Certi turisti italiani in Irlanda... (Spaghetti Tourist)

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RadioEntonces
00martedì 27 luglio 2004 09:59
Io l'ho gia' detto diverse volte. La gente qui sta cambiando un sacco e sopratutto a Dublino sta perdendo l'umilta' che li caratterizzava. Non si possono fare piu' paragoni con 4-6 anni fa. E' normale che gli irlandiani che sono arrivati di recente notino ancora una certa positivita' e differenza rispetto all'italia ma che comunque sta sfumando pian piano.
Personalmente sto vivendo l'irlanda con delle mancanze che non riesco a colmare qui anche per motivi personali quindi spesso sono portato ad esprimere pensieri che possono risultare sempre negativi. Sto comunque cercando di vivere i miei ultimi mesi qui nel modo piu' sereno possibile. Sto vedendo e guardando l'italia con occhi sempre piu' aperti - l'odio ed il malessere di qualche anno fa si sta trasformando in amore -.
Delirio Habanero
00martedì 27 luglio 2004 11:15
PINGA!
tristram
00martedì 27 luglio 2004 12:10



Ma non é che ci predisponiamo male IN PARTENZA quando lasciamo l'Italia?

Una volta mi hanno detto che il sorriso é contagioso[SM=x145452]

E se il primo sorrisso agli irlandesi lo facessimo noi? Se qualcuno dovesse scambiarci per ebeti...who cares...riusciremo a prendere sonno lo stesso!!!


[Quando ero a Londra una ragazza ripeteva in continuazione: "Io sti inglesi li odio" e automaticamente quando entrava in un negozio, camminava per strada, incontrava gli autoctoni, si distingueva per la totale mancanza di amabilità nei suoi comportamenti...diciamo che rasentava la maleducazione. E in più aggiungeva: "Quanto li odio sti inglesi"...[SM=g27820] ]
RadioEntonces
00martedì 27 luglio 2004 12:48
Hai perfettamente ragione! La gente cambia ma siamo anche noi a cambiare atteggiamento con il passare del tempo. Credo che sia una caratteristica anche per cosi dire italiana il fatto di dover trovare sempre qualche cosa di negativo in tutto cio' che ci circonda. Di lamentarsi anche quando non e' necessario.
Quando sono arrivato qui, ero cosi positivo da non vedere nessun lato negativo di questa irlanda. Tutto era splendido! Con il passare del tempo di fanno dei bilanci, confronti e si tirano le somme sull'esperienza vissuta. Le esigenze cambiano e si fanno sentire sempre piu' forti con passare degli anni.
E' difficile anche essere critici ed obiettivi analizzando se stessi e spesso ci si autoconvince e si generalizza troppo, soprattutto sulla gente. Anch'io dico che gli "inglesi mi stanno sul culo" e poi ho dei colleghi in UK che sono delle ottime persone o almeno le reputo tali per quanto le conosco.
Pensate anche a tutti i vostri amici. Sono tutte delle ottime persone mentre di altri che non conoscete pensate esattamente il contrario. Perche'? Troppi pregiudizi che alla fine diventano delle false certezze....

Radio

zac1978
00martedì 27 luglio 2004 15:43
Spero che molto stiano scherzando perchè di cavolate ne ho lette tante!

1° - L'Italiano deve essere fiero di quello che è all'estero, i coglioni nascono in Italia, in Irlanda, in Gb, in Francia, in Germania.....insomma ovunque!
E certo si nota più il coglione di turno che centinaia di ragazzi e ragazze educati che si fanno la loro bella vacanza senza il minimo problema!
Una delle cose belle che ricordo della vacanza studio in Irlanda erano i tornei sportivi che organizzavamo fra Italia - Spagna - Giappone e Eire negli oziosi pomeriggi quando non ci era consentito di girovagare, sul campo ci si scannava come matti ma questo non faceva che saldare la nascente amicizia che ci legava fuori!

2° - Smettiamo di tirare fuori il regionalismo ecc...

3° - Romani smettela di dire un sacco di cavolate, rendete ridicolo solo il nome di Roma!
Lo sapete qual'era la forza della cultura Romana (e voi che ora abitate a Roma potete tranquillmente essere figli di barbari...):

La forza di Roma era l'INTEGRAZIONE!

Avete letto bene, Roma ha dominato il mondo allora conosciuto proprio perchè invece di imporre il proprio essere, assimilava tutto quanto di buono c'era nelle culture delle terre conquistate.
Imparava tutto quanto era possibile dai popoli conquistati, e non faceva distizioni fra romani di Roma e romani delle provincie, tanto che perfino diversi imperatori non erano italici ma spagnoli, slavi ecc...

