Re:
Scritto da: Delirio Habanero 18/08/2004 14.59
Io non ho una passione per l'Irlanda.
Non mi sono mai interessato di folletti, druidi, croci celtiche, maglioni di aran o altro.
L'Irlanda l'ho conosciuta anni addietro tramite la mia ex fidanzata (irlandese) che mi ci ha portato su quest'isola.
Tutt'oggi non mi sento innamorato dell'Irlanda.
Diciamo che ci sfruttiamo a vicenda.
E' un buon paese dove vivere, per svariati motivi, tutto qua.
Ma si, devo dire che per certi versi anche per me è così, nel senso che quando parlo di “passione” intendo riferirmi ad una forte attrazione per l’ Irlanda che però va ben oltre il semplice quadretto di maniera e non significa tanto passione (quindi viscerale interesse) per la paccottiglia (diciamolo, affoghiamo anche questo stereotipo nello Shannon) celto-druidica e folkloristica (frutto a volte di superficiali e veloci ricostruzioni storiche e culturali) che a buon mercato è reperibile nei negozietti di Grafton Street, quanto più che altro grande attrazione e ammirazione verso, ripeto, uno stile di vita che a me sembra essere più a misura d’ uomo del nostro, più lento (il che nell’ era della velocizzatine estrema dei commerci, della comunicazione e degli spostamenti –insomma, nel villaggio globale e commerciale- può apparire come un handicap da normalizzare piuttosto che una risorsa da valorizzare), meno frenetico (ma allora mi chiedo: per quanto durerà ancora? Come conciliare, se di conciliare c’ è bisogno, la tendenza di noi non-rlandesi –o tali solo nello spirito- ad esaltare quel modus vivendi bucolico/georgico e le legittime aspirazioni – che ci sono? Non so, illuminatemi voi- della popolazione locale ad accedere totalmente al mondo dell’ alta tecnologia, a quel villaggio globale di cui sopra, e ad abbandonare attività tradizionali e la vita nei piccoli paeselli?).
La souvenir-istica, per tornare al discorso lasciato a metà prima, un po’ mi disturba, (ma perché, andare al Colosseo e vedere i banchetti dove vengono vendute a pochi euro kitsch-issime riproduzioni di statue romane non vi da fastidio un po’?), riduce a merce e ad oggetti i nostri sogni e le nostre impressioni, è speculazione… e tuttavia anche io ho portato via da Dublino il mio bravo Leprecaun e ora fa bella mostra di se in camera mia. Ma forse sparare a zero su questi oggettini neanche è bene, d’ altronde nel momento in cui ho comprato il mio folletto quello ha smesso di essere un folletto qualsiasi, prodotto in quantità e modo industriale, ed è diventato il MIO folletto, quello che appendevo al letto del mio B&B, quello a cui ho fatto assaggiare una goccia di Guinness e che oggi per me rappresenta un condensato di ricordi e di emozioni. E poi si, cosa c’ è di male nel giocare e nel sognare? Anche quando accendo la mia pipa e fumo il tabacco preso da Peterson in fondo non faccio altro che tornare con la mente indietro nel tempo e lasciarmi cogliere dalla suggestione del mito…
Ma non perdiamo di vista il tema del forum: come nasce la passione per l’ Irlanda. Nel mio caso, l’ ho detto, non sono in gradi di ricostruirne i come ed i perché, so solo che ad un certo punto (per scherzo? per sbaglio? per illuminazione sovrannaturale?) ho sentito questa attrazione e poi la cosa è diventata seria; d’ altronde, è vero, molto di quello che ci accade (per fortuna!) sfugge alla razionalizzazione e al calcolo, ed a volte si tratta solo di assecondare ciò che ci dice il nostro istinto.
Quello che veramente amo di quella terrà sono i colori, le atmosfere, il clima (umano e meteorologico), il vento che arriva dall’ Oceano, le nuvole, il prendere il giusto tempo per fare le cose, l’ idea che una alternativa alla alienazione occidentale è possibile, ma anche (perché no?) le possibilità che lì sembrano esserci attualmente di lavorare in condizione decenti. Il tutto naturalmente essendo consapevole che non esiste il paradiso in terra, così come che non esiste la terra promessa, che la realtà a volte è diversa e ben più dura di quella che si presenta agli occhi di un turista che soggiorna lì solo per un periodo limitato di tempo o di chi si costruisce, di una certa realtà, una immagine attraverso altrui narrazioni od esperienze. La cosa che un po’ avvelena questa mio sentimento per l’ Irlanda è che l’ irish way of life che noi (o solo io?) immaginiamo esistere, con tutte le cautele del caso, sia solo una nostra proiezione e non corrisponda a realtà. Ma forse mi pongo troppe domande e tutte insieme.
Scusate se sono prolisso, il fatto è che quando attacco difficilmente mi fermo, e poi come forum-ista sono un esordiente totale!
Statemi bene, arrivederci a presto.
In my memory I will always see the town I loved so well...