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"Fermare Israele" ?

Ultimo Aggiornamento: 10/04/2007 11:18
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03/07/2006 10:38
 
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da www.socialpress.it/stampa.php3?id_article=1333

La stampa italiana sembra aver declassato quello che in queste ore sta accadendoa Gaza all’ennesimo botta e risposta tra israeliani e palestinesi: la "risposta" un po’ muscolare del potente esercito di Tel Aviv, sanguinosamente umiliato dal raid di un comando, all’ ennesimo attacco palestinese. Sbagliato ma comprensibile, insomma, prendere in ostaggio un milione di persone e sequestrare i loro leader se è in gioco la vita di un commilitone.

Non la pensa così, ad esempio, il Financial Times che nel suo editoriale di ieri osserva: "Pensate per un momento a cosa sarebbe successo se in risposta al rapimento di un soldato da parte dell’ IRA, il governo britannico avesse occupato l’Irlanda del Nord, attaccato Belfast e Derry da terra, aria e mare, punito la popolazione distruggendo centrale elettriche, infrastrutture e governo; arrestato ogni repubblicano; inviato la Royal Air Force a sorvolare Dublino".

La conclusione è che Istraele non stia semplicemente "esagerando", ma stia cercando di creare razionalmente le condizioni per quello che Mr. Olmert ha promesso in campagna elettorale: il ritiro unilaterale di Israele dai territori alle migliori condizioni per Tel Aviv e senza condizioni invece per il futuro "Stato" palestinese, ridotto a un ammasso di enclaves prive di ogni risorsa naturale, a cominciare dall’acqua. Il muro di Sharon, costruito all’interno della Cisgiordania, delinea del resto abbastanza eloquentemente i confini di questa futura Israele, biblicamente minimal ma militarmente sostenibile, specie dopo il suo ingresso nel dispositivo NATO, già ventilato da alcuni politici italiani.

Il piano Sharon si regge su un assioma: Israele non ha interlocutori per il processo di pace e quindi farà tutto da solo. Per validarlo, anzichè favorire il dialogo il governo Olmert oggi preferisce radicalizzare lo scontro, amplificare l’umiliazione dei palestinesi, puntare alla divisione tra le sue fazioni (che faticosamente hanno cominciato a parlarsi), approffittare dell’impreparazione politica di Hamas e dell’impopolarità della vecchia guardia dell’Olp presso ampi strati della popolazione. Il primo passo è stato trasformare Gaza in una prigione a cielo aperto, il secondo sarà trasformare la Palestina in una seconda Somalia, alle porte del Medio Oriente.

Nessuno in buona fede può oggi invocare le Nazioni Unite, dopo 72 mozioni di censura disattese da Israele e il veto scontato degli Stati Uniti. L’Europa ha qualcosa da dire a questo proposito?

Di sicuro l’Italia, partner militare "privilegiato" di Israele, in base allo sciagurato accordo stipulato dal precedente governo Berlusconi, oggi ha una responsabilità in più. E un’occasione in più per darsi una politica estera decente, e chiudere l’era Dini-Berlusconi, dopo un decennio di assurdo presenzialismo militare.
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03/07/2006 10:40
 
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L'Assioma Sharon

Scritto da: fergus 03/07/2006 10.38
da www.socialpress.it/stampa.php3?id_article=1333

Il piano Sharon si regge su un assioma: Israele non ha interlocutori per il processo di pace e quindi farà tutto da solo. Per validarlo, anzichè favorire il dialogo il governo Olmert oggi preferisce radicalizzare lo scontro, amplificare l’umiliazione dei palestinesi, puntare alla divisione tra le sue fazioni (che faticosamente hanno cominciato a parlarsi), approffittare dell’impreparazione politica di Hamas e dell’impopolarità della vecchia guardia dell’Olp presso ampi strati della popolazione. Il primo passo è stato trasformare Gaza in una prigione a cielo aperto, il secondo sarà trasformare la Palestina in una seconda Somalia, alle porte del Medio Oriente.


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03/07/2006 11:50
 
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Grazie Fergus per aver postato quell'articolo. Sono giorni e giorni che seguo questa vicenda con amarezza.
Se un governo, uno qualsiasi, non appoggiato dagli USA avesse messo in atto ciò che sta facendo Israele alla palestina, si sarebbe gridato al "terrorismo internazionale" e Bush avrebbe già mandato marines e F16 a "fare giustizia". Il commento del Fiancial Times è condiviso da molti qui in Irlanda. Se l'Iran facesse una cosa del genere, ci sarebbero già in atto svariate operazioni "fight the evil", "desert wind, storm and tsunami in the Gulf", "operation freedom and kill the infidel" e così via.
Però quando è Israele che compie atti di terrorismo vero e proprio, i caschi blu non si possono mandare. E già, tanto i palestinesi sono solo degli sporchi arabi [SM=g27820]:
Mi fermo prima che scriva qualcosa di cui mi penta in seguito [SM=g27816]
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03/07/2006 13:37
 
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Al TG 1 di ieri era la sesta notizia, dopo i mondiali (sconfitta del Brasile e il prox Italia-Germania), gli allenamenti dell'Italia, calciopoli e Pessotto.
Precedeva solo il servizio sull'angelus del Papa.

