"Fermare Israele" ?

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=Donegal=
00martedì 25 luglio 2006 11:28
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Legge Marziale... non so a voi ma a me ricorda qualcosa di orribile...

Scritto da: nightolo 24/07/2006 22.51
Per il resto le vittime sono delle cose che avvengono in una guerra, se il Libano facesse (o avrebbe fatto) pressione dugli Hezbollah CHIARAMENTE Israele non sarebbe arrivata a questo punto.



Il governo libanese non ha la forza per farlo. L'esercito libanese è debole e la milizia di hezbollah è ben armata, qualsiasi tentativo di metterla sotto controllo porterebbe a una guerra civile.
L'unica soluzione sarebbe una forza di interposizione dell'ONU armata nel sud del Libano. Ma il rischio che anche questa sia costretta a usare le armi, seppure in modo molto più limitato, è reale...

nightolo
00martedì 25 luglio 2006 11:42
rispondo rapidamente

donegal quello che dici tu e' corretto, il governo libanese convive con gli hezbollah e dialoga con loro perche' non ha la forza per reprimerli. Gli hezbollah sono finanziati da Siria e Iran, questo mi pare tacito.

mirko io non dico che bisogna mordersi la lingua, ma l'esercito nazista gasava o infornava omosessuali, comunisti e quant'altro; ora se permetti ancora gli israeliani non hanno gasato nessuno seguendo un programma fatto ad hoc o per motivi di eugenetica.

Priebke, per le fosse ardeatine, ammazza x italiani ogni tedesco, ma x italiani a caso. Qui si parla di un bombardamento gia' ampiamente PREANNUNCIATO (vedi volantini tirati dagli aerei) a una zona disabitata piena di bunker di hezbollah.

Per il resto so che la guerra e' brutta, ma anche se ci fossero i miei cari la' in mezzo direi che le vittime fanno parte di una guerra, mi pare una cosa normale. L'importante e' che non vengano colpiti i civili in modo esplicito.

Hai mai sentito gli israeliani dire 'Il Libano deve essere cancellato dalal cartina geografica'? Le vittime dei razzi di hezbollah verso Haifa (quelli diretti si', ESPLICITAMENTE, contro i civili) sono vittime di serie B?

E PERFAVORE, non dimentichiamo chi ha cominciato il tutto, ammazzando otto soldati al confine e rapendone altri due (se i numeri non mi ingannano).

E come scritto in altri post, mi sapete indicare qualcosa che non comporti l'uso di armi o di bombardamenti? Donegal ha dato una giusta risposta, una forza di interposizione onu armata, ma questa non puo' schierarsi finche' la zona non e' stata ripulita; altrimenti gli facciamo fare la fine dei caschi blu in Somalia.
Inismeain
00martedì 25 luglio 2006 13:27
Provo a dire due parole.
Non c'è differenza tra dire "Distruggiamo Israele" e non dire "Distruggiamo il Libano" salvo poi comportarsi in modo tale da distruggerlo.
Non c'è differenza tra sparare sui civili e distruggere le case dei civili avvisandoli prima.
Mi sono rotta le palle di vedere difendere il più forte.
Per il resto, provo solo schifo.
nightolo
00martedì 25 luglio 2006 13:50
Re:

Scritto da: Inismeain 25/07/2006 13.27
Provo a dire due parole.
Non c'è differenza tra dire "Distruggiamo Israele" e non dire "Distruggiamo il Libano" salvo poi comportarsi in modo tale da distruggerlo.
Non c'è differenza tra sparare sui civili e distruggere le case dei civili avvisandoli prima.
Mi sono rotta le palle di vedere difendere il più forte.
Per il resto, provo solo schifo.



io invece le differenze le vedo, perche'
(1) Israele non ha nessun interesse a impelagarsi in una guerra il Libano (hanno imparato dall'errore di sharon nel 1982)
(2) Gli hezbollah sparano su haifa senza avvisare nessuno

In ogni caso stai tranquilla che il piu' forte non ha bisogno di essere difeso; l'unico obiettivo di Israele e' sdradicare hezbollah, mi pare che su questo siamo d'accordo, no?
Siamo d'accorod che e' una cosa che va fatta?

