"Fermare Israele" ?

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jay.ren
00lunedì 31 luglio 2006 09:11


Altre immagini "scartate" dalle agenzie internazionali, sul conflitto tra LIbano ed Israele:

• A shoot in pictures >>

inoltre ecco le

• NewsFlashes, 30 luglio 2006 >>
trollino63
00lunedì 31 luglio 2006 09:52
Foto degli effetti delle armi proibite usate dall'esercito israeliano

Tsahal si comporta come un esercito di assassini legalizzati, vorrei capire dov'è il discrimine che li separa dai terroristi; a parte la forza delle armi entrambi sparano sui civili, entrambi mirano a terrorizzare l'altro... e noi assassini con loro, visto il patto di ricerca e sviluppo che lega i nostri eserciti e le nostre industrie belliche. Quelle fanno sempre festa.
trollino63
00martedì 1 agosto 2006 13:36
Intervista a Jihad Samhat, operatore delle Nazioni Unite (fonte: peacereporter.net)
Libano - 31.7.2006
Un mare di odio
Il massacro di Qana, la rabbia per le vittime e l'impotenza verso le menzogne


Intervista a Jihad Samhat, operatore delle Nazioni Unite a Tiro, nel sud del Libano.

"Provo una tristezza più profonda che mai. Ieri è stato di gran lunga il giorno peggiore dall’inizio di questa guerra. Mi solo alzato la mattina per ascoltare le notizie dell’ennesimo massacro, a Qana, un villaggio a sud di Tiro. È stato un po’ come un deja vù. Solo dieci anni fa, nel 1996, Qana fu teatro di un grave massacro avvenuto all’interno della base dei peacekeepers delle Nazioni Unite, in cui furono uccisi oltre centocinquanta civili. Un ricordo molto vivo nelle memorie di noi tutti. Oggi, di nuovo, la macchina del terrore di Israele ha spinto nel silenzio eterno dozzine di civili. Sono distrutto dal numero di bambini che ho contato mentre venivano rimossi dalle macerie di quello che era un rifugio per civili. Con i miei occhi ho osservato i cadaveri di ventisei bambini, per non parlare delle vittime tra le donne e le persone anziane. Non ne potevo più del conteggio, volevo solo urlare."

Lei dice che era un rifugio di civili. Israele sostiene invece che da quel palazzo partivano i razzi di Hezbollah...
"Fin dall’inizio di questo conflitto i droni, gli aerei spia senza pilota, hanno sorvolato ininterrottamente le nostre teste alla ricerca di obiettivi per i missili e l’artiglieria israeliana. Non sarebbe logico che questi ‘occhi in cielo’ siano in grado di distinguere tra civili o bambini e combattenti della guerriglia? Perché è successo? Forse perché il pilota dell’elicottero che ha distrutto il rifugio e le vite che custodiva non ha un cuore? Credo di no. I militari israeliani sono dei robot senza emozioni degne di esseri umani? Questo potrebbe anche essere possibile. I capi dell’esercito israeliano sapevano bene che quell’edificio era un rifugio per civili! Quelle persone erano rimaste strette e rannicchiate per sedici giorni, con lenzuola bianche esposte, a sottolineate la loro innocenza. Cos’è questo se non un omicidio a sangue freddo?"

Gli israeliani parlano di diritto all'autodifesa.
"Forse gli israeliani non la vedono allo stesso modo, dopo tutto i loro bambini hanno scritto messaggi d’amore sulle bombe da spedire ai loro coetanei arabi. Forse lo fanno perché si considerano il ‘popolo eletto da Dio’. Ma questo dà loro il diritto di uccidere? Tutto questo mi fa pensare: come è possibile che il governo più razzista del mondo possa essere sostenuto ciecamente dall’occidente e dagli Stati Uniti, che fanno un gran parlare di diritti umani e uguaglianza? L’occidente e gli Stati Uniti non si ricordano i discorsi dell’ex ministro della Difesa Moshe Dayan, quando diceva ai suoi colleghi del parlamento che “Noi dovremmo dire ai palestinesi che non abbiamo soluzioni per loro. Che dovranno vivere come cani e chi se ne vuole andare se ne vada”. Non è razzismo questo? Se non lo è, allora il razzismo non so che sia".

Ha fiducia nella mediazione delle nazioni occidentali?
"Che cosa è venuta a fare in Libano la ‘profondamente preoccupata’ Condoleezza Rice settimana scorsa? Il presidente di guerra Gorge W. e la sua marionetta Tony Blair credono davvero di proteggere la popolazione statunitense e britannica, avvallando e sponsorizzando tutta questa serie di morti nel nome della ‘guerra contro il terrore ’? O stanno invece ponendo le pietre angolari perché nuove cellule del terrore possano emergere dal mare di odio verso l’occidente e i suoi alleati?"
trollino63
00martedì 1 agosto 2006 13:46
Il blog di un vignettista libanese
Cliccare qui per il sito!





2000 years ago, in qana, jesus transformed water into wine.

today, in qana, the israeli air force transformed kids into ashes.

today, in beirut, i am not able to transform this page into a drawing.

