L'annuncio del presidente Lagos. Le violenze sui minori
di 12 anni per spingere gli oppositori del regime a confessare
Cile, commissione rivela almeno 87 casi
"Così Pinochet torturava i bambini"
di OMERO CIAI
Pinochet salì al potere
il 13 settembre 1973
NELLE prigioni di Pinochet torturavano anche i bambini. È questa la sconcertante conclusione del dossier della Commissione Valech sulla prigionia politica e la tortura negli anni della dittatura militare (1973-1990). Da testimonianze raccolte negli ultimi mesi e rese pubbliche ieri dal presidente cileno, Ricardo Lagos, risultano 87 casi di maltrattamenti e torture a bambini minori di dodici anni. I casi riguardano ragazzini arrestati insieme ai genitori e torturati dai militari o dagli uomini della Dina, i servizi segreti, per costringere la madre o il padre a confessare.
Le testimonianze raccolte dal vescovo Valech, che presiede la Commissione, sono tutte coperte dall'anonimato e non verrà diffusa nessuna identità relativa ai bambini - oggi ormai adulti - che vennero torturati. Questa sembra essere anche la loro volontà.
Nel novembre dello scorso anno, la Commissione aveva consegnato al presidente Lagos una prima parte del suo dossier, nel quale si raccoglievano le testimonianze di 28 mila persone che avevano subito torture negli anni della dittatura. In seguito sono stati aggiunti altri 1200 casi e, ieri, la vicenda degli 87 bambini.
Ma nei mesi scorsi la Commissione aveva fatto luce anche su un altro capitolo della tragedia cilena: i bimbi nati in carcere da donne che erano state arrestate, e torturate, incinte. La Commissione Valech è stata voluta da Lagos con l'obiettivo di avviare in via definitiva, nel corso della sua presidenza che finisce a dicembre di quest'anno, un processo di riconciliazione nazionale.
In Cile, infatti, si è parlato molto dei desaparecidos, le persone uccise e fatte scomparire dai militari, ma non si era mai affrontato nel suo complesso tutto il capitolo della violazione dei diritti umani che riguardava appunto la tortura. Di fronte all'impossibilità di condannare Pinochet, sia a causa della sua età - il vecchio dittatore compirà quest'anno novant'anni, essendo nato il 25 novembre del 1915 - e delle sue precarie condizioni di salute, la strategia scelta da Lagos per la riconciliazione nazionale è stata quella di promuovere nuove indagini sugli anni della dittatura raccogliendo testimonianze fino a ieri rimaste inascoltate.
In seguito al lavoro svolto dalla Commissione Valech, il governo ha già deciso coloro che hanno subito torture verranno risarciti dalla Stato. Per tutti è prevista una pensione minima vitalizia (circa duecento dollari mensili) e un assegno di 5mila dollari mentre i figli di vittime della dittatura nati in prigione riceveranno un compenso di 7mila dollari. Il governo non ha ancora quantificato invece il risarcimento per gli 87 bambini ma, rivelando il rapporto, Lagos ha detto che si aspetta dal Parlamento "una soluzione rapida".
Inoltre il presidente ha annunciato la creazione di un Istituto per i diritti umani che sarà responsabile della conservazione e dell'archiviazione di tutte le testimonianze raccolte. Il materiale, a meno di altre disposizione da parte delle persone coinvolte, non potrà però essere reso pubblico prima di cinquant'anni.
(2 giugno 2005)
Sean
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