The troubles / La questione Nordirlandese

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fergus
00lunedì 8 novembre 2004 23:02
Così parlò il vecchio Bertie.....
Ahern warns NI parties not to pass up opportunity



From:ireland.com
Monday, 8th November, 2004





The Taoisaeach tonight warned Northern parties that it would be a "huge mistake" to pass up this opportunity for an agreed settlement "in the expectation that another equally attractive one will present itself within a short time-frame".

In an address to the students in Trinity College Dublin, Mr Ahern said: "If this opportunity is squandered, it will have consequences both in terms of the time that elapses before we can again seek to restore devolved government in Northern Ireland."

He said neither he nor Mr Blair were in favour of parking the process.

"We hope in the coming days to finalise our proposals."

"We will ask the parties to give them careful consideration; to seriously reflect on the opportunity that is now available to address and resolve all of the issues that have obstructed the achievement of a stable dispensation in Northern Ireland; and to take serious account of the opportunity costs if the current window is allowed to close without a constructive outcome," he said.

The Taoiseach warned that the prospect of ending IRA activity and capability could be lost because of what he called "unrealistic thresholds of visibility".

He said it would be entirely counter-productive if people made unreasonable demands that carry a resonance of humiliation for any side.

Earlier the Taoiseach gave his strongest indication yet that the IRA may be on track to decommission its weapons by the end of the year.

"We are so near," he said. "But I fear some think there is some tactical advantage to be gained by long-fingering this.

He said a report by RTÉ this morning claiming that behind-the-scenes talks with the two Governments, the DUP and Sinn Féin included the prospect of IRA decommissioning by the end of the year should not be discounted. "It is very near the mark."

The Taoiseach said people would be amused if they knew the issues currently preventing progress.

"We are within a fortnight of making a decision," he added. "So we can crack the outstanding points and do it comprehensibly and successfully or decide, having almost got there for the third time in a two-year period, to leave it aside."

He said that if negotiations were allowed to drift now, elections scheduled for next year in both Britain and Northern Ireland would push the whole process back to 2006.

"That would be a real tragedy - a real mistake," he added.
cossaigh
00giovedì 6 gennaio 2005 13:47
Regno Unito: lotta al terrorismo fra equilibri nell’Ulster e crisi dello Home Office

La politica britannica si trova alle prese con la riapertura delle negoziazioni per il disarmo dell’IRA, in Irlanda del Nord, e le dimissioni del ministro dell’interno Blunkett, padre dell’attuale legislazione in materia di sicurezza dopo gli attentati alle Torri Gemelle. Due questioni estremamente delicate, a conclusione di un anno difficile che ha visto il governo in prima linea per la lotta al terrorismo, tanto in politica estera quanto sul piano interno..

Il natale 2004 ha portato a Westminister due priorità da risolvere prima di poter festeggiare il nuovo anno e rimettersi al lavoro. In primo luogo, lo sforzo di negoziazione congiunta fra Londra e Dublino, circa il conflitto nell’Ulster, poggia su un ultimo ostacolo da non sottovalutare, pena l’impasse diplomatica: il definitivo disarmo dell’IRA, a dieci anni dal cessate il fuoco unilaterale. Secondariamente, si tratta di uscire senza le ossa rotte dalla crisi che ha portato alle dimissioni di Blunkett, una delle pedine più importanti dello staff del premier Blair, a seguito dello scandalo che ha riguardato la sua vita privata. Due avvenimenti che riportano all’attualità il tema della lotta al terrorismo nel Regno Unito.

Ulster: il lungo cammino verso la pace

In Irlanda del Nord gli anni difficili, caratterizzati da odi profondi e tensione alle stelle, sembrano essere passati. La stessa Belfast mostra segni di cambiamento rispetto ai tempi del coprifuoco e degli attentati. L’inizio della svolta è nel 1994, in occasione del primo cessate il fuoco unilaterale proclamato dall’IRA (Irish republican army). Quattro anni più tardi, nell’aprile del 1998, si giunge a quello che finora è ritenuto il passo più importante compiuto per l’apertura del dialogo politico: con gli accordi del Venerdì santo, viene creata la Nothern Ireland Assembly, composta da 108 membri ed in grado di rappresentare l’autonomia delle sei province dell’Ulster da Londra. In questo nuovo campo vengono così a sfidarsi, nel senso politico del termine e poggiando sulla legittimità della neonata cornice istituzionale, i protestanti-unionisti del PDU (Protestant Democratic Unionist Party) e i nazionalisti del Sinn Fein. I primi, guidati dal reverendo Ian Paisley e fedeli alla corona britannica, hanno ottenuto alle elezioni del 2003 la maggioranza con 33 seggi, contro i 24 assegnati al Sinn Fein di Gerry Adams, di ispirazione cattolico-repubblicana e partigiani dell’unione alla repubblica d’Irlanda.

In questo contesto, l’IRA sembra aver gradualmente deciso di abbandonare le armi per le urne; la convinzione, del resto, che lo stesso Sinn Fein non sia altro che l’ala politica dell’organizzazione paramilitare, da un lato rassicura su una precisa volontà di aver scelto la strada del dibattito in aula, dall’altro solleva polemiche a causa della mancata consacrazione di questo “cessate il fuoco permanente”. Per quanto cioè l’esercito repubblicano abbia fatto intendere di aver deposto l’ascia, nelle file unioniste si preme affinché da parte degli avversari si giunga all’ammissione di aver perso la guerra, mediante delle prove tangibili del disarmo che escludano il ritorno ad ogni attività paramilitare.