- all songs are living ghosts and long for a living voice - B.K.
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03/07/2006 15:54
 
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Re:

Scritto da: Corcaigh 03/07/2006 11.50
Grazie Fergus per aver postato quell'articolo. Sono giorni e giorni che seguo questa vicenda con amarezza.
Se un governo, uno qualsiasi, non appoggiato dagli USA avesse messo in atto ciò che sta facendo Israele alla palestina, si sarebbe gridato al "terrorismo internazionale" e Bush avrebbe già mandato marines e F16 a "fare giustizia". Il commento del Fiancial Times è condiviso da molti qui in Irlanda. Se l'Iran facesse una cosa del genere, ci sarebbero già in atto svariate operazioni "fight the evil", "desert wind, storm and tsunami in the Gulf", "operation freedom and kill the infidel" e così via.
Però quando è Israele che compie atti di terrorismo vero e proprio, i caschi blu non si possono mandare. E già, tanto i palestinesi sono solo degli sporchi arabi [SM=g27820]:
Mi fermo prima che scriva qualcosa di cui mi penta in seguito [SM=g27816]



per dovere di cronaca:
Gli USA sono l'unica nazione che e' stata condannata dal tribunale internazionale dell'Aja per terrorismo (uso illegale delle armi).
Non solo. Condannati a porre fine al crimine ed a pagare danni e interessi rilevanti gli Stati uniti replicarono che non si sarebbero piegati a tale giudizio e che non avrebbero più riconosciuto la giurisdizione della Corte.

I metodi sono gli stessi.
Le proporzioni anche.
Cascano due grattacieli, si radono al suolo due nazioni.
Viene rapito un militare, si rade al suolo una citta'.

pero' per loro i terroristi parlano sempre arabo...

saluti
mirko
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03/07/2006 20:02
 
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Re:

Scritto da: Corcaigh 03/07/2006 11.50
Se l'Iran facesse una cosa del genere, ci sarebbero già in atto svariate operazioni "fight the evil", "desert wind, storm and tsunami in the Gulf", "operation freedom and kill the infidel" e così via.
Però quando è Israele che compie atti di terrorismo vero e proprio, i caschi blu non si possono mandare. E già, tanto i palestinesi sono solo degli sporchi arabi [SM=g27820]:
Mi fermo prima che scriva qualcosa di cui mi penta in seguito [SM=g27816]



un'operazione denominata "Broken Menorahs" ...non me la immagino proprio
con tutto il rispetto per la religione ebraica e per i suoi simboli sacri

[Modificato da fergus 03/07/2006 20.04]

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05/07/2006 09:58
 
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Re:

Scritto da: rosy71 03/07/2006 13.37
Al TG 1 di ieri era la sesta notizia, dopo i mondiali (sconfitta del Brasile e il prox Italia-Germania), gli allenamenti dell'Italia, calciopoli e Pessotto.
Precedeva solo il servizio sull'angelus del Papa.



Eh, già, che tristezza... Ieri sera con la sbornia da semifinale da vincere e vinta, Gaza e la Palestina sono desaparecidas dalle cronache...
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05/07/2006 10:35
 
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Quindi, Israele cosa dovrebbe fare?
Dovrebbe chinare la testa e lasciare un suo soldato in mano ai terroristi?

Strimpellate tanto perche’ i civili palestinesi sono tra le vittime delle operazioni israeliane, dimenticando che a monte c’e’ il comportamento terroristico del loro governo.
Se dei rapinatori prendono degli ostaggi in banca e, in seguito a uno scontro a fuoco con la polizia qualche ostaggio rimane ucciso, la responsabilita’ ricade INTERAMENTE sui rapinatori, non sui poliziotti.

Allo stesso modo se un governo presieduto da un’organizzazione terroristica sequestra un militare di un altro paese, e’ dovere del paese in questione riportare il militare a casa. Se questo comporta operazioni militari, ogni sofferenza inflitta alla popolazione civile sara’ da addebitare a chi ha ordinato il sequestro.
Se davvero Hamas ha a cuore la sorte dei palestinesi faccia arrestare i rapitori e liberi l’ostaggio.
05/07/2006 10:41
 
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Re:

Scritto da: Tameko 05/07/2006 10.35
Se dei rapinatori prendono degli ostaggi in banca e, in seguito a uno scontro a fuoco con la polizia qualche ostaggio rimane ucciso, la responsabilita’ ricade INTERAMENTE sui rapinatori, non sui poliziotti.



