Il forum di Altra Irlanda
Benvenuti sullo spazio web frequentato da Italiani che amano l'Irlanda e dai connazionali che vivono sull'Isola ! Oltre 120 mila messaggi, suddivisi in diverse aree tematiche, per conoscere meglio l'Irlanda e coloro che la abitano. Se siete alla ricerca di informazioni sul "Vivere e Lavorare in Irlanda" vi consigliamo vivamente di iniziare dalla lettura dei testi contenuti nell'apposita sezione del forum o di consultare il sito www.altrairlanda.it, dove abbiamo sintetizzato i consigli dei nostri forumisti Irlandiani
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva
Vota | Stampa | Notifica email    
Autore

Scuola Islamica di Via Quaranta

Ultimo Aggiornamento: 05/10/2005 09:42
Email Scheda Utente
Post: 1.260
Registrato il: 05/02/2003
Città: BERGAMO
Età: 31
Sesso: Maschile
OFFLINE
20/09/2005 10:52
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Prosegue lo scontro tra le famiglie musulmane e le istituzioni
Scuola islamica, lezione sui marciapiedi

Presidio in via Quaranta, davanti alle aule chiuse. I genitori: verremo qui ogni giorno, finchè il problema non sarà risolto
Prima lezione in arabo sui marciapiedi di via Quaranta, a Milano, per una trentina di bambini, sotto gli occhi soddisfatti dei genitori. Davanti alla sede della scuola islamica di Milano, al centro di recenti, aspre polemiche e ora chiusa, era questa la scena che si presentava questa mattina, in un clima di festa e di protesta insieme.
La manifestazione è stata decisa dopo l'incontro di domenica con il direttore scolastico regionale e il rifiuto delle 211 famiglie che mandavano i figli alla scuola islamica chiusa dal Comune di iscrivere i bambini alla scuola statale. «Verremo qui ogni giorno fino a che questo problema non sarà risolto», ha detto l'insegnante di arabo della scuola di via Quaranta Said Mahfuz. «Non possiamo lasciare 500 ragazzi e bambini senza scuola. I genitori in questo momento provano una rabbia intensa - ha spiegato Mahfuz -. Molti stanno pensando di mandare i figli in Egitto, ma non è una scelta facile». «Mi dispiacerebbe - ha detto uno dei genitori presenti - perchè l'Italia mi ha dato tanto: la casa e il lavoro. Però non voglio far crescere mio figlio senza identità. Se conoscono due lingue e due culture è un vantaggio per loro. Noi vogliamo che i nostri figli si integrino». Un altro genitore, Qamusi, tunisino, è sposato con un'italiana. Sua figlia l'ha mandata alla scuola pubblica perché, dice, «non voglio lasciarla a casa». Ma intanto viene anche lui qui a protestare.
Genitori e bambini si sono riuniti davanti alla scuola chiusa lo scorso 6 settembre per inagibilità, per rivendicare il diritto a un'istruzione che tenga conto delle proprie radici. «Voglio imparare l'arabo - dice uno dei bambini - per quando vado in Egitto e l'italiano per quando sono qui». «Se mio figlio non può studiare l'arabo ma soltanto l'italiano - dice il genitore del bambino - allora preferisco mandarlo in Egitto». Il maestro di arabo, Said Mahfuz, è egiziano e parla solo in arabo: «così come ci sono in Egitto delle scuole italiane, francesi e così via, allo stesso modo in Italia dovrebbero esserci scuole arabe. Questa di via Quaranta erano due scuole in una: sia araba che italiana».
I genitori degli alunni egiziani, riuniti in drappelli, dicono no alla scuola statale e ne chiedono una paritaria. E poiché per istituire una scuola paritaria ci vorrà almeno una anno, chiedono nel frattempo la riapertura della scuola chiusa o, al suo posto, una nuova sede adeguata. Abu Imad, l'imam della moschea di viale Jenner, ha mostrato una posizione più moderata rispetto a madri e pardi egiziani e ha spiegato di accettare la soluzione di una scuola statale purché il programma sia rivisitato. «Chiediamo - ha detto l'imam - che all'interno della scuola italiana durante le ore di lezione previste, ci sia un programma arabo-egiziano completo». Secondo l'imam il 15% delle ore dedicate alla cultura e alla lingua araba «è insufficiente
****************************

.....ORIANA VIVE........

