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L'altra faccia della medaglia: Gli stranieri delusi dall'Italia

Ultimo Aggiornamento: 14/12/2007 13:32
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negli anni passati ho vissuto in vari paesi tra cui danimarca , inghilterra , irlanda .

dalla mia esperienza posso dire che tutti i posti "piu' o meno" si assomigliano . almeno in europa

in danimarca tutto cio' che è pubblico è efficiente al massimo , il reddito procapite e' tra i più alti del ,ma quando entrate in un supermercato noterete che sembra di stare nella miseria : mangiano tre o quattro cose . semplice , stile di vita diverso.

cmq : c'è un aspetto dell'italia in particolare del Sud , che sta diventando veramente grottesco : nonostante la mancanza di lavoro , i prezzi stanno salendo in modo ridicolo . Sono sicuro che moltissimi articoli ormai costano di piu' che a Dublino , dove gli stipendi sono tre volte superiori.

I vestiti per esempio : e non parlo di grandi empori , ma di negozietti che vendono marche sconosciute . Hanno quintuplicato i prezzi [SM=g27825]

la cosa piu' fessa la pagate 70 euro : cosi' , come se niente fosse . olè . è ovvio , si sono adeguati ai grandi negozi che vendono i jeans strappati a 520 euro ( non è uno scherzo) robba da far rimpiangere i tempi dei paninari!!!

ristoranti e pizzerie sono deserti . fino a 5 anni fa qui si bivaccava ogni sera .

dove porterà questa situazione ?

io ho due ipotesi

1) tra non molto ci saranno attacchi ai supermercati in stile "Zombie" di G. Romero

2) vi sarà un tale accumulo di merce invenduta , che ad un certo punto si inizierà a svendere tutto ad 1 euro . del tipo 100 CD vergine 1 euro .. etc.

e davvero vorreste perdervi tutto questo spettacolo quando succederà ? [SM=x145490]
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Re:
DottorD@rk, 10/22/2007 9:25 PM:


grandi negozi che vendono i jeans strappati a 520 euro ( non è uno scherzo)



Non ci credo manco se lo vedo!




Cerea.
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Giovanni
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Re: Re:
gdbjoe, 22/10/2007 21.41:



Non ci credo manco se lo vedo!



mai stato per il corso di viterbo o semplicemente a roma?

..................................................
Thoughts, like fleas, jump from man to man, but they don't bite everybody.
Stanislaw J. Lec
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22/10/2007 22:31
 
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Re: Re:
gdbjoe, 22/10/2007 21.41:



Non ci credo manco se lo vedo!






vieni a farti un giro a Salerno centro allora . ti sto parlando di prezzi che ormai sono uno standard . Si arriva sugli 800 , 1000 , 1500 come se niente fosse . ripeto , le timberland da 300 mila lire erano una cosa da pezzenti in confronto [SM=g27823]
[Modificato da DottorD@rk 22/10/2007 22:32]
23/10/2007 00:27
 
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Mai stato a Milano, Giovanni?
23/10/2007 00:32
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
iceman.30, 22/10/2007 19:07:




Non mi sembra infine che l’economia del bel paese sia ridotta cosí a causa della incapacitá degli italiani di accettare le critiche. Se fosse cosí semplice…
Le ragioni sono purtroppo molto piú complesse e profonde e dipendono da svariati fattori.







Difatti non ho detto nulla del genere. Non ti sembra che questa sarebbe un'affermazione un po' sempliciotta per chiunque? La tua insinuazione che io abbia una visione "socioeconomica" del genere è di fatti piuttosto offensiva.

Secondo, trovo i tuoi interventi pieni di rabbia. Ci spieghi perché?
A causa di un articoletto su un giornale di destra? Non ci credo, diccela tutta...
[SM=g27833]

23/10/2007 09:22
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
=Donegal=, 22/10/2007 20:50:

iceman.30, 10/22/2007 10:25 AM:



Allora facciamo questo confronto, portami dei dati ufficiali ed attendibili e dimostrami che si tratta del 99,9%. Analizziamo poi le nazionalitá di provenienza e cominciamo a discuterne.



