La tigre celtica è morta?

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rotolandoversosud
00sabato 24 gennaio 2009 14:36
Scusate nuovamente la mia intromissione, ma volevo ancora una volta dare il mio punto di vista.
Ho vissuto in Italia, in Irlanda (2 anni) e ora sono in Spagna e quello che ho percepito é:
- in Italia il fatto che il prossimo anno sia negativo non è una novitàa perche da 20 anni a questa parte ci stiamo mangiando il Paese (con l'eccezione del quinquennio 1995-1999)
- in Irlanda c'è stato un boom che non è stato pienamente metabolizzato / sfruttato da un Paese strutturalmente debile
- in Spagna il 2008 è stato negativo e il 2009 si prevede peggiore (ricordo di aver letto che la Spagna avràa il massimo livello di disoccupazione europeo) pero la Spagna dal 1975 (fine della dittatura) al 2007 è sempre economicamente cresciuta e è riuscita a struttrarsi bene (modello pensionistico sufficiente e qualità della sanità pubblica elevata), mantenendo una bassa pressione fiscale (senza scaricarsi niente si paga intorno a un 25% per un reddito medio).
Conclusione molto ma molto breve basata solo ed esclusivamente su quello che ho visto e quello che sento:
- Italia in declino irreversibile
- Irlanda che ha fatto il passo piu lungo della gamba
- Spagna attualmente in crisi (grossa crisi) ma con la forza per farcela senza cambi radicali dello stato sociale.

=Donegal=
00sabato 24 gennaio 2009 14:42
Ekil e Iceman, probabilmente mi sono espresso male.
Non penso che la globalizzazione sia un male, assolutamente.
Solo che per avere i vantaggi della globalizzazione, cioè pagare le sedie di meno, si deve anche avere qualcosa su cui investire per poterle comprare, altrimenti della globalizzazione si prendono solo gli vantaggi e non i vantaggi.
E quel qualcosa su cui investire non può essere l'industria, fatte eccezioni le nicchie hi-tech, ma soprattutto i servizi.
=Donegal=
00sabato 24 gennaio 2009 14:48
Re:
rotolandoversosud, 1/24/2009 2:36 PM:


- in Italia il fatto che il prossimo anno sia negativo non è una novitàa perche da 20 anni a questa parte ci stiamo mangiando il Paese (con l'eccezione del quinquennio 1995-1999)



Ma quanto ti do ragione... erano anni in cui si respirava una grande aria di cambiamento.
Poi abbiamo deciso di buttare l'opportunità nel cesso e di tornare ai nostri consueti vizi.



- in Spagna il 2008 è stato negativo e il 2009 si prevede peggiore (ricordo di aver letto che la Spagna avràa il massimo livello di disoccupazione europeo) pero la Spagna dal 1975 (fine della dittatura) al 2007 è sempre economicamente cresciuta e è riuscita a struttrarsi bene (modello pensionistico sufficiente e qualità della sanità pubblica elevata), mantenendo una bassa pressione fiscale (senza scaricarsi niente si paga intorno a un 25% per un reddito medio).
Conclusione molto ma molto breve basata solo ed esclusivamente su quello che ho visto e quello che sento:
- Italia in declino irreversibile
- Irlanda che ha fatto il passo piu lungo della gamba
- Spagna attualmente in crisi (grossa crisi) ma con la forza per farcela senza cambi radicali dello stato sociale.



La Spagna, rispetto agli altri grandi paesi, ha un grosso vantaggio: ha una società giovane, quindi poche pensioni, poca sanità, poche spese sociali in genere.
Nel giro di un po' di anni però anche la Spagna dovrà misurarsi con questi problemi, al pari di Francia, Italia o Germania.
Però alla Spagna invidio una cosa: ha sempre avuto dei primi ministri under 45 alla nomina.
stefstef2
00sabato 24 gennaio 2009 14:49
si chiude una porta si apre un portone...
si parla molto del lato negativo della crisi economica senza peraltro evidenziare gli aspetti positivi che le recenti turbolenze stanno portando sul mercato. Nella speranza che l'enumerazione di questi punti possa alleviare il pessimismo cosmico di molti provo a buttare giu' una prima lista aperta al contributo di tutti:

- riduzione generalizzata dell'inflazione con accrescimento del potere d'acquisto;

- possibilità di affittare immobili di qualità a prezzi contenuti;

- esplosione della bolla immobiliare e possibilità di trovare sul mercato immobili in vendita a prezzi stracciati perchè i possessori potrebbero essere a corto di liquidità;

- chi ha investito in titoli sicuri a reddito fisso al top della bolla si ritrova ora una rendita molto elevata;

- possibilità di accedere al credito immobiliare con tassi inimmaginabili fino a pochi mesi fa;

- chi ha redditi in euro avrà la possibilità di beneficiare di una sterlina molto debole e quindi di prezzi da saldo in uk;

- chi è arrivato molto liquido al culmine della bolla potrà in generale trovare rilevanti opportunità di investimento sui mercati in questo periodo.

