Eutanasia, Divorzio, Stato e Religione: Voi cosa ne pensate?

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: 1, 2, 3, 4, 5, 6, [7]
Corcaigh
00sabato 30 settembre 2006 16:15
Re: Re:

Scritto da: Copycorner.BS 30/09/2006 15.56
Il problema è che l'uomo non è totalmente libero e non lo sarà mai fintanto che farà parte di una società.



Aspirazioni anarchiche, Andrea? [SM=g27828]
Copycorner.BS
00sabato 30 settembre 2006 16:29
Re: Re: Re:

Scritto da: Corcaigh 30/09/2006 16.15


Aspirazioni anarchiche, Andrea? [SM=g27828]



quasi quasi... il problema è che ci crescono con questa frottola che siamo "liberi"...diciamo come stanno le cose, ostrega! Ma non è qui il posto. Non ora almeno.

Corcaigh
00sabato 30 settembre 2006 16:32
Sempre stata d'accordo. Viviamo in una società che non è libera per nulla. L'affermazione di Sartre ha i suoi limiti: a volte le nostre scelte non sono per nulla libere. Infatti, non sono per nulla scelte.
Però dovremmo definire il concetto di libertà, prima...

Copycorner.BS
00sabato 30 settembre 2006 16:37
Re:

Scritto da: Corcaigh 30/09/2006 16.32
Sempre stata d'accordo. Viviamo in una società che non è libera per nulla. L'affermazione di Sartre ha i suoi limiti: a volte le nostre scelte non sono per nulla libere. Infatti, non sono per nulla scelte.
Però dovremmo definire il concetto di libertà, prima...




libertà: quella cosa con le ali?

dai ne parliamo più in là, ok? oppure via mail, oppure apriamo un altro 3d
Corcaigh
00sabato 30 settembre 2006 16:43
Beh, ci si può riaggancciare qui però: l'eutanasia come libera scelta di terminare la propria vita in maniera dignitosa. Se la società per definizione non è libera, l'eutanasia non è attuabile. O per lo meno non è conciliabile con la nostra società.


peregrino
00sabato 30 settembre 2006 16:48
E' vero, forse se una persona fosse sola su un isoletta tipo "Conan ragazzo del futuro" non ci sarebbe bisogno della legge. Il problema è che quando l'uomo ha cominciato a vivere in comunità più numerose ha avuto bisogno di regole per gestire la convivenza.Dapprima ha avuto origine il mito in cui le storie di esseri terreni e meno terreni tramandate per via orale cercavano di "spaventare" l' uomo ( se ti comporti così ti succede questo e quello)poi è arrivato il diritto.
Per quanto riguarda la libertà, penso che non sia tanto fare quello che si vuole, quanto piuttosto volere quello che si fa
Copycorner.BS
00sabato 30 settembre 2006 16:49
Re:

Scritto da: Corcaigh 30/09/2006 16.43
Beh, ci si può riaggancciare qui però: l'eutanasia come libera scelta di terminare la propria vita in maniera dignitosa. Se la società per definizione non è libera, l'eutanasia non è attuabile. O per lo meno non è conciliabile con la nostra società.





no.. perchè? è libera se lo stato la permette. E' una libertà garantita. Diventa un diritto dunque.
Corcaigh
00sabato 30 settembre 2006 16:55
Per cui ammetti che una libertà garantita è possibile. ovviamente utilizzando il verbo "permettere".
=Donegal=
00sabato 30 settembre 2006 16:57
Re:

Scritto da: peregrino 30/09/2006 16.48
E' vero, forse se una persona fosse sola su un isoletta tipo "Conan ragazzo del futuro" non ci sarebbe bisogno della legge. Il problema è che quando l'uomo ha cominciato a vivere in comunità più numerose ha avuto bisogno di regole per gestire la convivenza.Dapprima ha avuto origine il mito in cui le storie di esseri terreni e meno terreni tramandate per via orale cercavano di "spaventare" l' uomo ( se ti comporti così ti succede questo e quello)poi è arrivato il diritto.
Per quanto riguarda la libertà, penso che non sia tanto fare quello che si vuole, quanto piuttosto volere quello che si fa



Senza dubbio.
Le leggi dovrebbero regolare i rapporti tra i vari soggetti, e non le scelte dei singoli che riguardano prima di tutto loro stessi...
Copycorner.BS
00sabato 30 settembre 2006 17:02
Re:

Scritto da: Corcaigh 30/09/2006 16.55
Per cui ammetti che una libertà garantita è possibile. ovviamente utilizzando il verbo "permettere".