Email Scheda Utente
Post: 1.260
Registrato il: 05/02/2003
Città: BERGAMO
Età: 31
Sesso: Maschile
OFFLINE
20/09/2005 10:54
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Ma ditemi voi se dobbiamo accettare una situazione del genere, gente a cui gli è stata chiusa una scuola, con colpevole ritardo, che si mette a sfidare lo stato facendo lezioni per strada...ma dove siamo arrivati?
E vedrete se alla fine della fiera non riescono ad ottenere quelle che vogliono.
Sentivo ieri che qualche genitore pur di non mandare alla scuola statale i figli se ne ritorna al proprio paese.....magari, dico io.
****************************

.....ORIANA VIVE........

Email Scheda Utente
Post: 701
Registrato il: 15/06/2005
Città: ROMA
Età: 60
Sesso: Maschile
OFFLINE
20/09/2005 11:02
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Davvero è inaccettabile! Bambini che vogliono studiare la stessa lingua dei genitori e professare la loro stessa fede! Incredibile, dove andremo a finire...

Chissà come mai questi discorsi non si fanno per le scuole cattoliche o per quelle talmudiche...

[SM=g27813] [SM=g27813] [SM=g27813]
20/09/2005 11:03
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

e c'hanno ragione, la scuola statale fa schifo ma dobbiamo ringraziare la Moratti ... [SM=g27828]

sinceramente non ho seguito la vicenda, e giudicare da questo articolo è un po' difficile.
primo: sarebbe da capire le vere ragioni della chiusura della scuola.
secondo: sarebbe da analizzare attentamente il programma che veniva svolto in questa scuola e i professori che insegnavano.

in fin dei conti è vero, all'estero ci sono scuole per italiani, in cui si insegna la storia e la lingua italiana, non vedo perchè non possono avere la loro scuola anche loro.

ma il problema mi sembra un pochino più complesso, fosse stato così semplice l'avrebbero già risolto, giusto?
Email Scheda Utente
Post: 1.260
Registrato il: 05/02/2003
Città: BERGAMO
Età: 31
Sesso: Maschile
OFFLINE
20/09/2005 11:34
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

****************************

.....ORIANA VIVE........

Email Scheda Utente
Post: 1.260
Registrato il: 05/02/2003
Città: BERGAMO
Età: 31
Sesso: Maschile
OFFLINE
20/09/2005 11:35
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

a questi è stata data la possibilità di imparare l'arabo ma non hanno accettato ugualmente....in fin dei conti se le ore non gli bastano possono anche prendersi delle lezioni private come han fatto molti di noi che hanno imparato l'inglese o altre lingue facendo dei corsi.

Non volevano il prosciutto e lo si è tolto dalle mense....non vogliono il crocifisso e lo si toglie.....
****************************

.....ORIANA VIVE........

Email Scheda Utente
OFFLINE
20/09/2005 12:00
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

When in Rome, do as the Romans do.

Io sono italiano, lavoro e studio in Irlanda, e mi adatto a quelli che sono i costumi irlandesi, non pretendo che loro si adattino a me.

La scuola dell'obbligo e', appunto, un obbligo. Siccome sono in Italia, la scuola e' quella italiana e si impara l'italiano e non l'arabo. Nessuno vieta di istituire dei doposcuola dove si studi l'arabo e la religione islamica, ma non capisco tutti questi piagnistei di gente che pretende che il mondo gli si adatti, invece di adattarsi al mondo.

AOC
20/09/2005 12:12
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Da strenuo sostenitore di una scuola laica, auspico che un giorno tutte le scuole italiane vedano sparire dai loro programmi qualsiasi religione.

Voglio vedere che faccia farebbe quella trombona della Moratti, che sbandiera ai quattro venti il fatto che "la scuola italiana ha uno dei più alti numeri di docenti in Europa" (grazie al piffero, conti pure la bellezza di 23mila insegnanti di religione, figura praticamente inesistente altrove...)

