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25 Aprile 2005 : 60mo anniversario della Liberazione

Ultimo Aggiornamento: 06/05/2005 12:38
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da www.carmillaonline.com/archives/2005/04/001334.html

Prefazione a "La prima volta che ho visto i fascisti"
[Wu Ming:] Si è concluso il progetto di narrazione collettiva "La prima volta che ho visto i fascisti", lanciato il 21 marzo scorso sul n.7 di Giap (VIa serie). Abbiamo raccolto e montato quarantasei testimonianze spediteci in poco più di un mese. Ne è venuto fuori un vero e proprio libro di ottantadue pagine, che ora diffondiamo sotto licenza creative commons. E' scaricabile dal nostro sito in formato pdf (354 kb). In anteprima, la prefazione.


***


Quel che segue è un eterogeneo insieme di testimonianze: pagine di diario, frammenti, racconti, reminiscenze, visioni febbrili. Testi curati o tenuti per anni in un cassetto della mente, rovesciati sulla pagina d'istinto, di getto, senza preoccupazioni di estetica o di stile. Persone dai diciotto ai sessant'anni ci narrano storie, esperienze d'infanzia, ustioni e abrasioni della pubertà o della tarda adolescenza, primi incontri con la violenza, col "fascismo-sostantivo" (il fascismo storico) o col "fascismo-aggettivo" (epiteto da usare lato sensu), col "vetero-", col "neo-", col "post-" e col "cripto-"fascismo, col "microfascismo" quotidiano (insidiosa logica della prevaricazione), col fascismo trauma personale e familiare, stanza privata dei cimeli e degli orrori, refolo d'aria viziata.

Variabili e costanti: Roma, Trieste e Latina consueti focolai di fascismo; l'Emilia-Romagna e la Toscana "rosse"; il liceo, porta-finestra spalancata sulla vita "là fuori"; manifestazioni, attacchinaggi, "strappinaggi", cariche di celere, agguati dietro gli angoli; padri, madri, nonni, bis-nonni, soprattutto nonne, nonne che non vogliono vedere i nipoti vestiti di nero.
La selezione da parte nostra è stata minima, l'editing quasi esiziale, l'ordine dei racconti è quello in cui li abbiamo ricevuti. Ve n'è di molto belli, e di sgraziati. In alcuni di essi non vi è traccia di buon gusto, e il loro impatto "inelegante" è antidoto al veleno del "nuovo senso comune post-antifascista".
In luogo del buon gusto, un pugno di piccole, disturbanti verità, una delle quali è: non c'è "memoria condivisa". La memoria della vittima non è la stessa del carnefice, e occorre impedire ai carnefici di spacciarsi per vittime, come da troppo tempo accade: non più torturatori e delatori, bensì vittime dei partigiani del "triangolo rosso"; non più collaborazionisti e miliziani, bensì vittime delle "foibe titine"; il Duce e Claretta vittime a Piazzale Loreto etc.

L'ineleganza di questi testi, a ben vedere, è la stessa di Piazzale Loreto. Non bisogna distogliere lo sguardo quando si passa di là, perché si tratta di un memento: per quanto potenti, i tiranni cadono, prima o dopo. Sic transit.
Memento duro? Certo. Come duro fu il cingolo della "gloria mundi" fascista sulla cassa toracica di chi venne travolto, come dura è la nascita dei popoli.
Non cadiamo nelle trappole: questo Paese ha cominciato a imbarazzarsi per Piazzale Loreto piuttosto di recente, col graduale "sdoganamento" del punto di vista di chi vi fu appeso per i piedi. La condanna di quell'episodio si è fatta strada da destra, ha attraversato gli schieramenti, e oggi arriva anche a "sinistra". Si tratta quasi sempre di una condanna che astrae dal contesto.
Oltre a quello del "sadismo sulle povere spoglie", c'è un altro argomento magico, introdotto a suo tempo da "terzisti" ante litteram: a infierire sul corpo del tiranno ci sarebbe stata la stessa gente che l'aveva applaudito un mese prima. Episodio di "gattopardismo militante", insomma, azione finalizzata a un lesto riciclaggio sotto le nuove bandiere.
Fanfaluche. Piazzale Loreto fu scelto perché un anno prima, dieci agosto del '44, vi si era consumato un eccidio di quindici partigiani. I corpi distrutti dalle raffiche erano rimasti a terra per tutto il giorno per esser visti dai passanti. Montavano la guardia militi fascisti, a impedire che chiunque rendesse omaggio, deponesse un fiore, dicesse una preghiera.
Il ventotto agosto del '45, in quel piazzale convennero soprattutto persone che ricordavano l'oltraggio, e prima e dopo quel giorno avevano subito lutti, coprifuoco, bombardamenti, retate, propaganda reiterata, esposizioni di cadaveri di antifascisti.
Di fronte a quel distributore di benzina, la guerra tornava a boomerang a devastare i corpi di chi i corpi li aveva fatti sorvegliare, rinchiudere, devastare (Carlo e Nello Rosselli, squartati con decine e decine di pugnalate), profanare, li aveva spediti in guerra a decine di migliaia, ad affrontare l'inverno russo con stivali di cartone pressato.
Piazzale Loreto non è solo barbarie, è anche speranza. I potenti cadono, e più erano saliti in alto, più chiasso fa il tonfo, e più a lungo ne rimane l'eco nelle orecchie. Ancora oggi se ne sente il riverbero, lo testimoniano questi racconti.

