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L'irlandiano rimpatriato

Ultimo Aggiornamento: 29/01/2008 20:54
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20/05/2007 15:12
 
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Irlandiani, dunque.
Cioe' una via di mezzo tra Italiani e Irlandesi, o per lo meno italiani che hanno un giorno deciso di scambiare la pasta col sugo con... la pasta col sugo, solo preparata in Irlanda, e "condita" da una pinta di Guinness.
E' dura fare i bilanci dopo anni d'Irlanda. Quando, come me in questo momento, si rimette piede in Italia la sensazione che si sente e' strana.. ci si sente un po' stranieri, i negozi sotto casa magari sono cambiati, in televisione vedi facce conosciutissime che a te non dicono niente, e scopri che la paranza e' una danza che si balla nella latitanza. Sara' che ho latitato parecchio anch'io. Poi entri in un bar qualsiasi e chiedi un aperitivo qualsiasi senza sforzo linguistico alcuno e ti senti come un pascia'. Tra l'altro, un aperitivo tre euro e ti danno anche le noccioline e la focaccia. Sotto un cielo da trenta gradi fumando una economica Chestefield rossa che in Irlanda neanche le vendono.

Poi pensi alla politica, alle banche che rubano, ai lavori che sanno d'estorsione tanto poco ti pagano e gia' ti torna alla mente che l'aereo proprio non l'hai preso per niente, ma tant'e'..

Di fatto, vuoi per l'inglese vuoi per la voglia di cambiare vita, sono sempre stato uno tra i piu' irlandesi degli irlandiani. Niente La Repubblica, si legge la stampa locale. Niente televisione italiana, giu' di NTL. Espresso e pasta immutati, che mica un uomo vive di solo pane. Conosco modi di dire oscuri anche a molti irlandesi, ho fatto corsi su corsi e pinte su pinte, insomma di me tutto si puo' dire tranne di essere il permanent tourist che vive a little italy.

Eppure persino a me l'aria malsana di Torino provoca ancora un certo effetto, non so, sara' il Toro che qui sanno cos'e' e quando dici Torino non ti rispondono Juventus, per dire. Sara' che puoi uscire con una ragazza o un amico e fare divertenti battute a triplo senso carpiato, sara' che abituare il cervelletto santo a relazionarsi con gente che parla un'altra lingua ti rende estremamente vispo e "interattivo" con la gente anche quando prima eri un vecchio sarchiapone, sara' che in inglese non so dire sarchiapone, sara' un sacco di cose.

Alla fine nonostante tutti gli sforzi per essere O'Connor, mi sono accorto che riesco ad essere pugliese a casa mia, bolognese a bologna, milanese a milano ma irlandese proprio no.

E ch'amma ffa'.

AOC
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21/05/2007 03:35
 
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Torino...
Strade che s'incrociano ad angolo retto. Poche curve, poche rotondità. Anche
le piazze sembrano disegnate da una mano geometrica, da una mente razionale
che bada al sodo, all'essenziale. Ampi corsi che tagliano la città da parte
a parte, cambiando nome. Le case, in centro, disegnano perimetri
quadrangolari, seguono il contorno degli isolati, delimitano cortili interni
di cemento con garage e qualche albero stento. In periferia, invece, gli
edifici assomigliano a giganti a due dimensioni, solitari e grotteschi.


Il cuore della città è barocco, composto e algido. Si cammina per strade
racchiuse da portici grigi intonati al colore delle case. Il grigio scuro è
dovunque. Nei balconi, nella pietra, nel colore del cielo. Fuori dal
perimetro del centro lo
stile architettonico cambia. Vicino a Porta Susa, eleganti palazzine
umbertine danno il benvenuto al ventesimo secolo.


Del periodo fascista, è rimasto poco. Solo qualche costruzione plumbea che
il tempo ha reso simile ai fantasmi delle fabbriche ribattezzate, con
umorismo sinistro, "archeologia industriale". I buchi della guerra sono
stati tappati, restano solo pochi tetti sbrecciati e alcune rovine che non
si sa se imputare all'incuria o ai bombardamenti.


