Grazie Clio per il tuo intervento prezioso. Lo condivido al 100%. Condivido in pieno anche l'ultimo intervento di Gior, esprime un po' quello che intendevo io in precedenza.
Sputare commenti ed etichette senza aver viaggiato e conosciuto gente diversa è pressapochismo allo stato puro.
Quando arrivai a Dublino nel '91 diventai amica di un ragazzo libico che lì studiava inglese. Non aveva secondi fini. Si era avvicinato a me perché ero italiana ed incuriosito. Era molto colto ed aveva un gran senso dell'umorismo. Certo, era ricco sfondato. Come molti in Libia.
Gli chiesi subito del suo paese, della politica interna.
Mi disse che Gheddafi è amatissimo in patria. Ha eliminato la povertà, in pratica non esiste. Grazie alle nazionalizzazioni, il benessere prospera un po' dappertutto. Certo, in politica estera da' fuori di matto (parole testuali del libico), ma la gente lo perdona per via del benessere.
A lui dispiacevano le conseguenze che le follie estere del Gheddafi avevano causato: ai tempi ancora i Libici non potevano avere il visto in GB. Gli spiaceva perché avrebbe voluto studiare letteratura in un'università inglese. Avrebbe anche voluto andare in US, ma figurati, diceva, se mi danno il visto.
Era un tipo gentile, vestiva all'europea e pranzava a base di pizza. Gli raccontai che i miei genitori avevano vissuto a Tripoli 3 anni prima che io nascessi, e si erano trovati bene. Lui mi invitò subito a tornare, gli italiani sono ben accetti mi disse (a parte Calderoli, suppongo
: ) ed abbiamo la fama di essere ospitali.
Una fama confermata dai miei.
Nella mia vita ho avuto la fortuna di conoscere anche siriani, pachistani, algerini, anche un tipo dal Barhein. Erano tutti molto gentili, educati, miti nei propri discorsi, aperti alle discussioni.
Gli unici fanatici pieni di rabbia ed astio con cui ho avuto il dis-piacere di non riuscire a scambiare idee in vita mia, sono stati due tipi da co. Antrim. Cattolici.