Ken Loach

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fergus
00lunedì 29 maggio 2006 15:00
le parole degli interpreti
Cillian Murphy: "A Cork, dove è stato girato il film e di dove io sono originario, questi conflitti sono ancora profondamente radicati. Ognuno ha qualche storia da raccontare, ognuno ha un parente che in qualche modo fu coinvolto nella lotta. La gente non ne parla volentieri, ma la cosa è seria."
"Per me questa è una storia importantissima - continua Murphy - che ha toccato anche la mia famiglia in passato. Quando si inizia a lavorare ad un film con Loach, non si conosce la sceneggiatura definitiva, è quasi un atto di fede. Ma io ero convinto che, se c'era un regista con le capacità per raccontare questo spaccato storico così doloroso, questi fosse Ken Loach."

Ribatte Liam Cunningham: "Quel periodo della storia irlandese ha davvero poco di piacevole. Come il film riflette, è un conflitto che contrappone fratello contro fratello, è ideali colitici contro contingenza politica. E credo che il film sia una splendida opportunità per raccontare come andarono veramente le cose."
Ancora, Pádraic Delaney: "Io vengo dalle campagne dell'Irlanda Occidentale, e ancora oggi, quando attraverso i campi di mio padre, m'imbatto nelle anonime tombe di persone uccise dalla polizia e abbandonate nei fossati e nelle rovine delle case di chi fuggì per paura di ritorsioni. I fantasmi, in Irlanda, ci sono ancora, e se ne parla poco, perché fa male, ma le ferite sono ancora aperte."
fergus
00lunedì 29 maggio 2006 15:07
ipse dixit
I have enormous respect for writers and I don't subscribe to the auteur theory of film-making. When I direct a film, I don't try to be the author. It's self-evident to me that a film is a collaboration, in which, if anyone is the most important contributor, it's the writer. Still, what the writer has provided is only a stage in the process. What matters is that what is actually on the celluloid is a valuable experience and that there's a sense of authenticity about what you've created – Ken Loach
fergus
00lunedì 29 maggio 2006 15:08
la top ten di kenny
?bout de souffle (Godard)
The Battle of Algiers (Pontecorvo)
A Blonde in Love (Forman)
Bicycle Thieves (De Sica)
Closely Observed Trains (Menzel)
Fireman's Ball (Forman)
Jules et Jim (Truffaut)
La R?gle du jeu (Renoir)
The Tree of the Wooden Clogs (Olmi)
Wild Strawberries (Bergman)
Corcaigh
00lunedì 29 maggio 2006 16:29
Black and Tans
La nonna materna di Gerard, morta una ventina di anni alla veneranda età di novanta e passa anni, i Black and Tans se li ricordava eccome. Siccome Gerard ci è praticamente cresciuto con lei, si ricorda l'inumerevole quantità di annedoti orribili ed orripilanti che lei gli raccontava in continuazione. I Black and Tans erano una sorta di SS. Una macchia nera e torbida nella storia colonialista degli inglesi. Di cui gli inglesi stessi si vergognano. Stupri, assassinii a cuor leggero, torture e così dicendo erano all'ordine del giorno.
Questo film risolleverà le coscienze di chi, come come mio marito, ha avuto nonni che hanno vissuto durante quel periodo torbido di Co. Cork.

Un giorno di questi voglio raccoglierle, queste memorie. C'è da scriverci un libro. Tristissimo [SM=g27813]
=Donegal=
00lunedì 29 maggio 2006 18:31
Come Out Ye Black and Tans

I was born on a Dublin street where the Royal drums do beat
And the loving English feet they tramped all over us,
And each and every night when me father'd come home tight
He'd invite the neighbors outside with this chorus:

chorus:
Oh, come out you black and tans,
Come out and fight me like a man
Show your wife how you won medals fown in Flanders
Tell them how the IRA
Made you run like hell away,
From the green and lovely lanes in Killashandra.

Come let me hear you tell
How you slammed the great Pernell,
When you fought them well and truly persecuted,
Where are the smears and jeers
That you bravely let us hear
When our heroes of sixteen were executed.

