Re: Re: Re:
Scritto da: Juza1973 07/10/2006 0.06
Qui hai centrato in pieno la questione. Tutto quello che viene detto di solito (discorsi politici vari) sono chiacchiere.
Individualismo = La nazione non funziona.
Non credo che il problema sia l'individualismo, forse perche' sono un individualista. La nazione non funziona perche' non c'e' fiducia reciproca tra cittadini.
Il fatto é che il modo migliore di rispettare le norme di convivenza e far funzionare una nazione é avere autodisciplina e consapevolezza dell'importanza di quelle norme non perché imposte dall'esterno ma perché sono giuste. Questi concetti sono estranei all'italiano medio.
Questo avviene per delle precise ragioni: non dimentichiamo secoli e secoli in cui l'Italia e' stata una colonia, finche' e' stata riunita con la forza a vantaggio del Regno di Sardegna, poi divenuto Regno d'Italia. Ed anche oggi l'italiano medio ha spesso ragione a non aver riguardo per le leggi perche' in effetti NON SONO giuste. Solo che se ne accorge solo quando colpiscono lui.
Gli americani, sorvolando Londra ed il resto della Gran Bretagna dopo la guerra, affermarono che solo una nazione con una urbanistica di quel tipo (case a schiera tutte il linea, giardini,ecc.) avrebbe potuto tenere testa ad Hitler ed alla follia nazista.
Adesso vienimi a dire che gli inglesi non sono individualisti! Gli inglesi sono estremamente individualisti ma la loro storia li ha portati ad avere un assoluto rispetto per le regole comuni (non dimentichiamo le guerre civili inglesi) e questo perche' ne derivava la loro stessa sopravvivenza!
Provate ad osservare l'urbanistica delle cittá italiane quando atterrate o decollate: un'accozzaglia di strade, stradine, vicoli, borghi medievali.
Bellissimo dal punto di vista turistico, ma prova evidente del tipo di paese che é l'Italia.
E' un paese che ha mantenuto i suoi borghi medievali, e' chiaro che se fai la scelta di mantenerli poi ti trovi un'urbanizzazione che tiene conto delle esigenze di chi viveva nel medioevo. Ma e' un prezzo che si puo' pagare volentieri! Guarda Roma, il centro storico e' come lo descrivi tu ma tanti enti cercano di avere l'indirizzo di rappresentanza da quelle parti comunque.
Frazionato, ancora diviso in staterelli (non capisco nel 2006 il campanilismo inutile che molti italiani ancora hanno, il tempo speso a discutere di ció potrebbe essere utilizzato invece per attivitá piú produttive ed utili a tutto il paese, tipo rimboccarsi le maniche e costruire una nazione moderna europea.
Beh perche' l'Italia e' stata costruita in fretta e furia senza chiedere l'opinione del popolo. E quando sei costretto a fare qualcosa poi non ti si puo' chiedere pure l'entusiasmo. Comunque l'Italia non sara' mai una moderna nazione europea perche' il suo popolo non ne ha la minima intenzione.
Per molti italiani (a cui fa comodo cosí per varie ragioni) dire che il discorso é piú complesso serve solo come scusa per mantenere lo status quo. Questo non significa che l'Italia non sia un paese complesso, lo é, ma chi lo ha reso tale se non noi, gli italiani, con i nostri comportamenti ?
Io credo sempre piu' nel destino, non inteso come dominio del caso ma al contrario della legge dell'azione e reazione. L'Italia potrebbe cambiare se i cittadini iniziassero a parlarsi senza fare ricorso a dosi ridicole di ipocrisia e se accettassero di modificare il proprio modo di vita per un bene maggiore, invece di fornire ricette su come gli altri dovrebbero cambiare.
Ma non abbiate paura: questo non succedera' mai.
1. La fiducia reciproca non esiste proprio a causa dell'individualismo. Tutti gli italiani sanno come sono fatti i loro connazionali e non si fidano di loro. É un circolo vizioso, ma ti sei chiesto quali siano le cause e quali invece gli effetti ? Il non fidarsi é un effetto, non una causa.