Gli anni '60 irrompono davanti al Palasport, dietro Porta Palazzo e sul
corso che porta verso la Francia. Cingono la città d'assedio come se
seguissero un piano prestabilito. Sono casermoni a nove piani, con ingressi
umili o falsamente sfarzosi, una selva di cognomi che s'addensano sul
citofono, ascensori stretti e famiglie con pochi bambini.


Si distinguono quasi solo per i numeri civici. Sembrano riflettersi l'uno
negli altri, quasi orgogliosi del loro anonimato.


In fondo, la periferia che sfuma nei comuni vicini, fatti di altri centri
storici, quartieri intermedi e ghetti residenziali. Cavalcavia, tangenziali,
campi verdi quasi incongrui, spazi vuoti popolati da gru e scheletri di case
in costruzione.

La città è tagliata da fiumi. Un fiume grande e altri minori che
affluiscono. Dall'alto appaiono come serpentine capricciose che la mano dell'uomo
ha domato e piegato alle sue esigenze, cogli la loro posizione e il
significato, un luogo adatto a un insediamento. Dietro il fiume le colline.
Dall'altro lato, lontane, le montagne disposte a semicerchio, alte e
innevate. In mezzo, la pianura. Sulla pianura, la città attraversata dai
fiumi.


Questa città ha un nome. Ha un cuore che batte debolmente. E' ignara di sé,
lontana, indifferente, fredda come le sue montagne. Accoglie chi viene da
lontano senza odio e senza amicizia, con una punta di fastidio.
E' difficile da amare, protegge i propri segreti fino a farli quasi
scomparire. Esprime rapporti fondati sulla consuetudine, sul riserbo, su una
discrezione che è diventata leggendaria.


Genera anticorpi violenti e disperati che si aggrumano nei quartieri
perduti e nel mercato, che riempiono l'atroce carcere irto di porte e
passaggi, vive la sua composizione meticcia come una sciagura ineluttabile,
una separazione necessaria.

E' una città basata sul lavoro. Si lavora molto, si parla del lavoro, ci si
lamenta della mancanza di tempo libero, ma il tempo della libertà è vissuto
come un lavoro, viene organizzato e pianificato come un appuntamento d'affari.
Non si sa oziare. L'ozio è un privilegio da emarginati che hanno bisogno di
alcool o di eroina per ritagliarsi uno spazio di assenza.


E' una città che teme il ridicolo come la peste. Bisogna fare "bella figura",
essere bravi, professionali, versatili, saper gestire, saper manipolare,
portare gli altri sulle proprie posizioni. Si ostenta poco il denaro e i
beni materiali, l'ostentazione è ritenuta grossolana, poco fine, troppo
latina.


E' una città dell'Occidente del mondo, un occidente mitteleuropeo ignaro del
mediterraneo.

E' una città che non appartiene a nessuno, neanche a chi l'adora.



Cerea.
--
Giovanni
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21/05/2007 11:38
 
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stamattina, causa scambio concitato di messaggi con la morosa che e in aula per un esame, mi e tornata in mente Torino.
non la torino che descrivete voi, ma quella che e la "citta" per chi abita fuori, in provincia di Olivetti.
Quella di Porta Nuova quando si tagliava al liceo, e di Porta Susa quando si andava a manifestare. che poi, per cosa? si finiva sempre a farsi un gelato sotto i portici, altro che!

mi e tornata in mente stamattina, mentre andavo a lavoro in bici, sotto un bel sole, ma con addosso il pile perche l'aria taglia ancora.

Credo che i miei amici a quest'ora girino gia in braje curte e sandali. e credo anche che si possa respirare aria calda e polline dei pioppi in Corso GalFer, mentre aspetto il 64 che non arriva mai.