- Ah, ma continuate a occuparvi di cose di sessant'anni fa, quando passerà questo passato di ideologie, quando lascerete vivere in pace questa nazione?
Al contrario, noi ci occupiamo del presente. Dell'assalto alla costituzione formale per portare a termine l'arrembaggio a quella materiale, ai diritti civili e collettivi, all'eredità positiva di lotte sociali e sindacali che l'antifascismo l'avevano nella carne e nei nervi.
Negli ultimi trent'anni si è andato creando e imponendo un nuovo senso comune "anti-antifascista", nutrito di banalizzazioni, minimizzazioni, luoghi comuni, riscritture storiche, clichés reiterati prima in nicchie di discorso e poi sul piano generale.
E' in corso una riabilitazione del fascismo che va oltre la contingenza, oltre l'immediata attualità, oltre la sopravvivenza di questa o quella compagine di governo. E' un'operazione partita molto prima di B********, e proseguirà anche dopo.
Certo, solo nel periodo 2001-2005 la RAI poteva mandare in onda la cerimonia di consegna del premio Almirante.
Solo un governo come quello di B******** poteva pensare di tagliare i fondi all'ANPI in vista del Sessantennale della Liberazione e, al contempo, proporre la pensione di guerra a repubblichini e reduci italiani delle SS.
Solo B******** poteva equiparare il confino degli antifascisti a una "villeggiatura".
Solo nel clima posteriore allo "sdoganamento" del neofascismo si potevano definire "incidente di percorso" le leggi razziali del '38, e arrivare a dire che "Almirante salvava gli ebrei".
Solo l'ansia revanscista degli "sdoganati" poteva intitolare vie e piazze di diverse città a gerarchi e capimanipolo.
Solo nel paesaggio mediale deturpato dagli ecomostri di sottogoverno potevano affacciarsi sceneggiati televisivi in cui il nazifascismo scompare del tutto lasciando il posto a generici "italiani".
Tuttavia, questo non è che l'apice di un processo iniziato fin dal Dopoguerra, movimento che prima di confluire nel grande fiume democristiano ebbe come prima, rudimentale espressione politica l'Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini, dopodiché prese forma su certi rotocalchi popolari a larghissima tiratura, pregni di languori monarchici e nostalgia piccolo-borghese, laboratori ideologici di un'Italietta che presto si sarebbe definita "maggioranza silenziosa", ostile al movimento operaio, al conflitto, al pluralismo, al "culturame" (celebre neologismo scelbiano), alla stessa Costituzione. Una parte d'Italia mai stata antifascista, che consumava le opere di divulgazione pseudo-storica di autori come Montanelli, Cervi, Gervaso, Petacco, e pian piano creava mito revanscista sulle foibe, sull'esodo istriano-dalmata, sui regolamenti di conti dell'immediato Dopoguerra, in attesa di tornare a esprimersi senza pudori né ipocrisie, fuori dal ghetto del neofascismo (chi c'era rimasto) e fuori dalla - mai accettata - cultura della mediazione, dalla gabbia di ferro dei linguaggi "dorotei", "morotei", delle "convergenze parallele" etc.
Insomma, siamo molto oltre il "revisionismo storico", di fronte a un'operazione ideologica a vasto raggio, pluridecennale, vero e proprio "rastrellamento del pensiero". Questa non è stata soltanto la lunga premessa culturale alla situazione che stiamo vivendo, bensì la sua base strutturale, il reale presupposto di tutta la propaganda a seguire. I partigiani? Tutti comunisti pronti all'insurrezione, e tutti assassini. Nel '45 hanno preso il potere e lo hanno mantenuto fino alla rivoluzione democratica del 2001, quando B******** e i suoi alleati han vinto le elezioni, con l'intento di cambiare la Costituzione "bolscevica" ("che limita la libertà d'impresa", ipse dixit).
Quest'offensiva non cesserà con l'inevitabile caduta di B*******. Peccheremmo di "autonomia del politico" se lo credessimo. Il blocco socio-culturale che ha mandato al potere questi impiastri continuerà a lottare con la forza di stereotipi e tormentoni.
Purtroppo, nemmeno i "nostri" ambienti (chiamiamoli "radicali", "di movimento", "di sinistra", you-name-it) sono impermeabili alle riscritture e banalizzazioni della storia: l'ideologia di cui sopra si fa strada anche tramite la condanna retroattiva e indiscriminata di ogni uso della forza. Da questo punto di vista, nel movimento c'è un grande banco di pesci pronto ad abboccare su questioni come le foibe etc. etc.
Nella notte in cui tutti i combattenti sono vacche e tutte le vacche sono nere, un attore d'avanspettacolo qualunquistico, fresco reduce dei "fasti" d'uno sceneggiato televisivo cripto-fascista, può essere invitato al congresso di un partito della sinistra a leggere lettere dei condannati a morte della Resistenza. Accostamento osceno, ma tout se tient, e tutto fa brodazza.
"In Italia più ancora che altrove, un'idea penitenziale del Novecento ha espunto dal discorso pubblico sul secolo scorso ogni considerazione valoriale, facendo tutto rientrare dentro il buco nero della nozione di carneficina [...] Per una sorta di malintesa ricompensa postuma, i più vari profili di morti ammazzati del Novecento... sono stati riuniti in un unico, smisurato, pletorico limbo di vittime: milioni di uomini e di donne colpevoli soltanto del peccato originale di essere nati in un secolo di ferro" (Sergio Luzzatto, La crisi dell'antifascismo, Einaudi, Torino 2004).




