Stormont riparte (forse)

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jay.ren
00martedì 19 settembre 2006 17:41
Paisley chiede lo scioglimento dei Provos
"Se l'IRA non si scioglierà, non permetteremo allo Sinn Fein di entrare nel governo del Nordirlanda", ha fatto sapere Paisley all'uscita dall'incontro tenutosi a Belfast con i membri dell'Independent Monitoring Commission.

Per il leader del DUP la mossa dello Sinn Fein che intende indire un Ard Fheis (congresso nazionale) come risposta alle concessioni dei governi, non rappresenta la democrazia bensì l'anarchia.

Paisley si augura che il prossimo rapporto dell'IMC, atteso per fine settembre, non sia inquinato dalle richieste dei governi, ma che sia cristallino nello spiegare alcuni fatti recenti, come ad esempio l'omicidio Donaldson.
jay.ren
00mercoledì 20 settembre 2006 13:35
128° giorno | Robinson (DUP) spiega il rimborso dorato
Mark Robinson, parlamentare del DUP, ha spiegato, dopo molti giorni e molte richieste, il motivo del rimborso dorato chiesto al governo per il lavoro svolto a Stormont.

"In quel periodo ero nella casa di famiglia a Bushmills e ciò ha notevolmente alterato il chilometraggio dei miei viaggi per raggiungere Stormont".

Ha spiegato inoltre che "se controllate, sono sempre stato presente nell'Assemblea, oggi come ieri. Voglio chiarire che il mio ufficio sarà sempre aperto e intendo continuare a rappresentare i miei elettori".

Fonte: • Let, Bollettini >>

[Modificato da jay.ren 20/09/2006 19.45]

jay.ren
00mercoledì 20 settembre 2006 19:45
McAleese ottimista
La presidente irlandese Mary McAleese si ritiene "sempre più ottimista" sul futuro dell'assemblea di Stormont.

Parlando a Londra alla English Law Society ha lodato "la grande volontà di pace esibita dalla popolazione dell'Irlanda del Nord".

Secondo lei "è una spinta così importante da non permettere null'altro che la piena implementazione del Good Friday Agreemet. Ho completa fiducia che a novembre vedremo un cambiamento epocale, atteso da lunghi anni".

Durante il discorso ha ricordato che il la legge non dovrebbe mai cedere alla pressione della violenza e del terrorismo. Ha inoltre ricordato i due avvocati nordirlandesi Pat Finucane e Rosemary Nelson, descritti come "imponenti, meravigliosamente indipendenti e impavidi".
=Donegal=
00mercoledì 20 settembre 2006 20:20
Una piccola nota OT. Anche se non commento quasi mai sono un affezionato lettore dei vari aggiornamenti in questa sezione [SM=g27823]

[Modificato da =Donegal= 20/09/2006 20.20]

jay.ren
00venerdì 22 settembre 2006 08:33
130° giorno | Gerry Adams: il DUP ostacola la devolution
Il presidente dello Sinn Fein Gerry Adams (in foto) ha accusato il Democratic Unionist Party di Ian Paisley per l'impasse politica nordirlandese, affermando di non sapere se si riuscirà a raggiungere al power-sharing entro la fine di novembre.

"Tutti i partiti desiderano la stabilità politica in Irlanda del Nord. Tutti tranne il DUP", ha affermato Adams.

Secondo il presidente del partito di Falls Road "il miglior accordo è ancora quello con Ian Paisley" ma, quando gli viene chiesto se si riuscirà a raggiungere un obiettivo comune con il leader del DUP risponde "non lo so proprio".

Il leader unionista ha sempre affermato di non voler condividere il potere con l'Ira, del quale lo Sinn Fein è l'ala politica, fino al completo accertamento della fine di ogni tipo di violenza e delle attività criminali.

Per Richard McAuley, portavoce dello Sinn Fein, le accuse riguardanti la violenza non hanno più senso perché "l'Ira ha abbandonato il palcoscenico paramilitare, avendo formalmente detto addio alla lotta armata".

Fonte: • Let >>
jay.ren
00venerdì 22 settembre 2006 08:35
Re:

Scritto da: =Donegal= 20/09/2006 20.20
Una piccola nota OT. Anche se non commento quasi mai sono un affezionato lettore dei vari aggiornamenti in questa sezione [SM=g27823]



[SM=g27822] siamo contenti che la situazione ti interessi.

ci sono altre notizie che non vengono pubblicate su AI che ritengo interessanti (pubblicità occulta) [SM=g27837]

R
jay.ren
00venerdì 22 settembre 2006 15:09
Lo SF snobba il dibattito sulle vittime
La prossima settimana a Stormont i partiti discuteranno delle vittime dei Troubles ma lo Sinn Fein sarà nuovamente assente.

Gli altri partiti discuteranno delle vittime, dei diritti e della salvaguardia dell'incolumità personali ma il partito di Gerry Adams non prenderà parte "ai dibattiti che non riguarderanno direttamente gli sforzi per riproporre la devolution in Nordirlanda".

Questo dibattito segue il rapporto del comitato "Preparation for Government", cui hanno partecipato tutti i partiti, incluso lo Sinn Fein. Naomi Long, dell'Alliance Party, afferma che i parlamentari repubblicani hanno tentato di impedire il dibattito durante l'incontro del comitato. "Hanno dimostrato che i loro discorsi su questa materia sono solamente superficiali quando hanno provato a negare il diritto dell'Assemblea di dibattere questo genere di problemi", ha commentato la Long.
jay.ren
00lunedì 25 settembre 2006 10:21
133° giorno | McGuinness vede un futuro luminoso
Parlando a Galway oggi pomeriggio (ieri, ndRen), durante una commemorazione per gli hunger strikers, il capo negoziatore dello Sinn Fein ha affermato che l'Irlanda è una nazione in movimento.

Secondo McGuinness sono stati fatti grandi progressi anche al Nord, sia economicamente che politicamente.
E altri progressi verranno fatti nei prossimi mesi, specialmente riguardo l'instaurazione dell'Assemblea di Stormont.

"Il conflitto che ha martoriato il Nord è effettivamente giunto ad una conclusione. Abbiamo numerosi comunicati dell'Ira che lo confermano, sempre giunti dopo gli appelli di Gerry Adams alla smilitarizzazione", ha detto in un passaggio del discorso McGuinness.

