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25 Aprile 2005 : 60mo anniversario della Liberazione

Ultimo Aggiornamento: 06/05/2005 12:38
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disegno di legge n 2244
Tra poco ricorrerà il 60° della liberazione dell'Italia dal nazifascismo ed ecco che ci si prepara un bel regalo per l'occasione: ci manca solo il fiocco...[SM=x145480]


-La Commissione Difesa del Senato ha approvato, con i voti della
maggioranza di centro - destra, il disegno di legge n 2244 relativo al riconoscimento della qualifica di militari belligeranti a quanti prestarono servizio militare dal 1943 al 1945 nell'esercito della Repubblica Sociale Italiana (RSI)

Nella relazione di presentazione del suddetto disegno di legge, il relatore dichiarava che il riconoscimento della qualifica di "militari belligeranti" era conseguenza della mera applicazione di principi giuridici mutuati dal diritto internazionale, in quanto la RSI era un governo "di fatto" ed un soggetto di diritto internazionale e, pertanto, non si sarebbe potuto negare ai suoi combattenti la qualifica di "belligeranti"

Viceversa la più attenta storiografia definisce la RSI uno
"stato fantoccio" e di mera facciata alle dipendenze del Reich nazista in quanto gran parte del territorio italiano occupato dai tedeschi dopo l'8 settembre 43 era soggetto alle leggi tedesche di guerra che in detto territorio, accanto alle autorità della RSI, si era instaurato in ogni capoluogo di provincia la capillare rete dell'amministrazione militare tedesca, la quale copriva tutti i più rilevanti settori dell'amministrazione tutti i momenti decisivi della vita della
RSI furono determinati dalla volontà dei tedeschi sin dalla loro stessa decisione di rimettere in piedi un governo neofascista prima ancora della liberazione di Mussolini

la RSI essendo carente di quei requisiti di effettività ed indipendenza propri di uno stato autonomo e richiesti dal diritto internazionale, non può essere considerata un soggetto di diritto internazionale

viceversa proprio ai sensi del diritto internazionale la definizione di "stato fantoccio" vale per la RSI anche nella misura in cui non fu mai riconosciuta da nessuno stato neutrale

non sono per queste ragioni ad essa applicabili le norme di diritto internazionale relative alla qualifica di "belligerante"

in base ai principi del diritto internazionale, il disegno di legge n 2244 non può quindi che essere considerato alla stregua di una iniziativa essenzialmente discrezionale e meramente politica adottata dalla maggioranza di centro destra all'insegna del più mirato e disinvolto revisionismo storico

stante il disposto normativo di cui all'art 3 del predetto disegno di legge che non prevede oneri aggiuntivi a carico dello Stato, tale disegno di legge avrebbe come unica finalità l'attribuzione di un riconoscimento morale ai combattenti della RSI -

Dunque RSI e resistenza sullo stesso piano, dimenticando bellamente che mentre gli uni si battevano per liberare l'Italia dal nazifascismo, gli altri combattevano per perpetuare l'oppressione e la barbarie

Sono bastati solo 60 anni e l'antifascismo è diventato una questione opinabile;[SM=x145469]
invito tutti ad alzare la guardia e a combattere l'indifferenza.

Ciau
Lucia






[Modificato da LuciaA 02/03/2005 18.53]

-------------------------------
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Ora e Sempre Resistenza
Militi della rsi "militari belligeranti"? Pretesa infondata


Per ribadire e motivare l’assoluta contrarietà all’approvazione del disegno di legge n. 2244-A (fatto proprio da Alleanza Nazionale) relativo al riconoscimento quali belligeranti dei militari della r.s.i. – e la cui approvazione costituirebbe un autentico strappo al diritto internazionale e costituzionale oltre che alla storia della Liberazione del nostro Paese – è stato elaborato uno studio con il contributo, fra gli altri, del prof. Giovanni Conso e del prof. Giuliano Vassalli (presidenti emeriti della Corte Costituzionale) e di Raimondo Ricci (Vice Presidente nazionale dell’ANPI).

Questo è il testo:



Una memoria relativa al disegno di legge n. 2244
sul riconoscimento quali belligeranti dei militari della r.s.i.