Wu Ming, 24 aprile 2005


Pubblicato Aprile 26, 2005 01[SM=x145458]9 AM
Sean

www.radioalt.it

Do Androids Dream of Electric Sheep?
( Blade Runner - Philip K. Dick )

25/04/2005 16:12
 
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Avevo
di Umberto Saba

Da una burrasca ignobile approdato
a questa casa ospitale, m’affaccio
- liberamente alfine - alla finestra.
Guardo nel cielo nuvole passare,
biancheggiare lo spicchio della luna,
Palazzo Pitti di fronte. E mi volgo
vane antiche domande: Perché, madre,
m’hai messo al mondo? Che ci faccio adesso
che sono vecchio, che tutto s’innova,
che il passato è macerie, che alla prova
impari mi trovai di spaventose
vicende? Viene meno anche la fede
nella morte, che tutto essa risolva.

Avevo il mondo per me; avevo luoghi
del mondo dove mi salvavo. Tanta
luce in quelli ho veduto che, a momenti,
ero una luce io stesso. Ricordi,
tu dei miei giovani amici il più caro,
tu quasi un figlio per me, che non pure
so dove sei, né se più sei, che a volte
prigioniero ti penso nella terra
squallida, in mano al nemico? Vergogna
mi prende allora di quel poco cibo,
dell’ospitale provvisorio tetto.
Tutto mi portò via il fascista abbietto
ed il tedesco lurco.

Avevo una famiglia, una compagna;
la buona, la meravigliosa Lina.
È viva ancora, ma al riposo inclina
più che i suoi anni impongano. Ed un’ansia
pietà mi prende di vederla ancora,
in non sue case affaccendata, il fuoco
alimentare a scarse legna. D’altri
tempi al ricordo doloroso il cuore
si stringe, come ad un rimorso, in petto.
Tutto mi portò via il fascista abbietto
ed il tedesco lurco.

