Scritto da: anam cara 26/03/2006 18.40
Mah…scusate, io continuerò a non capire e a non condividere la scelta di non andare a votare. Secondo me non esistono giustificazioni abbastanza valide per restarsene a casa in un momento del genere. Voglio dire…non vi sentite rappresentati da nessuno? Non vi piace né l’una né l’altra fazione? Preferireste votare una persona specifica piuttosto che una coalizione o un partito? Allora cambiamo direttamente la nostra Repubblica, stravolgiamo la nostra costituzione ed eleggiamo un unico signorotto che possa accollarsi tutte le lamentele e tutti gli incoraggiamenti del caso, al solo scopo di fare le cose davvero più chiare una volta per tutte e ritrovarsi in una bella dittatura, semplice, chiara e tanto allegra! Si, insomma,a questo punto il mio voto andrebbe a Ilaria, che tanto lei è già allenata a prendersi tutte le colpe!
Vabbè, a parte queste futili considerazioni, ribadisco il mio parere su queste elezioni. È necessario più che mai andare a votare arrivati a questo punto, perché cinque anni fa la maggior parte delle persone disamorate, senza quasi più speranza, quelle che non credevano più nei politici e nelle loro idee, ha messo una bella croce sul faccione del Berlusca. Una ventata di novità. Vediamo quello che è capace di fare. Ora, quello che sa fare lo sappiamo bene, e a quanto ho capito la repulsione per un individuo del genere è l’unica cosa che accomuna i diversi credi politici…insomma non doverci subire per altri 5 anni un’umiliazione simile è motivo più che sufficiente per andare a votare. In questo caso mi sento proprio di dire che è l’ora del male minore. Non posso credere che ancora non ne abbiate abbastanza. E non mi venite a dire che dall’altra parte non stanno messi meglio, perché, anche se posso darvi ragione, i livelli raggiunti con il signor Berlusconi sono davvero difficili da eguagliare.
Poi, si, qui non si tratta di un referendum, e quindi non andare a votare o annullare la scheda non fa differenza ai fini del risultato. La differenza sta altrove. Sta nel dimostrare che non siamo un popolo di pressappochisti, di indiferrenti a cui le sorti del proprio Paese non interessano più di un qualsiasi gossip televisivo. Secondo me fare la propria presenza, a prescindere dal voto nullo o meno, è indicativo di una coscienza sociale, di un senso di appartenenza alla vita attiva del proprio paese, di cui l’Italia ha parecchio bisogno. Il messaggio che si da è importante. Cosa credete che ne verrà fuori dall’immagine degli italiani, demotivati se volete, ma che se ne infischiano di come vanno le cose ai piani alti? E se questa è l’aria che tira, andando avanti di questo passo, si potrebbe arrivare paradossalmente al punto in cui a votare non ci andrà più nessuno e le conseguenze sarebbero a dir poco inquietanti…no, scusate, è una presa di posizione sbagliata alla radice. E a costo di sembrare retorica, demagogica, patetica, o quello che più vi pare, mi sembra che la storia della nostra democrazia sia una motivazione più che sufficiente per mettere il naso fuori di casa e fare lo sforzo di mettere una croce al posto che più preferite. Ci incaxxiamo tanto quando veniamo a sapere dei diritti violati nei paesi senza democrazia, ci sentiamo legittimati ad andare in questi paesi ad insegnarli come si fa la democrazia e poi quando ci si presenta la più semplice azione democratica di cui siamo capaci la schifiamo. A me questo sembra quasi ingratitudine…boh,, sarò troppo idealista, che ne so, ma andare a votare per me è prima di tutto un dovere, uno dei pochi che ancora può tornarmi utile.
Concordo anch'io con Anam e vorrei aggiungere un paio di considerazioni sul non andare a votare, visto che in passato ho avuto più volte questa forte tentazione, che ho superato facendo queste considerazioni:
primo, il non votare era propugnato e praticato in Italia dagli anarchici (quelli che mettevano le bombe sotto il culo dei re e che "con le budella dell'ultimo prete impiccheremo il papa ed il re") ma a quel tempo le elezioni erano una cosa per pochi "eletti" appartenenti alle classi abbienti (non votavano gli analfabeti, quelli sotto un certo reddito e le donne [ma questa è una cosa a parte
]) per cui non votare era una precisa presa di posizione politica tanto che chi non votava senza giustificazione era subito schedato dalla polizia, oggi il diritto di voto è dato a tutti e c'è tanta gente che per questo è anche morta;
secondo, ci sono ancora oggi tanti posti al mondo in cui non solo non puoi votare, o magari vai a votare con le schede già prestampate, ma dove solo dire "non sono d'accordo" può costarti qualche arto, la casa bruciata, se non la vita;
quindi anche se siamo/siete nauseati da questa politica/politici e da tante cose che non ci/vi piacciono, ritengo assurdo non esprimersi con questa che comunque è sempre una possibilità di dire la propria opinione, se non altro come forma di rispetto per quelli che si sono sacrificati e battuti per darci questo e per tutti quelli (e sono milioni) che non possono farlo.