Il forum di Altra Irlanda
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Libertà di stampa sotto i regimi antidemocratici

Ultimo Aggiornamento: 03/04/2006 00:15
24/05/2005 20:07
 
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Caro Gior,
la mente apritela tu.
In Cina c'è un'altra dittatura comunista, odiosa tanto quanto quella che c'è a Cuba. Mbè, sarà mica una novità? Te lo ricorderai cosa è successo in piazza tien an men, no?
Non capisco questo relativismo, io condanno un avvenimento accaduto a Cuba e tu lo giustifichi tirando fuori la Cina. Bah. Si vede che ho la mente chiusa e non ci arrivo.
Comunque ti devo ringraziare per la risposta che hai dato a delirio che quoto fedelmente
"altra cosa: i manager stranieri che sulle spiagge con i loro laptop lavorano, non lo fanno per aziende italiane. lo fanno per le loro aziende straniere, standosene comodamente distesi al sole. e questo lo puoi fare anche con visto turistico.
quello che non puoi fare è lavorare per aziende italiane in Italia con visto da turista. Ovviamente se sei extracomunitario."
Notoriamente i giornalisti italiani si sono licenziati dai loro giornali italiani e si sono trasferiti a Cuba e li hanno iniziato a mandare cv ai quotidiani locali, poi una volta che hanno fatto colloqui e sono stati assunti da giornali cubani li hanno rispediti indietro. Hanno fatto bene. Scusate non conoscevo la storia completa.

Delirio (di nome e di fatto, dai su perdonami la battuta almeno ^_^), "Se in Italia ti beccano con un visto da turista e poi le autorità scoprono che sei un giornalista e stai svolgendo la tua professione sul territorio Italiano ti cacciano immediatamente." per favore trovami un solo esempio e sono pronto a ricredermi. Altrimenti qui si parla a sparate inventate sul momento.
Quando si tocca Cuba si scatena un putiferio come se fosse la dittatura divina e pertanto da difendere qualsiasi cosa faccia. Se è sto paradiso di libertà e giustizia trasferitevi a Cuba.
Saluti.

Ah. Moggi è un mafioso, lol

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Ma non avè paura che se rivince ir nano malefico, mi levo di torno di qui!
Altro che dittatura!

Io ABORRO i nani! Soprattutto quelli che c'hanno ir cerone e istigano a non pagare le tasse... non ce lo scordiamo!
Pa.
:smilef

[Modificato da paolino-BOGLANDSMAN 25/05/2005 7.31]

________________________________

I'M THE ONLY ONE... THE TRUE RIBOTTAMAN!
Enjoy Potta Sensibly!

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25/05/2005 08:33
 
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Re:

Scritto da: LorenZinos 24/05/2005 20.07
Caro Gior,
la mente apritela tu.
In Cina c'è un'altra dittatura comunista, odiosa tanto quanto quella che c'è a Cuba. Mbè, sarà mica una novità? Te lo ricorderai cosa è successo in piazza tien an men, no?
Non capisco questo relativismo, io condanno un avvenimento accaduto a Cuba e tu lo giustifichi tirando fuori la Cina. Bah. Si vede che ho la mente chiusa e non ci arrivo.
Comunque ti devo ringraziare per la risposta che hai dato a delirio che quoto fedelmente
"altra cosa: i manager stranieri che sulle spiagge con i loro laptop lavorano, non lo fanno per aziende italiane. lo fanno per le loro aziende straniere, standosene comodamente distesi al sole. e questo lo puoi fare anche con visto turistico.
quello che non puoi fare è lavorare per aziende italiane in Italia con visto da turista. Ovviamente se sei extracomunitario."
Notoriamente i giornalisti italiani si sono licenziati dai loro giornali italiani e si sono trasferiti a Cuba e li hanno iniziato a mandare cv ai quotidiani locali, poi una volta che hanno fatto colloqui e sono stati assunti da giornali cubani li hanno rispediti indietro. Hanno fatto bene. Scusate non conoscevo la storia completa.

Delirio (di nome e di fatto, dai su perdonami la battuta almeno ^_^), "Se in Italia ti beccano con un visto da turista e poi le autorità scoprono che sei un giornalista e stai svolgendo la tua professione sul territorio Italiano ti cacciano immediatamente." per favore trovami un solo esempio e sono pronto a ricredermi. Altrimenti qui si parla a sparate inventate sul momento.
Quando si tocca Cuba si scatena un putiferio come se fosse la dittatura divina e pertanto da difendere qualsiasi cosa faccia. Se è sto paradiso di libertà e giustizia trasferitevi a Cuba.
Saluti.

Ah. Moggi è un mafioso, lol




Certo che me lo ricordo di piazza Tien an men, e infatti ti ripeto quello che ti ho chiesto, che forse ti è sfuggito: perchè a Cuba c'è un embargo da 30 anni, e in Cina ci vanno i capi di stato a firmare accordi economici? Che paura fa Cuba?
Non ho ancora letto un post di una persona che abbia giustificato l'allontanamento del giornalista, Delirio per primo ha parlato esclusivamente della motivazione per cui è stato cacciato.

Seconda cosa: mi sembra che sta storia dei giornalisti che lavoravano in segreto non è ancora chiara. Il giornalista è entrato nel paese e ha fatto un qualcosa che è contrario al regime attualmente in vigore a Cuba. Quindi sapeva benissimo che se lo avessero beccato sarebbe stato cacciato.
E' molto triste che nel terzo millennio ci siano ancora paesi dove non esiste libertà di stampa, ma giusto così per promemoria, l'Italia è al 77° posto nel mondo per libertà di stampa (http://freedomhouse.org/research/pressurvey/allscore2005.pdf), dietro stati all'avanguardia come il Benin, il Botswana, Capo Verde, Timor Est, Namibia e Papua Nuova Guinea ... forse è meglio se ce ne stiamo zitti e non andiamo in giro per il mondo a dare lezioni di libertà di stampa, non trovi?
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25/05/2005 08:37
 
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Re:

Scritto da: LorenZinos 24/05/2005 20.07
Delirio (di nome e di fatto, dai su perdonami la battuta almeno ^_^), "Se in Italia ti beccano con un visto da turista e poi le autorità scoprono che sei un giornalista e stai svolgendo la tua professione sul territorio Italiano ti cacciano immediatamente." per favore trovami un solo esempio e sono pronto a ricredermi. Altrimenti qui si parla a sparate inventate sul momento.
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Saluti.