Pero, pero, pero.... al giovedi sera sapevamo a che ora si usciva, ma non all'ora in cui si tornava a casa. Aperitivo al Km5, a seguire Q-ba oppure l'eterno Giancarlo.
e poi tappa fissa al briocharo di piazza Galimberti. Era un segnale, come la tromba a militare. dopo quella, tutti in branda.

Un anno fa studiavo chissa quale esame nel giardino botanico del Valentino.

Un anno dopo, i vostri post, splendidi e crudeli, mi fanno capire che non potro mai fuggire del tutto ;)
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22/05/2007 17:06
 
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Uno sguardo diverso sul mondo
È l'ondata di caldo, che ti accoglie ancora sulla scaletta dell'aereo.

Sono i profumi, gli odori, intensi forti e caldi. Ti terra cotta dal sole, non di urina in vicoli umidi.

Sei tu.

Irlandiani. Condizione temporanea o permanente? Non importa dove hai deciso di vivere il resto della tua vita: quanto profondamente hai fatto scendere le radici di un nuovo punto di vista? Esso non ti lascerà così facilmente come un indirizzo di casa nella ROI.

È questo il punto alla fine, no? Cresci in un posto, fai tuo un punto di vista, magari fatto di abitudini e antagonismi alle abitudini. Poi ti sposti. Secondo punto di vista. Se ti entra abbastanza dentro, ti seguirà ovunque.

Un secondo punto di vista è l'essenza della vista binoculare.

L'unica cosa che può dare profondità alla tua percezione.

Toni, dai mente a me: saresti un ottimo emiliano. Gente come te dovrebbe scrivere e aiutare a grattare via la muffa culturale dell'italo paese, non avere la malsana idea di fare la carriera del gambero a Paludopoli (della qual cosa discuteremo presto).

Perchè se accendi la televisione e quell'inutile faccia conosciutissima tu non la conosci, magari ti è più facile ignorarla e buttare il discorso su qualcosa di un po' più essenziale...

Di utile.

Un abbraccio e a presto Toni.
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Tra il dire e il fare c'è di mezzo molto più che un maiale
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23/05/2007 11:36
 
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Grazie Sarabiga,

Riesci sempre a colpire nel segno. Quando torno nell'infame unfair city ci si fa una pinta di cedrata e due chiacchiere.

In quanto a scrivere e svecchiare l'italico Paese, scrivere per me e' una passione ma non una professione, anche perche' in Italia, tra ordini dei giornalisti e disordini di tanti altri tipi, fare il pennivendolo non e' che sia semplice.

Nel mio campo, invece, l'informaGica, la differenza nell'aria che tira e' abbastanza palpabile. In IE metti un cv su monster e ti contattano agenzie dopo mezz'ora (vabbe', facciamo anche 2 giorni per stare larghi) che non vedono l'ora di mettere le zampe su di te ed intascarsi la commission. Qua sul Monster italiano anche se mandi una candidatura olre a mettere il civvi', manco ti calcolano.

Capisci che, in situazioni come queste, uno che fa? La pagnotta e' importante e a meno non se ne puo' fare :)

AOC
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23/05/2007 13:22
 
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Eh, Santa Pagnotta. Sacrosanta.

Perchè la pagnotta è anche soprattutto indipendenza. O dipendenza se troppo bassa.

La mia strategia trasversale interclassista sarebbe di riuscire a guadagnarsi una discreta pagnotta facendo i mestieri che gli altri non sanno fare (numeri e logica), per poi essere libera di scrivere ciò che un pennivendolo non è libero di scrivere, e trovare canali originali per farli arrivare alla gente.

Amo i mulini a vento! [SM=x145509]

Non conquisterò il mondo ma conto di far scompiglio! [SM=x145515] [SM=x145499] [SM=x145455]
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Tra il dire e il fare c'è di mezzo molto più che un maiale
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23/05/2007 19:08
 
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Ragazzi,che dire??
no,non dico nulla a riguardo,perche' sono troppo tanto coinvolta (per dirla alla bresciana!)....in questo momento,queste parole mi risuonano dentro come cori in uno stadio...
fanno un po male,e fanno un po' sorridere....