Fonte: • Let >>

[Modificato da jay.ren 25/09/2006 10.21]

jay.ren
00martedì 3 ottobre 2006 09:44
140° giorno | Il piano del DUP
Il DUP ha svelato il piano, composto da sei punti, che sarà presentato in Scozia.

Include la richiesta di cessazione definitiva delle attività paramilitari dell'Irish Republican Army, il supporto repubblicano al ruolo basilare della legge e "fondamentali cambiamenti all'Accordo del Venerdì Santo".

Peter Robinson, capo delegazione del Democratic Unionist Party, ha detto che quest'ordine del giorno è "basato sulle condizioni piuttosto che sul calendario".

"Vogliamo riportare la devolution in Irlanda del Nord al più presto, ma le possibilità dipendono dalle condizioni che incontreremo", ha detto Robinson.

Fonte: • Let, Bollettini Rusticani >>

[Modificato da jay.ren 03/10/2006 9.44]

jay.ren
00mercoledì 4 ottobre 2006 13:40
Incontro Blair-Sinn Fein
Venerdì il primo ministro inglese Tony Blair incontrerà i rappresentanti dello Sinn Fein, a pochi giorni dall'inizio dei cruciali incontri di Saint Andrews, che inizieranno il prossimo mercoledì in Scozia.

Gerry Adams, Martin McGuinness e Mary Lou McDonald si recheranno alla residenza di campagna di Blair a Chequers, poco fuori Londra.

Blair ed il primo ministro irlandese Ahern sperano di poter raggiungere un accordo tra il Democratic Unionist Party, fedele a Londra, e lo Sinn Fein in materia di divisione del potere nella futura Assemblea di Stormont, prima della scadenza del 24 novembre.

Le posizioni dei due maggiori partiti nordirlandesi sono ancora distanti. Il DUP chiede l'assicurazione riguardante la fine delle attività criminali e paramilitari dell'IRA e insiste affinché il partito di Adams appoggi chiaramente la polizia nordirlandese, prima della restaurazione della devolution.

Dal canto suo, lo Sinn Fein ha sempre dichiarato di voler risolvere la "questione polizia" solo dopo aver ottenuto la devolution.

Gli incontri tra Blair ed i repubblicani giungono a due giorni dalla pubblicazione del rapporto della Independent Monitoring Commission, per ora solamente nelle mani dei due governi.
jay.ren
00domenica 8 ottobre 2006 23:14
145° giorno | Quei bravi ragazzi
di Andrea Varacalli



Sotto un altro, Ian. Anche questo è seppellito. Tre giorni di comparse e controfigure, di nuvole d'oppio teleblobbate dalla Scozia e di latrine lasciate aperte al pubblico più attento. Sarà soprattutto l'ultima volta di Tony Blair; l'ultima volta per esibirsi nelle sue mille caricature di Adams, Trimble, Paisley, Taylor, McCartney e Durkan. Chi le ha viste confessa di non aver mai riso tanto in vita sua. Il premier ha fretta di chiudere la faccenda nordirlandese. Troppa. E ha ragione per averla. Gordon Brown è pronto, o più probabile che sia già cotto. L'ennesimo attacco di buddismo, infatti, lo ha fatto uscire malconcio dalla piazzata preparata a puntino con/e/dalla vicina di casa Cherie Blair. A dirla tutta, da Manchester, nessuno è uscito intatto dalle "bugie e videotapes". Un partito al terzo mandato che illumina i propri colonnelli con la luce esposta da costosi direttori della fotografia in una sfavillante quanto gelida conferenza dell'ex peopleparty erede di una sinistra inglese che consuma masochisticamente il suo storico elettorato; dieci labours con le stellette che si stanno nutrendo dell'usura e della distruzione di un impero politico creato in tredici anni. Modernizzazione, New Labour, il riavvicinamento di Ken il Rosso, sultano di London NationCity, le guerre e il ponte atlantico troppo stretto.
Centoseianni di storia, tre mandati consecutivi anche in virtù di un'inconsistente capacità dei Tory di trovare una leadership in grado di arginare la bramosa voglia di destra di Tony Blair. Ha fretta il Primo Ministro, avrà fretta la sua controfigura a chiudere gli accordi in quella che è stata la prima e ultima pornografia politica della sua straordinaria carriera. Il Nordirlanda costituzionalizzato dall'Unione Britannica in un'assemblea formata da sedicenti repubblicani cresciuti per un lustro nel vivaio più buio nella serra dei servizi inglesi, mettergli una divisa di polizia addosso e fargli vigilare da molto vicino gli irreverenti ex compagni, e dall'altra parte, o dalla stessa. La scuderia dei cavalli di Ian che aspettano e istigano un nuovo fantino a Downing Street. David Cameron. Raggiunto il dream team di dieci/undicesimi con i collegi di Sud Belfast o Fermanagh/Sud -Tyrone, a St Andrews cancellato e con la mimosa in fiore di un fresco appello alle urne di primavera, il Dup sarà tentato di chiudere l'affare - non con gli shinners - ma con i Tory a Westminster, ancestri degli unionisti che gli permisero di fare coriandoli dei due accordi firmati con Dublino prima con Ted Heath poi con Maggie Thatcher nell'85. Il giovane Cameron vola con le rotelle del Nord ai piedi.