No perche' molti non sono d'accordo.

Possiamo discutere sui metodi (che cmq devono essere militari) ma spero non sul punto principale, cioe' che hezbollah e' un'organizzazione terroristica che minaccia il confine nord di israele.
jay.ren
00mercoledì 26 luglio 2006 11:44
nightolo
00mercoledì 26 luglio 2006 17:39
Stavo leggendo un po' di articoli di cronaca, e pare che la Rice abbia proposto ai libanesi una forza di interposizione di 10mila soldati turchi e egiziani e poi mandare una forza nato/onu di 30mila soldati ad aiutare l'esercito libanese a ripulire la zona dagli hezbollah.

(fonte: www.smh.com.au/news/world/iran-syria-snub-puts-ceasefire-in-doubt/2006/07/26/1153816254821.htm... )

Io non penso che questa proposta americana sia valida, anceh perche' secondo me il governo libanese non ha intenzione di rompere con gli hezbollah (che a loro volta rispecchiano i sentimenti di una parte della popolazione, come fu per hamas e i palestinesi) e in ogni caso non e' possibile ripulire una zona da un gruppo terroristico senza sparare; un pegno di vite umane (soldati) va pure messo in conto. Dubito che i caschi blu dell'ONU possano svolgere quest'operazione; semmai una forza di interposizione nato, ma al comando di chi? come fai a coordinare soldati di x nazionalita' diverse, che non si sono mai addestrati insieme, etc etc?

Io onestamente non vedo alternative a quello che israele sta facendo nel sud del libano (non a Beirut), qualcuno di voi ha qualche idea in proposito?
trollino63
00giovedì 27 luglio 2006 09:28
Re:

Scritto da: nightolo 26/07/2006 17.39
Io onestamente non vedo alternative a quello che israele sta facendo nel sud del libano (non a Beirut), qualcuno di voi ha qualche idea in proposito?



Niente che ti piaccia.
Tieniti la tua guerra e i tuoi muri.
nightolo
00giovedì 27 luglio 2006 09:34
Re: Re:

Scritto da: trollino63 27/07/2006 9.28


Niente che ti piaccia.
Tieniti la tua guerra e i tuoi muri.



trollino come ho scritto altrove io non sono un guerrafondaio, ne' un fascio.
Mi piacerebbe discutere sulle possibili alternative; a me di sicuro non piace la guerra, ne' i bambini morti, ne' le morti civili (in generale). O pensi che io sono assetato di sangue e tu sei uno stinco di santo perche' dici "no alla guerra senza se e senza ma" (anche se nel frattempo Milosevic fa pulizia etnica).

Io non sono a favore ne' della guerra ne' dei muri, se ci sono alternative ben vengano, finora non ne ho vista nessuna, sebbene l'abbia richiesta in piu' e piu' post.

Siamo tutti bravi a criticare senza fornire soluzioni; pure io avrei potuto dire 'Israele sanguinario, smettila con questa guerra!' e mi sarei lavato le mani, senza bisogno di argomentare
trollino63
00giovedì 27 luglio 2006 10:11
Le soluzioni io (e non solo) le ho indicate. Per motivi di quella che si definisce 'real politik', che io preferisco definire sporca politica, non vengono ritenute praticabili dalla maggioranza. Sostanzialmente non si vuole cambiare tenore di vita, non si vuole rinunciare a nessun privilegio, si vuole continuare a dividere il mondo in ricchi e poveri così com'è. Nel caso del medio oriente libanesi e palestinesi sono tra i poveri. Io sto da quella parte. Il riferimento a Milosevic te lo puoi tenere stretto.

