Beh insomma c'è una bella differenza fra le veline e il burqa. Prima di tutto perché credo che in occidente alcune ragazze (non me ne vogliano le appartenenti al gentil sesso) dal ridicolo cercare e sbavare di certi maschi non traggano propriamente solo effetti negativi. Ci sono persone che fanno carriera grazie a qualche gonna o per le ridicole aspettative di alcuni datori di lavoro (che spesso vengono disilluse), così come ci sono persone simili nelle università, in tv, per strada. La libido del farsi guardare è pari a quella del guardare, non dimentichiamolo.
Che poi questo sia discriminatorio nei confronti della donna non lo metto in dubbio, ma non credo che Elisabetta Canalis si senta poi tanto discriminata nell'aver raggiunto quello che ha raggiunto dopo aver fatto la velina, né tantomeno ad accompagnarsi a gente del calibro (e del portafogli...) di Christian Vieri. Al massimo, secondo me, la discriminazione possono avvertirla le appartenenti allo stesso sesso che (per mancanza di requisiti?) non hanno ottenuto altrettanto.
Io in questo non sono innocentista: a chi mi dice che è il mondo maschilista che ha creato questo, rispondo che se è vero, quello femminile (magari non "femminista") ha saputo sfruttarlo abbastanza bene.
Riduardo al discorso "mia" ragazza, vorrei dire che a volte non si tratta di complemento di specificazione ma di pertinenza... almeno io lo uso così. Nel senso che quando parlo della "mia" città non intendo che si tratta di una mia proprietà privata! Purtroppo è una delle debolezze dell'italiano (inteso come lingua), ma quando parlo della "mia" ragazza lo faccio pensando soprattutto all'abbraccio e all'affetto, non certo alla possessività.
Purtroppo invece quando si parla di burqa e della condizione della donna nel mondo islamico si va a toccare una realtà profondamente diversa, fatta di discriminazioni e di profonde differenze, di ruoli accettati perché imposti da una cultura religiosa cesaropapista spesso applicata con l'ausilio delle armi e dello strumento della condanna a morte.
Il paragone potrebbe essere fatto semmai col perbenismo che voleva (e da alcune parti vuole) le donne vergini fino al matrimonio, o con altri ridicoli obblighi della cultura perbenista occidentale (ad esempio che il vestirsi con certi capi sia indice della rettitudine morale di una persona...). Ma anche qui dalla stigmatizzazione alla condanna a morte il passo è molto, troppo lungo...
[Modificato da Ale.555 24/08/2004 4.22]