Ti sbagli. In questo caso ci sarà una indagine interna degli organi di polizia per verificare se l'intervento dei poliziotti sia stato fatto con l'intento di salvaguardare le vite dei civili o meno.
Se i poliziotti, rispondendo al fuoco, sparano a casaccio e colpiscono qua e là, saranno ritenuti responsabili.

Idem Israele. Se sanno chi ce l'ha, possono andarlo a prendere evitando inutile spargimento di sangue tra la popolazione civile.

[Modificato da gior77 05/07/2006 10.42]

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05/07/2006 10:48
 
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Re:

Scritto da: Tameko 05/07/2006 10.35
Quindi, Israele cosa dovrebbe fare?
Dovrebbe chinare la testa e lasciare un suo soldato in mano ai terroristi?

Strimpellate tanto perche’ i civili palestinesi sono tra le vittime delle operazioni israeliane, dimenticando che a monte c’e’ il comportamento terroristico del loro governo.
Se dei rapinatori prendono degli ostaggi in banca e, in seguito a uno scontro a fuoco con la polizia qualche ostaggio rimane ucciso, la responsabilita’ ricade INTERAMENTE sui rapinatori, non sui poliziotti.

Allo stesso modo se un governo presieduto da un’organizzazione terroristica sequestra un militare di un altro paese, e’ dovere del paese in questione riportare il militare a casa. Se questo comporta operazioni militari, ogni sofferenza inflitta alla popolazione civile sara’ da addebitare a chi ha ordinato il sequestro.
Se davvero Hamas ha a cuore la sorte dei palestinesi faccia arrestare i rapitori e liberi l’ostaggio.



Si potrebbe discutere a lungo... Quale reale potere ha il governo palestinese? E' stato eletto in una elezione giudicata democratica dagli osservatori internazionali. Però Israele sembra non essersene accorto. Tu ragioni come se fossero due stati alla pari, ma non mi sembra questa la situazione. Se il premier palestinese vuole uscire da casa sua deve controllare che non ci siano elicotteri in volo... se vuole prendere l'aereo deve chiedere il permesso. Prima il soldato in ostaggio non c'era, ma la situazione non mi sembra che fosse molto migliore per i palestinesi.

La vera questione è: Israele vuole due stati liberi e sovrani? La risposta secondo me è no. E non solo per Israele. Le risoluzioni ONU ignorate da Israele, con la tacita connivenza di tanti altri stati, si sprecano. L'Iraq è stato invaso per molto meno...
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05/07/2006 10:59
 
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Re: Re:

Scritto da: trollino63 05/07/2006 10.48
L'Iraq è stato invaso per molto meno...



Ma l'Iraq non ha un elevato numero di finanziatori delle campagne elettorali americane, non sono una potente lobby, quindi è facile prevedere che nessuno muoverà un solo dito neppure stavolta.

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05/07/2006 11:10
 
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Re: Re:

Scritto da: trollino63 05/07/2006 10.48


Si potrebbe discutere a lungo... Quale reale potere ha il governo palestinese? E' stato eletto in una elezione giudicata democratica dagli osservatori internazionali. Però Israele sembra non essersene accorto. Tu ragioni come se fossero due stati alla pari, ma non mi sembra questa la situazione. Se il premier palestinese vuole uscire da casa sua deve controllare che non ci siano elicotteri in volo... se vuole prendere l'aereo deve chiedere il permesso. Prima il soldato in ostaggio non c'era, ma la situazione non mi sembra che fosse molto migliore per i palestinesi.

La vera questione è: Israele vuole due stati liberi e sovrani? La risposta secondo me è no. E non solo per Israele. Le risoluzioni ONU ignorate da Israele, con la tacita connivenza di tanti altri stati, si sprecano. L'Iraq è stato invaso per molto meno...




Non metto in dubbio la democraticita' del governo palestinese, ma ricordiamoci che la democrazia non e' tutto.
Il governo palestinese e' gestito da Hamas, organizzazione terrorista che ha come sua ragione di vita e di lotta la distruzione di Israele; non, si badi bene, un compromesso, ma la distruzione.
E' di questo che Israele deve tener conto.
Che faresti se fossi premier di uno Stato sapendo che il premier di un paese vicino milita in un partito che vuole annientare il tuo paese???