La conferenza di ieri non è stato altro che una squallida passerella di potenti a cui nulla importava dell'unico poveraccio di turno, il premier libanese, che ha fatto un bellissimo discorso che D'Alema, la Rice e il principe saudita hanno fatto finta di non capire perchè non vogliono capirlo.

Se il mondo vuole suicidarsi, continuando a seguire le stesse logiche di guerra e di potenza che tante volte lo hanno portato vicino alla fine, io non ho nessuna intenzione di assecondarlo su quella strada.

[Modificato da trollino63 27/07/2006 10.12]

trollino63
00giovedì 27 luglio 2006 10:35
Come volevasi dimostrare (fonte: La Repubblica)
Israele: "Dal vertice
autorizzazione a continuare"
Dopo il vertice di pace di ieri a Roma, continuano i raid nel sud Libano e nella valle della Bekaa. Colpito un centro di comunicazioni radio a 40 km da Beirut. Il ministro della Giustizia israeliano, Haim Ramon, ha detto che la Conferenza ha dato "l'autorizzazione a continuare" le operazioni contro Hezbollah. Secondo fonti militari a Bin Jbeil, roccaforte del movimento, questa settimana sono morti 170 guerriglieri. Da un sondaggio del principale istituto libanese emerge che il 70 per cento dei libanesi approva il rapimento dei due soldati di Tel Aviv.

gior77
00giovedì 27 luglio 2006 10:50
Non è bello rispondere ad una domanda con un'altra domanda, però, da osservatore esterno di questa discussione vorrei permettermi una domanda a nightolo: non pensi che Israele, bombardando (anche se preavverte, sono sempre bombe) non faccia altro che aumentare l'odio nei suoi confronti, e di conseguenza aumentino gli attacchi, suicidi o meno, nei suoi confronti?

Io ho sempre pensato che se uno ti da una sberla, e tu rispondi con una sberla, otterrai un'altra sberla, e così via avanti finchè uno dei due non ci resta secco. però poi arriveranno gli amici e si vorranno vendicare, e via avanti così. Una catena senza fine, dove dire: ha iniziato lui! conta molto poco, perchè alla violenza hai risposto con la violenza.

Io resto convinto che ci siano sempre altre strade, e queste, per opportunità politiche e non solo, non vogliano essere intraprese, da nessuna delle parti.

La questione arabo/palestinese/israeliana è molto complessa. Magari bastasse dire: sedetevi ad un tavolo e discutetene. Su questo sono d'accordo con nightolo.
Ma sono convinto che se Europa, Stati Uniti e magari anche la Russia si schierassero tutti compatti a favore del dialogo, una soluzione forse si potrebbe trovare. E invece noi riusciamo ad essere compatti neanche tra di noi.
jay.ren
00giovedì 27 luglio 2006 10:53
jay.ren
00giovedì 27 luglio 2006 11:52
Emergenze | da Beirut, Giorgio Ferrari (Avvenire)
"Il problema non è la fase uno, quella della guerra, ma la fase due, quando la guerra sarà finita". Il caffè nella tazza oscilla. Se vi eravate immaginati che la sede della Caritas libanese a Beirut fosse un'isola di serenità e di sicurezza nel tumulto della battaglia, dobbiamo immediatamente deludervi. Mentre George Massoud Khoury siede davanti a noi, l'eco di un'esplosione fa tremare i muri, i vetri tintinnano, la biro sul tavolo rotola a terra, come se ci fosse il terremoto. "Siamo a meno di mille metri in linea d'aria da Haret Hreik - sorride amaro il direttore della Caritas -. Hanno ricominciato, evidentemente Condoleezza Rice è ripartita da Tel Aviv...". Ma nella piccola efficiente palazzina del quartiere di Sin el Fil la macchina della Caritas libanese non smette un istante di girare e i telefoni trillano in un concerto ininterrotto. La Caritas Libano vanta una rete di volontari distribuita in tutto il Paese in 38 uffici periferici.
Centinaia di volontari che si offrono di aiutare i nuovi venuti, di intrattenere i bambini, di facilitare gli interventi di urgenza per le persone malate.


