Re:
Scritto da: rosy71 26/09/2006 18.26
Concludendo: la libertà sta nel poter scegliere, secondo i propri principi.
Concordo!
Premesso per chiarezza che sono decisamente ateo, per me il problema principale, come viene detto da più voci sia laiche che confessionali, e quello del nostro rapporto con la morte (via le mani da dove le avete messe
).
La società capitalistico/consumistica, che ha bisogno di consumatori ottimisti e motivati a spendere, cerca in tutti i modi di nascondere o annullare l’esistenza di questa che è una delle tappe fondamentali, l’ultima, della nostra vita, lasciando la gestione di questo evento (eufemismo!) ad operatori specializzati (ed anche qui con forti connotazioni speculative).
La società precedente (cioè i 5/6 mila anni che hanno preceduto il novecento, per quanto ci riguarda) viveva invece in pieno nei grandi ritmi della natura e dell’esistenza, essendo ben cosciente della sua ineluttabilità, e preparava quindi i suoi componenti alla dipartita fin dalla nascita, come una cosa connaturata nell’esistenza stessa e facente parte dell’ordine naturale delle cose.
Certo, essendo la coscienza del sé l’unica e sola cosa reale che ci è dato di sperimentare, la paura della mancanza di questa coscienza (il nulla?) dopo la morte è stata in vari modo esorcizzata, creando sovrastrutture quali la magia e la religione (che non sono poi così diverse tra di loro, checché ne dica la chiesa), e che, secondo le caratteristiche di ciascuna popolazione, aiutava ed aiuta psicologicamente ad accettare questo fatto.
Chiarito questo, ritengo che ciascuno, in piena libertà e secondo le proprie convinzioni, deve prepararsi alla dipartita (altro eufemismo!) quando è in piena salute e coscienza, ed in quest’ottica l’unica possibile soluzione è quella del testamento biologico,
Voglio decidere io come morire in piena dignità, e decidere quello che deve succedere al mio corpo dopo la mia morte come, nei limiti del possibile, ho scelto quello che faccio in vita.
Non i medici, non i filosofi, non i preti, non i parenti e soprattutto non i politici.
Per questo, per esempio, mi sono iscritto alla società per la cremazione ed ho disposto che le mie ceneri vengano disperse in mare.
Quindi ben venga la possibilità, se voglio, di poter usare l’eutanasia per vivere degnamente e tranquillamente l’ultimo passaggio (ancora eufemismo!).