Ken Loach

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fergus
00martedì 12 aprile 2005 19:02
Così come per Colm Meaney, mi sembra doveroso inaugurare un thread dedicato al grande Ken Loach

Fimografia

(2005) Tickets
(2004) Un bacio appassionato
(2002) 11 settembre 2001
(2002) Sweet Sixteen
(2001) Paul, Mick e gli altri
(2000) Bread and Roses
(1998) My Name Is Joe
(1997) The Flickering Flame
(1996) La canzone di Carla
(1995) Terra e libertà
(1994) Ladybird Ladybird
(1993) Piovono pietre
(1990) Riff raff - meglio perderli che trovarli
(1990) L'agenda nascosta
(1986) Fatherland
(1984) Which Side Are You On?
(1981) Looks and Smiles
(1980) The Gamekeeper
(1979) Black Jack
(1977) The Price of Coal (film tv)
(1975) The Days of Hope (mini serie)
(1971) After a Lifetime (film tv)
(1971) The Save the Children Fund Film
(1971) Family Life
(1971) The Rank and the File (film tv)
(1969) The Golden Vision (film tv)
(1969) Kes
(1969) The Big Flame (film tv)
(1967) Poor Cow
(1967) In Two Minds (film tv)
(1965) Cathy Come Home (film tv)
(1965) Coming Out Party (film tv)
(1965) The End of Arthur's Marriage (film tv)
(1965) Up the Junction (film tv)
(1965) 3 Clear Sundays (film tv)
(1964) Diary of a Young Man (film tv)
(1964) The Wednesday Play (serie tv)

admin/moris
00martedì 12 aprile 2005 19:14
Tickets
Fefè, che mi dici di questo nuovo film a episodi girato da Ermanno Olmi, Abbas Kiarostami e Ken Loach ?

Nell'episodio di Loach protagonisti pare siano dei tifosi del tuo amato Celtic (in trasferta in Italia) che salvano dal carcere chi li ha rapinati...
fergus
00martedì 12 aprile 2005 19:19
Re: Tickets

Scritto da: admin/moris 12/04/2005 19.14
Fefè, che mi dici di questo nuovo film a episodi girato da Ermanno Olmi, Abbas Kiarostami e Ken Loach ?

Nell'episodio di Loach protagonisti pare siano dei tifosi del tuo amato Celtic (in trasferta in Italia) che salvano dal carcere chi li ha rapinati...



dovrei riuscire ad andare a vederlo in questa settimana...
fra le altre cose ho smosso mari e monti per sapere per che squadra tifasse Ken
ebbene tifa per il Bath
admin/moris
00mercoledì 13 aprile 2005 19:25
OT interventi spostati

Gli ultimi interventi off topic sono stati spostati qui

Sono Inglesi ma sono simpatici
www.freeforumzone.it/viewmessaggi.aspx?f=13145&idd=3567


Se il titolo non vi aggrada, liberissimi di cambiarlo [SM=g27823]
admin/moris
00mercoledì 13 aprile 2005 19:26
scritto da Shamrock BG


Esatto, l’episodio firmato da Loach racconta di 3 hoops che vanno a Roma in trasferta, per la Champions League, incontrano una famiglia albanese e… andatavelo a vedere!!
Comunque il mio film preferito è Terra e Libertà
55achab
00mercoledì 13 aprile 2005 19:31
Grande Ken!!!!!!!!!!!

sono affezionato a tutti : da piovono pietre a terra e libertà a bread and roses a ...

ad integrazione della filmografia di fergus, a chi interessa

www.imdb.com/name/nm0516360/
fergus
00giovedì 14 aprile 2005 09:59
Fra gli ultimi Loach , ho trovato grandioso, all'altezza dei grandi pilastri di Kenny, "Sweet 16"
una fotografia di una Glasgow malata per nulla retorica

il protagonista Martin Compston a Cannes

scottishflag
00giovedì 14 aprile 2005 10:40
Re:

Scritto da: fergus 14/04/2005 9.59
Fra gli ultimi Loach , ho trovato grandioso, all'altezza dei grandi pilastri di Kenny, "Sweet 16"
una fotografia di una Glasgow malata per nulla retorica

il protagonista Martin Compston a Cannes




Gran film davvero, lo adoro!!! Martin Compston è tanto naturale quanto pieno di talento, spero di vederlo quanto prima in prossime pellicole. [SM=g27811]
fergus
00martedì 21 marzo 2006 13:18
Loach's Irish film tipped for Cannes
Ken Loach's Irish War of Independence drama 'The Wind That Shakes the Barley' has been mentioned as one of the potential films for competition at this year's Cannes Film Festival.

