Sad-land: ma la tigre italiana e' mai nata?

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gdbjoe
00giovedì 19 febbraio 2009 10:17

Cio' ancora sullo stomaco lo scambio avuto ieri col mio (british) desk mate, conclusosi con la frase "Si e' comportato esattamente come si comportano solitamente gli italiani", alla quale ho potuto solo replicare "la maggioranza degli italiani, per questo purtroppo ci rappresenta e governa".

Antongiu
00giovedì 19 febbraio 2009 10:55
Re:
gdbjoe, 19/02/2009 10.17:


Cio' ancora sullo stomaco lo scambio avuto ieri col mio (british) desk mate, conclusosi con la frase "Si e' comportato esattamente come si comportano solitamente gli italiani", alla quale ho potuto solo replicare "la maggioranza degli italiani, per questo purtroppo ci rappresenta e governa".





ma questo e' un marchio che ti porterai sempre addosso, rassegnati ed il tuo stomaco ti ringraziera'.
Se ce lo meritiamo che dobbiamo farci?
Almeno te quando hai a che fare con gli italiani non devi cominciare il secondo round (camorrista, omertoso, ladro, incivile e tenti di fottere il prossimo ad ogni occasione)
=Donegal=
00giovedì 19 febbraio 2009 11:02
E questo dove lo lasciamo?

Fonte: Repubblica.it

Battuta infelice del premier durante la campagna elettorale in Sardegna sulle persone gettate dagli aerei: "Erano belle giornate... li facevano scendere..."

Berlusconi scherza sui desaparecidos
L'Argentina convoca l'ambasciatore


Palazzo Chigi: "Parole stravolte, si tratta di un attacco calunnioso"
Fassino: "Gaffe indecente, si scusi". L'Idv: "Così scredita l'immagine del Paese"

BUENOS AIRES - Una 'battuta' sui desaparecidos pronunciata da Silvio Berlusconi durante la campagna elettorale in Sardegna rischia di creare un caso diplomatico: il governo argentino ha convocato l'ambasciatore italiano a Buenos Aires, Stefano Ronca, a cui ha espresso "preoccupazione e disagio" per le affermazioni sui dissidenti di Silvio Berlusconi riportate oggi dal quotidiano locale Clarin.

Secondo il giornale, che in un articolo di mezza pagina richiamato in prima col titolo "Berlusconi macabro con i desaparecidos" cita un servizio de l'Unità di sabato scorso, in cui sono riportate le frasi pronunciate dal premier durante la campagna elettorale in Sardegna (GUARDA IL VIDEO), il presidente del Consiglio ha ironizzato sul dramma dei dissidenti lanciati in mare dagli aerei affermando: "Erano belle giornate, li facevano scendere dagli aerei..". Il riferimento è al dramma dei 'voli della morte', tramite i quali i militari nell'ultima dittatura (1976-83) gettavano nelle acque del Rio de la Plata i sequestrati ancora vivi e addormentati.

L'ambasciatore italiano si è impegnato a "verificare le frasi attribuite a Berlusconi e a informarne il governo argentino". Tutto un equivoco, secondo Palazzo Chigi, che in serata ha diramato un comunicato in cui definisce l'episodio un "attacco calunnioso e assolutamente ingiustificato, che provoca indignazione" e parla di polemiche gonfiate su un finto caso Argentina. "Le parole del Presidente del Consiglio sono state, infatti, completamente stravolte e addirittura rovesciate quando era chiarissimo che egli stava sottolineando la brutalità dei 'voli della morte' messi in opera dalla dittatura argentina di quel tempo".

Dal Clarin le dichiarazioni di Berlusconi sono rimbalzate su televisioni e siti online provocando accese reazioni: a Buenos Aires la presidente delle Nonne di Plaza de Mayo, Estela de Carlotto, ha detto di "sentirsi offesa" dopo aver letto quanto riferito dal quotidiano. "Nei confronti degli argentini - ha ricordato - c'è sempre stata grande solidarietà, sia dai precedenti governi italiani sia da parte della giustizia". Dello stesso umore anche Angela "Lita" Boitano e Vera Jarach, cittadine italiane, madri di desaparecidos, che hanno chiesto di incontrare l'ambasciatore Ronca: "Scherzare sui desaparecidos e i 'voli della morte' non è ammissibile", ha detto Jarach, ricordando che si tratta di "delitti di lesa umanità commessi dal terrorismo di Stato" durante l'ultima dittatura argentina.

