Irlanda : Come nasce una passione...

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anam cara
00martedì 8 novembre 2005 00:40
ehm...io volevo solo fare due chiacchere, non sciogliere dubbi esistenziali... [SM=g27823]

ippocampi, SNC, spleen di Voltaire...confondi le persone! [SM=g27828]

Magari se fai un bel respiro e ricominci da capo... la domanda era: Come è nata la vostra passione per l'Irlanda? [SM=x145459]


[Modificato da anam cara 08/11/2005 0.42]

Shackelm
00martedì 8 novembre 2005 14:27
Certo , ma il come nasce la mia è una storia trppo lunga e che non saprei riassumere. Diciamo che, dato che mi hai rifatto la domanda...la risposta è la medesima! [SM=x145459]
comunque la mia domanda si riferiva al perchè di anam?
scottishflag
00martedì 8 novembre 2005 18:39
Re:

Scritto da: Shackelm 03/11/2005 18.32
come se non ci fosse l' amidgala ma solo l' ippocampo!



Caro vecchio ippocampo...

anam cara
00mercoledì 9 novembre 2005 23:22
Anam Cara = anima amica in gaelico. E' il titolo di un libro e mi piaceva l'idea di un nick in irlandese su un forum che parla d'Irlanda! [SM=g27811]
E' un libro scritto da un prete e un po' melassoso, ma rilassante. Un libro che mette addosso ottimismo, direi. Tutto l'opposto dello spleen. Di Baudelaire. [SM=g27822]


Quando il cielo basso e greve pesa come un coperchio sullo spirito che geme in preda a lunghi affanni, e versa, abbracciando l'intero giro dell'orizzonte, un giorno nero più triste della notte;

quando la terra è trasformata in umida prigione dove la Speranza, come un pipistrello, va sbattendo contro i muri la sua timida ala e picchiando la testa sui soffitti marci;

quando la pioggia, distendendo le sue immense strisce, imita le sbarre d'un grande carcere, e un popolo muto d'infami ragni tende le sue reti in fondo ai nostri cervelli, improvvisamente delle campane sbattono con furia e lanciano verso il cielo un urlo orrendo, simili a spiriti vaganti e senza patria, che si mettono a gemere ostinatamente.

- E lunghi trasporti funebri, senza tamburi né bande, sfilano lentamente nella mia anima; vinta, la Speranza piange; e l'atroce Angoscia, dispotica, pianta sul mio cranio chinato il suo nero vessillo.


Dai, Shackelm, prova a raccontarci, è terapeutico, sai?
[SM=x145459]



Shackelm
00giovedì 10 novembre 2005 18:50
Bhe tengo a precisare che per ippocampo intendevo struttura chiave del sistema limbico, della registrazione nella comprensione degli schemi percettivi etc. e per SNC sistema nervoso centrale !
per i poeti maledetti meglio che rimanga on line, se lo sapesse la mia prof! Va anche detto a mio favore che è passato più di un anno e che non piacendomi l' argomento [SM=x145439] non mi è rimasto molto, insomma era un modo di dire buttato lì...e dato che scrivo quello che mi viene in mente...

Raccontare sarebbe certamente terapeutico, ancora di più lo sarebbe parlare...peccato che non lo faccio. E' il mio male, la mia patologia, tanto quanto è stato il mio bene.
Posso limitarmi a dire:
che la in mezzo la nuvola nera è spuntata la luce.
che senza saperlo, sapevo dove guardare.
che il tutto ha seguito l' istinto della Natura stessa.
che i cerchi si chiudono ma sono destinati a riaprirsi e a richiudersi infinitamente.
o che non sono altro che uno schizzofrenico allucinato per più volte in 3 differenti anni, il quale cervello, per difendersi ha trovato una scusa per eliminare l' allucinazione nonostante a sua volta, fino a quel momento, sempre per difendersi, cercava la verità , la compassione e la libertà.
oppure...

[SM=x145459]

(meglio che mi fermi o qualcuno mi toglie la libertà di usare il computer per le cazzate che ho scritto! però davvero...è una di quelle cose, come il rasarmi i capelli, che amo mettere come pulce nel' orecchio ma poi ci passo il cottonfioch((non sò come si scrive! ahi!)) )

Ciao ANAM
scottishflag
00giovedì 10 novembre 2005 19:01
Re:

Scritto da: Shackelm 10/11/2005 18.50
Bhe tengo a precisare che per ippocampo intendevo struttura chiave del sistema limbico, della registrazione nella comprensione degli schemi percettivi etc...