- garanzia statale su tutte le obbligazioni bancarie che fino ad ora erano scoperte;


Alcuni individui illuminati suggeriscono che il momento giusto per investire è quando scorre il sangue per le strade. Senza spingermi a tanto io suggerisco "buy low, sell high".

Cordiali saluti

iceman.30
00sabato 24 gennaio 2009 14:50
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
=Donegal=, 24/01/2009 14.34:



Non ho parole.
A me che lavoro e che pago le tasse il lavoro nero non porta nessuna "grande quantità di denaro".
Grazie a quelli che lavorano in nero ci tocca pagare il 40% di tasse perchè dobbiamo pagare anche le loro, e i servizi che riceviamo in cambio sono da terzo mondo.
Più che di un vanto parlerei di una vergogna nazionale.
Nei paesi seri chi evade le tasse finisce dentro e ci rimane senza condoni e indulti.



Su questo sono pienamente dalla parte di Donegal ed Antongiu.
Si tratta di una vergogna nazionale e non di qualcosa di cui vantarsi. Non credo sia mai possibile giustificare in nessun mondo lavoro nero, economia sommersa, espedienti ed imbrogli vari, evasione fiscale. Mai. Trattasi di tipici comportamenti italici che portano al disastro.


Antongiu
00sabato 24 gennaio 2009 19:23
il primo ministro presto andra' in televisione ad annunciare il suo piano anticrisi al popolo irlandese.

TAOISEACH Brian Cowen is preparing to address the nation about the depth of our economic problems.

Mr Cowen is likely to seek airtime on RTE and may go on television early next week to talk of the extent of the problem.



spero per lui che abbia pronto un bel discorso convincente altrimenti qui finira' a mazzate come in questi giorni in Islanda.

www.herald.ie/national-news/c...n-1612164.html


sergio231
00sabato 24 gennaio 2009 20:35
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
iceman.30, 24/01/2009 14.50:



Su questo sono pienamente dalla parte di Donegal ed Antongiu.
Si tratta di una vergogna nazionale e non di qualcosa di cui vantarsi. Non credo sia mai possibile giustificare in nessun mondo lavoro nero, economia sommersa, espedienti ed imbrogli vari, evasione fiscale. Mai. Trattasi di tipici comportamenti italici che portano al disastro.





Ma perche dite cose che non ho detto????il lavoro nero non e' una regola fissa qui in Italia!!!e nato da una risposta di mercato, chiamata crisi, che attanaglia l'italia da molto tempo.
o preferite l'annunciata rivoluzione che avevo gia'scritto prima e puntalmente adesso si sta verificando in Islanda?????

NO AL LAVORO NERO MA VEDENDO L'ISLANDA PREFERISCO STARE COSI'

CIAO [SM=g27811]


iceman.30
00sabato 24 gennaio 2009 23:43

Beh, insomma, la stai definendo un'arte...
Una cosa è l'intraprendenza imprenditoriale, ben altra cosa imbrogliare (anche perchè si imbroglia se stessi). La presunta furbizia dell'Italiano medio non la sopporto e non la giustifico a nessun livello. Non dico più niente perchè sarebbe OT.

gdbjoe
00domenica 25 gennaio 2009 01:11

Raga, l'OT non e' che deve mozzar le discussioni.
Se e' il caso basta spostarsi nei thread giusti: per l'Italia il thread e' questo.

Tornando al tema, mi chiedo perche' spesso le discussioni finiscano in un paragone Irlanda-Italia, dove ovviamente l'Italia la vince sempre [SM=g27820] [SM=g27823]

Anyway, sto' cercando un po' di seguire la storia qua': Biffo, come ha segnalato Antonio, andra' in tv a parlare alla nazione, e questo e' gia' lodevole di per se', indipendentemente da quel che dira' (se penso a quel paraculo di Bertie e al tempismo come si e' defilato! [SM=g27816] ).

Guardando i programmi di attualita' (PrimeTime principalmente) dicono quello che si dice da anni anche da noi: la produzione si sposta per forza per osmosi nei paesi est europeo/far east, qua' in Europa dobbiamo concentrarci sulla ricerca e sulla produzione di qualita', e han portato ad esempio un paio di aziende 100% Irish (le uniche due? non lo so') di eccellenza che fanno innovazione e ricerca: una a Galway nel campo delle apparecchiature mediche, l'altra qua' a Dublin che non mi ricordo. La ricerca qua' non e' bistrattata come da noi, gia' da tempo ci investono (conosco almeno un paio di persone ns. connazionali scappati che lavorano qua'), se si propongono di intensificarla non possono che far bene.

