La gubana
I suoi ingredienti
L'antica ricetta tramandata nel tempo. Fatta di pasta lievitata, avvolta su se stessa per prendere la tipica forma a chiocciola, racchiude al suo interno un ripieno di uva sultanina, nocciola, biscotti amaretti, noci e pinoli. In totale gli ingredienti sono 18, amalgamati con sapienza. Assolutamente priva di coloranti mantiene inalterata la fragranza e la bontà per mesi, se conservata in luogo fresco e asciutto.
Come Gustarla (come servirla)
Leggera e nutriente, la Gubana è ideale per la prima colazione o per l'ora del thè. Conclude in maniera ideale un pranzo. Può essere servita in abbinamento ad un vino bianco amabile e di notevole stuttura ed importanza, ideale un Verduzzo meglio se di Ramandolo.
La Leggenda
La leggenda narra di una povera mamma delle Valli del Natisone che non avendo di che addolcire la mensa di Natale , confezionò per i suoi bambini un dolce con quanto aveva in casa: farina, uova, noci e miele. La tradizione della zona vuole la Gubana come immancabile presenza nelle grandi feste e cioè, oltre la Pasqua e Natale, anche nei matrimoni, dove gli sposi donavano ad ogni invitato questo dolce prelibato. La Gubana è una rinomatissima specialità dolciaria che trovò origine nelle verdi valli che il fiume Natisone attraversa, creando un paesaggio di singolare bellezza a pochi chilometri a Est di Udine. Il termine Gubana è una derivazione slovena della parola "gubat" che significa "avvolgere". Nel dialetto locale prende il nome di "Gubanza" che diventa "Gubana" in italiano.
E' un dolce che va annaffiato: con la grappa rigorosamente bianca o con lo sliwowitz (liquore sloveno a base di prugne) si spruzza qualche goccia sul dolce in modo da ammorbidirlo.
Ovviamente per chi lo desidera è possibile anche la grappa da sola.