E qui torniamo al discorso di partenza. Se il premier palestinese vuole che sopra la sua zucca volteggino solo elicotteri palestinesi allora disarmi ogni organizzazione terrorista, e prima di tutto riconosca a chiare lettere e parole che Israele ha diritto di esistere.
Israele ha da tempo riconosciuto il diritto dei palestinesi ad avere un proprio Stato, faccia lo stesso Hamas, e si sara' a meta' dell'opera per arrivare alla pace.

Ma Hamas lo fara'? Spero tanto di sbagliarmi, ma temo di no.
I politici palestinesi sono sempre stati molto piu' sensibili alla tematica della distruzione di Israele piuttosto che a quella di una Palestina indipendente.

Infine ricordo che le risoluzioni ONU le violano tanto Israele quanto i palestinesi. Allora perche' scandalizzarsi solo dei primi?
05/07/2006 11:13
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: Tameko 05/07/2006 11.10

E qui torniamo al discorso di partenza. Se il premier palestinese vuole che sopra la sua zucca volteggino solo elicotteri palestinesi allora disarmi ogni organizzazione terrorista, e prima di tutto riconosca a chiare lettere e parole che Israele ha diritto di esistere.
Israele ha da tempo riconosciuto il diritto dei palestinesi ad avere un proprio Stato, faccia lo stesso Hamas, e si sara' a meta' dell'opera per arrivare alla pace.




purtroppo non è così facile, altrimenti si sarebbe già tutto risolto da anni.
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05/07/2006 11:30
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: Tameko 05/07/2006 11.10



Non metto in dubbio la democraticita' del governo palestinese, ma ricordiamoci che la democrazia non e' tutto.
Il governo palestinese e' gestito da Hamas, organizzazione terrorista che ha come sua ragione di vita e di lotta la distruzione di Israele; non, si badi bene, un compromesso, ma la distruzione.
E' di questo che Israele deve tener conto.
Che faresti se fossi premier di uno Stato sapendo che il premier di un paese vicino milita in un partito che vuole annientare il tuo paese???

E qui torniamo al discorso di partenza. Se il premier palestinese vuole che sopra la sua zucca volteggino solo elicotteri palestinesi allora disarmi ogni organizzazione terrorista, e prima di tutto riconosca a chiare lettere e parole che Israele ha diritto di esistere.
Israele ha da tempo riconosciuto il diritto dei palestinesi ad avere un proprio Stato, faccia lo stesso Hamas, e si sara' a meta' dell'opera per arrivare alla pace.

Ma Hamas lo fara'? Spero tanto di sbagliarmi, ma temo di no.
I politici palestinesi sono sempre stati molto piu' sensibili alla tematica della distruzione di Israele piuttosto che a quella di una Palestina indipendente.

Infine ricordo che le risoluzioni ONU le violano tanto Israele quanto i palestinesi. Allora perche' scandalizzarsi solo dei primi?



Beh, caro Tameko, se i palestinesi si sono affidati ad Hamas, ed hanno smesso di affidarsi ad altri, è anche per il livello di disperazione a cui sono arrivati, vedendo che non solo Israele non muoveva nessun passo concreto verso la pace e verso di loro, ma anche che i governi arabi se ne fregavano altamente, salvo strumentalizzarne la causa per i loro comodi, e che i governi occidentali oltre ai (sempre meno) soldi non avevano nulla di meglio da offrire.

Israele ha riconosciuto il diritto dei palestinesi ad avere un proprio stato ma come, quando e dove dice lui. Non mi pare un grosso riconoscimento. Uno stato a macchia di leopardo, privato della proprietà dei beni essenziali, senza aeroporti, con le frontiere controllate. Se ti sembra un riconoscimento...

Per quanto riguarda le risoluzioni ONU, io mi scandalizzo chiunque le violi; la comunità internazionale, la NATO ed i paesi occidentali mi pare di no... ed i risultati si vedono.

[Modificato da trollino63 05/07/2006 11.31]

05/07/2006 11:35
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: Tameko 05/07/2006 11.10


Israele ha da tempo riconosciuto il diritto dei palestinesi ad avere un proprio Stato



Se la prefettura riconoscesse il tuo diritto ad avere la patente di guida, ma decidesse che tu puoi guidare solo su strade dissestate, solo su vetture a due posti e più vecchie di 10 anni, solo alcuni giorni della settimana, inoltre stabilisse che tale patente può essere sospesa a suo arbitrio ogni volta che gli pare e che i vigili urbani possono darti due schiaffoni assieme alla multa, ti sentiresti davvero uguale agli altri "patentati" ?