Ed io che ti facevo amante della fauna acquatica! [SM=x145480]
ranapelosa
00giovedì 17 novembre 2005 10:23
La prima volta...
...che ho incrociato l'Irlanda.
C'è un momento in ognuno di noi in cui per la prima volta ha sentito parlare dell'Irlanda e forse c'è un altro momento in cui il concetto di Irlanda è rimasto impresso nella propria mente. Personalmente non so se i due momenti coincidono perchè non so collocare nel tempo una raccolta di figurine che illustrava i paesi europei. Ricordo benissimo la figurina con le ricamatrici dei Paesi Bassi ma dell'Irlanda in quell'album non ho nessuna memoria.

Il primo lucido impatto con l'Irlanda e la sua cultura è stato un fumetto di supereroi della Marvel e più precisamente degli X-men. V'era un tipo vestito di verde (...e come ti sbagli?) che mediante il suo potente urlo era in grado di volare e di stordire gli avversari. Nel gruppo degli X-men era noto col nome di Banshee ed era irlandese, naturalmente.

E' passato tanto tempo ma come si sa i corsi ricorrono e da adulto un altro eroe vestito di verde ha lasciato il segno nella mia memoria: giocava tallonatore nella nazionale irlandese di rugby ed il suo nome è Keith Wood. Perchè come recita un vecchio adagio: la Guinness è stata inventata per impedire agli avanti irlandesi di conquistare il mondo.

[Modificato da =Donegal= 17/11/2005 11.54]

=Donegal=
00mercoledì 25 gennaio 2006 19:18
E uppete pure a questa discussione!!!
anam cara
00domenica 29 gennaio 2006 00:23
Un altro dei motivi per cui mi sono appassionata d'Irlanda (come dire: il percorso contorto della mia mente che salta di palo in frasca come fosse niente).
Il ponte di Mostar.
La notizia della sua distruzione nel '93 mi colpì moltissimo. Ero già affascinata da quei luoghi, e la guerra me ne fece paradossalmente innamorare di più. Tanto che avevo deciso che i miei futuri figli si sarebbero chiamati Sara e Yevo (i miei deliri di 14enne!),ma questa è un altra storia.
Cmq la notiiza sul ponte mi fece seguire la guerra in ex-Jugoslavia con più interesse, fino a quando un giorno, a scuola, la mia cara proff di Inglese ci raccontò dell'Irlanda. Lei era, è tutt'ora, un'appassionata dell'isola. Ci raccontava dei sui viaggi e delle sue bevute di whiskey e quella volta ci raccontò dei Troubles. E io, che ero nel periodo "se si ammazzano è per me", rimasi incuriosità. Poi alla nostra Madame brillavano gli occhi quando parlava d'Irlanda, doveva essere proprio un bel posto...

Dov'è la connessione? la sapete la storia di questo ponte? meraviglia di architettura e coesistenza tra i popoli. Crollato per colpa dell'odio. Un paese civile che si abbassa a simili schifezze, distruggere un ponte del genere, antico, simbolico.
L'incontro di un paese civile, come poteva essere il mio, con la guerra.
Questo colpì molto la mia mente adolescenziale, e questo ritrovai nella storia irlandese.
Un paese civile che incontra la guerra. Non più l'Africa, non più l'Iraq, lontani geograficamente ma soprattutto culturalmente.
Avevo deciso che l'Irlanda e la Jugoslavia erano i miei paesi preferiti perchè li sentivo vicini, simili, e perchè avevano delle storie tristi, perche soffrivano.

Oggi mi sono ricordata di come ero strana a 14 anni e di quanto sono cambiata...oddio...forse non così tanto...
[SM=g27825]





(ERIN78)
00lunedì 30 gennaio 2006 10:43
Io non riesco a ricordare quando e come è nata la mia passione irlandese [SM=g27829] ma devo proprio essere fuori di testa perchè sono innamorata dell' Irlanda senza mai esserci stata! [SM=g27836] Aiuto!!!

Però ho in programma di realizzare il mio sogno quest'estate....evvai!
ollivander
00domenica 2 luglio 2006 20:06
non sono certissima di essere innamorata dell'irlanda ma di certo sono innamorata di un ricordo, talmente lontano da non essere più neanche certa che non sia stato solo un sogno.
avevo 13 anni e passavo l'estate in un centro ippico a kilkenny.
le passeggiate a cavallo nel bosco, un bosco che non so dove sia e che nome abbia, non le dimenticherò mai.
la corse su quei prati sempre bagnati in cui mi eccitava la velocità, con la testa a fianco al collo di quell'animale 6 volte più grande di me, per evitare le zolle di terra che nello scatto volavano via dagli zoccoli.