Cattolici, mussulmani, seguaci di Quelo, animisti : avete il sacrosanto diritto di studiare le vostre religioni, ma fatelo con i soldi vostri... e dopo il suono della campanella, please

[Modificato da admin/moris 20/09/2005 12.13]

Email Scheda Utente
Post: 1.260
Registrato il: 05/02/2003
Città: BERGAMO
Età: 31
Sesso: Maschile
OFFLINE
20/09/2005 12:22
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re:

Scritto da: OConnor 20/09/2005 12.00
Io sono italiano, lavoro e studio in Irlanda, e mi adatto a quelli che sono i costumi irlandesi, non pretendo che loro si adattino a me.

La scuola dell'obbligo e', appunto, un obbligo. Siccome sono in Italia, la scuola e' quella italiana e si impara l'italiano e non l'arabo. Nessuno vieta di istituire dei doposcuola dove si studi l'arabo e la religione islamica, ma non capisco tutti questi piagnistei di gente che pretende che il mondo gli si adatti, invece di adattarsi al mondo.

AOC



Ma a quanto pare molta gente queste cose non le vuole capire.
****************************

.....ORIANA VIVE........

Email Scheda Utente
Post: 701
Registrato il: 15/06/2005
Città: ROMA
Età: 60
Sesso: Maschile
OFFLINE
20/09/2005 12:48
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Dal sito della Rete Civica di Milano
Qualche notizia vera sulla scuola araba di via Quaranta
Milano, 9 settembre 2005
Ad un anno di distanza si riapre la “querelle” della scuola di via Quaranta.

È una scuola, se mi si consente la battuta, che dovrebbe essere tenuta aperta anche solo per avere l’occasione di questa annuale gara ideologica nazionale.

L’anno scorso il tema era la classe “islamica” dell’Agnesi. Ricorderete la questione. Una scuola milanese, l’Agnesi, aveva deciso di ospitare (in accordo con le superiori autorità) l’esperienza di una classe di prima superiore riservata solo a ragazzi di origine araba.

Da alcuni dei massimi intellettuali italiani furono lanciati anatemi contro questa visione separatista. In realtà si trattava (per il periodo di un anno) di fare un’azione di recupero intensivo dei ragazzi che ,avendo studiato prevalentemente in arabo, non erano in grado di inserirsi adeguatamente nelle scuole superiori pubbliche.

La scuola di via Quaranta è sorta più di dieci anni fa come scuola consolare egiziana; alla fine dei corsi, a 14 anni, i ragazzi hanno un titolo egiziano che per il principio dell’equipollenza ha valore anche in Italia: formalmente potrebbero frequentare le scuole superiori italiane, nei fatti non ne sono preparati.

La scuola di via Quaranta non è una madrassa (scuole dove si impara solo il corano salmodiandolo) e neppure una scuola islamica (non si insegna l’islam): si insegnano in lingua araba i programmi scolastici egiziani sui relativi testi.

L’ampliamento delle iscrizioni (oggi circa 400) e soprattutto l’impatto crescente coi problemi di integrazione, hanno fatto capire che questo modello era assolutamente inadeguato.

Si è sviluppato pertanto un processo costante e progressivo di “italianizzazione” e di “legalizzazione”. Ad esempio oggi tutti i ragazzi delle scuole elementari a fine anno si presentano alle scuole pubbliche per l’esame di abilitazione;altrettanto ci si stava preparando a fare per le medie.

Ma certamente la struttura è inidonea ed anche la soluzione istituzionale è fragile.

Da qui la decisione di avanzare la richiesta di una prima forma di legalizzazione complessiva come scuola per stranieri in Italia (la scuola è legalizzata, ma ogni anno gli studenti devono sostenere gli esami pubblici) e successivamente una seconda domanda (ancora da presentare, ma pressoché pronta) di riconoscimento di scuola paritaria per la prima classe elementare, con l’impegno di proseguire poi con le altre classi, come previsto dalla legge.