Guarda che non c'è bisogno di essere sul territorio italiano senza passaporto, qualcuno ha cacciato giornalisti direttamente con una conferenza stampa definendoli criminosi.
(ma evidentemente non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire)

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.........chi rincorre i propri sogni può essere deriso, ma più triste è chi ha rinunciato a sognare ...........

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25/05/2005 09:06
 
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sempre a proposito di libertà di stampa e di democrazia (sic e doppio sic)

"Cesare Previti è stato assolto". Lo dice il Gr2

Il parlamentare di Forza Italia Cesare Previti è stato assolto. Questo è quanto hanno potuto capire i radio ascoltatori che questa mattina hanno sentito il Gr2. Il sommario dell'edizione delle 7 e 30, infatti, ha riportato solo la notizia dell'assoluzione dall'inchiesta Lodo Mondadori e non della condanna per la vicenda Imi-Sir.
"Spiace constatare come la notizia sia in realtà un'altra, come del resto i quotidiani di oggi dimostrano - hanno dichiarato all'unisono un gruppo di parlamentari delle opposizioni - tutti gli italiani che questa mattina si sono sintonizzati sul Gr2 hanno sentito parlare solo dell'assoluzione di Cesare Previti e non della pena di sette anni a cui è stato condannato".
I parlamentari hanno annunciato che chiederanno un intervento al presidente della Commissione di Vigilanza della Rai.
"Chiediamo a Claudio Petruccioli - hanno scritto in un comunicato - di acquisire la registrazione del Gr2 per valutare se sia stato rispettato l'equilibrio e sia stata fornita una corretta informazione".

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25/05/2005 10:40
 
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mi sono permesso di cambiare il titolo, visto che ormai si parla di libertà di stampa e non più del fatto col quale Lorenzinos aveva aperto il 3d.
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25/05/2005 14:30
 
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Caro amico sempre a proposito di libertà e dintorni!


Amnesty: «L'Italia deporta gli stranieri e si arricchisce con le armi»


Deportazioni forzate ed esportazioni di armi da guerra: queste le colpe più gravi di cui si è macchiato il nostro paese nel 2004 secondo l'ultimo «Rapporto sullo stato dei diritti umani nel pianeta» presentato da Amnesty International. In particolare secondo Amnesty, l'Italia procede a «deportazioni verso l'Egitto e la Libia di centinaia di stranieri arrivati nella penisola via mare» e «aumenta del 16% (1.5 miliardi di euro) le autorizzazioni alle esportazioni di armi da guerra anche con paesi che sono in conflitto tra loro come India e Pakistan».

Ma se deportazioni e commercio di armi sono le colpe più gravi, non sono le uniche. Secondo l’organizzazione internazionale che si occupa di diritti umani nel mondo il Bel Paese infatti è ancora indietro nella lotta alla tortura e non ha provveduto all'attuazione dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale ratificato nel 1999. «Nel corso del 2004 e nei primi cinque mesi del 2005, il governo e il parlamento italiani non hanno fatto alcun passo in avanti nella lotta contro la tortura» così come il governo non ha ancora presentato un disegno di legge per l'attuazione dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale ratificato nel 1999. «Nonostante - rileva Amnesty - la Commissione Conforti, istituita nel 2002 dal ministro della Giustizia per affrontare il problema dell'attuazione - abbia finito i suoi lavori».

«Il parlamento italiano - prosegue l'organizzazione internazionale per la tutela dei diritti umani mettendo il dito in un vecchia piaga - non ha ancora approvato i progetti di legge di modifica dell'articolo 27 della Costituzione, che lascia ipoteticamente lo spazio per una reintroduzione della pena capitale mediante legge ordinaria, seppure limitatamente alle leggi militari di guerra». «Il testo unificato è fermo al Senato e non viene discusso dal luglio 2003», ricorda Amnesty.

Nel capitolo dedicato all'Italia Amnesty denuncia innanzitutto il persistere di un «quadro legislativo insufficiente sul diritto d'asilo» associato allo stallo del progetto di legge per l'introduzione di una normativa organica sui rifugiati, ancora fermo alla Camera. Quindi, rinnova «le preoccupazioni condivise con l'Unhcr sulla tutela legale, l'identificazione, il trattenimento e le procedure d'asilo sollevate nel giugno 2004 quando il governo italiano ha rinviato 36 dei 37 cittadini stranieri approdati nel paese dopo essere stati salvati in mare dalla nave Cap Anamur».

E ancora. L'organizzazione punta poi l'indice contro «i respingimenti collettivi» verso la Libia e l'Egitto di centinaia di cittadini stranieri «avvenuti in violazione delle principali convenzioni in materia di diritti umani e dei rifugiati» nei mesi di ottobre e dicembre 2004 e marzo e aprile 2005. «Il governo italiano - sottolinea Amnesty - non ha illustrato il testo né fornito maggiori dettagli sulla natura giuridica e sul contenuto degli accordi di cooperazione con la Libia avviati dal 2000».
Inoltre - denuncia ancora - «il ministro dell'intero Beppe Pisanu non ha risposto alla lettera di Amnesty che il 15 marzo 2005 chiedeva l'accesso dei ricercatori dell'organizzazione nei centri per stranieri in Italia».