[Modificato da trollino63 01/08/2006 13.47]

cliomedia
00martedì 1 agosto 2006 14:45
Carissimi,
manco un po' dal forum per via del lavoro e della mia intensa vita mondana.
Non vi dico con quale preoccupazione vedo le cose dal Marocco, un paese che vuole essere arabo e musulmano, nella sua costituzione, ma non lo è affatto per via della presenza di tanti gruppi etnici non arabi e per la presenza ora smilza di una antica comunità ebraica. Infatti quando da noi c'era l'Inquisizione e dall'altra sponda del Mediterraneo l'età d'oro dell'Islam con filosofi, astronomi e matematici, gli ebrei si erano rifugiati nei paesi islamici per sfuggire alle persecuzioni. Sembra incredibile ma è così. Il primo congresso sionista, ben diverso negli obiettivi dal sionismo di Eretz Israel che conosciamo oggi, si svolto a Tangeri all'inizio del Novecento.

Ogni musulmano vede la cosa in maniera personale, come un attacco alla propria religione e al proprio popollo, per questo la cosa è ancora più preoccupante.
E' da giorni che medito su cosa fare. Io ho lavorato come volontaria in Israele e ora mi occupo di cooperazione per lo sviluppo del Marocco. Mi sento di essere in una posizione abbastanza equilibrata.
Mi fa rabbia il fatto che tutti se la prendano con gli USA. E' troppo facile. O con le Nazioni Unite: le nostre sedi sono state attaccate e Kofi Annan si è esposto come mai prima nella storia dei segretari generali delle NU.
cliomedia
00martedì 1 agosto 2006 14:56
Proposta
In questi giorni ne ho parlato con un mio collega che è bianco e sudafricano, anche lui sconvolto per la situazione in Libano.
Mi ha fatto notare che negli anni dell'apartheid il Sud Africa era stato isolato dal resto del mondo: solo la Gran Bretagna della Tatcher e gli USA di Bush padre avevano rapporti commerciali con il paese. I sudafricani non potevano avere il visto d'ingresso per tutti i paesi salvo Israele (il binomio diamanti/armi vi dice nulla?), Cile ed un altro paese che ho dimenticato. C'era una campagna mondiale contro di loro, ovviamente con alcune eccezioni, la sig.ra Mitterand si prodigava nelle serate di beneficienza e di sensibilizzazione mentre il marito, il presidente Mitterand di nascosto faceva tutt'altro.
La cosa ha funzionato!

Anche lui è d'accordo con me nel dire che incolpare gli Usa è troppo facile. Se tutti gli altri, stati arabi compresi si impegnassero a boicottare i prodotti israeliani, a non concedere i visti, a interrompere le relazioni commerciali, credete che questo non avrebbe ripercussioni sulla situazione attuale? e stendiamo un velo, anzi una trapunta pietosa su come si sono comportati i tanto solidali paesi arabi verso il popolo palestinese, per non parlare dell'arabia saudita, sul quale non mi pronuncio, direi solo parolacce.

Io la butto lì. Ditemi che ne pensate.
Io boicotto i prodotti israeliani e americani da anni.
trollino63
00martedì 1 agosto 2006 15:02
Penso, da credente, cristiano ma di origine ebraica, e con tanti amici musulmani, parecchi in Libano purtroppo... che oltre che pregare l'unico Dio perchè susciti operatori di pace, oltre che impegnarsi a cercare di fare una informazione puntuale ed il più corretta possibile non ci sia molto altro da fare. La situazione mediorientale è incancrentia a tal punto che è sempre più difficile salvare questa o quella gamba...
Le responsabilità sono da tutte le parti, ma quelle dei paesi ricchi sono le più evidenti e mi sembra normale che tutti se la prendano soprattutto con gli USA, visto che impediscano qualsiasi azione nei confronti di Israele che vada oltre la semplice riprovazione.
Le responsabilità sono anche del governo italiano, di questo come dei precedenti, per gli accordi di ricerca militare e le forniture di armi principalmente ad Israele, ma anche a Siria, Iran, ecc... (pecunia non olet, dicevano i latini).
Le responsabilità dell'ONU purtroppo sono legate alla sua stessa struttura, che lo rende ostaggio dei contributi dei paesi più ricchi (USA in primis, che minacciano di non pagarli ad ogni piè sospinto) e della sua paralisi a causa dei veti incrociati. Sono vent'anni buoni che si discute di riforma del consiglio di sicurezza e non si conclude nulla. Finchè i paesi membri lasceranno l'Onu ostaggio delle loro divergenze di potere non si arriverà a soluzione, e nelle popolazioni che soffrono per l'incapacità della politica, meglio, della realpolitik di risolvere i loro problemi crescerà inevitabilmente anche l'ostilità verso le organizzazioni internazionali ufficiali.
trollino63
00martedì 1 agosto 2006 15:06
Re: Proposta

Scritto da: cliomedia 01/08/2006 14.56
Se tutti gli altri, stati arabi compresi si impegnassero a boicottare i prodotti israeliani, a non concedere i visti, a interrompere le relazioni commerciali, credete che questo non avrebbe ripercussioni sulla situazione attuale? e stendiamo un velo, anzi una trapunta pietosa su come si sono comportati i tanto solidali paesi arabi verso il popolo palestinese, per non parlare dell'arabia saudita, sul quale non mi pronuncio, direi solo parolacce.
Io la butto lì. Ditemi che ne pensate.
Io boicotto i prodotti israeliani e americani da anni.