Continua su Let >>

[Modificato da jay.ren 27/07/2006 16.33]

jay.ren
00giovedì 27 luglio 2006 13:45




Clicca sull'immagine qui a sinistra per vedere le altre foto "scartate" dalle agenzie internazionali
trollino63
00giovedì 27 luglio 2006 15:20
Una meditazione di Joseph Ratzinger (fonte "L'Espresso" - grassetto mio)
Il papa si è recato a Rhemes Saint-Georges, in una piccola parrocchia di montagna, e alle persone che gremivano la chiesetta ha dettato una meditazione sul brano di san Paolo letto nelle messe di quella domenica.

Il brano era tratto dalla Lettera agli Efesini, 2, 13-18:

"Ora in Cristo Gesù voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l'inimicizia. Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito".

E così Benedetto XVI l'ha commentato. La meditazione è durata sette minuti. Il papa non leggeva ma improvvisava. Ecco la trascrizione integrale delle sue parole, assolutamente da leggere:


Come essere forze di pace nel mondo

di Benedetto XVI


Solo una breve parola di meditazione sulla lettura che abbiamo ascoltato. Ci colpisce nel sottofondo della situazione drammatica del Vicino Oriente la bellezza della visione illustrata dall'apostolo Paolo: Cristo è la nostra pace. Ha riconciliato gli uni e gli altri, ebrei e pagani, unendoli nel suo corpo. Ha superato l'inimicizia nel suo corpo, sulla croce. Con la sua morte ha superato l'inimicizia e ci ha uniti tutti nella sua pace.

Ci colpisce, però, ancor più della bellezza di questa visione, il contrasto con la realtà che viviamo e vediamo. E non possiamo far altro, in un primo momento, che dire al Signore: "Ma Signore, che cosa ci dice il tuo apostolo: ‘Sono riconciliati'?". Noi vediamo, in realtà, che non sono riconciliati... C'è ancora guerra tra cristiani, musulmani, ebrei; e ci sono altri che fomentano la guerra e tutto è ancora pieno di inimicizia, di violenza. Dove sta l'efficacia del tuo sacrificio? Dove è nella storia questa pace della quale ci parla il tuo apostolo?

Non possiamo noi uomini risolvere il mistero della storia, il mistero della libertà umana di dire "no" alla pace di Dio. Non possiamo risolvere tutto il mistero della relazione Dio-uomo, del suo agire e del nostro rispondere. Dobbiamo accettare il mistero. Ci sono tuttavia elementi di risposta che il Signore ci dà.

Un primo elemento - questa riconciliazione del Signore, questo suo sacrificio - non è rimasto senza efficacia. C'è la grande realtà della comunione della Chiesa universale, di tutti i popoli, la rete della comunione eucaristica, che trascende le frontiere di culture, di civiltà, di popoli, di tempi. C'è questa comunione, ci sono queste "isole di pace" nel Corpo di Cristo. Ci sono. E sono forze di pace nel mondo. Se guardiamo alla storia, possiamo vedere i grandi santi della carità che hanno creato "oasi" di questa pace di Dio nel mondo, che hanno sempre di nuovo acceso la sua luce, ed erano sempre di nuovo anche capaci di riconciliare e di creare la pace. Ci sono i martiri che hanno sofferto con Cristo, hanno dato questa testimonianza della pace, dell'amore che mette un limite alla violenza.

