TAV in Val Susa

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55achab
00martedì 6 dicembre 2005 14:37
E' una cosa miserevole,da paese sudamericano!
admin/moris
00martedì 6 dicembre 2005 16:30
sono andati a sbattere contro un manganello...
Dalle foto si evince che sono tutti pericolosi estremisti...












admin/moris
00martedì 6 dicembre 2005 16:36
la testimonianza di un giornalista di La Stampa




Una testimonianza dalla Val di Susa
di Carlo Grande, giornalista di "La Stampa"



Sono un giornalista della Stampa, questa notte ero dentro il presidio Anti-TAV e ho visto con i miei occhi quello che è successo: poco dopo le 3.30 cellerini, polizia e carabinieri sono arrivati in forze, (almeno cinquanta tra furgoni e camionette, più di 500 persone, a occhi e nella concitazione del "momento", che è stato lunghissimo), hanno caricato e picchiato a sangue freddo, ragazzi e anziani. Uno stava dormendo, era avvolto nelle coperte e sdraiato per terra, un'altra, il tipo più imbelle che abbia mai conosciuto, con un collare medico al collo, colpita in fronte, sanguinante, un anziano, avrà avuto settant'anni, buttato per terra
e picchiato..

Ci hanno chiusi nella baracca che la gente usava per scaldarsi, mi hanno tenuto lì quasi un'ora - la tensione era altissima e c'erano feriti - nonostante dicessi che ero giornalista. E' arrivato il sindaco di Venaus, ho chiesto ancora di uscire e mi hanno fatto andar via. Gli altri sono rimasti lì fino a stamattina alle sette, mi hanno detto che hanno ancora caricato. A parte TUTTE le altre considerazioni, che sono tante, dico solo una cosa: NON C'ERA BISOGNO DI PICCHIARE, NON C'ERANO FACINOROSI, NON "CI SONO STATI "SCONTRI", "TAFFERUGLI", MA UNA CARICA CON PESTAGGI, MANGANELLATE su persone che non opponevano resistenza fisica, ma tende, qualche fuoco per scaldarsi, stufe a legna.

In quelle ore lo Stato e la democrazia sono state una parola vuota.

Carlo Grande



[Modificato da admin/moris 06/12/2005 16.37]

paolino-BOGLANDSMAN
00martedì 6 dicembre 2005 16:51
Veramente da vomito quello che hanno combinato le forze dell'ordine.

Già... forze dell'ordine... stride un po' questa denominazione con quello che è successo...

Non so voi... ma io sento puzza di G8!

Che schifo! [SM=g27812]

Mi fermo qui altrimenti mi arrestano...
Matteo, Berghem
00martedì 6 dicembre 2005 16:54
E' molto riduttivo dire che sono schifato e indignato per quanto combinato dalle forze dell'ordine. In un paese 'civile' è inammissibile che succedano queste cose !!!

Earendil78
00martedì 6 dicembre 2005 17:08
Re:

Scritto da: Matteo, Berghem 06/12/2005 16.54
E' molto riduttivo dire che sono schifato e indignato per quanto combinato dalle forze dell'ordine. In un paese 'civile' è inammissibile che succedano queste cose !!!




la cosa peggiore e' che non solo non siamo tutelati dalle forze dell'ordine, come si vede da quanto sta succedendo, ma neanche dalle alte cariche dello stato, che non proferiscono parola!
e noi cittadini ci possiamo solo sentire indignati, perche' cosa potremmo fare se nessuno ci ascolta o nessuno e' interessato a sentire le nostre ragioni?
Dimostrare??? beh, loro ci stanno provando (come molti altri in passato e per altri motivi) e questi sono i risultati.

i potenti si sentono solo di dire "che la protesta va ascoltata", "che sono indignati", "che bisogna preferire il dialogo e il negoziato alla violenza"... ma tanto la tav non passa da casa loro, e tanto nessuno di loro va li' ad ascoltare le persone.
il ministro maroni dice "Palazzo Chigi convochi subito i sindaci per sbloccare la situazione perchè non ci troviamo di fronte ad una protesta dei No global".
e tirano fuori la scusa dei no global!

ma che schifo.
Matteo, Berghem
00martedì 6 dicembre 2005 17:18
LUNARDI, SI METTANO IL CUORE IN PACE, L'OPERA SI FARA'
''Mi auguro che si mettano il cuore in pace tutti perche' tanto l' opera si fa, i cantieri sono aperti''. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi, riferendosi alla situazione in Val di Susa

Ansa



Questo è quanto dice quel 'signore'.
Ma mi chiedo, dopo quello successo questa notte, quel pirla riesce a dire solo quelle 2 puttanate?