A leggere certe cose mi sa che alcuni di voi abbiano origini barbare e non certo "romane" come si vantano di avere!
SCAZ
00martedì 27 luglio 2004 19:19
e perchè non evitare
Leggo con molta curiosità le vostre idee su come sia normale "evitare" un tipo solo perchè italiano,perchè magari non ha avuto la possibilità di viaggiare molto nella sua vita e quindi non ha quella propensione al diverso che invece chi ha vissuto altre culture ha.
All'inizio,quando anch'io ero partito dalla mia italia per Dublino cercavo di fare amicizie differenti.Ed è giusto credo,anche perchè nel mio caso era quello uno dei motivi per cui ero partito,conoscere culture differenti,lingue differenti,ma anche gente differente,ed anche un mio connazioanle può essere differente(da me, da voi, da tutti)....
Nei miei viaggi ho incontrato persone che avevano più cose in comune con gente dell'emisfero opposto che con quelle del proprio paese e vale anche il contrario.La gente è gente.Incontri l'italiano noioso,come l'irlandese noioso o magari l'ausraliano noiso,e via così.
Chiaro che se la priorità è imparare la lingua all'ora sì che bisogna essere un pò selettivi,ma non mi pare che evitare gente del proprio paese peggiori l'inglese,magari non lo migliora.
Il mio punto è che non mi sembra bello parlare male dell'italiano medio che peraltro non mi sembra tanto peggio dell'irlandese medio ,magari quello che viene da un qualche sobborgo di Cork che non è mai uscito dall'irlanda e pensa che tutti gli italiani hanno i baffi vestono sempre in cannottiera cantando canzoni napoletane...

SCAZ
gaelicman
00mercoledì 28 luglio 2004 22:33
Ognuno c'ha le sue
le opinioni sono come le palle, no?

in effetti ho conosciuto molte persone che la vedono in un modo e chi la vede in un altro.
già tra me e mio padre c'è una "diatriba" in questo.

Io sinceramente son d'accordo sulla full immersion del viaggiatore nel paese che sta visitando, ma ritengo anche importante la possibilità di sostegno che ti danno gli italiani al'estero.

intendiamoci, non sono un nazionalista, non sono uno di quelli che sventola il tricolore e che canta l'inno a squarciagola (chi lo fa, fa bene, ma deve essere uan cosa naturale)... però all'estero (svezia, norvegia, brasile, messico) mi son spesso trovato bene con gli italiani. Certo ci sono i bigotti, quelli "so tutto io"... però mediamente ritengo che gli italiani siano i culturalmente + preparati.
La maggior parte degli statiunitensi tende ad andare nelle città e comportarsi analogo a quello enunciato da moris (italiani nei villaggi turistici): foto al monumento principale e via a fare shopping di souvenir...

ora devo andare... spero di poter questa discussione in seguito.

SCAZ
00giovedì 29 luglio 2004 16:22
tutti uguali
Se nel corso dei viaggi si è avuto l'occasione di conoscere persone da altro paese,quasi sicuramente si è notato una certa critica che si dà alle abitudini e comportamenti dei propri connazzionali e degli elogi fatte ad altre culture e modi di fare.
Cosi ricordo il mio amico Damien,australiano,viaggiatore,lavorava in un Pub,non frequentava affatto o quasi altri australiani,perchè? troppo chiassoni,sempre a parlare di Australian football(una specie di calcio gaelico),rugby o peggio di cricket.A Damien piaceva un casino invece il calcio,diciamo europeo.
Invece Jannie,una mia ex,svedese,adorava il modo in cui gli italiani riuscissero ad essere "ribelli ed ingovernabili",adorava i teatrini che gli italiani creano per le più piccole sciocchezze(vd. pagare una birra).
Al contrario,lei disprezzava alquanto gli atteggiamenti"freddi" dei cittadini dei paesi nordici.Sempre ubbidienti(non è il caso degli irlandesi però)almeno fino alla terza birra.
Io personalmente credo che la via di mezzo come sempre è quella più saggia.
E' giusto mettere in discussione la propria cultura e la propria educazione,ma affichè sia una critica positiva e costruttiva,sopratutto personale,si deve dar conto anche alle cose buone che la nostra madre terra ci ha insegnato.
SCAZ
Sean1
00lunedì 2 agosto 2004 13:07
Re:

Scritto da: zac1978 27/07/2004 15.43
La forza di Roma era l'INTEGRAZIONE!

Avete letto bene, Roma ha dominato il mondo allora conosciuto proprio perchè invece di imporre il proprio essere, assimilava tutto quanto di buono c'era nelle culture delle terre conquistate.
Imparava tutto quanto era possibile dai popoli conquistati, e non faceva distizioni fra romani di Roma e romani delle provincie, tanto che perfino diversi imperatori non erano italici ma spagnoli, slavi ecc...

A leggere certe cose mi sa che alcuni di voi abbiano origini barbare e non certo "romane" come si vantano di avere!