Magari, ma, come ti scrivevo prima, gli ultimi accordi commerciali di Italia ed Israele, per rimanere a quello che so, sono di pochi mesi fa; e non ho sentito il nostro ministro degli Esteri, tanto prodigo di parole e di conferenze stampa, neppure nominare la parola 'ridiscussione' degli accordi commerciali, nemmeno di quelli 'militari'.
=Donegal=
00martedì 1 agosto 2006 15:43
Re: Proposta

Scritto da: cliomedia 01/08/2006 14.56

Anche lui è d'accordo con me nel dire che incolpare gli Usa è troppo facile. Se tutti gli altri, stati arabi compresi si impegnassero a boicottare i prodotti israeliani, a non concedere i visti, a interrompere le relazioni commerciali, credete che questo non avrebbe ripercussioni sulla situazione attuale? e stendiamo un velo, anzi una trapunta pietosa su come si sono comportati i tanto solidali paesi arabi verso il popolo palestinese, per non parlare dell'arabia saudita, sul quale non mi pronuncio, direi solo parolacce.

Io la butto lì. Ditemi che ne pensate.
Io boicotto i prodotti israeliani e americani da anni.



E se invece si boicottassero e si isolassero completamente tutti quelli che armano hezbollah e simili, che sono la vera causa della attuale situazione in medio oriente?
Non confondiamo la reazione sbagliata e spropositata di Israele con le colpe ben precise di alcuni suoi vicini quali la Siria e Iran, che da anni armano le milizie per scopi che non hanno nulla a che vedere con la Palestina, visto che agli arabi (anche se ad essere precisi l'Iran non è uno stato arabo) non è mai importato niente dei palestinesi, anzi li hanno massacrati e hanno loro impedito di crearsi uno stato. E allo stesso modo hanno trattato il Libano e libanesi.
Come mai le milizie di hezbollah come base per i loro attacchi usano il Libano e non la Siria? Non credo che sia per questioni solo logistiche...
Il supporto dei "fratelli arabi" alla causa palestinese è iniziato solo nel 1967 e si è rafforzato negli anni seguenti. Come mai? Perchè a seguito delle pesanti sconfitte militari subite hanno deciso di non sacrificare più i loro soldati e i loro popoli contro Israele, ma di usare (nel vero senso della parola) a tale scopo i palestinesi, anche se poi qualche stato ha deciso che un'accordo di pace sarebbe stata la cosa migliore.
Finchè ci saranno stati, o meglio regimi (Siria e Iran) che vogliono la distruzione di un altro stato (Israele), non esitando a sacrificare altri stati (il Libano e il teorico stato di Palestina), sarà veramente difficile la pace in medio Oriente...

[Modificato da =Donegal= 01/08/2006 15.59]

HXC-kekko
00martedì 1 agosto 2006 16:26
ed aggiungerei...
...la mia posizione è scettica e disillusa!
...la pace è un miraggio perchè chi detiene le redini del potere è troppo interessato a mantenere una situazione di crisi nel medio-oriente...avete presente quanto questo faccia alzare il prezzo del petrolio?...alle compagnie petrolifere non sono mai entrati così tanti soldi nelle tasche come adesso...
...guardiamo i super petrolieri russi di nuova generazione: hanno così tanti soldi che si sono messi a comprare giocatori di calcio a caso...a destra e a manca...c'hanno tanti di quei soldi da sputtanare che non sanno dove metterseli...
...intanto vicino a noi basta guardare compagnie energetiche come l'enel che, nel suo "piccolo", si ingrassa come non mai.

Crisi energetica e crisi nel medio oriente vanno di pari passo...e rendono talmente bene a chi sta ai vertici che quesi bei signori faranno di tutto perchè le cose restino come stanno!!
...è un bello schifo!!!
55achab
00martedì 1 agosto 2006 16:33
Re: ed aggiungerei...

Scritto da: HXC-kekko 01/08/2006 16.26
...la mia posizione è scettica e disillusa!
...la pace è un miraggio perchè chi detiene le redini del potere è troppo interessato a mantenere una situazione di crisi nel medio-oriente...avete presente quanto questo faccia alzare il prezzo del petrolio?...alle compagnie petrolifere non sono mai entrati così tanti soldi nelle tasche come adesso...
...guardiamo i super petrolieri russi di nuova generazione: hanno così tanti soldi che si sono messi a comprare giocatori di calcio a caso...a destra e a manca...c'hanno tanti di quei soldi da sputtanare che non sanno dove metterseli...
...intanto vicino a noi basta guardare compagnie energetiche come l'enel che, nel suo "piccolo", si ingrassa come non mai.

Crisi energetica e crisi nel medio oriente vanno di pari passo...e rendono talmente bene a chi sta ai vertici che quesi bei signori faranno di tutto perchè le cose restino come stanno!!
...è un bello schifo!!!




Quoto e aggiungo :
I signori delle armi dove li mettiamo?

Qualcuno mi sa o può dire il ceto sociale dei morti di ogni guerra?
Corcaigh
00martedì 1 agosto 2006 17:17
Re:

Scritto da: cliomedia 01/08/2006 14.45
O con le Nazioni Unite: le nostre sedi sono state attaccate e Kofi Annan si è esposto come mai prima nella storia dei segretari generali delle NU.