Quando vivevo a Londra, a volte i miei amici italiani venivano a trovarmi. Di sera nel weekend quando dovevamo uscire prendevamo il taxi, insieme a me ad a loro c'erano dei miei colleghi di lavoro inglesi.
I miei amici italiani, invece di pensare al posto dove stavamo andando e quindi ad organizzare la serata ed a divertirsi, si preoccupavano del tassametro e della strada che il tassista faceva perché pensavano volesse imbrogliarli. I miei colleghi inglesi ed il tassista pensavano a tutto tranne che a quello.
Semplicemente gli italiani mantengono all'estero la diffidenza e l'atteggiamento sospettoso che hanno in patria con gli altri italiani.
Potrei farti altri diecimila esempi e nessuno di essi smentirebbe ció.
Le code, concetto sconosciuto agli italiani. Ti sei mai provato a chiedere da cosa dipenda l'incapacitá dell'italiano medio di rispettare regole semplici come quella di stare in coda come si deve ? Individualismo. L'individuo é sempre piú importante dell'altro individuo e della collettivitá.
Il concetto di vedere "lo Stato" o il "Governo" come qualcosa di esterno, estraneo. Lo Stato é fatto di cittadini e dai loro comportamenti. La classe politica é lo specchio del popolo su cui governa e dei suoi valori e comportamenti conseguenti.
Ecc.
2. Sostieni che "l'italiano medio ha spesso ragione a non aver riguardo per le leggi perche' in effetti NON SONO giuste. Solo che se ne accorge solo quando colpiscono lui."
Con questa affermazione confermi e rafforzi tutto quello che ho detto nel post precedente. Anche tu stai appena vedendo la legge solo ed esclusivamente come qualcosa imposta dall'esterno.
Le leggi non sarebbero giuste. OK. Ammesso che sia vero, chi le ha create quelle leggi ? Gli italiani. Non sono certo piovute dal cielo. Uno stato ed una societá si autoregola creando le sue fonti del diritto, a partire dalle piú alte (Costituzione) fino alle piú basse. Se non sono giuste la deduzione é: quella societá é incapace di autoregolarsi, per cui deve continuare ad emettere leggi su leggi, decreti, regolamenti. Piú ne emette, meno ne rispetta. Semplicemente gli italiani sono anarchici ed allergici alle norme. Motivo ? Individualismo.
Per cui, indipendentemente dal contenuto del testo della legge/norma, l'importante é avere dentro di sé innato il concetto del rispetto delle regole. L'italiano medio non lo ha. Vedi esempio del semaforo nel post precedente.
3.I britannici sarebbero individualisti ? Posso concederti che siano eccentrici, non individualisti.
Mi fai degli esempi precisi che dimostrino la prevalenza dell'importanza dell'individuo rispetto alla collettivitá nella societá britannica ? Io te ne ho appena fatti alcuni che lo dimostrano per la societá italiana.
E non sono io a sostenere ció, il collettivismo di alcune societá come quella britannica e quella giapponese é riconosciuto a livello internazionale.
4.Io non ho mai detto che sia un male avere ancora borghi medievali, anzi. La portavo semplicemente come prova: quei borghi non sono lí cosí per caso. Sono il frutto dell'opera degli italiani e testimonianza della storia del paese. Come tutto il resto.
5. Forse costruita in fretta e furia ma con vari millenni di storia alle spalle. Entusiasmo ? Chi ne ha mai parlato ?
E comunque alcuni altri stati non sono nati certi sotto un cavolo o per/con l'entusiasmo.
6. Non esiste il fato per le nazioni, solo processi storici, cause ed effetti. Quindi sono d'accordo con il tuo ultimo punto. Non avverrá. Indovina la causa ?
Non sono d'accordo peró sul metodo da usare. Parlarsi.
Gli italiani parlano giá troppo, quindi devono fare tutto tranne che parlare. Che ne diresti invece di "agire" ?
Te l'ho detto, per quanto giri la frittata arriverai sempre alla conclusione che gli italiani non sono capaci di "modificare il proprio modo di vita per un bene maggiore, invece di fornire ricette su come gli altri dovrebbero cambiare". Indovina il motivo ?