Il forum di Altra Irlanda
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Irlandesi : ultimi in Europa nella conoscenza di lingue straniere

Ultimo Aggiornamento: 29/03/2006 16:59
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25/02/2006 14:35
 
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Re:

Scritto da: nadiaidi 25/02/2006 13.58
Forse si', sono delle felici eccezioni...
Un mio collega ha fatto l'Erasmus in Italia, per un anno intero e ora non si ricorda una singola parola in italiano!
Io non ci potevo credere, qualcosa deve pur aver assimilato volente o nolente, invece niente!
Secondo me, forse, da parte loro c'e' meno sforzo ed interesse ad imparare un'altra lingua perche' tanto con l'inglese si va ovunque.
Altri invece dicono di sapere un po' di francese, ma la loro conoscenza arriva a malapena a dire il loro nome e dove abitano, pero' lo sanno...



beh in effetti hai ragione, c'e' anche un altro mio collega i cui genitori in pensione passano almeno 6mesi all'anno al caldo a Maiorca, dove hanno casa, e non parlano una parola di spagnolo.... [SM=g27825]
Ora che ci penso, gli irlandesi viaggiano e viaggiano, dicono di girare il mondo dall'Australia agli USA ma alla fine vanno solo dove si parla inglese...e dove possibilmente ci sono altri irlandesi con cui passare il tempo (Ma in questo ultimo aspetto siamo un po' simili) [SM=x145459]
25/02/2006 15:39
 
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volenti o nolenti
le lingue straniere si imparano:
- per piacere (turismo, curiosità)
- per necessità (studio, lavoro)
- per dovere (obblighi scolastici)

SI CAPISCE LO SCARSO INTERESSE VERSO LE LINGUE ESTERE DI GRAN PARTE DELLA POPOLAZIONE IRLANDESE, PERCHE':

Gli irlandesi se vanno all'estero a livello di turismo organizzato, in Europa e in Nord America per lo meno, trovano strutture riccettive che parlano la loro lingua.

L'irlanda è ricca, c'è lavoro. Perlomeno non c'è più la necessità di cercarlo all'estero e dunque di imparare un'altra lingua..
Inoltre gli studiosi/studenti di livello universitario, che necessitano quindi di conoscere una lingua straniera per tradurre libri, sono molto pochi e non possono influire su campioni così estesi come quello preso in considerazione.

L'istruzione scolastica, dunque, sembra essere l'unico mezzo che rimane per abbassare la media di chi conosce solo la propria lingua.

UN'ULTIMA OSSERVAZIONE
Anche se dall'alto della sua 'patria potestà' il mitico ADMIN ci fa notare che "E' SCONTATO CHE L'INGLESE SIA LA LINGUA PIU' PARLATA AL MONDO, PER QUESTO NESSUNO L'AVEVA ANCORA SCRITTO", direi che questo fatto, seppur molto semplice, non sia da sottovalutare.
Perlomeno, spero converrete con me, che e' molto meno grave essere irlandese e non sapere un'altra lingua piuttosto che essere tedesco e parlare solo tedesco.
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26/02/2006 09:40
 
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In realtà emerge come la "peggiore pagella" l'abbia la Gran Bretagna, molto più che l'Irlanda.

E pure l'Italia, per quanto riguarda la conoscenza delle lingue straniere, ha ben poco di cui vantarsi rispetto all'Irlanda.

Qui l'articolo del Corriere:
www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/02_Febbraio/24/ling...


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26/02/2006 13:32
 
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Copy (a proposito, bentornato!) ha centrato bene il discorso.
Le lingue si studiano per due motivi: per passione/cultura propria o per necessità (lavoro o altro). Di cercare lavoro fuori non ne hanno bisogno (e se lo fanno scelgono paesi anglofoni) e se devono andare in vacanza comunque possono muoversi con l'inglese, quindi in paesi come Irlanda e UK la seconda categoria è molto ridotta.
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Giovanni Trapattoni, falling off his chair
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26/02/2006 15:12
 
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Non solo per l'out-going, ma anche per il turismo in-coming alla fine non hanno questo grande bisogno di sapere altre lingue.
E' giustissimo quello che dice Sham, per poter essere competitivi almeno nel turismo bisognerebbe conoscere un'altra lingua straniera.
Però hanno la sfacciata fortuna di parlare la "lingua internazionale" e con quella, beati loro, possono accogliere tutti e andare ovunque.