Anche in Italia i commenti non si sono fatti attendere. "Una gaffe indecente, che suona gravissima offesa alle migliaia di ragazze e ragazzi rapiti, torturati e uccisi negli anni di una delle più sanguinose dittature dell'America Latina": così Piero Fassino definisce l'uscita berlusconiana, e aggiunge: "Voglio sperare che Berlusconi abbia la sensibilità di scusarsi con il governo argentino e con le famiglie di quelle povere vittime, evitando nel futuro di procurare ulteriori pessime figure al popolo italiano".

Analoga richiesta arriva anche dall'Italia dei Valori: "Le continue pagliacciate di Berlusconi sulla scena internazionale hanno screditato l`immagine del nostro paese nel corso degli anni. Stavolta è davvero troppo. Scherzare sull`orribile fine dei desaparecidos in Argentina, tra cui anche nostri connazionali, è imperdonabile. Bene ha fatto il governo di Buenos Aires a convocare il nostro ambasciatore. E`dovere di Berlusconi scusarsi e del ministro Frattini venire immediatamente a riferire in aula", ha dichiarato Fabio Evangelisti, capogruppo vicario dell'Idv alla Camera.
rotolandoversosud
00venerdì 20 febbraio 2009 09:39
giusto per sottolineare come il nostro presidente del consiglio c'ha lavorato ai fianchi durante gli ultimi 15 anni


www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2009/02/berlusconi-argentina-desaparecidos-siti-esteri.shtml?uuid=35a26e3a-fe8d-11dd-9ea7-d196493656f8&DocRulesVie...


e come continuiamo a farci del male

www.corriere.it/politica/09_febbraio_19/senato_contributi_elezioni_europee_e08c8016-fe6e-11dd-9a41-00144f02aa...

per la serie: "sono tutti uguali quindi mi tengo berlusconi che almeno mi compra ronaldinho"
=Donegal=
00venerdì 20 febbraio 2009 14:43
Re:
rotolandoversosud, 2/20/2009 9:39 AM:

giusto per sottolineare come il nostro presidente del consiglio c'ha lavorato ai fianchi durante gli ultimi 15 anni

www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2009/02/berlusconi-argentina-desaparecidos-siti-esteri.shtml?uuid=35a26e3a-fe8d-11dd-9ea7-d196493656f8&DocRulesVie...



Su una cosa non sono d'accordo.
Non è una gaffe.
Se Berlusconi ogni tanto ha queste uscite avrà i motivi.
Probabilmente perchè si parli di quelle e non di altro.
Come diceva un noto senatore "bene o male purchè se ne parli".
Antongiu
00venerdì 20 febbraio 2009 14:46
Re: Re:
=Donegal=, 20/02/2009 14.43:

rotolandoversosud, 2/20/2009 9:39 AM:

giusto per sottolineare come il nostro presidente del consiglio c'ha lavorato ai fianchi durante gli ultimi 15 anni

www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2009/02/berlusconi-argentina-desaparecidos-siti-esteri.shtml?uuid=35a26e3a-fe8d-11dd-9ea7-d196493656f8&DocRulesVie...



Su una cosa non sono d'accordo.
Non è una gaffe.
Se Berlusconi ogni tanto ha queste uscite avrà i motivi.
Probabilmente perchè si parli di quelle e non di altro.
Come diceva un noto senatore "bene o male purchè se ne parli".



e la crisi del PD non poteva venire in un momento migliore per nascondere la sentenza Mills. [SM=x145497]
=Donegal=
00venerdì 20 febbraio 2009 14:54
Re: Re: Re:
Antongiu, 2/20/2009 2:46 PM:



e la crisi del PD non poteva venire in un momento migliore per nascondere la sentenza Mills. [SM=x145497]



Mills? Antò, c'è Sanremo!!! [SM=x145518]
Leggi a tale proposito questo pezzo tratto da Repubblica.it

La condanna del legale accusato di aver mentito per favorire il premier conquista ampio spazio sui giornali stranieri. "L'avvocato corrotto dal cavaliere"
Mills condannato, la stampa estera
"Berlusconi si è protetto col lodo Alfano"


Mills condannato, la stampa estera "Berlusconi si è protetto col lodo Alfano"
ROMA - La condanna dell'ex legale di Silvio Berlusconi David Mills a quattro anni e mezzo di carcere per aver mentito, dietro compenso di denaro, per favorire il premier, trova ampio risalto sulla stampa straniera, che dedica diversi articoli e, in alcuni casi, la prima pagina, al caso e al coinvolgimento diretto del presidente del Consiglio.