Qui hai ragione. Kofi Annan si è incazzato pubblicamente in un modo senza precedenti per l'attacco su Qana. Oltretutto è un uomo che ammiro enormemente a livello personale. L'ONU in questa situazione sta facendo quel che può. Ieri guardavo gli strazianti reportage da Channel 4 news, e c'erano i caschi blu che sostenevano e davano da bere a vecchietti libanesi in pigiama, che erano stati scaraventati fuori dalla loro casa di cura da un bombardamento (anche loro noti terroristi hezbollah in pensione [SM=g27820]: [SM=g27826] ). Si fa quel che si può. È l'opinioe pubblica internazionale che deve insorgere ora.
La cosa buona è che in GB il governo sta premendo su Blair in modo senza precedenti perché si stacchi da Bush e condanni Israele. Se non lo fa, il governo cade senz'altro, ci scommetto.

E' ora di piantarla di stare a guardare.

nut74
00martedì 1 agosto 2006 18:17
Re:

Scritto da: trollino63 31/07/2006 9.52
Foto degli effetti delle armi proibite usate dall'esercito israeliano

Ciao Trollino63,

Premetto che ho una bambina piccola anche io ( 21 mesi) e vedendo le foto della strage di Qana, sono rimasta pietrificata con le gambe che mi tremavano.E' un po di giorni che mi sento strana e non riuscivo a capire che cosa avevo fino a quando non ho visto questo link " Foto degli effetti delle armi proibite usate dall'esercito israeliano." non ho potuto vederlo fino alla fine stessa sensazione.Ma perche'tutto questo a poveri bambini e includiamo anche adulti che non c'entrano niente con tutto questo ? Innocenti!!! Non l'accetto.


trollino63
00mercoledì 2 agosto 2006 00:04
Israele isolata non si ferma. Veto Usa alla tregua La "pace duratura" di Israele e Stati Uniti
(fonte liberazione.it)

Non c’è stata neppure la tregua di 48 ore che Israele aveva annunciato. Dopo la strage di Cana Israele ha continuato i suoi raid nel sud del Libano. E nuove stragi di civili - donne e bambini - sono state scoperte.

Non erano passate neppure 24 ore da quando le terribili immagini dei morti della martoriata cittadina libanese avevano invaso le nostre televisioni e già apprendevamo che non sarebbe finita neppure nei prossimi giorni. Non poteva finire - mandavano a dire Ehud Olmert e Condoleezza Rice - perché in quelle terre non bastava una tregua, ci voleva una pace “duratura”, una pace cioè che risolvesse una volta per tutte le turbolenze, le devastazioni, la continua destabilizzazione del vicino oriente.

E che mettesse fine quindi all’odio, all’isolamento, alla paura dell’accerchiamento di Israele. Una pace che sgominasse i due nemici, le due minacce per Israele e per il mondo occidentale: l’estremismo jiadista di Al Qaeda che aveva costruito forti legami con Hamas e la potenza iraniana che cerca di costruire una nuova egemonia nel mondo islamico e che ha nello stato di Israele il nemico da sconfiggere e da annientare. Due nemici terribili, portatori di distruzione e di morte. Anch’essi spietati, anch’essi incuranti della vita delle popolazioni.

Ma c’è qualcuno che possa realisticamente credere che quanto in questi giorni sta avvenendo in quelle terre possa portare ad una “pace duratura”? Che le immagini di quel condominio di Cana distrutto dalle bombe, di quei poveri corpi sorpresi dalla morte mentre cercavano un rifugio possano placare l’odio, introdurre elementi di ragionevolezza, aiutare una trattativa? E che i raid continui e spietati possano ricondurre le parti sul terreno del negoziato?

Si può davvero pensare che l’ondata di odio antisraeliana e antioccidentale si possa fermare oggi mostrando al mondo una potenza militare che distrugge e uccide senza ascoltare la comunità internazionale, incurante del diritto e della diplomazia?

Nessuno in buona fede può crederlo. L’escalation di odio e di guerra, tanto temuta, è in pieno svolgimento. Protestano Baghdad e Amman. Monta l’odio antiamericano e antisraeliano a Teheran e Damasco. E i moderati e antisiriani dirigenti libanesi oggi ricostruiscono e rafforzano un legame di solidarietà con gli Hezbollah.

Condoleezza Rice non si è neppure potuta recare in Libano, dove è arrivato invece il ministro degli esteri iraniano mentre il capo del suo governo Ahmadinejad tuonava contro i sionisti e lo stato di Israele di cui più volte ha chiesto la cancellazione. Il mondo islamico - moderati ed estremisti, sciiti e sunniti - si è riunificato contro un comune nemico. Il partito di Dio oggi è più forte. E i popoli di quelle terre soggetti spesso a terribili regimi autoritari oggi appaiono vicini e solidali con i loro governi.

Lo stesso stato di Israele è più solo e più vulnerabile. La sua potenza militare e l’alleanza con la superpotenza mondiale, i raid continui e ripetuti sul Libano, così come lo sprezzante unilateralismo con cui ha voluto gestire i rapporti con il popolo palestinese non possono nascondere il dato inquietante e drammatico del suo isolamento. Così come non possono nascondere il pericolo - anch’esso oggi più vicino - che le masse diseredate e povere di quei paesi possano riconoscere solo nello jiadismo, solo nel potere di Teheran e di Damasco i propri vendicatori.