Se non trovano necessità di imparare un'altra lingua quando addirittura si trasferiscono per brevi periodi in un altro paese (molti irlandesi hanno casa in Spagna o in Italia) preoccupandosi solo di scegliere un posto dove la gente parli l'inglese, allora credo che il bisogno di sapere un'altra lingua lo hanno ancora meno a casa loro.
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"Viagiar descanta, ma chi parte mona torna mona"
26/02/2006 15:56
 
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OT

Scritto da: =Donegal= 26/02/2006 13.32
Copy (a proposito, bentornato!) ha centrato bene il discorso.
Le lingue si studiano per due motivi: per passione/cultura propria o per necessità (lavoro o altro). Di cercare lavoro fuori non ne hanno bisogno (e se lo fanno scelgono paesi anglofoni) e se devono andare in vacanza comunque possono muoversi con l'inglese, quindi in paesi come Irlanda e UK la seconda categoria è molto ridotta.



grazie Don. Era solo un messaggio moderato, giusto in attesa di scaldarmi per le nostre consuete discussioni ;)
Nadiaidi -> sei di trento? io vivo e studio a Trento, sai?
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26/02/2006 16:06
 
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Re: OT

Scritto da: Copycorner.BS 26/02/2006 15.56
Nadiaidi -> sei di trento? io vivo e studio a Trento, sai?


Uè copy! Eccerto che lo so!
Te l'ho già detto che sono si Trento e a Natale ti avevo anche proposto di incontrarci per fare un giro ai mercatini...
Non mi ascolti?! [SM=g27826]

[SM=g27828] [SM=g27828]

Comunque bentornato anche da parte mia!
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Re: OT

Scritto da: Copycorner.BS 26/02/2006 15.56
grazie Don. Era solo un messaggio moderato, giusto in attesa di scaldarmi per le nostre consuete discussioni ;)



Copy, ma sarai dei nostri a Montioni?
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Giovanni Trapattoni, falling off his chair
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27/02/2006 11:47
 
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Ue' OT again???
Ragazzi direi solo una cosa,spero la situazione cambi..

Io nel mio piccolo sto cercando di fare qualcosa:

a lavoro ho proposto che lo staff porti una spilla con,oltre al proprio nome,una bandierina per ogni lingua che si parla.
Per diversi motivi:
permettere al cliente di sapere con chi puo'parlare e quale lingua
dare un incentivo a chi parla piu' lingue
invogliare gli irlandesi a impararne

Dato che qui c'e' la "staff suggestion of the month"e ho partecipato con questa idea (spiegando che mi e' venuta in seguito a recenti notizie di sondaggi in cui l'Irlanda e' ultima)secondo voi vincero'?????? [SM=g27833]

Vedremo,io continuero' a lottare per la causa
**SHAM**

********************************
~~ C'e' che ormai che ho imparato a sognare,non smettero' ~~
Negrita
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27/02/2006 16:32
 
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Scritto da: Shamrock80 27/02/2006 11.47
a lavoro ho proposto che lo staff porti una spilla con,oltre al proprio nome,una bandierina per ogni lingua che si parla.
Per diversi motivi:
permettere al cliente di sapere con chi puo'parlare e quale lingua
dare un incentivo a chi parla piu' lingue
invogliare gli irlandesi a impararne

Dato che qui c'e' la "staff suggestion of the month"e ho partecipato con questa idea (spiegando che mi e' venuta in seguito a recenti notizie di sondaggi in cui l'Irlanda e' ultima)secondo voi vincero'?????? [SM=g27833]

Vedremo,io continuero' a lottare per la causa




bravissima!! questa è davvero un'ottima idea. spero che possa servire a qualcosa, e ci credo.

ps: fosse per me ti voterei subito! in bocca al lupo
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Scusate, non mi lego a questa schiera. Morrò pecora nera :::Ultrà Lecce:::
27/02/2006 16:39
 
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Anche utilizzare (come uniforme) il top del bikini anzichè la camicetta, non sarebbe un'idea malvagia... [SM=g27828]
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27/02/2006 16:45
 