Bravissimo Zac !
Valete optime



[Modificato da Sean1 18/08/2004 9.19]

Corcaigh
00martedì 3 agosto 2004 11:57
Purtroppo il senso di superiorità che contraddistingue gli italici all'estero è proprio derivato dal fatto che Roma un tempo avesse conquistato gran parte del mondo occidentale. I Romani erano sico=uramente una macchina da guerra imbattibile, per cui notevoli dal punto di vista bellico ma, come Zac ha giustamente sottolineato, dal punto di vista culturale assorbivano a destra e a sinistra ed erano un miscuglio di tutto un po'. Il fatto che si siano impossessati di tutti gli dei dell'olimpo greco ed egiziano è una prova lampante [SM=g27828]

Ovviamente, se per un attimo ci liberiamo dall'arroganza italiota/stadistica e cerchiamo di ragionare a livello planetario, noteremmo che mentre gli italici scheggiavano sassi sul suolo natìo, cinesi, egiziani e babilonesi sfoggiavano una cultura millenaria con conoscenze astronomiche e matematiche che mai i cugini europei che ancora si accoppiavano coi Cro-magnon si sarebbero mai sognati di concepire.[SM=g27829]
Ovviamente i Romani hanno assorbito tutto, per cui ci sembra di avere questa enorme cultura in eredità mentre invece la cultura ereditata è quella di un'altra dozzina di popolazioni conquistate ed assorbite....

Non vado avanti perché il tutto è già noioso [SM=x145487] Però diciamocelo, bravi quanto vuoi a costruire strade ed acquedotti, non sarebbero andati avanti un centimetro culturalmente se le popolazioni conquistate non avessero avuto culture preesistenti da assorbire molto più raffinate di quelle italiche.

Evabbé, arrostitemi pure
[SM=g27828]
[SM=x145438]

Sean1
00martedì 3 agosto 2004 12:15
ahahaha....cara Martina son d'accordo con te seppure con alcuni distinguo che ti risparmio...

niente arrostimenti quindi ma...barbeque ? se passi in co. dublin il 15 agosto nel mio giardino ne faremo uno e mi farebbe piacere averti con noi[SM=x145427] [SM=x145443] [SM=x145444] [SM=x145474]

Sean

Fecisti patriam diversis gentibus unam

(Di nazioni lontane hai fatto una sola patria)

Rutilius Namatianus, De Redito suo, 63
Corcaigh
00martedì 3 agosto 2004 14:24
Mi piacerebbe molto e quasi quasi accetto l'invito se non fosse che oggi arrivano i miei scappando di corsa dal caldo di Milano e stanno fino a fine mese... ma non è detta l'ultima parola... teniamoci in contatto!
Inutile dire che se passi da quel di Cork sei ospite dei Buckley [SM=g27811]
(un paio d'ore con i miei figli ti fanno passare la voglia di averne altri [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] )
[SM=x145438]
admin/moris
00mercoledì 4 agosto 2004 01:04
Desidero segnalarvi una mail ricevuta questa sera (pubblico anche la mia risposta). Mi scuso con l'autore se condivido con gli altri questa corrispondenza poichè contiene elementi utili alla discussione

R78 ci ha scritto :

salve ho letto spaghetti turist...
...ridere ed essere satirici è sicuramente una virtù
che aiuta a crescere ma alla fine della lettura si ha
l'impressione di essersi imbatutti in un gruppetto di
non più tanto giovanotti, un pò saccente chiusi nella
loro torre d'avorio della loro esperienza irlandese
che ha avuto l'opportunità di crescere. le
persone-personaggi che avete citato però non saranno
più sensibili dopo aver letto ciò che ho letto io; a
questo punto l'esclusività del messaggio lanciato dal
vostro sito vi riconduce ad uno snobbismo. ci sono
siti molto più informativi che consentono una
preparazione ed un'informazione migliore al viaggio in
Irlanda. sicuramente, il vs sito, offre aspetti ed
informazione che non ho trovato altrove (anche se ho
visitato accuratamente solo due siti....altri li ho
sfogliati..) ma manca una struttura comunicativa ed un
messaggio strutturato, se si fa eccezione di ridere
suoi luighi comuni sull'Irlanda........questo è un
cosiglio tecnico...
comunque in definitiva se letto con attenzione è
divertente
ciao
R


Ho risposto come segue
:

Grazie per avere scritto. E grazie anche se vorrai intervenire
pubblicamente.

Se avrai la pazienza di leggere i tanti interventi sull'argomento pubblicati sul forum, troverai le risposte ad osservazioni come la tua e capirai di non avere a che fare con una banda di comici demenziali o un gruppetto di
fastidiosi snob :)

Il sito è nato per rivolgersi a persone che già conoscevano l'Isola (o che ci abitano) e che erano stufe dell'eccesso di stereotipi presenti altrove,non ha mai preteso di essere una guida turistica per l'Irlanda. Non lo ha addirittura mai voluto.

Solo successivamente, dopo che il forum legato al sito è cresciuto al punto di ospitare quasi ventimila interventi è stato inevitabile aprirci anche a chi in Irlanda non c'è mai stato, ma l'obbiettivo resta sempre quello di approfondire argomenti irlandesi non quello di fare da tour operator
virtuali.