Quanto al discorso dell'acculturamento per coprire posizioni di alto livello, anche qui' non condivido chi denuncia questa mancanza: le universita' ci sono e la gente si forma, il problema e' che comunque parliamo di una nazione giovane che non ha un lungo passato, quindi deve ancora formarsi, e ci vule tempo. Si e' ritrovata in messo alla Celtic Tiger e si e' ubriacata (condivido quando Antonio dice che probabilmente anche noi saremmo un po' inguaiati se avessimo vissuto in pieno questo periodo), adesso deve passargli la sbornia e vedere di riprendersi.

Vedremo, inutile fare i menagrami e dire che bevono e basta, solo la storia li giudichera'.

sergio231
00domenica 25 gennaio 2009 14:00
Re:
iceman.30, 24/01/2009 23.43:


Beh, insomma, la stai definendo un'arte...
Una cosa è l'intraprendenza imprenditoriale, ben altra cosa imbrogliare (anche perchè si imbroglia se stessi). La presunta furbizia dell'Italiano medio non la sopporto e non la giustifico a nessun livello. Non dico più niente perchè sarebbe OT.




SCUSA PARLI DI IMBROGLIO????MA PERCHE LA CRISI ECONOMICA NON E NATO DA UN IMBROGLIO????

ciao


iceman.30
00domenica 25 gennaio 2009 16:10
Re: Re:
sergio231, 25/01/2009 14.00:



SCUSA PARLI DI IMBROGLIO????MA PERCHE LA CRISI ECONOMICA NON E NATO DA UN IMBROGLIO????

ciao





Ciao, ti rispondo nella discussione sull'Italia.


sergio231
00lunedì 26 gennaio 2009 23:33
Re: Re: Re:
iceman.30, 25/01/2009 16.10:



Ciao, ti rispondo nella discussione sull'Italia.





la risposta e'sul trhed dell'italia!!!!..... [SM=g27828]


Antongiu
00giovedì 29 gennaio 2009 14:13
Re: Re: Re: Re:
uela', la crisi irlandese prende la prima pagina del Corriere.it

Le ceneri di Limerick
Redditi record, Eden delle multinazionali. Questa era la città-simbolo del miracolo Irlanda. Ora è tutto finito


www.corriere.it/esteri/09_gennaio_27/irlanda_anticipazione_io_donna_63162e18-ec74-11dd-be73-00144f02aa...

meno male che sono gli altri paesi in crisi..l'Italia e' ancora un'oasi della felicita'.. [SM=g27828]
mrcneri
00giovedì 29 gennaio 2009 21:04
Sicuramente si fa fatica a capire chi sta peggio, pero' una cosa e' certa per ora non torno in Italia.La mia company mi ha comunicato che mi dovro' trasferire perche' il lavoro a Limerick sta per terminare e ho espressamente chiesto di non tornare in Italia.
Se non scelgono il Kazakstan per me e' gia' una conquista .
Antongiu
00mercoledì 4 febbraio 2009 10:57
Re:
Ieri (causa 15 cm di neve che hanno bloccato un'intera capitale) ho passato 3 ore in macchina e ho avuto tutto il tempo di sentire il discorso di Biffo che annunciava il piano 'anti-crisi': 2 miliardi di tagli quest'anno, 4 miliardi l'anno prossimo e via cosi' fino al 2011.
Lasciando per un attimo da parte la considerazione che fare i tagli nel 2010 ad un'economia che gia' ne ha subiti l'anno prima sara' progressivamente piu' difficile, quello che veramente mi turba e' che l'entrate delle tasse a fine 2008 sono un -20% rispetto al programmato e se continua cosi' ci sara' bisogno di tagliare altri 3 miliardi di euro entro la fine dell'anno oltre ai 2 di cui sopra. Il rischio e' la bancarotta o l'uscita dall'area dell'euro se non si provvede.

Quando ti trovi davanti ai semplici numeri (e non alle opinioni di esperti o ignoranti) ognuno di noi comincia a farsi 2 conti...forse qualche straniero avvezzo a certi 'scenari' (ie crisi del 92-93 in Italia) aveva gia' cominciato a farseli prima questi conti, qualcuno aveva gia' capito che cosi' non si poteva andare avanti, ma prefigurare una specie di situazione come questa era davvero come indovinare un terno al lotto.

Per curiosita', sono andato a rivedermi il sito della Cassandra irlandese: David Mc Williams ed ho trovato un articolo del 2006 che parla dell'inizio della crisi iSlandese.
Lo linko QUI perche' e' una bella e semplice lettura che mi fa quasi ridere amaro. Leggete la parte finale che parla delle 7 fasi di Kindleberger e capirete come c'erano tutte le avvisaglie di quanto stava per accadere qui in Irlanda, peccato che non ci sia peggior sordo di chi non vuol sentire.

good luck!


iceman.30
00mercoledì 4 febbraio 2009 15:50
Re: Re:

Molto interessanti anche i commenti di alcuni lettori irlandesi all'articolo.
Se il paese dei 4 milioni e mezzo di Peter Pan cominciasse a pensare un po' diversamente da come ha fatto finora, non potrebbe averne altro che vantaggi. In the long run, certo. Ma come si è visto volere tutto e subito è stato dannoso.
Cultura d'impresa, veri investimenti produttivi di capitale, ricerca e sviluppo, infrastrutture, istruzione, trasporti, sanità. Produzione di ricchezza reale. Cibo di qualità e prodotto autonomamente (invece delle schifezze che mangiano e bevono, come dicono gli stessi irlandesi che hanno commentato l'articolo).
Ricordo una volta un GP che disse ad un mio ex-collega di bere la 7UP per curare i disturbi che aveva. E' un esempio banale ma che rappresenta il modo di pensare di questo popolo emblematicamente.

rotolandoversosud
00mercoledì 4 febbraio 2009 16:56
Re: Re: Re:
iceman.30, 04/02/2009 15:50:


Molto interessanti anche i commenti di alcuni lettori irlandesi all'articolo.
Se il paese dei 4 milioni e mezzo di Peter Pan cominciasse a pensare un po' diversamente da come ha fatto finora, non potrebbe averne altro che vantaggi. In the long run, certo. Ma come si è visto volere tutto e subito è stato dannoso.
Cultura d'impresa, veri investimenti produttivi di capitale, ricerca e sviluppo, infrastrutture, istruzione, trasporti, sanità. Produzione di ricchezza reale. Cibo di qualità e prodotto autonomamente (invece delle schifezze che mangiano e bevono, come dicono gli stessi irlandesi che hanno commentato l'articolo).
Ricordo una volta un GP che disse ad un mio ex-collega di bere la 7UP per curare i disturbi che aveva. E' un esempio banale ma che rappresenta il modo di pensare di questo popolo emblematicamente.





Io credo che tu sia un po' troppo duro con gli Irlandesi: questi, poverini, hanno avuto un ventennio di prosperitá dopo secoli di umiliazioni ed è normale che si siano dati alla pazza gioia (finalmente). Sicuramente impareranno dai loro errori e al prossimo giro (non so quando) ci penseranno due volte prima di perdere nuovamente l'occasione.

In piú purtroppo non credo che noi Italiani possiamo dare lezioni ad alcuno, visto che da vent'anni ci stiamo mangiando il Paese e aspettiamo solo di toccare il fondo per risollevarci (forse).
iceman.30
00mercoledì 4 febbraio 2009 19:28
Re: Re: Re: Re:
rotolandoversosud, 04/02/2009 16.56:




Io credo che tu sia un po' troppo duro con gli Irlandesi: questi, poverini, hanno avuto un ventennio di prosperitá dopo secoli di umiliazioni ed è normale che si siano dati alla pazza gioia (finalmente). Sicuramente impareranno dai loro errori e al prossimo giro (non so quando) ci penseranno due volte prima di perdere nuovamente l'occasione.

In piú purtroppo non credo che noi Italiani possiamo dare lezioni ad alcuno, visto che da vent'anni ci stiamo mangiando il Paese e aspettiamo solo di toccare il fondo per risollevarci (forse).




Come premessa, non credo si debba per forza sempre e comunque fare un confronto Eire-Italia (realtà troppo diverse per essere paragonate). In ogni caso, se vuoi avere un'idea di cosa penso degli Italiani, puoi trovare un mio sproloquio nel topic sull'Italia (credo si chiami: Sad-land, ma la tigre italiana è mai nata ?), altrimenti qui andrei OT. Lì vedrai che non ho problemi a fare critiche anche ai nostri connazionali ed al Bel Paese.

Comunque, per tornare a questo topic, posso dirti che rispetto la tua opinione ma non sono d'accordo su cosa hai scritto per i seguenti motivi.

Ho vissuto per 7 anni in Irlanda, quindi i giudizi che ho dato (peraltro condivisi da molti Irlandesi, miei amici e non, che ho avuto occasione di conoscere lì) non sono superficiali e buttati giù a vanvera tanto per scrivere qualcosa. Non sono giudizi da turista.
Erano loro stessi a dire queste cose, non faccio quasi altro che riportare quelle impressioni.
Parlo di Irlandesi di diverse estrazioni sociali (tassisti, managers, CEOs, studenti, impiegati, gente ricca, agricoltori, commessi, ecc.)
Non dico che non dovevano darsi alla pazza gioia, è una loro scelta che io rispetto. Avevano certamente il diritto di prendersi delle soddisfazioni dopo secoli di stenti. Dico solo che a tutto c'è un limite e che ognuno deve essere abbastanza maturo da assumersi la responsabilità delle proprie scelte e decisioni. Il fatto che fosse “normale” o meno darsi alla “pazza” gioia non sta a me stabilirlo, è una tua valutazione.
Quello di cui sono sicuro è che nella maggior parte degli Irlandesi che ho conosciuto non ho riscontrato alcune delle qualità che mi potrebbero far pensare che ad una seconda occasione faranno diversamente. Tutto qua, spero di sbagliarmi naturalmente.
Per quanto riguarda il discorso Italia e dare lezioni agli altri, nonostante le mie critiche al nostro paese ed ai nostri connazionali, non mi sento di condividere il tuo pensiero. Non butterei tutto nel secchio. Il mondo è bello perchè tutti i popoli hanno ragione e torto allo stesso tempo e tutti hanno sempre qualcosa da imparare dagli altri. Senza voler entrare in discorsi sociologici e filosofici, sei sicuro che uno Scandinavo non abbia niente da imparare da un Greco o un Tedesco da un Francese o un Italiano da un Giapponese e così via ?
Io non ne sarei così certo.