"Avvocato condannato per corruzione per aver protetto Berlusconi" titola l'International Herald Tribune. Nel pezzo a firma di Rachel Donadio, apparso anche sul New York Times, si mostra sorpresa per il fatto che la notizia, "che avrebbe mandato in fibrillazione il sistema politico di diversi Paesi", non abbia meritato l'apertura dei telegiornali serali italiani, monopolizzati dalle dimissioni di Walter Veltroni da segretario del Partito Democratico dopo la sconfitta alle elezioni in Sardegna di Renato Soru. "Così la notizia del giorno non era la corruzione, ma il dominio sempre più esteso sull'Italia di Berlusconi", si legge sul quotidiano, che sottolinea, in un lungo e duro articolo, come da co-imputato nello stesso processo, Berlusconi sia riuscito a garantirsi l'immunità grazie al Lodo Alfano e come "in 15 anni di dominio della vita politica italiana, sia riuscito a trasformare ogni sconfitta legale in un capitale politico". E ancora: "Più Berlusconi riesce a manipolare il sistema a suo vantaggio, più italiani sembrano ammirarlo".

Ampio spazio alla sentenza su Mills sui giornali britannici. Il Guardian alla vicenda dedica diversi servizi, dalla caduta di Mills, "che dopo la tempesta giudiziaria in Italia ha cercato di mantenere un basso profilo", al Lodo Alfano, "considerato una priorità del governo Berlusconi" grazie al quale il premier ha conquistato l'immunità, "e la sentenza di ieri mostra quanto sia stato utile", anche se la Corte costituzionale, rileva sempre il quotidiano britannico, deve pronunciarsi ancora sulla sua legittimità.

Il tribunale ha riconosciuto Mills colpevole di aver accettato 600mila euro da Silvio Berlusconi, si legge sull'Independent, "in cambio di aver taciuto informazioni che avrebbero potuto danneggiare il premier". Segue un ritratto dell'avvocato, "brillante, dalle amicizie importanti, ma troppo impulsivo".

Anche sul francese Figaro si parla delle vicende giudiziarie italiane. "Lo scorso ottobre, Silvio Berlusconi si è messo al riparo della giustizia facendo approvare una legge che gli garantisce l'immunità penale durante il suo mandato alla guida del governo italiano. Immunità che non copre però il suo ex avvocato, condannato per falsa testimonianza in favore del Cavaliere", si legge sul giornale, che sottolinea come Mills non sia l'unico legale del premier ad essere condannato al carcere e cita Cesare Previti, riconosciuto "colpevole di corruzione di magistrati nell'affare Fininvest".

Per lo spagnolo El Pais, la sentenza "getta un'ombra inquietante" sul Cavaliere, mentre El Mundo richiama in prima pagina il caso Mills, "l'avvocato corrotto da Berlusconi per mentire".
=Donegal=
00venerdì 20 febbraio 2009 15:01
Un estratto dell'articolo dell'Herald Tribune
Link: Herald Tribune

A Milan court on Tuesday handed down a ruling that would send the political establishments of many countries into a tailspin. It found the British lawyer David Mills guilty of taking $600,000 in exchange for lying to protect the Italian prime minister, Silvio Berlusconi.

In Italy, the ruling did not even lead the evening news.