L’IRA: la questione del disarmo

Lo scorso dicembre i leader protestanti hanno chiesto che l’IRA autorizzi la diffusione di foto ufficiali come prova del disarmo. Condizione che naturalmente è stata ritenuta umiliante da Gerry Adams. Un punto controverso che rende più difficili gli sforzi congiunti operati fino ad ora dal primo ministro inglese Tony Blair e la sua controparte di Dublino, Bertie Ahern, speranzosi di poter presto annunciare un accordo per un governo nord-irlandese in cui DUP e Sinn Fein possano condividere la leadership. Nel mezzo, dichiarazioni forti, da una parte e dall’altra. Certo è che da parte repubblicana, per voce di Gerry Adams, il termine disarmo non è affatto sinonimo di sconfitta, soprattutto se riferito ad un movimento che ha condotto i cattolici irlandesi fuori dalla condizione di sudditanza al cospetto della secolare dominazione britannica. Il problema è dunque riuscire a presentare tale disarmo in un modo accettabile per tutti. La speranza, a Londra ed a Dublino, riposa sul fatto che negli ultimi due anni sono stati raggiunti importanti compromessi da una parte e dall’altra. Lo stesso Ian Paisley, la cui fama è di essere il più estremo sostenitore della causa unionista, ha accettato il ritiro graduale delle truppe inglesi dall’Ulster e la guida del governo in “condominio” con il Sinn Fein, che da parte sua ha accolto la proposta del dialogo politico a condizione di interrompere la lotta armata.

Nonostante ciò, è altresì un dato di fatto che la mutua vittoria alle elezioni legislative del 2003 non ha quietato più di tanto gli ardenti animi, per la qual cosa è sintomatico il fatto che non ci sia ancora stata una stretta di mano simbolica a testimoniare la capacità, da parte di Adams e Paisley, di sedere allo stesso tavolo, per quanto abbiano dato il consenso a rappresentare lo stesso paese.
Gli sforzi per trovare una soluzione a questa impasse coinvolgono Londra e Dublino, che hanno proposto di prendere ugualmente le foto, ma pubblicarle solamente nel 2005, vale a dire una volta installato l’esecutivo semi-autonomo di Belfast. Ai padrini della negoziazione spetta anche il compito di autentificare il disarmo e restituire fiducia al campo protestante, che per voce di Paisley continua a definire “mostri assetati di sangue” i repubblicani.

Da Londra viene anche la richiesta, rivolta all’IRA, di mettere fine a quelle che vengono catalogate come le “attività illegali non politiche”, vale a dire frodi, contraffazioni, contrabbando di benzina e sigarette che varrebbero all’organizzazione delle entrate per 9 milioni di euro all’anno.

Il pericolo terrorismo in terra d’Irlanda sembra dunque essere scongiurato. Ian Paisley, per quanto continui a presentarsi ufficialmente come il “Dr No”, l’ostilità fatta persona alla causa cattolica, ha ufficiosamente lasciato che le negoziazioni irrompessero su una scena un tempo dominata dalla forza, in cui il dialogo era precluso. In marcia verso un’amministrazione autonoma della provincia, divisa fra Sinn Fein e DUP, la questione irlandese trova nelle prove fotografiche una delle ultime resistenze alla risoluzione pacifica della controversia in vista di scenari futuri. Con la crescente consapevolezza, sia da parte unionista sia nel campo repubblicano, che governare indipendentemente da Londra sia in ogni caso vantaggioso.

Curiosamente, nel difendere la propria rappresentatività, stretta nella morsa di Londra e della Belfast protestante, il Sinn Fein rischia di divenire il partito più rappresentativo d’Europa sedendo in ben quattro parlamenti: Londra, Dublino, Belfast e Strasburgo. Sempre che il disarmo dell’IRA venga accertato.

Scandalo allo Home Office: le dimissioni di David Blunkett

La seconda priorità riguarda il tormentone che ha investito il ministero dell’interno e si è concluso con le dimissioni di David Blunkett il 15 dicembre scorso, sostituito da Charles Clarke.
Presentatasi agli occhi dei media britannici come uno scandalo, la tragedia personale dell’ex ministro dell’interno è cominciata la scorsa estate quando ebbe fine la relazione con Kimberley Quinn, una giornalista già sposata dello Spectator magazine. Allora Mr Blunkett avviò una campagna legale per ottenere l’accesso al figlio di due anni dell’ex amante. La reazione di Mrs Quinn fu di fornire ad un giornale dettagli scottanti su come il ministro non facesse troppa distinzione fra affari e vita privata. Venne così fuori, fra le altre, l’accusa per la quale fu aperta l’inchiesta, la cosiddetta goccia che ha fatto traboccare il vaso ed ha portato alle dimissioni di Blunkett: egli avrebbe infatti accelerato la concessione di un visto per l’Austria alla governante della Quinn, Leoncia Casalme. L’inchiesta ha poi svelato il comportamento non proprio lusinghiero di Blunkett nei confronti di alcuni membri del governo Blair, i quali avrebbero fatto anche valere l’accusa di diffamazione.