Ci si avvia a passi veloci verso una guerra permanente. Come nel marzo di tre anni fa quando cominciarono i bombardamenti di Baghdad. Altro che pace duratura. Le prospettive dei prossimi mesi e dei prossimi anni non hanno nulla di rassicurante. Tutti i fronti di quelle terre disperate sono aperti. Le drammatiche cronache libanesi in questi giorni hanno solo messo in ombra sui mass media mondiali quel che avviene in Iraq o nella striscia di Gaza dove si continua a combattere e a morire. Dove la guerra non è mai finita.

Si ha in questi giorni e in queste ore una terribile sensazione di impotenza. La confermano i volti e le parole di chi dovrebbe guidare i destini del mondo, i vertici dell’Onu, i governanti europei che definiscono inaccettabile qual che sta accadendo, ma nulla sembra possano fare per fermare e cambiare il corso delle cose. Forse solo la discesa in campo di quella che qualche anno fa il New York Times definì la seconda superpotenza mondiale - il movimento per la pace - potrebbe produrre una inversione che la politica e la diplomazia finora non sono riusciti a provocare.

Solo una sua forte presenza può dare una speranza a quelle terre del vicino oriente colpite e destabilizzate. A cominciare da quella striscia di terra dove due popoli - quello israeliano e quello palestinese - hanno diritto ad uno stato sicuro e ad una
Ritanna Armeni (martedì 1 agosto)
trollino63
00mercoledì 2 agosto 2006 00:08
Re: Re:

Scritto da: nut74 01/08/2006 18.17


Ciao Trollino63,

Premetto che ho una bambina piccola anche io ( 21 mesi) e vedendo le foto della strage di Qana, sono rimasta pietrificata con le gambe che mi tremavano.E' un po di giorni che mi sento strana e non riuscivo a capire che cosa avevo fino a quando non ho visto questo link " Foto degli effetti delle armi proibite usate dall'esercito israeliano." non ho potuto vederlo fino alla fine stessa sensazione.Ma perche'tutto questo a poveri bambini e includiamo anche adulti che non c'entrano niente con tutto questo ? Innocenti!!! Non l'accetto.





Che dirti Nut, se non che ti capisco... la mia Sara ne ha solo 10 di mesi, e confesso che a vedere e sentire certe cose anche a me che sono credente, che credo in un Dio che è amore, vengono dei dubbi, viene da pormi la terribile domanda se abbiamo fatto bene ad averla.. Per fortuna mi basta guardarla sorridere per recuperare la speranza...
trollino63
00mercoledì 2 agosto 2006 09:21
La logica dell’annientamento e il diritto internazionale che non c’è

Danilo Zolo
(fonte: liberazione.it)

Le distruzioni e le stragi di innocenti continuano in Libano (e a Gaza). E non ci sono più dubbi: il massacro continuerà senza tregua finché i potentissimi comandi militari di Israele e i suoi vertici politici lo vorranno. Nessuno può fermare la furia distruttiva che è stata scatenata da una delle massime potenze militari e nucleari del pianeta. Gli Hezbollah, nonostante la loro sorprendente resistenza, verranno rapidamente annientati.

Probabilmente neppure gli Stati Uniti, posto che lo volessero, sarebbero in questo momento in grado di fermare Israele. Gli sforzi del governo italiano di interferire per ragioni umanitarie con i piani della guerra sono pateticamente falliti, come era facile prevedere. E stanno fallendo ancora una volta i tentativi di Kofi Annan di attribuire alle Nazioni Unite una funzione che non sia di pura legittimazione della volontà delle grandi potenze. E ciò ha paradossalmente esposto la massima istituzione internazionale sia al sanguinoso dileggio di Israele - che in Libano ha bombardato i suoi edifici -, sia alla collera dei libanesi, che hanno completato l’opera devastando ciò che i missili israeliani avevano risparmiato.

L’obiettivo di Ehud Olmert è perfettamente chiaro: occorre eliminare con la forza qualsiasi attuale o potenziale nemico nell’area mediorientale. Per questo è un imperativo inderogabile fare terra bruciata di Hamas in Palestina e di Hezbollah in Libano. La strategia israeliana coincide con quella statunitense e in qualche misura la anticipa. Il progetto del “Grande Medio Oriente” (Broad Middle East) , elaborato dalla Casa Bianca, esige che l’universo arabo-islamico, dal Marocco e dalla Mauritania fino all’Afghanistan e al Pakistan, passando ovviamente per i paesi del Golfo, sia sottoposto all’egemonia delle grandi potenze occidentali, in primis degli Stati Uniti. E’ la condizione politica, militare ed economica perché possa essere contenuta, se non vinta, la grande sfida che avanza sempre più minacciosa dall’Oriente estremo: dalla Cina, anzitutto.

Israele è il cardine di questa strategia. Solo grazie al contributo militare e di intelligence di Israele - poi verrà anche quello politico ed economico - sarà possibile ridurre alla ragione i soli paesi islamici che ancora resistono ostinatamente a questo progetto. Iran e Siria, se non chineranno il capo come hanno fatto l’Egitto, la Giordania e gli altri governi arabi “moderati”, faranno esattamente la fine che hanno fatto l’Afghanistan e l’Iraq (e, nei Balcani, la Serbia).