That honor went to Berlusconi's main political rival, Walter Veltroni, who stepped down on Tuesday after his party's solid defeat on Monday in the election for governor of Sardinia, where the Democratic Party incumbent lost to the son of Berlusconi's tax lawyer. So the story of the day was not of corruption but of Berlusconi's ever-expanding grip on power in Italy.
mrcneri
00giovedì 26 febbraio 2009 19:20
La tigre Italiana non e' mai nata e non nascera' mai, pero'
la comicita' italiana e' la numero uno nel mondo.


www.youtube.com/watch?v=9IT1IIu9DZI&feature=PlayList&p=A9BAA6F124319EDD&index=113&playnext=3&playnext...
ekil74
00venerdì 27 febbraio 2009 10:52
E riusciamo anche a piazzare le nostre donne all'estero, come ha fatto notare Berlusconi a Sarkozy
=Donegal=
00domenica 1 marzo 2009 16:19
Re:
ekil74, 2/27/2009 10:52 AM:

E riusciamo anche a piazzare le nostre donne all'estero, come ha fatto notare Berlusconi a Sarkozy




Già... no comment! [SM=g27816]
Antongiu
00domenica 1 marzo 2009 18:16
Re: Re:
WHAT A GREAT COUNTRY!

l governo sembra intenzionato a utilizzare l'economia sommersa come ammortizzatore sociale durante la recessione. Riduce di un quarto i controlli sui posti di lavoro mentre rende più facile la vita per evasori fiscali e imprese in nero. Non è un'opera di semplificazione, ma di smantellamento sistematico delle misure di contrasto all'evasione, che ha già avuto effetti sul gettito Iva. Invece di premiare chi viola legge, bisognerebbe, in recessione, ridurre le tasse sul lavoro per chi è in regola e rafforzare i controlli.

www.lavoce.info/articoli/pagina1000965.html

ed intanto:
«Impossibile l'assegno ai disoccupati»

...'che mangino brioche' disse una volta un reale di francia.

www.corriere.it/politica/09_marzo_01/berlisconi_vertice_bruxelles_54c95d02-067e-11de-bafb-00144f02aa...

p.s. bellissima la foto dell'articolo...

ekil74
00domenica 1 marzo 2009 18:29
Re: Re: Re:
Antongiu, 01/03/2009 18.16:



...'che mangino brioche' disse una volta un reale di francia.




Sembra sia un falso storico quella frase, sembra messa in giro da chi era contrario a Maria Antonietta d'Austria.
Antongiu
00domenica 1 marzo 2009 18:49
Re: Re: Re: Re:
ekil74, 01/03/2009 18.29:



Sembra sia un falso storico quella frase, sembra messa in giro da chi era contrario a Maria Antonietta d'Austria.




qualche toga 'rouge communiste'?
gdbjoe
00lunedì 2 marzo 2009 14:36

Perdere il lavoro in Italia Raccontaci la tua storia
www.repubblica.it/2009/02/sezioni/economia/crisi-17/perdere-lavoro/perdere-lav...

Non riesco a diventare un Lemming, porca puttana! [SM=g27826]

gdbjoe
00lunedì 2 marzo 2009 23:29

Cazzarola: uploadato nel dicembre 2006, quindi risale all'inverno di quell'anno.

Ma quanto e' attuale?!?!?!?
(notare la battuta sul ministro per le pari opportunita' [SM=g27828] )



Tameko
00mercoledì 4 marzo 2009 14:19
Nazione di sudditi allergica al liberalismo
Ecco un bell'articolo di Piero Ostellino, su com'e' l'Italia oggi, anzi, su come e' sempre stata.

www.corriere.it/cultura/09_marzo_04/piero_ostellino_stato_canaglia_72c0162a-08a4-11de-af33-00144f02aa...




Nazione di sudditi allergica al liberalismo

Un Paese paralizzato da un numero spropositato di leggi e regolamenti; soffocato da una cultura burocratica invasiva e ottusa; gestito da una pubblica amministrazione pletorica, costosa e inefficiente e, non di rado, corrotta; vessato da un sistema fiscale punitivo per chi paga le tasse e distratto nei confronti di chi non le paga; prigioniero di corporazioni e interessi clientelari; nelle mani, da Roma in giù, della criminalità organizzata. Un Paese in inarrestabile declino culturale, politico, economico, che non è ancora precipitato agli ultimi gradini tra i Paesi industrializzati dell'Occidente solo grazie allo spirito di iniziativa e alla proiezione internazionale della media e piccola imprenditoria. Questa è l'Italia oggi. C'è l'Italia degli italiani e c'è lo Stato italiano. Per intenderci: ci sono gli italiani, come singoli individui; c'è lo Stato italiano, come «soggetto collettivo». La definizione può sembrare paradossale e persino contraddittoria. E, in realtà, lo è. Chi ritiene che la fenomenologia sociale sia empiricamente descrivibile solo riconducendone le dinamiche agli individui ne sarà scandalizzato.