I mezzi di comunicazione di massa hanno ironizzato che gli inglesi sono pronti a far passare tutto, tranne che si saltino le code. In effetti il richiamo dell’affare è stato più grande della sostanza e, come spesso accade, le ripercussioni si sono ingigantite. Tony Blair, nell’accettare le dimissioni di Blunkett, gli ha scritto una lettera di solidarietà. «Lasci il governo con la tua integrità intatta ed i tuoi successi riconosciuti da tutti» sono state le parole del premier inglese.

Oltre lo scandalo: il futuro dello Home Office

L’affare Blunkett rappresenta una grossa perdita per il governo. Con lui se ne va un personaggio chiave della politica laburista, determinante per una serie di atti tesi a rafforzare la lotta al crimine ed alle forze anti-sociali del sistema, nonché creatore delle attuali politiche in tema di immigrazione e terrorismo. Fu proprio Blunkett che introdusse, in risposta all’11 settembre, l’ Anti-Terrorism, Crime and Security Act, pilastro della guerra al terrore condotta dal governo britannico da tre anni a questa parte. Tale atto è stato peraltro è stato recentemente dichiarato, dalla Law Courts, incompatibile con la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e suscettibile di misure di revisione. E’ singolare che ciò sia capitato il 16 dicembre, un giorno dopo le dimissioni di Blunkett. La corte di giustizia inglese ha infatti ritenuto illegale la detenzione indefinita di sospetti terroristi stranieri, conformemente alla legislazione Blunkett. Non potendo intervenire per modificare un atto del governo, la corte ha poi avvisato l’esecutivo di prendere le misure necessarie alla modifica onde non incorrere in problemi di costituzionalità. Due avvenimenti, le dimissioni di Blunkett e la sentenza della Law Courts, paragonabili ad una scossa di assestamento del sistema inglese della “war on terror”, che si trova ora privo del suo ideatore ed oggetto di una questione giuridica.
Il successore di Blunkett, Charles Clarke, proviene dal ministero dell’educazione ed ha molti punti in comune con il suo predecessore, oltre ad essere uno degli uomini di fiducia di Tony Blair. Condizione essenziale per ridare la stessa fiducia e stabilità in un clima scioccato dagli ultimi burrascosi eventi.

Conclusioni

Per le strade di Belfast, passati i giorni dell’IRA, il timore più grande è che si stia pianificando un futuro fatto di “parole, parole, parole”, a fronte di una palese incompatibilità fra le forze politiche maggiori. I recenti battibecchi fra Adams e Paisley, in particolare sullo smantellamento dell’IRA e sui legami con gli altri gruppi paramilitari, non sono dei più incoraggianti. Tuttavia la cooperazione fra i governi britannico ed irlandese, negli ultimi anni, ha aperto degli spiragli importanti che Londra è decisa a tutelare, affinché lo spettro dell’esercito repubblicano non rinasca dalle proprie ceneri, qualora l’azione politica si rivelasse velleitaria. Sul piano interno, in materia di sicurezza e lotta al terrorismo, il tentativo di tracciare una linea di continuità a seguito dell’avvicendamento Blunkett-Clarke si profila come una grande scommessa di Blair e dei suoi collaboratori; mutatis mutandis, il nuovo anno si presenta ancor di più come un punto di partenza.

Giovanni Faleg

(5 gennaio 2005)

Fonte: www.equilibri.net/europa/uk705.htm



cossaigh
00sabato 15 gennaio 2005 22:52
Il processo di pace in Irlanda del Nord: tra "devolution" e "decommissioning"

di Gustavo Pregoni
14 Jan 2005

Belfast, 14 Gennaio 2005 - Una grossa campana di ottone scandisce il rintocco della bevuta di fine serata ed i clienti si accalcano sul bancone bagnato per un’ultima pinta: il Bot è pieno. Il Botanic Inn, "the Bot" in slang, è uno dei pub storici di Belfast, situato nella ricca e georgiana parte sud della città, e negli ultimi giorni ha visto scorrere fiumi di Guinness e di Bushmills, birra scura e whisky, per celebrare la fine dell’anno. Anno, il 2004, che in termini politici non sarà di certo ricordato come decisivo o comunque significativo, avendo registrato l’ennesimo fallimento del governo di Sua Maestà nel cercare una soluzione alla spinosa questione delle sei contee.

Nella conferenza di inizio anno, tenuta in Great Victoria Street, negli uffici del Northern Ireland Office, Paul Murphy, Segretario di Stato per l’Irlanda del Nord, ha espresso tutto il suo disappunto riguardo la persistente fase di stallo politico: ‘Credo fermamente che nel nuovo anno dovremo canalizzare tutti i nostri sforzi per cercare di compiere, tutti insieme, quegli ulteriori passi in avanti verso il ritorno ad un governo locale composto da coloro che sono stati eletti regolarmente dal popolo Nordirlandese, anche se rimango ben consapevole della complessità e delle enormi difficoltà che incontreremo nel rapportarci con il nostro passato’.

