Morto Veronelli, maestro del vino e della gastronomia
MILANO - Il famoso enogastronomo Luigi Veronelli è morto oggi a Bergamo, all'età di 78 anni. Veronelli, autore di numerose pubblicazioni, era originario di Milano.
Nato nel 1926, Veronelli è stato un maestro della cultura enograstronomica, spendendo oltre cinquant'anni della propria vita in battaglie, intuizioni, stimoli, idee a favore dell'agricoltura e di una cognizione del gusto che tenesse assieme la sensibilità sociale.
In gioventù fu assistente del filosofo Giovanni Emanuele Bariè (con cui pubblica la rivista Il Pensiero) e collaboratore di Lelio Basso (edita I problemi del socialismo). E' stato amico di di Gianni Brera (con cui è autore di La Pacciada), di Giangiacomo Feltrinelli (a cui fa pubblicare, Mangiare da Re di Nino Bergese e il suo Alla ricerca dei cibi perduti, ripubblicato da DeriveApprodi nel 2004), di Mario Soldati.
Condannato a sei mesi di carcere per istigazione alla rivolta dei vignaioli piemontesi (oppressi da burocrazia e contrastati dai grandi monopoli) e a tre per la pubblicazione di De Sade (l'edizione di Storielle, Racconti e Raccontini, 1957, fu l'ultimo rogo della censura italiana). Negli anni Sessanta e Settanta è autore di trasmissioni televisive (per esempio, A tavola alle sette, con Ave Ninchi) sulla cultura dei vini e dei cibi, di grande efficacia ed eleganza.
Veronelli è stato l'unico maestro dei migliori wine-writers, italiani e non. Ha inventato un linguaggio, un lessico, ormai entrati nell'uso corrente: "Bocca piena e calda", "Vino da meditazione", "Vino da favola", "Di zerga beva", "Rossi dialettici".
La notizia della morte è stata data dalla famiglia che, nel chiedere "massimo rispetto per il dolore, prega gli amici di portare l'ultimo saluto mercoledì primo dicembre al Cimitero Monumentale di Bergamo".