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05/07/2006 12:15
 
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Certo, se la prefettura mi concedesse la patente, e io continuassi a guidare in stato di ebbrezza, a fari spenti la notte, superando i limiti di velocita', no, non sarei uguale agli altri automobilisti.
Vale la pena ricordare che dopo gli accordi di Oslo l'Anp non fece assolutamente nulla per contrastare il terrorismo (ricordi gli autobus esplosi a Tel Aviv e Gerusalemme con Rabin premier?).
E mentre il mondo (Israele compresa) versava soldi all'Anp, Araft s'intascava parte del malloppo e usava l'altra parte per comprare armi (vedasi il caso della nave Karin A) e per stampare libri scolastici dove s'inneggiava al martirio e s'insegnava ai bambini che gli ebrei sono "figli di cani e scimmie".
Con una simile carriera automobilistica, e' ben lecito che la prefettura nutra qualche dubbio.

Trollino, condivido solo in parte. E' vero che i palestinesi si sono affidati ad Hamas, ma questo lo vedo solo come voto di protesta contro i ladri della Arraffat e soci che si sono presi milioni di dollari. Cosi' come e' tristemente noto che i loro governanti e quelli dei paesi "fratelli" hanno strumentalizzato la causa palestinese in funzione anti-israeliana.
Israele fece generose concessioni ai tempi degli accordi di Oslo, rifiutate da Arafat. Si trattava di tutta Gaza e del 97% della Cisgiordania, non di uno Stato a macchia di leopardo. E' evidente che non si puo' dare la colpa ad Israele se si e' trovato davanti interlocutori capricciosi guidati dalla logica del tutto o niente.
D'altronde furono proprio gli arabi a respingere persino la proposta Onu del 1947, che assegnava loro anche parte della Galilea.
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05/07/2006 13:13
 
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Re:

Scritto da: Tameko 05/07/2006 12.15
Trollino, condivido solo in parte. E' vero che i palestinesi si sono affidati ad Hamas, ma questo lo vedo solo come voto di protesta contro i ladri della Arraffat e soci che si sono presi milioni di dollari. Cosi' come e' tristemente noto che i loro governanti e quelli dei paesi "fratelli" hanno strumentalizzato la causa palestinese in funzione anti-israeliana.
Israele fece generose concessioni ai tempi degli accordi di Oslo, rifiutate da Arafat. Si trattava di tutta Gaza e del 97% della Cisgiordania, non di uno Stato a macchia di leopardo. E' evidente che non si puo' dare la colpa ad Israele se si e' trovato davanti interlocutori capricciosi guidati dalla logica del tutto o niente.
D'altronde furono proprio gli arabi a respingere persino la proposta Onu del 1947, che assegnava loro anche parte della Galilea.



Che i paesi arabi della regione non siano stinchi di santo, l'ho scritto anche io e così la penso. Si tratta per la massima parte di regimi autoritari, in alcuni casi dittatoriali e non mi viene proprio in mente di proporli come modello.
Ma le colpe di qualcuno non giustificano le colpe di nessun altro... (I Qassam non giustificano i carri armati).Tanto più se questo si definisce uno stato libero e democratico. Israele dal punto di vista formale lo è, forse è l'unico stato veramente democratico della regione.

Ma i comportamenti che adotta nei riguardi di buona parte della sua popolazione, gli omicidi mirati, i muri che spaccano a metà le case, i bulldozer che radono al suolo i campi ecc... di democratico dimmi tu che cos'hanno. Sono dei Qassam sparati ad alzo zero perloppiù contro poveracci che non hanno nulla con cui difendersi. Un soldato rapito giustifica lasciare centinaia di migliaia di persone senza acqua, luce e gas? Senza possibilità neppure di attraversare la frontiera interna per portare dei malati in ospedale? Con che sentimenti credi che cresca un ragazzino che vede questo stato di cose?

Perchè stupirsi poi se finisce in bocca a gente che gli dice che almeno può essere un martire, che è giusto farsi esplodere in un fast food o su una metropolitana?

Io penso che tutti potrebbero fare qualcosa di più, ma occorrerebbe essere capaci di guardare all'altro come una opportunità e non come una minaccia. Rischiando, certo, ma quali sono le alternative?
05/07/2006 13:17
 
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Re: Re:

Scritto da: trollino63 05/07/2006 13.13

Io penso che tutti potrebbero fare qualcosa di più, ma occorrerebbe essere capaci di guardare all'altro come una opportunità e non come una minaccia. Rischiando, certo, ma quali sono le alternative?



questa è splendida, bravo trollino.

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Non voglio fare parallelismi facili, ma...i britannici cosa hanno concesso nel '21 all'Irlanda? Una mezza autonomia con clausole umilianti...ma grazie a quel compromesso si è potuti arrivare più tardi all'indipendenza.

E se Collins li avesse mandati al diavolo e avesse detto: guerra totale fino a che l'ultimo britannico sarà morto o fuggito?
Ci sarebbe l'Eire adesso? O non è stato grazie al coraggio di quel compromesso (che ha comportato la guerra civile) che si è potuto ottenere il resto?