Rispetto al commercio di armi, l'organizzazione rileva che in seguito alle pressioni della stessa Amnesty e della Rete Italia disarmo, nel maggio 2005, il Parlamento per la prima volta ha iniziato l'esame della Relazione annuale della presidenza del Consiglio sul commercio di armi, in applicazione delle legge 185 del 1990. Secondo quanto riportato dalla Relazione, «l'Italia nel 2004 ha aumentato del 16% (1,5 miliardi di euro) le autorizzazioni alle esportazioni di armi da guerra e nella lista dei beneficiari permangono paesi in cui le violazioni dei diritti umani sono ancora diffuse (come Malaysia, Turchia e Cina) e che sono in conflitto tra loro (come India e Pakistan). Dalla lettura della Relazione e dal dibattito politico emergerebbe - nota Amnesty - la volontà del Governo di modificare la legge 185 del 1990, non è chiaro con quali obiettivi, e di rendere meno trasparenti le informazioni comunicate al Parlamento, per esempio quelle sulle transazioni bancarie. Permane, però, il problema della mancanza di analoga relazione sul commerci di armi leggere.
Altro elemento di preoccupazione per Amnesty è costituito dagli accordi bilaterali per la cooperazione nel settore della difesa, che «sembrano rientrare in una strategia di svuotamento della legge 185 del 1990 e di non applicazione del Codice di condotta europeo, creando regimi privilegiati e poco trasparenti con paesi verso i quali la politica estera italiana dovrebbe essere invece particolarmente cauta». Il 3 maggio 2005 il Parlamento - documenta Amnesty - ha approvato gli accordi con Algeria, Israele e Kuwait mentre sono in discussione quelli con India, Serbia e Cina. Nel dicembre 2004 - ricorda ancora - il ministro degli esteri e il presidente della Repubblica avevano sostenuto la necessità di rimuovere l'embargo dell'Ue alle esportazioni di armi verso la Cina. A fine marzo 2005, deputati di diversi gruppi parlamentari hanno sollecitato una risposta del governo su come intenda conciliare la tutela dei diritti umani con la revoca dell'embargo. Riguardo infine alla proposta di un trattato internazionale sulle armi, fino ad oggi -constata Amnesty - il Governo italiano non ha manifestato alcun sostegno.


«Gli Usa esportano torture e guerre nel mondo»


Scheda: la mappa dei diritti violati


Barcone di migranti naufraga in Sicilia: almeno due morti


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25/05/2005 14:39
 
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perdonatemi ma io con la mia mente chiusa (grazie signor moderatore) continuo a non seguire i vostri discorsi
Per la mia visione del mondo stavamo parlando di un episodio specifico che riguardava Cuba che, secondo ogni persona per cui la libertà abbia un valore, dovrebbe essere stigmatizzato senza se e senza ma (per usare un'espressione che sicuramente vi piace).
E' invece impossibile parlare di Cuba senza che si sentano sempre gli "eh sì, ma l'embargo", "eh sì, ma la Cina", "eh sì, ma Berlusconi", "eh sì, ma il visto". Non mi sarei stupito se nel nuovo titolo del topic ci fosse stato di mezzo Berlusconi in effetti :-)
C'è chi mi risponde come se fossi io ad andare a concludere affari economici in Cina o abbia global anticapitalista e antiamericana che poi non ci pensa due volqualcosa a che fare con Santoro, come peraltro sapeste cosa pensi a tal proposito. Se volete parliamo anche di quello ma, se mi permettete, l'argomento era un altro.
Ad ogni modo per quanto mi riguarda almeno un po' di coerenza penso di averla e, per quel poco che posso fare, in vacanza a Cuba o in Cina di sicuro non mi ci vedono. Mentre, non so se anche in questo forum, non è raro vedere gente no te ad accettare di lavorare per multinazionali USA o ad andare a studiare in America.
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25/05/2005 15:09
 
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Re:

Scritto da: gior77 25/05/2005 10.40
mi sono permesso di cambiare il titolo, visto che ormai si parla di libertà di stampa e non più del fatto col quale Lorenzinos aveva aperto il 3d.



ottimo !!
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"Last night I nearly died,
But I woke up just in time".
Duke Special
25/05/2005 15:19
 
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Re:

Scritto da: LorenZinos 25/05/2005 14.39
perdonatemi ma io con la mia mente chiusa (grazie signor moderatore) continuo a non seguire i vostri discorsi
Per la mia visione del mondo stavamo parlando di un episodio specifico che riguardava Cuba che, secondo ogni persona per cui la libertà abbia un valore, dovrebbe essere stigmatizzato senza se e senza ma (per usare un'espressione che sicuramente vi piace).
E' invece impossibile parlare di Cuba senza che si sentano sempre gli "eh sì, ma l'embargo", "eh sì, ma la Cina", "eh sì, ma Berlusconi", "eh sì, ma il visto". Non mi sarei stupito se nel nuovo titolo del topic ci fosse stato di mezzo Berlusconi in effetti :-)
C'è chi mi risponde come se fossi io ad andare a concludere affari economici in Cina o abbia global anticapitalista e antiamericana che poi non ci pensa due volqualcosa a che fare con Santoro, come peraltro sapeste cosa pensi a tal proposito. Se volete parliamo anche di quello ma, se mi permettete, l'argomento era un altro.
Ad ogni modo per quanto mi riguarda almeno un po' di coerenza penso di averla e, per quel poco che posso fare, in vacanza a Cuba o in Cina di sicuro non mi ci vedono. Mentre, non so se anche in questo forum, non è raro vedere gente no te ad accettare di lavorare per multinazionali USA o ad andare a studiare in America.



Lorenzinos, quella battuta sulla mente chiusa non voleva essere offensiva. Tutt'altro, voleva invitarti ad una riflessione, nulla più.
Lungi da me sostenere che tu sia una persona ottusa.