Guarda, se fai hai fatto l'università hai visto da te quanti pochi ricercatori stranieri ci siano qui.
E se hai lavorato in Italia dovresti aver visto da quanti pochi stranieri ci siano nelle nostre aziende.
Comunque se cerchi in rete qualche percentuale la trovi.



E dimostrami anche che questo ipotetico 99.9% rimanga poi a vivere in GB per piú di 6 mesi – 1 anno. Se vogliamo affrontare il discorso in maniera seria, facciamolo. Se vogliamo bendarci invece gli occhi allora é un’altra storia.



6 mesi o 1 anno? Io di persone che vivono stabilmente da parecchi anni in UK (o in altri paesi) ne conosco tantissime.



Ti continuo inoltre a ripetere che, poiché il tuo 99,9% mi pare di capire non si riferisse solo agli italiani, io non parlavo nei miei interventi solo dei nostri connazionali. Ma poiché stai restringendo per motivi non chiari il discorso agli italiani, io invece ne conosco tanti che sono tornati per motivi puramente pratici.
Vuoi sapere quali sono i motivi pratici ? Te ne elenco alcuni: costo della vita esorbitante (GBP 10 per una colazione degna di quel nome), case in cui é impossibile vivere in maniera decente (dimensioni adatte solo ai sette nani di Biancaneve, mura di cartone, bagni che nell’Europa continentale si costruivano nel XIX secolo), sistema sanitario scadente, qualitá del cibo molto bassa, ecc. Ce ne sono altri naturalmente.
Se non sono motivi pratici questi… mi dici quali sono i motivi pratici se non le cose con cui devi aver a che fare tutti i giorni ?



Quello che vuoi.
Però gli stranieri (e di italiani) che vivono in pianta stabile in UK continuano ad essere un paio di ordini di grandezza superiore di quelli che vivono qui.



Per quanto riguarda quelli che vorrebbero ripartire, non prendiamoci in giro: i motivi per cui non lo fanno non sono solo affettivi, riflettiamo bene prima di ridurre il tutto a quello.
Stai continuando a mettere in risalto solo una parte della realtá, le cose stanno diversamente.
Oltre ai motivi affettivi, ci sono molti altri motivi puramente pratici per cui molti restano in Italia.
Inoltre l’espressione “non possono” mi sembra un po’ incorretta, perdonami. Io direi piuttosto “non vogliono” oltre a “non possono”. Troppo comodo dire “non possono”.
Oppure vuoi dire che tutti quelli che invece partono non hanno affetti ? Sono tutti orfani ? Non hanno fratelli, sorelle, amici, ecc. ?
Perché questi motivi affettivi dovrebbero averli solo quelli che restano in Italia, fammi capire ? Forse tutti quelli che decidono di partire non hanno nessuno al mondo ? Non credo.



Ho forse mai detto che chi parte lo fa perchè non ha nessuno al mondo?
Però è vero che non è uguale per tutti, c'è chi per un motivo o per l'altro non si allontanerebbe mai dalla propria città per nessuno motivo, e chi invece lo fa. E penso che questo non si possa negare.



“escludendo il fatto di essere nati e cresciuti in un paese invece che un altro” ???
Ma stiamo scherzando ? Come fai ad “escludere” il fatto di essere nato in un paese piuttosto che in un altro ? Ti rendi conto di cosa stai escludendo ? Non stai escludendo certo delle sciocchezze e/o delle cose da poco… Stai dando importanza 0 al fatto di essere nato e cresciuto in un certo posto piuttosto che in un altro. Sinceramente per nessuna persona al mondo credo che la cosa sia cosí irrilevante.



E allora? Con questo cosa vorresti dire? A me sembra che tu non abbia compreso quanto ho scritto.



Donegal,

Ho fatto l’universitá in Italia ed ho studiato e lavorato in Italia, GB e Irlanda.
Scusa il mio tono diretto ma sei tu ad aver parlato di un certo 99.9%, quindi con tutto il rispetto sei tu a dover dimostrare da dove esce fuori, non sono io a dover andare a cercare percentuali in rete.