Nessuna pretesa di verità, quindi. Solo una voce che dice "Hey, c'è qualcuno che la pensa diversamente su molte cose che trovate in rete, vi va di leggere anche le nostre opinioni ?" Avremo pure il diritto di esprimerci anche noi, non trovi ? [SM=g27828] E se qualcuno ci trova snob, mi spiace ma più che spiegare le nostre ragioni e dire "pazienza" qualora l'interlocutore non creda alle nostre parole, non riusciamo

Il caso vuole (o forse non è solo il caso) che il forum sia diventato il più animato tra quelli dedicati all'Irlanda.
Non il migliore, ma il più frequentato (e più utile per chi vuole vivere in Irlanda) quello nessuno lo può negare

ciao, moris di altrairlanda
admin/moris
00mercoledì 4 agosto 2004 01:19
PS
Naturalmente esistono anche diverse discussioni analoghe sparse sul forum : cercherò di concentrarle qui per continuare eventualmente la discussione

ciao, moris
dubh
00mercoledì 4 agosto 2004 01:28

in un gruppetto di non più tanto giovanotti,


Lo sapevo io: anagraficamente ho 19 anni, ma in realtà sono una bacucca sulla soglia degli 80 [SM=g27828]

Scherzi a parte, mi sembra che AltraIrlanda sia pieno zeppo di informazioni che vanno oltre il "là trovate i cavalli, a destra la spiaggia, a sinistra le scogliere, giù per terra i folletti e sopra Enya che canta appesa ad un filo invisibile. Buona bevuta." [SM=g27829] [SM=g27828] [SM=g27824]
O no? [SM=g27833]
Ale.555
00mercoledì 4 agosto 2004 06:08
Però sarebbe carina l'eterea Enya a mo' di angiolone sul presepe... dolce!![SM=g27822]
A parte tutto... condivido pienamente quello che si è detto sulla cultura romana (ricordo appunto l'esperienza con gli Etruschi... una cultura che si fece appositamente assorbire dalla Roma antica proprio per dominarla dall'interno...), e ricordo inoltre che, proprio per la mancanza di capillarità dell'organizzazione di Roma (un grave difetto di quella macchina pubblica che nessuno qui ha ancora posto in rilievo...) e per il suo eccessivo centralismo (cosa che difatti la portò alla caduta ai tempi delle invasioni), ci si trovava spesso nella situazione che in molte regioni le valli erano abitate (e controllate politicamente) dai Romani, e le montagne erano ancora proprietà delle popolazioni autoctone... che continuavano la propria vita (quasi) come se nulla fosse...
Purtroppo conosco bene ciò di cui parlate dicendo che l'Italiano si comporta ancora sulla scorta del proprio passato di dominatore, perché alcuni fiorentini si comportano allo stesso modo in tutta la Toscana... dev'essere una tendenza tipica, "io abito nel capoluogo/capitale quindi è tutto mio"...
SCAZ
00mercoledì 4 agosto 2004 11:36
A difesa di R78
Il tono di alcuni partecipanti al sito è di quelli del tipo"Quanto sono figo io che vivo nel posto più bello del mondo".Disegnando un paese perfetto;l'Irlanda non lo è,non esiste paese perfetto infatti.
Il sito è utilissimo(anche per chi deve partire x l'irlanda)e molto interessante perchè c'è uno scambio di esperienze.L'esperienza non è infatti oggettiva,ciò che ho visto io in Irlanda magari è ben diverso da quello che vedono i tanti irlandiani.Importante è infatti il confronto che può aiutare anche chi stà decidendo se andare in Irlanda per vacanza,studio,lavoro o tutti e tre.
Essere duri con i propri connazzionali è comunque una cosa che ho riscontrato in tanti soggetti e non solo italiani.
SCAZ


zac1978
00mercoledì 4 agosto 2004 19:41
Re:

Scritto da: Sean1 03/08/2004 12.15

Fecisti patriam diversis gentibus unam

(Di nazioni lontane hai fatto una sola patria)

Rutilius Namatianus, De Redito suo, 63



Sean hai colto perfettamente il punto!

Saper assorbire e non assoggettare è stata la forza di Roma insieme a una capacità organizzativa e ingegneristica che è rimasta superiore a quanto espresso nel resto del mondo per quasi 1000 anni.
Tutt'ora l'Italia è a uno dei primi posti per l'ingegneria edile e logistica, pur se con la riforma moratti(un impegno concreto[SM=x145452]na laurea in 3 anni per tutti) tutto si sta appiattendo a una mediocrità generalizzata stile Usa dove è l'eccezione chi emerge e non l'eccezione chi non emerge.
Per il resto, un Italiano deve essere fiero di quello che è e del popolo che rappresenta (una percentuale di coglioni e delinquenti c'è un qualsiasi nazione!), putroppo fa parte del pensiero italiano svalutare il proprio essere rispetto agli altri popoli (forse molto di più che porsi come superiore che è sbagliato ugualmente).

Il mio pensiero è semplice: Sono Italiano e ne vado fiero ovunque e comunque!
Abbiamo tanto da imparare e tanto da insegnare (qualche volta se gli anglosassoni ascoltassero un po' di più il mondo sarebbe migliore!).
LO sapete cosa mi è piaciuto degli Irlandesi (oltre all'ospitalità che ricorda molto quella della mia terra la Romagna)?
Il porsi su un piano paritario, non come fanno molti inglesi o americani(ma anche tanti francesi e tedeschi ma anche noi italiani) su un piano di superiorità (spessissimo immotivata, bellissima lezione da parte dell'Italia del basket all'arroganza americana ieri sera, voglio vedere fra 10 giorni alle olimpiadi se hanno imparato la lezione che gli hanno fornito a domicilio Argentina, Serbia e compagnia bella agli ultimi mondiali, a vederli ieri sera proprio no, anche se le prossime volte ne prendiamo 30 noi!).