On the Run
Residui di un'intossicazione. ON-THE-RUN. Latitanti. Un'aministia. Generale, ovviamente. Ecco il tavolo a St andrews di mercoledì prossimo. Cerchiamo di capire come si snoderanno i negoziati. Lo Sinn Fein vuole la grazia per gli ultimi provisional in fuga. Meno di venti, se non presenteranno il conto anche per la squadra del caso Tohill. Londra risponde, va bene. Ma se amnistia sarà allora tutti ne avranno beneficio. Tutti chi? Centocinquanta persone coinvolte nei troubles, da una parte e dell'altra, compresi gli ufficiali dell'esercito e della Royal Ulster Constabulary MI5, SaS e 14th intelligence che hanno commesso dei crimini. Crimini che vanno fino all'omicidio. Il tavolo è lo stesso e Londra vuole anche gli shinners in regola nella struttura di Polizia per il Nordirlanda made-by i neolaboratori di cosmetica britannica. Non solo: gli shinners e provos dovranno a questo punto con la benedizione dell'Indipendent Monitoring Commission promuovere l'arruolamento dei giovani repubblicani nella polizia. Altrimenti Stormont non parte, e se Stormont non parte la Devolution non parte; e se la Devolution non parte "we are simply fucked, Gerry". Il tempo arde anzi è cenere. Ieri Tony ha invitato a casa sua, a Chequers, Adams, da solo. "O fai l'affare con me oppure avrai Cameron".
Vediamola dal loro punto di vista. Crediamo al milestone che ci racconta lo Sinn Fein e che attraverso il processo costituzionale paxbretannia, i principali obiettivi repubblicani, unificazione e sovranità sulle 32 contee, possano essere raggiunti a breve o lungo termine. Anche indossando la divisa della Psni e facendo i ministri e ragionieri, nel castello simbolo della partizione dello staterello, per conto degli brits.
Il mazziere, naturalmente, sono gli unionisti. Son loro a dar le carte, saranno solo loro a decidere. La pressione aumenta e i leoni di Paisley, Doods e Wilson premono per l'ingresso degli shinners nella PSNI. Questo è l'ultimo traguardo per rientrare in power-sharing con gli unionisti a Stormont prima del congelamento per un triennio senza salario.
Ma che rischia la corazzata di West Belfast ad accettare con diligenza, ed esercitarla, questa a dir poco ambigua funzione nella polizia britannica distaccata nelle sei contee?
In fondo hanno gia' avuto due ministri della corona, e ne vorrebbero altri, che comporterebbe sveltire questa annosa pratica della polizia? Non sono ancora maturi i tempi? Ferite troppe aperte lasciate dalla Ruc nel cuore delle comunità cattoliche? Che se passasse anche la OTR (On the Run legislation) non rimarginerebbero mai più. Paura di una faida, Gerry? Le harps dell'INLA a Belfast e la Rira di Derry, S'Armagh e S'Tyrone stanno alzando troppo la voce? Che succederà durante le marce orangiste?

Termina su Let >>

[Modificato da jay.ren 08/10/2006 23.15]

askatasuna
00lunedì 9 ottobre 2006 10:26
ardoyne, today
jay.ren
00lunedì 9 ottobre 2006 16:19
146° giorno | Incontro Brady-Paisley

Una foto "storica" suggella l'incontro tra Brady e Paisley



Dopo lo storico, primo incontro con il reverendo Ian Paisley ed i membri del Democratic Unionist Party, l'arcivescovo di Armagh Sean Brady afferma che è stato molto costruttivo.

"Il meeting odierno conferma che ognuno ha un ruolo da interpretare nella creazione di un futuro prospero e stabile per il Nordirlanda. Credo fermamente nella possibilità di costruire tale futuro se ognuno di noi troverà il coraggio di prendersi cura dei bisogni dell'altro e non solamente di quelli della propria comunità. La vera pace giungerà solamente quando pensaremo al bene dell'intera società e non degli interessi della propria parte", ha commentato all'uscita dell'incontro l'arcivescovo Brady.

Il colloquio fra il DUP e la Chiesa Cattolica è stato visto come punto molto importante, in vista degli incontri multi-partitici di St. Andrews.

Paisley, leader del DUP e della Free Presyterian Church, è sempre stato un aspro critico dei cattolici in passato.

Questo incontro servirà alla strategia del DUP, per mostrare ai repubblicani che il partito è interessato anche ai bisogni dei cattolici ed è disposto a condividere il potere in irlanda del Nord.
jay.ren
00martedì 10 ottobre 2006 09:31
147° giorno | Punto di non-ritorno


Tutto il mondo cerca St Andrews sulle cartine. È il luogo dove, nelle speranze di molti, si potrebbe riscrivere la storia di un pezzo d'Europa, provocando un terremoto epocale.

I primi ministri anglo-irlandesi Tony Blair e la sua controparte BertieAhern stanno spingendo sull'acceleratore per mettere in piedi nuovamente la devolution in Irlanda del Nord, nonostante a molti sembri un'impresa quasi impossibile. Quali sono i motivi da individuare in tanta fretta? Tra poco Blair lascerà la guida del paese e Ahern dovrà affrontare le elezioni generali nelle 26 contee. Sarebbe questo un ottimo colpo per la sua immagine pubblica se gli accordi arrivassero in porto; immagine seriamente compromessa dagli scandali dell'ultimo periodo legati a presunte mazzette della Dublino palazzinara nel periodo in cui il Taoiseach era Ministro delle Finanze.

Gli attori principali di questo nuovo atto della commedia nordirlandese sono sempre i due partiti storicamente antagonisti: lo Sinn Fein di Gerry Adams e il Dup del reverendo Ian Paisley. Sdlp, Uup e i piccoli, parteciperanno alle trattative ombra per la restaurazione di una commissione d'incontro nel caso le corazzate nazionaliste ed unioniste trovino una linea guida per rientrare a Stormont.

La spinta maggiore, arriva dal rapporto dell'Independent Monitoring Commission, - uscito pochi giorni fa - e che ha cercato di liberare le mani allo Sinn Fein e alleggerire la propria posizione alla vigilia delle trattative, affermando che i Provisonals IRA avrebbero completamente cessato le attività paramilitari e criminali, lasciando però sospese numerose questioni relative alla sicurezza della provincia.
Il Dup di Paisley, però, continua a insistere sul tasto del completo smantellamento della linea di comando quale condizione fondamentale per sedere al tavolo con i repubblicani ma soprattutto il team del reverendo preme per l'ingresso degli shinners nella commissione della Psni. La polizia nordirlandese, un delicatissimo nodo da sciogliere tra i repubblicani.

Ed è questa la questione più spinosa per i negoziati. Tutta dello Sinn Fein e riguarda, appunto, il sostegno attivo dei repubblicani nella forza di polizia nordirlandese che rimane a tutti gli effetti un corpo britannico. Tuttavia, proprio in questi giorni, lo stato maggiore di Falls Road sta cercando di convincere, per quanto possibile, la propria base della bontà di tale iniziativa ma buona parte della base repubblicana continua a rifiutare ogni iniziativa d'ingresso nella Psni.
Per ammorbidire il rischioso rubicone di Adams con i suoi battaglioni, l'Alliance Party - sulla carta una forza alternativa ai due schieramenti ma estremamente vicina all'UUP di Sir Reg Empey - ha avanzato cinque proposte per un nuovo policing-board e per coloro che intenderebbero siglare gli accordi a St Andrews dovranno tenere conto di queste posizioni.