Detto questo, certamente ci sono persone che vivono stabilmente in GB, ne conosco anch’io tante, ci sono peró anche altri (scandinavi, tedeschi, francesi, italiani, ecc.) che dopo aver vissuto per 6 mesi – 1 anno – 2 anni in GB se ne tornano da dove erano venuti.
Ci saranno pure dei motivi anche in quel caso, credo ? Non credo sia solo nostalgia di casa. Ci saranno anche tanti motivi puramente pratici e di convenienza, mi sbaglio ?

“c'è chi per un motivo o per l'altro non si allontanerebbe mai dalla propria città per nessuno motivo, e chi invece lo fa. E penso che questo non si possa negare.”

Esatto, non lo nego, anzi lo affermo con convinzione, é qui che sta il punto. Abbiamo assodato che sia chi parte, sia chi rimane ha legami affettivi, giusto ?
Allora in base a cosa chi rimane decide di rimanere ? Poiché non bastano solo i legami affettivi a giustificare il fenomeno, ci dovranno necessariamente essere altri motivi puramente pratici, no ?


23/10/2007 09:33
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Corkcat, 23/10/2007 00:32:




Difatti non ho detto nulla del genere. Non ti sembra che questa sarebbe un'affermazione un po' sempliciotta per chiunque? La tua insinuazione che io abbia una visione "socioeconomica" del genere è di fatti piuttosto offensiva.

Secondo, trovo i tuoi interventi pieni di rabbia. Ci spieghi perché?
A causa di un articoletto su un giornale di destra? Non ci credo, diccela tutta...
[SM=g27833]




Ciao Corkcat,

É che non mi piacciono gli attacchi incondizionati e generici alle intere nazioni, sembra che sia tutto da buttare via e da radere al suolo. Sono visioni troppo negative.
Comunque i miei interventi non mi sembrano molto piú pieni di rabbia rispetto al contenuto dell'articolo (e di altri di quel genere). Né esistono altre ragioni in particolare.
Mi sto adeguando [SM=g27828]
Non era nemmeno mia intenzione essere offensivo nei tuoi confronti, mi dispiace se sembrava cosí dal mio post.

[SM=x145439]
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
iceman.30, 10/23/2007 9:22 AM:


Donegal,

Ho fatto l’universitá in Italia ed ho studiato e lavorato in Italia, GB e Irlanda.
Scusa il mio tono diretto ma sei tu ad aver parlato di un certo 99.9%, quindi con tutto il rispetto sei tu a dover dimostrare da dove esce fuori, non sono io a dover andare a cercare percentuali in rete.



Allora se è così hai sicuramente già visto da te le dimensioni del fenomeno.
Quanti ricercatori o professori stranieri hai avuto in Italia?
Quanti stranieri hai trovato nel mondo del lavoro in Italia?
Le cifre dovresti cercatele da solo, in quanto sei tu ad averne bisogno per credere a quanto ti dico... però ma visto che insisti ti porto due esempi: per i ricercatori guarda questo PDF, anche se i dati dell'Italia sono incompleti, oppure questo DOC
Se poi nemmeno questi ti stanno bene gli altri però adesso trovateli da solo, non è difficile [SM=g27828]



Detto questo, certamente ci sono persone che vivono stabilmente in GB, ne conosco anch’io tante, ci sono peró anche altri (scandinavi, tedeschi, francesi, italiani, ecc.) che dopo aver vissuto per 6 mesi – 1 anno – 2 anni in GB se ne tornano da dove erano venuti.
Ci saranno pure dei motivi anche in quel caso, credo ? Non credo sia solo nostalgia di casa. Ci saranno anche tanti motivi puramente pratici e di convenienza, mi sbaglio ?



Vedi? Continui a parlare di gente che torna da dove viene...



Esatto, non lo nego, anzi lo affermo con convinzione, é qui che sta il punto. Abbiamo assodato che sia chi parte, sia chi rimane ha legami affettivi, giusto ?
Allora in base a cosa chi rimane decide di rimanere ? Poiché non bastano solo i legami affettivi a giustificare il fenomeno, ci dovranno necessariamente essere altri motivi puramente pratici, no ?