NOTA BENE: Ovviamente non possiamo generalizzare un popolo in un comportamento, si parla di impressioni personali dovute alle proprie esperienze.
Ale.555
00giovedì 5 agosto 2004 02:05
zac1978 ci sono alcune cose che ti rendono orgoglioso di essere italiano, altre proprio ti deludono, continuamente, puntualmente, caparbiamente. Sono orgoglioso di rappresentare il popolo che ha insegnato al mondo l'organizzazione della cosa pubblica, che ha prodotto alcune delle più belle opere dipinte e musicate della storia, che ha saputo, con piccole aziende (Ferrari, Luxottica, Aprilia) sfidare le grandi multinazionali e vincere. Ma come faccio ad essere orgoglioso di rappresentare il popolo dei furbi, di chi passa avanti in coda, del "lei non sa chi sono io", di Maria de Filippi e dei suoi raccomandati, dei politici che campano gratis e ti trattano pure male, degli eterni ritardi...
Tu mi parli di ingegneria, io ti dico: è verissimo, ma ricordiamo anche che l'università italiana è una di quelle al mondo con il maggior tasso di "fallimenti": ovvero, una di quelle con la percentuale di studenti che arriva in fondo più bassa, una di quelle che si vede spesa peggio la propria qualifica, una di quelle in cui si fanno più "trucchi" e favoritismi in europa.
Ho sentito con le mie orecchie persone laureate in Ingegneria tirare delle castronerie assurde su argomenti quali l'informatica. Eppure esistono degli esami obbligatori nel corso di laurea no? Del resto qui non importa quanto davvero ne sai, basta PASSARLO l'esame, quindi molto spesso si va sul nozionistico e sulla pura coincidenza ed ecco che le nostre università partoriscono falsi esperti o falsi professionisti.
Ho frequentato Giurisprudenza a Firenze e purtroppo devo ammettere che è tutto vero... a partire da quanto è marcia la categoria docente per finire con le interrogazioni scandalo del genere "Come si chiama?" "Pinco Pallino" "Bravo, 30 e lode".
Poi curiosamente mi ritrovo in quello che dice Arianna, anch'io beccai due ragazzi italiani a Dublino che mi dissero papale papale "Qui non c'è niente, sto paese fa schifo", cosa che non ho sentito più dire da altra gente che ho conosciuto in giro per il mondo di nessun altro paese... nemmeno dal tedesco ubriaco finito che conobbi in giro per Nagoya, Giappone (Nagoya forse è una delle città meno attraenti che abbia mai visto in vita mia...)
Boh, purtroppo a volte il gradasso ha una targa ben definita, parla a voce alta e fa un sacco di chiasso, e i suoi bambini sono tremendamente viziati... e purtroppo, sempre più spesso, parla la mia lingua.

PS.quello che è successo ieri sera al Dream Team è né più né meno quello che succede alla Nazionale di calcio italiana da diversi anni in ogni torneo internazionale...
PPS. L'immagine del marchio italiano vincente all'estero oggi la porta la Ferrari, che si è accorta in tempo che cercando di costruire un team tutto italiano solo per amor di patria non si va da nessuna parte... ricordo addirittura quando presentarono Alesi ponendo l'accento sulle sue origini italiane (cosa che al francese non ha mai interessato un gran che...)... mentre oggi con a capo una triade franco-anglo-tedesca ha ricostruito un'immagine che mancava da vent'anni... [SM=g27829]

[Modificato da Ale.555 05/08/2004 2.12]

zac1978
00giovedì 5 agosto 2004 04:32
- Orgoglio di essere italiano prescinde dallo schifo che fanno alcuni!
Altrimenti tutti ci dovremmo vergognare, chi non ha una De Filippi, un Berlusconi, chi non ha dei disonesti.
Pensiamo che gli altri siano migliori, non crediamo che in USA, ma possiamo di GB o Germania non cambia nulla siano diversi da noi, che non si esaltino per il Grande Fratello,ecc...

- I furbi ci sono ovunque, poi che nel mondo venga associato agli italiani e ai napoletani in particolare è un altro discorso, chi in viaggio all'estero non è stato raggirato dai locali per fare un esempio, più o meno mi è capitato di vedere ovunque gente che ci prova a fotterti, poi c'è tanta brava gente come del resto c'è in Italia (mica si viene sminuiti se un concittadino fa il furbo, perchè l'estate scorsa un gruppo di ragazzi di Napoli in ogni torneo sportivo che si faceva nel villaggio turistico baravano mica considero disonesti tutti i napoletani. Alla fine loro hanno vinto ma tutti gli spettatori applaudivano noi...non per questo tutti i romagnoli sono onesti e magari lo prendono in saccocia!)