Ciononostante, le balene unioniste del Democratic Unionist Party, vogliono modificare i punti principali dell'Accordo del Venerdì Santo, rivoluzionando definitivamente i negoziati. Un programa sotto il quale dovrebbe operare la nuova assemblea nordirlandese, priva di poteri amministrativi e de facto in direct rule da Londra, perché solo quando sarà completata la sanitatizzazione dello Sinn Fein negli impianti democratici del Regno Unito, si potrà ritenere la provincia sufficientemente matura per amministrarsi autonomamente.

Ed ecco che in molti mesi di lavoro non si è giunti all'accordo su nessun punto nell'agenda di Stormont, come era ampiamente previsto sin dal 15 maggio scorso. Ma riusciranno adesso i due premier a trovare una strada percorribile dai due schieramenti nei pochi giorni rimanenti prima della chiusura definitiva dell'Assemblea nordirlandese prevista per il prossimo 24 novembre?

Tutti sperano di vedere seduti intorno ad un tavolo entrambe le delegazioni dei partiti, gli schieramenti vicini e disposti al dialogo - cosa accaduta molto raramente in passato - nella speranza di dare un futuro più stabile e sicuro alle nuove generazioni di nordirlandesi. Speranza oggi riaccesa dallo storico incontro tra il primate della chiesa cattolica in Irlanda, Sean Brady e Ian Paisley.
In passato, però, abbiamo imparato che mosse del genere hanno fatto parte della solita strategia di conservazione del pattern unionista nelle Sei Contee. Prima delle purghe, le carote.

E Intanto le luci si stanno per accendere sulla cittadina scozzese di St Andrews, tra ottimismo e disillusione di due milioni di nordirlandesi pronti a crederci ancora.

Fonte: • Let, Distretto Nord >>
jay.ren
00mercoledì 11 ottobre 2006 11:30
148° giorno | Nordirlanda allo sprint
Si riparte con le trattative per il Nordirlanda. Oggi a St Andrews, poche miglia a nord di Edinburgo in Scozia, nazionalisti ed unionisti tenteranno di raggiungere una soluzione per rientrare, dopo quattro anni di controllo diretto inglese, in una nuova fase autonoma di amministrazione della provincia britannica. Downing street ha previsto una scadenza finale ed inderogabile per il 24 novembre prossimo entro, la cui le parti in causa dovranno trovare una forma adeguata di riformulazione dell'Assemblea e di esecutivo per Stormont a Belfast.
Se falliranno ancora, salterà lo stipendio dei membri eletti nell'ultima tornata elettorale. Gli ostacoli per la restaurazione della devolution "alla scozzese" in l'Ulster sono tre e tutti legati tra loro. Cerchiamo di capire come questi tre momenti del processo di pace rifletteranno le maggiori difficoltà nella tre giorni negoziativa di St Andrews.
L'IRA, l'esercito repubblicano irlandese, ex vetrina paramilitare dello Sinn Fein, non sarebbe più un problema, secondo la recente pubblicazione della Commissione Indipendente per il Monitoraggio (IMC) delle formazioni paramilitari nordirlandesi. Rimangono in piedi quindi due delicatissimi temi d'affrontare, entrambi legati tra loro a doppiofilo. Il primo riguarda l'ingresso nella polizia dello Sinn Fein. Partecipazione ai lavori della riforma e promozione tra i giovani cattolici all'arruolamento nella Psni. Corpo che però, naturalmente, rimane a tutti gli effetti un'istituzione britannica. Da qui si snodano altri due punti di chiare impasse. Se Gerry Adams, leader dello Sinn Fein, riterrà ancora immaturi i tempi per saltare nella Psni gli unionisti faranno i bagagli dalla Scozia e le trattative salteranno. Se invece con ragionevolezza, il deus ex machina del repubblicanesimo irlandese, accettasse di partecipare subito ai lavori per la delicata riforma, a Belfast si avrebbe un sisma tra i suoi uomini - ancora in fase dibattutale sul da farsi - e nelle altre milizie cosiddette "dissidenti". Il rischio di una faida è reale.
Altro scoglio, i latitanti. Londra è disposta a legislare la OTR (on the run), l'amnistia sui latitanti. Ma l'amnistia in questione, il premier Blair e soci, la vorrebbero estendere a 150 persone coinvolte dal 1969 nei "troubles" delle Sei Contee. De facto, i repubblicani in fuga invece sarebbero non più di venti. Il resto si tratta di ufficiali in servizio e non, provenienti dalla Royal Ulster Constabulary, la vecchia polizia, esercito, corpi speciali come la SaS e il 14th intelligence che hanno macinato una serie considerevole d'omicidi dietro il provvedimento dello "shoot to kill", spara per uccidere.
Crimini che appunto arrivano fino all'omicidio.
Lo Sinn Fein respinge, Londra minaccia. Ma intanto lunedì si sono incontrati l'arcivescovo cattolico e primate sull'isola, Sean Bready con il reverendo Ian Paisley, leader del Democratic Unionist Party. Un passo avanti e un buon auspicio per il vertice. Almeno, se di solita purga politica unionista si tratterà, rappresenta senza indugi uno storico passo avanti per il dialogo tra le comunità nella provincia.

Fonte: • Let, Distretto Nord >>
jay.ren
00mercoledì 11 ottobre 2006 13:25
Ah, piccolo appunto prima di venire cazziato [SM=g27827]:

L'articolo inserito qui sopra è disponibile anche sul numero quotidiano di Avvenire oltre che su Let.

[SM=g27811] R
jay.ren
00mercoledì 11 ottobre 2006 16:48
Iniziano i colloqui di St Andrews

ecco dove si svolgono gli incontri


Pioggia e vento hanno accolto i politici nordirlandesi ed i rappresentanti dei governi d'Inghilterra e di Irlanda al loro arrivo a St. Andrews.

I due maggiori partiti, il DUP e lo Sinn Fein, hanno inviato un grande numero di partecipanti per discutere di problemi quali il ruolo della polizia, i cambiamenti nella legge elettorale, il ruolo di Stormont e la gestione dei fondi che verranno ricevuti.