Vabbè, continuiamo a non capirci, inutile continuare...
_____________________________________

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Giovanni Trapattoni, falling off his chair
23/10/2007 12:06
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
iceman.30, 23/10/2007 09:33:



Ciao Corkcat,

É che non mi piacciono gli attacchi incondizionati e generici alle intere nazioni, sembra che sia tutto da buttare via e da radere al suolo. Sono visioni troppo negative.
Comunque i miei interventi non mi sembrano molto piú pieni di rabbia rispetto al contenuto dell'articolo (e di altri di quel genere). Né esistono altre ragioni in particolare.
Mi sto adeguando [SM=g27828]
Non era nemmeno mia intenzione essere offensivo nei tuoi confronti, mi dispiace se sembrava cosí dal mio post.

[SM=x145439]



No offense taken [SM=g27822]
Il mio era uno spudorato tentativo di "analizzarti", scusa, deformazione professionale [SM=g27828]



23/10/2007 14:43
 
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No Donegal,

Invece secondo me ci capiamo perfettamente.

I due documenti che mi proponi presentano dei fenomeni che tutti conosciamo: fuga di cervelli, migliori condizioni del mercato del lavoro, ecc.
Quindi non é che io abbia bisogno di cifre per capire quello che dici, sono d’accordo con te e posso benissimo andarmi a cercare io online altri documenti. [SM=g27823]

Non sono peró d’accordo con il 99,9%, non c’é da nessuna parte una percentuale del genere né mi é chiaro a cosa si riferisca, per quello ti chiedevo di provarla con dati concreti, tutto qua.
Io ho tantissimi amici laureati e qualificati (anche single) e che peró preferiscono restare in Italia nonostante le condizioni di lavoro siano scadenti, nonostante con le loro esperienze e qualifiche in GB ed Irlanda guadagnerebbero quasi il doppio. Eppure restano in Italia. Ci saranno delle ragioni (a parte quelle affettive che abbiamo giá escluso dal discorso).

C’é un altro piccolo problema: l’articolo non parla di mobilitá del lavoro, laureati, ecc.
Parla in generale della vita in Italia e dell’opportunitá o meno di restarci a vivere.
Per quello non mi va di accettare le opinioni espresse in articoli del genere senza batter ciglio.
Se poi non vuoi continuare, non so cosa dire…

[Modificato da iceman.30 23/10/2007 14:47]
23/10/2007 14:44
 
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Corkcat, 23/10/2007 12:06:



No offense taken [SM=g27822]
Il mio era uno spudorato tentativo di "analizzarti", scusa, deformazione professionale [SM=g27828]







No worries Corkcat, lo sopporteró. [SM=g27823]
[Modificato da iceman.30 23/10/2007 15:03]
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Re:
iceman.30, 10/23/2007 2:43 PM:

No Donegal,

Non sono peró d’accordo con il 99,9%, non c’é da nessuna parte una percentuale del genere né mi é chiaro a cosa si riferisca, per quello ti chiedevo di provarla con dati concreti, tutto qua.
Io ho tantissimi amici laureati e qualificati (anche single) e che peró preferiscono restare in Italia nonostante le condizioni di lavoro siano scadenti, nonostante con le loro esperienze e qualifiche in GB ed Irlanda guadagnerebbero quasi il doppio. Eppure restano in Italia. Ci saranno delle ragioni (a parte quelle affettive che abbiamo giá escluso dal discorso).

C’é un altro piccolo problema: l’articolo non parla di mobilitá del lavoro, laureati, ecc.
Parla in generale della vita in Italia e dell’opportunitá o meno di restarci a vivere.
Per quello non mi va di accettare le opinioni espresse in articoli del genere senza batter ciglio.
Se poi non vuoi continuare, non so cosa dire…