Scusate lo sfogo!

[Modificato da Matteo, Berghem 07/12/2005 9.05]

55achab
00martedì 6 dicembre 2005 17:55
filippoBO
00martedì 6 dicembre 2005 17:57
Se quello che é successo é vero per l'ennesima volta rimango schifato.

Facendo una ricerca il Google con i termini:
[TESTO]"Carlo Grande" site:lastampa.it[/TESTO]

(per i piú pigri: [URL=http://www.google.ie/search?q=%22Carlo+Grande%22+site%3
Alastampa.it&sourceid=mozilla-search&start=0&start=0&ie=
utf-8&oe=utf-8&client=firefox-a&rls=org.mozilla:en-US:
official]Google link[/URL] )

si trovano solo 4 articoli...

Qualche italiano puó per piacere riferire cosa stanno dicendo i telegiornali?!?!?!

[Modificato da admin/moris 06/12/2005 22.07]

admin/moris
00martedì 6 dicembre 2005 18:06
Filippo, se usi google e digiti "carlo grande", ti appaiono decine di pagine sul giornalista/scrittore

E' direttore della pericolosa rivista "Italia Nostra", organo dell'omonima associazione di tutela dei beni architettonici e ambientali (in assoluto una delle più tranquille e apolitiche, nonchè la più antica in Italia)


Qui a Torino non è affatto uno sconosciuto...

[Modificato da admin/moris 06/12/2005 22.08]

Earendil78
00martedì 6 dicembre 2005 18:12
Re:



Siccome mi sento direttamente chiamata in causa... potevi almeno mettere il link! invece cosi mi tocca fare copia e incolla. [SM=g27828]

[Modificato da admin/moris 06/12/2005 22.06]

admin/moris
00martedì 6 dicembre 2005 18:14
se avete pazienza, leggete.
Il celebre sociologo Luciano Gallino (che si dichiara "potenzialmente pro TAV") ha scritto delle considerazioni sacrosante sulla delusione per l'assenza di risposte da parte di chi sostiene l'opera.