Come tell us how you slew
Those brave Arabs two by two
Like the Zulus they had spears and bows and arrows,
How you bravely slew each one
With your sixteen pounder gun
And you frightened them poor natives to their marrow.

The day is coming fast
And the time is here at last,
When each yeoman will be cast aside before us,
And if there be a need
Sure my kids wil sing, "Godspeed!"
With a verse or two of Steven Beehan's chorus.
jay.ren
00martedì 6 giugno 2006 16:13
Trailer | The wind that shakes the barley
>> QUI << trovate il trailer internazionale dell'ultimo film di Ken Loach

R
scottishflag
00martedì 6 giugno 2006 16:29
Re: Trailer | The wind that shakes the barley

Scritto da: jay.ren 06/06/2006 16.13
>> QUI << trovate il trailer internazionale dell'ultimo film di Ken Loach

R



Ha tutta l'aria di essere un film all'altezza del genio e della passione di Ken Loach. Speriamo non ci voglia molto a poterlo godere sul grande schermo. [SM=g27823]
Corcaigh
00martedì 6 giugno 2006 16:35
Ahhhh, il soave accento nativo di Cillian Murphy in tutta la sua soave musicalità... rifatevi le orecchie, dubs, questa è armonia [SM=g27828] [SM=g27827]: [SM=g27827]: [SM=g27837]
jay.ren
00giovedì 15 giugno 2006 09:01
Aperta critica a Ken Loach...
Un graffiante articolo di Ruth Dudley Edwards, storica e giornalista irlandese, che innesca la polemica sull'ultimo film di Ken Loach, The wind that shakes the barley.

Essendo lungo è stato tagliato, in fondo trovate il link al resto dell'articolo - ottimamente tradotto, mentre se volete leggere la "difesa" del film, operata da George Monbiot, potete >> cliccare qui (in inglese, dal sito della Edwards) <<

-------------------------

Perché Ken Loach detesta il suo Paese così intensamente?

Durante la premiazione con la Palma d'Oro a Cannes il regista Ken Loach ha spiegato come il suo ultimo lavoro, The Wind That Shakes The Barley - un film pro-IRA girato in Irlanda e parzialmente finanziato con i fondi provenienti dalla National Lottery - rappresenti "un piccolo passo nel percorso d'autocritica che porterà gl'Inglesi a confrontarsi con il proprio passato imperialista".
L'obiettivo è quello d'incoraggiare un parallelo tra la storia irlandese negli anni 1920-1922 e l'attuale situazione in Iraq, il che presuppone che gl'Inglesi siano dipinti come dei sadici e gli Irlandesi come dei romantici idealisti, combattenti della resistenza costretti a ricorrere alla violenza perché privi d'altri mezzi con cui ottenere il rispetto dei propri diritti.
Non c'è affatto da stupirsi che Ken Loach sia un sostenitore del Respect Party fondato da George Galloway. The Wind That Shakes The BarleyIn tal senso ha chiarito che "dobbiamo riconoscere lo sfruttamento e l'oppressione operati dallo stato Britannico - ma il mio film parla anche d'eroismo e di coraggio". Che sarebbero poi l'eroismo e il coraggio irlandesi.
Nella sua personale versione della storia, i soldati inglesi non hanno bisogno di ricorrere al proprio ardimento per premere allegramente il grilletto contro degli innocenti disarmati o per estrarre con le pinze le unghie dalle dita dei repubblicani. Secondo Loach, tutti gli occupanti sono degli oppressori, esattamente come tutti i capitalisti sono degli sfruttatori.
La visione politica del pluripremiato regista è rimasta invariata durante gli ultimi quarant'anni - indipendentemente dal fatto che il mondo sia stato sconvolto da nuovi accadimenti o semplicemente spazzato dal vento di nuove idee.
Sin dagli anni '60, periodo nel quale si completò la sua radicalizzazione politica, lo scopo del suo lavoro è stato quello di promuovere una visione Marxista della lotta di classe, umanizzando gli elementi appartenenti ai livelli più bassi della scala sociale e demonizzando tutti gli altri.
L'ironia del caso vuole però che lo stesso Loach rappresenti un brillante esempio della flessibilità sociale Britannica. Suo padre infatti, elettricista in fabbrica, ebbe la possibilità di leggere una cospicua quantità di libri grazie al servizio offerto dalla biblioteca locale, mentre Loach in persona frequentò un Liceo Classico e, dopo due anni trascorsi nel corpo della RAF, studiò ad Oxford. Fu lì che poté godere della compagnia di un comico quale Dudley Moore e nel 1963, dopo aver fatto domanda d'assunzione per un posto di dirigente, venne assunto dalla BBC come assistente alla produzione.
Fu in quegli stessi anni che Loach finì nell'orbita di un'accolita di Marxisti che lo iniziarono ai principi del socialismo. Imparò così a sentirsi colpevole persino per il privilegio della propria giovinezza e iniziò a disprezzare tutti coloro che non erano interessati alla rivoluzione politica.
Fu proprio questa passione a permeare alcune delle prime commedie che produsse per la BBC in collaborazione con un altro socialista, Tony Garnett, trasmissioni che toccarono gli animi di un'intera generazione e che alimentarono il fuoco dei riformisti.