"In data 19 maggio 2004 la Commissione Difesa del Senato ha approvato in sede referente (disponendo quindi il passaggio all’Aula) il disegno di legge n. 2244 fatto proprio da Alleanza Nazionale, dal titolo "Riconoscimento della qualifica di militari belligeranti a quanti prestarono servizio militare dal 1943 al 1945 nell’esercito della Repubblica sociale italiana (RSI)".

Il testo del disegno di legge, approvato dalla Commissione parlamentare, è il seguente:



Art. 1.

1. I soldati, i sottufficiali e gli ufficiali che prestarono servizio nella Repubblica sociale italiana (RSI) sono considerati a tutti gli effetti militari belligeranti, equiparati a quanti prestarono servizio nei diversi eserciti dei Paesi tra loro in conflitto durante la seconda guerra mondiale.

Art.2.

1. Dalla presente legge non possono derivare oneri per la finanza pubblica.



Occorre che non solo il Parlamento nella sua integrità ma lo stesso Governo riflettano attentamente sul predetto disegno di legge.

Esso infatti rappresenta una chiara adesione alle teorie chiamate revisioniste, e precisamente una forma di revisionismo giuridico e legislativo.

Richiamandosi integralmente a una sentenza del Tribunale supremo militare del 26 aprile 1954 n. 747, la relazione al disegno di legge entra in grave collisione con tutta la legislazione postbellica sul "collaborazionismo con il tedesco invasore" segnatamente con l’art. 5 del Decreto legislativo luogotenenziale 27 luglio 1944 n. 159 (sostitutivo di precedente regio decreto legislativo 26 maggio 1944 n. 134), che punisce a norma delle disposizioni del Codice penale miliare di guerra chiunque abbia commesso o commetta delitti contro la fedeltà e la difesa militare dello Stato, con qualunque forma di intelligenza o corrispondenza o collaborazione col tedesco invasore, di aiuto e di assistenza a essa prestata.

Sulla base di tale disposizione la Corte di Cassazione, anche a Sezioni Unite, prima e dopo il 1954, ha ritenuto legittime una lunga serie di condanne per i delitti di aiuto militare al nemico (art. 51 c.p. mil. guerra) e di aiuto al nemico nei suoi disegni politici (art. 58 di detto codice). In particolare si può citare, proprio sul tema della "belligeranza" delle forze armate fasciste repubblicane, la sentenza delle Sezioni Unite penali 7 luglio 1945 (pres.e rel. Aloisi, p.g. con conclusioni conformi Lattanzi), emanata in sede di risoluzione di conflitto.

Contro questa pluriennale giurisprudenza, fondata su una rigorosa osservanza delle leggi emanate in materia dal Governo legittimo dopo la formale entrata in guerra dell’Italia contro la Germania (13 ottobre 1943) si sollevava, unica e ambigua voce da parte di un organo, il Tribunale supremo militare, soppresso con legge 7 maggio 1981 n. 180 che ha trasferito la relativa competenza alla Corte di Cassazione, la sentenza 26 aprile 1954 n. 747, sulla quale è esclusivamente motivato il disegno di legge fatto proprio da Alleanza Nazionale.

Nella suddetta sentenza si affermava, contro ogni verità e logica giuridica, che "la legislazione italiana postfascista non ha sotto il profilo del diritto internazionale alcuna veste e alcuna autorità"; che "i partigiani non erano belligeranti" (ciò in contrasto con ripetute sentenze della Corte di cassazione, che considerano le formazioni partigiane come appartenenti alle forze armate italiane); che se una "particolare valutazione dei fatti era spiegabile nei primi dolorosi anni del dopoguerra, oggi (1954) non può essere consentita".