IL COMMENTO
Le domande senza risposta
di LUCIANO GALLINO

Sono tendenzialmente favorevole a un rilevante trasferimento del traffico merci dalla strada alla rotaia. Potrei quindi essere etichettato come un potenziale pro Tav, per inclinazione e per gli studi fatti sulle conseguenze dello sviluppo industriale. La massa delle merci in viaggio per l'Europa è formata in effetti o da materie prime o semilavorati o componenti destinati all'industria, oppure da beni prodotti dall'industria. Il mezzo più efficiente per trasportarli, dal punto di vista energetico, e il meno oneroso per l'ambiente, è certo la ferrovia. Ben vengano dunque i progetti intesi a trasferire sui treni alcuni milioni di tonnellate di merci l'anno.
Nel caso della Val di Susa, in quanto tendenziale pro Tav, sono rimasto però - almeno fino ad ora - alquanto deluso. Mi attendevo che i politici, gli amministratori, i dirigenti d' impresa, gli esperti rispondessero con argomenti circostanziati alle perplessità di ordine tecnico ed economico sollevate da varie parti sulla grande opera che dovrebbe attraversare, per il lungo, tutta la valle. Ora è certo possibile che mi sia perso qualche articolo o discorso super-documentato. Resta il fatto che gli argomenti pro Tav in Val di Susa avanzati negli ultimi mesi mi paiono rientrare prevalentemente nella categoria "ce lo chiede l'Europa", ovvero "non si può bloccare il progresso", o, ancora, "non si può cedere alla demagogia". Un po' poco, per uno che è sì pro Tav, ma che vorrebbe vedere la sua causa difesa con ragioni compiutamente argomentate.
Proverò a riassumere in alcuni punti le domande che mi pare non abbiano ricevuto finora, dal fronte pro Tav, risposte approfondite.
1) Sarebbe utile sapere quali analisi economiche sono state fatte, ovvero quali strumenti legislativi si pensa di introdurre, per assicurare che una volta compiuta la grande opera il traffico merci si sposti realmente, in misura tale da giustificare i costi economici e sociali dell'opera, dalla strada alla rotaia. Tale quesito è stato sollevato da un economista liberale, Mario Deaglio (La Stampa, 11/11/2005). I binari non sono dotati di un'attrazione magnetica tale per cui si possa essere certi che, una volta posati, fiumi di merci lasceranno la strada per affluire su di essi. Sarebbe drammatico se, dopo 15-20 venti di lavoro, trasformazioni radicali, sociali economiche e ambientali, di un'intera valle, e 15 miliardi di euro (che potrebbero facilmente diventare 18 o 20) le merci continuassero a correre sui tir.
2) Altri studiosi di economia, nemmeno essi estremisti, hanno osservato che il potenziamento della linea esistente, quella del Frejus, e una appropriata politica tariffaria pro-ferrovia e moderatamente anti-Tir, la domanda ferroviaria per Modane potrebbe arrivare a quasi 17 milioni di tonnellate/anno. Con la realizzazione della Tav in Val di Susa la domanda potrebbe arrivare - ma non è certo, perché la composizione delle merci cambia - a poco più di 21 milioni di tonnellate l'anno (Andrea Boitani, la voce. info, 23/11/2005). Su un piatto, dunque, ci sono forse quattro milioni di tonnellate in più sui treni; sull'altro, un traforo di 52,7 chilometri, più uno di dieci, con 15 miliardi di spesa e oltre. Sarebbe gratificante, per chi crede nell'importanza del passaggio alla rotaia, capire come si pensa di equilibrare i due piatti della bilancia.
3) Gli svizzeri sono molto avanti con il raddoppio del Gottardo ferroviario e con la costruzione del nuovo tunnel del Loethchberg, dalle parti del Sempione. Pare ovvio che nei prossimi anni gran parte del traffico merci del milanese e di gran parte della Lombardia prenderà tale direttrice per andare sia a Nord che a Nord-Ovest. E' possibile vedere, e serenamente discutere, qualche studio che mostri in qual modo tale novità, che diventerà operativa molto prima dell'eventuale Tav in Val di Susa, verrà ad incidere sulla convenienza di quest' ultima opera? Se mai un simile studio fosse in giro, un pro Tav tendenziale come chi scrive lo vedrebbe volentieri accompagnato da qualche studio comparato che dimostrasse razionalmente la convenienza, a livello nazionale, dell'opera valsusina rispetto a varie alternative. Quali, ad esempio, il raddoppio del Brennero, o il potenziamento della linea da Torino a Nizza, o della stessa linea preesistente del Frejus.
Ho lasciato da ultimo, ovviamente, la domanda delle domande. Anche nel caso in cui si dimostrasse con cifre e argomenti ben fondati che la Tav in Val di Susa è, dal punto di visto economico, e a lungo termine, superiore a tutte le alternative possibili, e garantisce con elevata probabilità il passaggio di grandi volumi di merci dalla gomma alla ferrovia, bisogna chiedersi come si pensa di mantenere in valle un megacantiere della durata di 15-20 anni, che produrrà e dovrà poi trattare e trasportare alcuni milioni di tonnellate di materiali di scavo, contro la volontà di tutta una popolazione. Certo, impiegando un paio di migliaia di poliziotti e carabinieri al giorno, per tutto quel periodo, si potrebbe anche farcela. Ma con costi sociali e politici sin troppo facilmente immaginabili. A questo punto la domanda non può che essere girata a Romano Prodi. Perché come economista che punta al governo, ha certamente le carte in regola per chiedere che, prima di avviare i macchinari degli scavi, i pro Tav della regione e del paese diano risposte tecnicamente esaurienti alle osservazioni critiche sollevate finora.
Ma soprattutto perché la questione è diventata per intero politica, come sono tutte le grandi questioni economiche non appena si scavi un poco sotto le loro apparenze tecniche. La loro sostanza è sempre la stessa: si tratta di distribuire con equità i costi e i benefici tra le popolazioni, gli strati sociali e i territori coinvolti in innovazioni radicali. Nella vicenda della Val di Susa parrebbe, al momento, che i costi gravino prevalentemente su una parte sola. Vorremmo capire come Prodi pensa di ridurre tale squilibrio, o magari se non medita di impostare uno scenario affatto inedito, che preveda più benefici che costi per tutti gli interessati

(6 dicembre 2005)
scottishflag
00martedì 6 dicembre 2005 19:06
Re: Testimonianza (fonte : Repubblica)

Scritto da: admin/moris 06/12/2005 13.13
"Lo scoordinamento delle azioni dei singoli poliziotti mi pare spiegabile solo con la assunzione di sostanze che alterano pesantemente il comportamento, forse assunte per migliorare lo stato di veglia. In questo quadro il gravissimo comportamento del vicequestore che avrebbe urlato "uccideteli, uccideteli"".