[Modificato da ollivander 02/07/2006 20.08]

jay.ren
00martedì 5 settembre 2006 10:02
UP
Shackelm
00giovedì 7 settembre 2006 18:36
lavera domanda è...

come cazzo fa a non nascere la passione per l' Irlanda dopo che si è usciti anche di un solo metro da un aeroporto irlandese?
anam cara
00giovedì 7 settembre 2006 19:17
A me è bastato toccare l'asfalto della pista per sbomballarmi! [SM=g27828] [SM=g27828]
Ma siccome non è malattia tanto grave (anzi!) perchè farsi certe domande...lasciamoci contagiare! [SM=g27828]
Shackelm
00lunedì 25 settembre 2006 14:50
dici bene...lasciamoci solo contagiare...anche se uno dei miei più grandi bivi esistenziali è sempre stato capire se l' irlanda è la malattia o la medicina...
comunque a parte questo a partire dall' anno scorso appena arrivato, in preda a turbini emozionali cominciati col vedere dall' alto lo smeraldo, e appena assaggiata quella pioggerellina insolitamente piacevole. mi inginocchio ulla gamba sinistra (quella che regge i cuore) e dopo aver baciato la mia mano destra (quella che sta bene appoggiare sul cuore) l' ho appoggiata sull' asfalto...sei cosi matta anche te??

[SM=x145485]
Shamrock80
00lunedì 25 settembre 2006 15:45
Nel mio caso,entrambe.Irlanda: Malattia E medicina...

La prima volta in Irlanda avevo il cuore ferito.
La seconda,la terza,la quarta il cuore completamente a pezzi,che cercavo invano di ricomporre...E lui che diceva "non posso essere la tua medicina,se la malattia sono io"

E poi infine,la quinta volta qui,qualcuno ha raccolto tutti i pezzettini,li ha rimessi insieme,e mi ha dato un cuore(e una vita)nuovi... [SM=g27828] il mio Dottore [SM=g27836] ....

Kanchelskis
00venerdì 29 settembre 2006 17:32
L'approccio all'Irlanda è stato inevitabile intorno ai 16 anni, vuoi per le lezioni liceali d'inglese che parlavano d'Irlanda, vuoi per la Celtic Tiger che aveva fatto conoscere (in maniera stereotipata) Guinness e Irish Pub a mezzo mondo.. entrambi i fattori mi avevano indirizzato verso il solito pensiero "madonna st'irlandesi che sfigati", "figata l'Irlanda birraiola" fino ad abbracciare con falsa partecipazione la profonda oppressione subìta da secoli e secoli di dominazione inglese, che negli anni dell'adolescenza tanto abbraccia volentieri gli istinti di continua polemica e voglia di ribellione e libertà.

Finchè, finito il liceo non è arrivata la scintilla: "ma vogliamo conoscere effettivamente cos'è st'Irlanda?". All'inizio cartine, libri e internet hanno cominciato a saziare la mia voglia sempre maggiore di rosicchiare informazioni e storie di questa nazione così strana, finchè è arrivata la svolta della vita: una brutta e seria malattia mi ha costretto a cure esasperanti, malattia che sembra aver battuto. Subito dopo, proprio per uscire anche mentalmente da quel tunnel, è arrivato l'out-out.. devo andare in Irlanda. In quel momento l'Irlanda è diventata quindi la parola FINE alle sofferenze, ma non immaginavo che andando in quel posto ci avrei lasciato il cuore.

Innanzitutto è un posto unico per l'intreccio paradossale e asimmetrico di culture agli antipodi che hanno creato uno strato sociale e storico paradossale e intrigante.. ma non è solo questo..