Italia,bel Paese....Irlanda,isola verde
una bella lotta
**SHAM**

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~~ C'e' che ormai che ho imparato a sognare,non smettero' ~~
Negrita
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Re: Torino...

Scritto da: gdbjoe 21/05/2007 3.35
E' una città dell'Occidente del mondo, un occidente mitteleuropeo ignaro del
mediterraneo.

E' una città che non appartiene a nessuno, neanche a chi l'adora.




Grazie della descrizione! Ho un po' delle mie radici li' ma penso proprio che ci andrei a vivere solo per risiedere nel locale carcere! (Senza offesa per i torinesi...)

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24/05/2007 09:30
 
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Ma come siete cattivi con Torino!!! Si sta cercando di riprendere nel turismo, dopo la chiusura della Fiat, del salone dell'Auto, della Rai, dell'Italgas (a breve)... ma sta cercando di imparare dalle Olimpiadi Invernali e darsi un taglio turistico. Sperando non sia un taglio nelle vene :)

Cmq, non capisco questa depressione che mostrate per questa città che magari è fredda, uggiosa, riservata... ma se si sa dove cercare offre anche tante cose :) Basta che non si sappia troppo un giro, però... le apparenze contano [SM=x145427]
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24/05/2007 10:34
 
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topic?
È solo una mia impressione o l'argomento di questa discussione sono gli irlandiani che considerano il rimpatrio, e non Torino??!?

Non so, forse è il titolo "L'irlandiano rimpatriato" che mi trae in inganno...

(Comunque, complimenti per quel pezzo di letteratura che è la descrizione della città. Io l'avrei inframmezzato con poche righe d'azione ogni tanto, fosse anche azione metaforica di pensiero, per dare ritmo al brano. Altrimenti rischia di appiattirsi, e ti assicuro che sebbene ben scritto l'attenzione fa molta fatica a mantenersi alta per un'intera pagina di descrizione. Fine commento letterario! [SM=g27824] [SM=x145512] )
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24/05/2007 10:54
 
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Perdonami Oconnor ma sei tornato o no ?
La tua storia avvincente tipo "Fiction" su Rai One ( O_o ) non ho capito se sei passato da Dublino a Cork e poi di corsa a Torino oppure mi sono perso O_o !!!

Io purtroppo non ho le vostre esperienze vi leggo molto volentieri e cerco di carpire emozioni, profumi, paesaggi, ben presto molto molto presto ( 2 settimane ) prenderò il famoso aereo con un biglietto sola andata e magari fra mesi o magari anni potrò partecipare a questa discussione degnamente.

Per ora dico la mia da "esterno"!!!
Sostanzialmente uno dovrebbe andare dove si sente più libero sia questo posto L'Irlanda, L'Italia , l'Uganda o quant'altro...sarà banale ma pur sempre efficace [SM=x145427] !!!

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24/05/2007 14:49
 
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Dinaer, parole sacrosante ma...


... definisci "libertà".


Qui sta il trucco, qui la fregatura e l'opportunità.

Perchè scoprirari di non poter più fare cose che davi per scontate, tanto erano presenti e importanti.

Scoprirari che nella vita possiamo fare molte più cose di quante un bombardamento mediatico monolingue ci abbia fatto credere.

E quando, forse, capiremo finalmente che la libertà è una condizione interiore, una forma di disciplina, allora sì che saremo pronti a tornare e a portare con noi la libertà che abbiamo imparato qui.