Fosse vero (e a quanto pare é proprio vero)... non ci sono commenti per poter rendere l'idea nella situazione in cui siamo arrivati. E' un incubo. [SM=x145478]
Corcaigh
00martedì 6 dicembre 2005 21:15
Re: la testimonianza di un giornalista di La Stampa

Scritto da: admin/moris 06/12/2005 16.36


In quelle ore lo Stato e la democrazia sono state una parola vuota.





Hanno mai avuto un contenuto, in Italia?

Con amarezza

peregrino
00martedì 6 dicembre 2005 21:27
Ciao a tutti
Sono disgustato da quanto è successo.
Non so neanche se ha senso lottare o confrontarsi quando dall'altra parte si usano i manganelli e le ruspe
Non so cosa scrivere di interessante o intelligente
Non è serata
admin/moris
00martedì 6 dicembre 2005 23:44
Il Ministro Pisanu dice che non ci sono state cariche...

Hanno appena mostrato su "Prima Linea" di Raitre, il video girato dal Gruppo Abele di Don Ciotti, che dimostra il contrario.

Non si vedevano squatter e anarcoinsurrezionalisti, ma inequivocabili volti tumefatti di abitanti non più giovanissimi e diverse donne manganellate senza pietà.

Quand'è che Pisanu se ne va via ?
fabio pg
00mercoledì 7 dicembre 2005 02:22
...Una cosa mi sfugge però, come mai quando lo fanno allo stadio è sicuramente colpa dei teppisti? Non voglio innescare una polemica, ci mancherebbe, quello che vorrei sottolineare è che bisogna avere vedute aperte per tutto.

Quello che è successo qua è scandaloso, immagini deprimenti e tristi che fanno salire la rabbia. Molta rabbia.
Ma quele democrazia...?

ORA APPLAUDIAMO... [SM=x145457]

[Modificato da fabio pg 07/12/2005 2.25]

gior77
00mercoledì 7 dicembre 2005 08:32
dal blog di Beppe Grillo ...
6 Dicembre 2005
Io sono Valsusino!

foto: www.repubblica.it

La polizia ha sgomberato con la forza le persone nel presidio di Venaus, in Val di Susa.
I comitati della Val di Susa hanno scritto in un comunicato che la polizia ha manganellato donne, anziani, giornalisti.

Il manganello al posto del dialogo.

Chiedo alla polizia a questo punto di manganellare ogni italiano onesto, ogni italiano non prescritto, ogni italiano che difende i propri diritti, ogni italiano non colluso con la criminalità, ogni italiano non condannato in via definitiva.

Ce ne sono ancora tanti.
Siamo ancora tanti.
Siamo tutti valsusini.

Questo è il fallimento della politica.

IO SONO VALSUSINO!

Ps : Scaricate il volantino per la Val di Susa: "Io sono Valsusino!" e distribuitelo, magari anche con la vostra faccia.


!Angelica!
00mercoledì 7 dicembre 2005 09:02
Solidarietà alla Val di Susa

Sui "crani refrattari" ancora una volta il manganello dei ricchi: vergogna!

Il progetto "alta velocità" vuole scavare in un monte pieno di uranio e amianto. Una lobby trasversale di potenti vuole violare la volontà di un'intera valle

Alessandro Marescotti
6 dicembre 2005

Il progetto "alta velocità" in Val di Susa mostra il suo vero volto repressivo e sui "crani refrattari" è calata la violenza del manganello.

Un potere politico-economico oligarchico ci vuole imporre un progresso che tale non è.

Non ci vuole convincere: ci vuole zittire.

Ci vuole imporre i profitti dei soliti ricchi.

Loro possono far affluire nelle casse dei partiti del manganello molto più di quelle mani alzate, di quelle mani pulite.

Una cosa sta diventando sempre più chiara. Il movimento dei "crani refrattari" manderà in fumo i profitti (magari bipartisan). Ne siamo contenti.

Ai "loro" profitti anteponiamo le "nostre" teste, quelle che ci vogliono rompere perché non capiamo abbastanza, perché disobbediamo.
Perché pensiamo ancora.

Hanno terrorizzato anziani, donne, uomini e bambini. Persone nonviolente che a mani alzate non facevano male a nessuno.

Hanno dichiarato guerra alla gente. E avranno disobbedienza civile.

Un'intera valle adesso è in rivolta: come non essere al fianco della Val di Susa?

Lo dice la nostra Costituzione all'articolo 1, la sovranità appartiene al popolo.

Una sola parola: vergogna!


Alessandro Marescotti
presidente di PeaceLink
a.marescotti@peacelink.it


Note:

Sul sito di Carta, le ultime notizie dalla Val Susa ora per ora:
ww2.carta.org/notizieinmovimento/


Crani refrattari
"Per quanto si possa deplorare la violenza è chiaro che per fare entrare le nostre idee nella testa della gente bisognerà suonare sui crani refrattari a suon di manganello".