Della delegazione DUP fanno parte, oltre al leader Paisley e a Peter Robinson, nove parlamentari eletti a Westminster, i Pari ed i membri dell'Assemblea di Stormont.

La squadra negoziale del partito repubblicano, con in testa Gerry Adams ed il capo-negoziatore Martin McGuinness, comprende gli eletti a Stormont insieme ai rappresentanti che siedono al Dail di Dublino.

L'Ulster Unionist Party, il repubblicano SDLP, l'Alliance Party - partito che attinge ad entrambe le comunità -, il lealista Progressive Unionist Party di Ervine e l'UK Unionist prenderanno posto insieme alle due corazzate nordirlandesi ai tavoli di confronto.

Il primo ministro scozzese Jack McConnellsaluterà tutti i convenuti prima dell'inizio della sessione iniziale di lavori, che avrà luogo alle 16.45 ora scozzese (le 17.45 in Italia).

Il Taoiseach Ahern è arrivato a fine mattinata in Scozia, mentre Blair ed il Segretario di Stato Peter Hain hanno atteso il termine dei lavori nella Casa dei Comuni prima di partire per la Scozia.

Fonte: • Let, Bollettini >>
jay.ren
00giovedì 12 ottobre 2006 00:05
In fuga dalla On-The-Run
Fresco fresco di stampa [SM=x145453] un articolo sull'avvicinamento a St Andrews ed i primi scontri tra i diversi partiti.




Nell'ultima ora saltano gli accordi per la legislazione sui latitanti repubblicani. Muro unionista e Paisley minaccia di fare i bagagli

L'incontro tra il reverendo Paisley e l'arcivescovo Brady, avvenuto solo due giorni fa, sembrava spianare la strada ad un "cambiamento di rotta", secondo le affermazioni di Alasdair McDonnell. "Per molti è la cartina di tornasole che dovrebbe mostrare l'apertura del DUP ad un governo congiunto insieme ai repubblicani. Mostra l'intenzione genuina di recarsi a St Andrews per cercare una soluzione positiva", riferiva il leader dello SDLP.

Sono trascorse 48 ore ma pare che la situazione abbia fatto un balzo temporale all'indietro di molti anni.

L'avvicinamento a St Andrews ha subìto un'impennata nei toni, quando sir Empey, leader dell'Ulster Unionist Party, erano improntate a spegnere le speranze repubblicane. "Dobbiamo assicurarci che [i repubblicani] non mettano le mani sull'agenda dei lavori, dicendo agli unionisti quello che possono o non possono fare".

Ha rincarato la dose Ian Paisley Jr, figlio del leader de DUP. "L'ordine e la legge non verranno sacrificati per ingraziarci lo Sinn Fein", ha affermato ieri. "Stiamo andando incontro ad una scelta importante e definitiva. Se vogliamo far ritornare la democrazia nella nostra Provincia, la legge deve essere il fondamento cui tutti devono aderire. Il supporto alla polizia, alla legge ed all'ordine è quello che tutti coloro si definiscono democratici devono supportare. Non chiediamo nulla di speciale o di irrealistico allo Sinn Fein e non sono neppure un'istanza esclusiva degli unionisti, ma una richiesta della democrazia", ha rincarato Paisley Junior, che ha preparato un'agenda da presentare a St Andrews, sempre cercando di mettere la questione polizia in primo piano, per obbligare il partito di Adams ad una difficile scelta.

E in queste ore, dopo i primi incontri tra i partiti, il banco sta già cominciando a traballare.
Il reverendo Paisley fa presente, parlando al cellulare appena arrivato a St Andrews, che "se lo Sinn Fein non accetta di entrare nella polizia britannica, venire fino qui è stato tempo sprecato".

Secondo le ultimissime indiscrezioni che giungono dall'interno, anche la legge On-The-Run, l'amnistia sui latitanti, sarebbe già saltata dal tavolo.
Gli unionisti non intendono concedere l'estinzione dei reati ai venti repubblicani macchiatisi di crimini durante i Troubles, mentre i repubblicani erano disposti ad accettare l'amnistia per ogni persona coinvolta, compresi i militari e i poliziotti nordirlandesi.

Gli scogli sulla strada per la devolution sono diventati montagne quasi insormontabili.

Fonte: • Les Enfants Terribles >>
Marcellino.bergamo
00giovedì 12 ottobre 2006 08:40
sei meglio dell'ANSA [SM=x145517]
jay.ren
00venerdì 13 ottobre 2006 12:07
St Andrews, Scotland | All-party Talks
"Prima la polizia, poi il governo". Paisley irremovibile ma lo Sinn Fein non puo' saltare adesso.

Paisley e' chiaro: prima del governo la polizia. Non si fara' un passo senza aver visto prima gli shinners promovuere la PSNI.
E' stallo a St Andrews, come avevamo ampliamente previsto noi di LET. Si va verso una dichiarazione congiunta dei due governi diretta ad ottenere "nuovo tempo" per le negoziazioni. A poche ora dal termine di questa tre giorni di maratona delle trattative in Scozia, il fallimento appare piu' evidente. Staremo a vedere nel pomeriggio quando Tony blair e la sua controparte irlandese Bertie Ahern usciranno per chiudere i lavori.

Fonte: • Let, Bollettini >>

[Modificato da jay.ren 13/10/2006 12.07]

jay.ren
00venerdì 13 ottobre 2006 12:08
McGuinness: 'Non possiamo chiedere ai repubblicani del south armagh ed east tyrone di arruolarsi. Sarebbe una perdita di tempo'


Nel corso degli incontri di St Andrews Martin McGuinness, capo-negoziatore dello Sinn Fein, parlando della spinosa questione della polizia ha affermato che "Ian Paisley non può presentarsi ai colloqui e dire semplicemente 'Abbiamo bisogno di risolvere la questione sulle forze dell'ordine e tutto si basa sullo Sinn Fein'. Anche loro devono assumersi la responsabilità".

"Non possiamo giungere ad un accordo da soli. Intendo dire che abbiamo bisogno di un aiuto: quello di Ian Paisley", ha aggiunto.

Secondo McGuinness "serve l'aiuto del primo ministro inglese per avviare un confronto sulle questioni che possono causarci difficoltà nel processo supporto della polizia nordirlandese".

Secondo il parlamentare del Mid-Ulster "sarebbe una perdita di tempo chiedere ai repubblicani di Crossmaglen, South Derry o East Tyrone di arruolarsi, perché considerano la Psni una forza di polizia controllata dai britannici".