L’accordo del Comune di Milano – che è dimostrato da lettere scritte – prevedeva che se la scuola avviava la procedura di riconoscimento l’Assessorato avrebbe concesso una nuova sede adeguata.

Qui sta il problema.

La sede di oggi è inadeguata; se la scuola avvia la procedura deve avere una sede idonea (quella del Comune) per avere il riconoscimento.

Oggi il Comune con un voltafaccia vergognoso ed irresponsabile rispetto a quella che ha scritto sostiene che darà la sede quando la scuola sarà riconosciuta: ma come fa ad essere riconosciuta se non ha una sede idonea?

Tutti i passi fatti quest’anno dalla scuola sono stati concordati col Comune e dovevano trovare sbocco in una soluzione definitiva; il Comune non solo tradisce la parola data e non offre più una sede idonea, ma oltretutto invia una lettere di diffida invitando a chiudere la scuola di via Quaranta.

E i quattrocento ragazzi dove vanno? Come se si potessero infilare nelle scuole pubbliche in qualche modo, senza preparazione, supporto, relazioni adeguate.

C’è chi sostiene che comunque la soluzione ideale è l’inserimento nella scuola pubblica: sono pienamente d’accordo e già avviene per il 99% dei ragazzi arabi.

Ma è possibile che non possano realizzare anche per un caso specifico che richiede una soluzione ad hoc una loro scuola, legale, paritaria (85% di programmi italiani e insegnanti italiani) e che siano i “liberali” della cosiddetta Casa della Libertà a dire che devono andar esclusivamente nelle scuole pubbliche?

C’è o c’è stato un problema reale che è giusto ricordare: attaccata alla scuola c’è anche una moschea che ha avuto un passato diciamo “tumultuoso”. La scuola ha una gestione del tutto separata e la decisione di chiedere il riconoscimento è anche una decisione di distacco totale da una realtà adulta come la moschea, che ha problemi diversi.

Purtroppo l’attacco di Magdi Allam, del tutto infondato, ha messo insieme le due cose descrivendola come una scuola di violenza e di catechismo fondamentalista.

Assolute falsità, ma che fanno leva sul richiamo alla moschea chiacchierata.

E così Milano, città che si dice internazionale, invece di pensare ai grandi temi della multiculturalità non è in grado, per vigliaccheria, di affrontare e risolvere l’integrazione di alcune centinaia di bambini stranieri.

Quattrocento bambini arabi fanno paura al Comune di Milano.



Sandro Antoniazzi



Email Scheda Utente
Post: 1.260
Registrato il: 05/02/2003
Città: BERGAMO
Età: 31
Sesso: Maschile
OFFLINE
20/09/2005 13:39
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Non solo questa scuola è stata giustamente chiusa, ma non si deve permettere che ci sia gente che occupi abusivamente il marciapiede tenendo delle lezioni e non si deve permettere che ci siano 'donne' con lo scafandro!!!
Se non gli va bene, nessuno li trattiene qui!

[Modificato da Matteo, Berghem 20/09/2005 13.40]

****************************

.....ORIANA VIVE........

20/09/2005 13:41
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re:

Scritto da: Matteo, Berghem 20/09/2005 13.39
e non si deve permettere che ci siano 'donne' con lo scafandro!!!

[Modificato da Matteo, Berghem 20/09/2005 13.40]




Matteo, vale anche per le suore ?
Email Scheda Utente
Post: 1.260
Registrato il: 05/02/2003
Città: BERGAMO
Età: 31
Sesso: Maschile
OFFLINE
20/09/2005 13:49
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Non credo che le suore abbiano il viso COMPLETAMENTE coperto.
****************************

.....ORIANA VIVE........