Tornando al discorso, non mi sembra che qua dentro ci sia stato chi ha difeso a spadatratta il fatto. Tutti, a partire da me, hanno ricordato come a Cuba non ci sia libertà di stampa.
Nessuno cerca giustificazione, si è solo cercato di motivare un fatto andando a capire le ragioni di tale gesto alla luce della situazione attuale cubana.
Vuoi che parliamo solo di quell'episodio? Avremmo già chiuso la discussione, non c'è altro da aggiungere, è sotto gli occhi di tutti.
Personalmente, invece, sto cercando di risalire a monte e fare un discorso più ampio, sulle motivazioni che hanno portato a trattare Cuba in questo modo quando anche altre nazioni sono sotto dittature anche più sanguinose e nessuno muove un dito o posta un articolo sulle libertà negate.

Se devo solo leggere la notizia e poi chiudere la pagina, allora mi compro un giornale e non passo il mio tempo sul forum.

Altra cosa, cosa fanno gli altri della loro vita privata non mi riguarda, si chiama privata per questo. Se lavorano o meno per multinazionali non mi interessa, se lavorano per cooperative sociali tantomeno.
Se uno è comunista e poi va in vacanza alle Maldive perchè il suo lavoro glielo permette, beato lui.
Ognuno fa le sue scelte personali, ognuno ha una propria coscienza.
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25/05/2005 17:41
 
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Re: Re:

Scritto da: gior77 25/05/2005 15.19


Se uno è comunista e poi va in vacanza alle Maldive perchè il suo lavoro glielo permette, beato lui.
Ognuno fa le sue scelte personali, ognuno ha una propria coscienza.





Minkia ma allora sei proprio un sovversivo!
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25/05/2005 22:04
 
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Scusate, ma o sono completamente rincoglionita oppure qui c'è qualcosa che non quadra. Due giornalisti entrano con un visto fasullo (da turista e non erano turisti) in un paese che ha problemi politici. Con questo visto fasullo si collegano all'opposizione (illegale) antigovernativa. Cercano di partecipare ad una protesta antigovernativa... E SI LAMENTANO CHE LI HANNO SBATTUTI FUORI? Negli Stati Uniti li avrebbero sbattuti in carcere!!!

Ma siamo fuori?

[SM=x145460]
:smilef


26/05/2005 00:34
 
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Re:

Scritto da: Corcaigh 25/05/2005 22.04
Scusate, ma o sono completamente rincoglionita oppure qui c'è qualcosa che non quadra. Due giornalisti entrano con un visto fasullo (da turista e non erano turisti) in un paese che ha problemi politici. Con questo visto fasullo si collegano all'opposizione (illegale) antigovernativa. Cercano di partecipare ad una protesta antigovernativa... E SI LAMENTANO CHE LI HANNO SBATTUTI FUORI? Negli Stati Uniti li avrebbero sbattuti in carcere!!!



eh si negli Stati Uniti sbattono in carcere quei bastardi di giornalisti tutti i giorni è risaputo. Ma fanno bene!
Io rimpiango quando in Italia c'era il duce, almeno c'era un po' di disciplina anche qui come a Cuba.
Fidel vieni a salvarci! Salvaci dai visti fasulli!



Chi è che diceva che nessuno cerca di minimizzare o giustificare?

[Modificato da LorenZinos 26/05/2005 0.37]

26/05/2005 00:44
 
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Re: Re:

Scritto da: gior77 25/05/2005 15.19

Altra cosa, cosa fanno gli altri della loro vita privata non mi riguarda, si chiama privata per questo. Se lavorano o meno per multinazionali non mi interessa, se lavorano per cooperative sociali tantomeno.
Se uno è comunista e poi va in vacanza alle Maldive perchè il suo lavoro glielo permette, beato lui.
Ognuno fa le sue scelte personali, ognuno ha una propria coscienza.



Per carità Gior, ognuno risponde solo alla sua coscienza hai ragione. Permetti però che io possa condividere certi stili di vita ed considerarne ipocriti o sbagliati altri.
Un no global antiamericano anticapitalista che lavora in una multinazionale americana è ipocrita. Ha tutta la libertà di esserlo e questo è sacrosanto. E io ho tutto il diritto di considerarlo ipocrita o smidollato o quel che mi pare [SM=g27835]
Spero di essere stato piu chiaro.
Anche i ladri rispondono alla loro coscienza (non fraintendere, non sto dicendo che quelli di cui sopra sono ladri), ma io, se permetti, non condivido tutti i tipi di "coscienza"
26/05/2005 08:16
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: LorenZinos 26/05/2005 0.44


Per carità Gior, ognuno risponde solo alla sua coscienza hai ragione. Permetti però che io possa condividere certi stili di vita ed considerarne ipocriti o sbagliati altri.
Un no global antiamericano anticapitalista che lavora in una multinazionale americana è ipocrita. Ha tutta la libertà di esserlo e questo è sacrosanto. E io ho tutto il diritto di considerarlo ipocrita o smidollato o quel che mi pare [SM=g27835]
Spero di essere stato piu chiaro.
Anche i ladri rispondono alla loro coscienza (non fraintendere, non sto dicendo che quelli di cui sopra sono ladri), ma io, se permetti, non condivido tutti i tipi di "coscienza"



Ma certo, tu hai tutto il diritto di considerarlo ipocrita, se per te lo è.
Io invece preferisco restare con il beneficio del dubbio e provare a capire le sue ragioni.
Il lavoro ti serve per mangiare, se non lavori non mangi. E se tieni famiglia, hai ancora più bisogno di lavorare.
Di ipocriti nella mia vita ne ho visti tanti.
Ho visto ragazzi di destra andare in giro a gridare drogati di merda ai comunisti e poi passare le serate a fumarsi cannoni a volontà.
Come ho visto ragazzi di sinistra andare in giro da straccioni perchè la moda no global vuole questo e poi andare in discoteca col mercedes del papà.
C'è chi segue la politica perchè è una moda, c'è chi la segue perchè ci crede.
26/05/2005 10:51
 
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Re: Re: Re: Re:

Scritto da: gior77 26/05/2005 8.16

C'è chi segue la politica perchè è una moda, c'è chi la segue perchè ci crede.




