Re:
Scritto da: Inchiostro Simpatico 05/10/2006 21.23
Siamo dei fottuti individualisti il che non è sempre una male. In quasi ogni campo sociale abbiamo persone di eccellenza assoluta ma poi guardi alle loro spalle e non c'è organizzazione e ti chiedi quali sia stato il miracolo. Purtroppo per governare un paese serve progettualità e visione a medio lungo termine.
Qui hai centrato in pieno la questione. Tutto quello che viene detto di solito (discorsi politici vari) sono chiacchiere.
Individualismo = La nazione non funziona.
Ognuno é convinto di essere piú importante degli altri e della collettivitá. I servizi pubblici non funzionano, c'é bisogno di una valanga di leggi, carte e burocrazia, titoli formali insignificanti sono considerati piú importanti delle effettive capacitá. Nonostante la valanga di norme, leggi e regolamenti ognuno fá quello che gli/le pare. Evasione fiscale. Educazione = 0 Codice della strada, cos'é ?
Il fatto é che il modo migliore di rispettare le norme di convivenza e far funzionare una nazione é avere autodisciplina e consapevolezza dell'importanza di quelle norme non perché imposte dall'esterno ma perché sono giuste. Questi concetti sono estranei all'italiano medio.
Se il semaforo é rosso e non ti fermi, l'esistenza del semaforo é inutile. Gli italiani si fermano (quando si fermano) perché se ci sono vigili nelle vicinanze prendono la multa. Tedeschi, giapponesi, britannici si fermano perché é giusto fermarsi. Tutto il resto va esattamente alla stessa maniera = il paese non funziona.
I comportamenti opposti ed il collettivismo portano invece le nazioni allo sviluppo: vedi Giappone (hanno perso la guerra, ma negli anni successivi hanno lasciato indietro gli altri paesi sotto molti punti di vista, ad esempio nel settore tecnologico).
Gli americani, sorvolando Londra ed il resto della Gran Bretagna dopo la guerra, affermarono che solo una nazione con una urbanistica di quel tipo (case a schiera tutte il linea, giardini,ecc.) avrebbe potuto tenere testa ad Hitler ed alla follia nazista.
Provate ad osservare l'urbanistica delle cittá italiane quando atterrate o decollate: un'accozzaglia di strade, stradine, vicoli, borghi medievali.
Bellissimo dal punto di vista turistico, ma prova evidente del tipo di paese che é l'Italia. Frazionato, ancora diviso in staterelli (non capisco nel 2006 il campanilismo inutile che molti italiani ancora hanno, il tempo speso a discutere di ció potrebbe essere utilizzato invece per attivitá piú produttive ed utili a tutto il paese, tipo rimboccarsi le maniche e costruire una nazione moderna europea. Chi se ne frega di Marche, Trentino, Campania, Milano, Torino, Venezia, Napoli, Lombardia, Genova, del Granducato di Toscana, dello Stato Pontificio, del Regno delle due Sicilie ?)
Questo comporta l'esistenza di ricchezze e differenze sotto l'aspetto culturale straordinari che il mondo intero ci riconosce ed invidia e che dovremmo cercare di preservare, come ad esempio i dialetti, i diversi piatti e cibi locali e regionali. Allo stesso tempo dovremmo essere una nazione che produce beni e servizi, non parole e carta bollata.
Non serve avere 3000 leggi, regolamenti, ordinamenti se poi niente viene rispettato.
Ad una nazione i cui cittadini siano responsabili bastano pochissime norme e leggi, perché vengono rispettate.
É vero solo in parte che il discorso é molto piú complesso: se si riflette, tutto si riduce alla fine al comportamento delle persone (politica, economia, gestione dei servizi pubblici).
Per molti italiani (a cui fa comodo cosí per varie ragioni) dire che il discorso é piú complesso serve solo come scusa per mantenere lo status quo. Questo non significa che l'Italia non sia un paese complesso, lo é, ma chi lo ha reso tale se non noi, gli italiani, con i nostri comportamenti ?