Una libertà di scelta tra varie opzioni sì. Una libertà assoluta no.

Ricordi tutte le teorie sul contratto sociale? L'uomo è libero all'origine ma per tutelare la sua vita e aumentare il proprio benessere sacrifica parte della sua libertà a fronte di uno stato che gli garantisca beni maggiori, e sopratutto la vita.

Donegal: l'eutanasia è anche un rapporto tra paziente e medico. Il medico esercita come funzionario statale (sia esso dipendete pubblico o meno). Ciò porta nuovamente al rapporto individuo-stato dove la libertà non è assoluta.

Condivido infatti le parole di Mill: The only part of the conduct of any one, for which he is amenable to society, is that which concerns others. In the part which merely concerns himself, his independence is, of right, absolute. Over himself, over his own body and mind, the individual is sovereign. (On Liberty, chapter 1).

Ma quando è possibile dire che una questione compete meramente all'individuo?

[Modificato da Copycorner.BS 30/09/2006 17.17]

Juza1973
00sabato 30 settembre 2006 22:17
Re: Re:

Scritto da: Copycorner.BS 30/09/2006 17.02
Condivido infatti le parole di Mill: The only part of the conduct of any one, for which he is amenable to society, is that which concerns others. In the part which merely concerns himself, his independence is, of right, absolute. Over himself, over his own body and mind, the individual is sovereign. (On Liberty, chapter 1).

Ma quando è possibile dire che una questione compete meramente all'individuo?

[Modificato da Copycorner.BS 30/09/2006 17.17]




Applicando alla lettera solo quando l'individuo e' in bagno(*) ed in camera da letto(*), finche' dorme da solo.










(*) terms and conditions apply
=Donegal=
00domenica 1 ottobre 2006 14:23
Re: Re:

Scritto da: Copycorner.BS 30/09/2006 17.02
Donegal: l'eutanasia è anche un rapporto tra paziente e medico. Il medico esercita come funzionario statale (sia esso dipendete pubblico o meno). Ciò porta nuovamente al rapporto individuo-stato dove la libertà non è assoluta.



Il medico non deve rispondere allo stato, ma al suo paziente ed assecondarne la volontà, sempre qualora il paziente sia in pieno possesso delle facoltà mentali o abbia dato disposizioni quando lo era.
Corcaigh
00domenica 1 ottobre 2006 16:46
Concordo. Il medico risponde solo alla sua coscienza ed al giuramento di Ippocrate. Certamente non allo stato. Sennò si rischia un altro Menghele e combriccola che facevano esperimenti "medici" sugli ebrei solo perché glielo ordinava lo stato.... [SM=g27820]:
peregrino
00domenica 1 ottobre 2006 16:57
Però c'è un problema.
Dal punto di vista legislativo se una persona ha la polmonite e rifiuta gli antibiotici un medico non puo' costringerla ad assumerli.
Lo stesso vale per un testimone di Geova che rifiuta una trasfusione di sangue.
Se il compito di un medico è allungare e migliorare la vita e ritardare la morte abbiamo stato vs medico
Copycorner.BS
00domenica 1 ottobre 2006 19:13
perdonatemi ma siete in errore.
Un medico, come un ingegnere, come un avvocato, possono esercitare (anche privatamente) solo se lo stato garantisce per loro attraverso:
1) un attestato di qualifica professionale
2) il superamento di un esame di stato
3) l'iscrizione all'albo professionale

Spiacente ma per quanto se ne dica lo stato è sempre dietro di noi :) (a fare cosa poi non so... speriamo a non mettercelo!).
Copycorner.BS
00domenica 1 ottobre 2006 19:15
Re: Re: Re:

Scritto da: Juza1973 30/09/2006 22.17


Applicando alla lettera solo quando l'individuo e' in bagno(*) ed in camera da letto(*), finche' dorme da solo.