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articolo numero 213654897 del codice di procedura penale :

e' severamente vietato tentare di restituire estintori gettati dalle forze dell'ordine contro i finestrini del proprio abitacolo al fine di rendere piu' agibile l'uso delle armi d'ordinanza....

Giornalismo e liberta' : vogliamo fare l'elenco dei giornalisti uccisi in Italia ?
Sean

www.radioalt.it

Do Androids Dream of Electric Sheep?
( Blade Runner - Philip K. Dick )

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Nota stampa dell'Ambasciata di Cuba in Italia sulla vicenda dei
giornalisti

di Ambasciata della Repubblica di Cuba in Italia

su redazione del 23/05/2005


NOTA STAMPA DELL'AMBASCIATA DELLA REPUBBLICA DI CUBA IN ITALIA

In base alle norme internazionali ed agli accordi bilaterali,
nessun cittadino può entrare nel territorio di un altro Stato senza aver
previamente ottenuto un visto, qualunque sia il motivo del viaggio: per
turismo, per lavoro, per studio o anche per ragioni di salute.

Naturalmente, la Repubblica di Cuba ha un proprio regolamento
migratorio assistito dagli strumenti giuridici che il paese si é dato.

Recentemente, gli organi di stampa italiani Corriere della Sera
e La Repubblica, entrambi al corrente dei regolamenti esistenti nel
nostro paese concernenti lo svolgimento dell'attività giornalistica da
parte di professionisti stranieri, hanno mandato a Cuba dei loro inviati
provvisti soltanto di tessera turistica con la deliberata intenzione di
violare i suddetti regolamenti, come é stato ampiamente dimostrato dal
modo di agire di tali inviati nel territorio nazionale cubano dove, fin
dal primo momento, essi hanno svolto attività giornalistica. Nessuno
dei due inviati rimpatriati aveva chiesto il corrispondente visto per
l'ingresso nella Repubblica di Cuba.

Di conseguenza, le autorità cubane competenti hanno proceduto
ad agire in base alle leggi vigenti che regolano l'esercizio
dell'attività della stampa estera a Cuba.

Entrambi gli organi di stampa, nel violare le leggi di un altro
Stato e in aperta provocazione verso le nostre autorità, hanno con ciò
dato dimostrazione di un atteggiamento irresponsabile. Per quanto
riguarda il Corriere della Sera, il caso é ancora più grave dato che tale
quotidiano aveva ricevuto un chiaro segnale secondo cui le autorità
cubane non avrebbero permesso l'ingresso nel paese di un inviato che non
avesse presentato neanche la richiesta di accredito, come occorso in una
precedente occasione, quando un altro giornalista dello stesso organo di
stampa era stato reimbarcato.

Il trattamento informativo dato a tali fatti ha scatenato una
nuova campagna contro Cuba, facendo intendere all'opinione pubblica che
era stato impedito a due giornalisti l'esercizio della loro
professione, mentre si é taciuto sui veri motivi che hanno provocato il loro
rimpatrio, e cioè la violazione delle leggi del nostro paese. E' inoltre
passato sotto silenzio il comportamento disonesto, manipolatore e poco
obiettivo che, come in tante altre occasioni, viene applicato contro Cuba
dai mezzi di informazione.

A differenza di quanto sopra segnalato, organi di stampa
italiani (tra cui un importante canale televisivo) che, nel rispetto dei
regolamenti vigenti, hanno fatto richiesta di inviare un loro gruppo per
svolgere attività giornalistica in questo periodo, hanno ottenuto
l'autorizzazione ed il relativo visto. Ciò pone in evidenza chiaramente la
nostra disponibilità ad accogliere e a lasciar lavorare ogni
professionista che agisca seriamente rispettando le istituzioni e le leggi cubane.

Roma, 23 maggio 2005


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Re: Re: Re:

Scritto da: LorenZinos 26/05/2005 0.44


Per carità Gior, ognuno risponde solo alla sua coscienza hai ragione. Permetti però che io possa condividere certi stili di vita ed considerarne ipocriti o sbagliati altri.
Un no global antiamericano anticapitalista che lavora in una multinazionale americana è ipocrita. Ha tutta la libertà di esserlo e questo è sacrosanto. E io ho tutto il diritto di considerarlo ipocrita o smidollato o quel che mi pare [SM=g27835]
Spero di essere stato piu chiaro.
Anche i ladri rispondono alla loro coscienza (non fraintendere, non sto dicendo che quelli di cui sopra sono ladri), ma io, se permetti, non condivido tutti i tipi di "coscienza"



ti ringrazio per le tue offese che non credo affatto siano casuali e generiche ma personali e come tali le ritengo.

mi sembra che tu stia andando completamente OT se passi da argomenti generali e politici ad offendere membri del forum ( non sono il solo a lavorare per una multinazionale e a contestare la politica americana )quindi come dicevo passando dal generale alla vita privata...

come giustamente scriveva gior si lavora per vivere , io non ho altre alternative , aggiungo un altra contraddizione : addirittura ho degli amici americani doc ( tra l'altro la pensano come me in materia di politica estera del loro paese : domanda : cosa gli chiedo di espatriare e cambiare cittadinanza ?


farsi i caxxi propri no eh? rimanere in tema no eh ? poi uno si incxxxa certo quando mancano gli argomenti e ci si arrampica sugli specchi.