E no, non ci capiamo per niente... tu continui a parlare di italiani che rimangono in Italia... a parte le ragioni affettive ci sono le abitudini, le consuetudini, il fatto di dover imparare un'altra lingua, conoscere un posto diverso, cambiare giro di amicizie, che sono tutte barriere al cambiamento profondamente legate al fatto di essere nati ed aver vissuto in un posto. Così come ci sono persone che non cambiano lavoro pur nella stessa città perchè non vogliono cambiare ambiente, anche per condizioni più favorevoli. Ma questo non vuol dire che oggettivamente, da un punto di vista strettamente razionale, rimangono dove sono perchè in assoluto le condizioni siano migliori.
Per questo io ti portavo il caso di una persona di un paese terzo che si trova a scegliere tra Italia e UK. Perchè se la persona di un paese terzo tutti quei fattori vengono automaticamente esclusi.
E infatti i numeri sui ricercatori (ma non solo) dimostrano proprio quello: non la fuga dei cervelli (peraltro ben nota), ma che un ricercatore straniero, prima di venire da noi, preferisce 100 volte andare in UK, in Germania o in altri paesi. Altrimenti non si spiegherebbe come mai la percentuale di stranieri nella ricerca in UK è decine di volte superiore alla nostra.
E lo stesso discorso puoi farlo anche per altri tipi di lavori.
[Modificato da =Donegal= 23/10/2007 16:13]
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Re: Re:
=Donegal=, 23/10/2007 16:06:



Ma questo non vuol dire che oggettivamente, da un punto di vista strettamente razionale, rimangono dove sono perchè in assoluto le condizioni siano migliori.

E infatti i numeri sui ricercatori (ma non solo) dimostrano proprio quello: non la fuga dei cervelli (peraltro ben nota), ma che un ricercatore straniero, prima di venire da noi, preferisce 100 volte andare in UK, in Germania o in altri paesi. Altrimenti non si spiegherebbe come mai la percentuale di stranieri nella ricerca in UK è decine di volte superiore alla nostra.
E lo stesso discorso puoi farlo anche per altri tipi di lavori.



Invece vuol dire proprio quello, che oggettivamente rimangono dove sono perché non saranno migliori le condizioni lavorative ma sono migliori altre condizioni di vita comunque importanti per loro. Altrimenti se ne andrebbero.

Perché vuoi spostare la discussione sui ricercatori e sulla situazione lavorativa ?
Su quello siamo d’accordo, é innegabile (anche se la percentuale del 99,9% rimane pending … [SM=g27823] ).

Peró non mi sembra che il contenuto dell’articolo sia quello. L’articolo parla di vivere in Italia in generale e tradotto in termini semplici, il giornalista sostiene praticamente che fa schifo tutto. Su quello non ci sto.

[Modificato da iceman.30 23/10/2007 17:46]
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Re: Re: Re:
iceman.30, 23/10/2007 17.44:



Invece vuol dire proprio quello, che oggettivamente rimangono dove sono perché non saranno migliori le condizioni lavorative ma sono migliori altre condizioni di vita comunque importanti per loro. Altrimenti se ne andrebbero.




Ovviamente.
Però come ti facevo osservare prima molti fattori positivi per quelle persone sono legati non al fatto di stare in Italia, ma di stare a casa propria, che sono due cose completamente diverse. Quelle persone stanno preferiscono stare in Italia perchè ci sono nate e perchè ci hanno sempre vissuto, non perchè qui le condizioni generali siano migliori. Altrimenti ci sarebbero zone nel mondo che si sarebbero già spopolate da un pezzo.
E qui torniamo sempre al discorso di prima. Uno straniero che va in un altro paese dove va? Va in UK (o Germania, o altri paesi europei) oppure in Italia? I numeri di cui prima sono decisamente a favore della prima risposta.
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No ragazzi, non sono mai stato in tempi recenti ne' a Milano, ne' a Roma.

E mi rifiuto di crederci, anche se mi ci fate poggiare il muso sopra come si fa' coi cani quando fan la pipi' in casa.

500E li posso capire per un bel vestito, ma proprio bello, che comunque io non saprei che farmene, ma che capisco qualcuno possa/voglia/debba permettersi, ma un paio di jeans strappati no! Manco se lo vedo!

Martina:
perche' (secondo te) tutti scrivono interventi di rabbia?
E perche' poi voler spostare la discussione sulla politica?
E perche', in generale, sempre questa voglia di litigio?
Imho, ovviamente...