The Festival takes place from 17 to 28 May and the competition films will be announced next month.

'The Wind That Shakes the Barley' stars Cillian Murphy and Liam Cunningham as brothers involved in the guerrilla war against the Black and Tans.

It is set in Ireland during the early 1920s and looks at the turbulent years through the eyes of a family and a guerrilla unit.

This is Loach's first historical film since Spanish Civil War story 'Land and Freedom' (1995) and was written by Loach's longtime collaborator Paul Laverty.

Corcaigh
00martedì 21 marzo 2006 14:03
Girato a Cork [SM=g27828]
[SM=g27811] [SM=x145473]
fergus
00giovedì 20 aprile 2006 17:13

Director Ken Loach's new film, the Cillian Murphy-starring Irish Civil War drama 'The Wind That Shakes the Barley', has been selected for competition at this year's Cannes Film Festival.

The film stars Cillian Murphy, Liam Cunningham, Orla Fitzgerald and Padraic Delaney and tells the story of two brothers on opposite sides during the Civil War.

The Irish-UK-Italian-German-Spanish co-production was shot in Bandon Town, Mallow, Buttevant, Coolea and Killarney.

Commenting on the film's selection, Irish Film Board Chief Executive Simon Perry said: "Ken Loach and the production team behind this film must be congratulated on a tremendous achievement. 'The Wind That Shakes the Barley' deals with an important and difficult period in Irish history from a strictly human point of view."

He continued: "This is the first [Irish] film selected for competition in Cannes since John Boorman's 'The General' and we are delighted that Ireland will once again be represented at the world's most prestigious festival."
=Donegal=
00mercoledì 17 maggio 2006 23:48
scottishflag
00giovedì 18 maggio 2006 09:50
Siamo letteralmente in trepidante attesa! [SM=x145459]
pedair
00giovedì 18 maggio 2006 21:40
Il nuovo film di Ken Loach ritorna, dopo the hidden agenda, a parlare di irlanda e di questioni in sospeso tra irlanda e inghilterra.
eccoil link alle sue stesse parole
=Donegal=
00venerdì 19 maggio 2006 12:23
Su Repubblica in edicola oggi ci sono due pagine dedicate a Ken Loach e al suo ultimo film "The wind that shakes the barley" che è in concorso a Cannes.
fergus
00venerdì 19 maggio 2006 14:50
La Stampa
«Non sono anti-inglese, denuncio le violenze»
19/5/2006
di Fulvia Caprara

CANNES. Ritorno alla realtà, al passato che lascia impronte nel presente, alla storia che si ripete, tra errori drammatici e cieca violenza, come se i morti, i sacrifici, il dolore, non riuscissero a insegnare mai nulla. Con Ken Loach, dopo i misteri del «Codice Da Vinci», il Festival rimette i piedi per terra. Ricostruire oggi l’epopea dei repubblicani irlandesi in lotta contro gli inglesi per raggiungere l’indipendenza, non è, secondo l’autore, una scelta anacronistica. Neanche adesso che l’Ira ha ufficialmente dichiarato la fine della lotta armata: «È sempre il momento giusto per raccontare la vicenda dell’Irlanda degli Anni ‘20. Non solo perché è tragica e terribile e fa parte della storia inglese, ma anche perché i danni dell’imperialismo continuano a ripetersi tuttora».

Voce esile, convinzioni granitiche esposte con timida grazia, Ken Loach, il maestro inglese del cinema d’impegno non può sottrarsi all’inevitabile domanda sul conflitto in Iraq: «Ho ripetuto più volte che quella è una guerra completamente illegale, portata avanti contro il volere dell’Onu, basata su menzogne. Nonostante tutto questo continuiamo ad assistere ogni giorno alla distruzione di case, di famiglie». Per il momento «The Wind that Shakes the Barley» non ha una distribuzione americana, così Loach, giocando sul significato della sigla Ira (Irish Republican Army), si concede una battuta: «Potremmo facilitare le cose facendo sapere a Bush che si tratta di una bella storia sui repubblicani».

In Gran Bretagna, fa notare il regista, la questione dell’indipendentismo irlandese e della durissima repressione inglese, è un po’ dimenticata, quasi come se si volesse evitare di fare autocritica. «Proprio Gordon Brown - sottolinea lo sceneggiatore del film Paul Laverty - ha dichiarato nello scorso gennaio che l’Inghilterra è stufa di scusarsi per l’occupazione dell’Irlanda». Eppure questo, precisa Loach, non è un film anti-inglese: «Credo che la realtà vada osservata in modo orizzontale, superando i confini nazionali, tenendo presente che le persone sono accomunate soprattutto dalla loro posizione sociale e non dalla bandiera del Paese cui appartengono».