Che molto di più è possibile, cristo santo.
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24/05/2007 15:41
 
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Ciao Dinaer,
Ti riassumo le puntate precedenti:
Sono stato di stanza a Dublino per qualche anno, ora ho accettato un lavoro a Cork (che non ho ancora iniziato, dato che devo dare il preavviso).
Nel frattempo, sono venuto in Italia per una vacanza, da qui provengono i vari commenti degli ultimi giorni.
Domani prendo l'aereo e torno a Dublino a combattere ancora con i mulini a vento. Avrei fatto volentieri a meno ma gli impegni presi, e l'estrema difficolta' a trovare un lavoro in terra tricolore che non sia una schifezza a progetto pagata una miseria non mi lasciano molte scelte al momento.
In quanto a Torino, sono qui in vacanza perche' la mia famiglia vive qui. Non tornerei a viverci, e' una citta' troppo lontana dalla mia idea di vita, mi vedo piu', come diceva Sarabiga, a sorseggiare Sangiovese e sgranocchiare piadina in un posto un po' piu' umano di questa citta' nevrastenica.

Ciao
AOC
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24/05/2007 16:19
 
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ma in genere dopo quanto tempo sopraggiunge la sindrome fuga da dublino?

nel senso che io ci sto da meno tempo di te ma gia' ho i colpi di tosse...
..................................................
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Stanislaw J. Lec
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24/05/2007 18:05
 
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Ollivander,

Credo dipenda da vari fattori quali i legami che hai lasciato in Italia (io non e' che ne abbia poi molti), il tuo livello di attaccamento a certe pratiche italiche (ad esempio, per i maschietti, andare allo stadio della squadra del cuore ogni domenica in casa, o l'amica del cuore per le donne, o il parrucchiere di fiducia, che so io), il lavoro che fai in Irlanda (e quanto facile sarebbe fare lo stesso lavoro per uno stipendio decente in Italia, ed e' il mio problema in questo momento), se hai una relazione e con chi (se e' in irlanda, se e' in italia, se e' irlandese ecc.) e quanto entusiasmo si ha personalmente verso l'Irlanda, ed io ne avevo davvero tanto.
Intendiamoci, l'Irlanda a me piace ancora e la preferisco all'Italia sotto parecchi punti di vista. Dublino pero', una volta finito lo slancio iniziale, puo' stancare alla lunga a causa di tante cose, criminalita' spicciola (scumbags), prezzi altissimi anche rispetto ad altri posti sempre in Irlanda, clima da metropoli senza le credenziali della metropoli, "londinizzazione" di tutto, perdita di fascino e vomito per strada.

AOC
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24/05/2007 20:15
 
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Per questo ho scelto Cork e sono ben felice di trovarti li io parto il 7 giugno una bella pinta te la offro volentieri per ascoltare scazzi, idee, entusiasmo di uno che l'irlanda la vive da anni non puo' che farmi bene !!!

Dai dai non perdere l'entusiasmo che una vita senza non ha valore alcuno !!!
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24/05/2007 22:19
 
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Re:

Scritto da: OConnor 24/05/2007 18.05
Ollivander,

Credo dipenda da vari fattori quali i legami che hai lasciato in Italia (io non e' che ne abbia poi molti), il tuo livello di attaccamento a certe pratiche italiche (ad esempio, per i maschietti, andare allo stadio della squadra del cuore ogni domenica in casa, o l'amica del cuore per le donne, o il parrucchiere di fiducia, che so io), il lavoro che fai in Irlanda (e quanto facile sarebbe fare lo stesso lavoro per uno stipendio decente in Italia, ed e' il mio problema in questo momento), se hai una relazione e con chi (se e' in irlanda, se e' in italia, se e' irlandese ecc.) e quanto entusiasmo si ha personalmente verso l'Irlanda, ed io ne avevo davvero tanto.
Intendiamoci, l'Irlanda a me piace ancora e la preferisco all'Italia sotto parecchi punti di vista. Dublino pero', una volta finito lo slancio iniziale, puo' stancare alla lunga a causa di tante cose, criminalita' spicciola (scumbags), prezzi altissimi anche rispetto ad altri posti sempre in Irlanda, clima da metropoli senza le credenziali della metropoli, "londinizzazione" di tutto, perdita di fascino e vomito per strada.