- OT universitario: Il problema dell'università italiana è il clientelismo (non pensiamo che all'estero sia diverso) e soprattutto l'intoccabilità dei professori (e questo almeno in parte è diverso).
Vedrai che con la riforma moratti il tasso di abbandono crollerà di molto, ma lo si sarà ottenuto con il metodo sbagliato cioè con la promozione facile e non migliorando il rapporto studenti-professori che è poi uno dei massimi problemi (Sai quanti ragazze e ragazzi ho visto mollare per i continui insulti dei professori, per le umiliazioni, per le bocciature sparando nel mucchio magari senza neanche sapere il perchè).
I dati sull'università estera sono inficiati dal fatto che all'estero fa molta differenza dove ti laurei e in cosa ti laurei, non esiste poi un curriculum standard.
A vantaggio dell'università italiana va il fatto di essere molto più selettiva, anche se la cosa sta peggiorando, basta un dato: a Bologna nel mio corso all'inizio eravamo in 450, alla fine in meno di 10 anni arriveramo in max un centinaio (già dal secondo anno non si più di 100 a lezione, la scrematura arriva quasi subito) di cui solo 3 nei 5 anni canonici, guardando al 2002 e al 2003 gli iscritti sono sempre 450 ma vanno avanti in almeno 300 perchè sono stati tolti molti blocchi, i programmi riformati sono quasi la metà e il metro dei professori si è decisamente allargato (non esiste che chi 5 anni fa bocciava il 90% di chi si presentava all'esame ora ne promuova il 70-80%, strano ma un motivo c'è e si chiama premio di produttività.....sbagliato prima e sbagliato ora, ma chi esce ora ne sa neanche la metà.)
Questo non vuol dire che sia meglio all'estero, pensa che gli ingegneri edili e civili italiani come fama e richiesta al mondo non sono secondi a nessuno, sono pari solo ai neozelandesi.
A noi manca un po' di esperienza sul campo (anche se si sta migliorando), ma abbiamo una preparazione teorica e una predisposizione alla "sofferenza" decisamente superiore alla media. L'esperienza si acquisisce, la capacità di "imparare" è molto più dura da acquisire...

- Si i miliardari del pallone dovrebbero cominciare a fare professione di umiltà...
L'esampio del Team Usa di basket(il dream team sarà sempre e solo 1!) era per sottolineare l'arroganza che spesso porta a sconfitte memorabili (possiamo vedere il nuovo Vietnam che si sta consumando in Iraq, frutto dell'arroganza USA nell'affrontare il problema Saddam e la mancanza di appoggio da parte del resto del mondo, dovuta al rapportarsi agli alleati come sudditi, che alla fine è la loro debolezza).

NOTA BENE: Alla fine quello che poi emerge da questi nostri discorsi è che ogni tipo di generalizzazione è sbagliato (simpatiche ma sbagliate anche le generalizzazioni sul turista italiano del sito anche se penso che poi lo scopo fosse quello di farsi una risata sdrammatizzando), perchè poi di mele marcie ce ne sono ovunque, proprio per questo:
Sarò sempre fiero di quello che sono, dei valori in cui credo e in quello che faccio.
Non mi preoccupo se un mio concittadino o connazionale fa brutta figura, le persone noteranno la differenza con me e chi sta con me, mi preoccupo invece se la brutta figura la facciamo noi, questo si che lo voglio evitare.
Ale.555
00giovedì 5 agosto 2004 08:53
Sono d'accordo, infatti sono il primo a dire che non è giusto colpevolizzare il singolo per le malefatte della generalità.
Però purtroppo non ho avuto la tua stessa fortuna e all'estero ho sempre potuto (purtroppo, ripeto) riconoscere gli italiani da altri turisti. Attenzione: avevano buona compagnia, questo non lo nego, in effetti inglesi e americani sono piuttosto simili, specie gli americani, in arroganza.
Il fatto di aver trovato dei venditori furbi (o diciamo pure disonesti) in quasi ogni parte del mondo (devo dire però che il Giappone e l'Irlanda fanno eccezione...) non salva il TURISTA, quello italiano, come ho detto insieme a quello inglese e americano, si prende per le mie esperienze la palma del chiassone e del viziato. E conta che lavoro pure nel settore quindi ne ho visti abbastanza...
A questo si aggiungono le scene pietose di presunta superiorità sugli stranieri un po' troppo diffuse da noi... ad esempio: aereoporto di Roma. Due poliziotti con cane antidroga. Passa uno stuolo di turisti giapponesi e il burino in alta uniforme fa: "Ao, nascondi er cane che sennò ce lo copiano!!"
Beh direi che la favola che i giapponesi copiano è finita da un pezzo, adesso specie nel settore automobilistico è l'Italia che insegue (per non parlare dell'animazione o della telefonia), eppure ancora si va giù gradassi con questi luoghi comuni.
Per questo sono d'accordo con te su tutto (ci mancherebbe altro, ogni generalizzazione è indice di ignoranza), però purtroppo nelle mie (scarse) esperienze all'estero e nella mia esperienza di lavoro in Italia ti posso dire che le tipologie di turista riportate in questo sito, per quanto caricaturali... esistono, eccome!!

