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Ken il rosso: 'L'Irlanda di ieri come l'Iraq di oggi'
Un pugno allo stomaco applaudito dalla critica. The Wind That Shakes The Barley, il film di Ken Loach in concorso, è un racconto dolente ambientato nell’Irlanda di inizio Novecento che cerca di liberarsi dagli inglesi. Parla dell’Irlanda per parlare dell’Iraq e di tutti gli altri territori occupati. Ken Loach ha i capelli un po’ più bianchi ma rimane molto rosso nell’anima.
In The Wind That Shakes The Barley, il vento che scuote l’orzo (da un verso di una ballata di fine Ottocento), si segue il percorso di due fratelli che si uniscono alle bande che lottano per l’indipendenza dell’Irlanda dall’Inghilterra. Damien (interpretato da Cillian Murphy, già amico-nemico di Batman) è un medico che ha rinunciato alla sua carriera per unirsi alla lotta, mentre suo fratello Teddy è meno idealista e più votato al ruolo di capo. Si troveranno su due fronti diversi quando l’esercito irlandese firmerà il trattato con l’Inghilterra, divisi tra la scelta oltranzista di Damien di portare avanti la lotta e quella di Teddy, di trovare un accordo con gli inglesi.
Ken Loach, accompagnato sulla Croisette dal suo sceneggiatore di sempre Paul Laverty e dagli attori perlopiù irlandesi, ha subito riportato il film in una dimensione di attualità. “E’ sempre un buon momento – ha detto - per raccontare una storia di lotta per l’indipendenza, visto che periodicamente si ritorna a lottare. Nel mondo ci sono sempre eserciti di occupazione e persone che organizzano la resistenza. Non è il caso che io dica qui ora dove l’Inghilterra purtroppo sta occupando illegalmente un territorio con il suo esercito”.
E a chi apertamente gli chiede la sua opinione sulla guerra in Iraq, Ken il rosso risponde: “E’ stata una guerra illegale basata su mille bugie che riguardavano le armi di distruzione di massa. Si parla troppo poco della distruzione dell’Iraq e di quello che è successo a Fallujah con la morte di bambini e intere famiglie e si racconta ancora troppo poco quello che ancora accade ogni giorno”.
La lotta per l’indipendenza nell’Irlanda degli anni Venti si trasforma in una guerra civile in famiglia che mette ragazzi che sono cresciuti insieme uno contro l’altro, costretti ad utilizzare gli stessi metodi degli inglesi. ‘’Se si persegue un’idea di giustizia, libertà e indipendenza e c’è qualcuno che si oppone ai tuoi ideali allora si arriva alla violenza. E’ l’opposizione a questi ideali che conduce alla violenza, non il contrario. E’ stata l’occupazione nazista a far nascere i Maquis, i partigiani francesi. Non si tratta di idealizzare la violenza e nel film si capisce chiaramente che Damien, dopo aver ordinato l’esecuzione di un ragazzo traditore, è completamente cambiato, distrutto”.
Alle possibili accuse di aver fatto un film antibritannico, Ken Loach ribatte così: “Non si deve confondere i governi con la gente. Si può essere critici nei confronti del governo inglese senza essere antibritannici. Anche perché spesso gli oppressori dei popoli sono anche oppressori del proprio popolo: per esempio, Winston Churchill è stato responsabile di mandare armi e truppe contro gli irlandesi ma anche contro i minatori inglesi che protestavano”. E chissà che non siano i minatori nel prossimo soggetto di Ken il rosso.
Chiara Ugolini
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Good evening, there was already an injury, huh?
Giovanni Trapattoni, falling off his chair