Io penso che l'Irlanda, per chi riesce a farsi prendere da com'è fatta e non va in vacanza tanto per andare in un posto come un altro, sia effettivamente il cuore di una persona fatto località (se proprio vogliamo spingerci con l'immaginazione, la forma la rievoca anche un po'...)..

ogni posto d'Irlanda e ogni aspetto dell'Irlanda rispecchiano l'animo delle persone più sensibili a quest'isola, e forse è per questo che vi ci innamoriamo...
La parte di Dublino, se vogliamo, rappresenta un po' il nostro tram-tram quotidiano, le vallate dei Wicklow la ricerca della serenità proprio nella vita frenetica, le contee centrali la ricerca del gusto e delle radici, fino alle coste meridionali, aspetto allo stesso tempo della nostra voglia di migliorarci, come Cork, così come la nostra aspirazione ad una vita tranquilla e gratificante, come le numerose baie del West Cork e di Cobh... nel Kerry c'è la voglia di essere apprezzati e di andare oltre, guardare oltre le Blaskets e le Skellig per arrivare in punti nuovi della nostra vita, proprio come fece San Brendano secoli fa.. fino a raggiungere la massa delle nostre certezze delle coste del Clare e del tavolato pietroso, certezze che si oppongono alle onde oceaniche dei problemi quotidiani come le Cliffs of Moher o la Duggerna di Kilkee, dilungarsi nel mondo dei sogni del Connemara, dove solo i sogni e l'incanto possono sopravvivere tra le spoglie torbiere e aspre montagnette, le tante isolette sono i tanti propositi che mai raggiungeremo ma che ci piace sempre tenere pronti a vista nella mente, e finire nel Mayo e nella semplicità delle cose di questa contea rurale, cose di tutti i giorni che comunque danno tante soddisfazioni viste tutte insieme dall'alto con la fede in qualcosa, proprio come dalla montagna della fede di Croagh Patrick appaiono bellissimi i piccoli Drumlin della Clew Bay.. accedere poi ai saliscendi delle vicende della vita, saliscendi come le pendici di Knocknarea, del Benbulben e dei Dartry a Sligo, quei momenti di alti e bassi che aprono scenari sulla vita tranquilla del Mayo, la vita dolce e spensierata del Lough Gill e l'inquietudine del Donegal.. il Donegal è la contea che più emoziona per certi versi.. è la contea dell'inquietudine, del nostro stato selvaggio, delle cose nascoste del nostro animo, nascoste come il Glengesh Pass, introvabili come la Baia di Mulroy ed Horn Head, recondite come Bloody Foreland e enigmatiche e spaventose ma incantevoli come Slieve League, la croce e delizia dell'uomo, per poi giungere a nord, simbolo dei nostri conflitti interiori fra alcune delle nostre più belle aspirazioni, frutto dell'indecisione provocata da altri e dal mondo circostante che non ci fa godere appieno quel che ci circonda..

Questo per me è l'Irlanda, una parte di me stesso.. quel che mai sarà alcun altro luogo per quanto possa affezionarmici.. un luogo che mi fa sentire a casa ogni volta che ci vado nonostante non ci vada mai e sia lontano 3000 km...
Se a qualcuno ho fatto riflettere ben venga, se per qualcun altro ho scritto solo cazzate le reputi tali e si faccia una risata, se ad altri ho dato fastidio, chiedo scusa per la prolissità

[Modificato da Kanchelskis 29/09/2006 17.37]

paolino-BOGLANDSMAN
00venerdì 29 settembre 2006 17:33
Re:

Scritto da: Shamrock80 25/09/2006 15.45
Nel mio caso,entrambe.Irlanda: Malattia E medicina...

La prima volta in Irlanda avevo il cuore ferito.
La seconda,la terza,la quarta il cuore completamente a pezzi,che cercavo invano di ricomporre...E lui che diceva "non posso essere la tua medicina,se la malattia sono io"

E poi infine,la quinta volta qui,qualcuno ha raccolto tutti i pezzettini,li ha rimessi insieme,e mi ha dato un cuore(e una vita)nuovi... [SM=g27828] il mio Dottore [SM=g27836] ....