Fonte: • Let >>
askatasuna
00venerdì 13 ottobre 2006 13:14
Re:

Scritto da: jay.ren 13/10/2006 12.08
McGuinness: 'Non possiamo chiedere ai repubblicani del south armagh ed east tyrone di arruolarsi. Sarebbe una perdita di tempo'


Nel corso degli incontri di St Andrews Martin McGuinness, capo-negoziatore dello Sinn Fein, parlando della spinosa questione della polizia ha affermato che "Ian Paisley non può presentarsi ai colloqui e dire semplicemente 'Abbiamo bisogno di risolvere la questione sulle forze dell'ordine e tutto si basa sullo Sinn Fein'. Anche loro devono assumersi la responsabilità".

"Non possiamo giungere ad un accordo da soli. Intendo dire che abbiamo bisogno di un aiuto: quello di Ian Paisley", ha aggiunto.

Secondo McGuinness "serve l'aiuto del primo ministro inglese per avviare un confronto sulle questioni che possono causarci difficoltà nel processo supporto della polizia nordirlandese".

Secondo il parlamentare del Mid-Ulster "sarebbe una perdita di tempo chiedere ai repubblicani di Crossmaglen, South Derry o East Tyrone di arruolarsi, perché considerano la Psni una forza di polizia controllata dai britannici".

Fonte: • Let >>




allucinante [SM=g27828]
e chi dovrebbe chiederlo alle brigate di tyrone, south armagh e derry se non l'ex chief of stuff dei provoloni???
ci deve andare paisley dai repubblicani in strada a supplicarli di arruolarsi nella psni???<< quei cattivoni di repubblicani ortodossi e pecorari [SM=g27828] non vogliono mettersi la divisa della britspolice! >> Ergo, aiutaci tu Ian [SM=g27828]
a parte l'assurdita' dell'ennesima scemenza shinner che ovviamente oramai non sorprende piu' nemmeno er cane peppe, ma come farebbe il leader del dup a convincere della bonta' di questo altissimo gesto di pace [SM=g27828] a gente come Slab Murphy e Micky McKevitt e la loro cricca???
Ce lo vedi Ian in south armagh ed east tyrone fare il porta a porta e il megafono sul tetto della Uaz << venghino, siori venghino nella neoformata amica e sorella so cute pillars gang >> [SM=g27828]
oddio, momme piscio sotto [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
e' evidente quello che abbiamo osservato: i provisionals non riescono neppure a vedersi i propri piedi a causa della trippa troppo grossa che c'hanno [SM=g27828]
che scialo, povero martino. ora dovranno chiamare un altro ard feis a dublino e beccarsi l'ennesimo picche' [SM=g27828]
pore stelle [SM=g27827]:
jay.ren
00venerdì 13 ottobre 2006 13:39
Re: Re:

Scritto da: askatasuna 13/10/2006 13.14
ora dovranno chiamare un altro ard feis a dublino e beccarsi l'ennesimo picche' [SM=g27828]



It is no wonder many in West Belfast refer to Sinn Fein as the party of contradictions. I would love to have a front row seat at the special "Policing" Ard Fheis because I believe that will be an interesting event, as would the type of BMW and Mercedes motor cars parked outside.

Martin Ingram
jay.ren
00venerdì 13 ottobre 2006 18:45
Inderogabile? No, si sposta. Sinn Fein ha tempo fino al 26 marzo per convincere i repubblicani
Era assolutamente impossibile spostare la data del 24 novembre, come giorno finale per rimettere in moto la devolution. Ma sarà solo il giorno delle nomination, virtuali, per il primo ministro e dell'Assemblea di Stormont. Designazioni, niente più. Poi elezioni. E quindi il 14 marzo la formazione del nuovo governo e per il 26 marzo, secondo Blair e Ahern, Stormont sarà a pieno regime. Nel frattempo gli shinners dovranno chiamare un Ard Fheis straordinario e vincere la battaglia di convicimento dei propri uomini sulla bontà di partecipare nel policing board per la PSNI.
St Andrews è l'ennesimo fallimento di due premier uscenti dai rispettivi mandati. Parla in questo esatto momento, il taoseich Ahern che già oggi tornera' a misurarsi con le accuse di corruzione a Dublino, mentre la sua controparte inglese, al timone di un partito di ammutinati, rientrerà a Londra prima delle 18. L'inscenata è finita, gli unionisti tornano a casa con stessa valigia d'intenti con cui erano sbarcati in Scozia. Ora la palla nella delicatissima corte di Adams. Psni adesso o mai più.


Fonte: Let >>

[Modificato da jay.ren 13/10/2006 18.47]

Marcellino.bergamo
00venerdì 13 ottobre 2006 19:45
innanzitutto grazie per avere puntualmente tenuto sotto monitoraggio la situazione...i mass-media italiani come al solito si sono distinti per un oculato menefreghismo riguardo la situazione irlandese ( mi piace chiamarla irlandese non nord-irlandese... [SM=x145459] )
Come voi credo, non sono sorpreso del risultato finale di questo pseudo summit. Le solite parole per le solite questioni.
Vero. Adesso inizia la parte più delicata per Adams e compagnia.
Sarà un'occasione d'oro per stabilire, all'interno del partito, se l'attuale dirigenza potrà continuare o se si arriverà ad una scissione che non auspico ma credo probabile. Sarò un inguaribile ottimista ma credo che Adams possa ancora dare molto al processo di pace al di la di facili ( anche simpatiche ) battutine...
Il movimento repubblicano deve trovare una via il più unitaria possibile. Spaccarsi in questo senso sarebbe davvero utile? E non è forse vero che ( in democrazia con TUTTI I LIMITI che ne derivano ) per cambiare un sistema bisogna trovarsi all'interno del sistema?
[SM=g27833]
clyve.50
00sabato 14 ottobre 2006 12:07
Mi associo ai ringraziamenti di Marcellino per la puntuale informazione sull'evolversi della situazione.
Ieri sera, caso credo unico, nel banner del tg la7 è apporsa la scritta "Ulster (sic!) nuovo accordo tra Dublino e Londra".
jay.ren
00sabato 14 ottobre 2006 15:39
Grazie per i ringraziamenti [SM=g27822]