Benito Mussolini
Matteo, Berghem
00mercoledì 7 dicembre 2005 09:09
Re: Re:

Scritto da: Earendil78 06/12/2005 17.08

il ministro maroni dice "Palazzo Chigi convochi subito i sindaci per sbloccare la situazione perchè non ci troviamo di fronte ad una protesta dei No global".
e tirano fuori la scusa dei no global!




Maroni con tutta la Lega sono l'unica nota stonata del governo non condividendo la carica della polizia e il comportamento del governo stesso sulla situazione in Val Susa.
!Angelica!
00mercoledì 7 dicembre 2005 09:10
Dopo i fatti gravissimi di questa notte in Val di Susa (carabinieri e polizia hanno sgomberato violentemente il presidio a Venaus caricando i manifestanti e ferendone alcuni), invitiamo a diffondere con ogni media necessario l'inchiesta sulla Tav pubblicata sul settimanale DIARIO dello scorso 25 novembre:

Un'intera valle in rivolta. La superlinea? Inutile.
Lo dimostrano le cifre del trasporto merci tra Francia e Italia.
E l'impossibilita' di farci correre i treni veloci. Utile pero' per distribuire appalti.
A Marcellino Gavio. All'azienda di famiglia del ministro dei Trasporti.
E alle coop rosse.

NOI DELLA VALSUSA? SIAMO FUORI DAL TUNNEL di Gianni Barbacetto
Altro che egoisti e localisti. Vivono da vent'anni in un grande cantiere. E ora hanno detto basta. Perche' la nuova linea ferroviaria non serve. Perche' temono l'amianto degli scavi. Perche' sanno che i lavori stanno aprendo una nuova Tangentopoli, con vecchi protagonisti
www.diario.it/index.php?page=cn05120201

PARLA LA GENTE DELLA VALLE. TANTE VOCI, UN SOLO NO di Claudia Jampaglia
Molto prima che l’Italia si accorgesse di Pietro Lunardi, i NoTav c'erano gia': erano cinque, nel 1992, davanti al primo Tgv passato in valle con a bordo il presidente Fs Lorenzo Necci; sono diventati 70 mila alla manifestazione della settimana scorsa
www.diario.it/index.php?page=cn05120202

Sui siti internet www.notav.it e www.notavtorino.org informazioni e aggiornamenti costanti sulla protesta

Information Guerrilla
www.informationguerrilla.org



Matteo, Berghem
00mercoledì 7 dicembre 2005 09:11
Inoltre, mi chiedo, come mai quando vengono fatti i blocchi stradali o contestazioni in alcune parti del Paese la polizia non muove un dito, quando invece sono in altre parti del Paese si usa con molta facilità il manganello.


Pisanù, Lunardi, Alemanno siete la rovina. Andatevene!!!
Matteo, Berghem
00mercoledì 7 dicembre 2005 09:33
Re: Re:

Scritto da: Earendil78 06/12/2005 17.08
il ministro maroni dice "Palazzo Chigi convochi subito i sindaci per sbloccare la situazione perchè non ci troviamo di fronte ad una protesta dei No global".
e tirano fuori la scusa dei no global!

ma che schifo.



La Lega, spiega il ministro del Welfare Roberto Maroni, «è favorevole alla Torino-Lione perchè non si può interrompere un segmento del corridoio 5, ma occorre capire le ragioni della protesta che non può essere affrontata solo con l'intervento delle forze dell'ordine». L'intervento delle forze dell'ordine, fa capire maroni, in questo caso è sbagliato, specie se nemmeno si è tentato un confronto.

Maroni chiede anche chiarezza al ministro competente. «Se, come dice Lunardi, coloro che protestano hanno torto perchè i rischi amianto non esistono, ma anzi ci sono solo vantaggi, allora non c'è alcun motivo per non convocare i sindaci e semplicemente spiegar loro che non esistono pericoli. Se però non si convocano, allora significa che le cose non stanno come ci è stato detto in Consiglio dei ministri».
rosy71
00mercoledì 7 dicembre 2005 12:16
Rispondendo a Filippo:i tg in Italia danno notizie di quello che succede in Val di Susa ponendo un accento mooooolto cauto sulle cariche, insomma, c'è un tentativo per così dire di "sdrammatizzazione" della situazione. Ma stanno facendo un tale casino lassù che per forza di cose è impossibile ignorare la notizia, dato che sono coinvolte anche amministrazioni pubbliche.
A Grosseto nel frattempo ieri c'è stata una manifestazione spontanea davanti alla Questura per protesta contro le cariche. Serve a poco, però forse può servire allo spirito sapere di non esser soli.
filippoBO
00mercoledì 7 dicembre 2005 14:32
Grazie rosy per le info! [SM=g27811]