Avevo una bambina, oggi una donna.
Di me vedevo in lei la miglior parte.
Tempo funesto anche trovava l’arte
di staccarla da me, che la radice
vede in me dei suoi mali, né più l’occhio
mi volge, azzurro, con l’usato affetto.
Tutto mi portò via il fascista abbietto
ed il tedesco lurco.

Avevo una città bella tra i monti
rocciosi e il mare luminoso. Mia
perché vi nacqui, più che d’altri mia
che la scoprivo fanciullo, ed adulto
per sempre a Italia la sposai col canto.
Vivere si doveva. Ed io per tanto
scelsi fra i mali il più degno: fu il piccolo
d’antichi libri raro negozietto.
Tutto mi portò via il fascista abbietto
ed il tedesco lurco.

Avevo un cimitero ove mia madre
riposa, e i vecchi di mia madre. Bello
come un giardino; e quante volte in quello
mi rifugiavo col pensiero. Oscuri
esigli e lunghi, atre vicende, dubbio
quel giardino mi mostrano e quel letto.
Tutto mi portò via il fascista abbietto
- anche la tomba - ed il tedesco lurco.

24 aprile 1965

[Modificato da Corcaigh 25/04/2005 16.14]

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25/04/2005 16:26
 
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...mettete, mettete il coltello nella piaga!
...bashtardi![SM=g27824]

L'ultima volta che ho visto Giovanni Lindo al teatro di Correggio per un 25 aprile è stato da lacrime di commozione... [SM=g27831]
Lui e Ginevra di Marco erano saliti sul palco camminando in mezzo al pubblico e cantando a cappella "Aria di Rivoluzione" di Battiato. Poi, versioni acustiche da lacrime, appunto, e brani di Fenoglio letti per l'occasione...
Oh, io avevo prenotato il biglietto un po' prima, anche perché il posto è davvero piccolino, quindi non so che succede se si capita lì allo sbaraglio...
... al cui proposito, mi ricordo di quei ragazzi di Torino capitati sulla pietra di Bismantova al completo sbaraglio per vedere il concerto di pigmei organizzato dal Lindo sulla sua cima...
Mai visti tanti concerti organizzati in culo ai Lepricani!

[Modificato da sarabiga 26/04/2005 15.07]

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Tra il dire e il fare c'è di mezzo molto più che un maiale
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25/04/2005 16:35
 
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saluti rastosi e partigiani
ciao a tutti, anche io sono virtualmente in piazza con voi!
qua e' uno schifo, non un concerto, non una festa, niente di niente.. sighhh [SM=g27813]
e oggi non lavoro nemmeno, non so cosa fare!! [SM=x145480]

meno male che almeno andrea e' in emilia che si spacca di lambrusco! [SM=x145444]

[Modificato da Stefy Rasta 25/04/2005 17.25]

[Modificato da Stefy Rasta 25/04/2005 17.26]

25/04/2005 16:58
 
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Re:

Scritto da: Roberta g.i. 25/04/2005 10.32
Stasera a Torino ci sono i Modena con Appunti partigiani. Ho comprato ieri il cd e ne vale proprio la pena! Alle 21[SM=x145459]0, in Piazza Vittorio, concerto gratuito!!! E magari sappiatemi dire cosa mi sono persa di bello!

Roberta




Io ci sarò, anche se i Modena li ho già visti tante (troppe) volte [SM=g27823]

Però è una festa a cui tengo, quindi meglio viverla in piazza.
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I MCR erano a Donoratico, LI, giusto a qualche chilometro qui da Solvay venerdì scorso, a suonare alla festa Liberi e Vivi, per le commemorazioni del 25 Aprile; ospite della serata, è stato Giovanni Impastato; le sue parole sono state splendide, toccanti... ed allo stesso tempo hanno fatto riflettere.
La cosa che più mi è piaciuta della serata, a parte la buona musica, è stata la partecipazione; tante famiglie, tanti giovani, tanti ragazzi e tante persone con i capelli bianchi a cantare tutti insieme Bella Ciao!
Beccatevi sto scatto...
________________________________

I'M THE ONLY ONE... THE TRUE RIBOTTAMAN!
Enjoy Potta Sensibly!