(*) terms and conditions apply




Nemmeno, perché se ti suicidi in bagno e sei pieno di debiti le tue relazioni (e responsabilità) ti segueno anche lì.

Oh, che figata! che intendi con "(*) terms and conditions apply"?
cioè, capisco ciò che significa ma è un modo che si sua nelle discussioni logico-retoriche del mondo anglosassone?

[Modificato da Copycorner.BS 01/10/2006 19.45]

Copycorner.BS
00domenica 1 ottobre 2006 19:21
Re: Re: Re:

Scritto da: =Donegal= 01/10/2006 14.23


Il medico non deve rispondere allo stato, ma al suo paziente ed assecondarne la volontà, sempre qualora il paziente sia in pieno possesso delle facoltà mentali o abbia dato disposizioni quando lo era.



questo dove accade? Nel paese delle meraviglie?
comunque il principio di cui parli si chiama AUTONOMIA ed è uno dei 4 principi cardine della Bioetica (secondo Beuchamp-Childress). Il problema è che ce ne sono altri 3... e che spesso entrano in conflitto fra loro.

Ah! se riusciamo, cerchiamo di chiarire quando una nostra affermazione è "auspicabile" e quando è "di fatto". Senò poi ci confondiamo.

Insomma: i "dovrebbe essere così" ci stanno, ma che siano espliciti.

[Modificato da Copycorner.BS 01/10/2006 19.47]

=Donegal=
00domenica 1 ottobre 2006 21:37
Re: perdonatemi ma siete in errore.

Scritto da: Copycorner.BS 01/10/2006 19.13
Un medico, come un ingegnere, come un avvocato, possono esercitare (anche privatamente) solo se lo stato garantisce per loro attraverso:
1) un attestato di qualifica professionale
2) il superamento di un esame di stato
3) l'iscrizione all'albo professionale

Spiacente ma per quanto se ne dica lo stato è sempre dietro di noi :) (a fare cosa poi non so... speriamo a non mettercelo!).



Questo per quanto riguarda la parte burocratica, che attesta che è un medico e non un macellaio.
Ma dal punto vista pratico è il paziente che ha bisogno del medico, non lo stato.
Corcaigh
00domenica 1 ottobre 2006 21:47
Copy, non parlavo dal punto di vista legislativo, ma dal punto di vista etico e/o morale...
Juza1973
00domenica 1 ottobre 2006 21:52
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Copycorner.BS 01/10/2006 19.15
Oh, che figata! che intendi con "(*) terms and conditions apply"?
cioè, capisco ciò che significa ma è un modo che si sua nelle discussioni logico-retoriche del mondo anglosassone?

[Modificato da Copycorner.BS 01/10/2006 19.45]




Ciao, scusa talvolta si pensa che tutti conoscano il mondo anglosassone, a livello di cultura popolare, perche' il forum parla dell'Irlanda. Ma non ci viviamo tutti.

"terms and conditions apply" e' la formuletta che si usa per dire che la promessa commerciale deve sottostare alle condizioni generali di contratto. E' il famoso asterisco dopo lo slogan pubblicitario, del tipo "venite gratis nel nostro albergo (*)" dove (*) sta per "se comprate questa bella enciclopedia per 750,00 EUR".

In questo caso vuole dire "io faccio un'affermazione ma non me ne prendo la responsabilita' perche' ci sono delle condizioni implicite che non ti dico".

Copycorner.BS
00martedì 3 ottobre 2006 17:48
Re:

Scritto da: Corcaigh 01/10/2006 21.47
Copy, non parlavo dal punto di vista legislativo, ma dal punto di vista etico e/o morale...



L'azione è una sola. Non possiamo scinderla in Etica e Legale... dev'essere sia etica che legale. La prima, come dici tu, si rifà alla coscienza del medico; la seconda al rapporto stato-paziente.

Donegal: mai detto che lo stato abbia bisogno del medico... forse hai letto/scritto male? In caso contrario spiega perché non ho capito il tuo intervento.

PS. Ironia della sorte -> Al corso di filosofia della cultura mi hanno assegnato un essay sul Contratto Sociale di Rousseau...
jay.ren
00mercoledì 11 ottobre 2006 21:19
La "discussione" sull'aborto, continua in questo topic >>

R
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:13.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com