Finche la posizione palestinese sostanziale sarà la distruzione di Israele non sarà possibile arrivare ad un accordo che non sia carta straccia dopo un mese.


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Re:

Scritto da: Murphy - RA 05/07/2006 13.55
Non voglio fare parallelismi facili, ma...i britannici cosa hanno concesso nel '21 all'Irlanda? Una mezza autonomia con clausole umilianti...ma grazie a quel compromesso si è potuti arrivare più tardi all'indipendenza.

E se Collins li avesse mandati al diavolo e avesse detto: guerra totale fino a che l'ultimo britannico sarà morto o fuggito?
Ci sarebbe l'Eire adesso? O non è stato grazie al coraggio di quel compromesso (che ha comportato la guerra civile) che si è potuto ottenere il resto?

Finche la posizione palestinese sostanziale sarà la distruzione di Israele non sarà possibile arrivare ad un accordo che non sia carta straccia dopo un mese.





Caro Murph, in effetti la situazione è parecchio più complicata e si presta pochissimo ad un parallelo.

Però, rispetto a quanto hai scritto: la posizione palestinese sostanziale non esiste, quella che citi è quella di parte di Hamas e di gruppi arabi palestinesi fondamentalisti. Magari la abbandonassero. Anche perchè la loro posizione a tutti fa comodo tranne che ai palestinesi stessi; fa comodo agli israeliani nazionalisti, ai paesi arabi di cui parlavamo sopra, che non hanno nessuna voglia di confrontarsi con uno stato palestinese indipendente (sapete quanti profughi ci sono in Giordania? in Libano?; sapete come vengono trattati e cosa succederebbe un attimo dopo l'indipendenza palestinese? una parte cospicua dello stato palestinese modellato nel 1948 se l'è incamerato proprio la Giordania).

La mezza autonomia, con clausole umilianti i palestinesi ce l'hanno... Per ora sono molto di più le umiliazioni che l'autonomia...
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Re: Re:

Scritto da: trollino63 05/07/2006 13.13

Io penso che tutti potrebbero fare qualcosa di più, ma occorrerebbe essere capaci di guardare all'altro come una opportunità e non come una minaccia. Rischiando, certo, ma quali sono le alternative?


Vero. Io penso anche che ormai questo conflitto, sezionato ovunque perunque quantunque da tutti, sia marcio e falso alla radice, ammuffito da anni e anni di informazioni mediatiche e storiche incasinatissime o sostenuto da gentucola con meri interessi economici e politici. (A voi decidere da quale parte, o magari da entrambe, o da nessuna). A mio parere non se ne verrà a capo se non tra anni e anni... (e non sto a ripetere come la penso, siam sempre lì)

Una cosa la vorrei dire ancora una volta, a prescindere -anzi, non in questo caso- da quanto detto qui (i veterani vedranno che l'ho già detto nelle altre occasioni [SM=x145457] ) Mi piacerebbe tanto, tanto, tantissimo, vedere certe persone (amici, panreti, sconosciuti su internet, politici.. chiunque) agitarsi tanto anche per altri conflitti in giro per il mondo, invece spesso gente che se ne frega di politica o di attualità all'improvviso è esperta massima del conflitto IP... (come quelli che ti dicono che Israele è deserto,filo spinato e camioncini militari, strabuzzano gli occhi e ti dicono "Ma io ci sono stato, ho visto tutto, è così!" [SM=g27829])
(Di solito molti li smaschero guardando la faccia allibita che fanno quando parlo di discoteche gay a Tel Aviv...oh, non ci credono! Ma come, conoscono così bene Israele... [SM=g27828] )

Insomma, come per ogni cosa le persone che se la tirano da esperte e poi non sanno neanche a grandi linee di che cosa stanno parlando non portano mai un grande aiuto. Il problema è che alcuni riescono comunque a scrivere libri, girare servizi, intervenire in conferenze... aumentando la confusione.

Scusate se sono finita in un semi OT, ma certe uscite non si dimenticano facilmente... [SM=g27829]
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Quanto segue è la mia opinione personale e in quanto tale è assolutamente controvertibile e lascia tutto il tempo che trova.

Premesso che l'esistenza dello stato di Israele è ormai un dato di fatto (consentitemi di evitare un'analisi storica dell'opinabilissimo modo in cui è nato e cresciuto) e il suo diritto di difendersi è indiscutibile come quello di chiunque altro, il problema è: "difendersi da chi?" Civili affamati e assetati, vessati da decenni di stato di guerra? Non credo. Se qualcuno del palazzo di fronte mi buca le ruote della macchina non mi difendo radendo al suolo tutto il quartiere. Sarebbe quantomeno un "eccesso di difesa".