http://is-maith-an-scathan-suil-charad.blogspot.com/
25/04/2005 17:29
 
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Sabato invece ero a Bra (CN) per il concerto "resistente" dei Lou Dalfin (che replicheranno il 1°Maggio a Carmagnola)

Se i delfini occitani capitano dalle vostre parti, non fateveli sfuggire.
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26/04/2005 16:27
 
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Ho visto in televisione le immagini dei festeggiamenti del 25 aprile. Mi sono convinto maggiormente su quanto sia meschino e subdolo il paese in cui vivo. Di quanto sia corrotto e basso il suo spirito. Quella che dovrebbe essere una festa di tutti coloro che si riconoscono nei valori della DEMOCRAZIA LIBERALE (quindi mi chiedo cosa abbia da festeggiare certa gente) è sempre più una manifestazione politica, un'occasione fra le altre per scendere in piazza e sostenere opinioni così dette progressiste.
La festa dell'arco costituzionale, l'occasione per abbassare i toni dello scontro e capire le ragioni dell'altro, le ragioni di chi ha i nostri stessi diritti all'espressione, si trasforma in un'isteria sinistrorsa dove chi propone idee alternative al pensiero dominante è visto come nemico, vestito di nero e cosparso di odio.

Oggi lo slogan era "giù le mani dalla Costituzione", ovvero giù le mani da una Costituzione che ha fomentato 60 anni di partitocrazia e malcontento verso la politica e le istituzioni. Ma cosa vuol dire giù le mani dalla Costituzione? C'è qualcuno, forse, che modifica la Costituzione al di fuori di come i padri costituenti decisero si sarebbe dovuto procedere? Falsità. E ipocrisia, dal momento che l'attuale riforma nasce da una precedente votata dall'Ulivo con quattro voti di scarto. Ma nessuno se ne ricorda più.
Ma poi rifletto meglio: a sinistra si ritrovano forse nelle parole di un presidente della Repubblica che ha lanciato silenti ma percebili accuse a una prospettiva riformista che approfondisce quei valori per cui si è combattuta la resistenza. Che mira a incrinare un regime che nasconde la democrazia sotto le vesti delle segreterie di partito. Che mira a salvare identità minoritarie minacciate da una politica culturale condivisa e anzi fomentata dal regime fascista. Che cerca di rendere più moderna e in linea con gli altri paesi europei questo Stato disastroso.

In realtà viviamo insieme a milioni di pecore che non amano la libertà. Non l'hanno mai amata, sognando da sempre duci, condottieri, imperi sovietici, patti atlantici, qualsiasi cosa non li mettesse di fronte alla propria autonomia e responsabilità.

Che schifo.

****************************

.....ORIANA VIVE........

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C'è qualcuno, forse, che modifica la Costituzione ........
secondo me si.

[Modificato da Stefy Rasta 26/04/2005 16.31]

26/04/2005 16:59
 
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Re:

Scritto da: Matteo, Berghem 26/04/2005 16.27
Ho visto in televisione le immagini dei festeggiamenti del 25 aprile. Mi sono convinto maggiormente su quanto sia meschino e subdolo il paese in cui vivo. Di quanto sia corrotto e basso il suo spirito. Quella che dovrebbe essere una festa di tutti coloro che si riconoscono nei valori della DEMOCRAZIA LIBERALE (quindi mi chiedo cosa abbia da festeggiare certa gente) è sempre più una manifestazione politica, un'occasione fra le altre per scendere in piazza e sostenere opinioni così dette progressiste.
La festa dell'arco costituzionale, l'occasione per abbassare i toni dello scontro e capire le ragioni dell'altro, le ragioni di chi ha i nostri stessi diritti all'espressione, si trasforma in un'isteria sinistrorsa dove chi propone idee alternative al pensiero dominante è visto come nemico, vestito di nero e cosparso di odio.