Qui sotto trovate l'articolo pubblicato oggi su Avvenire e su LesEnfantsTerribles:


I mercanti non hanno patria
Andrea Varacalli, Avvenire, 14 ottobre 2006

Non c'è mai fine alla fine. Ce lo insegna il processo di pace nordirlandese. Al termine di tre intensi giorni di negoziati in Scozia, i due governi di Londra e Dublino hanno deciso di scavalcare gli ostacoli posti dalle differenze tra gli ex repubblicani di Adams e gli unionisti del reverendo Ian Paisley. Con un meno coreografico ottimismo e il solito documento congiunto, il premier inglese Tony Blair e la sua controparte irlandese, il taoseaich Bertie Ahern, spostano quello che era stato fino a ieri "l'inderogabile" termine del 24 novembre prossimo, al 26 marzo 2007: l'ennesima scadenza di un colpo senza scena, per rimettere in moto le istituzioni semi-autonome a Belfast e la devolution della provincia. L'iniziativa bilaterale non ha tuttavia la natura di un diktat e quindi i partiti avranno a disposizione fino al 10 novembre per rispondere. In concreto il piano prevede la designazione, virtuale, del primo ministro e del suo vice nella giornata del 24 novembre, il resto si deciderà in corso d'opera. Sia Blair che Ahern non sanno ancora se, un volta aggirato il primo scoglio, si tornerà alle urne per un referendum oppure per un nuovo giro elettorale. In ogni caso, entrambi sono irremovibili sulla data finale per formare un esecutivo nei prossimi 5 mesi.

In questo periodo il lavoro più "sporco" sarà tutto in casa nazionalista. Ancora una volta, infatti, il blocco delle trattative è avvenuto sulla polizia nordirlandese. Saltato il tavolo sull'amnistia per i repubblicani in fuga, gli unionisti hanno fatto muro sui tempi e metodi entro cui gli uomini di Gerry Adams dovranno accettare di partecipare nella neoriformata polizia britannica in Ulster.
Per farlo però lo Sinn Fein ha bisogno di tempo. Cinque mesi, appunto, per convincere con un Ard Fheis - la conferenza annuale - le proprie truppe sulla "bontà " della strategia politica che, secondo la leadership di West Belfast, vedrebbe l'arruolamento e la promozione nella Psni come "un momento determinante verso l'unificazione irlandese".
I dubbi sono molti.
Solo ieri mattina, il numero due dello Sinn Fein, Martin McGuinness, giustificava la lentezza degli shinners alla luce dell'impossibilità di persuadere l'ortodossia repubblicana di remote aree come il South Armagh e East Tyrone: "Quelli - rivolto alle storiche brigate dell'IRA - non ci ascolteranno mai" aveva affermato l'ex comandante del Nord dei Provisionals IRA. Lavoro sporco per i repubblicani, quindi, su un argomento eccezionalmente delicato e che ha le carte in regola per innescare una faida tra le varie formazioni. Tutte le altre - Inla, Rira e Cira - sembrerebbero unite ed avverse ad ogni movimento dello Sinn Fein verso la riforma e l'accettazione della Psni nelle comunità cattoliche.

Gli unionisti sono stati chiari: prima la polizia poi il governo. Davanti a questo bivio Adams dovrà decidere in fretta e rischiare molto. Dall'altra parte della barricata, il leader del Democratic Unionist Party, Ian Paisley, non avrà la stessa urgenza. Il controllo diretto inglese sulle sei contee nordirlandesi è storicamente l'acquario politico perfetto per gli unionisti. "Prima in regola con la democrazia, poi torneremo a Stormont". Paisley ruggisce, Adams spiega in conferenza stampa: "mi appello ai repubblicani dell'isola. Leggete il documento, è un'opportunita' irripetibile".

La palla è adesso nella corte nazionalista. Cinque mesi per dire ancora che non è stata la fine.
jay.ren
00sabato 14 ottobre 2006 16:46
Nordirlanda: meno di un mese per approvare le proposte
I partiti nordirlandesi hanno meno di un mese per rispondere alle proposte di St. Andrews emesse dai due governi.

Gli intensi colloqui sono durati tre giorni, si sono incagliati in più punti ed i due governi, di comune accordo, hanno spiegato i propri piani sull'Irlanda del Nord nel documento consegnato ai partiti.

Se le proposte verranno accettate l'assemblea potrebbe essere insediata il prossimo 26 marzo, mentre il primo ministro ed il suo vice saranno insediati il 24 novembre.

Il nuovo calendario prevede:

* 10 novembre 2006: i partiti rispondono alle proposte

* 24 novembre 2006: vengono eletti il primo ministro ed il vice primo ministro

* 14 marzo 2007: nomina dell'esecutivo

* 2007: gli elettori approvano i piani proposti

* 26 marzo 2007: la devolution torna in Irlanda del Nord

Fonte: Bollettini Rusticani >>

Per scaricare il pdf dell'accordo: LET Media Centre >>

[Modificato da jay.ren 14/10/2006 22.12]