Prosegue su Les Enfants Terribles, Visioni >>
fergus
00giovedì 15 giugno 2006 09:53
bello spunto
Secondo Loach, "tutti gli occupanti sono degli oppressori, esattamente come tutti i capitalisti sono degli sfruttatori"
admin/moris
00giovedì 15 giugno 2006 09:59
Ruth Dudley Edwards
Da quel poco che ho letto su Ruth Dudley Edwards, ne ho tratto l'impressione di leggere le parole di una "West Brit".
Ovvero una britannica dell'ovest, come vengono chiamati quegli irlandesi talmente ossessionati dalla paura di sembrare anti inglesi da rasentare l'ossessione.

Pare sia molto cool nell'Irlanda contemporanea.
Corcaigh
00giovedì 15 giugno 2006 11:17
Posso esprimere un parere spassionato su quell'articolo? A pile of crap.
La tipa ha ovvie manie di persecuzione ed è, per citare Moris, parecchio ossessiva. Oltretutto è offensiva nei confronti di chi (come me) alla filosofia marxista ci crede davvero. Pieno di luoghi comuni ("questo troskista originario dello Warwickshire", "finì nell'orbita di un'accolita di Marxisti" per citarne solo alcuni), di ignoranza storica e sociologica ("Secondo Loach, tutti gli occupanti sono degli oppressori", e secondo lei cosa sarebbero, angeli portatori di serenità? Ma ha mai sentito qualche testimone diretto parlare delle atrocità dei Black & Tans?!?!) e di superficiale conoscenza dell'opera di Loach.

Ultima nota: la tipa scrive sul Daily Mail, praticamente un tabloid scandalistico di destra. Scusate, ma se proprio volete tradure degli articoli "provocatori" sul vostro sito, almeno prendeteli da giornali che non pubblicano donnine in topless in prima pagina.

Scusate l'acidità....
[SM=g27829]

[Modificato da Corcaigh 15/06/2006 11.18]

admin/moris
00giovedì 15 giugno 2006 11:25
Edwards
Riporto alcune cose scritte in altro topic dal sottoscritto:

Quanto alla Edwards, andrei piano con le beatificazioni.
Criticare Ken Loach è un abitudine molto ben radicata in un certo giornalismo britannico conservatore (anche se irish, la west brit Edwards appartiene a quella schiera). Quindi non siamo di fronte ad una coraggiosa, isolata e anticonformista presa di posizione, ma di un opinione come tante.
Da accettare, leggere, discutere ma non glorificare come giornalismo controcorrente.


jay.ren
00giovedì 15 giugno 2006 11:46
Re:

Scritto da: Corcaigh 15/06/2006 11.17
Ultima nota: la tipa scrive sul Daily Mail, praticamente un tabloid scandalistico di destra. Scusate, ma se proprio volete tradure degli articoli "provocatori" sul vostro sito, almeno prendeteli da giornali che non pubblicano donnine in topless in prima pagina.