AOC



Ne parlavo proprio pochi giorni fa con una persona tornata da poco e già in crisi post rientro.
Diceva che la voglia di tornare scatta quando stando fuori ti dimentichi tutti i noti problemi che ci sono in Italia e che ti hanno fatto andar via e ti ricordi solo le cose positive... salvo poi tornare e scoprire che non è così e che molto spesso gli italici problemi sono sempre li...
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Good evening, there was already an injury, huh?

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Re: Re:

Scritto da: =Donegal= 24/05/2007 22.19
...... scoprire che non è così e che molto spesso gli italici problemi sono sempre li...



Molto spesso O_O ???
A parte 4 carrozze nuove sulla linea A con l'aria condizionata finalmenteeeeeeeeeeee e la carta d'identita' che te la danno in giornata O_O ( OMMIODDIO e che ci voleva ) non noto grandissimi cambiamenti hehe a si...il tasso di disoccupazione/prese per il culo lavorative è aumentato [SM=x145427] !!!
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si, in effetti capisco benissimo e in un certo senso mi sento presa tra due fuochi.

anche io trovo in dublino gli stessi "difettucci" enumerati da o'connor.
veramente non riesco a trovare quasi piu' niente di bello in questa citta' ma la prospettiva di tornare in italia la vedo come un autogol.
per fare la segretaria in italia non mi pagherebbero nemmeno la meta' di quanto vengo pagata qui senza contare poi la "professionalita' del datore di lavoro medio italiano. si sono mangiati anche le telline da un pezzo...

vabbe', o'connor ne riparliamo dopo un po' che sarai a cork. spero che li' la quotidianita' sia diversa da questa e soprattutto che ci siano meno scummers! [SM=g27811]
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Re: Re: Re:

Scritto da: Dinaer 25/05/2007 14.25

Molto spesso O_O ???
A parte 4 carrozze nuove sulla linea A con l'aria condizionata finalmenteeeeeeeeeeee e la carta d'identita' che te la danno in giornata O_O ( OMMIODDIO e che ci voleva ) non noto grandissimi cambiamenti hehe a si...il tasso di disoccupazione/prese per il culo lavorative è aumentato [SM=x145427] !!!



Beh dai, la carta di identità a vista sono almeno una decina di anni che la fanno.
E adesso ci sono anche i bus con l'aria condizionata, in compenso però la tengono spesso spenta...
_____________________________________