Personalmente ritengo che tutte le nostre discussioni si basino su di un berbenismo semantico che trovo insopportabile. Proviamo a ridurre le cose ai minimi termini e a vederle nella loro essenza: Israele ha portato avanti per anni una guerra di occupazione. L'idea di difendere con l'esercito i coloni dei territori occupati non credo possa essere interpretabile in altro modo.
Solo che se chiamarla "guerra" suona tanto sgradevole, così abbiamo trovato tanti rassicuranti eufemismi... il dato di fatto però rimane.
Ora, da che il mondo è mondo, le guerre sono all'ordine del giorno e, a costo di sembrare insensibile, penso che questa non sia meglio o peggio di qualsiasi altra.

Qualcuno ha detto che Israele va difeso a spada tratta perché è l'unico stato democratico in quell'area... non sono d'accordo. Il fatto è che usiamo due pesi e due misure. Tutti indignati (giustamente a parer mio) quando l'estrema destra di Heider ha vinto in Austria (un paese che non è in guerra con nessuno), ma nessuno ha sindacato su Sharon primo ministro in Israele, un personaggio imputato per crimini di guerra e contro l'umanità.

Condanno il terrorismo da qualunque parte venga, ma devo ammettere che se fossi nato e cresciuto nella Palestina dell'ultimo trentennio forse l'idea di farmi saltare in aria in un mercato o su un autobus potrebbe attrarmi. Il paradiso mussulmano è molto più divertente del nostro e, senza dubbio, della vita fatta prima del martirio.
Persino gli americani si stanno rendendo conto che una situazione sociale come quella palestinese non può non trasformarsi in una fucina di giovani Kamikaze. Sono convinto che gli Israeliani lo sappiano benissimo da anni...
e allora viene da chiedersi: a chi fa comodo questa situazione? Certo non ai civili palestinesi, ne a quelli israeliani. Le bombe (checcé se ne dica) tendono ad essere piuttosto ottuse e a mescolare il sangue degli uni con quello degli altri.
Gli unici che in tutto questo ci guadagnano qualcosa sono da un lato la potente "casta" militare israeliana (con tutti i suoi "compagni di merende" internazionali), dall'altro i vertici di un sistema di potere internazionale e radicato nel mondo arabo che continuando la politica attuale riesce a espandere la propria influenza a macchia d'olio. Alla fine non c'è gloria né per Dio, né per Allah, ma solo per loro.

Israele, Palestina, Stati Uniti, Iran, Cina, Iraq, Corea, Somalia, Italia... non sono entità omogenee. Come in ogni luogo sono insiemi di individui diversi con un tratto comune: la maggioranza silenziosa e inattiva che delega per pigrizia o incapacità le proprie prerogative mentali e decisionali a qualcuno che pensa al suo posto e le lascia credere di aver fatto la scelta giusta, sollevandola dalla responsabilità di vedere ciò che accade dietro la porta di casa. Un missile israeliano stermina una famiglia in macchina? Erano esponenti di Hamas! Una bomba palestinese fa una strage in un mercato? Erano cani infedeli! E via così... c'è sempre una scusa.

Mi duole dirlo, ma nessuno fermerà Israele. Perché tutto il mondo è paese e fare qualcosa in questo senso non conviene a nessuno. Non agli americani, né agli europei, né a nessun altro.
Perlomeno a nessuno che conti qualcosa.

Noi italiani ci dichiariamo "civili" e sfiliamo in corteo con le nostre belle bandiere della pace, ma nella realtà saremmo più felici vedendo la nazionale battere la Francia al mondiale che sapendo che Israele e Palestina si sono finalmente messi d'accordo. La verità è che, in fondo, non ce ne frega niente di cosa succede agli altri. Purché non ci disturbi.

con tristezza il vostro

TRHb
"Mens Insana in Corpore Fracico"
06/07/2006 17:31
 
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Re:

Scritto da: TheRomanHunchback 06/07/2006 15.41
Israele ha portato avanti per anni una guerra di occupazione.




Inutile dire che condivido il tuo intervento parola per parola. E condivido pure la tua tristezza. [SM=g27813]
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06/07/2006 22:48
 
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il Premier palestinese Haniyeh: punizione collettiva contro il nostro popolo
Dal Corriere
Scontri e guerriglia a Gaza: 21 vittime
Attacco aereo a Khan Younis. I tank di Tel Aviv avanzano a nord. La tv Al Jazira: ucciso un soldato israeliano


