Se posso anch'io mi metto in coda per Eureka Street, che ho letto da poco tempo quindi ho decisamente più fresco delle Ceneri di Angela, pertanto dovrei rileggerlo più velocemente...
Aggiungo solo una piccolissima postilla, riguardo alla discussione sulla figura dei genitori: credo che il problema sia che ai genitori si addossano colpe "esasperate", in quanto figli. Ci vengono a cadere figure di riferimento che tradizionalmente ci insegnano a considerare quelli che ci ameranno per sempre, che non potrebbero mai farci del male perchè ci hanno fatto il dono di amore più grande, metterci al mondo. Ovviamente non è così, i genitori sono persone e in quanto tali sbagliano, ma è come se per noi figli le loro colpe siano ancora più grandi...più grande è l'affetto che proviamo più grande è l'offesa. Non ci sono tante soluzioni se non "rielaborare", il che avviene di solito in fase adulta, ovvero quando il "danno" è già stato fatto...ed è un percorso doloroso, in quanto comunque inconsciamente prosegue la dicotomia tra affetto (dovuto e/o incondizionato del bimbo) e dolore patito, come se si fosse ancora bambini dentro. Personalmente credo che si possa affrontare tutta la questione solo in maniera razionale; irrazionalmente e inconsciamente il bambino ferito che è in noi continuerà a "fare una colpa" e contemporaneamente a "sentirsi" in colpa: ovvero rancore nei confronti dei genitori (o del genitore) e contemporaneamente percepire lui stesso come qualcosa di inadeguato e sbagliato che ha causato poi la reazione dei genitori.
Breve personale considerazione dal risvolto psicologico
- all songs are living ghosts and long for a living voice - B.K.