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Giovanni Trapattoni, falling off his chair
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Due anni, ventitre mesi e mezzo se vogliamo essere pignoli!
Questo è stato il "tempo tecnico" della nostra permanenza in Irlanda (a Cork, non a Dublino, e sono sempre più convinto che le differenze ci siano, e sostanziali anche), mentre il "tempo del cuore"...beh, quello scandisce ancora le nostre giornate!
Perchè andammo, io italiano oramai più vicino agli "anta" che ai "enta" e la mia compagna, tra due settimane mia moglie, dieci anni più giovane e cittadina della Germania? Perchè? Perchè...siamo curiosi, siamo affamati, di vita, di esperienze, di strade, di viaggi, di paesaggi e persone diverse, e perchè, per quello che mi riguarda, dell' Italia baciapive, provinciale e soprattutto "furbona dei furbetti e degli amici degli amici&dei compagni di merende...ecc.ecc...." non ne potevo (e, haimè, non ne posso) più!!!
Poi l' Inglese, che non parlo bene come vorrei ma che amo "biascicare" vivere ed ascoltare, e poi, per finire, alla mia età le cose si fanno, punto e basta, che ci si comincia a rendere conto il tempo che ci è concesso è magari anche tanto (si spera e si prega) ma sicuramente non abbastanza per sprecarlo in giri viziosi di indecisioni e ripensamenti continui!
Come siamo stati?
Bene, male, ma anche benissimo e malissimo, grandi risate e serate di puro magone, non è che in Irlanda le tre dimensioni diventino due, e neanche quattro: si vive, si lavora, si interagisce con i locali e con la massa degli immigrati, si affrontano problematiche diverse, ed a volte è duro, un intero sistema sociale/politico/lavorativo da comprendere ed imparare a maneggiare (ed il tutto in una lingue che non è, comunque, la propria), ma proprio in queste differenze alberga il motivo del viaggio, il fine di ogni "spostamento", negli spazi tridimensionali o in quelli mentali.
Come dice Sarabiga è nella visione binocolare che risiede la capacità di focalizzare le cose per quello che sono, e vivere a 2500 km dalle proprie abitudini, anche da quelle che non si sapeva di avere, fa molto meglio di molte visite "dall' oculista"!
Irlanda, ne un paradiso ne un inferno, un posto dove non ci sono "risposte", ma un posto dove si può vivere una vita indubbiamente "diversa" da quella che si era abituati a vivere prima! Succede lo stesso se si va a vivere in Germania oppure in Lussemburgo, a volte basta cambiare semplicemente regione o città, l' importante e scrollarsi di dosso le "abitudini", credetemi!
Da questa premessa poi credo che ogniuno di noi costruisca "la sua Irlanda": per me i paesaggi mozzafiato del WestCork e non solo, il fragore dell' oceano che fa impallidire i ricordi del mediterraneo, la solitudine cercata, trovata e goduta su certe spiagge, su certe scogliere, guidando per strade dimenticate dal traffico e dai lavori di manutenzione, la "mia" Irlanda, perchè questo sono io, un "contadino" che vive male costretto tra troppe mura e cerca spazi e colori che emozionino e mi facciano sentire libero!
E tutto questo trovai in Eire, tutto questo come anche il vomito per la strada, la puzza di piscio nei vicoli ed anche un paio di sassate subite dal mio furgone solo perchè era sabato sera e qualche imbecille si annoiava...This is the way life goes on...

Manchiamo dall' Irlanda da 10 mesi...Perchè siamo andati via? Per gli stessi motivi per i quali andammo...curiosità, avventura, nuove storie da ascoltare e terre da attraversare...
Soddisfatti? A volte si a volte no, alcune cose non sono andate come volevamo, ma per lo stesso motivo altre cose sono accadute, inaspettate e meravigliose, e piene di doni raccolti e gustati a piene mani, con sorpresa ed allegria...
Ora le nostre nozze (comunque uno dei motivi della partenza dall' isola verde) ed un certo numero di progetti in ballo, forse in Umbria, terra dove abbiamo vissuto negli ultimi sei mesi, forse altrove, e forse proprio di nuovo in Irlanda, terra dalla quale non siamo "fuggiti" e verso la quale sentiamo ancora un richiamo molto forte!
Vedremo, i prossimi mesi segneranno decisioni molto importanti, ma se torneremo in Irlanda non sarà per ricercarvi una chissà quale "risposta occulta ai nostri bisogni" ne tantomeno una "ricetta della felicità", perchè quella alberga in un solo posto, interiore, e ci segue ovunque, oppure ci abbandona, e per quanto possa risentire dei "fattori esterni" di tempo e luogo siamo solo noi, "dall' interno", a fare la vera differenza.

[Modificato da double-trouble 26/05/2007 11.54]

non si vede bene che con il cuore, l' essenziale è invisibile agli occhi
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Deh. Quanto mi sei mancato. Credo fermamente che uno dei piaceri della vita sia stare in un pub ad ascoltare quest'uomo narrare qualsiasi cosa. Fosse anche come attraversare le alpi in moto in una bufera di neve, come quella volta, a Cork... [SM=x145519]

Curiosità di vita incredibile: d'altronde, un uomo che sa dove sia Teneto di Gattatico... [SM=g27830]

Non posso permettermi di perdere i contatti con una coppia incredibile come voi: a costo di vedervi sudare quando vedete il mio numero sul cellulare! [SM=g27827]:

Vi Prego di accettare le mie più vive congratulazioni e... che si dice in questi casi? Buone nozze? [SM=x145485] [SM=g27828]

Sono convinta che sempre più vita vi aspetta, e che saprete godervela. Tutto il bene del mondo a voi due scapestrati!!! [SM=x145474]
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Bellissime parole ancora una volta,Claudio..
Alla fine la mia storia e' un po' come la vostra,solo che io sono arrivata qui da sola,con quel senso di curiosita' e avventura,e una devastazione interna,voglia di cambiare,ricominciare e riscoprirmi...E poi..e poi ho trovato lui,e insieme e' cambiato tutto...

Devo ringraziare quindi Dublino,per questi 3 ANNI... [SM=x145447]
Tutto cio che cercavo da sempre,e anche di piu,io l'ho raggiunto grazie a questa meravigliosa Isola,trovando non solo me stessa (e mi ero persa di brutto,credetemi) ma anche l'anima gemella..
una persona talmente speciale che son dovuta venire fin qui per trovarla,affrontando il destino,sperando e scalpitando....quello che e' successo,se ci penso,ha dell'incredibile e questa esperienza la portero' sempre con me,accanto a me..

Nonostante questo,e le sensazioni incredibilmente forti che ancora mi provoca l'Irlanda,sento di non esserne piu' ciecamente innamorata....E capisco fin troppo chi dice che dopo un po' si sente "il vuoto"...
Per chi come noi,non e' qui da turista o Italiano,ma si immerge davvero nella cultura del luogo,con le abitudini locali,con la gente di qui,con i modi di fare e di dire...certe cose cambiano per sempre,e ti accorgi improvvisamente di non essere piu Italiano....e tristemente,nemmeno di non poter MAI essere Irlandese. Nonostante tu lo voglia,o ci provi,non potrai mai.

Ed ecco per me,cio'che provoca questa sensazione di vuoto,di amarezza,di nostalgia,che tutti prima o poi provano.
Il fatto di non appartenere.

Per quanto assurdo,per quanto non lo vogliamo,e'difficile sentirsi completamente abbracciato da quest'Isola,come ti senti dalla tua Madre Patria,nonostante tutti i suoi difetti...

E'strano,fa male ammetterlo,ma dopo un po'il meraviglioso rumore delle fragorose onde dell'Oceano,non fa piu' sobbalzare il tuo cuore,cosi come il calore del dolce e silenzioso sole Mediterraneo....

[SM=g27836]
**SHAM**

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Re:

Scritto da: Shamrock80 26/05/2007 23.55
E'strano,fa male ammetterlo,ma dopo un po'il meraviglioso rumore delle fragorose onde dell'Oceano,non fa piu' sobbalzare il tuo cuore,cosi come il calore del dolce e silenzioso sole Mediterraneo....



Breve, concisa e forse un po' bastarda riflessione:
Non e' che starai/stiamo diventando veramente un po' irlandesi senza accorgercene?

[Modificato da gdbjoe 27/05/2007 14.05]

Cerea.
--
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Scritto da: Shamrock80 26/05/2007 23.55

Il fatto di non appartenere.



Già.

Il fatto di non appartenere.

Ancor di più se tutto il tuo entusiasmo di condividere e connetterti con questa nuova realtà viene rifiutato malamente.

L'indifferenza a tutto ciò che per te è importante.

Sforzarti di comunicare ciò che è nel profondo del tuo cuore in una lingua che non è tua, che sei arrivata a padroneggiare attraverso solitudine e sudore, e la tristezza di capire capire che nessuno ti sta ascoltando.

La gente ha bisogno di radici per crescere dritta, come le piante, ma nessuno si disturba a insegnarcelo in quest'epoca.

Lo impariamo a nostre spese, e non sappiamo nemmeno dargli un nome, tanto siamo scollegati da ciò che è fondante per qualsiasi individuo.

Mmmh. Meglio che ricomincio a scrivere quando mi torna il buonumore... [SM=g27813]
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