=Donegal=
00sabato 14 ottobre 2006 17:35
La notizia sull'Irish Independent

Paisley says Yes

DUP chief signals he is now ready to share power with Sinn Fein

DUP leader Ian Paisley yesterday for the first time signalled he is prepared to share power with Sinn Fein in the North.
His historic shift dramatically paved the way for an unprecedented deal with his traditional political enemies as part of a roadmap to restore devolved government.
It helped set in train a chain reaction which could within five months have the hardline Paisley operating as First Minister, with Sinn Fein's Martin McGuinness at his side as Deputy First Minister.
Taoiseach Bertie Ahern and British Prime Minister Tony Blair last night held out the possibility that a fully functioning power sharing executive could be in place by March 26.
But that can happen only if the parties are prepared to follow a series of carefully choreographed moves on policing and sharing power.
However, the previously unthinkable link-up between the DUP and Sinn Fein is firmly on the cards.
Both Dr Paisley and Mr McGuinness are due to be nominated for the respective posts as early as November 24.
Provided all parties sign up, they will take office from March 26.
After a series of extraordinary twists at St Andrews in Scotland, the deal suddenly became possible following three days of intensive talks which had seemed to be heading for collapse.
The DUP leader is understood to have given clear signals to both governments that he will not oppose the deal.
His body language, publicly and privately, has sparked renewed hope the DUP will support it.
In a behind-the-scenes comment as the talks concluded, he told government ministers he believed this was "a historic day for the whole island of Ireland and the UK" and was "a great day for democracy".
He said publicly afterwards: "We will meet the requirements but IRA/Sinn Fein have also to meet those requirements.
"When they do, then we will really be on the way to peace for our people and a good future for every child born in Northern Ireland."
The deal on the table is still just a set of proposals from both governments which the parties have yet to sign up to.
But Mr Ahern and Mr Blair believe they form the basis for a lasting accord.
Mr Ahern said: "I believe we have all the elements needed to bring satisfaction on all of the issues. It is not perfect by everybody's agenda, but there is a fair and sustainable balance to see that by March we have power-sharing and acceptance of the rule of law."
Mr Blair said some of the parties would not be 'comfortable' sitting in government with those they had been hostile towards.
But he said everyone had to sign up to have "full support" for the deal.
In return for his agreement to share power, Dr Paisley will await Sinn Fein's decision - probably at a special Ard-Fheis - to support the police force (PSNI).
The blueprint could bring an end to the long drawn-out process of trying to resurrect the Northern institutions, which have been suspended for four years.
The timetable would provide for devolved government by March, following on a series of measures running from later this month, through November.
It would also take account of an important International Monitoring Commission (IMC) report in January.
All these landmarks being successfully negotiated, it will be on to the final leg and the institutions being fully operational from the end of March.
There could also be an All-Ireland referendum on the deal, though this has yet to be decided.

Gene McKenna
askatasuna
00sabato 14 ottobre 2006 23:53
a donegallo, ma faje legge quarcosa de serio invece de 'ste 4 cazzate [SM=g27827]:

su, su.

Macca, a stray dog. 17 anni di galera a long kesh, the mastermind of blanketmen

Hail The Messiah

When a stupid man is doing something he is ashamed of, he always declares that it is his duty - George Bernard Shaw



Anthony McIntyre • 9 October 2006

Less than a year ago in the immediate wake of the outing of Denis Donaldson the now defunct Daily Ireland asked in an editorial:

Does anyone really think now that there is any possibility of Sinn Féin being able to form a working relationship with Hugh Orde? Surely not unless, of course, Mr Orde can prove he didn't know about Denis Donaldson's double role.
The question was not unreasonable but had little to do with whether Orde knew about the role of Donaldson as an informer. Of course he knew. Following the Northern Bank robbery Sinn Fein, not prescient enough to foresee the imminent change in its fortunes, took to accusing Orde of being a securocrat. It was a declaration of intent by the party to wait Orde out and deal with his successor.

Before the collapse of the December 2004 talks and the subsequent bank robbery the party was riding high. Whatever blame may have accrued to the DUP for the failure of those talks quickly dissipated as Sinn Fein landed in the dock. The Adams led body had lost the establishment-assisted Midas touch in direct proportion to its procrastination losing it friends. The peace process would no longer effortlessly open the doors it once did. The killing of Robert McCartney, while not the party's fault, transformed the political landscape from tennis lawn to obstacle course on which the most jutting trip wire would be policing.

Unable to move without detonating some booby trap from Capitol Hill to Strasbourg Sinn Fein found it ever more difficult to delay the inevitable. It cleared the hold of excess ideological baggage in order to stay afloat like a cork in a choppy sea. That the party is where it is today, begging and pleading for the theocrat Paisley to be first minister and allow its leading lights to serve under him, is a direct outcome of it being boxed into a corner by circumstances less propitious than they were this time two years ago. Methodically, the British state has grinded any vestiges of republicanism left within Sinn Fein into the ground.

Policing is the last real issue on which any pretence of republican opposition can be sustained. In a bid to avoid the occurrence of any sour notes fouling the recent mood music strummed by Gerry Kelly, Hugh Orde has begun harmonising to the same tune by offering to speak at the Sinn Fein special conference so that he may reassure party members that the police are serious about building new relationships with the nationalist community. These days his republican credentials are as solid as Gerry Kelly's given that both believe in and are prepared to administer essentially the same thing including pursuing and imprisoning those former comrades and other physical force republicans opposed to British rule. Orde knows that if he speaks from the podium at the Ard Fheis, amongst those reinforcing his argument in the audience - and probably on the platform to his rear - will be more than a few who for years have been on the payroll of his force. Their attitude will be 'ah, the Messiah.'

As Sinn Fein and the PSNI grope towards each other, Gerry Adams is eager to narrow down what it is about the police he is actually opposed to. In the Irish News he has been claiming it is not the police per se but the political police that provokes the ire of his nationalist party. In time that will become not the political police but one or two 'securocrats' with political policing functions. The British government by effectively removing overt political policing from the PSNI and placing it in the care of MI5, is actually easing Sinn Fein's entry into the police.

But it was never the ordinary role of policing within the North that defined Sinn Fein as wholly oppositional to the police. It was the issue of political policing which the British control as tightly as ever and from which any Sinn Fein influence will be excluded. Few in the DUP or elsewhere are likely to make a song and dance if Sinn Fein decide not to support MI5 or utter the odd ritual condemnation of Whitehall securocrats.

While in public Sinn Fein will press to have MI5 involvement in policing removed, in practice the spook body will not be an obstacle. Some formula of words will be cobbled together to cover for the party abandoning that position. The public will be informed of a new strategic initiative which shall see the revolution move from going toe to toe with the 'political detectives' to going ankle to ankle with them, then shin to shin … all transitional phases of revolutionary struggle, of course.

In terms of timing, it is unlikely that Sinn Fein will want to be holding the poisoned chalice of policing until after the CAB and ARA between them destroy any Provisional power base in South Armagh. That makes a November deal virtually impossible. But once the Sinn Fein leadership has South Armagh safely corralled it will find it an easy matter to endorse the police. The party will proclaim that as nationalists are in government and powers of justice and policing have been devolved, the PSNI should be viewed as no less legitimate than the Gardai. The new revolutionary duty proclaimed by party drones will be to support a British police force in anticipation of Red Hugh Orde completing the journey to a socialist republic.


ripeto, leggete bene, me raccomando (soprattutto te donegallo, me raccomando) questo passaggio finale:

The new revolutionary duty proclaimed by party drones will be to support a British police force in anticipation of Red Hugh Orde completing the journey to a socialist republic.

sipario




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