E vedendo che la realtà della pace c'è - anche se l'altra realtà è rimasta - possiamo andare più in profondità nel messaggio di questa Lettera di san Paolo agli Efesini. Il Signore ha vinto sulla croce. Non ha vinto con un nuovo impero, con una forza più potente delle altre e capaci di distruggerle; ha vinto non in modo umano, come noi immaginiamo, con un impero più forte dell'altro. Ha vinto con un amore capace di giungere fino alla morte. Questo è il nuovo modo di vincere di Dio: alla violenza non oppone una violenza più forte. Alla violenza oppone proprio il contrario: l'amore sino alla fine, la sua croce. Questo è il modo umile di vincere di Dio: con il suo amore - e solo così è possibile - mette un limite alla violenza. Questo è un modo di vincere che ci appare molto lento, ma è il vero modo di vincere il male, di vincere la violenza e dobbiamo affidarci a questo modo divino di vincere.

Affidarci vuol dire entrare attivamente in questo amore divino, partecipare a questo lavoro di pacificazione, per essere in linea con quanto il Signore dice: "Beati i pacificatori, gli operatori di pace, perché sono loro i figli di Dio". Dobbiamo portare, per quanto possiamo, il nostro amore a tutti i sofferenti, sapendo che il giudice del giudizio ultimo si identifica con i sofferenti. Quindi, quanto facciamo ai sofferenti lo facciamo al giudice ultimo della nostra vita. Questo è importante: che in questo momento possiamo portare questa sua vittoria al mondo, partecipando attivamente alla sua carità.

Oggi in un mondo multiculturale e multireligioso, molti sono tentati di dire: "Meglio per la pace nel mondo tra le religioni, le culture, non parlare troppo delle specificità del cristianesimo, cioè di Gesù, della Chiesa, dei sacramenti. Accontentiamoci delle cose che possono essere più o meno comuni...". Ma non è vero. Proprio in questo momento - nel momento di un grande abuso del nome di Dio - abbiamo bisogno del Dio che vince sulla croce, che vince non con la violenza, ma con il suo amore. Proprio in questo momento abbiamo bisogno del volto di Cristo, per conoscere il vero volto di Dio e per portare così riconciliazione e luce a questo mondo. Perciò insieme con l'amore, con il messaggio dell'amore, con tutto quanto possiamo fare per i sofferenti in questo mondo, dobbiamo portare anche la testimonianza di questo Dio, della vittoria di Dio proprio mediante la non violenza della sua croce.

Ritorniamo così al punto di partenza. Quanto possiamo fare è rendere la testimonianza dell'amore, la testimonianza della fede; è soprattutto elevare un grido a Dio: possiamo pregare! Siamo sicuri che il Padre nostro ascolta il grido dei suoi figli. Nella messa, preparandoci alla santa comunione, a ricevere il Corpo di Cristo che ci unisce, preghiamo con la Chiesa: "Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni". Questa sia la nostra preghiera in questo momento: "Liberaci da tutti i mali e donaci la pace". Non domani o dopodomani: donaci, Signore, la pace oggi! Amen.
gior77
00giovedì 27 luglio 2006 16:10
Posso gentilmente chiedervi di limitare il post di articoli interi e magari limitarvi a citare la fonte e il link e riportare solo le parti più importanti?

So che sono un rompiballe oggi, e so anche che non tutti hanno tempo di fare lavori di bricolage, ma se postiamo troppi articoli c'è il rischio di perdersi nei meandri.

Almeno io la vedo così.

Oggi.

Magari domani copio e incollo articoli da ogni banda.
jay.ren
00giovedì 27 luglio 2006 16:36
Re:

Scritto da: gior77 27/07/2006 16.10
Posso gentilmente chiedervi di limitare il post di articoli interi e magari limitarvi a citare la fonte e il link e riportare solo le parti più importanti?




Perdonaci, o moderatore...

jay.ren
00giovedì 27 luglio 2006 17:04
Inismeain
00giovedì 27 luglio 2006 21:04
Posto l'articolo intero perché mi pare abbastanza corto, in ogni caso, se fosse ritenuto spropositato, tagliate dove volete o sostituite con il link, tanto è preso dal Corsera. Giusto qualche numero, per renderci un po' conto di cosa sia questa guerra e cosa siano, un'altra volta, le proporzioni. Io ribadisco, a me ricordano un'altra guerra. Stanno distruggendo un Paese, e stanno facendo prudere le mani a terroristi di vario tipo. E il mondo ci manca poco che applauda. Di sicuro nessun israeliano finirà all'Aja, che come ho affermato più volte, è posto per i soliti polli...