Il contrasto sopra delineato fra l’isolata voce della sentenza del Tribunale supremo militare del 1954 e tutto l’orientamento delle corti di merito e della suprema Corte di Cassazione anche a Sezioni Unite (orientamento che viene del tutto ignorato nella relazione al disegno di legge in questione) non può che essere risolto considerando la piena legittimità delle già citate disposizioni di legge emanate dal legittimo Governo italiano (decreto legislativo luogotenenziale 27 luglio 1944 n. 159), incriminatrici del collaborazionismo con il tedesco invasore, in forza delle quali i cittadini italiani comunque militarmente inquadrati che abbiano prestato "aiuto militare al nemico" o "aiuto al nemico nei suoi disegni politici" sono responsabili di reati punibili a sensi del C.p. mil. guerra. Ciò esclude in radice che i suddetti cittadini in quanto da considerare ribelli nei confronti dello Stato legittimo, che su di essi ha giurisdizione, possano essere invece considerati militari belligeranti, per di più, se pur a distanza di molto tempo, con un provvedimento legislativo emanato da quello stesso Stato legittimo che su di essi continua ad avere giurisdizione. La sentenza del 1954 del Tribunale supremo militare afferma a un certo punto che "non è possibile concepire che tali forze (militari di Salò) avessero detta caratteristica (di belligeranti) solo di fronte agli Alleati e non al cospetto dei cobelligeranti italiani". Anche ammettendo, il che è tutto da dimostrare, che la qualità di belligerante dei militari della Repubblica di Salò fosse ammissibile nei confronti degli Alleati, operare l’equiparazione sopra riportata porterebbe a una totale parificazione tra coloro che si batterono agli ordini del Governo legittimo e coloro che si batterono sotto la bandiera della Repubblica di Salò: ed è questo che creerebbe un conflitto non sanabile tra la legislazione dello Stato legittimo e quella di un governo di puro fatto, definito per decenni dalla giurisprudenza italiana come "governo fantoccio" al servizio del tedesco invasore e privo di ogni legittimità.

Vi è infine da domandarsi se sia possibile recepire in una legge italiana, per uniformarvisi, l’espressione di un isolato orientamento giurisprudenziale del Tribunale supremo militare, in contrapposizione totale a una lunga e costante giurisprudenza della Corte di Cassazione. La citata sentenza 26 aprile 1954 del Tribunale supremo militare ha sin dalle prime righe il carattere assai più di manifesto politico che di una decisione giudiziaria. Essa sostanzialmente parifica, quanto a efficacia dei relativi atti e quanto a posizione sia sul piano interno che sul piano internazionale, il Governo legittimo del "Regno del Sud" e quello della Repubblica Sociale sorto tra il 23 settembre e il 5 novembre 1943 nel territorio militarmente occupato dalla Germania (Ordinanza n. 1 dell’11 settembre 1943 del M.llo Kesselring); mentre è noto che sia secondo i canoni del diritto pubblico interno sia secondo quelli del diritto internazionale, il Governo legittimo mantiene la propria sovranità legale sul territorio occupato dal nemico fino a una eventuale debellatio o a un eventuale trattato internazionale che modifichi i confini.

Concludendo, il disegno di legge in questione si trova in un conflitto insanabile con l’ordinamento giuridico vigente in Italia, con il diritto internazionale, con la stessa Costituzione e con la verità storica.

A parte la dirimente questione generale sopra esaminata destano gravi perplessità, nel disegno di legge approvato dalla Commissione Difesa del Senato in sede referente, alcuni aspetti particolari fra i quali la incertezza di contenuti dell’art. 1, dove si dice che "i soldati, i sottufficiali e gli ufficiali che prestarono servizio nella Repubblica sociale italiana (RSI) sono considerati a tutti gli effetti militari belligeranti". Tale dizione non coincide con quella del titolo di provvedimento, che parla – come si è visto – di "riconoscimento della qualifica di militari belligeranti a quanti prestarono servizio militare dal 1943 al 1945 nell’esercito della Repubblica sociale italiana". Ora, la Repubblica sociale ebbe, oltre che un esercito, anche una marina, una aeronautica e una guardia di finanza e par chiaro che anche agli appartenenti a queste armi dovrebbe estendersi, a mente del disegno di legge, l’eventuale riconoscimento di belligerante. Ma che dire degli appartenenti alle "brigate nere" (nella denominazione completa "corpo ausiliario delle squadre di azione delle brigate nere"), il cui compito era fissato nell’art. 7 del decreto istitutivo 30 giugno 1944 n. 446 (della RSI) in quello del "combattimento per la difesa dell’ordine della Repubblica sociale italiana, per la lotta contro i banditi e i fuori legge e per la liquidazione degli eventuali nuclei di paracadutisti nemici"? o degli appartenenti alla Guardia nazionale repubblicana (istituita anch’essa – decreto legislativo del duce 24 dicembre 1943 n. 9 – con "compiti di polizia interna e militare") o a formazioni volontarie quali le "SS italiane" e altre, che svolsero soltanto funzioni di polizia e di formazione di plotoni di esecuzione o di impiccagione di partigiani?