Oggi lo slogan era "giù le mani dalla Costituzione", ovvero giù le mani da una Costituzione che ha fomentato 60 anni di partitocrazia e malcontento verso la politica e le istituzioni. Ma cosa vuol dire giù le mani dalla Costituzione? C'è qualcuno, forse, che modifica la Costituzione al di fuori di come i padri costituenti decisero si sarebbe dovuto procedere? Falsità. E ipocrisia, dal momento che l'attuale riforma nasce da una precedente votata dall'Ulivo con quattro voti di scarto. Ma nessuno se ne ricorda più.
Ma poi rifletto meglio: a sinistra si ritrovano forse nelle parole di un presidente della Repubblica che ha lanciato silenti ma percebili accuse a una prospettiva riformista che approfondisce quei valori per cui si è combattuta la resistenza. Che mira a incrinare un regime che nasconde la democrazia sotto le vesti delle segreterie di partito. Che mira a salvare identità minoritarie minacciate da una politica culturale condivisa e anzi fomentata dal regime fascista. Che cerca di rendere più moderna e in linea con gli altri paesi europei questo Stato disastroso.

In realtà viviamo insieme a milioni di pecore che non amano la libertà. Non l'hanno mai amata, sognando da sempre duci, condottieri, imperi sovietici, patti atlantici, qualsiasi cosa non li mettesse di fronte alla propria autonomia e responsabilità.

Che schifo.




Caro Matteo, innanzitutto vorrei farti notare che il 25 aprile si festeggia la liberazione dal regime fascista, e non la democrazia liberale, come la chiami tu. Per quella c'è il 2 giugno che è la festa della Repubblica.
Il 25 aprile è la festa di tutti coloro che si riconoscono nella lotta antifascista, che riconoscono questa lotta come le fondamenta dell'attuale Repubblica Italiana, che riconoscono i valori della resistenza come i valori fondanti del proprio essere cittadino.
In seguito, mi dispiace ma proprio non sei a conscenza uno della Costituzione, due della riforma Costituzionale attualmente in atto.
A partire da questo: Senato Federale. Il tanto (da voi) desiderato Senato Federale (non paragonarlo a quello voluto dal centrosinistra, sono altre cose) che dovrebbe occuparsi solo di alcune materie, andando così a minare il principio fondamentale della parità di poteri tra le due camere.
I padri fondatori (detta così all'americana) hanno voluto distribuire equamente il potere legislativo tra due camere affinchè ci fosse equilibrio nelle scelte, e ne è dimostrazione il fatto che i limiti di età per accedere alle due camere sono differenti (25 anni per la camera, 40 anni per il senato). Questo, nelle intenzioni, doveva servire per permettere che le idee scapestrate dei giovani deputati fossero regolate dai più esperti senatori.
La riforma costituzionale voluta dai tuoi amichetti in verde, tra le altre cose, punta a separare questi due poteri, limitando il senato federale solo ad alcune precise materie, lasciando quindi libera la camera senza possibilità che altri mettano mano ai testi di legge che questa approva.
Giusta? Sbagliata? Sinceramente non lo so, non si può dire finchè non si è provata, ma almeno non dire la fesseria che nessuno vuole modificare la costituzione.
Posso capire (non apprezzare, ma questa è un'opinione puramente personale) il tuo sfogo, da uomo di destra e pure leghista, ma almeno non dire falsità.

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26/04/2005 17:08
 
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Per prima cosa tengo a precisare che non sono uomo di destra, nè tanto meno di sinistra.
Seconda cosa il 25 aprile, come il 1° maggio, è solo un'occasione della sinistra di manifestare, appropriandosi di questi 2 eventi.

Che tristezza...........
****************************

.....ORIANA VIVE........

26/04/2005 17:23
 
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Re: Re:


Forse che tra i padani non ci sono lavoratori ?

Forse che tra i padani non ci sono antifascisti ?

E allora, cosa aspettate a scendere in piazza ?
Vi diamo fastidio con le nostre bandiere rosse ?
Vi da fastidio che il presidente della repubblica italiana parli nella "vostra" Milano ?

La Lombardia è abbastanza grande per farvi una bella festa vostra per celebrare la Padania liberata dai nazifascisti o per festeggiare l'operosità del popolo padano il 1°Maggio..

A meno che, a qualcuno di voi, quei signori che tanti lutti portarono nelle vostre/nostre vallate magari sono pure simpatici : il che sarebbe una cosa alquanto curiosa per un movimento politico che ambisce neanche tanto segretamente all'indipendenza del Nord Italia e quindi, dovrebbe guardare alquanto in cagnesco i post-fascisti.



Che tristezza...

