Molti commentatori, ovviamente, restano scettici sulla effettiva credibilità di questi segnali.
Ed io con loro.
Ho letto pochissimo un semplice e banale ragionamento: con tutta 'sta gente nel mondo senza un lavoro, come cavolo pensano che i consumi (e la produzione) possano riprendere?
E quelli che un lavoro ancora ce l'hanno, stringono le chiappe e spendono meno, risparmiando in caso le cose volgano al peggio? Oppure spendono e spandono che quando avevano una ragionevole certezza che perso un lavoro se ne poteva trovare un altro?
Cerea.
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Giovanni