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Re:

Scritto da: admin/moris 27/02/2006 16.39
Anche utilizzare (come uniforme) il top del bikini anzichè la camicetta, non sarebbe un'idea malvagia... [SM=g27828]



[SM=x145491] [SM=x145491] [SM=x145491] [SM=x145491] [SM=x145491] [SM=x145491] MAGARI...
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..."questa è una rapina", dillo tu che hai la voce più grossa (Bud&Terence)

Non c'è cattivo più cattivo di una buono quando diventa cattivo (Bud&Terence)

Mi appecorono alla vostra bellezza (Bud&Terence)

Una attenta pianificazione non potrà mai sostituire una bella botta di culo. (IO)
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27/02/2006 16:54
 
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Ottima idea Antonella!
Diventeranno come i gradi militari... [SM=g27828]

Anche da me al lavoro spesso arrivano delle interessanti pubblicazioni in dono da Istituti culturali, Fondazioni, Istituti di Lettere ed Arti, ma restano per mesi e mesi sul tavolo perchè nessuno sa valutarne l'importanza e dare loro la giusta collocazione e utilizzo.
E' un peccato perchè spesso sono (sembrano) lavori interessanti di scienza, agricoltura, medicina...

Solo per quelli in lingua italiana so subito se sono pubblicazioni interessanti da tenere oppure robaccia da buttare.
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28/02/2006 14:59
 
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Re:
a proposito del rapporto degli irlandesi con le lingue..

[mode ACIDO: ON ] [SM=x145481]

certi giorni io vorrei che gli irlandesi avessero un buon rapporto almeno con il loro inglese! sto da quasi un anno qui e ancora oggi fatico a capirli se non faccio il massimo dell'attenzione. Sparano 3 mila parole al minuto, ne troncano la meta' e ne pronunciano molte a loro modo (us e' os, per es.), molti di loro poi non parlano ma fanno "mumbling"...cioe' parlano quasi senza muovere la bocca. Alla fine capisco molto meglio americani e inglesi, con cui mi trovo a parlare quasi tutti i giorni.

[mode ACIDO: OFF ]
[SM=x145445]

detto questo, VIVA L'IRLANDA! [SM=x145459] [SM=x145500]

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28/02/2006 16:29
 
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E' questione di tempo,Antongiu,vedrai che ti abituerai...Con questo,non ti preoccupare,neanche io che frequento solo Irish e parlo inglese 24hr.al giorno,capisco e capiro'mai TUTTO!
Alla fine siamo Italiani!
Ma dato il post,consolati.Almeno tu l'inglese lo parli,anche se lo dovessi parlare male non importa,loro invece altre lingue non le parlano per niente!

Detto cio',a difesa degli Irlandesi,e del loro bellissimo accento,devo farti notare che anche in Italia parliamo molto in fretta.Mettiti nei panni di qualsiasi straniero,e dimmi se e' facile fare un discorso con un Sardo,un Siculo,un Napoletano o un Bresciano!!!!!!! [SM=x145460]
**SHAM**

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Un'amica spagnola vive a Lurgan, in Irlanda del Nord.
Il suo inglese e' veramente buono, ve lo assicuro, avendoci parlato parecchio.

Detto questo la mia amica:
1) e' in grado di capire bene i londinesi (inglesi, non immigrati).
2) non capisce quasi una parola di quello che la gente dice a Lurgan.
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E pure per quanto riguarda mangiarci le parole facciamo la nostra parte...
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Raga,se uno ha studiato Italiano con un'insegnante di Milano,cio' non significa che sia in grado,una volta in Italia,di comprendere la parlata di un Toscano o un Torinese!
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28/02/2006 17:03
 
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Re:

Scritto da: Shamrock80 27/02/2006 11.47
Ue' OT again???
Ragazzi direi solo una cosa,spero la situazione cambi..