[Modificato da admin/moris 26/04/2005 17.25]

26/04/2005 17:23
 
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Re:

Scritto da: Matteo, Berghem 26/04/2005 17.08
Per prima cosa tengo a precisare che non sono uomo di destra, nè tanto meno di sinistra.
Seconda cosa il 25 aprile, come il 1° maggio, è solo un'occasione della sinistra di manifestare, appropriandosi di questi 2 eventi.

Che tristezza...........



non sarai uomo di destra, ma le tue idee lo sono. o meglio appartengono alla destra di questo periodo storico.
la sinistra si è appropriata di queste due feste? è verissimo, ma lo ha fatto perchè l'attuale destra ha dimostrato di non crederci, e anzi, soprattutto nel caso del 25 aprile, ha attuato un revisionismo che è andato dalla parte opposta del riconoscere i valori della resistenza e della lotta partigiana.
il 1° maggio? è sempre stata una festa della sinistra, storicamente. e comunque nessuno ti vieta, in questo giorno, di festeggiarlo senza riconoscerti nelle idee della sinistra.
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vedi Moris, non sarebbe forse semplice scendere in piazza senza bandiere? Non siamo forse stati liberati tutti al nazi-fascsimo? O forse sono stati liberati solo quelli di un 'colore'?
Perchè dovrei andare in piazza con la 'mia' bandiera, ma non posso scendere senza nessun colore anche con chi non la pensa politicamente come me?

E' un pò, se vogliamo, come il discorso fatto per il calcio, in certe occasione la bandiera politica dovrebbe rimanere a casa.

Ma tantè.......
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.....ORIANA VIVE........

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vedi Matteo non e' che la sinistra si "appropri" di queste due feste, tali feste sono proprie del patrimonio storico, culturale prima del movimento dei lavoratori italiani e poi dei partiti che li hanno rappresentati...

Ma come potrebbe un partito di DX o CDX festeggiare il primo maggio quando appunto storicamente , le lotte per i diritti dei lavoratori ,che questo giorno rappresenta, hanno visto sempre come controparte aggressiva e braccio padronale i governi di DX ?

Il 25 Aprile NON e' una festa neutrale, e' la festa di chi si riconosce nei valori della resistenza e della costituzione, le bandiere rosse: i socialisti ed i comunisti furono il motore trainante della resistenza italiana, basti guardare le cifre dei morti e dei deportati tra i componenti di questi partiti, quelle bandiere non portavano "morte , terrore e distruzione" ma significarono la vita e la liberta' per molti, se quelle bandiere poterono coprirsi del sangue di chi lottava della liberta' d'Italia, poterono sventolare sulle montagne liberate perche ' non possono piu' sventolare ora ?

E quella bandiera' continuo' a sventolare mentre si scriveva la costituzione italia, costituzione che fu scritta anche da mani comuniste e socialiste e che ci ha garantito la liberta' per 60 anni, quella bandiera sventolava nelle lotte degli operai massacrati dalla polizia e dai governi di dx ( vedi tambroni ), nelle lotte contadine del sud, ti ricordi la strage di portella delle ginestre dove la mafia fece una strage per conto dei potenti della terra siciliana e del governo centrale?

Io l'ho sempre guardata con amore ed orgoglio.

Alla bandiera rossa

Per chi conosce solo il tuo colore,
bandiera rossa,
tu devi realmente esistere, perché lui
esista
chi era coperto di croste è coperto di
piaghe,
il bracciante diventa mendicante,
il napoletano calabrese, il calabrese
africano,
l'analfabeta una bufala o un cane.
Chi conosceva appena il tuo colore,
bandiera rossa,
sta per non conoscerti più, neanche coi
sensi
tu che già vanti tante glorie borghesi e
operaie,
ridiventa straccio, e il più povero ti
sventoli.


Sean

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E' comunque forse ingiusto dimenticare i molti morti per mano partigiana dopo il 'Vs.' 25 aprile.

Inorridisco davanti alla bandiera con falce e martello.
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Re:

Scritto da: Sean1 27/04/2005 12.29
quella bandiera sventolava nelle lotte degli operai massacrati dalla polizia e dai governi di dx ( vedi tambroni )



La Resistenza che il governo centrale di dx non ha ancora perdonato alla città di Genova, per esempio, (vedi disordini del 1960 e g8 del 2001), città medaglia d'oro alla Resistenza.