Murphy si riferisce chiaramente al problema della devolution: e’ dal lontano novembre 2003, data delle ultime elezioni, che l’Irlanda del Nord non riesce ad avere un proprio governo locale. All’epoca si imposero rispettivamente come primo e secondo partito del paese il Democratic Unionist Party (DUP), unionista e ultraconservatore, ed il Sinn Fèin (SF), nazionalista e vero e proprio braccio politico dell’IRA. Quindi spettava ai suddetti opposti schieramenti sedersi allo stesso tavolo e formare l’Assemblea e l’Esecutivo, cosa, questa, che puntualmente non è avvenuta in tutti questi mesi fatti di trattative e negoziati, ma soprattutto di tante e tante parole.

Degna di nota è, tra l’altro, la pesante dichiarazione del Reverendo Ian ‘Big Man’ Paisley all’indomani del congiunto tentativo di mediazione da parte dei governi del Regno Unito e della Repubblica d’Irlanda, avvenuto nello scorso settembre al Leeds Castle, nel Kent, Inghilterra sud-orientale. Egli ha affermato una “incapacita’ culturale” del proprio partito a trattare col Sinn Fèin, e che mai un assassino come Martin McGuinness (attuale numero due del SF ed ex quarter-master della Derry Brigade dell’IRA) avra’ il consenso unionista alla sua elezione quale membro dell’Esecutivo.
Pertanto l’Irlanda del Nord continua ad essere amministrata e governata direttamente da Westminster, ossia dal quel Signor Blair, che ha ormai mostrato pubblicamente un totale disinteresse per la ‘provincia’ più calda di tutto lo United Kingdom. Fulcro e tema centrale delle peace-talkings è la questione del disarmo, il decommissioning dei gruppi paramilitari, soprattutto dell’IRA.

I governi Inglese e Irlandese hanno ufficialmente affermato di voler risolvere il problema delle armi, considerato a ragione la causa principale della paralisi del peace-process e vero ostacolo all’esercizio dei poteri di devolution da parte di un governo tutto nordirlandese.

L’Esercito Repubblicano Irlandese ha già effettuato tre atti di decommissioning, consegnando parte del proprio arsenale alla Commissione ad hoc diretta dal Generale De Chastelain, che ha immediatamente posto fuori uso tali armi. Inoltre, anche se non c’è stato alcun comunicato ufficiale, l’IRA si sarebbe detta disposta a consegnare l’intero arsenale entro pochi mesi, logicamente verso un corrispettivo in termini di operazioni di demilitarizzazione del territorio da parte del governo Inglese, presupposto per un definitivo ritiro delle truppe di stanza in Ulster.

Il problema è che per gli Unionisti tutto questo non è più sufficiente: Paisley e soci vogliono che l’IRA permetta a dei fotografi di scattare le foto riguardanti gli atti di disarmo e la conseguente distruzione delle armi, e che tali atti avvengano inoltre alla presenza di testimoni indipendenti in aggiunta ai membri della Indipendent International Commission on Decommissioning (IICD).

L’Army Council dell’IRA ed il Sinn Fèin hanno logicamente visto tali ulteriori richieste unioniste come dei tentativi di intralciare il raggiungimento di un’intesa, al fine di restaurare il vecchio regime di Stormont, mutilando il principio proporzionale in base al quale il DUP dovrebbe governare d’intesa col SF. A tal riguardo, Gerry Adams, Presidente del SF: ‘La questione delle fotografie non la prendiamo neanche in considerazione, per noi è dead and buried, ossia morta e sepolta; inoltre i medesimi atti di disarmo devono essere effettuati anche dai paramilitari protestanti’.

E qui andiamo a toccare un altro dei tasti dolenti dell’intera faccenda e forse il più controverso: il Northern Ireland Office ha riconosciuto come ufficiale il cessate il fuoco da parte della più numerosa organizzazione paramilitare protestante, l’Ulster Defence Association (UDA), che in passato,anche sotto la sigla di Ulster Freedom Fighters (UFF),si è resa protagonista delle feroci e settarie uccisioni di cattolici innocenti, di esponenti politici nazionalisti e di membri di organizzazioni a tutela dei diritti umani.

‘For God and Ulster’, questo è il motto che campeggia sui murales firmati UDA dipinti lungo Shankill Road, enclave della working class protestante di West Belfast: altro che nel nome di Dio e dell’Ulster, tutte le attività di tale organizzazione sono finalizzate a ben altro e sono condotte nel solo nome del controllo del traffico della droga e delle estorsioni. Quindi bisogna essere chiari riguardo la consistenza di tale cessate il fuoco, perché è vero che gli omicidi settari sono al momento cessati e che la leadership si è detta pronta ad inserirsi nelle trattative di pace, ma è pur vero che i paramilitari continuano ad arricchirsi illegalmente ed ultimamente hanno anche iniziato a ‘sfrattare’ famiglie di asiatici e di coloured dalle loro case, perché in prossimità di abitazioni protestanti.

Come si può pretendere il totale disarmo o per di più l’uscita di scena dell’IRA, mentre nell’altra metà di Belfast si continua a sparare indisturbati? Come potranno essere esercitati i poteri di devolution se non si riesce formare un governo che abbia la titolarità di tali poteri? Che futuro potra’mai avere un processo di pace quando vi sono così tanti indizi da far pensare che forse poi non è la pace quello che le parti in causa realmente cercano?

