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L'altra faccia della medaglia: Gli stranieri delusi dall'Italia

Ultimo Aggiornamento: 14/12/2007 13:32
22/10/2007 10:25
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
=Donegal=, 19/10/2007 22:15:

iceman.30, 10/16/2007 8:28 PM:



Inoltre io non mi riferivo solo agli italiani che tornano a casa, ma all’ipotetico 99.9% di persone (non inglesi e non italiane) che a tuo modo di vedere dovrebbero scegliere se decidere di risiedere in Gran Bretagna oppure in Italia.
Sei veramente cosí sicuro che il 99.9% di un campione di stranieri della classe media non meglio specificato decida di risiedere in Gran Bretagna se deve scegliere fra UK e Italia ? E una volta che abbia deciso in tal senso, decida anche di restare a vivere per tutta la vita lí ?



Con "classe media" intendo semplicemente tutti quelli che vivono del proprio lavoro, non i pensionati o i ricconi che vengono a svernare qui.
Dici che non è il 99,9% a scegliere UK invece che Italia?
Vogliamo fare un confronto tra quanti stranieri che svolgono attività qualificate (che si suppone abbiano maggiore possibilità di scelta) hanno scelto di vivere qui e quanti hanno deciso di andare in UK?
Come dicevo più su, vogliamo fare un confronto tra quanto ricercatori stranieri abbiamo qui e quanti ce ne sono in altri paesi o tra quanti ce ne sono nelle nostre aziende e quanti in UK?



Anche quelli, dopo aver vissuto per un po' in Gran Bretagna, Irlanda, ecc. tornano, per i motivi piú vari, per il clima, perché gli mancava casa, ma ti assicuro anche per motivi puramente pratici. Gli stessi motivi pratici che spingono molti a rimanere in Italia nonostante le situazioni negative che tutti conosciamo.



Mah... di italiani che sono tornati qui per motivi puramente pratici non ne conosco... in compenso ne conosco diversi che sono ripartiti o che si sono pentiti di essere tornati, i restanti vorrebbero ripartire ma non possono perché qui hanno famiglia/parenti/amici, ecc...



Mi dici allora qual'é la differenza fra le due cose e perché dobbiamo necessariamente sorbirci prediche arroganti di giornalisti stranieri ?



Io ho letto solo una cruda descrizione della realtà.
Poi il tipo può essere un inglese snob e conservatore, ma non mi sembrano si sia inventato niente.



La paritá di condizioni di cui parli non esiste, perché stiamo parlando di paesi culturalmente, storicamente, economicamente completamente diversi. Stiamo paragonando patate e cipolle ed usando lo stesso metro di paragone.



Come parità di condizioni intendo escludendo il fatto di essere nati e cresciuti in un paese invece che un altro.
Al tedesco o allo svedese che va a Londra non interessa della storia di Italia o UK, ma solo che in un paese si trova meglio che in un altro.




Anch’io con classe media intendevo esattamente la stessa cosa. Quando scrivevo “non meglio specificato” mi riferivo alle varie nazionalitá di provenienza e non all’estrazione sociale. La classe media é classe media.
Allora facciamo questo confronto, portami dei dati ufficiali ed attendibili e dimostrami che si tratta del 99,9%. Analizziamo poi le nazionalitá di provenienza e cominciamo a discuterne.
E dimostrami anche che questo ipotetico 99.9% rimanga poi a vivere in GB per piú di 6 mesi – 1 anno. Se vogliamo affrontare il discorso in maniera seria, facciamolo. Se vogliamo bendarci invece gli occhi allora é un’altra storia.

Ti continuo inoltre a ripetere che, poiché il tuo 99,9% mi pare di capire non si riferisse solo agli italiani, io non parlavo nei miei interventi solo dei nostri connazionali. Ma poiché stai restringendo per motivi non chiari il discorso agli italiani, io invece ne conosco tanti che sono tornati per motivi puramente pratici.
Vuoi sapere quali sono i motivi pratici ? Te ne elenco alcuni: costo della vita esorbitante (GBP 10 per una colazione degna di quel nome), case in cui é impossibile vivere in maniera decente (dimensioni adatte solo ai sette nani di Biancaneve, mura di cartone, bagni che nell’Europa continentale si costruivano nel XIX secolo), sistema sanitario scadente, qualitá del cibo molto bassa, ecc. Ce ne sono altri naturalmente.
Se non sono motivi pratici questi… mi dici quali sono i motivi pratici se non le cose con cui devi aver a che fare tutti i giorni ?

Per quanto riguarda quelli che vorrebbero ripartire, non prendiamoci in giro: i motivi per cui non lo fanno non sono solo affettivi, riflettiamo bene prima di ridurre il tutto a quello.
Stai continuando a mettere in risalto solo una parte della realtá, le cose stanno diversamente.
Oltre ai motivi affettivi, ci sono molti altri motivi puramente pratici per cui molti restano in Italia.
Inoltre l’espressione “non possono” mi sembra un po’ incorretta, perdonami. Io direi piuttosto “non vogliono” oltre a “non possono”. Troppo comodo dire “non possono”.
Oppure vuoi dire che tutti quelli che invece partono non hanno affetti ? Sono tutti orfani ? Non hanno fratelli, sorelle, amici, ecc. ?
Perché questi motivi affettivi dovrebbero averli solo quelli che restano in Italia, fammi capire ? Forse tutti quelli che decidono di partire non hanno nessuno al mondo ? Non credo.

Infatti io non ho mai detto che il giornalista si sia inventato le cose. Anch'io ho letto solo una cruda descrizione della realtá, ho solo replicato che si puó fare crude descrizioni delle realtá anche di altri posti, volendo.

“escludendo il fatto di essere nati e cresciuti in un paese invece che un altro” ???
Ma stiamo scherzando ? Come fai ad “escludere” il fatto di essere nato in un paese piuttosto che in un altro ? Ti rendi conto di cosa stai escludendo ? Non stai escludendo certo delle sciocchezze e/o delle cose da poco… Stai dando importanza 0 al fatto di essere nato e cresciuto in un certo posto piuttosto che in un altro. Sinceramente per nessuna persona al mondo credo che la cosa sia cosí irrilevante.
[Modificato da iceman.30 22/10/2007 13:54]
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