Non solo, è opinione comune nel mondo economico che in periodi di crisi gli interventi debbano essere mirati ad aiutare le fasce in difficoltà.
Ora, al di là di aumentare i contributi per la CIG, che cosa sta facendo? Sappiamo benissimo che la CIG è un sostegno al reddito temporaneo, la cui durata non supera (di norma, alitalia esclusa) l'anno (CIG ordinaria) o i due anni (CIG straordinaria).
Per le figure qualificate, con una certa professionalità, questi interventi possono essere sufficienti perchè nel giro di uno o due anni l'economia mondiale dovrebbe ripartire. Ma per le figure non qualificate? Gli operai della safilo che per vent'anni hanno fatto stanghette? gli operai della fiat che per vent'anni hanno avvitato bulloni? Se tutte queste aziende chiudono qui e aprono da un'altra parte fuori dall'italia approfittando della crisi, mi spieghi questi posti di lavoro come li recuperi? Una volta finiti gli ammortizzatori sociali, due o tre anni, cosa fai?
E' tanto difficile pensare ad interventi di riqualificazione professionale? E? tanto difficile pensare ad incentivi per la creazione di nuovi posti di lavoro per queste professionalità?
Oppure, altra questione: prepensionamenti. Parecchie aziende hanno in programma incentivi a dipendenti ai quali mancano due o tre anni alla pensione per incentivarli al prepensionamento. In questo modo l'azienda sostituisce una figura con una notevole anzianità, il cui costo è parecchio elevato, con un figura più giovane e con minori costi. E' tanto difficile pensare ad una detassazione per questo tipo di incentivi? sia per l'azienda che per il dipendente si intende. vuoi mettere la differenza rispetto a quella ridicola detassazioen sui premi di produzione che hanno messo?
il vero problema della sinistra, al momento, è l'incapacità di parlare di queste cose, di parlare concretamente di quello che il governo non sta facendo, di quello che succederà questo autunno quando inizieranno a finire i primi interventi di cig ordinaria e si passerà a quella straordinaria o peggio ancora alla mobilità.
l'incapacità (ma in qualche caso anche l'impossibilità) di andare in tv e dire queste cose.
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