Finalmente ho visto il film
Non l'ho trovato anti britannico come detto da qualcuno. Le atrocità dei Black & Tans sono mostrate quasi in una versione "soft" rispetto a quanto è accaduto, anzi le parole dell'ufficiale inglese a Damien ("questi uomini hanno combattuto sulla Somme") aiuta quasi a comprendere il comportamento dei singoli in quanto quasi pazzi (e qui mi riallaccio a quanto detto da Scottie) ma omettendo che tra le varie milizie c'era tanta gente appena scarcerata per essere arruolata.
Loach mostra simpatie per gli anti-trattato, cosa perfettamente coerente con il suo massimalismo.
Per il resto mi ritrovo in quello che ha già detto Martina e quindi non mi ripeto.
Da osservare una curiosa (voluta?) analogia/complementarietà con il Michael Collins di Jordan.
Il regista irlandese ci ha mostrato il percorso di un uomo da ribelle/partigiano a colui che tratta e firma la pace con gli inglesi, schierandosi poi in difesa del trattato che ritiene solo un primo passo, Loach invece ci mostra un tranquillo medico con una luminosa carriera davanti che si unisce ai ribelli e crede nell'ideale nella sua forma più completa e contro ogni compromesso, fino a opporsi al trattato.
E tutti e due finiranno per pagare la loro scelta con la vita.
Due osservazioni critiche: una è la già citata Wild rover in italiano (forse per far capire che era il canto di un finto ubriaco?), la seconda è che mettere un paio di didascalie che davano un idea dello scorrere del tempo (inizio nel 1920, tregua nel 1921, finale presumibilmente nel 1922) non sarebbe stato male.
Per chiudere una domanda agli esperti: è vero che la componente socialista/marxista si era schierata con gli anti trattato?