«Se, come dice Lunardi, coloro che protestano hanno torto perchè i rischi amianto non esistono, ma anzi ci sono solo vantaggi, allora non c'è alcun motivo per non convocare i sindaci e semplicemente spiegar loro che non esistono pericoli. Se però non si convocano, allora significa che le cose non stanno come ci è stato detto in Consiglio dei ministri»



Secondo me é gravissimo il fatto di non convocare le amministrazioni locali *in stato di protesta* supportati dagli abitanti e reagire dicendo: "E' tutto sicuro, si fa"... che puzza di "manino bipartisan"... [SM=g27825]

Non ci resta che seguire gli sviluppi.


Filippo [SM=x145471]
Earendil78
00mercoledì 7 dicembre 2005 14:50
Re:

Scritto da: filippoBO 07/12/2005 14.32
che puzza di "manino bipartisan"... [SM=g27825]




concordo.
filippoBO
00mercoledì 7 dicembre 2005 15:22
sempre sul blog di Grillo oggi c'era questo documento:

www.beppegrillo.it/immagini/Gays%20amianto%20Val%20di%20...

E' una valutazione medica (pare autentica) del dott. Edoardo Gays datata Gennaio 2004 sui rischi sanitari dove si parla di uno "studio commissionato da R.F.I. per progettaione Italfer" che conferma la presenza di oltre 1.000.000 di metricubi di amianto.

Oltre l'articolo citato da Ilaria all'inizio di questo 3d questa é la seconda fonte con 'cifre' riguardo all'amianto.

Filippo [SM=x145471]
P.S.
Facendo una ricerca con Google e "edoardo gays" ho trovato questa pagina: www.padania.to.it/Comunicati.htm (no comment sul dominio ;-) ) dove si trova traccia di un incontro no-tav datato "19 MARZO 2004" con interventi del dott. Gays
Matteo, Berghem
00mercoledì 7 dicembre 2005 15:44
Anch'io consiglio qualche lettura un pò diversa:

«Nessun rischio uranio e amianto la protesta è soltanto ideologica» - di FRANCESCO CRAMER -


Francesco Cramer

da Milano

«Macché rischi per la salute, la protesta è solo ideologica». Vincenzo Coccolo, direttore generale dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente del Piemonte (Arpa), si sfoga. E abbatte uno ad uno i pregiudizi di chi non vuol neppure far partire l'Alta velocità Lione-Torino.
Direttore, ambientalisti e valsusini lanciano un allarme inquietante: all'interno del massiccio del Musinè, denunciano, c'è amianto e perforare lì sarebbe criminale.
«È una tesi che non ha alcun riscontro tecnico. Abbiamo dei dati acquisiti nel corso degli anni e una mappatura della superficie. Sappiamo che l'amianto non si trova ovunque e in modo diffuso, ma si concentra nelle faglie, nelle rotture, nei cosiddetti disturbi tettonici. E sappiamo bene dove sono le faglie. Si tratta di pochi strati sottilissimi. Certo, un'indagine approfondita è indispensabile».
Perché non la fate?
«Perché i contestatori bloccano anche quella. Nel lotto internazionale, quello gestito dalla Ltf (società che si occupa della costruzione della parte comune italo-francese del progetto Torino-Lione ndr), i sondaggi li hanno già fatti. In quello italiano no perché gli ambientalisti ce lo impediscono. Bloccano anche la possibilità di fare dei carotaggi».
Non state, quindi, sottovalutando il problema?
«Assolutamente no, anzi. Tre anni fa siamo stati noi dell'Arpa a fermare la costruzione della pista da bob, slittino e skeleton per le Olimpiadi 2006 perché nel luogo dove doveva sorgere, a Sauze d'Oulx, è stato trovato dell'asbesto, una varietà di amianto. Siamo attentissimi su questo fronte».
Tornando alla Tav, i contestatori affermano che se nelle rocce del Musinè ci fosse dell'amianto la popolazione sarebbe a rischio tumore, inalando le fibre di quella sostanza...
«Le ipotesi di patologie tumorali si basano su presupposti irreali. Oggi questi tunnel sono scavati con delle megafresatrici che impediscono l'uscita di tutto il materiale frantumato. La roccia, appena sbriciolata, viene immessa su un nastro trasportatore chiuso. Inserito in un tubo stagno. Inoltre lo scavo viene fatto ad acqua, per cui non si sollevano polveri. Il materiale stoccato, infine, viene reso inerte miscellandolo subito con del cemento, mentre l'acqua viene depurata».
Una bella rassicurazione per chi evoca scenari drammatici...
«Ma c'è di più: mentre si scava, in molti punti della galleria, vengono creati dei veri e propri muri di acqua. Una porta chiusa di pioggia che impedisce all'aria di passare da una parte all'altra».
Se non ci sono rischi perché così tante contestazioni?
«Perché è una protesta ideologica che non si basa su dei dati di fatto. Chi è contro l'Alta velocità non la racconta nel modo corretto. Inoltre, anche Stefaan De Rynck, il portavoce del commissario Ue ai trasporti Jacques Barrot, ha sottolineato che ormai esistono tecniche in grado di minimizzare ogni rischio».
Problema uranio: dicono sia presente nel massiccio dell'Ambin...
«Anche su questo tema occorre fare chiarezza. All'interno di quelle rocce ce n'è pochissimo. Dall'Agip sono stati fatti studi molto approfonditi negli anni Sessanta, quando il nucleare era una strada ancora percorribile.
E quelle zone non furono mai sfruttate perché di uranio ci sono soltanto piccolissime mineralizzazioni. Inoltre, si sa che sorgono in aree che non interessano la galleria della Tav».
I contestatori però non mollano. Vede una via d'uscita?
«Non sono un politico, spetta a loro trovarla. Da parte nostra abbiamo esposto queste considerazioni anche alla delegazione dei parlamentari europei, in visita a Torino e in Val di Susa nei giorni scorsi. Il problema è uno solo: chi protesta deve capire che, una volta finito il tunnel, ci saranno solo sei chilometri all'esterno; che questa linea sarà ad alta capacità e gran parte del traffico merci verrà trasferito su rotaia, abbattendo così il livello di inquinamento; che la linea ferroviaria attuale diventerebbe una linea metropolitana per la valle».