GERUSALEMME- Nuova giornata di guerra in Medio Oriente: 21 persone - un soldato israeliano e 20 palestinesi *- sono rimasti uccisi oggi nella Striscia di Gaza in un'operazione dell'esercito dello Stato ebraico il cui obiettivo è di fermare i lanci di razzi Qassam contro il sud di Israele**. Secondo quanto riferito da fonti palestinesi, otto persone sono morte e altre venti sono rimaste ferite in un raid dell'Aeronautica israeliana, che ha sparato un missile e due colpi d'artiglieria contro un gruppo di militanti armati a Beit Lahiya.
UCCISO UN SOLDATO ISRAELIANO - La televisione al Jazira ha detto che un soldato israeliano è stato ucciso dal fuoco palestinese nel nord della Striscia. La notte scorsa truppe e blindati sono entrati nella notte per una profondità di 5-6 chilometri nel nord della Striscia. Le truppe hanno raggiunto l'area nella quale sorgevano gli insediamenti ebraici di Dugit, Nissanit e Elei Sinai. Fonti palestinesi hanno riferito che nell'avanzata dell'esercito nel nord della Striscia sono stati uccisi due miliziani di Hamas e un agente di polizia. Il premier palestinese, Ismail Haniyeh, ha affermato che le operazioni militari israeliane a Gaza sono una «punizione collettiva» nei confronti della popolazione palestinese e ha chiesto l'intervento della comunità internazionale affinchè cessino***. Il segretario del governo palestinese, Mohammed Awad, ha intanto detto che continuano i negoziati tra i rapitori del caporale israeliano Ghilad Shalit e i mediatori egiziani ma di non avere informazioni aggiornate sull'andamento dei negoziati.
PERES - Il vice premier israeliano, Shimon Peres, ha detto alla radio che «l'operazione ha due obiettivi espliciti: il primo è di impedire che siano lanciati razzi Qassam contro le città di Ashdod, Ashqelon, Sderot e contro i kibbutz dell'area e perciò la maggior parte dell'attività è nel nord della Striscia; nel sud invece il fine è di impedire che il soldato rapito (Ghilad Shalit) sia trasferito da un posto all' altro». Fonti politiche, citate dall' emittente, hanno detto che si tratta di un'operazione «misurata e equilibrata, che è stata progettata in modo da non far perdere a Israele l'appoggio della comunità internazionale»****. In questa fase, a quanto pare, non è intenzione dell'esercito entrare in aree densamente abitate dalla popolazione civile palestinese. Il gabinetto politico-militare, che ha autorizzato l'operazione, ha detto di aver ordinato alle truppe di fare tutto il possibile per evitare di colpire la popolazione civile e ha assicurato che le sue necessità umanitarie saranno tutelate*****. Secondo la radio, il valico di Karni, tra Israele e la Striscia, è stato riaperto per permettere a un centinaio di autocarri di trasportare nella Striscia generi di prima necessità raccolti da organizzazioni internazionali e umanitarie.
LA RICE: «LIBERATE IL SOLDATO RAPITO» - «E' ora che il soldato israeliano rapito sia liberato» ha detto il segretario di stato americano Condoleezza Rice, lanciando un appello a tutti coloro che hanno influenza su Hamas perchè esercito pressioni a questo scopo. Senza condannare i raid israeliani a Gaza perchè «Israele ha diritto di difendersi», il capo della diplomazia Usa ha detto che «è veramente arrivato il momento che Hamas rilasci il soldato» Gilad Shalit. La Rice ha parlato in un incontro stampa con il collega turco Abdullah Gul e ha ringraziato la Turchia per gli sforzi destinati a convincere Damasco a esercitare la sua influenza per la liberazione di Shalit.
06 luglio 2006
* notare le proporzioni, da rappresaglia nazista.
** ma non era solo liberare l'ostaggio? O forse i palestinesi hanno risposto coi razzi all'assedio? Mah...
*** sì, aspettate l'intervento della comunità internazionale.
**** se non fosse stata un'operazione equilibrata che ci avrebbero sganciato l'atomica su Gaza? O peggio, Ferrara?
***** ah beh si è notato proprio che la popolazione civile non ne risente.

Non c'è molto da aggiungere, solo che è triste vedere che chi dalla storia è stato maltrattato pensa bene di maltrattare gli altri. Però se gli dici qualcosa "Eh no, noi abbiamo passato l'Olocausto"...
Triste colui che da vittima diventa carnefice.
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07/07/2006 18:28
 
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Re:

Scritto da: Inismeain 06/07/2006 22.48
Non c'è molto da aggiungere, solo che è triste vedere che chi dalla storia è stato maltrattato pensa bene di maltrattare gli altri. Però se gli dici qualcosa "Eh no, noi abbiamo passato l'Olocausto"...
Triste colui che da vittima diventa carnefice.




Non ho ancora capito se chi fa questi paragoni tra Olocausto e palestinesi lo fa per banalizzare il primo o piuttosto per demonizzare gli israeliani.
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