Donegal:
parlare di ricerca e' come sparare sulla croce rossa: famosa una puntata sempre di Report (o di W l'Italia di Iacona) proprio sulla ricerca. Il discorso li' non regge, ma perche' da noi i fondi sono inesistenti, le attrezzature pure, ed i cervelli nostrani scappano, quelli stranieri da noi ovviamente non ci vengono.

Sostanzialmente condivido invece il discorso di Ice sul 99% etc.. che mi pare solo una percentuale campata li', ci son stranieri ovunque e ognuno con le proprie motivazioni. Ci sono persone che non si allontanerebbero da casa manco ammazzate (italiani e non), ne conosco anche io, tra gli amici che ho in Italia.

Apporterei un dato oggettivo ed uno soggettivo alla discussione: il primo e' che qui' in Irlanda la comunita' italiana e' solo sesta mi pare, ben dopo polacchi ed est in generale, ma anche dopo Francia, Spagna e Germania, che per sentito dire non dovrebbero essere postacci, eppure loro qui' son piu' numerosi. Il dato soggettivo e' dato da tutti gli irlandesi che incontriamo sia io che mia moglie che, dopo la solita freddezza iniziale, appena capita la classica "Where are you from?" ed altrettanto risposta "Italy", la reazione e' sempre uguale: "Aaaaahh Italy, beautiful" e subito dopo "Cazzo ci fate qui' in Irlanda?" (vabbe' l'ho colorita un po' [SM=g27828] [SM=g27828] )... Ed ora che mi ricordo, ce l'ha pure detta il marito di una coppia mista (lui irlandese, lei italiana) che han vissuto 5 anni in Italia, prima di trasferirsi qui'...

[Modificato da gdbjoe 23/10/2007 22:51]
Cerea.
--
Giovanni
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Tutti? Lo scambio di post (ironici) è stato tra me e Iceman.
Quale politica? [SM=g27833]
Quale voglia di litigio?
Sinceramente i miei post non mi sono sembrati tra i più aggressivi. Non in questa discussione. Infatti la mia perplessità era diretta proprio verso quelle reazioni verso quell'articolo piuttosto "spropositate" che ho letto con molto stupore.

Mah...

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Re:
gdbjoe, 23/10/2007 22.49:


E mi rifiuto di crederci, anche se mi ci fate poggiare il muso sopra come si fa' coi cani quando fan la pipi' in casa.

500E li posso capire per un bel vestito, ma proprio bello, che comunque io non saprei che farmene, ma che capisco qualcuno possa/voglia/debba permettersi, ma un paio di jeans strappati no! Manco se lo vedo!



E' assurdo, ma è così... non ho visto jeans strappati a 500 euro, ma robaccia a centinaia di euro si però...



Donegal:
parlare di ricerca e' come sparare sulla croce rossa: famosa una puntata sempre di Report (o di W l'Italia di Iacona) proprio sulla ricerca. Il discorso li' non regge, ma perche' da noi i fondi sono inesistenti, le attrezzature pure, ed i cervelli nostrani scappano, quelli stranieri da noi ovviamente non ci vengono.

Sostanzialmente condivido invece il discorso di Ice sul 99% etc.. che mi pare solo una percentuale campata li', ci son stranieri ovunque e ognuno con le proprie motivazioni. Ci sono persone che non si allontanerebbero da casa manco ammazzate (italiani e non), ne conosco anche io, tra gli amici che ho in Italia.

Apporterei un dato oggettivo ed uno soggettivo alla discussione: il primo e' che qui' in Irlanda la comunita' italiana e' solo sesta mi pare, ben dopo polacchi ed est in generale, ma anche dopo Francia, Spagna e Germania, che per sentito dire non dovrebbero essere postacci, eppure loro qui' son piu' numerosi. Il dato soggettivo e' dato da tutti gli irlandesi che incontriamo sia io che mia moglie che, dopo la solita freddezza iniziale, appena capita la classica "Where are you from?" ed altrettanto risposta "Italy", la reazione e' sempre uguale: "Aaaaahh Italy, beautiful" e subito dopo "Cazzo ci fate qui' in Irlanda?" (vabbe' l'ho colorita un po' [SM=g27828] [SM=g27828] )... Ed ora che mi ricordo, ce l'ha pure detta il marito di una coppia mista (lui irlandese, lei italiana) che han vissuto 5 anni in Italia, prima di trasferirsi qui'...