Nel contesto di questo scenario globale che impegna le grandi potenze del pianeta secondo ferree logiche sistemiche, è ovvio che il diritto internazionale - assieme ai suoi cultori accademici - non svolga alcuna funzione significativa, salvo una sorta di collateralismo normativo che asseconda la “volontà dei vincitori”. Nel suo intervento su “La Repubblica” (31 luglio) Antonio Cassese, uno dei più illustri giuristi europei, ha offerto una caratteristica testimonianza di questo collateralismo.

Cassese ha sostenuto che entrambi i contendenti nella guerra fra Israele e il Libano sono andati «oltre ogni regola del diritto». Cassese ritiene che sarebbe pura trivialità ideologica prendere posizione contro uno dei due contendenti, perché entrambi sono responsabili di crimini internazionali. Cassese sottace che la violentissima replica di Israele ad una modesta azione di guerriglia lungo il confine israelo-libanese non può che essere qualificata sulla base della Carta delle Nazioni Unite come un crimine di aggressione. E si tratta di un “crimine internazionale supremo”, secondo la sentenza del Tribunale di Norimberga, che avrebbe meritato l’immediato intervento militare del Consiglio di Sicurezza. Cassese giustifica invece pienamente questo crimine e si limita a giudicare non consentita dal diritto umanitario solo la strage di Cana.

D’altra parte Cassese arriva a sostenere che gli Hezbollah si sono macchiati di un gravissimo crimine internazionale replicando all’imponente azione militare di Israele con l’uso di razzi di tipo non evoluto e tali quindi da non colpire con precisione i loro bersagli, con il rischio di produrre effetti collaterali. Gli Hezbollah, scrive Cassese, sono dei criminali come lo erano i nazisti che durante la seconda guerra mondiale sparavano le V2 su Londra.

Cassese ne conclude che la sola funzione che il governo italiano dovrebbe svolgere sarebbe quella di «premere sui belligeranti perché si attengano ai principi del diritto umanitario». D’Alema dovrebbe ricordare alle autorità israeliane, a quelle statunitensi e ai capi Hezbollah che «tutti i tribunali del mondo li potranno processare per i crimini commessi». Bush, ‘Condy’, Olmert, Peretz, e non solo Nasrallah, sono avvertiti!

Tutto questo prova ancora una volta, a mio parere, l’impotenza del diritto internazionale vigente del tutto incapace com’è di regolare e umanizzare l’uso della forza internazionale. E misura l’ingenuità dei giuristi accademici di fronte al fenomeno della guerra e alla sua logica spietata. E prova soprattutto che dietro la pedante pretesa di oggettività del formalismo giuridico si annida molto spesso un ostinato pregiudizio politico.

2 agosto 2006
Corcaigh
00mercoledì 2 agosto 2006 10:56
Electronic Lebanon
Un altro sito che vale davvero la pena leggere. non so se è già stato segnalato.
www.electronicintifada.net/lebanon/
trollino63
00mercoledì 2 agosto 2006 12:18
Re: Electronic Lebanon

Scritto da: Corcaigh 02/08/2006 10.56
Un altro sito che vale davvero la pena leggere. non so se è già stato segnalato.
www.electronicintifada.net/lebanon/



Grazie Martina, non lo conoscevo ed è davvero bello, oltre che interessante...
trollino63
00mercoledì 2 agosto 2006 13:41
Dal Manifesto di ieri
L'assurdo piano dell'Occidente

Tariq Ali

Fin dal momento in cui le truppe siriane sono state costrette a lasciare il Libano, nel paese si è determinato un vuoto di potere. Gli occidentali pensavano che sarebbero stati loro a riempirlo, con Israele comeagente;mac'era un ostacolo, gli Hezbollah, che già in una precedente occasione avevano sconfitto gli israeliani. Aspettiamo il momento giusto e poi spazziamoli via, pensavano a Gerusalemme, e se i libanesi si innervosiscono, ributtiamo le responsabilità delle distruzioni sugli Hezbollah, così da farli diventare odiati e impopolari nel loro stesso paese. Anche un wargame su un computer del Pentagono avrebbe dato suggerimenti migliori. Il piano adesso si è ritorto in modo sensazionale sui suoi ideatori. Una scossa Condoleezza Rice, vistasi rifiutare l'ingresso in Libano da un governo cheWashington considerava «suo», ha dovuto organizzareuna «pausa temporanea » nei bombardamenti. Forse hanno bisogno di più bombe da bunker per uccidere altri innocenti, o forse hanno realizzato che la popolarità di Nasrallah ha raggiunto un picco senza precedenti nel mondoarabo - i suoi ritratti sono portati in giro nelle manifestazioni per le strade del Cairo insieme a quelli di Nasser. Ci sono state massicce dimostrazioni anche in Giordania e persino il premier- fantoccio iracheno si è sentito in obbligo di denunciare Israele durante una sua visita negli Usa, guadagnandosi critiche tanto dai repubblicani quanto dai democratici: come ha osato? non sarebbe al posto in cui sta se non fosse per noi, allora perché mai vuole impedire che qualcuno come lui sia messo a capo del Libano? Il motivo è semplice: gli iracheni sono più inquieti di prima e Moqtada al Sadr vuole aprire immediatamente un secondo fronte in Iraq. Così il «premier» e il grande ayatollah Sistani devono denunciare gli israeliani, anche se sono attenti ad evitare qualsiasi critica verso la potenza occupante. Mentre la macchina da guerra israeliana continua a infliggere una punizione collettiva al popolo libanese, il massacro di Cana e la pianificata, sistematica distruzione delle infrastrutture sociali del paese hanno indotto alcuni predecessori del premier inglese a rivolgere qualche timida critica a Blair. Ma il fatto che la parola «sproporzionato » sia considerata inaccettabile nella cultura politica inglese la dice lunga sullo stato di quel paese. Non c'è stata neanche una dimissione dall'insanguinato governo laburista; nessun serio tentativo di convocare una conferenza straordinaria del partito per liberarsi del premier e sostituirlo con il portavoce di una politica diversa. Il resto dell'Europa è poco diverso. I tedeschi appoggiano Israele; il centrosinistra italiano è debole e la conferenza di Roma ha simboleggiato la sua impotenza; Zapatero in Spagna è l'unico che ha indossato una sciarpa palestinese e ha condannato le azioni israeliane. Mentre questo è lo stato della politica ufficiale, la gentemostra di essere invece contro la continuazione della guerra in Iraq, contro l'aggressione israeliana al Libano, contro la subordinazione alla Casa bianca. Il ghetto di Gaza è sotto assedio; il Libano è tramortito, fumante e furioso; il segretario generale dell'Onu si scusa con Israele per averla criticata a proposito del bombardamento della sede Onu in Libano; e la «comunità internazionale» sta a guardare. Finirà male per i guerrafondai, se i cittadini d'Europa non resteranno silenziosi.
Corcaigh
00domenica 6 agosto 2006 21:07
Un agghiacciante e ottimo (come sempre) articolo di Robert Fisk:

informationclearinghouse.info/article14378.htm

jay.ren
00domenica 6 agosto 2006 22:37
Ancora immagini scartate dalle agenzie internazionali:



• War Days. A shoot in picture >>
fergus
00lunedì 7 agosto 2006 16:43
Inismeain
00martedì 8 agosto 2006 20:31
Dal Corriere.it
TV LIBANESE: RAID COLPISCE UN FUNERALE, 13 MORTI - Sempre secondo la la Tv libanese Lbc un raid aereo israeliano ha provocato l'uccisione di 13 libanesi e il ferimento di altri 24 durante il corteo funebre per altri civili uccisi lunedì in un villaggio a sud di Sidone.
L'emittente ha precisato che nell'arco di mezz'ora i caccia israeliani hanno colpito in due riprese la zona dove passava il corteo funebre nel villaggio di Ghaziyeh, circa cinque km a sud di Sidone, che era stato già bombardato lunedì. Al corteo funebre per i 14 civili uccisi a Ghaziyeh, stavano partecipando migliaia di persone, tra le quali si sono registrati anche 24 feriti. L'inviato di Lbc ha raccontato di aver visto una bambina con la testa spaccata in due.
L'agenzia ufficiale libanese Nna ha poi precisato che i civili libanesi sono stati tutti uccisi o sono rimasti feriti nel secondo raid aereo, alle 15:05 locali, perché nel primo le bombe erano cadute a circa 500 metri dal corteo funebre. Nel secondo raid, sono state invece centrate due abitazioni - una delle quali di proprietà della famiglia di Kassim Khalifa - situate lungo il tragitto che la testa del corteo funebre stava percorrendo a poche decine di metri di distanza.

E questo, che minchia è? Cos'è, già che si stava facendo la faticaccia di andare al cimitero che almeno non si andasse a carico semipieno?
Israele è uno stato TERRORISTA, Annan ha detto che ciò che è successo a Cana vìola le leggi internazionali, embè??? Who gives a fuck? Olmert e la sua squadra di merdosi assassini non andrà all'Aja, poco ma sicuro.
Cazzo hanno distrutto tutte le vie da cui possono arrivare soccorsi e convogli umanitari per i civili, il Libano è andato ormai.
ELIMINATE RIGHE
Mods, cancellate pure le parti che secondo voi possono urtare la sensibilità della gente.
E scusate in anticipo se vi urto, ma l'ho detto che non sono lucida in questo momento.

[Modificato da jay.ren 10/08/2006 14.33]

Corcaigh
00martedì 8 agosto 2006 23:09
Re:

Scritto da: Inismeain 08/08/2006 20.31

E questo, che minchia è? Cos'è, già che si stava facendo la faticaccia di andare al cimitero che almeno non si andasse a carico semipieno?
Israele è uno stato TERRORISTA, Annan ha detto che ciò che è successo a Cana vìola le leggi internazionali, embè??? Who gives a fuck? Olmert e la sua squadra di merdosi assassini non andrà all'Aja, poco ma sicuro.
Cazzo hanno distrutto tutte le vie da cui possono arrivare soccorsi e convogli umanitari per i civili, il Libano è andato ormai.
ELIMINATE RIGHE
Mods, cancellate pure le parti che secondo voi possono urtare la sensibilità della gente.
E scusate in anticipo se vi urto, ma l'ho detto che non sono lucida in questo momento.