OT universitario: saranno anche state selettive le università, ma in quel modo in fondo ci arrivavano i testoni (studia studia... alla fine anche una scimmia ti impara la Divina Commedia a memoria) o chi aveva tanto tempo da perdere. Di certo non si valorizzava il talento o il merito. Prima della Moratti non eravamo messi tanto meglio. Specie contando che con le facoltà a numero aperto tanta gente prendeva l'università come "parcheggio" (tanto paga mamma, o peggio ancora lo stato con le borse di studio), aumentando il numero e di conseguenza la predisposizione dei professori a bocciature sommarie, quelle "per sfoltire". Onestamente l'idea di dover ridare un esame 3 volte perché "si è in troppi" non mi sembra faccia pensare a una grande organizzazione.
Se poi a questo si aggiunge che certi professori sono inamovibili, persino dopo che si è dimostrata più volte la loro colpevolezza in reati di vario tipo, dalla corruzione all'abuso sessuale...


SCAZ
00giovedì 5 agosto 2004 08:55
L'Italia non è una sola!
Ci sono italiani che rispettano le file,si impegnano affichè le cose in italia migliorino,non sono raccomandati,lavorano(o studiano)duro a casa e all'estero, e non perdono tempo davanti la De Filippi.Insomma, credo proprio che ci si soffermi un pò troppo sul comportamento tipo del cattivo esempio italiano.
Ma quale cultura è poi perfetta? L'inglese ,si che rispetta le file a casa sua,poi va in giro nel mondo a distruggere i locali.
E ce ne sarebbe da dire tante anche sugli irlandesi,francesi,polacchi,cinesi etc.
SCAZ

Ale.555
00giovedì 5 agosto 2004 11:04
Non lo metto in dubbio e come avrai visto ho detto anch'io che le generalizzazioni sono sempre un errore.
Il fatto che si ponga l'accento sui comportamenti negativi e non su quelli positivi è presto spiegato: l'educazione consiste nel non far pesare la propria presenza agli altri, quindi non facendo chiasso, non facendo il furbo, non facendo l'indisciplinato per la strada, e così via non si attira l'attenzione di nessuno, mentre è più che ovvio che comportandosi in maniera contraria si attira l'attenzione e ci si fa notare.
E' molto più facile notare il vicino d'ombrellone con i bambini casinari che quello tranquillo e rispettoso che nemmeno ti accorgi se c'è, no?
Poi che ci siano tante e varie compagnie in giro per il mondo sono il primo a dirlo, e per esperienza diretta sul campo.
Solo che alcuni, generalmente (ripeto: con le debite eccezioni) tendono ad essere meno rispettosi di altri. E probabilmente (mi è venuto da pensare) lo si deve a costumi diffusi nei paesi d'origine.
SCAZ
00venerdì 6 agosto 2004 11:17
Diffrenze tra Spaghetti ed English tourists.
Alcuni di noi hanno sicuramente notato alcune differenze tra quella,diciamo, europea e quella anglosassone,scozzesi, irlandesi,etc. :
-Inglese lingua universale.
Generalmente,quando un italiano va all'estero anche solo per vacanza non impone la sua lingua,ma cerca di comunicare con quella del luogo visitato.Ciò non accade con l'inglese(o tutti coloro che parlano inglese come prima lingua),che invece pretende che tutti,anche lo spazzino di turno capisce la lingua anglosassone.
-A casa loro.
Ho notato che nelle maggiori capitali europee tutti i baristi,commessi del centro sanno qualche parola in due o tre lingue.Ho vissuto a Dublino,Edinburgo,voglio dire città internazionali,e ci sono dei commessi talmente ignoranti,che con tutto il turismo che hanno,non sanno manco parlare in un buon inglese.
Ma la cosa che mi dà più fastidio e quando fanno finta di non capirti per colpa dell'accento o della pronuncia.
Al contrario se un inglese si ferma a chieder informazioni IN INGLESE durante una visita in italia,ha una alta probabilità di incontrare qualcuno che lo aiuti volentieri.

Concludo dicendo che lo Spaghetti tourist non è proprio il peggiore dei turisti anzi,spesso è il luogo che lo ospita a non essere poi così accogliente e comprensivo.

