La natura del problema secondo me è semplice...
Anche io sono un irlandiano rimpatriato (già da qualche anno) e sostanzialmente non pentito.
Secondo me le delusioni di molti nascono dal fatto che all'inizio la prendono un pò troppo come se fosse un gioco: il venti-trentenne che valuta questa esperienza ha nella testa circa un paese dei balocchi dove non si fa altro che bere guinness, dove chi sa accendere un pc guadagna stipendi doppi al collega ingegnere in italia e dove tutto è tendenzialmente "più facile"...
Pian piano si inizia ad accorgere che:
- la guinness dopo un pò stanca (e che non è affatto la più buona ;) )
- parlare l'inglese al 99% e ambire ad un lavoro migliore è molto più difficile di quanto pensasse
- gli irlandesi non sono molto più simpatici degli italiani, anzi dicono quasi esclusivamente stupidaggini, se la sanno tirare anche loro molto bene e sono altrettanto ben attaccati al soldo (come tutti)
- le città irlandesi sono pressochè orrende
- in irlanda tanti servizi ed infrastrutture sono molto peggio delle bistrattatissime italiane
- il lavoro da callcentrista all'estero fa molto "figo" agli occhi degli amici rimasti in patria, ma nella realtà è una merda
- la qualità della vita che quello stipendio ti permette di fare è comunque più bassa di quella accessibile in italia
- se uno deve rinunciare quasi a tutto riesce a mettere dei soldi da parte anche in italia
- le opportunità di lavoro sono minori di quelle italiane
- la famiglia è sempre troppo lontana
- la vita (sopratutto per chi ha vissuto in italia) diventa drammaticamente noiosa...
Non appena inizia a fare i conti con questa realtà si inizia a domandare seriamente se ne valga la pena o meno... e a seconda delle circostanze decide se rimpatriare o restare ma sempre con un pò di coda tra le gambe...
Questa NON è la mia storia, ma si avvicina molto alla parabola classica dell'italiano che decide di mollare tutto per l'eldorado irlandese.
Io continuo ad essere innamorato dell'irlanda e di tante sue tradizioni da ritornarci ogni anno in vacanza, ma vivere e lavorare sono ben altre cose!