Non solo non cancello, ma con tristezza, sottoscrivo (tranne che per la parte leggermente, ahem, antisemita, ma capisco che quelle parole siano dettate dallo stesso orrore che provo io). Ormai quella guerra mi convolge talmente tanto a livello emotivo, che non riesco neppure a guardare le immagini alle news.
Israele si sta facendo un sacco di nemici a livello internazionale. Davvero, non si capisce dove vogliano andare a parare.
Comunque finisca, da questa guerra israele ne uscirà perdente [SM=g27812]

[SM=g27813]

[Modificato da Corcaigh 10/08/2006 17.41]

gior77
00mercoledì 9 agosto 2006 08:07
Re: Re:

Scritto da: Corcaigh 08/08/2006 23.09


Israele si sta facendo un sacco di nemici a livello internazionale. Davvero, non si capisce dove vogliano andare a parare.
Comunque finisca, da questa guerra israele ne uscirà perdente [SM=g27812]

[SM=g27813]

[Modificato da Corcaigh 08/08/2006 23.13]




NOn credo che gli interessi molto. Hanno l'appoggio incondizionato degli Stati Uniti. Credo che sia più che sufficiente.
jay.ren
00mercoledì 9 agosto 2006 08:12


A Lebanese civil defense rescue worker tries to remove the body of a dead woman found trapped under debris and concrete of the destroyed buildings, attacked late Monday by an Israeli airstrike, in the southern Beirut suburb of Chiah, Lebanon, Tuesday Aug. 8, 2006. The raid on the Muslim southern suburb next to a Christian neighborhood killed at least 15 people, police officials said.

Altre foto: War Days >>
Corcaigh
00giovedì 10 agosto 2006 11:25
Un'illuminante intervista a chomsky
Apocalypse Near www.informationclearinghouse.info/article14462.htm

So che è un po' lunga ma raccomando a chi ne ha voglia di leggerla. In molte parti è illuminante su come l'opinione pubblica mondiale è manipolata dai media, a loro volta manipolati da chi ha il potere in mano.

Tameko
00giovedì 10 agosto 2006 13:08
No, non invoco il diritto di censura, parola bruttissima che non mi piace affatto.

Constato solo che, a fronte di una presa di posizione palesemente razzista espressa da un membro del forum, si e' levata solo una tiepida critica, nient'altro.

Per molto, molto meno, piu' di una volta sono stato attaccato e quasi linciato telematicamente.

Evidentemente qui ci sono persone sensibili solo in una direzione sola. Spero almeno che nessuno d'ora in poi si permetta di fare/farmi lezioni di morale.

Entrando nel merito di quanto scritto da Iniseamain non rispondo nemmeno, perche' se rispondessi lo farei con insulti irriferibili, e non voglio abbassarmi a tanto.
gior77
00giovedì 10 agosto 2006 13:29
Re:

Scritto da: Tameko 10/08/2006 13.08
No, non invoco il diritto di censura, parola bruttissima che non mi piace affatto.

Constato solo che, a fronte di una presa di posizione palesemente razzista espressa da un membro del forum, si e' levata solo una tiepida critica, nient'altro.

Per molto, molto meno, piu' di una volta sono stato attaccato e quasi linciato telematicamente.

Evidentemente qui ci sono persone sensibili solo in una direzione sola. Spero almeno che nessuno d'ora in poi si permetta di fare/farmi lezioni di morale.

Entrando nel merito di quanto scritto da Iniseamain non rispondo nemmeno, perche' se rispondessi lo farei con insulti irriferibili, e non voglio abbassarmi a tanto.



Palesemente razzista? Dove?
Tameko
00giovedì 10 agosto 2006 13:59
Re:

Scritto da: Inismeain 08/08/2006 20.31

Scusate ma sono talmente incazzata che non mi resta un briciolo di lucidità e faccio il gioco di questi porci, ma in questa situazione Israele dimostra che diritto ad esistere non ne ha. E non ne ha mai avuto, che se ne fossero rimasti in giro per il mondo per quelle migliaia di anni che dicono siano stati, fanculo a loro!
Mods, cancellate pure le parti che secondo voi possono urtare la sensibilità della gente.
E scusate in anticipo se vi urto, ma l'ho detto che non sono lucida in questo momento.




Mah, sara' solo una mia impressione, ma questo gior mi pare un contenuto palesemente razzista.
Persino Martina, di cui sono note le posizioni filo-arabe e di feroce critica anti-israeliana, ha usato la parola anti-semita.
L'anti-semitismo rientra ancora nella categoria del razzismo o e' cambiato qualcosa ultimamente?

Mi pare, gior, che il pezzo da me quotato strida giusto un pochino con quanto si legge nell'indice generale del forum:

RAPLAMENTO
Politica e temi sociali non legati all'Irlanda. Si ricorda che interventi a palese carattere razzista o inneggianti alla violenza e alla sopraffazione non saranno consentiti.

Mi pare, come mi pare che mandare a fanculo un popolo intero o negargli il diritto a una patria sia razzismo.
Dico mi pare, perche' poi ognuno ha una sua sensibilita'.

Detto questo, non intendo partecipare ulteriormente a discussioni nella sezione RAPLAMENTO finche' non verra' tolta l'ipocrita condanna al razzismo.
Non chiedo censura per i razzisti. Liberissimi di offendere tutto il genere umano se lo vogliono, ma almeno togliamo queste raccomandazioni da bravi bambini e diamo a tutti il diritto di dare il peggio di noi stessi in cio' che scriviamo.

Fine delle trasmissioni.
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