una fregnaccia.
Questa frase messa li non dice e non prova proprio niente.
Nessun gene in comune con un ebreo di oggi? Gia questo ti fa capire la serieta' dell'articolo [SM=g27820]:
Earendil78
00sabato 2 settembre 2006 11:42
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: mirko e i furetti 02/09/2006 11.32


Vedo che non sei a conoscenza del fatto che per l'esame del DNA basta prenderne da un individuo e confrontarlo con quello di altri.




si ma il fatto che sia diverso da un UNICO individuo non prova che sia diverso dal resto della popolazione.
scottishflag
00sabato 2 settembre 2006 14:11
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Earendil78 02/09/2006 11.42


si ma il fatto che sia diverso da un UNICO individuo non prova che sia diverso dal resto della popolazione.



Mirko ti avverto che la Dottoressa è a conoscenza del tema in questione. [SM=g27828]
Matteo, Berghem
00sabato 2 settembre 2006 15:42
Re: Re:

Scritto da: Inismeain 31/08/2006 23.13
Allora, scusate l'OT.
Tu hai scritto
Mai sentito parlare di autodifesa? Forse gli israeliani non sono tipi (giustamente) da farsi pestare i piedi.
E io ti ho risposto, facendo una domanda e dandomi una risposta (un po' alla Marzullo, se vogliamo). Ho dedotto che non sapessi la differenza tra autodifesa ed eccesso di legittima difesa. Per forza sembra che non c'entri un c****o, quoti le parti che ti interessano dei discorsi.




Ripeto, cosa c'entra la Lega !!!!!!!!!!!!!!!!!!
Earendil78
00sabato 2 settembre 2006 16:11
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: scottishflag 02/09/2006 14.11
Mirko ti avverto che la Dottoressa è a conoscenza del tema in questione. [SM=g27828]



si, ho un po' presente [SM=g27828]
comunque non sono dottoressa [SM=g27819]
scottishflag
00sabato 2 settembre 2006 16:16
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Earendil78 02/09/2006 16.11


si, ho un po' presente [SM=g27828]
comunque non sono dottoressa [SM=g27819]



Professoressa? [SM=x145513] [SM=g27822]
Earendil78
00sabato 2 settembre 2006 16:21
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: scottishflag 02/09/2006 16.16


Professoressa? [SM=x145513] [SM=g27822]



sua maesta' va bene [SM=x145517]
scottishflag
00sabato 2 settembre 2006 16:28
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Earendil78 02/09/2006 16.21


sua maesta' va bene [SM=x145517]



L'ho sempre pensato che tu fossi un buon partito! [SM=g27828]
mirko e i furetti
00sabato 2 settembre 2006 17:46
Re: Re: Re:

Scritto da: Earendil78 02/09/2006 11.40


Mah... questa mi sembra una fregnaccia.
Questa frase messa li non dice e non prova proprio niente.
Nessun gene in comune con un ebreo di oggi? Gia questo ti fa capire la serieta' dell'articolo [SM=g27820]:



si in effetti... quel "nessun gene" mi era sfuggito... probabilmente chi ha scritto la frase non sapeva di cosa parlava e chi l'ha riportata (IO) non letto attentamente.
Chiedo venia.

Saluti
Mirko e i furetti
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