Buon Anno cara vecchia Ulster!

Gustavo Pregoni
redazione@reporterassociati.org

Fonte: www.reporterassociati.org/index.php?option=news&task=viewarticle&...
fergus
00lunedì 14 febbraio 2005 15:48
An Ireland of equals will not be built on fear
Letter to the Irish News
Gerard Quinn • 11 February 2005


Following the horrific murder of Robert McCartney I felt compelled to write this letter.

Robert was savagely stabbed, beaten and left to die in a city centre street. There were many people involved in this murder - those who carried out the vile act, those who witnessed it and those who participated in the clean-up operation.

Investigation into this was halted by what has been described as "orchestrated disturbances".

Elected representatives were heard saying that: "It appears the PSNI is using last night's tragic stabbing incident as an excuse to disrupt life within this community and the scale and approach of their operation is completely unacceptable and unjustifiable."

I believe - as is evidenced by the support - that the only "unacceptable and unjustifiable" action that evening was the taking of an innocent man's life. Our elected representatives told how it "was very regrettable that what appears to have been a very tragic incident at a bar has been turned into a serious political situation".

If what happened in Belfast city centre on Sunday January 30 was not a "political situation" then it was criminal.

An act of crime that broke the hearts of a large circle of family and friends. The Chief Constable has said that he does "not think this is a crime that is related to a particular terrorist group following its particular objective".

This would support our elected representatives' theory that it was not a "political situation" - and therefore reiterates that it was a criminal act - and should send a clear message to the consciences of those with information of Robert's final minutes. This was a straightforward inhuman act of crime against the natural forces of life and God's will is that, while we must forgive and forget, we must also take responsibility for our actions.

The time is upon us when we must support those with information on Robert's death and help to bring our community into an era that is free from murder and fear.

As I watched my cousin's coffin lowered into his final resting place to be with my Grandfather and my cousin Gerard I looked up to see nothing but confusion and pain etched on the faces of family and friends.

I wondered then if the hundreds who had prayed at the vigil and more than 1,000 who had attended the funeral were asking the same question I was: How does murdering the innocent "protector" of a "respected family" in the local community build an Ireland of equals?





fergus
00giovedì 17 febbraio 2005 15:27
keine gegenstaende aus dem festern werfen [SM=g27828]
admin/moris
00sabato 19 febbraio 2005 01:14
Belfastburg

Scritto da: askatasuna 18/02/2005 23.07

in einem Zug nur über Damen kotzen! [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
(adesso, traducilo, ciuff ciufff:)
Cia' fefe'

AsKenbauHauS



Corrono voci che, per affrontare una volta per tutte la questione nordirlandese, le contee del nord diventeranno un nuovo Lander tedesco. Questo dialogo surreale nè è la prova [SM=g27823]

Anzichè scannarsi se è meglio vivere sotto la corona inglese o la repubblica irlandese, Belfast diventerà la Francoforte del Nord.

Aska, sempre avanti sugli altri, ha già comprato una Volkswagen Golf del 1985 con i sedili maculati e una confezione da sei di Beck's che gli tiene compagnia mente ascolta gli Einsturzende Neubauten (o Nena di 99 luftbalons) [SM=g27828]
pedair
00sabato 19 febbraio 2005 15:27
Re: Belfastburg

Aska, sempre avanti sugli altri, ha già comprato una Volkswagen Golf del 1985 con i sedili maculati


sì e ci han fregato le borchie...?
eh lo fanno lo fanno!!!
fergus
00mercoledì 30 marzo 2005 08:58

 
29 marzo 2005 13.21

 
Ulster: disinnescate bombe incendiarie in centri commerciali, sospetti polizia su dissidenti Ira
 
LONDRA - Diverse bombe incendiarie sono state disinnescate dalla polizia in diversi centri commerciali a Belfast nel fine settimana di Pasqua. La polizia ritiene che si sia trattato di azioni dei dissidenti dell'Ira.
Uno degli ordigni è parzialmente esploso, bruciando un negozio di abbigliamento nel centro commerciale Forestside, nel sud di Belfast. Nello stesso complesso due bombe sono state disinnescate nel supermercato Dunnès. Un altro ordigno è stato rinvenuto e neutralizzato nel centro commerciale di Ards, alla periferia della capitale dell'Ulster. I due shopping center sono stati evacuati nel pomeriggio di ieri. L'Ira osserva un cessate il fuoco dal 1997.