I guasti dell’imperialismo, fa notare Paul Laverty, «sono puntualmente gli stessi e riguardano, in modo simile, diverse epoche e diversi Paesi del mondo, dalla Spagna del 1500 fino all’America contemporanea. L’idea di civilizzazione che viene proposta è sempre molto bizzarra, basta guardare Guantanamo». Così in Irlanda, come altrove, è ancora importante far rivivere i fatti del passato. Anche per questo Loach ha voluto che il film fosse interpretato da attori irlandesi, in grado di recitare con l’accento del loro Paese, ma soprattutto di portare nei ruoli frammenti della propria esperienza personale. L’unico nome noto del cast è Cillian Murphy, super-cattivo nell’ultimo «Batman» e anche in «Red Eye»: «Ho saputo che Loach cercava attori con l’accento di Cork, prima di essere scelto ho dovuto fare sei audizioni, Loach è un autore molto esigente. Per me ha significato molto partecipare al film, ho ripensato ai miei parenti, al nostro passato, è stato importante rievocare quell’epoca».
=Donegal=
00lunedì 22 maggio 2006 14:42
Da Capital.it

Ken il rosso: 'L'Irlanda di ieri come l'Iraq di oggi'

Un pugno allo stomaco applaudito dalla critica. The Wind That Shakes The Barley, il film di Ken Loach in concorso, è un racconto dolente ambientato nell’Irlanda di inizio Novecento che cerca di liberarsi dagli inglesi. Parla dell’Irlanda per parlare dell’Iraq e di tutti gli altri territori occupati. Ken Loach ha i capelli un po’ più bianchi ma rimane molto rosso nell’anima.

In The Wind That Shakes The Barley, il vento che scuote l’orzo (da un verso di una ballata di fine Ottocento), si segue il percorso di due fratelli che si uniscono alle bande che lottano per l’indipendenza dell’Irlanda dall’Inghilterra. Damien (interpretato da Cillian Murphy, già amico-nemico di Batman) è un medico che ha rinunciato alla sua carriera per unirsi alla lotta, mentre suo fratello Teddy è meno idealista e più votato al ruolo di capo. Si troveranno su due fronti diversi quando l’esercito irlandese firmerà il trattato con l’Inghilterra, divisi tra la scelta oltranzista di Damien di portare avanti la lotta e quella di Teddy, di trovare un accordo con gli inglesi.

Ken Loach, accompagnato sulla Croisette dal suo sceneggiatore di sempre Paul Laverty e dagli attori perlopiù irlandesi, ha subito riportato il film in una dimensione di attualità. “E’ sempre un buon momento – ha detto - per raccontare una storia di lotta per l’indipendenza, visto che periodicamente si ritorna a lottare. Nel mondo ci sono sempre eserciti di occupazione e persone che organizzano la resistenza. Non è il caso che io dica qui ora dove l’Inghilterra purtroppo sta occupando illegalmente un territorio con il suo esercito”.

E a chi apertamente gli chiede la sua opinione sulla guerra in Iraq, Ken il rosso risponde: “E’ stata una guerra illegale basata su mille bugie che riguardavano le armi di distruzione di massa. Si parla troppo poco della distruzione dell’Iraq e di quello che è successo a Fallujah con la morte di bambini e intere famiglie e si racconta ancora troppo poco quello che ancora accade ogni giorno”.

La lotta per l’indipendenza nell’Irlanda degli anni Venti si trasforma in una guerra civile in famiglia che mette ragazzi che sono cresciuti insieme uno contro l’altro, costretti ad utilizzare gli stessi metodi degli inglesi. ‘’Se si persegue un’idea di giustizia, libertà e indipendenza e c’è qualcuno che si oppone ai tuoi ideali allora si arriva alla violenza. E’ l’opposizione a questi ideali che conduce alla violenza, non il contrario. E’ stata l’occupazione nazista a far nascere i Maquis, i partigiani francesi. Non si tratta di idealizzare la violenza e nel film si capisce chiaramente che Damien, dopo aver ordinato l’esecuzione di un ragazzo traditore, è completamente cambiato, distrutto”.

Alle possibili accuse di aver fatto un film antibritannico, Ken Loach ribatte così: “Non si deve confondere i governi con la gente. Si può essere critici nei confronti del governo inglese senza essere antibritannici. Anche perché spesso gli oppressori dei popoli sono anche oppressori del proprio popolo: per esempio, Winston Churchill è stato responsabile di mandare armi e truppe contro gli irlandesi ma anche contro i minatori inglesi che protestavano”. E chissà che non siano i minatori nel prossimo soggetto di Ken il rosso.