Si profila qui un’ambiguità interna al disegno di legge in esame in quanto, non facendo esso riferimento nel testo, come invece nel titolo, a un esercito, apre la strada a interpretazioni estensive intollerabili oltre che illogiche."

Su questo tema si è svolta il 15 febbraio a Roma, nella Sala Gialla del Senato della Repubblica, una conferenza stampa indetta dai gruppi parlamentari del centro-sinistra alla quale hanno preso parte anche i dirigenti delle Associazioni combattentistiche e partigiane.


http://www.anpi.it/canzoniere/Festa_d'aprile.mp3


Sean

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08/03/2005 00:24
 
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L'8 settembre 1943, al comunicato di Badoglio, PIANSI...
...Quel giorno ho visto il dramma che cominciava per questa disgraziata nazione che non aveva più amici, non aveva più alleati, non aveva più l'onore ed era additata al disprezzo di tutto il mondo per essere incapace di battersi anche nella situazione avversa...
...Anch'io in quei giorni del settembre 1943 fui chiamato ad una scelta, e decisi la mia scelta. Non me ne sono mai pentito. Anzi quella scelta segna nella mia vita il punto culminante del quale vado più fiero...
E nel momento della scelta ho deciso di giocare la partita più difficile, la più ingrata, la partita che non mi avrebbe aperto nessuna strada a valori materiali, terreni, ma mi avrebbe dato un carattere di spiritualità e di pulizia morale al quale nessun'altra strada avrebbe potuto portarmi.
In ogni guerra la questione di fondo non è tanto di vincere o perdere, di vivere o morire, ma di come si vince e di come si perde, di come si vive e di come si muore. Una guerra si può perdere ma con con dignità, onore e lealtà.
LA RESA E IL TRADIMENTO BOLLANO PER SECOLI UN POPOLO DAVANTI AL MONDO!!!
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08/03/2005 08:25
 
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Re:

Scritto da: Marco(cinese) 08/03/2005 0.24
L'8 settembre 1943, al comunicato di Badoglio, PIANSI...
...Quel giorno ho visto il dramma che cominciava per questa disgraziata nazione che non aveva più amici, non aveva più alleati, non aveva più l'onore ed era additata al disprezzo di tutto il mondo per essere incapace di battersi anche nella situazione avversa...
...Anch'io in quei giorni del settembre 1943 fui chiamato ad una scelta, e decisi la mia scelta. Non me ne sono mai pentito. Anzi quella scelta segna nella mia vita il punto culminante del quale vado più fiero...
E nel momento della scelta ho deciso di giocare la partita più difficile, la più ingrata, la partita che non mi avrebbe aperto nessuna strada a valori materiali, terreni, ma mi avrebbe dato un carattere di spiritualità e di pulizia morale al quale nessun'altra strada avrebbe potuto portarmi.
In ogni guerra la questione di fondo non è tanto di vincere o perdere, di vivere o morire, ma di come si vince e di come si perde, di come si vive e di come si muore. Una guerra si può perdere ma con con dignità, onore e lealtà.
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Anche l'infamia degli omicidi e delle discriminazioni razziali?
Il mondo è pieno di rese e tradimenti, ma è il rispetto della vita umana che fa la differenza.
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Re:

Scritto da: Marco(cinese) 08/03/2005 0.24
L'8 settembre 1943, al comunicato di Badoglio, PIANSI...
...Quel giorno ho visto il dramma che cominciava per questa disgraziata nazione che non aveva più amici, non aveva più alleati, non aveva più l'onore ed era additata al disprezzo di tutto il mondo per essere incapace di battersi anche nella situazione avversa...
...Anch'io in quei giorni del settembre 1943 fui chiamato ad una scelta, e decisi la mia scelta. Non me ne sono mai pentito. Anzi quella scelta segna nella mia vita il punto culminante del quale vado più fiero...
E nel momento della scelta ho deciso di giocare la partita più difficile, la più ingrata, la partita che non mi avrebbe aperto nessuna strada a valori materiali, terreni, ma mi avrebbe dato un carattere di spiritualità e di pulizia morale al quale nessun'altra strada avrebbe potuto portarmi.
In ogni guerra la questione di fondo non è tanto di vincere o perdere, di vivere o morire, ma di come si vince e di come si perde, di come si vive e di come si muore. Una guerra si può perdere ma con con dignità, onore e lealtà.
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VERGOGNA !!!
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08/03/2005 11:20
 
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Vogliamo i colonnelli !

Scritto da: Marco(cinese) 08/03/2005 0.24
.
LA RESA E IL TRADIMENTO BOLLANO PER SECOLI UN POPOLO DAVANTI AL MONDO!!!
Com.te Junio Valerio Borghese





Dio che frasona da uomo maschio e virile.
Ma Borghese non è quel tipo del cosidetto "tentato golpe da operetta" degli anni '70 ?


Segnalo un film di Monicelli, con il grande Tognazzi



Vogliamo i colonnelli
di Mario Monicelli
Italia, 1973, 35mm, 100’

sceneggiatura: Age e Scarpelli; musica: Carlo Rustichelli; interpreti: Ugo Tognazzi, Claude Dauphin, Duilio Del Prete, François Périer, Camillo Milli, Carla Tatò, Pino Zac; produzione: Dean Film.

Un deputato di destra, Giuseppe Tritoni (Ugo Tognazzi), e alcuni colonnelli mettono in piedi un governo ombra e organizzano un colpo di Stato, ma il piano fallisce e il meccanismo dell’azione eversiva si trasforma in un’irresistibile macchina comica. Il ministro degli Interni reagisce, facendo approvare leggi eccezionali grazie alle quali, sotto le apparenze di un ritorno all’ordine democratico, attua una svolta repressiva. Dopo il tentato golpe Borghese, l’Italia delle trame nere torna di attualità e M. Monicelli – su un copione di Age &Scarpelli – realizza un film di satira politica, come voleva fare fin dal 1960. Molte battute divertenti e un’apprezzabile galleria di tipi e tipacci. Tognazzi in forma e un’ammirevole, quasi inedita Carla Tatò.
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Non ho parole.
Anzi sì: peccato quelle che sono andate di fuori....

- all songs are living ghosts and long for a living voice - B.K.
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Re: Re:

Scritto da: Sean1 08/03/2005 11.11


VERGOGNA !!!

Nessuna vergogna...SPAVALDO DI ESSERE!!!
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Per Marco... ti riporto quello che mi hai scritto in un altro topic riguardo la politica in curva:

"A paolino, certo che ne dici di c.....e!!! il tuo pensiero mi sembra quello di un bambino di 6 anni"

Come avevo poi scritto in interventi successivi, avevo detto che non mi piace offendere o dire cose forti verso le opinioni e gli interventi altrui, quindi anche in questo caso mi tengo per me tutti quegli aggettivi, sostantivi ecc... che mi frullano nella testa quando leggo certe cose.
Te sarai anche SPAVALDO DI ESSERE... ma qui sorge la domanda spontanea... che cosa?
Vergogna mi viene da dire anche a me... perchè certe cose non andrebbero neanche pensate.
Però qua oramai siamo in pieno clima revisionistico; e nessuno mi toglie dalla testa che nel nostro paese stia cresendo un forte sentimento antisemita, razzista (condito da episodi di violenza) che richiama ai concetti del fascismo.
Complimenti... complimenti vivissimi...
Pa.


________________________________

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08/03/2005 15:00
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: Marco(cinese) 08/03/2005 13.28
Nessuna vergogna...SPAVALDO DI ESSERE!!!




... di essere cosa?