La Edwards è una scrittrice e giornalista freelance.

Non scrive SOLO sul Daily Mail, ma collabora con altri giornali, dal Guardian all'Irish Indipendent.

E' soprattutto scrittrice di libri. Compreso "The Faithful Tribe" (un saggio molto pungente contro la tradizione orangista) e un'altra mezza dozzina di saggi e romanzi.
Corcaigh
00giovedì 15 giugno 2006 12:59
Però se un articolo del genere e con quei toni fosse stato pubblicato sul Libero (e sono quelli i toni, quelli che tutti prendiamo in giro), tutti lo avrebbero appallottolato e buttato nel cestino.
Mi chiedo perché The Guardian non gliel'abbia pubblicato, infatti...
[SM=g27829]
Scusa Ren, niente di personale. Trovo solo che sia un articolo di pessima qualità e pieno di pressapochismi e frasi fatte.
scottishflag
00giovedì 15 giugno 2006 13:11
Re:

Scritto da: Corcaigh 15/06/2006 12.59
Trovo solo che sia un articolo di pessima qualità e pieno di pressapochismi e frasi fatte.



Non se l'unica a pensarla così.
jay.ren
00giovedì 15 giugno 2006 13:35
Re:

Scritto da: Corcaigh 15/06/2006 11.17
"finì nell'orbita di un'accolita di Marxisti"



Però letta nel suo contesto, e non solo estrapolando 8 parole, ha anche un suo senso:

Fu in quegli stessi anni che Loach finì nell'orbita di un'accolita di Marxisti che lo iniziarono ai principi del socialismo. Imparò così a sentirsi colpevole persino per il privilegio della propria giovinezza e iniziò a disprezzare tutti coloro che non erano interessati alla rivoluzione politica.
Fu proprio questa passione a permeare alcune delle prime commedie che produsse per la BBC in collaborazione con un altro socialista, Tony Garnett, trasmissioni che toccarono gli animi di un'intera generazione e che alimentarono il fuoco dei riformisti.


Non estrapoliamo solo le parti che danno più fastidio, è un gioco un po' troppo semplice...

R
admin/moris
00giovedì 15 giugno 2006 13:55
Re: Re:

Scritto da: jay.ren 15/06/2006 13.35


Però letta nel suo contesto, e non solo estrapolando 8 parole, ha anche un suo senso:


R



Odo rumore di unghie che grattano i vetri [SM=g27823]

A tua volta ti guardi bene dal sottolineare la frase immediatamente successiva alla definizione sgradita a Martina, quindi più strettamente legata all'espressione usata. Frase che racchiude gli stereotipi del socialista secondo la mente del conservatore (il marxista infelice, incapace di sorridere perchè schiavo della dottrina)

Possiamo andare avanti a fare esercizio stilistico di "ars forumistica" sino a domattina : raccoglieremo solo dei grandi sbadigli...

Loach è colpevole di essere l'unico regista di fama che descrive ogni tanto un personaggio demodè che fa orrore al cinema contemporaneo, ovvero il "working class hero" . Senza Loach, l'unico lavoratore manuale celebrato dall'industria ricreativa resterebbe Supermario [SM=g27823]

Nell'Inghilterra prima thatcheriana e poi blariana (compreso il passaggio intermedio) inevitabilmente si è fatto dei nemici sia tra i rampanti che tra i sonnacchiosi conservatori.

Per me, Loach è solo colpevole di avere alternato momenti di cinema che amo ad alcuni film deludenti. Mica lo celebro acriticamente come se fossi un fan dei Boyzone (ops, diciamo i Take That, se no l'occhialuta amica di aska prende uno dei suoi tre mac per fare un bell'editoriale sulla superiorità delle boyband inglesi rispetto a quei provincialotti di suoi conterranei irlandesi) [SM=g27823]
jay.ren
00giovedì 15 giugno 2006 14:08
Re: Re: Re:

Scritto da: admin/moris 15/06/2006 13.55
Odo rumore di unghie che grattano i vetri [SM=g27823]



Me le mangio, non posso grattare nulla [SM=g27828]

Attendo il film nelle sale per capire se è solo un'abile mossa di Loach per fare cassetta o se si mantiene fedele alla storia d'Irlanda.