Io nel mio piccolo sto cercando di fare qualcosa:

a lavoro ho proposto che lo staff porti una spilla con,oltre al proprio nome,una bandierina per ogni lingua che si parla.
Per diversi motivi:
permettere al cliente di sapere con chi puo'parlare e quale lingua
dare un incentivo a chi parla piu' lingue
invogliare gli irlandesi a impararne

Dato che qui c'e' la "staff suggestion of the month"e ho partecipato con questa idea (spiegando che mi e' venuta in seguito a recenti notizie di sondaggi in cui l'Irlanda e' ultima)secondo voi vincero'?????? [SM=g27833]

Vedremo,io continuero' a lottare per la causa



L'idea é eccellente, Antonella!!! [SM=x145459]

Tienici aggiornati a riguardo, credo che anche i tuoi boss approvino! [SM=g27823]
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It may be good for New York state but it's no damn good for me.
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Dirò di più: anche se si è italiani madrelingua e se si va in un'altra regione si può trovare una parlata, non necessariamente in dialetto strettissimo, difficile da comprendere... esperienza recente...

[Modificato da =Donegal= 28/02/2006 17.05]

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Re:

Scritto da: Shamrock80 28/02/2006 16.29
E' questione di tempo,Antongiu,vedrai che ti abituerai...Con questo,non ti preoccupare,neanche io che frequento solo Irish e parlo inglese 24hr.al giorno,capisco e capiro'mai TUTTO!
Alla fine siamo Italiani!
Ma dato il post,consolati.Almeno tu l'inglese lo parli,anche se lo dovessi parlare male non importa,loro invece altre lingue non le parlano per niente!

Detto cio',a difesa degli Irlandesi,e del loro bellissimo accento,devo farti notare che anche in Italia parliamo molto in fretta.Mettiti nei panni di qualsiasi straniero,e dimmi se e' facile fare un discorso con un Sardo,un Siculo,un Napoletano o un Bresciano!!!!!!! [SM=x145460]



sono sicuro anche io che e' una questione di tempo, pero' c'e' una cosa che non ancora non capisco. Ho vissuto 1 anno e mezzo in Inghilterra e ho avuto a che fare anche con gente che parlava il cockney (non so se mi spiego) eppure dopo meno di 1 anno la mia comprensione era migliore di quella che ho qui.
Sai proprio cosa non sopporto? la velocita' con cui sparano 3mila parole al secondo...ma sono sicuro che mi abituero' e un giorno salutero' tutti con un bel "' stooooreeeeey?" [SM=x145448]

P.S. Sono anche sicuro che avrei la stessa issue in Scozia [SM=x145474]

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ecco un articolo apparso ieri su repubblica.it, dal quale si evince che pure noi italiani abbiamo enormi problemi a conoscere le lingue europee; per non parlare della nostra lingua, che è parlata dal 2% della popolazione europea come SECONDA LINGUA!!!

La Commissione Europea s'impegna, per la prima volta, a migliorare la conoscenza delle lingue. Dopo una indagine, pesante per il nostro Paese

Multilinguismo, Italia in coda
documento-appello della Ue

di DANIELE SEMERARO

ROMA - In base all'ultima indagine Eurobarometro, i Paesi europei che possono vantare cittadini almeno bilingui (in grado, cioè, di conversare in un'altra lingua rispetto alla propria) sono il Lussemburgo (99%), Lettonia e Malta (93%) e la Lituania (90%), mentre Francia (45%), Spagna e Italia (36%) e Inghilterra (30%) si distinguono per un diffuso monolinguismo e quindi si trovano nettamente sotto la media (che, per l'Europa a 25, è del 50%).

Non è tutto: tra le lingue che più vengono utilizzate a livello europeo, oltre all'Inglese (parlato come lingua madre dal 13% dei cittadini e come seconda lingua dal 34%), al tedesco e al francese, l'italiano è parlato dal 13% dei cittadini come prima lingua, ma solamente dal 2% come seconda lingua. Una situazione che fa della lingua del Belpaese una Cenerentola europea, seguita solo dal Polacco e dall'Olandese.

Per far fronte a queste grandi disparità, l'Unione Europea ha elaborato un primo documento ufficiale (formato PDF) sulle politiche linguistiche, "A new framework strategy for multilinguism. Al motto del proverbio slovacco "Più lingue conosci, migliore diventi", per la prima volta l'Europa s'impegna a migliorare la comunicazione tra i cittadini europei e le istituzioni.