 

 

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URL di questo articolo
www.swissinfo.org/sit/swissinfo.html?siteSect=105&sid=5637189
fergus
00venerdì 27 maggio 2005 10:36
26/05/2005
BELFAST: STRAGE OMAGH, INCRIMINATO MILITANTE IRA SCISSIONISTA
(AGE) BELFAST - Sean Gerard Hoey, 35 anni, militante dell' "Ira Autentico", gruppo scissionista dell'Esercito repubblicano irlandese, e' stato formalmente incriminato per la strage di Omagh del 1998, che costo' la vita a 29 persone: la piu' grave, singola azione terroristica in trent'anni di lotta tra cattolici e protestanti nella provincia britannica. Hoey, gia' detenuto per possesso di esplosivo, e' comparso questa mattina nell'aula del tribunale di Craigavon, a ovest di Belfast, per ascoltare la formalizzazione dell'accusa. L'attentato del 15 agosto del 1998 fu rivendicato dall''Ira Autentico' che si opponeva ai cosiddetti accordi di pace del 'Venerdi' Santo', sottoscritti quattro (AGE) NUN

[Modificato da fergus 27/05/2005 10.37]

luca-cinisello
00martedì 5 luglio 2005 18:16
Zone da evitare durante le parate
Ciao a tutti, mi allaccio a questo topic chè mi sembra quello più idoneo, senz aprirne un altro
Durante queso periodo di parate mi chiedevo se secondo voi è possibile trovare una cartina che indica le strade in cui generalmente ci sono dei riots durante le manifestazioni? Oppure un elenco di vie, insomma qualche indicazione più precisa rispetto a quella generica del quartiere....

Conosco la strada che riguarda Ardoyne, ma non molto altro.....

Grazie e cao
Luca
fergus
00lunedì 3 ottobre 2005 22:39
il 3/10/1981 terminava a Belfast lo sciopero della fame
7 mesi - 10 vittime
scottishflag
00martedì 4 ottobre 2005 16:46
Bravo Fergus! [SM=g27823]



Mi sono svegliato al sopraggiungere del secondino,
ha bussato forte alla mia porta senza una parola.
Ho guardato il muro e ho creduto di essere morto,
sembra che questo inferno non finisca mai.
La porta si aprì e non la rinchusero piano,
ma non importava, tanto nessuno dormiva.
Ho udito un uccello ma non ho visto la luce dell'alba,
volesse il cielo che fossi già sprofondato sotto terra.
Dove sono i pensieri del tempo che fu,
e dov'é la vita che un tempo credevo esistesse?
Il mio grido non verrà raccolto e le mie lacrime scorrono ignorate.
Quando verrà il nostro giorno me la pagheranno cara.


Bobby Sands

[Modificato da scottishflag 04/10/2005 16.47]

!Angelica!
00sabato 29 ottobre 2005 21:49
"... La cosa drammatica è che i nordirlandesi protestanti (scozzesi) pensano di essere uguali ai cittadini britannici, mentre i nordirlandesi cattolici (irlandesi) pensano di essere uguali agli altri irlandesi, i cittadini dell'Eire. La cosa ridicola è che ogni sostanziale differenza tra protestanti e cattolici è svanita da un pezzo e i nordirlandesi ormai, cattolici e protestanti che siano, sono soltanto nordirlandesi (e quindi nè scozzesi nè irlandesi). Il mondo ne è consapevole e di conseguenza assiste perplesso a tanta ostinata violenza fratricida, ma la gente da queste parti non riesce proprio a capirlo. E' curioso notare, ad esempio, come i terroristi, protestanti o cattolici che siano, continuino a far sputare sangue agli avversari anche se sono atei o apostati. Sarebbe interessante capire quale genere di sentimenti provino per qualcuno che appartiene a una religione diversa dalla loro solo per eredità familiare. Non si può non riconoscere la grandezza di un odio così potente e invasivo da riuscire a sopravvivere sul ricordo di cose peraltro mai esistite: deve avere una costituzione davvero robusta."

Robert McLiam Wilson "Eureka street"
fergus
00mercoledì 11 gennaio 2006 15:57
sull'efferato omicidio dell'avvocato Finucane direi che se ne fosse già parlato in questo 3d , quindi posto un update

Finucane family in Dublin for talks
From:ireland.com
Wednesday, 11th January, 2006

The family of murdered Belfast solicitor Pat Finucane will hold talks with politicians in Dublin today in their campaign to strengthen the powers of an inquiry into his assassination.

Green Party leader Trevor Sargent, Fine Gael leader Enda Kenny and Progressive Democrat leader, Mary Harney will meet with Mr Finucane's widow Geraldine this afternoon.

"We are meeting the party leaders to ask them to persuade the Taoiseach [Bertie Ahern] to put pressure on the British Government to reveal full details of Pat's murder," Mrs Finucane said ahead of this afternoon's meetings.

The family recently met the leader of the Ulster Unionist Party and Reg Empey with Church of Ireland Archbishop Robin Eames, as part of a series of meetings across the political spectrum in and outside Northern Ireland.

The family is concerned about any inquiry into the death under the Inquiries Act 2005 and is seeking a fully independent and open inquiry into the solicitor's murder at the hands of loyalist killers.

"We don't believe the truth will come out at all with the Inquiries Act," Mrs Finucane said.

Amnesty International has urged senior judges not to sit on the public inquiry into the murder under the Inquiries Act.