Per rimanere in tema : penso abbiano fatto bene ad arrestarli:

chiedi il visto turistico mentre vai a fare attivita' illegali (per quel paese) negli usa ti avrebbero inviato a guantanamo ...minimo...ah si' guantanamo e' a cuba.....

I love USA , I hate Bush

[Modificato da Sean1 26/05/2005 14.34]

Sean

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26/05/2005 19:33
 
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Sean,
non capisco perché la prenda tanto sul personale, sinceramente ho di meglio da fare di tenere a mente nick per nick chi lavora dove o pensa cosa. Come hai detto "non sono il solo a lavorare per una multinazionale e a contestare la politica americana" per cui non vedo perché tu debba prenderla così sul personale. Ma forse hai la coda di paglia visto che hai risposto in modo così astioso?
Io "ce l'ho" (si fa per dire) con una categoria di persone che, a mio parere, predica bene e razzola male. Se tu poi ti ritrovi in questa categoria e invece sei a posto con la tua coscienza buon per te, vivrai bene lo stesso anche sapendo che io la penso alquanto diversamente.
Ad ogni modo hai letto alquanto superficialmente ciò che ho scritto dal momento che mi fai un bel minestrone parlandomi di "scelte di politica estera" e di Bush. Non ce l'ho certo con chi contesta la guerra in Iraq o l'embargo come boicottaggio. Opinioni legittime.
Ce l'ho con chi è ANTIAMERICANO (non ho scritto anti Bush, sarebbe come dire che chi ce l'ha con Berlusconi è antiitaliano), ANTICAPITALISTA e NO GLOBAL. Ossia chi ce l'ha con gli USA (democratici o repubblicani fa poca differenza) in quanto simbolo dell'economia di mercato (che si ritiene ingiusta di per se) contestando la cd globalizzazione, ma che alla fine dà tutto il suo contributo perché il sistema continui a prosperare.
La scusa del tengo famiglia è alquanto debole in quanto alla fine si fa esattamente ciò che si contesta. Si provvede al proprio benessere sfruttando un sistema che ha delle basi corrotte. Esattamente ciò che si contesta agli USA.
Spero di essere stato piu chiaro. Se tu sia in questa categoria non ne ho idea (e non è neanche che mi interessi piu di tanto... il mio, ripeto, era un discorso generale), comunque se lo sei sai come la penso, non ho problemi a dirtelo in faccia. Come dice Gior tanto ognuno risponde solo alla propria coscienza quindi vivrai bene lo stesso.


L'elenco dei giornalisti uccisi in Italia? Si facciamolo, sono curioso (dico senza ironia). A me l'ultimo che viene in mente è Pecorelli, ma sicuramente ne avrò perso qualcuno per strada.
Per quanto succeda in Italia, trovo comunque una grossa forzatura voler paragonare Cuba all'Italia...


In ogni caso continuo a vedere troppi distiguo, troppe giustificazioni, troppe minimizzazioni. Le stesse persone che dicono "hanno fatto bene ad espellerli" scommetto che se fosse successo negli USA la troverebbero una cosa ben oltre i limiti dell'oltraggioso. Ci si appiglia a cavilli burocratici per giustificare la mancanza SOSTANZIALE di libertà. Pure gli eufemismi (ora non ricordo chi l'ha scritto) per definire una dittatura sanguinaria e liberticida (che di dittature liberali non ne ho mai conosciute...), siccome è Cuba si dice "un paese con problemi politici". Io apprezzo l'onestà intellettuale (non è questione di avere le mie stesse idee, è questione di non avere due pesi e due misure solo perché vittime di un'ideologia) negli interlocutori, ma qui, senza offesa, ne vedo poca.

27/05/2005 08:40
 
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Scritto da: LorenZinos 26/05/2005 19.33
In ogni caso continuo a vedere troppi distiguo, troppe giustificazioni, troppe minimizzazioni. Le stesse persone che dicono "hanno fatto bene ad espellerli" scommetto che se fosse successo negli USA la troverebbero una cosa ben oltre i limiti dell'oltraggioso. Ci si appiglia a cavilli burocratici per giustificare la mancanza SOSTANZIALE di libertà. Pure gli eufemismi (ora non ricordo chi l'ha scritto) per definire una dittatura sanguinaria e liberticida (che di dittature liberali non ne ho mai conosciute...), siccome è Cuba si dice "un paese con problemi politici". Io apprezzo l'onestà intellettuale (non è questione di avere le mie stesse idee, è questione di non avere due pesi e due misure solo perché vittime di un'ideologia) negli interlocutori, ma qui, senza offesa, ne vedo poca.




Hai ragione, probabilmente se fosse successo negli USA ci sarebbe stato molto più "casino", proprio perchè si parte dal concetto che (tralasciando la politica del governo Bush) gli USA sono un paese dove la libertà di stampa esiste, molto più che da noi, ad esempio.
Quello che si contesta all'Italia è il fatto che Berlusconi controlli direttamente 3 televisioni e indirettamente altre 3, perchè parliamoci chiaro, la maggioranza degli italiani guarda la tv, non legge i giornali.
Cuba è e resta un paese dove vige una dittatura. Questo nessuno lo puà discutere.
Però vivrò sempre col dubbio, se permetti, di cosa avrebbe potuto essere senza 30 anni di embargo ingiustificato. Perchè se una volta c'erano i missili dell'URSS, e potevo capire la paura degli americani, adesso proprio non capisco che paura gli fa quell'isoletta.
Sai cos'è secondo me? E' un paese nella diretta area di influenza americana che non è sotto il loro controllo. E questo gli brucia parecchio.
27/05/2005 08:56
 
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Re:

Scritto da: LorenZinos 26/05/2005 19.33
Sean,
non capisco perché la prenda tanto sul personale,




Tirare la pietra e nascondere la mano.