Earendil78
00mercoledì 7 dicembre 2005 16:43
Re:
Il sr Coccolo non sara' un politico, ma di sicuro ha del talento!


Scritto da: Matteo, Berghem 07/12/2005 15.44
Abbiamo dei dati acquisiti nel corso degli anni e una mappatura della superficie



perche' se sono cosi' confortanti, questi dati non sono resi pubblici?
io sono giorni che cerco su internet (il sito dell'ARPA e' la prima cosa che sono andata a controllare) e di dati nessuna traccia.


...mentre l'acqua viene depurata».



e come? questa affermazione mi sembra un po vaga...
nella mia vita e' la prima volta che sento parlare di depurazione dell'acqua dall'amianto.
mi riservo comunque di fare ricerche sull'argomento...se trovo qualcosa, vi faccio sapere.

ila
!Angelica!
00venerdì 9 dicembre 2005 10:08


Scrivo queste poche (spero) righe con l'unica intenzione di portare a
conoscenza una situazione che la maggior parte dei media cerca di tener
nascosta.

Da diversi anni è in corso in ValSusa una manovra di resistenza
organizzata contro la linea ad alta velocità ferroviaria Torino-Lione
(TAV).

Quello che fanno credere i media è che gli oppositori siano pochi e comunque motivati solamente dal fatto che "gli passa il treno sotto
casa". Nella manifestazione di giugno c'erano 30.000 persone (in tutta la Val Susa ci sono 50.000 abitanti).

Non posso di certo smentire questa motivazione, ma in realtà i motivi veri (che vengono metodicamente nascosti dai media) sono ben altri:

1. La tratta Torino-Lione è completamente inutile: nella Val Susa esiste già una linea ferroviaria sottoutilizzata, in grado di reggere
il traffico richiesto (considerando i tassi di crescita) almeno fino al 2050.

2. La linea in costruzione è esclusivamente merci, non si avrebbe alcun vantaggio in termini di tempo per la percorrenza da Torino a Lione. I treni passeggeri comunque continuerebbero a transitare nella linea storica con i tempi di percorrenza attuali.

3. Nel tratto montano (e quindi da Torino alla Francia), comunque non sarebbe una tratta ad alta velocità perché la conformazione del terreno montano non la rende possibile.