Ale.555
00venerdì 6 agosto 2004 14:17
Beh non è sempre così, o non proprio così.
Prima di tutto la questione culturale: l'Inglese è la lingua internazionale perché è una delle più usate nel mondo, sarebbe folle se l'Italiano volesse imporre la propria lingua che è parlata da una percentuale di popolazione mondiale infinitesimale... inoltre è una lingua universalmente accettata in tanti ambienti (informatica, marketing, business), molti di noi fanno tanto i fighi sciorinando parole in inglese (quando ad es. dicono che sono "account managers" invece che "impiegati"), e poi si ricordano della loro bellissima lingua solo quando non capiscono quella altrui, molto spesso per troppa confidenza.
Poi il discorso turisti: devo dire che alcuni si sforzano veramente di parlare l'italiano, molti di più di quanti immaginassi prima di iniziare a fare questo lavoro. Mi sono capitati diversi inglesi, spagnoli e tedeschi che almeno l'essenziale per pagare, per salutare e per ordinare a tavola lo sapevano. Purtroppo dobbiamo capire anche che l'Italiano è una lingua tecnicamente molto complessa, strutturalmente complicata e ricca di eccezioni, e quindi è impossibile pretendere che molti la conoscano: la si impara solo per passione, non certo per necessità. L'Inglese, per contro, è molto più utile nel lavoro (direi quasi indispensabile oggi) e sicuramente molto più semplice da imparare data la sua struttura assai più elementare e senza un così grosso numero di eccezioni.
E infine la questione delle città internazionali: ma siete mai stati a Parigi o a Tokyo?? Gran belle città per carità. Ma non credo che la percentuale di gente che conosce l'Inglese sia così tanto più alta di quella dei Dublinesi che conoscono l'Italiano. Addirittura ricordo diverse volte che ho visitato negozi di videogiochi a Parigi (un settore in cui credo la conoscenza dell'Inglese sia scontata... o no??) ho dovuto farmi fare da interprete dalla mia ragazza perché il mio francese era troppo scarso e troppo mal pronunciato per portare a fine anche una semplice compravendita di usato.
Inoltre devo dire che se qualcuno capita dalle mie parti (Toscana) trova ben poca gente disposta a parlare l'Inglese per aiutarlo... a parte gli addetti ai lavori e molto spesso nemmeno quelli (vedi pubblici ufficiali...).

[Modificato da Ale.555 06/08/2004 14.18]

zac1978
00venerdì 6 agosto 2004 15:40
Dai che anche voi toscani siete ospitali...

Ovviamente dipende dalle persone, se mi incontro una straniero per strada in qualche modo cerco sempre di aiutarlo, come del resto ho sempre trovato brava gente locale che mi aiutasse all'estero!
SCAZ
00venerdì 6 agosto 2004 16:17
Giusto notare che la lingua inglese è diciamo un pò il jolly.
E' facile da imparare(le basi però,parlare un discreto inglese è tutt'altro che facile),ed è usata perchè riesce ad esprimere sinteticamente tante espressioni complicate.

SCAZ



Ale.555
00venerdì 6 agosto 2004 19:55
Re:

Scritto da: zac1978 06/08/2004 15.40
Dai che anche voi toscani siete ospitali...



Grazie ma non è dappertutto così... anzi purtroppo a volte ci fidiamo troppo della bellezza dei nostri posti e del nostro patrimonio artistico e trascuriamo l'accoglienza... provare per credere, la Romagna ad esempio in questo settore è tutta un'altra storia!! [SM=g27811]
zac1978
00sabato 7 agosto 2004 15:20
Re: Re:

Scritto da: Ale.555 06/08/2004 19.55


Grazie ma non è dappertutto così... anzi purtroppo a volte ci fidiamo troppo della bellezza dei nostri posti e del nostro patrimonio artistico e trascuriamo l'accoglienza... provare per credere, la Romagna ad esempio in questo settore è tutta un'altra storia!! [SM=g27811]



Io non faccio testo perchè ho amici toscani quindi quando scavalco l'appennino dalla Romagna alla Toscana mi sono sempre sentito a casa, ma è pur vero che tutti i miei conoscenti venuti in vacanze in toscana si sono trovati molto bene.

E' pur vero che in altre parti d' Italia si sono fortemente stupiti positivamente dell'ospitalità Romagnola.
theropithecus
00venerdì 13 agosto 2004 12:58
Re:

Scritto da: zac1978 27/07/2004 15.43
Spero che molto stiano scherzando perchè di cavolate ne ho lette tante!

1° - L'Italiano deve essere fiero di quello che è all'estero, i coglioni nascono in Italia, in Irlanda, in Gb, in Francia, in Germania.....insomma ovunque!
E certo si nota più il coglione di turno che centinaia di ragazzi e ragazze educati che si fanno la loro bella vacanza senza il minimo problema!
Una delle cose belle che ricordo della vacanza studio in Irlanda erano i tornei sportivi che organizzavamo fra Italia - Spagna - Giappone e Eire negli oziosi pomeriggi quando non ci era consentito di girovagare, sul campo ci si scannava come matti ma questo non faceva che saldare la nascente amicizia che ci legava fuori!

2° - Smettiamo di tirare fuori il regionalismo ecc...

3° - Romani smettela di dire un sacco di cavolate, rendete ridicolo solo il nome di Roma!
Lo sapete qual'era la forza della cultura Romana (e voi che ora abitate a Roma potete tranquillmente essere figli di barbari...):

La forza di Roma era l'INTEGRAZIONE!

Avete letto bene, Roma ha dominato il mondo allora conosciuto proprio perchè invece di imporre il proprio essere, assimilava tutto quanto di buono c'era nelle culture delle terre conquistate.
Imparava tutto quanto era possibile dai popoli conquistati, e non faceva distizioni fra romani di Roma e romani delle provincie, tanto che perfino diversi imperatori non erano italici ma spagnoli, slavi ecc...

A leggere certe cose mi sa che alcuni di voi abbiano origini barbare e non certo "romane" come si vantano di avere!




le ripetizioni di romano e di storia romana le puoi fare ad altri NON a me......
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