Email Scheda Utente
Post: 701
Registrato il: 15/06/2005
Città: ROMA
Età: 60
Sesso: Maschile
OFFLINE
20/09/2005 13:58
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

No comment. Che è meglio, come diceva Puffo Quattrocchi...
Email Scheda Utente
Post: 781
Registrato il: 09/03/2004
Sesso: Maschile
OFFLINE
20/09/2005 14:21
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota


Certo, le varie religioni (non solo quelle deiste) non dovrebbero chiedere aiuti allo stato come le varie chiese (e partiti). Lo stato laico permette a tutti di professare il credo che ognuno riconosce come suo, però non deve nè finanziare e neppure appoggiare alcuna fede o ideologia. Ognuno può farsi, al di fuori dell'orario obbligatorio della scuola, la proprio scuola fideista oppure ideologica, ma allo stato non può venir richiesto di finanziare nessun tipo di scuola con un orientamento ben preciso a svantaggio di altre scuole con orientamenti differenti.
Mi pare che il modello francese, da questo punto di vista, sia piuttosto invidiabile e da cercare di imitare.
**********************************************************
"Where is the wisdom we lost in knowledge? Where is the knowledge we lost in information?"

T.S. Eliot
Email Scheda Utente
Post: 701
Registrato il: 15/06/2005
Città: ROMA
Età: 60
Sesso: Maschile
OFFLINE
20/09/2005 14:38
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Magari si applicasse anche qui il modello francese!... Ti immagini però dove arriverebbero gli strilli dei vari Ratzinger, Ruini, Rutelli, Casini, Fallaci, Pera, Ferrara ecc.... di tutti questi amanti della (propria) libertà confessionale?
Email Scheda Utente
Post: 493
Registrato il: 28/01/2005
Città: REGGIO EMILIA
Età: 44
Sesso: Femminile
OFFLINE
20/09/2005 14:47
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

beh..
a me sinceramente le donne col velo non danno nessun fastidio, per il resto sono completamente daccordo con O'connor e Moris.
PS: in oriente esistono scuole italiane? non mi sembra proprio.
20/09/2005 15:15
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Vive la France!
(concordo con Moris [SM=g27822] )
È la solita storia del lasciare la chiesa fuori dallo stato e viceversa... la separazione dei due poteri. Adesso, scusate ma è da un po' di anni che manco, si insegna ancora la religione nelle scuole italiane? Se sì, perché solo quella cattolica? Sì, lo so, si può fare l'esenzione (o almeno: si poteva, non so adesso), ma che succede se uno non ha la possibilità di pagarsi i suoi corsi privati di arabo? È un problema vecchio come il cucco. O si fa come la Francia, dove allora TUTTE le religioni sono lasciate fuori dalle scuole di stato, oppure si diventa più tolleranti verso le altre religioni, quando una religione diventa ipso facto una religione di stato. Porto l'esempio irlandese: qui le scuole statali sono cattoliche. Però ci sono anche scuole statali protestanti (va detto che i protestanti organizzano in tutte le loro chiese la sunday school dove i bambini vanno ogni domenica, gratis, a fare catechismo) e la scuola islamica a Dublino non ha mai causato controversie: semplicemente, per accedere alle superiori irlandesi devi fare un esame, tutto qui, per cui anche quella scuola provvede i programmi ministeriali oltre allo studio del Corano.
Se si vuole tenere uno stato laico, che laico sia, ma veramente. Se invece si fa un papocchio con una religione, è dovere nel terzo millennio diventare ecumenici, ovviamente evitando i fondamentalismi.
Vorrei far presente che in paesi come la Libia, mussulmano ma non fondamentalista, le chiese (e scuole) islamiche, ebraiche e cristiane convivono pacificamente. Da sempre.

[Modificato da Corcaigh 20/09/2005 15.18]

20/09/2005 15:30
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re: beh..

Scritto da: Stefy Rasta 20/09/2005 14.47
.
PS: in oriente esistono scuole italiane? non mi sembra proprio.



Si, ci sono.
Sono rivolte ai figli dei nostri connazionali che operano presso ambasciate o attività commerciali e industriali in Nord Africa, Somalia, Arabia, Indonesia, ecc... Queste scuole rilasciano diplomi riconosciuti dal sistema scolastico italiano.
Non vorrei sbagliare, ma possono accedervi (pagando) anche cittadini stranieri.