The Finucane family, Judge Cory, human rights organisations and nationalist political representatives have criticised the British government's decision last year to set up a tribunal into Mr Finucane's shooting under the terms of the new Inquiries Act, claiming it will restrict information.

l'omicidio Finucane presentava, per modalità di esecuzione e armi impiegate nell'azione, analogie con altri episodi in cui vennero coinvolti soggetti molto vicini all'estabilishment militare inglese, diciamo istituzionale e non proprio paramilitare.....
ma qualcuno lassù a nord giuro che potrebbe essere + preciso [SM=g27828]
=Donegal=
00mercoledì 11 gennaio 2006 16:10
fergus
00martedì 17 gennaio 2006 08:56
Ulster "una sicilia senza sole" (?)
www.cafebabel.com/it/article.asp?T=A&Id=1611
Shamrock BG
00martedì 17 gennaio 2006 09:28
Re:

Scritto da: fergus 17/01/2006 8.56
Ulster "una sicilia senza sole" (?)
www.cafebabel.com/it/article.asp?T=A&Id=1611


[SM=x145467] [SM=x145467]
scottishflag
00martedì 17 gennaio 2006 13:04
Re:

Scritto da: fergus 17/01/2006 8.56
Ulster "una sicilia senza sole" (?)
www.cafebabel.com/it/article.asp?T=A&Id=1611



[SM=x145460]

Non commento per amore della decenza... [SM=g27812]
Comhachag-bheag
00martedì 17 gennaio 2006 14:46
Non se ne può più!
Ho letto l'articolo in questione (pessimo) su un altro sito, dove partecipavo a volte al loro forum sull'Irlanda. Me ne sono scappato via subito ed eccomi tra voi. Prometto che non sarò buono. Quel genere di giudizi, senza un minimo di documenti di fatti di certezze, sono stolidi luoghi comuni. Vorrei dire che lasciano il tempo che trovano. Purtroppo lasciano amarezza e rabbia e tanta, tanta confusione e ignoranza. Guarda caso proprio mentre Gerry Adams e i Provos intraprendono lo storico processo di pace. Tiochfaidh ar la! "Il nostro giorno verrà".
Il 30 gennaio ricorre l'anniversario della Bloody Sunday, il 2006 segna il 25° della morte di Bobby Sands. Ricordiamoli con rispetto ed esigiamo il rispetto della loro memoria e di quante e quanti portano ancora addosso i segni dell'oppressione. Favoriamo il processo di pace diffondendo notizie equilibrate sulla sofferenza delle Sei Contee. Condivido le reazioni sdegnate all'articolo.
scottishflag
00martedì 17 gennaio 2006 15:01
Re: Non se ne può più!
Benvenuto tra noi Fabio e grazie per il tuo post. [SM=x145459] Senza falsa modestia credo che non correremo il rischio di farti scappare indignato anche da qui, le risposte che hai letto - e che hai condiviso - parlano chiaro. La questione spinosa, a mio personale modo di vedere, nasce dall'ignoranza e dalla pigrizia di tanti giornalisti ed editorialisti - e quant'altri - riguardo la questione nell'Irlanda del Nord. Mi piace sempre pensare che sia un'ignoranza in buona fede. Ma equiparare la mafia alle lotte di un popolo é una stronxata niente male... una genialata unica. Ma per non trascendere la pianto qui.
Non essere buono Fabio, per me - sempre parlando a titolo personale - i buoni non sono mai esistiti. Esistono i coerenti e gli onesti, quelli sì. [SM=x145459]

Riguardo la BLOODY SUNDAY e BOBBY SANDS puoi trovare in questa sezione testi e fotografie a riguardo. Spero troverai tutto esaustivo ed utile, i post sono molti e molto curati. [SM=g27823]

[Modificato da scottishflag 17/01/2006 15.07]

Comhachag-bheag
00martedì 17 gennaio 2006 15:13
RE:
Me ne vado... ma solo adesso, perchè è tardi. certo che resto qui tra voi, e non mancherò darvi uan mano come posso a gettar giù "palate di torba". vedere Bobby nel tuo avatar mi fa un immenso piacere. Ci risentiremo presto. Ciao e grazie per la graditissima risposta.
=Donegal=
00martedì 17 gennaio 2006 15:26
Benvenuto Fabio, se vuoi presentarti puoi farlo qui
Per il resto sono d'accordo al 100% con Scottish, purtroppo tra i giornalisti ci sono alcuni che parlano dell'Irlanda del Nord per sentito dire...
jay.ren
00martedì 17 gennaio 2006 15:47
Diciamo che l'articolo riporta alcune grosse sciocchezze, tra le quali - cito così a caso:

- Gerry Adams non nega di aver fatto parte dell'Ira (basta leggere Cage 11 per saperlo) ma nega il suo coinvolgimento in azioni violente.

- i paramilitari cercano di evitare lo spaccio ed il consumo di droghe all'interno dei propri distretti, in quanto portano la psni in casa, cosa che ovviamente non gradiscono.

- leggendo Blanketmen, si capisce, fin da pagina 3 che l'Ira per il proprio sostentamento è ricorsa a rapine in banca a partire dall'inizio dei Troubles, quindi non vedo niente di nuovo sotto il sole. Non credo proprio che si siano presentati lì un gruppetto di rapinatori, che so, milanesi e sia stato permesso loro di agire in maniera indisturbata in territorio altrui.

- i cattolici non sono i repubblicani, sono due entità molto differenti. E' da un sacco di tempo che ormai si sa che in nordirlanda non si combatte una guerra di religione ma una guerra politica tra repubblicani e lealiti (o unionisti).