... contento tu, contenti tutti ...
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Re:

Scritto da: paolino-BOGLANDSMAN 08/03/2005 14.46
Però qua oramai siamo in pieno clima revisionistico; e nessuno mi toglie dalla testa che nel nostro paese stia cresendo un forte sentimento antisemita, razzista (condito da episodi di violenza) che richiama ai concetti del fascismo.



Clima revisionistico? Magari, molte cose andrebbero riviste e riscritte.
Il sentimento antisemita putroppo non è nuovo, basti vedere le manifestazioni dei no-global centri sociali per notare quanto è forte questo sentimento.
Concetti al fascismo? Cioè?
****************************

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concetti del fascismo caro Matteo... che non ho voglia di stare qua a scrivere perchè lo sappiamo tutti quali sono;
Certo... molte cose vanno riviste..
facciamo un monumento ai caduti della Repubblica di Salò... ditemi dove lo fanno che poi ci penso io!
E poi già che ci siamo anche a Benito... perchè si dai... a parte qualche piccola legge razziale o azioni di violenza organizzate contro chi non la pensava come lui, ha fatto grandi cose: i treni sempre in orario e grandi bonifiche!
Ovvio... si si... un grande statista!
Ragazzi, secondo me a volte un po' bisogna pensarle bene prima di scriverle, certe cose!
E su questo non si scherza... ve lo dice uno che quando passa su una strada a Rosignano Marittimo vede la lapide della famiglia dei miei nonni trucidati dentro un forno dalle SS in compagnia dei Repubblichini.
Revisionatevi la macchina! che è meglio!
Pa.
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Re:

Scritto da: paolino-BOGLANDSMAN 08/03/2005 15.10
concetti del fascismo caro Matteo... che non ho voglia di stare qua a scrivere perchè lo sappiamo tutti quali sono;
Certo... molte cose vanno riviste..
facciamo un monumento ai caduti della Repubblica di Salò... ditemi dove lo fanno che poi ci penso io!
E poi già che ci siamo anche a Benito... perchè si dai... a parte qualche piccola legge razziale o azioni di violenza organizzate contro chi non la pensava come lui, ha fatto grandi cose: i treni sempre in orario e grandi bonifiche!
Ovvio... si si... un grande statista!
Ragazzi, secondo me a volte un po' bisogna pensarle bene prima di scriverle, certe cose!
E su questo non si scherza... ve lo dice uno che quando passa su una strada a Rosignano Marittimo vede la lapide della famiglia dei miei nonni trucidati dentro un forno dalle SS in compagnia dei Repubblichini.
Revisionatevi la macchina! che è meglio!
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concordo e quoto[SM=g27811]

ps i treni in orario? e dico per fare arrivare i treni in orario non poteva semplicemente fare il capostazione?
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Scritto da: paolino-BOGLANDSMAN 08/03/2005 15.10
concetti del fascismo caro Matteo... che non ho voglia di stare qua a scrivere perchè lo sappiamo tutti quali sono;
Certo... molte cose vanno riviste..
facciamo un monumento ai caduti della Repubblica di Salò... ditemi dove lo fanno che poi ci penso io!
E poi già che ci siamo anche a Benito... perchè si dai... a parte qualche piccola legge razziale o azioni di violenza organizzate contro chi non la pensava come lui, ha fatto grandi cose: i treni sempre in orario e grandi bonifiche!
Ovvio... si si... un grande statista!
Ragazzi, secondo me a volte un po' bisogna pensarle bene prima di scriverle, certe cose!
E su questo non si scherza... ve lo dice uno che quando passa su una strada a Rosignano Marittimo vede la lapide della famiglia dei miei nonni trucidati dentro un forno dalle SS in compagnia dei Repubblichini.
Revisionatevi la macchina! che è meglio!
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Guarda che non sono nè fascista nè comunista, penso che le mie idee siano chiare ed evidenti. Solo che mi sembra che si abusi notevolemente della parola fascismo.

[Modificato da Matteo, Berghem 09/03/2005 9.13]

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una lettera di un condannato a morte della resistenza
Pietro Benedetti

11 aprile 1944

Ai miei cari figli,

quando voi potrete forse leggere questo doloroso foglio, miei cari e amati figli, forse io non sarò più fra i vivi.