Ovviamente, se poi ci saranno delle imprecisioni, sarà perché non si può raccontare tutto in un film ma occorre lasciare spazio allo spettatore ed alla sua analisi...

Hai visto "Hidden Agenda"? Non trovi che l'analisi sui due "protagonisti" (l'IRA da una parte e l'esercito inglese dall'altra) sia abbastanza veritiera?

O la Edwards è una abile ipnotizzatrice che fa pubblicare ai propri editori ciò che vuole, senza far leggere nulla?

R
Corcaigh
00giovedì 15 giugno 2006 14:10
[SM=g27828]
Ren, come ti ho detto, nulla di personale. La tipa ha scritto un brutto articolo. Non conosco il resto del suo operato, magari è anche brava. Ma stavolta ha fatto cilecca. Anche gli accademici prendono sbandate [SM=g27823]
Corcaigh
00giovedì 15 giugno 2006 14:12
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: jay.ren 15/06/2006 14.08

O la Edwards è una abile ipnotizzatrice che fa pubblicare ai propri editori ciò che vuole, senza far leggere nulla?




Ribadisco, quest'articolo è stato pubblicato da The Daily mail, non dall'Observer o The Guardian.

I rest my case.


fergus
00giovedì 15 giugno 2006 16:10
per i privatizzatori incalliti
Corcaigh
00mercoledì 21 giugno 2006 14:02
Ruth Dudley Edwards
scusate se sono ossessiva.... questo nome era un tarlo che mi girava nel cervello.... ma chi è, ma chi è.... ed oggi ho avuto la conferma con Gerard! È ben conoscuta da chi legge l'Irish Times perché ognitanto pubblica delle oscenità giornalistiche (pubblicate spesso per scatenare la reazione dei lettori), come quando definì la rivoluzione irlandese (usando le parole di paisley) un "genocidio di protestanti". È ben conosciuta per essere una revisionista di destra e per fare del suo protestantesimo e revisionismo una bandiera. Peccato che, se fosse vissuta ai tempi dei Black & Tans, avrebbe fatto la stessa fine che i cari gentiluomini occupatori riservavano alle donne locali (picchiate a sangue, stuprate, torturate etc) perché, protestante o non protestante, sempre paddy eri.

Non certo una delle giornaliste più amate qui nella repubblica.

Alcune chicche:

www.indymedia.ie/article/76386
www.ruthdudleyedwards.co.uk/Journalism06/DMail15Apr.htm
www.ruthdudleyedwards.co.uk/Journalism06/IrInd06_14.htm
www.ruthdudleyedwards.co.uk/Journalism05/IrInd05_01.htm

e così via.

In confronto Oriana Fallaci è una mammoletta... [SM=g27820]:

scottishflag
00mercoledì 21 giugno 2006 14:13
Re: Ruth Dudley Edwards

Scritto da: Corcaigh 21/06/2006 14.02
scusate se sono ossessiva.... questo nome era un tarlo che mi girava nel cervello.... ma chi è, ma chi è.... ed oggi ho avuto la conferma con Gerard! È ben conoscuta da chi legge l'Irish Times perché ognitanto pubblica delle oscenità giornalistiche (pubblicate spesso per scatenare la reazione dei lettori), come quando definì la rivoluzione irlandese (usando le parole di paisley) un "genocidio di protestanti". È ben conosciuta per essere una revisionista di destra e per fare del suo protestantesimo e revisionismo una bandiera. Peccato che, se fosse vissuta ai tempi dei Black & Tans, avrebbe fatto la stessa fine che i cari gentiluomini occupatori riservavano alle donne locali (picchiate a sangue, stuprate, torturate etc) perché, protestante o non protestante, sempre paddy eri.

Non certo una delle giornaliste più amate qui nella repubblica.

Alcune chicche:

www.indymedia.ie/article/76386
www.ruthdudleyedwards.co.uk/Journalism06/DMail15Apr.htm
www.ruthdudleyedwards.co.uk/Journalism06/IrInd06_14.htm
www.ruthdudleyedwards.co.uk/Journalism05/IrInd05_01.htm

e così via.