A parte la ricerca, lo stesso discorso lo puoi fare per il mondo del lavoro extrauniversitario.
Nelle nostre aziende quanti stranieri (intesi come europei occidentali o americani) ci trovi? Pochissimi.
Niente a che vedere con quello che succede in altri paesi.
E' vero, gli stranieri quando sentono Italia rimangono affascinati, dicono che è il paese più bello del mondo (cosa indubbiamente vera), ecc... ma poi quando si fa sul serio, quando si devono spostare a vivere e lavorare in un altro paese non scelgono l'Italia, ma Germania, Olanda, UK, nel suo piccolo Irlanda.
Adesso la percentuale non sarà il 99%, ma la realtà è esattamente questa.
Pensaci un attimo... quando eri in Italia, quanti stranieri che vivono qui hai conosciuto?
E gli stranieri che hai conosciuto tu, spagnoli, francesi, tedeschi, ecc. come mai hanno scelto di vivere in Irlanda e in Italia ci vengono al massimo per una vacanza?
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a me pare ci sia un incomprensione di fondo.
al giornalista inglese nn credo proprio facesse tutto schifo anzi esaltava esattamente le stesse cose che direi io dell'italia come quelle che criticava.
quello che fa schifo in italia (a quanto pare nn per tutti, anche se decisamente pochi...) sono le condizioni di lavoro e quindi inversamente lo stile di vita che ne deriva per chi nn ha piu' voglia di stare a casa con mamma e papa', per chiunque abbia un minimo di intraprendenza e desiderio di emergere.
in italia sostanzialmente puoi solo intraprendertela altrove.... e a me pare sia questo abbia detto quel giornalista.

..................................................
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Stanislaw J. Lec
24/10/2007 14:57
 
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Re:
ollivander, 24/10/2007 12:09:

a me pare ci sia un incomprensione di fondo.
al giornalista inglese nn credo proprio facesse tutto schifo anzi esaltava esattamente le stesse cose che direi io dell'italia come quelle che criticava.
quello che fa schifo in italia (a quanto pare nn per tutti, anche se decisamente pochi...) sono le condizioni di lavoro e quindi inversamente lo stile di vita che ne deriva per chi nn ha piu' voglia di stare a casa con mamma e papa', per chiunque abbia un minimo di intraprendenza e desiderio di emergere.
in italia sostanzialmente puoi solo intraprendertela altrove.... e a me pare sia questo abbia detto quel giornalista.




Bé, insomma, l'immagine dell'Italia che viene fuori dal suo ritratto non é certamente un elogio... [SM=g27820]
Si comincia con il titolo e poi si continua tranquillamente con anarchia incontrollata, Mafia, banana republic, giudizi non espressi ma sottintesi sul sistema socio-economico eccessivamente basato sulla famiglia, incapacitá di organizzare eventi sociali, proverbi adattati forzatamente al contesto del suo articolo ma che noi italiani usiamo anche in contesti ben diversi (" Chi c'é c'é, chi non c'é non c'é ", che significa ? Forse che se ad un party in GB non si presentano tutti gli invitati il party non prosegue ? Dubito fortemente...), la vera protezione non é la legge ma la ricchezza o la famiglia (dove piú, dove meno, questo esiste in tutto il mondo), the place is a joke, nessuno lo prende sul serio, 57 milioni di persone che soffrono della sindrome di Peter Pan, la tristezza e la futilitá dello stile di vita italiano, ecc.

Si salva un po' in calcio d'angolo alla fine nelle ultime due righe, ma nel complesso...

Sulle condizioni di lavoro concordo, come dicevo, é innegabile.
[Modificato da iceman.30 24/10/2007 15:00]
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24/10/2007 15:19
 
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Re: Re:
si ma io concordo comunque con il suo punto di vista. quello che fanno in inghilterra lo passiamo discutere altrove.
..................................................
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Stanislaw J. Lec
24/10/2007 16:17
 
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Re: Re: Re:
ollivander, 24/10/2007 15:19:

si ma io concordo comunque con il suo punto di vista. quello che fanno in inghilterra lo passiamo discutere altrove.