Ovviamente stiamo parlando di un numero molto limitato di ragazzi, che in maggioranza rientrerà in Italia dopo qualche anno (i figli di diplomatici, di tecnici, di manager...)
Email Scheda Utente
Post: 701
Registrato il: 15/06/2005
Città: ROMA
Età: 60
Sesso: Maschile
OFFLINE
20/09/2005 15:36
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Nelle statali c'è ancora l'ora di religione cattolica, con la possibilità di non avvalersi come si dice ora... In Italia i protestanti fanno allo stesso modo. Hanno la scuola domenicale e l'educazione religiosa si fa in chiesa e nelle famiglie, non a spese dello stato come fa la confessione cattolica.

Anche in Iraq le grandi religioni convivevano pacificamente; prima che qualcuno lo 'liberasse', gli portasse la 'democrazia' era uno dei pochi paesi tolleranti in materia religiosa, ora è in preda ai fondamentalismi di ogni tipo.
Email Scheda Utente
Post: 701
Registrato il: 15/06/2005
Città: ROMA
Età: 60
Sesso: Maschile
OFFLINE
20/09/2005 15:38
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re: beh..

Scritto da: Stefy Rasta 20/09/2005 14.47
a me sinceramente le donne col velo non danno nessun fastidio, per il resto sono completamente daccordo con O'connor e Moris.
PS: in oriente esistono scuole italiane? non mi sembra proprio.



Ce ne sono; certo che in proporzione sono poche, non siamo noi che gli emigranti 'per forza' di questo periodo storico...
Email Scheda Utente
Post: 515
Registrato il: 14/09/2004
Età: 44
Sesso: Maschile
OFFLINE
20/09/2005 15:49
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Mah!
Trollino, che in Iraq ci fosse rispetto religioso, beh... lasciamo perdere.

Il fatto che solo sotto i cattivi sporchi imperialisti americani, gli sciiti abbiano potuto celebrare dopo ben 30 anni le loro processioni religiose, mi fa dubitare della tollerenza religiosa modello iracheno.
Email Scheda Utente
Post: 1.260
Registrato il: 05/02/2003
Città: BERGAMO
Età: 31
Sesso: Maschile
OFFLINE
20/09/2005 15:56
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Una cosa continuo a non capire, come mai questi non possono andare in una scuola statale con tutti gli altri bambini e nel pomeriggio farsi tutti i corsi che vogliono, invece di crearsi una scuola parallela?

****************************

.....ORIANA VIVE........

Email Scheda Utente
Post: 701
Registrato il: 15/06/2005
Città: ROMA
Età: 60
Sesso: Maschile
OFFLINE
20/09/2005 16:04
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re: Mah!

Scritto da: Tameko 20/09/2005 15.49
Trollino, che in Iraq ci fosse rispetto religioso, beh... lasciamo perdere.

Il fatto che solo sotto i cattivi sporchi imperialisti americani, gli sciiti abbiano potuto celebrare dopo ben 30 anni le loro processioni religiose, mi fa dubitare della tollerenza religiosa modello iracheno.



Posso assicurartelo avendo conosciuto di persona l'arcivescovo di Bagdad e diversi cristiani di quelle parti. Del resto il ministro degli esteri, Tareq Aziz era cristiano e non solo lui.. Per quanto riguarda le divisioni tra sciti e sunniti, niente di nuovo sotto il sole... Prova a celebrare, da cristiano cattolico, a Gerusalemme, nei luoghi cosiddetti santi, in un luogo affidato ai cristiani ortodossi (o viceversa) e poi ne riparliamo (se resti intero...)

Gli americani se ne fregano altamente dela libertà religiosa, tanto è vero che i loro migliori amici sono i sauditi e i vari sceiccati del golfo, dove se ti fai il segno della croce in pubblico, sei considerato colpevole di proselitismo e puoi essere arrestato in flagranza di reato...
20/09/2005 16:12
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re:

Scritto da: Matteo, Berghem 20/09/2005 13.49
Non credo che le suore abbiano il viso COMPLETAMENTE coperto.



il viso no, ma gli occhi foderati di prosciutto sì, come anche Ruini del resto.
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:43. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com