In confronto Oriana Fallaci è una mammoletta... [SM=g27820]:




Hai capito che tipo, la "donna dai tre Mac"!?!

Insomma, ce l'ha di vizio.

Chissà, magari c'ha pure l'attico a Manhattan.
jay.ren
00domenica 25 giugno 2006 17:47
Speculazione dello SF sul film di Loach...
Lo Sinn Fein è stato accusato di approfittare del successo di Ken Loach e del suo ultimo film vincitore della Palma D'Oro a Cannes, The Wind that Shakes the Barley, perchè sta vendendo tshirts contraffatte nelle sedi del partito sull'isola. "Ma è solo una maglietta commemorativa" si difendono così a Parnell Square mentre la tshirt campeggia in bella mostra nelle vetrine, ma con una modifica. Infatti, la maglia rifatta dagli shinners s'intitola "The Wind that Shook the Barley" (nella foto).
Intanto la polemica continua. Fine Gael e portavoci del Fianna Fail gettano nuova benzina sul fuoco: "lo Sinn Fein sarebbe pronto a capitalizzare anche l'aria se potesse. Non hanno nessun legame con il film di Loach. Oggi nemmeno politico. Puro opportunismo".

Fonte: Bollettini Rusticani >>

C'è anche l'immagine della maglietta in vendita... [SM=x145462]
admin/moris
00domenica 25 giugno 2006 17:53
Leggo in grassetto "Loach accusa lo Sinn Fein: "Vendono le magliette contraffatte del film per 13 euro a Parnell Square"

Titolo a effetto o veramente è Loach in persona che si è scomodato per denunciare il tutto ?


Ho pure letto l'articolo del Guardian su Loach, che avete pubblicato... Tra un pò qualcuno arriverà a scrivere che i Black&Tans erano solo dei bravi ragazzi inglesi un pò esuberanti... [SM=g27829]
nadiaidi
00domenica 25 giugno 2006 18:15

Scritto da: Corcaigh 06/06/2006 16.35
Ahhhh, il soave accento nativo di Cillian Murphy in tutta la sua soave musicalità... rifatevi le orecchie, dubs, questa è armonia [SM=g27837]


Tanto per non alimentare la polemica...

Martina, ti devo dare ragione! [SM=x145452]
Musica per le orecchie! Ho ancora quell'accento qui in testa e ieri dopo il film lo cercavo nelle strade di Dublino... [SM=g27837]
jay.ren
00domenica 25 giugno 2006 18:30
Re:

Scritto da: admin/moris 25/06/2006 17.53
Leggo in grassetto "Loach accusa lo Sinn Fein: "Vendono le magliette contraffatte del film per 13 euro a Parnell Square"

Titolo a effetto o veramente è Loach in persona che si è scomodato per denunciare il tutto ?



Mi sono appena rimesso all'opera, sto setacciando le "fonti" per capire veramente lo svolgersi dell'affaire magliette, comprese le dichiarazioni di Loach, però il tentativo di un gruppo politico di cavalcare in questo modo l'onda di un successo cinematografico (che tra l'altro nessuno ha quasi per nulla visto) sembra corretto e regolare...


Scritto da: admin/moris 25/06/2006 17.53
Ho pure letto l'articolo del Guardian su Loach, che avete pubblicato... Tra un pò qualcuno arriverà a scrivere che i Black&Tans erano solo dei bravi ragazzi inglesi un pò esuberanti... [SM=g27829]



Il testo della Edwards è la risposta all'attacco di George Monbiot, sempre sul Guardian.
Non ci vedo tutta questa apologia dei Black&Tans e non mi pare vengano descritti come "bravi ragazzi in gita di piacere"...
SILVIO 64
00domenica 25 giugno 2006 18:41
Ma è mai possibile che non si possa parlare di un film senza scendere nella politica?

Ken Loach è un grande regista, e questo è un dato di fatto.
Lasciamo spazio alle critiche del film (quando lo avrete visto)!
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