Ma, naturalmente, il mio è un discorso generale, mica un attacco personale [SM=g27823]

[Modificato da admin/moris 27/05/2005 8.57]

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27/05/2005 09:11
 
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Re:

Scritto da: LorenZinos 26/05/2005 19.33
Sean,
non capisco perché la prenda tanto sul personale, sinceramente ho di meglio da fare di tenere a mente nick per nick chi lavora dove o pensa cosa. Come hai detto "non sono il solo a lavorare per una multinazionale e a contestare la politica americana" per cui non vedo perché tu debba prenderla così sul personale. Ma forse hai la coda di paglia visto che hai risposto in modo così astioso?
Io "ce l'ho" (si fa per dire) con una categoria di persone che, a mio parere, predica bene e razzola male. Se tu poi ti ritrovi in questa categoria e invece sei a posto con la tua coscienza buon per te, vivrai bene lo stesso anche sapendo che io la penso alquanto diversamente.
Ad ogni modo hai letto alquanto superficialmente ciò che ho scritto dal momento che mi fai un bel minestrone parlandomi di "scelte di politica estera" e di Bush. Non ce l'ho certo con chi contesta la guerra in Iraq o l'embargo come boicottaggio. Opinioni legittime.
Ce l'ho con chi è ANTIAMERICANO (non ho scritto anti Bush, sarebbe come dire che chi ce l'ha con Berlusconi è antiitaliano), ANTICAPITALISTA e NO GLOBAL. Ossia chi ce l'ha con gli USA (democratici o repubblicani fa poca differenza) in quanto simbolo dell'economia di mercato (che si ritiene ingiusta di per se) contestando la cd globalizzazione, ma che alla fine dà tutto il suo contributo perché il sistema continui a prosperare.
La scusa del tengo famiglia è alquanto debole in quanto alla fine si fa esattamente ciò che si contesta. Si provvede al proprio benessere sfruttando un sistema che ha delle basi corrotte. Esattamente ciò che si contesta agli USA.
Spero di essere stato piu chiaro. Se tu sia in questa categoria non ne ho idea (e non è neanche che mi interessi piu di tanto... il mio, ripeto, era un discorso generale), comunque se lo sei sai come la penso, non ho problemi a dirtelo in faccia. Come dice Gior tanto ognuno risponde solo alla propria coscienza quindi vivrai bene lo stesso.


L'elenco dei giornalisti uccisi in Italia? Si facciamolo, sono curioso (dico senza ironia). A me l'ultimo che viene in mente è Pecorelli, ma sicuramente ne avrò perso qualcuno per strada.
Per quanto succeda in Italia, trovo comunque una grossa forzatura voler paragonare Cuba all'Italia...


In ogni caso continuo a vedere troppi distiguo, troppe giustificazioni, troppe minimizzazioni. Le stesse persone che dicono "hanno fatto bene ad espellerli" scommetto che se fosse successo negli USA la troverebbero una cosa ben oltre i limiti dell'oltraggioso. Ci si appiglia a cavilli burocratici per giustificare la mancanza SOSTANZIALE di libertà. Pure gli eufemismi (ora non ricordo chi l'ha scritto) per definire una dittatura sanguinaria e liberticida (che di dittature liberali non ne ho mai conosciute...), siccome è Cuba si dice "un paese con problemi politici". Io apprezzo l'onestà intellettuale (non è questione di avere le mie stesse idee, è questione di non avere due pesi e due misure solo perché vittime di un'ideologia) negli interlocutori, ma qui, senza offesa, ne vedo poca.




Lorenzo , viviamo in questo mondo , cerchiamo di cambiarlo e migliorarlo e contestiamo le cose ingiuste ma questo non vuol dire che uno debba ritirarsi in un eremo al fine di essere coerente;
gli operai che a meta' ottocento confluirono nelle organizzazioni socialiste e che contestavano il capitalismo dovevano comunque poi tornare nelle stesse fabbriche capitaliste a lavorare...non vi era e non vi e' , secondo me, alcuna incoerenza.
"tengo famiglia" non e' una scusa e' la condizione di tutti i salariati che vendono il proprio lavoro per ottenerne un salario per acquistare cibo, avere un tetto etc. non c'e' molta scelta, questo non vuol dire che non posso ritenere il sistema economico capitalista ed il liberismo ingiusti poiche' pongono come valore superiore il profitto e pongono l'essere umano al servizio dell'economia, io invece sogno un mondo dove l'economia sia volta al soddisfacimento dei bisogni umani, non sogno certo un regime polpottiano dove tutti sono forzati a lavorare nelle campagne , non sogno mica un 'economia collettivista basata sull'agricoltura primitiva , vorrei che tutte le forze produttive, tutte le conoscenze scientifiche acquisite siano pienamente spiegate al soddisfacimento dei bisogni umani e so che questo e' qualcosa che il capitalismo non puo' fare ne' vuole fare basato com'e' sulla esclusione e sul profitto, so infine che il capitalismo ha fallito nel distribuire benessere in una sorta di circolo virtuoso.
Inoltre le moderne multinazionali si avvicinano molto di piu' al "collettivismo" che le vecchie fabbriche otto-novecentesche, infatti non vi e' "padrone" ma la proprieta' e' qualcosa di molto poco identificabile, lo stesso CEO (il grande capo di una multin. ) puo' essere licenziato, e molto spesso , soprattutto nelle multinazionali americane, le decisioni vengono prese in maniera collegiale anche motivando e coinvolgendo i dipendenti.
Nessuno sa che Che Guevara, criticava aspramente l'uso della contabilita' "sovietica" a Cuba e sosteneva l'uso della contabilita' capitalista poiche ' essa era piu' efficiente e fotografava meglio la realta' economica, cosi' pure faceva per i metodi di produzione, quindi in conclusione del mio pippone e semplificando : non e' la multinazionale in se' che io contesto ma il suo uso, volto solo al profitto, che contesto, mentre ripeto l'economia di un mondo diverso dovrebbe essere volta a soddisfare i bisogni umani non a crearli.

coerentemente

Sean
Sean

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27/05/2005 14:05
 
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dal blog di Beppe Grillo ...
Etica della repressione

A Cuba sta aumentando la repressione contro la libera informazione e i giornalisti, tra cui alcuni italiani trattenuti nei giorni scorsi dalle forze di polizia cubane prima di essere espulsi.

