MARTINO: SUL TERRORISMO EUROPEI COME PONZIO PILATO
...Il sacrificio di Londra non dovrà passare invano.
In Italia e in Europa, dove «molti hanno finora voluto evitare di cogliere un altro tratto dell’offensiva terrorista.
La sua natura antisemita»: «Perché tra gli obiettivi degli estremisti c’è anche l’eliminazione di Israele, l’unico Stato al mondo la cui esistenza è messa in discussione.
Quando Sharon ha deciso di costruire il muro sono insorti tutti, sebbene così abbia drasticamente ridotto gli attentati.
Ma ora perché quanti lo hanno definito un guerrafondaio, tacciono dinnanzi alle sue decisioni?
È Sharon che ha spaccato la sua maggioranza, che ha sradicato ottomila persone da Gaza per dar corso al processo di pace con i palestinesi. Nessuno ha nulla da dire? La verità è che in Europa molta gente non vuol vedere il ruolo dell’antisemitismo nella guerra del terrore».
Israele è l’avamposto dell’Occidente, e i nuovi equilibri politici a Teheran la espongono ancor più di prima.
Tempo fa, Martino ha discusso con il ministro della Difesa russo Serghei Ivanov: «Mi ha detto che Mosca non farà nulla perché l’Iran si doti di armi atomiche», ha riferito a Berlusconi.
Poi però si è preoccupato per una battuta del collega arabo di Oman: «Se la bomba ce l’ha anche il Pakistan...».
«Se l’Iran si dotasse dell’atomica - commentò Martino -, gli israeliani non potrebbero permettersi neppure un errore.
Sarebbe la fine del loro Stato».
E come New York, Madrid e Londra, Gerusalemme è un pezzo di Occidente.
Francesco Verderami