Altrove dove ? Non mi sembra di essere OT, stavo commentando l'articolo, no ?

Per il resto rispetto la tua opinione ed il tuo punto di vista (come quelli del giornalista) ma non condivido nessuno dei due per i motivi che ho giá spiegato.




[Modificato da iceman.30 24/10/2007 16:18]
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Re: Re:
=Donegal=, 10/24/2007 2:14 AM:


Nelle nostre aziende quanti stranieri (intesi come europei occidentali o americani) ci trovi? Pochissimi.
Niente a che vedere con quello che succede in altri paesi.



Questo io me lo spiego con il problema lingua: per venire in Italia devi volere/sapere/aver voglia di imparare l'italiano, una lingua che parliamo solo noi e nessun altro nel mondo, questo limita sicuramente chi avrebbe in mente di stabilirsi da noi. Cosa ben diversa invece sono i paesi anglofoni, in quanto buona parte del mondo parla inglese, e l'altra e' comunque proclive ad impararlo, o lo fa' gia' di suo al suo paese (penso a posti come Olanda, Scandinavia o Germania).

Questa e' una possibile risposta a quel che scrivi, che in parte condivivo anche se mi suona strano sentirlo da un romano: diamine se gli stranieri non son li' da te allora dove sono?

=Donegal=, 10/24/2007 2:14 AM:


E' vero, gli stranieri quando sentono Italia rimangono affascinati, dicono che è il paese più bello del mondo (cosa indubbiamente vera), ecc... ma poi quando si fa sul serio, quando si devono spostare a vivere e lavorare in un altro paese non scelgono l'Italia, ma Germania, Olanda, UK, nel suo piccolo Irlanda.
Adesso la percentuale non sarà il 99%, ma la realtà è esattamente questa.
Pensaci un attimo... quando eri in Italia, quanti stranieri che vivono qui hai conosciuto?
E gli stranieri che hai conosciuto tu, spagnoli, francesi, tedeschi, ecc. come mai hanno scelto di vivere in Irlanda e in Italia ci vengono al massimo per una vacanza?



Guarda, qui ti rispondo con qualcosa che avevo trovato parecchio tempo fa' in rete:

www.expatsinitaly.com

praticamente altrairlanda all'inverso, scrive gente da un po' dappertutto (ho visto anche un Cork), sono in 3mila anche loro e non credo siano tutti cosi' poco sani di mente da vivere in una repubblica delle banane affetta da sindrome di peter pan.

Spulciandoci ho trovato questo thread:
expattalk.com/groupee/forums/a/tpc/f/3450007353/m/972005...

che personalmente mi rende orgoglioso di essere italiano, e mi fa' pensare molto quanto noi consideriamo stupide cose che per altri sono motivo addirittura di sradicamento e moving in Italy.

Quoto a caso:

One of the reasons I love living in Italy is that I feel that every time I leave the house it's an ADVENTURE. Something unexpected and pleasant always happens, whether it's something historic/beautiful that I haven't noticed before, or a delightful encounter with another person. I LOVE IT HERE!

I guess that's one of the things I love about Italy: People are happy!

In Italy, a bar isn't a place to get drunk and act like a scemo and doesn't have the connotations it does in America

Si sprecano poi gli elogi al nostro cibo, e molto interessante poi il punto di vista sulle raccomandazioni.

Sempre piu' convinto che quel tizio li' del telegraph deve essere di una tristezza... come dire: british! [SM=g27828] [SM=g27828]

Cerea.
--
Giovanni
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24/10/2007 22:33
 
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Porca miseria. Adesso che Giovanni li ha segnalati, quel sito e quel link minacciano la mia nottata! Mi stanno incuriosendo da morire!
Ciao
24/10/2007 23:51
 
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Re: Re: Re:
gdbjoe, 24/10/2007 22:16:




I guess that's one of the things I love about Italy: People are happy!




... sure...
[SM=g27829]


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