stefstef2
00mercoledì 4 febbraio 2009 22:12
http://www.corriere.it/solferino/severgnini/09-02-04/09.spm
Da Italians sull'Iralnda, se vi fosse sfuggita. [SM=x145460]

Ciao ciao
iceman.30
00giovedì 5 febbraio 2009 13:45

Questa in effetti non l'avevo vista, grazie stefstef2.
Una delle tante testimonianze. Fa riflettere.


Antongiu
00domenica 8 febbraio 2009 12:28
Re:
Stamattina Italians sul Corriere.it dedica la prima mail all'Irlanda


La incollo qui:

290 mila

disoccupati in Irlanda a fine dicembre 2008
(fonte: Ireland National Training and Employment Authority)

160 mila

disoccupati in Irlanda a settembre 2007
(Ireland National Training and Employment Authority)

15%

valore sul prodotto interno lordo irlandese del settore immobiliare
(fonte: Economic and Social Research Institute)

10%

incremento medio annuo del Pil irlandese negli ultimi dieci anni. Nel 2009 la previsione è -4,5%
(Economic and Social Research Institute)

85,8%

svalutazione della corona islandese nei confronti dell’euro
(Ansa, 3 febbraio 2009)

18%

tasso di sconto della Banca centrale islandese. La Bce applica il 2%. Il neopremier islandese Johanna Sigurdardottir ha detto che per il suo Paese la soluzione migliore è entrare nell’euro. L’Islanda potrebbe aderire all’Ue nel 2011-2012 secondo il commissario Ue all’Allargamento Olli Rehn
(Ansa, 3 febbraio 2009)

1,4

miliardi di euro di debiti. Tanti ne ha il colosso islandese Baugur che è ormai prossimo al fallimento. Buagur controlla nel Regno Unito Hamleys, il grande negozio di giocattoli di cinque piani nel cuore di Londra e anche i grandi magazzini House of Fraser oltre alla catena di cibi surgelati Iceland Food
(Ansa, 4 febbraio 2009)
---------------------------

A parte i numeri impietosi, quello che piu' mi ha colpito e' stato il fatto che per la prima volta sul Corriere viene dedicata una lista di numeri cosi' brutti su 2 paesi stranieri e che l'Irlanda viene associata all'Islanda (che non ha fatto proprio una bella fine), questo mi fa capire quale sia l'immagine che questo paese sta dando al di fuori dei suoi confini, cioe' di quello che ha subito di piu' questa recessione mondiale in Europa. E non e' una bella cosa... [SM=x145462]


sergio231
00lunedì 9 febbraio 2009 17:01
Re: Re:
Antongiu, 08/02/2009 12.28:

Stamattina Italians sul Corriere.it dedica la prima mail all'Irlanda


La incollo qui:

290 mila

disoccupati in Irlanda a fine dicembre 2008
(fonte: Ireland National Training and Employment Authority)

160 mila

disoccupati in Irlanda a settembre 2007
(Ireland National Training and Employment Authority)

15%

valore sul prodotto interno lordo irlandese del settore immobiliare
(fonte: Economic and Social Research Institute)

10%

incremento medio annuo del Pil irlandese negli ultimi dieci anni. Nel 2009 la previsione è -4,5%
(Economic and Social Research Institute)

85,8%

svalutazione della corona islandese nei confronti dell’euro
(Ansa, 3 febbraio 2009)

18%

tasso di sconto della Banca centrale islandese. La Bce applica il 2%. Il neopremier islandese Johanna Sigurdardottir ha detto che per il suo Paese la soluzione migliore è entrare nell’euro. L’Islanda potrebbe aderire all’Ue nel 2011-2012 secondo il commissario Ue all’Allargamento Olli Rehn
(Ansa, 3 febbraio 2009)

1,4

miliardi di euro di debiti. Tanti ne ha il colosso islandese Baugur che è ormai prossimo al fallimento. Buagur controlla nel Regno Unito Hamleys, il grande negozio di giocattoli di cinque piani nel cuore di Londra e anche i grandi magazzini House of Fraser oltre alla catena di cibi surgelati Iceland Food
(Ansa, 4 febbraio 2009)
---------------------------