Chiara Ugolini
Corcaigh
00lunedì 22 maggio 2006 16:44
Grande Ken. Non vedo l'ora di vedere il film (e NON perché c'è Cillian Murphy, non cominciate adesso [SM=g27828] ).

Corcaigh
00lunedì 22 maggio 2006 16:45
Re: La Stampa

Scritto da: fergus 19/05/2006 14.50
così Loach, giocando sul significato della sigla Ira (Irish Republican Army), si concede una battuta: «Potremmo facilitare le cose facendo sapere a Bush che si tratta di una bella storia sui repubblicani».



[SM=x145498]
l'ho notata solo adesso [SM=x145499]
wildusty
00mercoledì 24 maggio 2006 12:09
Aspetto con ansia che esca in Italia...
Martina, ma in Irlanda non è ancora uscito?
admin/moris
00domenica 28 maggio 2006 21:32



Cannes, Palma d'oro a Ken Loach
e alle battaglie della vita e della Storia
Italia a bocca asciutta, nessun premio per Moretti e Sorrentino
A Pedro Almodovar il riconoscimento per la migliore sceneggiatura

Cannes, Palma d'oro a Ken Loach
e alle battaglie della vita e della Storia

Ken Loach

CANNES - E' The Wind that Shakes the Barley di Ken Loach il film vincitore della 59esima edizione del Festival di Cannes, parabola della rivoluzione irlandese negli anni Venti che però parla - per ammissione del regista - di Iraq e di una certa idea di "esportazione della democrazia" e mescola, com'è nello stile del regista inglese, storia, impegno politico, denuncia sociale e melodramma.

[Modificato da admin/moris 28/05/2006 21.36]

clyve.50
00lunedì 29 maggio 2006 09:22
Qualcuno sa quando esce da noi?
Corcaigh
00lunedì 29 maggio 2006 11:03
jay.ren
00lunedì 29 maggio 2006 11:10
Re:

Scritto da: clyve.50 29/05/2006 9.22
Qualcuno sa quando esce da noi?



Se non sbaglio, verso novembre [SM=x145460]

R
=Donegal=
00lunedì 29 maggio 2006 11:26
Dobbiamo aspettare ancora 6 mesi? [SM=g27813]
jay.ren
00lunedì 29 maggio 2006 11:52
I milanesi, fortunelli, possono vedere, come ogni anno, i film di Cannes dal 13 al 16 giugno 2006

>> Lombardia Spettacolo <<
scottishflag
00lunedì 29 maggio 2006 11:54
Si deve attendere fino a Novembre? [SM=g27813]

Mannagg...

P.S.: in cuor mio speravo davvero la Palma d'Oro andasse ad uno dei miei idoli viventi! [SM=g27811]

[Modificato da scottishflag 29/05/2006 12.03]

jay.ren
00lunedì 29 maggio 2006 11:59
Re:

Scritto da: scottishflag 29/05/2006 11.54
Si deve attendere fino a Novembre? [SM=g27813]

Mannagg...



Ora - dopo pranzo - cerco informazioni più attendibili... [SM=g27822]

R
scottishflag
00lunedì 29 maggio 2006 12:05
Re: Re:

Scritto da: jay.ren 29/05/2006 11.59


Ora - dopo pranzo - cerco informazioni più attendibili... [SM=g27822]

R



Io ho già un pò spulciato la rete in merito... ma non ho avuta molta fortuna. [SM=g27815]
=Donegal=
00lunedì 29 maggio 2006 12:12
Da Repubblica online

Cannes, Palma d'oro a Ken Loach
e alle battaglie della vita e della Storia

CANNES - E' The Wind that Shakes the Barley di Ken Loach il film vincitore della 59esima edizione del Festival di Cannes, parabola della rivoluzione irlandese negli anni Venti che però parla - per ammissione del regista - di Iraq e di una certa idea di "esportazione della democrazia" e mescola, com'è nello stile del regista inglese, storia, impegno politico, denuncia sociale e melodramma.
[...]
In quanto al film vincitore della Palma d'oro, "io non sono anti-inglese - aveva detto Ken Loach alla conferenza stampa dopo la proiezione di The Wind that Shakes the Barley - critico solo il governo inglese e queste sono due cose diverse, perché un popolo non si identifica necessariamente con il suo governo".
Loach aveva difeso la scelta di fare un film dedicato alla resistenza irlandese all'occupazione inglese, sostenendo che "è sempre un buon momento per raccontare una storia come questa, che ci può insegnare qualcosa ancora oggi, in un'epoca in cui un Paese potente come l'America ha intrapreso una guerra illegale a tutti gli effetti".
[...]
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