La stima è del ministero della Sanità
«Libano, 600 morti in 16 giorni di guerra»
«Negli ospedali abbiamo raccolto 401 cadaveri». Maariv: «Le vittime israeliane sono 53. Migliaia di feriti»


BEIRUT - I morti provocati in Libano da sedici giorni di combattimenti potrebbero ammontare a 600: lo ha reso noto il ministro della Sanità, Mohammad Khalifeh, secondo cui negli ospedali sono stati finora raccolti in tutto 401 cadaveri. «Oltre a tali vittime, sotto le macerie ce ne sono ancora da centocinquanta a duecento. Non siamo stati in grado di recuperarne i resti, perché le zone dove hanno perso la vita sono ancora sotto tiro», ha spiegato il ministro.
VITTIME ISRAELIANE - Sull'altro fronte, i morti israeliani (militari e civili) sarebbero invece 53. Questa la stima pubblicata da Maariv dopo la dura battaglia di Bint Jbeil (nel Libano del sud) durante la quale sono rimasti uccisi nove soldati. Il bilancio dei feriti, per lo più civili, è finora di un migliaio. Gli sfollati sono valutati in diverse centinaia di migliaia, anche se in merito non sono state pubblicate statistiche ufficiali: per lo più sono infatti ospitati in abitazioni private di amici e parenti in zone di Israele non colpite finora dai razzi Hezbollah.
27 luglio 2006
jay.ren
00venerdì 28 luglio 2006 11:33
La situazione, in ordine cronologico, della guerra tra Israele e Libano, nei lanci delle agenzie internazionali.

• NewsFlashes, 27 luglio 2006 >>

• NewsFlashes, 28 luglio 2006 >>

R

[Modificato da jay.ren 28/07/2006 16.56]

jay.ren
00sabato 29 luglio 2006 13:49
Shopping time: il dietro le quinte di Tel Aviv e Washington


di Andrea Varacalli, Avvenire

Secondo un'informativa dei servizi americani datata 24 luglio, di cui noi di Avvenire siamo entrati in possesso, Israele avrebbe richiesto l'acquisto di un aereo da rifornimento KC-10 Extender JP-8, per un costo stimato di 210 milioni di dollari. "L'offerta, spiega il documento, contribuirà a garantire stabilità politica nella regione e progresso economico per il Medio Oriente". Tecnicamente, il KC-10 e JP-8 permetterà agli F-16 con la stella di David di rifornirsi dell'innovativa miscela di carburante in volo. Al momento, il Centro di Difesa americano che stabilisce la fornitura ai paesi amici degli States, non è in grado di conoscere quale sarà la compagnia industriale che venderà il velivolo a Tel Aviv. Questo a causa "della florida competivita' sul mercato". Tuttavia, il semaforo verde di Washington all'iniziativa israeliana è arrivato e non ha, per adesso, mostrato alcun rallentamento nell'affare nonostante l'imbarazzo diplomatico degli americani di questi giorni. L'arrivo dell'Extender e JP-8 sarebbe in processo senza intoppi.
L'IDF/AF, esercito ed aeronautica israeliana, vanta sul proprio territorio ben quarantaquattro basi operative da dove i caccia possono atterrare e decollare. Da Ami'ad, nel nord ovest, fino a Beer-Sheeba e al Bet-zet tra Golem e Siria - dove per sbaglio qualche anno fa atterrarono due Mig-17s siriani - con queste capacità logistiche sorprenderebbe che l'aviazione di Tel Aviv avesse la necessità strategica per il KC-10 sul confine libanese o anche fino a Beirut. "Semmai, - spiegano gli esperti militari - mostrerebbe appieno le utilità per voli che vanno dalle1500 miglia". Per capirci: oltre Damasco, ma nel respiro di Teheran, quindi secondo un disegno geopolitico legato alle attuali tensioni nella regione. Ci vorrà ancora del tempo ovviamente per la realizzazione di questo aereo. Mesi, forse, se si escludono colpi di scena.
______________________

Articolo, fotografie e scheda esplicativa su LET, Heimat >>
jay.ren
00sabato 29 luglio 2006 15:10
jay.ren
00sabato 29 luglio 2006 15:12
Le foto dal fronte di guerra, scartate dalle agenzie internazionali.