Questa mattina alle 7 mentre mi trovavo ancora a letto sentii chiamare il mio nome. Mi alzai subito. Una guardia aprì la porta della mia cella e mi disse di scendere che ero atteso sotto. Discesi, trovai un poliziotto che mi attendeva, mi prese su di una macchina e mi accompagnò al Tribunale di Guerra di Via Lucullo n. 16. Conoscevo già quella triste casa per aver avuto un altro processo il 29 febbraio scorso quando fui condannato a 15 anni di prigione. Ma questa condanna non soddisfece abbastanza il comando tedesco il quale mandò l'ordine di rifare il processo. Così il processo, se tale possiamo chiamarlo, ebbe luogo in dieci minuti e finì con la mia condanna alla fucilazione.

Il giorno stesso ho fatto la domanda di grazia, seppure con repulsione verso questo straniero oppressore. Tale suprema rinuncia alla mia fierezza offro in questo momento d'addio alla vostra povera mamma e a voi, miei cari disgraziati figli.

Amatevi l'un l'altro, miei cari, amate vostra madre e fate in modo che il vostro amore compensi la mia mancanza. Amate lo studio e il lavoro. Una vita onesta è il migliore ornamento di chi vive. Dell'amore per l'umanità fate una religione e siate sempre solleciti verso il bisogno e le sofferenze dei vostri simili. Amate la libertà e ricordate che questo bene deve essere pagato con continui sacrifici e qualche volta con la vita. Una vita in schiavitù è meglio non viverla. Amate la madrepatria, ma ricordate che la patria vera è il mondo e, ovunque vi sono vostri simili, quelli sono i vostri fratelli.

Siate umili e disdegnate l'orgoglio; questa fu la religione che seguii nella vita.

Forse, se tale è il mio destino, potrò sopravvivere a questa prova; ma se così non può essere io muoio nella certezza che la primavera che tanto io ho atteso brillerà presto anche per voi. E questa speranza mi dà la forza di affrontare serenamente la morte.



Mia cara Enrichetta,

ho voluto tacerti fino ad oggi la triste realtà nella speranza di ottenere una impossibile grazia. Purtroppo è la fine. Sono straziato di non poter rivedere i miei figli. Ora tu sei tutto per loro. Sii forte per loro. Tu sai che al mondo ho fatto solo il bene e perciò morirò tranquillo. Bacia per me i miei figli ed educali nell'amore e nel lavoro.

Addio, mia diletta e sfortunata compagna, bacia per me mio padre, i tuoi cari genitori, i cugini e gli zii. Salutami tutti gli amici e ringrazia coloro che hanno tentato purtroppo inutilmente di salvarmi.

Un ultimo abbraccio e un bacio per tutta la vita,

Tuo Pietro



una delle tante lettere che ho letto, sempre con un nodo nella gola, sempre sentendo e cercando di provare quello che questi uomini e donne provavano,dolore, angoscia, e il loro amore per la famiglia , famiglia alla quale rinunciavano insieme alla vita , rinunciavano per qualcosa che sarebbe venuto e sarebbe stata l'eredita' che essi avrebbero lasciato ai loro figli ed a .....noi...e noi che cosa ne abbiamo fatto di quella idea di liberta' e di patria ??? seppellite sotto il fango degli interessi personalistici, calpestate dalle mafie, dai poteri forti della finanza e degli affari, gli interessi di partito, infangate da chi sputa impunemente su quella bandiera per la quale esssi morirono, e morirono per tutti dal nord al sud...
Forse un giorno potremmo disseppellire quelle parole, ridargli vita e dignita'..Patria e Liberta'
Sean

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La mia veglia


di RENATA VIGANO' (1900-1976) indimenticabile autrice
di "L'Agnese và a morire", questa specie di epigrafe piena di risolutezza.