Reporters sans frontières, l’organizzazione internazionale per la difesa della libertà di stampa e dei giornalisti sotto arresto, mi ha inviato una lettera scritta a Marco Tronchetti Provera lo scorso anno per una sua presa di posizione sulla partecipazione di Telecom Italia nell’operatore cubano delle telecomunicazioni ETEC SA, società grazie alla quale il governo cubano esercita la repressione della libertà di informazione in Internet e persegue gli oppositori.

E’ inconcepibile che un’azienda italiana possa partecipare alla repressione di un popolo, sia pur per via finanziaria.

Chiedo a Tronchetti di dimostrare cos’è veramente l’etica prendendo una posizione pubblica sulla repressione che avviene attraverso la compagnia ETEC SA da lui partecipata.

Altrimenti, invece di parlare di etica dell’informazione al convegno che si è tenuto a Borgo La Bagnaia, dovrà parlarci dell’etica della repressione.
27/05/2005 14:27
 
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Perdona Sean, ma continuo a restare perplesso. Dici "non contesto la multinazionale in se' bensi la sua ricerca del profitto". Beh la ragion d'essere della multinazionale e' la ricerca del profitto, non vedo come puoi scindere i due aspetti. Che abbiano capito che il modo piu' efficiente di fare profitto e di essere competitivi e' quello di trattare bene i dipendenti e di coinvolgerli e' un altro discorso. Ed e' puramente strumentale al fine unico di fare profitto. E' solo una pillola addolcita se vuoi, ma quello che c'e' dentro la pillola non cambia. Sarebbe come dire, non contesto i canili in quanto tali, contesto che ci mettano dentro dei cani. Ossia non contesti un'entita' bensi' il motivo stesso per cui esiste... mah!
Continuo a ritenere il "tengo famiglia" puramente una scusa e molto debole. Oggi di alternative ce ne sono a migliaia, si puo' lavorare in proprio, si puo' lavorare per un sacco di piccole o medie imprese che poco hanno a che fare con l'ultraliberismo americano. Se uno sceglie di lavorare per una multinazionale americana (o di andare a studiare in america o quant'altro), a mio modo di vedere sceglie deliberatamente di contribuire al successo di un sistema che allo stesso tempo contesta. Poi trovo quantomeno bizzarro che da un lato dica "contesto l'iperliberismo americano" e dall'altra parte "le multinazionali americane sono le migliori e le piu' 'collettivistiche'", mi pare abbastanza contraddittorio.
Poi ribadisco, sostanzialmente si contesta all'america "di provvedere al proprio benessere sfruttando un sistema ingiusto" e poi si fa esattamente lo stesso "provvedo al mio benessere (e a quello della mia famiglia) sfruttando un sistema ingiusto".
Poi, dici che il liberismo si e' rivelato fallimentare (mah...). Qual'e' la tua alternativa quindi? A parte le belle parole, in concreto intendo, in cosa consiste?
Per chiudere la parentesi, pur non condividendo, per molti versi ammiro le persone che riescono a fare uno stile di vita delle proprie convinzioni, tipo quelli che non comprano niente se non e' viene dal commercio equo/solidale ecc ecc.
(Non mi hai risposto sui giornalisti uccisi in Italia, son curioso - senza ironia)

Moris,
Il mio e' un discorso generale, non vedo perche' dovrei avercela con Sean in particolare, non lo conosco nemmeno. Se lui ricade nel mio discorso generale e' chiaro che non avrebbe senso dire "ah no tu sei un irlandiano del forum, per te non vale". L'ha detto pure lui che non e' l'unico a lavorare per multinaz americane e a pensarla cosi in questo forum, per cui non capisco perche' si debba pensare che volessi attaccare lui nello specifico. Per il resto discorso chiuso, pensala come vuoi, I don't give a damn :-)

Gior,
Sui rapporti USA/Cuba potremmo scrivere pagine e pagine. Sono d'accordo sul fatto che gli Usa non gradiscano un vicino di casa comunista, e per certi versi non ci trovo niente di strano. Sono altresi d'accordo che sia molto piu facile fare la voce grossa con Cuba piuttosto che con la Cina, niente di nuovo all'orizzonte.
Come sarebbe Cuba senza embargo? Mah... non sono cosi convinto. Ogni dittatura ha sempre utilizzato per i propri scopi il grosso dei soldi che giravano. In Iraq c'era l'embargo eppure Saddam i soldi per le sue megaresidenze li ha sempre trovati. Magari sbagliero' ma resto scettico.
Non vedo pero' come questo possa sminuire un'oggettiva mancanza di liberta' che c'e' a Cuba, e per la mia sensibilita' questa e' la cosa primaria. Per me la liberta' e' il bene primario in assoluto, prima della pace, prima della prosperita' economica, e sicuramente prima di ogni ideologia. Ma qui mi sa che abbiamo visioni diverse.
Qui si stanno giustificando (non tu Gior probabilmente, ma tanti altri in questo stesso post) azioni liberticide di una dittatura in nome di un'ideologia, e' questo che non concepisco.
Dire che abbiano fatto bene a cacciare i giornalisti e' un'assurdita'. Se applichiamo lo stesso ragionamento al ventennio ci sta a pennello. Bene faceva il duce a mandare al confino chi gli stava sui coglioni perche' "non rispettavano le leggi del regno" in un "paese con problemi politici". Oppure gli ebrei in germania, dato che non rispettavano le leggi... erano ebrei! Anzi, di razza ebraica.
Mah...
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