Martina,
Se non ci fossi, bisognerebbe inventarti.
Ora, eliminiamo il "bias" conservatore dall'articolo, ed ammetto di essermi riconosciuto perfettamente in esso, in quanto cresciuto al Sud.
Il commento "se un italiano va in Africa e' uguale" mi ha gelato il sangue. Ragazzi, no ma veramente, in Africa? Stiamo parlando dello stesso continente rovinato dai colonialisti, tra cui gli italiani stessi, dove le banana republic hanno le banane per davvero? Dove si muore di fame, dove l'AIDS falcia milioni di vite, veramente dev'essere un vanto per l'Italia se un inglese che si trasferisce in italia deve vivere la stessa esperienza di un italiano in Kenya? ma stiamo scherzando?
Poi, Bolzano si e Roma no? Ma non aveva come capitale Roma l'Italia, o erro?
Vivo da anni in Irlanda. Mi manca l'Italia? ci puoi scommettere. Mi piacerebbe tornarci? Ma stiamo scherzando? 1000 volte al giorno ci tornerei, come ha provato a tornarci Martina, ma andrei incontro alle stesse difficolta', lavoro che non si trova, burocrazia, incubi vari.
Lasciatemi fare un paio di commenti su quello che ho letto nell'articolo:
- Mancanza di pianificazione e lavori che vanno fatti "per ieri". Dunque, non so in altri campi ma in IT succede tutti i giorni, e' tutto vero, e la mia esperienza e' da dipendente a tempo indeterminato, figurati sti poveri ragazzi martoriati dalla legge MARONI (non Biagi, che poco c'entra) precari a vita
- Troppa burocrazia: vero. Cioe' per gli italiani puo' sembrare normale pagare dei soldi per il "Notaio" ma qua non esiste, basta un avvocato qualsiasi che non ti prende 4000 euro (dati di OGGI) per un rogito su una casa. Ah e se vai al bancomat stai tranquillo: non devi pagare TRE EURO per prelievo fatto in una banca dove non hai il conto. Anzi, gia' che ci sei, il conto in banca e' gratis. GRATIS. non paghi piu' niente. NIENTE.
- Certificato di residenza? Ma che scherziamo, basta una bolletta del gas (io, cittadino ITALIANO nato in italia da genitori italiani non ho potuto richiedere una carta bancomat da una banca italiana (BIPOP, ai tempi, ora CAPITALIA) perche' non ufficialmente residente in quella citta'.
Posso benissimo immaginare che per uno straniero l'Italia e' un incubo. Lo dico da italiano che tornerebbe volentieri se sono non fosse un suicidio professionale (e a questo riguardo, consultate gli ultimi interventi di sham).
C'ha ragione lui, e' banana republic. Gli italiani fanno il vaffanculo day, figurati gli stranieri.
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Ma deve essere un posto molto grande questo An' Làr (centro città, in gaelico) ci vanno tanti autobus...
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