4. L'amianto sotto al Musinè c'e' veramente (è già ampiamente
dimostrato), e nei progetti non c'è il minimo accenno ad un piano di messa in sicurezza dell'amianto estratto (è previsto semplicemente uno stoccaggio in valle a cielo aperto), che con i frequenti venti della ValSusa verrebbe distribuito e respirato in tutta la cintura ovest di Torino ed in Torino stessa. Le malattie causate dalla respirazione anche solo di 1 fibra di amianto vengono diagnosticate 15 anni dopo l'inalazione. Dal momento della diagnosi la mortalità è del 100%, ed il tempo di vita medio è di 9 mesi.

5. Il corridoio 5 (tratta Lisbona-Kiev) di cui questa tratta sarebbe parte fondamentale non esiste: da Trieste verso est l'opera è bloccata in tutti i suoi aspetti.

6. Finanziariamente è un disastro annunciato: perchè vada in attivo, nella tratta dovrebbe passare un treno merci ogni 3 minuti, 24 ore al giorno. Per questo motivo, al momento, nessun privato si è impegnato finanziariamente, banche e fondazioni comprese. La tratta è costosissima, ed i soldi non ci sono: è notizia recente che nella finanziaria di questi giorni sono stati tagliati quasi tutti i fondi
per le grandi opere. Gli unici soldi su cui si regge l'opera sono i finanziamenti europei.

7. Se dovessi elencare tutte e implicazioni legali del ministro Lunardi (mi spiace, ma non riesco proprio a dare dell'onorevole ad una persona del genere) questo documento diverrebbe troppo lungo. Dico solo che l'appalto per la costruzione del tunnel di 52Km (7,5 miliardi di euro) è stato vinto da una ditta francese che l'ha subbappaltato alla francese RockSoil, di proprietà di sua moglie.

Forse ora è più chiaro e motivato perchè nelle proteste dei ValSusini sono presenti sempre, in prima fila, tutti i sindaci e le istituzioni di tutti i paesi della Valle, indipendentemente dal partito politico di appartenenza.

Il CIPE, incaricato di distribuire i fondi italiani, ha già eliminato la tratta Torino-Lione dalle opere da finanziare dallo stato italiano (nonostante quanto riferito dai media). L'unico obiettivo di chi il TAV lo vuole fare è quello di agganciare la pioggia di finanziamenti europei per le grandi opere; per far questo, devono entro fine anno poter dire che i lavori sono iniziati.

Lunedì 1 novembre ho partecipato al blocco dei lavori a Mompantero: in 500 persone (saremmo stati molti di più, ma alla maggior parte delle persone è stato impedito di raggiungere i luoghi della protesta, militarizzando Susa) abbiamo bloccato senza alcuna violenza per un giorno intero 1200 demotivati esponenti delle forze dell'ordine. La notizia che i siti siano poi stati presi in possesso dalle forze dell'ordine in nottata (quando non c'era più nessuno ad opporsi e verificare) sembrerebbe falsa, alcune persone hanno verificato il
giorno successivo che i siti erano ancora sgombri.

La questione NoTAV non è una questione di sinistra o destra:
l'opposizione è trasversale, ed ogni persona di buon senso che sia informata sul problema non ha difficoltà a capire le nostre ragioni. Il problema è che la voce dei NoTav ciene puntualmente soffocata dai media, per la grande quantità dei finanziamenti europei in gioco.
Personalmente penso che anche i più accesi interessati questo lo
sappiano benissimo, e dell'opera non gli importi proprio nulla. L'unica loro preoccupazione è farsi ri! girare nelle loro casse i soldoni europei.

Non chiedo a chi legge questo messaggio di crederci ciecamente,
ovviamente può essere inteso come propaganda di parte, ma di informarsi anche dal altre fonti indipendenti. Purtroppo il quotidiano "La Stampa" ed il telegiornale regionale di Rai 3 sono le fonti di informazione che
si sono rivelati più corrotti e di parte, non solo nei commenti alle notizie, ma anche nel continuo riportare notizie false.

Qualche anno fa è venuta una troupe di Report diversi giorni in valle a fare un servizio sul problema. Risultato: il servizio non è mai andato in onda ed il giornalista è stato quasi licenziato.

Il mio intento non è solo di convincervi sulle nostre ragioni, ma prevalentemente di informarvi. Se credete che le informazioni di questo messaggio siano false, vi invito a verificarle. Penso che poi la convinzione venga da sola.

Vi prego di inoltrare questo documento al maggior numero di persone possibile.

Un normale cittadino che crede ancora nella democrazia

P. S. vabbè che la www.rocksoil.com/ e' intestata alla moglie di Lunardi, ma il nostro "Onorevole" nonche' Ministro della Repubblica non si e' nenche preoccupato di rimuovere e proprie "tracce" dal sito:
www.rocksoil.com/index3.html





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