Let's Photograph >>

Corcaigh
00sabato 29 luglio 2006 19:34
From gaza, with love
fromgaza.blogspot.com/

Corcaigh
00sabato 29 luglio 2006 21:47
Le immagini che non fanno vedere alla TV:
informationclearinghouse.info/article14253.htm

scottishflag
00domenica 30 luglio 2006 17:58
Venti bambini morti sotto il bombardamento israeliano
Sotto i bombardamenti israeliani di un edificio di tre piani a Cana, ad est di Tiro, nel sud del Libano, sono morti almeno 20 bambini. Alcune delle vittime era già fuggite da altri villaggi della zona di Tiro sotto il tiro delle bombe di Gerusalemme. In precedenza una decina di villaggi del Libano meridionale, attorno a Tiro, erano stato bombardati per due ore dalle postazioni israeliane.
Secondo le forze di sicurezza libanesi sono almeno 40 i morti e i feriti provocati dal crollo.

fonte: repubblica.it

Aggiornamento degli ultimi minuti... sono già 37 i corpi senza vita dei bambini vittime del bombardamento di Cana.

[Modificato da scottishflag 30/07/2006 18.01]

Corcaigh
00domenica 30 luglio 2006 18:36
E quei bambini cos'erano? Noti terroristi hezbollah? [SM=g27826]
Adesso mi fermo e non scrivo più nulla. Non ho partecipato molto a questo 3d perché sennò avrei scatenato un flame che avrebbe incendiato i server di freeforumzone.
Oltretutto, sono troppo adirata per discutere in modo razionale.
Dico solo che l'opinione pubblica in irlanda la pensa come me. Troppe analogie.
Adesso chiudo.
[SM=g27813]
gior77
00domenica 30 luglio 2006 18:49
Quello che sta succedendo è molto triste.
E l'immobilismo dell'occidente, preda del veto degli stati uniti, è ancora più triste.

Inismeain
00domenica 30 luglio 2006 21:56
Un governo che si comporta in questo modo non si sta difendendo, sta attirando come una calamita altri nuovi orrori. "Continuino pure" sembra il messaggio del resto del mondo, "le scorte di armi sono infinite"...Come lo schifo che proviamo.
=Donegal=
00lunedì 31 luglio 2006 00:38
Certo che dichiarazioni di questo genere fanno tutt'altro che spianare la strada alla pace o almeno a una tregua...

Siniora ringrazia pubblicamente Hezbollah
Il premier libanese Fuad Siniora ha ringraziato gli hezollah per i "loro sacrifici", sostenuti durante la guerra contro Isreale. "Sono grato per gli sforzi di chi sacrifica la propria vita per l'indipendenza e la sovranità del Libano".



Anche se nel frattempo si aprono spiragli

Israele sospende i raid per 48 ore

Israele ha accettato di sospendere per 48 ore gli attacchi aerei sul Libano mentre indaga sulla strage di Cana. Lo ha reso noto a Gerusalemme un portavoce del dipartimento di Stato Usa dopo i colloqui della Rice con le autorità israeliane. Israele coordinerà con l'Onu un periodo di 24 ore in cui sarà concesso un "libero passaggio" in piena sicurezza a chi desideri lasciare il sud del Libano. E si riserva il diritto di interrompere la tregua in ogni momento se noterà attività in preparazione di attacchi contro il suo territorio
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