Per l'individualismo metodologico, i soggetti collettivi — le istituzioni, il mercato, il capitalismo eccetera — non hanno, infatti, vita propria, non pensano, non agiscono, bensì altro non sono che l'interazione, in una società aperta e liberale, fra individui che perseguono autonomamente il proprio ideale di vita e i propri interessi, producendo con ciò inconsapevolmente un beneficio collettivo. Il bene comune, l'utilità sociale, l'interesse generale eccetera sono, al contrario, una invenzione della politica. Rassicuro subito chi si sia scandalizzato. Ritengo anch'io che l'individualismo metodologico sia la sola metodologia della conoscenza corretta, in quanto, per dirla con Popper, empiricamente verificabile alla prova della realtà effettuale. La divisione dell'Italia in due — l'Italia (al plurale) dei singoli individui, ciascuno dei quali pensa e agisce sulla base delle proprie personali convinzioni; e l'Italia (al singolare), come soggetto collettivo, autoreferenziale, che li (mal)governa sulla base di principi e leggi che essa stessa si è data — è, dunque, solamente un artificio retorico. Gli italiani, anarcoidi e conservatori, privi di senso civico e di senso dello Stato, e perciò sudditi invece di cittadini; gli italiani che non si mettono in fila alla fermata dell'autobus, ma neppure si ribellano alla propria condizione di sudditanza; ingegnosi, flessibili, pragmatici, camaleontici sono l'Italia al plurale. Che «si arrangia », che se la cava.

Questi italiani sono il paradigma schizofrenico di ciò che la cultura liberale anglosassone chiama, con ben altra dignità storica e politica, «società civile» rispetto alla «società politica» dalla quale rivendica la propria autonomia. Che da noi l'ordinamento giuridico non garantisce e nessuno rivendica; tutti si prendono, quando possono. Sottobanco. La nazione, lo Stato, la collettività, giù, giù lungo i loro indotti pubblici — ieri, il (vergognoso) primato della razza; oggi, l'(indefinibile) utilità sociale, e tutte le altre sovrastrutture ideologiche che hanno segnato la storia del Paese — sono l'Italia soggetto collettivo. La camicia di forza che il potere politico del momento e la cultura dominante, l'ideologia come falsa coscienza — fascista e/o comunista, corporativa e/o collettivista, comunitaria e/o statalista che fosse, sempre e comunque antindividualista — hanno imposto agli italiani. Incolta, retorica, dogmatica, bigotta, burocratica, poco o punto flessibile, legalista e imbrogliona, questa Italia trasformista e gattopardesca — che cambia qualcosa per restare sempre la stessa — è una sorta di «8 settembre permanente». Istituzionalizzato.

Da un lato, ci sono la costante imposizione di un controllo pubblico, illegittimo e contraddittorio, sulle libertà dei singoli, e l'ambigua pretesa che sia rispettato; dall'altro, c'è la tacita esenzione da ogni vincolo d'obbedienza sottintesa nella frase liberatoria «tutti a casa» che l'8 settembre 1943 percorse la linea di comando delle nostre Forze armate, abbandonate a se stesse dopo l'armistizio. È di questa Italia incasinata e un po' cialtrona, intimamente illiberale, che parlo. Non per fare l'elogio degli italiani come singoli individui ma per spiegare l'incapacità del Paese di entrare nella modernità e di stare, culturalmente, politicamente, economicamente, al passo con gli altri Paesi di democrazia liberale dell'Occidente capitalista. Non è l'elogio dell'antipolitica, oggi tanto di moda. Anzi. Ci mancherebbe, soprattutto da parte di un liberale. È, piuttosto, la denuncia dell'invasività della sfera pubblica nella sfera privata. La descrizione di come la nostra politica non sia più, e da tempo, ammesso lo sia mai stata, al servizio dei cittadini, ma li abbia posti al proprio servizio. Dello «Stato canaglia». L'eccessiva estensione della sfera pubblica — che la cultura statalista e dirigista tende a spacciare come veicolo di equità sociale — è, infatti, più accrescimento del potere degli uomini a essa preposti sulle libertà e sulle risorse dell'individuo, che criterio di governo. La leva fiscale, per alimentare una spesa pubblica riserva di caccia di interessi estranei a quelli generali, ne è lo strumento, anche se non il solo, di oppressione.

