Un paio di post che chiariscono un po' di cose sul sistema pensionistico presi da altra discussione:
Gdbjoe 12/07/2007 23.02:
Mi consenta.
Chiunque abbia una busta paga il PRSI, with very few exceptions.
Il PRSI e' la pensione pubblica piu' un contributo per la sanita'
www.welfare.ie/topics/prsi/index.html
www.welfare.ie/topics/prsi/prsiexp.html
Questi contributi si cumulano a quelli che eventualmente ti sono stati pagati in Italia, e potrai trasferirli in Italia se decidi di tornarci, oppure chiedere che quelli italiani siano portati qua', su questo punto non sono molto sicuro, sarebbe da informarsi meglio come funziona.
La pensione pubblica qui' esiste, la potrai chiedere a 60 anni, e consta nella bellezza di 160E la settimana (al valore attuale).
Se decidi di integrarla con un piano privato sei agevolato perche' su questi $$ non ci paghi le tasse, e molte aziende ti matchano come bonus quello che tu decidi di metterci (fino a 5% del tuo gross salary), grazie al fatto che hanno sgravi fiscali (ma guarda un po'...).
Infine, in aggiunta al PRSI che tu vedi in busta, le aziende ci devon aggiungere del loro.
In addition, the employer is also liable to pay a PRSI contribution per employee, at 10.75% of the employee's gross income, with reductions for lower earners.
en.wikipedia.org/wiki/Taxation_in_the_Republic_of_Ireland
Come vedi, funzia uguale uguale all'Italia, cambiano le % e (lo spero per loro) la voragine dell'INPS nostrano.
Saluti rindondanti
OConnor 13/07/2007 0.56
Sul cumulo delle pensioni:
CI sono fondamentalmente due scelte, se uno decidesse di restare in Irlanda a vita. Una e' quella di trasferire in Irlanda i crediti pensionistici italiani (si puo' fare per tutti i paesi europei piu' la svizzera, vedi frontalieri e c.) oppure aspettare la pensione di anzianita' in Italia che ovviamente sara' la minima. Quindi, alla fine della carriera si prenderebbero tre pensioni: Quella statale irlandese, quella statale italiana e quella privata irlandese (se ce l'hai).
Se invece si torna in Italia, si possono trasferire i contributi all'INPS. La pensione privata, se impiegato per piu' di due anni, ti spetta di diritto alla data di maturazione (cambia a seconda del tuo piano pensionistico, nei 2 miei si raggiunge a 65 anni), ed e' costituita dal capitale che ci hai messo dedotto dalla busta paga per il periodo in cui hai pagato, piu' la percentuale pagata dal datore di lavoro, piu' gli interessi che ha fruttato negli anni.
In quanto alla pensione "diritto dei lavoratori" io mi schiero a favore del libero arbitrio. Nel sistema irlandese, e' tutto molto piu' democratico, lo stato trattiene il minimo dei contributi e poi sta al lavoratore, che si suppone sia un essere pensante, decidere come investire i suoi soldi. Nel caso di una pensione, lo stato prevede che i contributi pensionistici siano esentasse, ed e' il lavoratore a decidere in cosa vuole investire (titoli sicuri a basso interesse, fondi misti, fondi piu' rischiosi in qualsiasi percentuale voglia il lavoratore), e quanto, si puo' scegliere di investire nella pensione qualcosa in piu' (si chiama AVC, additional voluntary contribution) sempre esentasse.
In Italia stanno gia' facendo in questa maniera con il TFR (che e' un prestito obbligatorio che il lavoratore che fa all'azienda) e preferisco che sia io a gestirmi i miei soldi piuttosto che ficcarli nel buco nero dell'INPS e rischiare di non vedere una lira durante l'autunno della mia vita.
La pensione non solo resta un tuo diritto, ma sei addirittura tu a scegliere che pensione vuoi e quanto sicuro vuoi essere nella vecchiaia. Se non e' democrazia economica questa!
In quanto ai sindacalisti, non e' vero che non ci sono. Ci sono eccome, ed in tante aziende (Eircom, Aer Lingus e tutto il manifatturiero in generale), tranne nelle aziende americane che per cultura aziendale sono no-union.
Il sindacato, agli albori, e' stato in prima linea per i diritti dei lavoratori, per poi trasformarsi in qualcosa di diverso che non rappresenta piu' nessuno a parte gli interessi di una cerchia assai ristretta di personaggi para-politici di vario genere.
In America le unions sono sostanzialmente dei partiti politici molto forti, e non sono mancate le infiltrazioni malavitose ed altre brutte faccende. Normale e' che le aziende americane usino il modello delle risorse umane piuttosto che mettersi alla merce' di sindacalisti che non sempre sono super partes.
AOC