Poi ci sarebbero molti discorsi da fare anche sulla lotta armata e sulle sacche di resistenza che provano a riunire tutta l'Irlanda a dispetto della partition voluta nel 1921, ma oggi non ho troppo tempo e soprattutto voglia per dedicarmici [SM=g27813]
admin/moris
00martedì 17 gennaio 2006 15:55
La beatificazione di Gerry Adams...
Tralasciamo un attimo quell'articolo ricco di errori.


Ma non sarebbe male interrogarci più spesso su quella curiosa tendenza che c'è in Italia (in ambienti filo-repubblicani) di beatificare SF, IRA e Gerry Adams senza se e senza ma...

Se vuoi fronteggiare una forza militare come quella britannica, non basta una raccolta fondi tra la popolazione ma è necessario ricorrere a forme di finanziamento legate anche a traffici a dir poco oscuri e sistemi di gestione e "controllo del territorio" sicuramente non fondati sulla bontà e tolleranza.

E'una guerra sporca : indubbiamente gli uomini di loro maestà e i paramilitari lealisti ne hanno combinate di tutti i colori, ma pensare che il fronte repubblicano abbia ospitato nei suoi ranghi solo persone di animo nobile e incriticabile, beh...


[Modificato da admin/moris 17/01/2006 15.56]

jay.ren
00martedì 17 gennaio 2006 16:06
Sono d'accordo con Moris.
C'è la tendenza a vedere lo SF e l'IRA come i puri di cuore ed ora che hanno proclamato il disarmo totale ed unilaterale si siano messi tutti nei propri giardini a coltivare viole e allevare cerbiatti.

Niente di più falso. La lotta viene portata avanti ancora dalle formazioni repubblicane, solo che non si dice in giro, perché occorre far passare l'idea che Belfast sia in pieno rinascita e che tutti si amano come fratelli.

La lotta armata costa, si parla di cifre con molti molti zeri per proseguirla ogni anno, e, a quanto mi risulta, né a Belfast né in altre zone del nordirlanda hanno trovato il modo di coltivare sterline nell'orto.
scottishflag
00martedì 17 gennaio 2006 17:23
La mia voce é nel vostro coro.

Fra le altre cose la beatificazione senza "se" e senza "ma" dello SF e di Gerry Adams ha fatto più danno al movimento repubblicano di quanto non potesse l'establishment britannico a pieno regime.

Mi quoto un minimo... non ci sono i buoni e i cattivi, ma due schieramenti pieni di scheletri nell'armadio. Stabilito questo é ovvio che c'é chi sottace i propri scheletri e si indigna per quelli altrui, o si giustifica con un infantile "hai cominciato prima tu!" Ma questo é storico e radicato, soprattutto in politica.

Per sdrammatizzare, é un pò l'esempio della fede calcistica... un tifoso non ammetterà gli scudetti sopetti e ribatterà con un "nel 1950 (invento) dovevate andare in B, non fosse stato per quel rigore generoso". E un terzo "noi siamo stati in C 6 anni perché c'erano pressioni politiche a noi avverse".

E via dicendo... chi ha ragione e chi torto non interessa a nessuno... fà parte della propria empatia, passione, storia, sensibilità. Molti sceglono uno schieramento e si battono, non sempre sapendo il perché. Almeno hanno qualcosa in cui credere.
Shamrock BG
00martedì 17 gennaio 2006 17:23
Re: La beatificazione di Gerry Adams...

Scritto da: admin/moris 17/01/2006 15.55
Tralasciamo un attimo quell'articolo ricco di errori.


Ma non sarebbe male interrogarci più spesso su quella curiosa tendenza che c'è in Italia (in ambienti filo-repubblicani) di beatificare SF, IRA e Gerry Adams senza se e senza ma...

Se vuoi fronteggiare una forza militare come quella britannica, non basta una raccolta fondi tra la popolazione ma è necessario ricorrere a forme di finanziamento legate anche a traffici a dir poco oscuri e sistemi di gestione e "controllo del territorio" sicuramente non fondati sulla bontà e tolleranza.

E'una guerra sporca : indubbiamente gli uomini di loro maestà e i paramilitari lealisti ne hanno combinate di tutti i colori, ma pensare che il fronte repubblicano abbia ospitato nei suoi ranghi solo persone di animo nobile e incriticabile, beh...


[Modificato da admin/moris 17/01/2006 15.56]



Perfettamente d'accordo, solo che ci sono modi e modi per definire e descrivere questi mezzi di sostentamento.
Ad esempio: la storia dello spaccio di droga è trita&ritrita ed è pure affibbiata ad un pò tutte le organizzazioni che lottano per l'autodeterminazione, dimenticando che, spesso, le stesse organizzazioni portano avanti campagne contro l'uso della droga, anche solo per una questione pratica (come cantavano i Kortatu, la droga ti fotte il cervello e non ti permette più di portare avanti le lotte).
scottishflag
00martedì 17 gennaio 2006 17:28
Sempre sul discorso-spaccio. Per quanto ne so mi sembra strano che una associazione favorisca ed organizzi lo spaccio di droga quando poi regolarmente - e crudelmente - gambizzi gli spacciatori colti sul fatto. Mi sembra paradossale, ma posso sbagliarmi.
Shamrock BG
00martedì 17 gennaio 2006 17:48
infatti!!
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