Non occorre essere marxisti per sapere che lo Stato non è neutrale, ma è il braccio armato degli interessi di chi ne detiene il controllo, se non è controbilanciato da principi e interessi alternativi, fra loro in competizione. È sufficiente essere liberali. Del resto, in questo continuo confronto fra differenti concezioni del mondo, senza che nessuna abbia la pretesa di essere la Verità e di imporla agli altri, è dalla pluralità di interessi in conflitto — mitigato solo da regole del gioco che non consentano a nessuno di impedirne la libera manifestazione e la corretta realizzazione — che si sostanzia la società aperta. Il liberalismo non è una dottrina chiusa — che dice agli individui quale è il loro interesse e ne prescrive i comportamenti — ma la dottrina dei limiti del potere e della società aperta, all'interno della quale ciascuno si presume sappia quale è il proprio interesse e, di conseguenza, lo persegue in autonomia. Il guaio è che di liberalismo, nella vita pubblica degli italiani, non c'è traccia. E ci vorranno, forse, generazioni perché vi si affacci.

=Donegal=
00domenica 8 marzo 2009 13:58
La geniale idea del nano per rilanciare (secondo lui) l'economia: via libera al cemento, come se la crisi non fosse partita proprio da li e se in Italia non si fosse costruito abbastanza negli ultimi anni.

Fonte: Repubblica.it

A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si indovina... prevedo una grande festa per i palazzinari [SM=g27813]
gdbjoe
00mercoledì 11 marzo 2009 12:38
Re:
=Donegal=, 3/8/2009 1:58 PM:


prevedo una grande festa per i palazzinari [SM=g27813]



Perche'? L'affare Alitalia che cazzo e' stato?
Perche' una decina di imprenditori han deciso di mettersi dentro ad un affare che non gli fregava nulla?

Per EXPO 2015! Soldi pubblici a gogo' x i soliti noti, opere che poi non usera' piu' nessuno.

Ricordo ancora lo stadio delle Alpi di Torino quando l'han fatto (Italia '90) che mi son sempre chiesto "ma quando mai lo useranno?". Infatti ho appreso da poco che prossimamente lo raderanno al suolo.

ekil74
00mercoledì 11 marzo 2009 12:47
Io sapevo che lo riconvertivano in centro commerciale. O ci costruiranno un centro commerciale al posto dello stadio?
gdbjoe
00mercoledì 11 marzo 2009 12:50

Da quel che so' lo radono al suolo...

mrcneri
00venerdì 13 marzo 2009 20:02
l'eterna lotta tra destra e sinistra


www.youtube.com/watch?v=otfxLaX08Ac
Stragovin
00venerdì 27 marzo 2009 21:35
Vista da fuori anche se non lo credevo possibile, mi sembra ci sia un'ulteriore involuzione dell'informazione in italia:

I vari servizi ed analisi sulla nascita del Pdl confezionati e con una rilevanza da stampa di regime: TG5 gli ha dedicato i primi dieci minuti ed il TG1 i primi 15...

--------------------------------------------------------------------

=Donegal=
00domenica 5 aprile 2009 14:59
E intanto in nanerottolo continua con le sue figuracce di portata mondiale, che lui scambia per comportamenti da statista:
www.repubblica.it/2009/04/sezioni/esteri/nato-strasburgo/nato-apertura/nato-apert...
gdbjoe
00domenica 12 aprile 2009 19:58
Antongiu
00domenica 12 aprile 2009 22:03
Re:
gdbjoe, 12/04/2009 19.58:





mi consenta, cribbio!!!
e' una cosa indegna di un paese civile che queste due siano state lasciate fuori dalla lista!