A parte i numeri impietosi, quello che piu' mi ha colpito e' stato il fatto che per la prima volta sul Corriere viene dedicata una lista di numeri cosi' brutti su 2 paesi stranieri e che l'Irlanda viene associata all'Islanda (che non ha fatto proprio una bella fine), questo mi fa capire quale sia l'immagine che questo paese sta dando al di fuori dei suoi confini, cioe' di quello che ha subito di piu' questa recessione mondiale in Europa. E non e' una bella cosa... [SM=x145462]





non capisco perche' ti meravigli tanto Antonio....misa che sti irlanda l'hai troppo sopravvalutata...L'85% del pil irlandese viene dagli stranieri....quando chiuderanno loro tutti a casa.
l'ultimo che esce... spenga la luce!!!!

ciao non ti offendere!!! [SM=x145489]
Frio
00lunedì 9 febbraio 2009 21:53
Ho letto questo articolo che non ho trovato altrove sul forum, e ho pensato di postarlo qui... http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/01/26/tigre-celtica-addio-eurozoo.html
sergio231
00lunedì 9 febbraio 2009 23:33
Re:
Frio, 09/02/2009 21.53:

Ho letto questo articolo che non ho trovato altrove sul forum, e ho pensato di postarlo qui... http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/01/26/tigre-celtica-addio-eurozoo.html



siccome non funzionava il link e lo riporto qui esatto ...davvero una bella storia per chi come me che non vive piu l'irlanda da 2 anni ...non invidio piu chi e' rimasto li nell'isola verde