Bellissima Anto! [SM=x145447]
rosy71
00venerdì 29 settembre 2006 18:22
No, Kanchelskis, assolutamente, è la tua visione dell'Irlanda e al di là delle opinioni personali è degna di rispetto...
La prima volta che sono stata in Irlanda e sono approdata in Donegal è stato da sindrome di Stendhal....ero malata da quando ero arrivata, con tanto di febbre, aveva nevicato e sembrava che non ci fosse modo di arrivare dove volevamo (Gaoth Dobhair, Errigal Mountains).
Invece alla fine ce l'abbiamo fatta, e quando siamo arrivati nevischiava, il vento era pieno di cristalli di ghiaccio, e così forte da buttarti a terra, tutto grigissimo...di tutto potevi aver voglia tranne che di stare ad ammirare il paesaggio.
Eppure scendendo dalla macchina, in riva al Nacung Upper, ho sentito per la prima volta l'odore della torba e mi sono ritrovata a pensare: questa terra fa di tutto per non essere amata.
Ma se tanto tanto non ti fermi all'apparenza, t'innamori come non mai...
Ecco, in effetti c'è molto di me in questo [SM=g27817]
clyve.50
00venerdì 29 settembre 2006 19:05
Non volevo entrare in questo 3D, ma non posso farne a meno anche perché mi serve per ricordare un grande, un maestro, Hugo Pratt.
Essendo di qualche era più vecchio della media del forum, nei primi anni '70 per me l'Irlanda era il Nord, uno dei tanti popoli oppressi dall'imperialismo da aiutare nella sua lotta di liberazione.
Leggevo la rivista Linus, nella quale da un pò pubblicavano le storie di Pratt, ed improvvisamente ne è apparsa una intitolata "Concerto in o' minore per arpa e nitroglicerina", nella quale Corto Maltese aiuta i ribelli contro gli inglesi(1917).
In realtà nelle stupende tavole non è disegnato di fatto niente dei luoghi e dei paesaggi, se non vaghi accenni, ma la intensità della storia e la poesia di Pratt sono stai un vero colpo di fulmine.
Da lì è nato tutto, e ci sono poi voluti trent'anni per andarci.
Vi metto un acquerellino (non fa parte della storia) in cui Pratt disegna a suo modo i folletti verdi.
anam cara
00domenica 1 ottobre 2006 14:11
Kanchelskis, la tua descrizione dell'Irlanda è davvero bella, molto poetica, del resto tutte le cose che ci suscitano forti emozioni, nel raccontarle, si "sporcano", inevitabilmente, di poesia. [SM=g27823]
Io penso che l'Irlanda, per chi riesce a farsi prendere da com'è fatta e non va in vacanza tanto per andare in un posto come un altro, sia effettivamente il cuore di una persona fatto località.
Condivido in pieno...e rimando a questa "spiegazione" il motivo di tanta appassionata appartenenza ad una terra che non è la nostra, un luogo dove umano e divino sembrano fondersi, confondersi, come nelle nostre più profonde emozioni. [SM=g27822]
=Donegal=
00domenica 1 ottobre 2006 14:26
Re:

Scritto da: anam cara 01/10/2006 14.11
Io penso che l'Irlanda, per chi riesce a farsi prendere da com'è fatta e non va in vacanza tanto per andare in un posto come un altro, sia effettivamente il cuore di una persona fatto località.



E' una grandissima verità.
Se si va in Irlanda per andare in Irlanda e non tanto per andare in vacanza, se ne apprezza l'essenza fino in fondo.
anam cara
00domenica 1 ottobre 2006 14:30
Re:

Scritto da: Shackelm 25/09/2006 14.50
dici bene...lasciamoci solo contagiare...anche se uno dei miei più grandi bivi esistenziali è sempre stato capire se l' irlanda è la malattia o la medicina...
comunque a parte questo a partire dall' anno scorso appena arrivato, in preda a turbini emozionali cominciati col vedere dall' alto lo smeraldo, e appena assaggiata quella pioggerellina insolitamente piacevole. mi inginocchio ulla gamba sinistra (quella che regge i cuore) e dopo aver baciato la mia mano destra (quella che sta bene appoggiare sul cuore) l' ho appoggiata sull' asfalto...sei cosi matta anche te??

[SM=x145485]



Avrei potuto esserlo. Il problema è che la prima "terra irlandese" su cui ho messo piede sono state le piastrelle dell'areoporto(ci hanno guidato fuori dall'aereo come mucche al pascolo, impossibile deviare! [SM=g27824] ) e quindi non mi sembrava il caso, in mezzo a tutta quella gente, su quelle piastrelle così impersonali...
Però quando sono usicta fuori dall'areoporto ho respirato a pieni polmoni l'aria di casa, un respiro lungo lungo...per poco non mi soffocavo! [SM=g27828]
clyve.50
00domenica 1 ottobre 2006 15:46
Re:

Scritto da: Kanchelskis 29/09/2006 17.32
Io penso che l'Irlanda, per chi riesce a farsi prendere da com'è fatta e non va in vacanza tanto per andare in un posto come un altro, sia effettivamente il cuore di una persona fatto località

[Modificato da Kanchelskis 29/09/2006 17.37]




Quoto [SM=g27811]
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