=Donegal=
00mercoledì 15 aprile 2009 11:13
Re:
gdbjoe, 4/12/2009 7:58 PM:





Conoscendo il nano, sappiamo tutti che il "meglio" deve ancora venire, perchè sa superarsi (ed affondare la nostra immagine, ammesso che sia possibile) ogni volta... [SM=g27826]
=Donegal=
00mercoledì 22 aprile 2009 11:12
Tra un terremoto e un debito al pubblico al 121% c'è chi da priorità alla "lotta" al kebab.
Un'altra storia di ordinaria miseria intellettuale:

Fonte: Repubblica.it

Coprifuoco su kebab, pizze e gelati
"Ora è vietato mangiarli per strada"


Il provvedimento della Regione Lombardia: vietato mangiare fuori dalle rivendite artigiane

di Andrea Montanari

In Regione c’è chi l’ha già definito il “coprifuoco” imposto dalla Lega al governatore Roberto Formigoni sui locali pubblici. Che per punire i kebab cambierà la vita anche a chi frequenta abitualmente gelaterie, pasticcerie, pizzerie d’asporto, piadinerie e rosticcerie. Si tratta delle nuove regole «per la vendita di alimenti destinati all’immediata consumazione» approvate dal consiglio regionale, dopo un muro contro muro tra maggioranza e opposizione durato mesi, che introducono una serie di divieti e restrizioni.

Da ora in poi, per esempio, si potrà mangiare il trancio di pizza, la brioche o il cono gelato solo dentro locale e non più in strada. Il locale non potrà più servire bibite se non prodotte in casa, addio dunque lattine di bevande insieme alla pizza. Inoltre, questi esercizi dovranno chiudere rigorosamente all’una di notte (la richiesta iniziale del Carroccio era stata addirittura a mezzanotte). E dovranno sottostare a nuove severe norme igienicosanitarie, di sicurezza e contro l’inquinamento acustico e fornire un elenco completo delle materie prime utilizzate, specificando i prodotti eventualmente congelati. Pena il pagamento di una sanzione da 516 a 3.098 euro, che nel caso di recidiva comprende anche la sospensione della licenza per tre mesi. Multa che scende da un minimo di 154 euro a un massimo di 1.032 euro per chi non rispetterà solo i nuovi limiti orari.

«Finalmente orari ridotti per i kebab», esulta il consigliere regionale leghista Daniele Belotti. «La legge va nell’interesse dei cittadini», aggiunge Carlo Saffioti del Pdl. Soddisfatti anche i commercianti. «Finalmente anche gli artigiani dovranno rispettare le regole dei pubblici esercizi», spiega il presidente dell’Epam, Lino Stoppani. Sulle barricate tutta l’opposizione di centrosinistra: «Per la campagna elettorale della Lega ci vietano pizza e coca cola — denunciano i Verdi — ma il Tar e la Consulta bocceranno la legge». Ora la parola passerà ai Comuni. «La nuova legge è utile — sottolinea il vice sindaco Riccardo De Corato — ma i controlli del Comune sono già rigorosi».
gdbjoe
00mercoledì 29 aprile 2009 15:09

Berlusconi is the Italian for totally shameless
www.telegraph.co.uk/comment/columnists/jennymccartney/5141106/Berlusconi-is-the-Italian-for-totally-shamel...

"what a curious irony it seems that Italy, a nation still soaked in surpassing style and history, should be represented on the international stage by this ruthlessly capering clown."

Gli inglesi mi stan sul culo in genere, quando poi han ragione li odio proprio!

gdbjoe
00giovedì 7 maggio 2009 13:01
L'informazione in Italia

A proposito delle acqusizioni che sta' facendo la Fiat:

Il sole 24 ore
(neo direttore: Gianni Riotta, ex-tg1)
www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2009/05/fiat-chiusura-impianti.shtml?uuid=bb983318-3ad7-11de-ab5c-d26ace4db3f8&DocRulesVie...
"La lettera nasce dalle indiscrezioni riportate dal quotidiano Handelsblatt , secondo il quale dopo l'ingresso nel capitale di Opel, Fiat chiuderà alcuni stabilimenti in Europa, tra cui uno in Italia settentrionale e uno nell'Italia del Sud."

Le Monde
www.lemonde.fr/la-crise-financiere/article/2009/05/06/reprise-d-opel-fiat-dement-vouloir-supprimer-18-000-emplois-et-fermer-10-usines_1189420_1101386.html#xtor=...
"Fiat a démenti dans un communiqué publié mardi soir les informations du quotidien Frankfurter Allgemeine Zeitung" ... "Selon ce plan, les usines de montage britanniques Vauxhall de Luton et Ellesmere Port, ainsi que l'usine Opel d'Anvers en Belgique devraient fermer, tout comme des usines Fiat à Pomigliano, bastion du constructeur italien, et en Sicile à Termini Imerese."

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