Era il nipote di un immigrato italiano venuto in Irlanda per fare il muratore: mattone su mattone, Patrick Rocca aveva costruito un impero che avrebbe lasciato allibito il nonno. Aveva un patrimonio di centinaia di milioni, una moglie piena di glamour, amici come Bill Clinton e Tony Blair. Se la Tigre Celtica, il soprannome guadagnato dal suo paese negli anni del prodigioso boom economico, aveva bisogno di un simbolo, lui sembrava perfetto. Ma l' altro giorno un colpo di rivoltella lo ha mandato in frantumi: mister Rocca si è suicidato, sparandosi alla testa, in pigiama, nel giardino della sua faraonica villa con piscina. La stampa locale sostiene che stava per essere rovinato dal crollo della Anglo Irish Bank, travolta dai debiti e ora nazionalizzata dal governo, in cui aveva investito pesantemente. E quello sparo è risuonato cupamente nella ricca cocktail society della capitale irlandese, "come una campana", ha scritto un giornale, "che suona la fine del consumismo e dell' esuberanza". A Dublino, non c' è dubbio che la festa è finita. Nel settembre scorso, l' Irlanda è diventata la prima nazione dell' eurozona a entrare ufficialmente in recessione, dopo due trimestri consecutivi di crescita negativa.Quel mese, ignorando le preoccupazioni degli altri stati dell' Unione Europea, il governo irlandese garantì l' intero passivo di 440 miliardi di euro dei suoi sei istituti bancari domestici. Da allora, la crisi innescata qui come altrove dalla fine della finanza allegra, ha paurosamente accelerato. Il 2009 è iniziato con una notizia più brutta dell' altra. Prima il fallimento della Waterford Wedgwood, l' azienda di ceramiche e cristalli più antica e prestigiosa non solo d' Irlanda ma anche del Regno Unito. Qualche giorno più tardi, la Dell, multinazionale dei computer, ha annunciato la chiusura del suo stabilimento di Limerick, per trasferire interamente il quartier generale della sua produzione europea in Polonia, dove il costo del lavoro è di due terzi più basso: 2 mila dipendenti licenziati, la perdita del secondo maggiore esportatore, con un danno ancora più grande se si calcola che da ogni suo posto di lavoro ne derivavano altri cinque. Poi, a metà gennaio, il governo ha annunciato la nazionalizzazione della Anglo Irish Bank: un anno fa la banca valeva 7 miliardi di euro, adesso vale appena 160 milioni di euro. Se non fosse intervenuto lo stato, sarebbe andata a picco. E' stato un triplo shock per un' economia già alle prese con una crescente disoccupazione e un deficit di bilancio fuori controllo. Dopo un decennio in cui l' Irlanda aveva superato tutti i suoi partner della Ue crescendo e arricchendosi a un ritmo da "tigre asiatica", da cui il nomignolo che l' aveva contraddistinta, di colpo è sembrato che questo paese sia destinato a occupare di nuovo il ruolo che ebbe per molto tempo: quello di poverello d' Europa. Come segnala la cruda storiella che viene ripetuta alla Borsa di Dublino: "Quale è la differenza tra Irlanda e Islanda? Risposta: una lettera e all' incirca sei mesi". Vale a dire che, se l' isola un po' più a nord è praticamente andata in bancarotta alla fine dell' estate, anch' essa dopo dieci anni di scatenata ripresa economica, l' Irlanda seguirà la medesima sorte entro breve tempo. E' un brusco risveglio per un paese che appena due anni fa vantava il più alto reddito pro capite fra tutti i 27 membri della Ue, a eccezione del Lussemburgo. Sostenuta dall' assistenza economica dell' Unione Europea, da un regime fiscale favorevole per le società e da un boom immobiliare senza uguali in Europa tranne che in Gran Bretagna, quello che era stato per decenni il fanalino di coda del nostro continente è diventato il paese migliore per gli investimenti stranieri, in particolare dagli Usa. A un certo punto, secondo il Financial Times, ogni cinque posti di lavoro creati in Europa, uno era nella piccola Irlanda. Nel 2006 l' allora primo ministro Bertie Ahern ancora affermava che "il boom irlandese aumenterà ulteriormente velocità" e probabilmente pensava di poter continuare a governare più a lungo del suo collega Tony Blair a Londra. Insieme, Ahern e Blair, avevano mediato con successo l' altra spina nel fianco dell' Irlanda: il conflitto in Irlanda del Nord tra cattolici repubblicani (che vogliono la riunificazione con Dublino) e protestanti monarchici (che vogliono restare parte della Gran Bretagna). Pur senza avere deciso il futuro politico della un tempo bellicosa provincia, le due parti hanno abbandonato le armi e ora governano insieme in un regime largamente autonomo dal Regno Unito, dopo trent' anni di guerra fratricida: un miracolo, anche quello, che sembrava appartenere alla nuova era dell' Irlanda, non più terra di fame, insanabili conflitti intestini ed emigrazione, non più identificata con un cattolicesimo oltranzista e obsoleto, ma moderna, tollerante, benestante, capace di attirare immigrati anziché di esportarne. Le cose andavano talmente bene, da queste parti, che scrittori ed artisti ricevevano una totale esenzione dal pagamento delle imposte, anche se stranieri: purchè risiedessero per un certo numero di mesi all' anno in Irlanda. Insomma, il paese del Bengodi. La brusca inversione di tendenza si spiega in parte con la crisi globale, ma ad aggravarla sono fattori interni specifici. Tre elementi in particolare, simili a quanto sta accadendo nella vicina Gran Bretagna. Uno è il terremoto finanziario: tutto a un tratto la gente scopre che le banche irlandesi facevano prestiti e investimenti irresponsabili, che agivano con eccessiva disinvoltura, che sembravano più impegnate a distribuire bonus e premi ai propri manager anziché mettere ordine nei propri conti. Cadendo talvolta nella piena illegalità, nella truffa: in dicembre la Anglo Irish Bank, per il salvataggio della quale il governo si era appena indebitato per miliardi di euro, ha ammesso ad esempio di avere tenuto sistematicamente nascosti per otto anni quasi 90 milioni di euro di prestiti personali concessi al proprio presidente e trasferiti in segreto su un conto di un' altra banca irlandese. Una seconda causa del crollo irlandese sta nel settore immobiliare: le costruzioni hanno trasformato l' Irlanda negli anni Novanta, dal nulla sorgevano ovunque grattacieli, complessi residenziali, stravaganti centri commerciali, ogni città e cittadina aveva i suoi sobborghi di lusso all' americana, un boom che sembrava avere cambiato faccia alla nazione dei prati verdi e dei pub. I pub, in effetti, chiudevano a centinaia, uomini (e donne) non avevano più tempo o voglia di andarci, tutti pensavano solo a lavorare e far soldi, l' etica irlandese appariva mutata. Ma, come nel Regno Unito, era un boom costruito su prestiti e mutui. Quando è scoppiata la bolla immobiliare, le banche sono rientrate in possesso delle case, il valore degli immobili è precipitato, i cartelli con la scritta "vendesi" e "affittasi" si sono moltiplicati da un capo all' altro del paese. La terza ragione del voltafaccia è più sociale, psicologica. La riassume Mary McAleesem il presidente irlandese: "Siamo diventati un paese consumato dal consumismo. A un certo punto abbiamo cominciato a pensare che non volevamo rinviare ogni gratificazione, volevano tutto e subito". L' indebitamento personale è oggi trai più alti in Europa. E si risente parlare di emigrare come unica via d' uscita, almeno temporanea. Per ragioni più personali, scandali e stanchezza verso un leader che aveva governato troppo a lungo, Bertie Ahern è stato costretto a dimettersi un anno fa. A governare c' è sempre una coalizione di centrodestra, ma il suo successore, Brian Cowen, traballa: "Il 2009 porterà sacrifici e dolore", afferma, mentre il ministro delle Finanze Brian Lenihan prevede che Dublino sarà costretta prendere decisioni "che apparivano inimmaginabili fino a pochi mesi or sono". Qualcuno si domanda se tra queste non vi potrebbe essere un' uscita dall' euro: una svalutazione della moneta può essere la risposta a un' economia che si contrae. Con l' euro, questo l' Irlanda non lo può fare. Gli economisti locali citano proprio l' esempio dell' Islanda per ammonire che, senza l' euro e l' Europa, l' Irlanda affronterebbe la crisi attuale in condizioni ancora peggiori. Il rapporto tra l' isola e Bruxelles, in verità, non è mai stato facile. L' Irlanda ha già respinto in un referendum le riforme al trattato d' Unione, paralizzando qualsiasi cambiamento istituzionale nella Ue. Ora un secondo referendum è fissato entro la fine dell' anno. Il governo spera che la crisi convinca la popolazione che c' è bisogno di "più Europa di prima", non meno. Ma non tutti sono convinti che ci riuscirà. "Se votiamo no una seconda volta, potremmo rischiare di perdere tutti i benefici di far parte dell' Unione Europa", avverte il premier, che tuttavia inviava simili moniti prima del primo referendum e fu lo stesso sconfitto, sebbene tutti i partiti politici avessero fatto campagna per il Sì al trattato d' Unione. Nell' incertezza generale, l' Irlanda precipita: si prevede che quest' anno l' economia cali del 4,5 per cento, che la disoccupazione salga al 10 e il deficit al 9,5 per cento del pil. Fra i sedici paesi dell' eurozona, soltanto la Grecia è considerata un investimento più a rischio e paga di più per prendere denaro a prestito sui mercati internazionali. La Tigre Celtica non ruggisce più. A malapena miagola. - ENRICO FRANCESCHINI
sergio231
00giovedì 12 febbraio 2009 00:15
Re:
voglio solo far notare dell'articolo cosa si fa anche in Irlanda:

"il terremoto finanziario: tutto a un tratto la gente scopre che le banche irlandesi facevano prestiti e investimenti irresponsabili, che agivano con eccessiva disinvoltura, che sembravano più impegnate a distribuire bonus e premi ai propri manager anziché mettere ordine nei propri conti. Cadendo talvolta nella piena illegalità, nella truffa: in dicembre la Anglo Irish Bank, per il salvataggio della quale il governo si era appena indebitato per miliardi di euro, ha ammesso ad esempio di avere tenuto sistematicamente nascosti per otto anni quasi 90 milioni di euro di prestiti personali concessi al proprio presidente e trasferiti in segreto su un conto di un' altra banca irlandese."

avete inteso e chissa' se non ne hanno combinato anche di peggio..e poi si dice che gli italiani sono i soli mafiosi ....come diceva mio nonno .."tutto il mondo e paese"

ciao alla prossima chicca!! [SM=g27811]
fergus
00giovedì 12 febbraio 2009 18:30
ZURIGO/DUBLINO, 12 feb (AWP/ats) Il gruppo zurighese SR Technics intende chiudere la sua unità di Dublino, che occupa 1135 persone. L'impresa di manutenzione degli aerei intavolerà negoziati con i sindacati.

SR Technics - che una volta faceva parte del gruppo Swissair - ha perso diversi importanti contratti negli ultimi tempi nell'azienda di Dublino. Dopo un esame approfondito della situazione, ora prevede di chiudere l'unità, si legge in una nota odierna. La decisione non ha conseguenze per gli altri siti del gruppo. Ciò vale anche per l'altra unità irlandese di Cork. SR Technics è controllata dalla societa araba Mubadala Developement, dalla Dubai Aerospace Enterprise (DAE) e dalla società di investimento Istithmar.
gdbjoe
00giovedì 12 febbraio 2009 19:50
Re:

ZURIGO/DUBLINO, 12 feb (AWP/ats) Il gruppo zurighese SR Technics intende chiudere la sua unità di Dublino



E' la notizia del giorno:
www.rte.ie/news/2009/0212/srtechnics.html

insieme a Ryanair:
www.rte.ie/news/2009/0212/ryanair.html

Personalimente sto' cercando di diventare un lemming e leggere solo notizie sul GF9. [SM=g27825] [SM=g27826]

mrcneri
00giovedì 12 febbraio 2009 19:54
ABANDON SHIP !!!
Image of a sinking ship, like the Bush Administration's final days in office.
dark_father
00giovedì 12 febbraio 2009 22:35
e tanto per chiudere in bellezza la giornata, benche' fosse notizia attesa da qualche tempo.

www.independent.ie/breaking-news/national-news/477-more-jobs-lost-at-banta-in-limerick-1638...

Fatevi la somma con Ryanair e SRT...
sergio231
00venerdì 13 febbraio 2009 14:00
Re:
dark_father, 12/02/2009 22.35:

e tanto per chiudere in bellezza la giornata, benche' fosse notizia attesa da qualche tempo.

www.independent.ie/breaking-news/national-news/477-more-jobs-lost-at-banta-in-limerick-1638...

Fatevi la somma con Ryanair e SRT...




qui in Italia noi siamo gia' attrezzati a queste cose!!! sembra che oramai ce l'ha stiamo cavando bene....non possiamo far altro che aspettare che la situazione migliori..che 54 milioni di Italiani siano rimasti in Italia LA DICE LUNGA!!!

ciao [SM=g27811]
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