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Re:

Scritto da: Matteo, Berghem 27/04/2005 12.48
E' comunque forse ingiusto dimenticare i molti morti per mano partigiana dopo il 'Vs.' 25 aprile.

Inorridisco davanti alla bandiera con falce e martello.



la firma che grazio' molti fascisti nel dopoguerra' fu quella del minstro della giustizia....tataaaaa....Palmiro Togliatti...(li mortacci sua)

e salvo' anche molti che commisero crimini inenarrabili: un esempio ? l'Ex sindaco della "mia citta'" Latina (fu littoria) , finestra, egli fu ufficiale repubblichino, vuoi saper cosa faceva? torturava, la cosa che gli piaceva di piu'? togliere gli occhi ai suoi prigionieri , ancora vivi e riempire le orbite di segatura....un simpaticone insomma...

Be' se proprio vuoi saperlo grazia o non grazia se io l'avessi incontrato di quei tempi un colpo misericordioso in fronte non glielo avrebbe tolto nessuno....

Ps Latina/littoria citta' di mxxxa : che solo una citta ' cosi' puo' eleggere un torturatore e boia....
Sean

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Re: Re:

Scritto da: Sean1 27/04/2005 13.07
... egli fu ufficiale repubblichino, vuoi saper cosa faceva? torturava, la cosa che gli piaceva di piu'? togliere gli occhi ai suoi prigionieri , ancora vivi e riempire le orbite di segatura....un simpaticone insomma...



Ecco, direi che questo è qualcosa di fronte alla quale inorridire... pure sindaco, si è ritrovato...

[Modificato da scottishflag 27/04/2005 13.12]

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27/04/2005 13:24
 
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ma il 25 aprile...
è il giorno della liberazione e della bandiera tricolore...
o il giorno dove il rosso fa da padrone[SM=g27831] ???

allucinante ragas allucinante
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[Modificato da Sean1 27/04/2005 13.39]

Sean

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27/04/2005 13:41
 
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Re: ma il 25 aprile...

Scritto da: Denny Hobson 27/04/2005 13.24
è il giorno della liberazione e della bandiera tricolore...
o il giorno dove il rosso fa da padrone[SM=g27831] ???

allucinante ragas allucinante



se non vedi bandiere con la croce celtica ci sarà un motivo, no?
27/04/2005 13:41
 
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sean aspetto con fiducia il 2006...vincete le elezioni..e poi RIDIAMO insieme..mi spiace sean..nulla contro di te..ma conto la tua ironia che contraddistingue ogni volta i miei messaggi
[SM=x145448] [SM=x145448] [SM=x145448] [SM=x145448] [SM=x145448] [SM=x145448] [SM=x145448] [SM=x145448] [SM=x145448] [SM=x145448] [SM=x145448] [SM=x145448] [SM=x145448] [SM=x145448] [SM=x145448] [SM=x145448]
27/04/2005 13:50
 
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Re:

Scritto da: Denny Hobson 27/04/2005 13.41
sean aspetto con fiducia il 2006...vincete le elezioni..e poi RIDIAMO insieme..mi spiace sean..nulla contro di te..



Non so se vinceremo.
Non credo neanche che nel centrosinistra abbondino geni politici o governatori straordinari.

Ma di una cosa sono certo (è una delle poche cose certe della mia vita) : fare peggio di questo governo di pericolosissimi pasticcioni o furbi interessati solamente al proprio cortile è assolutamente IMPOSSIBILE.

Montanelli, una persona distante anni luce dal sottoscritto su molte tematiche, lo aveva previsto prima della morte.

Voi che detestate Prodi : se parlate con persone non di sinistra (liberali o conservatori)che vivono nel resto d'Europa capirete voi stessi che l'attuale governo è assolutamente indifendibile.

Io non rido, sono seriamente preoccupato per quanti danni potrà ancora fare il sig. Berlusconi nei prossimi mesi.



27/04/2005 13:53
 
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Re:

Scritto da: Denny Hobson 27/04/2005 13.41
sean aspetto con fiducia il 2006...vincete le elezioni..e poi RIDIAMO insieme..



nessuno di noi ha mai detto che il centrosinistra risolverà tutti i mali. anzi, finchè ci sarà Rutelli ... aiuto!!!!!!!!!!!
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