L'aumento della mobilità e della cooperazione nel nostro continente, infatti, rende indispensabile la buona conoscenza di più idiomi. Senza dimenticare che le competenze linguistiche, oltre a favorire gli scambi culturali e sociali, sono alla base del mercato globale, delle strategie commerciali, della società dell'informazione e della comunicazione tecnologica.

L'Unione Europea, si legge nel documento, fondata sull'"unità nella diversità" (diversità di culture, di costumi, credenze) deve fare qualcosa per migliorare la propria situazione. Tale diversità, in effetti, è ben chiara se si guarda all'ambito linguistico: in Europa convivono oltre 20 lingue ufficiali, almeno 60 regionali e una moltitudine di lingue minoritarie che i vari sistemi scolastici affrontano con esiti di vario tipo.

E proprio dopo aver preso in considerazione gli allarmanti dati di Eurobarometro, la Commissione lancia l'allarme: gli stati membri devono far di tutto per migliorare la propria situazione interna (in campo linguistico, è chiaro) e devono attuare misure per promuovere l'espansione del multilinguismo in una società che rispetti tutte le identità linguistiche dei cittadini.

Per come l'intende l'Ue, il multilinguismo si riferisce dunque sia all'abilità del cittadino di utilizzare più lingue per comunicare, sia la coesistenza di idiomi diversi in una determinata area geografica. Nel documento, in particolare, il termine è utilizzato per descrivere il nuovo campo della politica dell'Unione per promuovere un clima che può favorire la piena espressione di tutte le lingue.

Lo scopo dell'iniziativa è triplice: innanzitutto, incoraggiare l'apprendimento delle lingue e promuovere le diversità; promuovere, poi, una florida economia basata sul multilinguismo e fornire aicittadini l'accesso alla legislatura dell'Unione Europea, alle procedure burocratiche e alle informazioni nella loro stessa lingua.

"Il multilinguismo - si legge - è allora essenziale per far funzionare senza intoppi l'intera Unione: aumentando la competenza linguistica dei cittadini, infatti, si potranno raggiungere obiettivi sempre maggiori, e in particolare si potrà fronteggiare una competizione globale sempre crescente e si potrà migliorare il potenziale dell'Europa nei confronti uno sviluppo sostenibile e migliori condizioni di lavoro".

E, forse, proprio grazie al riconoscimento e alla valorizzazione dell'identità nazionale anche l'Italia potrà spingere la propria lingua oltre quel drammatico 2% di diffusione che la relega al penultimo posto tra le lingue studiate in Europa.

LINK ARTICOLO

SCIAUZ
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10/03/2006 16:22
 
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Re: Re:

Scritto da: Antongiu 28/02/2006 18.22

...ma sono sicuro che mi abituero' e un giorno salutero' tutti con un bel "' stooooreeeeey?" [SM=x145448]




Non a Cork che ti prendono a pomodorate in faccia.

[SM=g27837]
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16/03/2006 10:44
 
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Re:

Scritto da: Shamrock80 28/02/2006 16.54
Raga,se uno ha studiato Italiano con un'insegnante di Milano,cio' non significa che sia in grado,una volta in Italia,di comprendere la parlata di un Toscano o un Torinese!



A me onestamente e' capitato di capire tutto, eccetto con i toscani che non pronunciano le C e mi fanno inbestialire. Il problema e' che italiano e inglese sono due lingue differenti, al di la' del fatto che provengano dallo stesso ceppo (indoeuropeo) si sono sviluppate differentemente perche' una e' una lingua principalemente neolatina, e l'altra germanica con vari influssi.

Inoltre, nella lingua parlata, l'italiano, il francese, lo spagnolo e le altre lingue che derivano direttamente dal latino sono lingue "sillabiche", quindi leggendo noi pronunciamo ogni singola sillaba; l'inglese e' invece uno "stressed language", dove vengono pronunciate le content words (nomi, aggettivi, verbi non ausiliari) e le altre vengono allegramente pronunciate con meno stress quindi quasi non si sentono.

Questo e' tutto quello che so =)
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Davvero una brutta notizia...
in particolare per me
che in Irlanda lavoravo come lettore di italiano all'università...
e gli alunni non erano pochissimi...
sia a lettere che ad economia...
ed erano anche molto interessati alla cultura e alla lingua italiana...
Know languages, know countries, know people.
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