LA MIA VEGLIA

Ma io vorrei morire stasera,
e che voi tutti moriste
col viso nella paglia marcia,
se dovessi un giorno pensare
che tutto questo
fu fatto per niente.


spero di non averla già postata in qst forum, la trovo bellissima e la posto spesso dappertutto
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Esiste una PETIZIONE contro il disegno di legge 2244 e le firme raccolte vanno mandate
all' ANPPIA ( Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti )
www.anppia.it/

Potete inoltre leggere sul sito dell'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia)
l'appello di 40 storici + altro
www.anpi.it/dichiarazioni/2244_index.htm
----------------------------------------

Saluti antifascisti [SM=g27816] si può ancora dire?
Lucia

Ciao Sean![SM=g27822]

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Organized music and religion
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Ciao Lucia

Pieta' l'e' morta
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Commemorazione Fosse Ardeatine, alcuni ex-deportati contro Storace
Oggi, durante la commemorazione dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, c'è stata una protesta dell Aned (Associazione Nazionale Ex Deportati) contro il Governatore Storace e il tentativo di equiparare i militi della RSI alle loro vittime. potete leggere QUI l'articolo completo.

[Modificato da scottishflag 24/03/2005 14.34]

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It may be good for New York state but it's no damn good for me.
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Re: Re:

Scritto da: Matteo, Berghem 08/03/2005 15.19


Guarda che non sono nè fascista nè comunista, penso che le mie idee siano chiare ed evidenti. Solo che mi sembra che si abusi notevolemente della parola fascismo.

[Modificato da Matteo, Berghem 09/03/2005 9.13]




Non so cosa intendi per abuso, ma il fascismo checché se ne dica fu una dittatura e tale rimarrà nei libri di storia, anche in quelli più benevoli di Renzo De Felice.
Quanto al revisionismo è del tutto normale che chi esce da mezzo secolo di proscrizione politica cerchi di rivalozzarsi a forza di ripudi (Fiuggi, ecc..) e di prendersi qualche rivincita, ma detto questo non si cerchi di parificare i militanti di Salò con la resistenza (vedi proposta di legge del centro destra), rappresenterebbe un tradimendo della memoria storica ed un grave disconoscimento politico di chi perse la vita per la liberazione del nostro paese, c'è un limite a tutto.

Ciao

Giuseppe
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la realtà supera la fantasia...
In un altro topic iniziavo con la domanda "inneggiare al fascismo è. ancora non so per quanto, reato...".
Ecco, senza sapere nulla di questo provvedimento che questo governo di destra fascista si approvava a varare mi trovo ad essere stato tristemente profeta.
Il prossimo passo sarà quello di mettere una statua della rsi insieme a quella dei partigiani.
Propongo dunque questi altri monumenti:
- "al pedofilo" vicino a quelli dedicati alla Montessori o a Domenico Savio.
- "alla icmesa" in quel di Seveso per aver massacrato le zanazare con la dioxina
- " al posto di blocco americano" che falcia Calipari perchè così si fermano le auto ai psti di blocco
- " al caccia anmericano" che fa precipitare la funivia, per aver favorito lo sci estremo
- " al mostro di milwakee" perchè le sue vittime non stavano ferme
- " alla peste bubbonica" perchè risolse il problema della sovrappopolazione.

Auguri a tutti


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24/03/2005 16:18
 
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A me pare che 60 anni non siano bastati a farci superare gli odi di parte.

Quanti altri ne dovranno passare ancora per far sì che la politica diventi scontro tra idee e proposte diverse e non questa sequenza ininterrotta di accuse ed insulti (anche qui dentro al nostro forum)?
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

"Ninety per cent of my money went
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Re:

Scritto da: Maratona70 24/03/2005 16.18
A me pare che 60 anni non siano bastati a farci superare gli odi di parte.

Quanti altri ne dovranno passare ancora per far sì che la politica diventi scontro tra idee e proposte diverse e non questa sequenza ininterrotta di accuse ed insulti (anche qui dentro al nostro forum)?



standing ovation
[SM=x145489]
24/03/2005 17:31
 
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Re:

Scritto da: Maratona70 24/03/2005 16.18
A me pare che 60 anni non siano bastati a farci superare gli odi di parte.

Quanti altri ne dovranno passare ancora per far sì che la politica diventi scontro tra idee e proposte diverse e non questa sequenza ininterrotta di accuse ed insulti (anche qui dentro al nostro forum)?



Aspetta e spera.

P.S. Non mi sembra di aver letto di insulti qua dentro, a parte un paio di casi isolati.
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