il grande stefano from cork city
Leggetevi cosa scrive di cinema il "nostro" stefano baschiera, corrispondente da cork (trovate la sua rubrica anche sul nostro sito)
12.ottobre.2004
Scrivo che ciò un mal di gola che dio bono un mal di gola così dico io ma un mal di gola che solo in un clima atlantico io posso averci un mal di gola così. Che in valle stura mica ciavevo un mal di gola così. Solo quando capitavo dalle parti di Masone mi veniva un mal di gola così, che entri a Masone ed ecco che ti viene un mal di gola di quelli atlantici, ma poi esci da Masone ed ecco che il mal di gola di quelli atlantici ti passa e puoi rilassarti sulla tua amaca tra una palma e l'altra bevendo da una noce di cocco con bellezze locali e danzanti e adornate con gonnine di saggina.
Se non ricordo male.
Che la redazione legge questo incipit e pensa, ecco il solito incipit del belino di baschiera che mica sa cosa dire e quando mica sa cosa dire ecco che si mette lì e scrive questi incipit del belino, simpatico come una cilecca al primo appuntamento.
Ma io invece dico e no redazione che qui pullula di arte e di parte e anche di arte che parte e anche di carte e di marte se è per questo. Che qui è iniziato il 49esimo festival del cinema di Cork. Che è iniziato domenica 10 e va avanti fino a domenica 17. E per la settimana prossima a chiusura del festival mi metto qui e scrivo un pezzo serio sulle anteprime viste a questo festival. Il pezzo serio volevo farlo già oggi ma c'è da dire che fino a ora ho visto solo un film che si chiama Hero ed è cinese ed è campione di incassi in USA ed è una boiata pazzesca, reazionaria e un po' fascistoide e io di parlare di un film reazionario e fascistoide più di dirvi evitatelo io non so cosa dirvi. Che è una storia di combattimenti volanti e spade ecc... immagini molto ricercate, ambientazioni suggestive, violenza un po' ipocritamente velata (distribuito disney, se non erro) e che presenta questo messaggio: “il tiranno cinese che tutti vogliono uccidere non bisogna ucciderlo perché lui sta conquistando a suon di macelli tutta la Cina e una volta che ha conquistato gli altri paesi e li ha annessi, bhé la Cina sarà tutta sotto un sanguinario tiranno ma almeno sarà unita e pacificata” bah. Complimenti vivissimi.
Poi durante la proiezione il proiezionista non è mai riuscito a mettere a fuoco film e sottotitoli insieme (gli mancava una lente?) e mi sono goduto stà vaccata sfuocata con altre mille persone che alla fine hanno applaudito contenti (vabbè ridevano anche durante un cortometraggio svedese di una banalità imbarazzante)
Che poi la sera doveva esserci un film dei Pong Brothers Eye 2, poi invece hanno cambiato e doveva esserci Gozu del grande Takeshi Miike... poi vai e non c'è il film di Miike ma c'è Eye 2 ed è in dvd (???????) e allora porti via il belino allegro e beato.
E io non posso mica parlare male di questo festival che stasera mi guardo il nuovo Woody Allen (non c'era a venezia, lo recupero a Cork... destino che ogni anno il mio Woody in antemprima devo avercelo) e poi ci sono film che un po' ci sbavo e ciò più pass al collo che collane d'oro un rapper (volontario, stampa, addetto alla manutenzione del canale idraulico, elettricista, sviluppatore di effetti speciali, sviluppatore di pellicole, ospite d'onore, direttore, regista attore attrice protagonista, capo di stato ecc...ecc...). Ma vabbè, si sa che infiltrarsi a uffo è un principio al quale non si può venire meno, in ogni latitudine.
Rinviando alla settimana prossima (e sotto la sezione festival di questo allegro sito) ogni ulteriore nius dal festival, vi dico un po' di uno sport (arte marziale? Arte? Marte? Marze?) giapponese che è il Kendo che io il Kendo mi interessava anche il Kendo sarà che lo praticava Andrea Pazienza e allora sai, perché no, il Kendo (poi aggratis, va bene per il Kendo).
Che nel Kendo hai una sorta di armatura tradizionale che poi armatura non è che è un kimono con imbottiture e un casco tipo quello spadistico ma a me garba dire armatura perché se no a spiegarlo in altre parole mica è facile, dico. Vabbé, te vai lì e ci sono sti tipi con stò abbigliamento una spadona di bambù e ti guardano e ti dicono ecco il kendo e c'è un silenzio ma un silenzio dio bono e uno sta fermo e l'altro fa piccoli eleganti silenziosi passettini e alza la spada e gli dà una spadata di bambù proprio in mezzo alla capa (con casco per grazia di dio) e te senti per tutta la palestra questo rumore di spada di bambù contro il casco e il tipo ti guarda soddisfatto e lo rifà ma questa volta urlando e te allora pensi 2000 anni di tradizione giappo per due tipi che si danno mazzate nella capa e pensi bah e pensi vabbè e pensi portiamo via il belino di qui, vah e ti rimetti le scarpe e un passo dopo l'altro sei fuori e ti dici tra te e te che però un viaggio in terra nipponica in ogni caso merita.
stefano.baschiera